#artisti visivi
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Al via la X edizione di Art Site Fest: Arte, storia e natura in dialogo dal 13 settembre al 26 novembre 2024
Living Beings e Paesaggi narranti: L’arte incontra la sostenibilità nei luoghi più iconici di Torino e dei territori del Monferrato e Roero
Living Beings e Paesaggi narranti: L’arte incontra la sostenibilità nei luoghi più iconici di Torino e dei territori del Monferrato e Roero. Dal 13 settembre al 26 novembre 2024, torna a Torino l’attesa decima edizione dell’Art Site Fest, una rassegna che ha saputo conquistare il pubblico nel corso degli anni grazie al suo perfetto connubio tra arte, storia e natura. Il festival, diretto da…
#Alice Zanin#Art Site Fest#Arte contemporanea#arte e ambiente#Arte e Natura#Arte e Storia#arte sostenibile#artisti visivi#Bahar Hediarzade#Biodiversità#Cambiamenti climatici#Clara Luiselli#Collaborazione Artistica#Cortometraggi#cultura e natura#Dialogo Artistico#edizione 2024#Elizabeth Aro#eventi culturali Piemonte#evento culturale Torino.#Faber Teater#festival arte Torino#Fondazione CRT#Giardini Sambuy#Installazioni artistiche#Jessica Noy Laufer#Living Beings#manifestazioni artistiche#Monferrato#Museo Archivio Reale Mutua
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macro (roma): lab for new imaginations _ open call
IT — Per due settimane, dal 4 al 17 settembre, avrà luogo la terza edizione del Lab for New Imaginations promosso dal Dipartimento per l’Educazione Preventiva del museo Macro. Si tratta di un progetto formativo che prevede una serie di incontri in presenza rivolti a un gruppo di artisti visivi e sonori, curatori, designers, ricercatori e scrittori emergenti residenti in Italia, che verranno…
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#art#arte#artisti sonori#artisti visivi#curatori#designers#Dipartimento per l’Educazione Preventiva#Lab for New Imaginations#Macro#Macro Museum#Museo Macro#open call#ricercatori#scrittori#scrittori emergenti#workshop
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Eva Besnyő
https://www.unadonnalgiorno.it/eva-besnyo/
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Eva Besnyő, fotografa e giornalista che ha fatto parte di quella schiera di apolidi ungheresi che tra gli anni 20 e 30 del ‘900 hanno girato l’Europa alla ricerca di una libertà civile e artistica.
Si è occupata di reportage, ritrattistica, si è specializzata in fotografia di architettura, è stata la reporter ufficiale del movimento femminista dei Paesi Bassi.
La sua fotografia, realista e militante, l’ha resa una professionista indipendente che è riuscita a scegliere di vivere come sentiva di fare, nonostante fosse una donna, ebrea, attiva politicamente durante la seconda guerra mondiale e dopo. Ha viaggiato, frequentato importanti circoli artistici formandosi con grandi maestri, sperimentato stili e tematiche differenti.
Nacque a Budapest il 29 aprile 1910 da una famiglia ebrea benestante, da madre ungherese e padre ebreo che, nonostante avesse cambiato il suo cognome ebraico, Blumgrund, in quello ungherese Besnyő, morì a Auschwitz, nel 1944.
Suo amico d’infanzia e vicino di casa era Endre Friedmann che, ispirato da lei, che lo portava in giro a fotografare con la sua prima Kodak Brownie, sarebbe poi diventato il celeberrimo Robert Capa. La loro amicizia è durata per tutta la vita.
Dopo il liceo è andata ad apprendere il mestiere nello studio di József Pécsi, specializzato in ritratti e fotografia pubblicitaria, un importante luogo di ritrovo per i futuri artisti visivi degli anni ’20 e ’30.
La sua visione e tecnica fotografica è scaturita dal libro Die Welt ist schön (Il mondo è bello) di Albert Renger-Patzsch, precursore della Nuova oggettività in fotografia, che prevedeva un atteggiamento asettico verso la vita e l’arte, accentuando solo alcuni particolari per aumentarne l’effetto espressivo. Da quel momento in poi le sue fotografie hanno scrutato il mondo senza sentimentalismi o accenti lirici, guardando la realtà in maniera diretta e senza fronzoli.
Trasferitasi a Berlino nel 1930, allora centro dell’avanguardia e della sperimentazione artistica, vendeva le sue foto a riviste che le firmavano con nomi maschili.
Entrata a far parte della cerchia di artisti e intellettuali impegnati socialmente e politicamente, ha frequentato i corsi serali della Scuola marxista per lavoratori, conosciuto il teatro sperimentale, il cinema russo, la Bauhaus e le nuove correnti di architettura, facendo propria l’estetica della Neue Sehen, basata sulla sperimentazione tecnica, sull’uso di inquadrature inconsuete, diagonali, angoli di ripresa dall’alto verso il basso e viceversa, contrasti di luci e ombre, costruzione geometrica della scena.
Alla fine del 1931 era riuscita ad aprire il proprio studio fotografico, continuando a lavorare su reportage giornalistici commissionati da agenzie di stampa. La famosa fotografia del bambino che cammina lungo una strada, portando sulla schiena un violoncello, Boys with Cello, risale a quel periodo, così come la serie di foto dei portuali sulla Sprea, dei carbonai in strada, degli operai ad Alexanderplatz, allora il più grande cantiere in Europa.
Nell’autunno del 1932, per l’ondata crescente di antisemitismo, si vide costretta a lasciare Berlino per trasferirsi ad Amsterdam, dove era entrata a far parte della schiera di artisti che ruotavano intorno alla pittrice Charley Toorop (dedita a sviluppare lo stile pittorico del realismo sociale).
Le immagini di quel tempo includono molte iconiche fotografie su temi sociali. Il suo lavoro diventava sempre più politico, mentre si consolidava anche la sua reputazione come fotografa di architettura secondo l’idea di Nuova costruzione funzionalista, edifici creati dando priorità all’utilità funzionale, anziché all’estetica.
Ha fatto parte del Vereeniging van Arbeiders Fotografen (VAF), associazione di fotografi affiliata all’allora Partito Comunista dei Paesi Bassi, collaborato con la rivista socialista illustrata Noi. Il nostro lavoro, la nostra vita e fatto parte della BKVK (Associazione delle arti per la protezione dei diritti culturali) con cui ha organizzato la mostra di protesta del 1936 contro i Giochi Olimpici di Berlino “D-O-O-D” (De Olympiade onder Diktatuur).
Nel 1937 è stata fautrice della mostra internazionale Foto ’37, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, a cui parteciparono i più noti fotografi del tempo.
Per la resistenza olandese produceva fototessere per carte d’identità di persone appartenenti a gruppi clandestini.
L’invasione tedesca del maggio 1940, la costrinse, come ebrea, a vivere in clandestinità.
Dopo il Decreto Giornalistico del maggio 1941, non poté più pubblicare con il proprio nome a causa delle sue origini ebraiche e venne costretta a usare uno pseudonimo, Wim Brusse.
Attratta da una visione del mondo plasmata dall’umanesimo, negli anni del dopoguerra, le sue fotografie divennero stilisticamente decisive per il neorealismo.
Ha partecipato a mostre collettive al MoMa di New York e ricevuto la medaglia d’oro alla Prima Biennale della Fotografia di Venezia, nel 1957.
Negli anni ’70 è stata la “portavoce visiva” del movimento femminista marxista olandese Dolle Mina partecipando, come attivista, alle performance di strada che mescolavano umorismo e provocazione in un’atmosfera giocosa.
Nel 1980 rifiutò il Ritterorden (cavalierato) che le avrebbe voluto conferire la Regina dei Paesi Bassi.
Nel 1982 c’è stata la sua prima retrospettiva all’Amsterdam Historical Museum, dove era esposto circa mezzo secolo del suo lavoro.
Nel 1999, a Berlino, ha ricevuto il premio Dr. Erich Salomon per il lavoro svolto nella sua carriera e alla fine dello stesso anno il Museo Stedelijk le ha dedicato una mostra.
Si è spenta a Laren, in Olanda, il 12 dicembre 2003.
Gran parte delle sue foto sono conservate al Maria Austria Instituut di Amsterdam.
Nel 2021 una mostra online in corso al Museo Kassák di Budapest ha esplorato i punti di vista e di svolta della sua vita, dai primi autoritratti e fotografie sociali in Ungheria, agli anni esteticamente formativi a Berlino, fino al successo e alle prestigiose commissioni nei Paesi Bassi.
Eva Besnyo: 1910-2003: Fotografin / Woman Photgrapher: Budapest. Berlin. Amsterdam è il libro che racconta il suo percorso artistico.
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Mostra del Norman Rockwell Museum: All for Laughs: The Artists of the Famous Cartoonist Corso dal 1° marzo al 15 giugno 2025
From the Norman Rockwell Museum: “Cosa avevano in comune i ‘famosi’ fumettisti Al Capp, Whitney Darrow, Barney Tobey, Dick Cavalli, Willard Mullin, Rube Goldberg e Harry Haenigsen? Erano tutti celebri umoristi visivi della metà del ventesimo secolo e docenti del Famous Artists Cartoon Course, un popolare corso per corrispondenza lanciato negli anni ’50, progettato per insegnare agli artisti…
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youtube
Ear to ear wet mouth sounds & hand movements.
Un'Oasi di Relax: L'ASMR dei Suoni Umidi della Bocca.
Immergiti in un mondo di sensazioni!
Dunque, cerchi un modo per rilassarti profondamente e allontanare lo stress?
Cosa significa ASMR?
Nello specifico, ASMR è l'acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, ovvero Risposta Sensoriale Meridiana Autonoma. Si tratta di una sensazione di formicolio e rilassamento che alcune persone provano in risposta a specifici stimoli audio e visivi.
Perché i suoni umidi della bocca sono così rilassanti?
Infatti, i suoni umidi della bocca, come leccate, masticazioni e sussurri, sono tra i trigger ASMR più potenti. Questi suoni evocano sensazioni di calma e benessere, stimolando il sistema nervoso parasimpatico, responsabile del rilassamento.
I benefici dell'ASMR:
Riduzione dello stress: Analogamente, l'ASMR aiuta a ridurre l'ansia e lo stress, favorendo un profondo rilassamento.
Miglioramento del sonno: Dunque, ascoltare video ASMR prima di andare a dormire può favorire un sonno più profondo e ristoratore.
Aumento della concentrazione: Specificatamente, l'ASMR può aiutare a migliorare la concentrazione e la creatività.
Riduzione dei dolori: In tal senso, alcuni studi suggeriscono che l'ASMR possa aiutare ad alleviare il dolore cronico.
Come funziona l'ASMR dei suoni umidi della bocca?
Non a caso, gli ASMRtist, ovvero gli artisti che creano contenuti ASMR, utilizzano microfoni ad alta sensibilità per catturare i suoni in modo dettagliato e immersivo. Questi suoni, combinati con immagini visive rilassanti, creano un'esperienza sensoriale unica che stimola il cervello a produrre sensazioni piacevoli.
Dove trovare video ASMR con suoni umidi della bocca?
Specificatamente, puoi trovare una vasta gamma di video ASMR su piattaforme come YouTube e TikTok. Cerca canali dedicati all'ASMR e utilizza parole chiave come "mouth sounds ASMR", "wet sounds ASMR" o "ear to ear ASMR" per trovare i contenuti più adatti alle tue preferenze.
Avvertenze:
In questo caso, non tutti provano l'ASMR: L'ASMR è un'esperienza soggettiva e non tutti riescono a provare le stesse sensazioni.
Attenzione alla dipendenza: È importante utilizzare l'ASMR in modo consapevole e evitare di diventarne dipendenti.
Infine, l'ASMR dei suoni umidi della bocca è un modo semplice e efficace per rilassarsi e ridurre lo stress. Se sei alla ricerca di un'esperienza sensoriale unica e coinvolgente, ti consigliamo di provare l'ASMR.
#youtube#asmr male#asmr sounds#asmr video#asmrcommunity#asmr sleep#asmr relax#visual asmr#asmr tapping#asmr tingles#asmr scratching#asmr ambience#asmr rp#asmr#redacted asmr#asmr roleplay#asmrtist
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#AlessandroCortini#arteaudiovisiva#eventiculturaliasettembre#festivalaGlasgow#GrandRiver#Istitutoitalianodicultura#musicaelettronica#RiccardoGiovinetto#Sonica2024
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Fare business su Instagram è un'opportunità potentissima:
Per un musicista o un artista in generale, fare business su Instagram è un'opportunità potentissima per farsi conoscere e, se gestito correttamente, può portare a un notevole successo. Instagram è diventato una piattaforma indispensabile per chi lavora nel mondo creativo, grazie alla sua capacità di promuovere la propria arte in modo visivo e diretto. Ecco come Instagram può aiutare un artista a crescere e ottenere successo:
1. Visibilità globale
Instagram permette di raggiungere un pubblico globale, rompendo le barriere geografiche. Un musicista o artista può far conoscere il proprio lavoro a persone di tutto il mondo senza la necessità di intermediari tradizionali come case discografiche o gallerie d’arte.
2. Crescita organica e viralità
I contenuti possono diventare virali molto rapidamente, soprattutto grazie a funzionalità come i Reels, le storie e le live. Un video musicale, una performance, o una clip che mostra l'artista al lavoro può essere condivisa e apprezzata da migliaia, o addirittura milioni, di utenti.
3. Connessione diretta con i fan
Instagram consente di instaurare un rapporto personale con i fan. Attraverso i commenti, i messaggi diretti e le interazioni sulle storie, un musicista o artista può creare una comunità intorno alla propria arte, rispondendo direttamente ai fan e coinvolgendoli nel processo creativo.
4. Storytelling del processo creativo
Instagram è perfetto per raccontare la propria storia. Gli artisti possono condividere il dietro le quinte del loro lavoro, mostrando processi di registrazione, prove, sketch, esperimenti e tutto ciò che rende unico il proprio percorso creativo. Questo aumenta l'autenticità e permette ai fan di sentirsi parte dell'evoluzione artistica.
5. Promozione di nuove uscite e progetti
Per i musicisti, Instagram è ideale per annunciare nuove canzoni, album, o tour. Per gli artisti visivi, possono promuovere nuove mostre, collaborazioni o vendite di opere. Ogni post o storia può diventare uno strumento di promozione, creando attesa e coinvolgimento per ogni nuovo progetto.
6. Collaborazioni con altri artisti e influencer
Instagram è una piattaforma che facilita le collaborazioni. Un musicista può collegarsi facilmente con altri artisti, produttori o persino influencer del settore musicale, ampliando così il proprio pubblico. Collaborazioni visive tra artisti di diverse discipline possono anche generare contenuti innovativi e di impatto.
7. Monetizzazione e vendite dirette
Instagram offre la possibilità di monetizzare il proprio pubblico. Ad esempio, i musicisti possono vendere merchandise o biglietti per i concerti, mentre gli artisti visivi possono vendere direttamente le loro opere. Attraverso i post con tag di prodotto o gli shop integrati, è possibile trasformare i follower in clienti.
8. Uso di contenuti multimediali
Un musicista o un artista può sfruttare Instagram per condividere vari tipi di contenuti:
Musica: Video di esibizioni, clip in studio, teaser di nuove tracce.
Visivo: Mostrare opere d'arte finite, ma anche sketch o processi di lavoro.
Testimonial: Raccontare esperienze personali o far parlare i fan del proprio lavoro. Questo mix multimediale permette di esprimere la propria creatività in modo vario e coinvolgente.
9. Espandere la propria fanbase
L'uso degli hashtag strategici, il geotagging e la creazione di contenuti rilevanti aiuta a far scoprire l'artista da nuovi follower. Il sistema di raccomandazione di Instagram, come la sezione "Esplora", può far crescere la visibilità del profilo se i contenuti sono interessanti e coinvolgenti.
10. Costruzione di un'identità artistica solida
Instagram è lo spazio perfetto per definire e costruire un’identità visiva coerente. Un profilo curato, con uno stile grafico e una narrazione visuale chiara, trasmette immediatamente la personalità dell’artista. Questo aiuta a distinguersi e a rimanere nella memoria del pubblico.
11. Engagement costante con contenuti freschi
Instagram richiede costanza, ma questo può lavorare a vantaggio degli artisti. Postando regolarmente, mantenendo aggiornati i fan con le ultime novità e creando contenuti accattivanti (come video dietro le quinte o sessioni live), un musicista o artista mantiene alto l'engagement e rafforza la propria presenza online.
12. Accesso agli strumenti di analisi
Instagram offre dati e analisi sul coinvolgimento, i follower, e la performance dei contenuti. Questi dati aiutano a comprendere meglio quale tipo di post piace di più al pubblico e a ottimizzare la strategia social, migliorando la visibilità e l’engagement.
13. Networking professionale
Oltre a promuovere l'arte, Instagram è anche un ottimo strumento di networking professionale. Un musicista può entrare in contatto con etichette discografiche, produttori, manager o altri artisti. Gli artisti visivi possono entrare in contatto con gallerie o curatori d'arte.
14. Accesso a eventi e opportunità
Molti eventi, contest, e opportunità di collaborazioni o sponsorizzazioni vengono pubblicizzati su Instagram. Partecipare attivamente alla comunità su Instagram può aprire porte a concerti, mostre, interviste, collaborazioni e progetti di grande visibilità.
Conclusione
Per un musicista o un artista, Instagram non è solo un modo per condividere opere, ma un vero e proprio strumento di business e promozione. Con la giusta strategia, permette di costruire una fanbase solida, monetizzare il proprio lavoro, e ottenere opportunità di carriera che altrimenti sarebbero difficili da raggiungere. Se usato bene, Instagram può diventare un trampolino di lancio per il successo.
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Milo Manara: Maestro del Fumetto Sensuale
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Maurilio "Milo" Manara è un fumettista italiano, conosciuto a livello internazionale per il suo stile sensuale ed elegante. Le sue opere, spesso caratterizzate da donne affascinanti e atmosfere oniriche, hanno esplorato tematiche come l'amore, l'erotismo e la psiche umana. Gli esordi e il successo Manara inizia la sua carriera alla fine degli anni '60 con storie erotico-poliziesche per la collana "Genius". La sua fama cresce negli anni '70 con la collaborazione al "Corriere dei Ragazzi" e con opere come "Lo Scimmiotto" e "El Gaucho". La consacrazione arriva negli anni '80 con "Valentina", la serie a fumetti che lo rende un'icona. Protagonista è la sensuale Valentina Pera, una fotografa che vive avventure erotiche e sentimentali in giro per il mondo. La serie ottiene un enorme successo, conquistando un pubblico vasto e diversificato. Stile e influenze Lo stile di Manara si distingue per la sua eleganza e raffinatezza. Le sue tavole, spesso acquerellate, sono caratterizzate da linee fluide e morbide, che delineano corpi femminili sensuali e atmosfere oniriche. Manara è stato influenzato da diversi artisti, tra cui Hugo Pratt, Guido Crepax e Balthus. Le sue opere, a loro volta, hanno ispirato numerosi fumettisti e artisti in tutto il mondo. Oltre Valentina Oltre a Valentina, Manara ha realizzato numerose altre opere di grande valore. Tra queste, ricordiamo "Il Gioco", "L'Histoire du Monde", "Hawaï", "Il Nome della Rosa" e "Caravaggio". Ha inoltre collaborato con scrittori come Hugo Pratt e Alejandro Jodorowsky, e con registi come Federico Fellini e Francis Ford Coppola. Un maestro del fumetto Milo Manara è considerato uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi. Le sue opere hanno innovato il linguaggio del fumetto, esplorando nuovi territori narrativi e visivi. La sua influenza sulla nona arte è immensa e il suo nome è ancora oggi sinonimo di sensualità, eleganza e maestria artistica. Curiosità su Milo Manara - Manara è stato insignito di numerosi premi, tra cui il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics di Lucca e il Grand Prix International du Festival d'Angoulême. - Le sue opere sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in tutto il mondo. - Manara è ancora attivo e continua a realizzare nuove opere. Artista a tutto tondo Milo Manara è un artista unico e visionario che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del fumetto. Le sue opere continuano ad affascinare e ispirare lettori di tutte le età, confermandolo come un maestro indiscusso della nona arte. Foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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L'Atelier d'arte Konsfarm/Konstantina Farmaki, mostra Internazionale di belle arti , pubblicazione di Elisa Mascia da San Giuliano di Puglia -Campobasso
L’Atelier d’arte Konsfarm/Konstantina Farmaki nella Bassa Austria organizza e presenta una mostra internazionale di belle arti nella capitale dello stato Vienna. Questo affascinante mondo di colori proveniente dalla Grecia, la terra della luce, viene presentato attraverso le opere di 39 rinomati artisti visivi greci e internazionali e costruisce ponti di amicizia tra i popoli rappresentati nella…
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il mio appello a sodali e artisti è di continuare con una certa energia a costituire e ampliare comunità facebook-free altrove, anche eventualmente su Discord o Mastodon.
di sicuro, se volete, trovate me (e altri) qui:
https://bsky.app/profile/differx.bsky.social
https://mastodon.art/@differx
https://www.threads.net/@marco.giovenale
https://discord.com/channels/994330178668998737/994330178668998740
https://www.instagram.com/marco.giovenale/
https://twitter.com/marcogiovenale
*
non è impossibile creare situazioni collettive di condivisione di materiali sperimentali, scritture di ricerca, inclassificabili, oggetti letterari (o visivi, o musicali) non identificati, arte deviante, verbo-visual stuff, scritture asemiche eccetera.
non voglio suggerire di entrare in ‘tutti’ i social network appena nominati, ma: sceglietene uno e, lì, guardatevi intorno, per ricostituire reti e percorsi: ci vediamo in quegli spazi…
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Su Yang
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Le donne non dovrebbero soffrire in nome della bellezza. Vedo queste ideologie come parte del patriarcato, perpetuano l’idea che il valore di una donna è determinato esclusivamente dal suo aspetto come oggetto sessuale.
Su Yang è un’artista femminista cinese che, attraverso pittura, fotografia e video, mostra i cambiamenti degli ideali di bellezza della società e come le donne si adeguino a questi standard.
Esplora la rappresentazione del corpo femminile e della comunità LGBTQ+ nella Cina continentale.
La sua arte è disturbante, politica, un veicolo di riflessione e lotta.
Il suo film sperimentale Beauty ha vinto il Powershorts Short Film Competition del Melbourne International Film Festival nel 2017 e il People of Color all’International Cultural Exchange di New York nel 2020.
Ha tenuto mostre personali a New York e Melbourne e i suoi lavori sono stati esposti in collettive in Cina, Stati Uniti, Australia e Canada.
Tiene conferenze nelle principali università e gallerie in giro per il mondo.
L’amore per l’arte le è stato tramandato, sin da piccolissima, dal padre, il professor Yang Jie, che scorgendone il talento e l’interesse l’ha introdotta alla formazione formale in disegno e pittura, mostrandole una vasta gamma di artisti europei, americani e cinesi sia storici che contemporanei.
Laureata in design all’Università di Tsinghua, durante il Master in Belle Arti in pittura all’Università Statale di New York a Buffalo, è iniziato il suo interesse per la filosofia femminista e ha cominciato a creare una serie di dipinti che esploravano la chirurgia estetica. Ha conseguito un dottorato di ricerca in studi visivi, culturali asiatici e di genere presso l’Università di Melbourne.
Ha più volte affermato che l’arte è per lei, il mezzo per propagare le ideologie femministe e funziona come un ponte attraverso il quale comunicare.
I suoi lavori mirano a contrastare le estetiche e le strutture patriarcali, rivelando il loro impatto sui corpi reali.
Vede nel ricorso alla chirurgia estetica la stessa funzione dei regimi storici e sociali che hanno imposto la fasciatura dei piedi a un gran numero di donne cinesi, celebrando la mutilazione delle donne in nome della bellezza.
Col tempo, le sue immagini surreali e inquietanti sono diventate sempre più grandi per evidenziare la natura desensibilizzata e i conseguenti traumi fisici della chirurgia estetica, mettendo in discussione l’idea del “corpo perfetto” e sessualizzato.
Gli standard di bellezza perpetuano l’ansia tra le donne, alimentando un senso di inadeguatezza. La chirurgia estetica, vista come una scelta femminista o come uno strumento patriarcale, è un prodotto del consumismo capitalista.
Mostra le cicatrici che, sul corpo di un uomo possono simboleggiare coraggio o valore, mentre su quello di una donna sono viste come imperfezioni. Ha evidenziato il doppio standard che si utilizza rispetto all’invecchiamento, e di come il concetto di bellezza, modellato da fattori come cultura, società, storia e politica, rifletta spesso le questioni di fondo della discriminazione di genere e di razza.
Credo che l’arte possa contribuire alla consapevolezza mostrando punti di vista che non sempre vengono considerati.
Su Yang insegna presso il College of Visual Arts and Design dell’Università del Nord del Texas.
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Da TNG a Enterprise, il maestro degli effetti visivi di Star Trek, Adam Howard, condivide le storie della sua carriera
http://www.afnews.info segnala: Adam Howard, un artista degli effetti visivi, ha svolto un ruolo cruciale nel dare vita agli elementi iconici di Star Trek. Proprio come attori e attrici abili e carismatici contribuiscono a uno spettacolo televisivo avvincente, altrettanto vitali sono i dietro le quinte, straordinariamente talentuosi e dedicati. artisti che danno vita alle nostre serie preferite.…
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Elemental: l'amore impossibile tra acqua e fuoco
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Da qualche anno, giugno è divenuto il mese dei film Pixar. Un'abitudine consolidata, che si protrae anno dopo anno a dispetto delle accoglienze sotto le aspettative e ai fasti del passato. Resta che Elemental sia un film gradevole, che diverte e intrattiene, che ha il merito di affrontare tematiche attuali e importanti, parlando di accettazione delle diversità e integrazione.
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🎶Una ragazza incontra un ragazzo🎶 (la cit alla canzone dei The Kolors era d’obbligo anche se al contrario). Così pressapoco inizia la storia di Elemental, proprio nella miglior tradizione delle commedie romantiche, se non fosse che la ragazza è fatta di fuoco e il ragazzo di acqua. Opposti che però si attraggono, come da tradizione, ma che rendono difficile portare avanti un rapporto, tra i comprensibili timori personali e le convenzioni sociali da superare. Se Ember è una ragazza dal temperamento bruciante, come il suo elemento fa intendere, Wade è invece molto più calmo e disposto a seguire la corrente, come del resto il suo esser d'acqua rende naturale. Differenze che però i due protagonisti sono costretti a mettere da parte per accogliere il legame che poco a poco si viene a formare tra loro, ma nel mentre affrontare un problema pratico che mette a rischio Firetown, il quartiere di Element City in cui il popolo del fuoco vive.
Ma non ci sono solo acqua e fuoco ad Element City, ma anche aria e terra, i classici quattro elementi che rendono varia e ricca una città rappresentata con la ricchezza di dettagli a cui la Pixar ci ha da sempre abituati. Una città che però sembra essere costruita a misura di alcuni elementi piuttosto che di altri, con il fuoco relegato nella sua Firetown con scarse possibilità di integrazione. Lì la famiglia di Ember gestisce un negozio sin dal loro arrivo in città e il destino della ragazza, segnato e apparentemente inevitabile, sembra quello di seguire le orme del padre e rilevarlo al momento della pensione del genitore.
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Elemental: una scena del film
C'è però tanta acqua che mette a rischio il quartiere di Firetown ad Element City ed è anche una riflessione importante sull'integrazione delle minoranze nelle nostre città, un sentimento che il regista Peter Sohn, già noto per Il viaggio di Arlo e il corto Parzialmente nuvoloso, conosce bene poichè vissuto nella sua infanzia da emigrato coreano in quel di New York. Un tema attuale e che il film sviluppa con immediatezza, rendendolo chiaro e comprensibile da subito al pubblico più giovane che vuole raggiungere. Allo stesso modo però il popolo di Element City rende chiaro anche quanto sia importante accogliere e accettare le diversità, guardare all'altro senza paura, cogliendo il valore delle diversità e l’importanza di trovare terreno comune.
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Elemental: una scena
Non sorprende di certo come tutto sia realizzato con la solita eccellenza tecnica a cui la Pixar ci ha da sempre abituati e questa asticella sempre così alta può avere l'effetto di apparire normale, togliendo valore all'incredibile lavoro svolto. Ma è un errore che non va compiuto, non bisogna cedere all'idea che è un qualcosa di scontato: in questo film i tecnici e gli artisti della Pixar affrontano un ulteriore difficoltà mettendo in scena personaggi dai requisiti visivi molto diversi tra loro, con le animazioni di acqua e fuoco, ma anche di aria e terra, facendo in modo che appaiano il più naturali possibile pur mantenendo il controllo per permettere agli animatori di gestire Wade, Ember e gli altri personaggi.
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Il film non ha un antagonista che si contrappone ai protagonisti ma questa è una decisione sensata proprio per lasciare al centro della storia il rapporto tra i protagonisti. L’umorismo scelto è molto diretto e immediato, pensato per divertire i più giovani ma che forse non raggiunge appieno anche il pubblico più maturo. Ma Elemental resta un film immensamente gradevole e che riesce ad emozionare attraverso il rapporto che si viene a creare tra Ember e Wade.
Conclusioni
Acqua e fuoco, gli opposti che si attraggono del nuovo film Pixar Elemental, che è tecnicamente impressionante e dalle tematiche importanti, si affida a un umorismo diretto e immediato per intrattenere il suo pubblico. La Pixar sorprende ancora una volta sul piano visivo, con il fuoco di Ember e l’acqua di Wade naturali nella loro resa cartoonistica, ma anche sul piano narrativo mantenendo l’equilibrio tra la maturità dei temi trattati e l’esigenza di divertire. Un film che intrattiene e fa riflettere chi sceglierà di vederlo.
👍
- L’uso delle comunità di diversi elementi per riflettere sull’integrazione nelle comunità.
- Il modo in cui i due protagonisti sono tratteggiati, sul piano fisico e caratteriale, per reggere le dinamiche da commedia romantica del film.
- Il solito livello tecnico della Pixar, qui alle prese con le difficoltà date dalla diversa effettistica richiesta dagli elementi.
- La scelta di non avere un reale antagonista per i protagonisti…
👎
- Nulla.
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