#arte ottico-cinetica
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Carlos Cruz-Diez El color en el plano El color en el espacio
Testi di Silviana Cruz, Laura Salas Redondo, Carlos Cruz- Diez
Gli Ori, Pistoia 2023, 240 pagine, 2 voll. con cofanetto, Illustrato a colori e con fotografie in bianco e nero, 17,5x24cm, ISBN 9788873369240, Testo Inglese e Spagnolo.
euro 60,00
email if you want to buy [email protected]
Carlos Cruz-Diez (Caracas, 1923 - Parigi, 1960)
Riconosciuto oggi come uno dei pionieri dell’arte ottico-cinetica, Carlos Cruz-Diez ha trentasette anni quando, nel 1960, decide di lasciare Caracas per stabilirsi a Parigi insieme alla famiglia. Dopo gli studi in accademia e una lunga esperienza come illustratore per riviste e agenzie pubblicitarie, capisce che solo in Europa avrà la possibilità di mantenere un dialogo costante con le nuove tendenze rivolte all’indagine delle dinamiche percettivo-sensoriali. L’inclusione nella seminale mostra collettiva Bewogen Beweging di Amsterdam nel 1961 dimostrerà che aveva ragione. Messe da parte le tecniche tradizionali apprese a scuola e le precoci prove con moduli geometrici in legno, in Francia la sua ricerca prenderà otto principali linee di azione sviluppate in un arco temporale piuttosto limitato, a testimonianza di una mente attiva e in costante sperimentazione.
24/03/24
#Carlos Cruz-Diez#arte ottico-cinetica#colore nel piano#colore nello spazio#art books#fashionbooksmilano
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Mostra antologica di Paolo Scirpa
“In forma di luce alla ricerca dell’infinito”
Opere 1965-2017
a cura di Sandro Bongiani
Dal 9 ottobre al 28 novembre 2021
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2021 ore 18.00
"Nessuno, finora, è andato in fondo a questi buchi per raccontarci che cosa ha visto”. Bruno Munari, 1980
S’inaugura sabato 9 ottobre 2021 alle ore 18.00, una grande antologica dal titolo: ”In forma di luce alla ricerca dell’infinito” che la Collezione Bongiani Art Museum di Salerno dedica all’artista italiano Paolo Scirpa, con opere realizzate tra il 1965 e il 2017 dislocate in due mostre, rispettivamente nella galleria “Sandro Bongiani VRspace” e allo “Spazio Ophen Virtual Art Gallery” di Salerno.
Vengono presentati 91 opere tra Ludoscopi, opere pittoriche, ideazioni plastiche, progetti urbanistici e installazioni. La sua iniziale ricerca nasce negli anni Sessanta come momento di ricerca percettivo-cinetico tra astrazione e lirismo. Nel 1965 il dipinto “Composizione” è un’opera matura con una visione del paesaggio caratterizzato da una inconsueta dislocazione e decentramento. Così anche le opere successive del “Sole” e di “Habitat” definiti provvisoriamente tra forma e costruzione artificiale. Agli inizi degli Settanta nascono i primi Ludoscopi ormai in linea per originalità e creatività con le diverse tendenze contemporanee svolte in quel periodo in campo internazionale. Le opere dei “Ludoscopi”, creati nei primi anni Settanta non evidenziano il vuoto come “assenza” ma come essenza e presenza insostanziale non ancora definita e pur visibile nella dimensione intima dello spazio. Scrive Sandro Bongiani, “ …una condizione, si direbbe sospesa, con una temporaneità provvisoria, frantumata e ridotta a pezzi, nata per essere “infinita”. Una visione insostanziale di presenze incorporee che prendono forma grazie all’utilizzo della luce reale. I contenitori virtuali dalla forma primaria, grazie all’uso di luce al neon e di specchi, trasformano e alterano la forma geometrica moltiplicando a dismisura la funzionalità in un sintetico spazio-luce”. Con i “Progetti d’intervento nel territorio” degli anni Ottanta vi è la lucida esigenza di analizzare in una nuova chiave d’indagine la propria e personale visione poetica utilizzando un diverso approccio e rapporto dimensionale a verifica della fattibilità della cosa proposta. Dall’incessante indagine dei progetti d’intervento, proprio nel 2009, nasceranno i progetti del “Teatro è il suo doppio”, modelli lignei immaginati sulla forma del teatro greco come quello di Siracusa in cui ha vissuto Paolo Scirpa per diverso tempo prima di trasferirsi a Milano, nati da un oscuro e indefinito moto dell’immaginazione tra forma, invenzione e storia. In oltre 50 anni di assidua e ossessiva ricerca, l’artista ha saputo indagare le svariate possibilità del fare ricerca e coniugare l’ignoto con eventi transitori del “non luogo” con soluzioni decisamente assai concilianti e sorprendenti. In questo senso, tutto il lavoro di Scirpa può essere ricondotto criticamente nell’alveo di un progetto ben più ampio e maestoso ai confini delle soglie disciplinari e ancora del tutto attuale e percorribile.
OPENING: sabato 9 ottobre 2021, ore 18.00
Sandro Bongiani | Collezione Bongiani Art Museum
Per l’occasione sarà edito un catalogo con una antologia critica con tutti i testi scritti in questi anni per Paolo Scirpa.
Paolo Scirpa / Biografia
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=biog
Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel 1934. Sin da subito mostra la sua attitudine per l'arte intrattenendo studi di pittura tra Palermo e Catania, frequentando anche per lungo tempo le officine grafiche di Salisburgo dove conobbe John Friedlander nel cui studio successivamente lavorerà a Parigi. Nel '65 si trasferisce a Milano dove realizza i primi “Sole” opere legate ad un espressionismo lirico ma già orientate verso una sintesi formale. Nel 1972 realizza “Megalopoli Consumistica” opera di denuncia consumistica composta da una gran quantità di involucri e contenitori vuoti assemblati tra loro. Il lavoro di Scirpa ha sempre teso verso una ricerca interiore, slegato da ogni rapporto di appartenenza. Negli anni '70passa da una iconografia bidimensionale alla modularità di uno spazio oggettuale che la luce e gli specchi trasformano in polioggettuale. La sua ricerca si orienta verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti immateriali e spettacolari. É nel 1972 che il Maestro inizia la realizzazione dei Ludoscopi, opere tridimensionali che, per mezzo di un sistema di giochi combinatori di neon e specchi, propongono la percezione di profondità fittizie, veri iperspazi-luce in cui è abolito il limite tra il reale e l’illusorio. É in questi anni che Scirpa conosce e frequenta gli esponenti dell'arte ottico-cinetica e del MAC, tra i quali il Maestro Bruno Munari che all'interno dei suoi scritti evidenzierà anche l’aspetto ludico del lavoro dell'artista. Nei sui Ludoscopi l’artista è interessato a rappresentare non tanto la luce reale quanto la luce “ideale” cioè l’idea dell’infinito.
Negli anni '80 iniziano i primi interventi progettuali sul territorio, giganteschi Ludoscopi vengono introdotti, tramite dei fotomontaggi in: edifici, monumenti, siti archeologici e città, creando vertiginose fughe prospettiche all'interno del paesaggio. Ancora oggi Scirpa prosegue il suo lavoro di ricerca e sperimentazione proponendo opere e progetti sempre attuali e all'avanguardia.
Opere del maestro son state esposte in molteplici mostre personali e collettive oltre ad essere presenti in importanti collezioni private e museali come: MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano), Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche: Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini. É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
SANDRO BONGIANI VRSPACE
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
Via S. Calenda, 105/D - Salerno
Dal 9 ottobre al 28 novembre 2021
Inaugurazione: sabato 9 ottobre 2021, ore 18.00
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
Gallery https://www.sandrobongianivrspace.it/
http://www.collezionebongianiartmuseum.it
e-mail: [email protected]
Uff. Stampa: Archivio Ophen Virtual Art Tel. 3937380225
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Marina Apollonio
testi di Joe Houston, Ugo Savardi, Bianca Maria Menichini
Amart Gallery S.r.l., Milano 2014, 236 pagine, Ediz. italiana e inglese
euro 50,00*
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10 A.M. ART apre il nuovo anno con una mostra retrospettiva dedicata a Marina Apollonio, figura di rilievo internazionale tra le più rappresentative dell’arte Ottico–Cinetica Italiana. Le opere in mostra ricostruiscono il percorso artistico dell’Apollonio, raccogliendo diversi cicli di lavori significativi da lei sviluppati dal 1963 ad oggi; dalle prime opere su carta ai lavori in alluminio, dalle Gradazioni su tela alle Dinamiche Circolari, dai Rilievi a Diffusione Cromatica alle recenti Dinamiche Ellittiche. La poliedrica ricerca dell’artista sintetizza in modo semplice uno studio complesso, in bilico tra arte e scienza, rendendo lo spettatore protagonista di una visione spazio–temporale da lei minuziosamente programmata. Il segno deciso e l’equilibrio tra gli opposti, soprattutto tra il bianco e nero, determinano un’iconicità tale da delineare il tratto distintivo dei suoi lavori e la loro assoluta riconoscibilità. La mostra è corredata da un libro monografico bilingue, edito da 10 A.M. ART, in cui sono pubblicati, oltre al nucleo delle opere in mostra, un’importante selezione di lavori dell’artista e due testi inediti a cura di Joe Houston e Ugo Savardi.
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