#archeologa
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radiotusciaevents · 3 months ago
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Emanuela Musotto, archeologa ed egittologa per passione
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ma-pi-ma · 1 year ago
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Soffro a causa del mio spirito di collezionista-archeologa. Voglio mettere la bellezza in una scatola con una chiave per aprirla di tanto in tanto e guardarla.
Adélia Prado
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lesolitecose · 6 months ago
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Mi sono appena ricordata che quando ero piccola il mio sogno più grande era diventare archeologa (anche se poi il film della mummia mi aveva traumatizzata ahahah). Mio padre all'epoca mi faceva vedere i documentari sugli Egizi, sui Babilonesi e su tutti gli altri popoli che si studiano a scuola, spesso ne sapevo anche più delle maestre. Ai miei occhi era troppo affascinante l'idea di ritrovare oggetti antichi o scoprire tombe di faraoni vissuti in un'epoca lontanissima dalla mia (non a caso ancor prima di iniziare le elementari stavo sempre a giocare con il secchiello, la sabbia e il passino per vedere cosa si nascondesse in mezzo). All'epoca poi sentii parlare del più grande antico museo egizio dopo il Cairo, quello di Torino e mi promisi che un giorno ci sarei andata.
E niente, mi sono appena ricordata che nel 2022 ho realizzato questa cosa. La me bambina sarebbe stata molto felice di sapere che alla fine ce l'abbiamo fatta.
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lesbicastagna · 1 year ago
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ve l'avevo mai detto che la signorina crush archeologa motociclista matta in culo è romagnola e ho realizzato l'altro giorno che ora le penso ogni volta che sento qualcuno avere la parlata delle sue parti. l'amore è irrazionale davvero perché come cazzo fai a innamorarti di un romagnolo
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weirdesplinder · 2 years ago
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Lista di libri simili ad Indiana Jones
Quest’anno è uscito il quinto film della saga di Indiana Jones, di cui io sono una grande fan, perciò non potevo esimermi dal proporvi una lista di libri che potrebbero piacere proprio agli ammiratori di Indy.
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Anni fa ho cercato a lungo dei romanzi che potessero suscitare in me le stesse emozioni dei film di Indiana Jones, ho letto diversi titoli che promettevano sulla carta lameno trame simili e un simile protagonista, ma la realtà è che in letteratura la sottoscritta non ha mai trovato qualcosa di comparabile alle storie di Indiana.
Però qualcosa che almeno dal lato avventura/trama si avvicinasse c’è, è nei personaggi e nel loro approfondimento che casca l’asino. Molti protagonisti dei libri di letteratura avventurosa non sono particolarmente approfonditi psicologicamente o sono dei super uomini infallibili, ex militari, che devono salvare il mondo ecc... insomma non somigliano ad Indy purtroppo.
Comunque ecco la mia lista dei romanzi d’avventua che a mio avviso almeno in parte sia avvicinano un po’ ai film di Indiana jones:
In primis devo per forza nominare la serie di Allan Quatermain di Henry Rider Haggard a cui George Lucas stesso ha detto di essersi ispirato per la creazione di Indiana Jones. Natuaralmente Allan è molto diverso da Indy ha una mira infallibile, capacità incredibili, le sue storie sono molto sopra le righe, ma l’ambientazione, l’epoca in cui è ambientato, molto dell’atmosfera di Indiana Jones c’è e si sente.
- Le miniere di re Salomone, di Henry Rider Haggard
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trama: Quando Allan Quatermain, famoso cacciatore di elefanti nel Sud Africa coloniale, viene avvicinato da Sir Henry Curtis perché lo aiuti a trovare il suo fratello minore scomparso, Allan è titubante, perché sa che Curtis intende avventurarsi alla ricerca delle "Miniere di Salomone", dove in molti hanno perso la vita. Quatermain alla fine accetta, e seguendo una mappa vecchia di trecento anni si ritrova in una terra sconosciuta, abitata dal popolo di guerrieri Kukuana, guidati dal sanguinario re Twala...
Altra serie stavolta moderna che un poco si avvicina a Indiana Jones per personaggi e trame è anche la serie Nina Wilde di Andy McDermott. Con le dovute differenze. Nina è una donna, sia lei che Eddie Chase sono quasi infallibili e bravissimi in quasi tutto ciò che fanno, le trame a volte più che sfiorano il soprannaturale, e l’approfondimento psicologico dei personaggi specie dei secondari è quello che è. Però una vibe da Indiana secondo me c’è, se la si cerca proprio a fondo. Specie nella parte di archeologia e nelle trame. Nell’ambientazione no purtroppo e manca anche l’ironia dei film.
- Il tesoro di Ercole, di Andy McDermott 
(secondo libro di questa serie con protagonista Nina Wilde il primo è In cerca di Atlantide, ma sono tutti leggibili anche singolarmente)
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Trama: Per la giovane archeologa Nina Wilde è l'occasione di una vita. Dai suoi studi su antichi testi ha tratto la convinzione che esista una tomba in cui sono sepolti i resti del leggendario semidio Ercole. Se riuscisse a localizzarla, si tratterebbe del ritrovamento archeologico più importante di tutti i tempi. Insieme a Eddie Chase ? ex SAS ed ex guardia del corpo, ora suo compagno di avventure e di vita ? Nina parte alla ricerca della tomba. Ma è subito chiaro che non è l'unica sulle tracce dei resti di Ercole e delle favolose ricchezze che la tomba potrebbe contenere. E come se non bastasse, Chase deve fare i conti con una figura del suo passato, che rischia di mettere in pericolo non solo la relazione con Nina, ma anche la sua stessa vita. Nina e Chase si trovano ben presto al centro di un'oscura cospirazione, che ha seminato tracce di violenza e corruzione in tutto il mondo: dalla Svizzera a Shanghai, dal Botswana a Londra. Inizia per loro una drammatica fuga che è anche una frenetica ricerca per individuare la tomba di Ercole prima che i suoi segreti cadano nelle mani sbagliate.
Da qui in poi nella lista il vibe da Indiana Jones si perde quasi del tutto, ma resta l’avventura e un pizzico di archeologia unita a un pizzico di soprannaturale e a protagonisti che sono quasi superuomini oppure a una pluralità di protagonisti con trame molto corali.
- L’enigma di Alessandro Magno, di Will Adams
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Trama: Daniel Knox è un brillante archeologo di Cambridge esperto di immersioni in fuga da un boss della malavita egiziana. Gaille Bonnard è una giovane studiosa francese di lingua demotica, la scrittura egizia usata anche nella stele di Rosetta. Elena Koloktronis è un'egittologa di fama, distrutta dal dolore per la perdita del marito. Philip Dragoumis è un eccentrico milionario che si crede la reincarnazione di Filippo II, padre del grande Alessandro, ossessionato dall'idea di liberare la Macedonia e il suo popolo dalla dominazione greca. Tutti nascondono un segreto. Tutti hanno una missione da compiere. Tutti cercano la tomba di Alessandro Magno: quel leggendario mausoleo degno di un dio, visitato da re e imperatori, che sembra inghiottito dalla storia. Ma dove sono realmente le spoglie di Alessandro e il suo favoloso corredo funebre? Nella città da lui fondata oppure in Macedonia, nelle tombe reali, accanto al padre? Oppure il suo corpo è stato portato in gran segreto dai suoi uomini più fedeli nell'oasi di Siva, al cospetto dell'oracolo di Ammone, il dio che il re tanto amava? Sullo sfondo del magico Egitto, tra antiche città e metropoli caotiche, esplorazioni negli abissi e inseguimenti nel deserto, un misterioso codice che potrebbe svelare il luogo di sepoltura del grande sovrano macedone innesca una sfida senza esclusione di colpi, dove ognuno ha una meta da raggiungere ed è disposto a tutto pur di raggiungerla.
- Le sei pietre sacre, di Mathew Reilly
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Trama: La Pietra Filosofale - L’Altare di Stonehenge - Le Tavole della Legge - La Pietra Sacrificale dei Maya - La Pietra Veggente di Delfi - Il Bacile di Ramses II - SEI PIETRE SACRE,SEI MISTERI DA RISOLVERE,UN CONTO ALLA ROVESCIA DA FERMARE…Dopo aver ritrovato i sette frammenti della punta d’oro massiccio della Piramide di Giza, Jack West è convinto di potersi godere un meritato riposo in Australia, insieme con Lily, la sua figlia adottiva. Ma, quando un membro del suo team lo contatta per avvertirlo di un pericolo imminente, West capisce subito che superare le Sette Prove è stato soltanto l’inizio: il mondo ha ancora bisogno di lui e dei suoi fidati compagni. Questa volta la missione consiste nell’individuare sei leggendari diamanti – i Pilastri – e incastonarli nelle altrettanto leggendarie Sei Pietre Sacre: soltanto così sarà possibile contrastare un’immensa fonte di energia che finirebbe per distruggere completamente l’umanità. Nel breve arco di nove giorni, il gruppo di West dovrà decifrare l’enigma di Stonehenge e violare le camere segrete delle piramidi, sopravvivere a un inseguimento sulle montagne della Cina e a una tribù cannibale in Congo…Una sfida che viene dal passato. Una calamità inimmaginabile. Un’avventura come solo Matthew Reilly poteva scrivere.
- La nave d'oro, di Marco Buticchi
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Trama: Roma, 68 dopo Cristo. Chi fu davvero Nerone? Era così spietato come lo descrissero gli storici? E quando morì, scomparve lui o invece uno dei sosia che utilizzava nelle più svariate occasioni? Giappone, 1331. Una figura sembra emergere dalle nebbie del mito: è quella di Hito Humarawa, un ex samurai che ha posto la sua spada al servizio di uno spregiudicato mercante veneziano. Favignana, 2001. Durante una serie d'immersioni, l'ammiraglio Grandi rinviene alcuni reperti che sembrano appartenere a un'antica nave d'oro, misteriosamente naufragata con tutti i suoi segreti... È possibile che qualcosa possa unire questi fili così lontani e slegati?
- Amazonia, di James Rollins
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Trama: Un uomo emaciato e coperto di piaghe esce dalla giungla amazzonica e si accascia, morendo poco dopo. Quell'uomo faceva parte di una spedizione scientifica svanita nel nulla. La CIA lo identifica come Gerald Clark, ex agente delle Forze Speciali, la cui carriera era stata stroncata dalla perdita di un braccio durante una missione in Iraq. Adesso, però, Clark ha entrambe le braccia. Per spiegare un evento così sconvolgente, il governo organizza una nuova missione per seguire l'itinerario della prima spedizione che sembra condurre al villaggio di una leggendaria tribù. Ma il cuore della giungla nasconde un segreto inviolabile, che genera paura, follia e... morte.
- Atlantide, di Clive Cussler
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Trama: Antartide, settembre 1858. Alla baleniera Paloverde, prigioniera in una trappola di ghiaccio, rimane l’unica speranza di una fuggevole (e lontana) primavera che le consenta di riprendere la strada di casa. Ma il suo equipaggio scopre ben presto che lo sconfinato deserto bianco nasconde un segreto sconcertante: racchiuso da oltre un secolo in uno scrigno di gelo c’è infatti un magnifico veliero, con a bordo un carico singolare di manufatti, tra cui un inquietante teschio di ossidiana nera... Colorado, marzo 2001. L’epoca della corsa all’oro appartiene ormai alla storia, ma non per l’intraprendente Luis Marquez, che ha fatto la sua fortuna strappando alle miniere abbandonate quei cristalli considerati in passato privi di valore e da cui oggi invece si ricavano preziosissime gemme. Ma un giorno, all’interno della miniera Paradise, Luis si ritrova in una camera dalle pareti perfettamente levigate e ricoperte di segni arcani. E al centro della camera, su un piedistallo, un teschio nero lo fissa come se volesse lanciargli una maledizione... Antartide, aprile 2001. Sono ricerche di routine, quelle che la Polar Storm, agli ordini del comandante Daniel Gillespie, sta svolgendo per conto della NUMA. Nulla di strano, quindi, se Dirk Pitt, direttore dei progetti speciali dell’agenzia, usa la nave oceanografica come base per una delle sue «esplorazioni». Molto più strana, invece, è l’improvvisa apparizione di un sottomarino che attacca la Polar Storm e riesce quasi ad affondarla. E praticamente incredibile è ciò che sostiene Gillespie: quel sottomarino misterioso è un particolare U-Boot nazista, ufficialmente dato per scomparso cinquantasei anni prima, ma, per alcuni storici, giunto fino in Argentina...
Non posso poi non citare in questa lista la serie Amelia Peabody di Elizabeth Peters, che è sì distante dai film di Indiana Jones per epoca (ma non tantissimo), tipo di protagonisti e trame... Qui siamo alla fine dell’Ottocento/primi del novecento, la protagonista è una donna molto emancipata e particolare, le trame sono quasi prettamente gialle più che d’avventura, ma la vibe, l’amore per l’archeologia veramente naturale e sviscerato, l’ironia e anche l’assurdità dei film qui ci sono tutti e in abbondanza. 
- La sfida della Mummia  (Primo libro della serie)
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Trama: Amelia Peabody riceve una cospicua eredità e può finalmente dedicarsi alle sue grandi passioni: la storia e l'archeologia. Così parte alla volta dell'Egitto, il paese che più la affascina. A Roma, si imbatte in una giovane in disgrazia, Evelyn, che è appena stata abbandonata dall'uomo che amava. Amelia prende a cuore la sorte della ragazza, la porta con sé in Egitto dove incontrano due fratelli archeologi, impegnati negli scavi di alcune tombe egizie. Tra i quattro si instaura subito un burrascoso rapporto di odio e amore, ma il destino sembra obbligarli a incontrarsi. Infatti, dopo essersi separati al Cairo, si ritrovano in un sito archeologico sulle rive del Nilo dove di notte appare la mummia di un sacerdote...
Probabilmente il modo più sicuroper ritrovare nei libri il vero Indiana Jones è leggere i suoi romanzi canonici originali. Infatti nel caso non lo sapeste esistono dei romanzi ufficiali di Indiana Jones, e alcuni di essi, non tutti, sono stati pubblicati anche in Italia, tre dalla Granata Press, tre da Sperling & Kupfer ed uno da Editrice Nord.
Questi 5, riprendono e romanzano le sceneggiature dei film.
I predatori dell'arca perduta (1981), di Campbell Black
Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), di James Kahn
Indiana Jones e l'ultima crociata (1989), di Rob MacGregor
Indiana Jones (2008) - volume che raccoglie i primi tre titoli della serie
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), di James Rollins
Ma questi 3 invece sono storie originali:
Indiana Jones: Pericolo a Delfi (1992) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Per sedici secoli l'Ordine della Pizia ha atteso il ritorno dell'oracolo del sapere mistico di Delfi. Un terremoto annuncia il suo ritorno, mettendo allo scoperto la terra sotto le rovine. Dorian Belecamus, una seducente professoressa di archeologia, capisce che è possibile fare ben più che scavare nel passato. Ha l'occasione di prendere in mano le redini del futuro del suo paese... diventando l'oracolo di Delfi. E ha trovato l'uomo che l'aiuterà: è impetuoso, è avventato, è schiavo del suo incantesimo. Il suo nome: Indiana Jones...
Indiana Jones: La danza dei giganti (1992) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Indiana Jones si è insediato sulla cattedra del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Londra. Deirdre, la sua più graziosa studentessa, sostiene di avere scoperto, in un rotolo dorato, la prova dell'esistenza di Merlino, il mago del mito e della leggenda. Indy è affascinato dall'ipotesi... e da Deirdre. Altrettanto interessato è Adrian Powell, intenzionato a riportare in auge l'antico ordine dei Druidi, i cui segreti gli spianeranno la strada verso la conquista del mondo. Per prima cosa deve mettere le mani sul rotolo... ed è pronto a uccidere pur di riuscirci.
Indiana Jones: I sette veli (1993) – Scritto da Rob MacGregor
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Trama: Tornato a  New York dopo degli scavi, Indiana Jones viene a sapere dei recentemente riscoperti scritti del Colonello Percy Fawcett, che rivelerebbero l’esistenza di una città perduta nella giungla brasiliana abitata da discendenti dei druidi.
Per concludere mi permetto di fare due onorevoli menzioni di due classici della letteratura d’avventura che sono a modo l’oro in vibe con Indiana Jones, non tanto nelle trame o nel loro fattore fantastico, ma nei personaggi e nell’atmosfera:
- Il mondo perduto, di Arthur Conan Doyle
Trama: Il geniale Professor Challenger si trova impegnato in un'impresa ai limiti delle possibilità umane, in compagnia di un altro scienziato, di un giornalista e di un nobile sportsman. Prigionieri in un mondo davvero perduto, un'isola geologica sopravvissuta misteriosamente nel cuore della giungla amazzonica, i protagonisti si imbatteranno in fantastiche avventure tra dinosauri, pterodattili, iguanodonti e uomini scimmia.                    
- Viaggio al centro della terra, di Jules Verne
Trama: narra la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor Otto Lidenbrock, scienziato noto in tutta la Germania, dal nipote Axel e da Hans, la guida che li accompagnerà per l'intera durata dell'avventura. All'origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della Terra attraverso l'entrata posta in un vulcano islandese.
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scienza-magia · 9 days ago
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Le metamorfosi della Wicca
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Alla fine degli anni 60 negli Stati Uniti la Wicca subì una metamorfosi che sconvolgerà profondamente la sua storia la sua organizzazione e il suo corpus teorico. Tale metamorfosi determinerà il passaggio di questa forma di neo paganesimo dalla situazione di una corrente molto marginale all’interno delle nuove religioni a quella di un importante fenomeno sociale. Dobbiamo dire che tale metamorfosi è la conseguenza dell’incontro tra la Wicca e la controcultura americana. Appare evidente che il principale incontro quello che avrà le maggiori conseguenze sociali fu quello con il femminismo. Infatti le femministe della fine degli anni 60 e dell’inizio degli anni 70 cercarono nella Wicca un alternativa alla religione ebraica e cristiana i cui dei sono maschi. Le donne di quel periodo storico trassero dalla Wicca non solo il culto della dea ma anche il rispetto per la natura le pratiche magiche la struttura rituale. Le femministe di allora ripresero anche dalla Wicca la celebrazione della luna e dei sabbat l’utilizzo delle energie i canti e le danze le candele e l’incenso. Dobbiamo dire che si assistette alla nascita di una religione unicamente basata su divinità femminili a volte ridotte a una sola ovvero la dea al punto che in alcuni casi si parlò di un ritorno al monoteismo. Inoltre nacquero coven non misti totalmente chiusi agli uomini tal volta chiaramente lesbici. Tra l’altro la contestazione politica entrò nella Wicca con la partecipazione di streghe femministe che combattevano non solo contro il potere maschile ma contro tutto ciò che assimilavano al mondo maschile quali l’esercito l’atomica l’inquinamento. Per fare un esempio concreto una sacerdotessa wiccan conosciuta col nome di Starhawk negli anni 70 cominciò a compiere rituali di protesta davanti a basi militari o centrali atomiche. Questa metamorfosi della Wicca gardneriana prese il nome di Wicca femminista. Essa non venne “Exe Nilo” ma fu la risultante dello studio dei lavori di diversi storici studiosi del folclore archeologi e etnologi. Tale wicca femminista risentì anche dell’influenza di correnti occultiste e neo-pagane non wiccan. Anche se Leyland e Murray sono senza dubbio tra i riferimenti della Wiccaa femminista essa deve anche molto ad altri autori come ad esempio Bachofen. Bachofen considerava la famiglia come una istituzione sociale ed era convinto che in altri tempi le madri fossero state più importanti dei padri. Di conseguenza egli pensava che le prime società umane fossero state costruite e create dalle donne così come le mitologie e le religioni più antiche. Un'altra autrice che influenzò moltissimo la Wicca femminista fu senza dubbio Matilda Gage. Ella si batté fortemente per i diritti delle donne. In suo libro intitolato "Donna Chiesa e Stato" miscelò le tesi di Backofen con quelle di Michelet form dea della luna divulgando l’idea che il neolitico fosse stata un era matriarcale e che le streghe fossero sacerdotesse pagane che avevano conservato i segreti di quella età dell’oro. In particolare le streghe avevano preservato i segreti per guarire le malattie. A sua volta il poeta inglese Graves pubblicò nel 1948 un saggio sulla mitologia e il folclore europeo intitolato "La Dea blanc”. Egli in tale saggio cercò di dimostrare che in epoca preistorica l’Europa aveva adorato la dea della luna o la dea bianca sotto tre forme: vergine madre ed anziana. L’archeologo James Mellert sostenne di aver ritrovato negli scavi effettuati in un sito turco numerosi santuari dedicati a una grande dea. Egli affermò che intorno al 5750 a.C. quando l’agricoltura aveva sostituito la caccia le dee madri avevano sostituito gli dei cacciatori. Assai fiero delle proprie scoperte accordò numerose interviste ad importanti giornali che aumentarono notevolmente la sua notorietà. A sua volta Maria Gimbutas anch’essa archeologa cominciò delle ricerche sulle divinità neolitiche e dell’età del bronzo. Ella nel 1977 /1980 pubblicò due importanti articoli finalizzati a dimostrare che la società originaria europea era matriarcale matrilineare e pacifica e che era stata distrutta da invasori indoeuropei patriarcali e patrilineari. Nel 1982 pubblicò"Le Dee e gli Dei della vecchia Europa” nel quale mise nuovamente l’accento su un’antichissimo culto della dea. Ella stessa era diventata una devota della dea e una militante femminista. Non c’è nessun dubbio che ella divenne un punto di riferimento fondamentale per tutta la wicca femminista. Anche la scrittrice occultista Dionne Fortune ha avuto una influenza non trascurabile sul movimento legato alla dea. D’altra parte anche due gruppi neo pagani di origine non wiccan parteciparono alla preistoria della Wicca femminista. Si tratta della chiesa di Afrodite e della ferrafeira. La chiesa di Afrodite è stata fondata da da Cleb Potkin un rifugiato della Russo a bianca figlio di un medico della corte dell’ultimo zar. Il suo paganesimo femminilizzante era monoteista (il dio unico era la dea Afrodite) e tesseva l’elogio della natura della bellezza dell’armonia e del sesso considerato una funzione divina. A sua volta molto importanza nella preistoria della Wicca femminista riveste un altro gruppo religioso ovvero la feraferia. Questo movimento spirituale era stato creato negli Stati Uniti nel 1957 da Fred Evans sotto l’influenza della lettura di un libro di Robert Grabes. Fred Evans trovò in quel romanzo la concretizzazione dei suoi sogni. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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carmenvicinanza · 12 days ago
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Ella Maillart
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Il reportage era un pretesto, un alibiper andare a vedere la bellezza del mondo, sapere qualcosa sul perché si vive.
Ella Maillart, considerata una delle più grandi viaggiatrici del Ventesimo secolo, è stata una donna curiosa, colta, avventurosa, libera e indomita.
Esploratrice, giornalista, scrittrice, fotografa, guida, navigatrice, ha utilizzato la scrittura per girare il mondo e la fotografia per ricordare i momenti vissuti.
Stimolata dalle sfide sin da bambina, è stata una grande sportiva, a 16 anni ha fondato il primo circolo femminile di hockey su prato della Svizzera francese, ha girato il Mediterraneo in barca vela, partecipato alle regate delle Olimpiadi di Parigi del 1924 (unica donna nella categoria individuale) e gareggiato ai Mondiali di sci dal 1931 al 1934.
Ha viaggiato attraverso Europa e Unione Sovietica, fino a spingersi in Cina, Kashmir, India e Afghanistan, tra popolazioni nomadi, deserti, altopiani, vallate segrete e regni nascosti.
Nata a Ginevra il 20 febbraio 1903, in una famiglia di larghe vedute, da una madre di origine danese e un padre commerciante di pellicce, si era avvicinata allo sport per rafforzare la fragile costituzione e stimolata dalla madre che la portava a sciare tutte le domeniche, abitudine insolita per le donne dell’epoca.
Prima di assecondare la sua passione per mappe, avventure e viaggi in terre lontane, è stata insegnante di francese in Galles, allieva archeologa a Creta, modella per uno scultore a Parigi ed era comparsa sui set di Berlino ai tempi di Marlene Dietrich.
Il terreno delle sue inchieste iniziali è stata la Russia dei Soviet dove è arrivata nel 1930 grazie all’aiuto di Charmian Kittredge, vedova dello scrittore Jack London, che ne aveva finanziato la partenza. Ha soggiornato a Mosca e viaggiato a piedi nel Caucaso, il resoconto delle sue avventure è contenuto nel suo primo libro Tra la gioventù russa.
Desiderando conoscere popoli non toccati dalla civilizzazione industriale, si è spinta sempre più avanti, nel 1932 è stata nel Turkestan sovietico, vivendo con le tribù nomadi locali, viaggio raccontato nel libro Vagabonda nel Turkestan.
Nel 1939, con la compagna Annemarie Schwarzenbach, anch’ella scrittrice, fotografa e giornalista, ha viaggiato dalla Svizzera all’Afghanistan a bordo di una Ford. Si lasciarono a Kabul proseguendo ciascuna per la propria strada.
Da quell’avventura, definita da lei “un viaggio più psicologico che geografico”, ha tratto il libro La via crudele. Due donne in viaggio dall’Europa a Kabul. Anche la compagna ne aveva scritto un libro dal titolo La via per Kabul. Turchia, Persia, Afghanistan 1939-40, pubblicato poco prima di scomparire prematuramente.
Negli anni successivi, è andata da Pechino lungo la Via della Seta, si è spinta fino alle Montagne Celesti, Samarcanda, il Deserto delle Sabbie Rosse. È stata nella Manciuria occupata dai giapponesi, in Kashmir in compagnia di Peter Fleming (fratello di Ian autore di James Bond), ha compiuto una traversata leggendaria dell’Asia centrale (a dorso di cammello, in treno, a piedi, su camion, a cavallo) descritta in Oasi Proibite. 
Le sue immersioni in altri mondi e gli incontri con persone di differenti culture, sono state raccontate in cronache asciutte, senza autocompiacimenti.
Ha vissuto cinque anni in India prendendo lezioni spirituali e, rientrata in Occidente, aveva scelto di vivere sei mesi all’anno in uno chalet a Chandolin, sulle Alpi Svizzere, dove ritrovava la pace e il silenzio di cui aveva fatto esperienza nelle montagne più alte del mondo.
Ha continuato a scrivere articoli, tenere conferenze, fare proiezioni con le sue innumerevoli immagini dal mondo fino alla fine dei suoi giorni.
L’ultimo viaggio è stato a Goa, in India, aveva 91 anni.
Si è spenta a Chandolin, nella sua casa piena di libri, bauli, statue induiste e fotografie, il 27 marzo 1997, le sue ceneri sono state disperse davanti allo scenario del Calvaire, un punto panoramico sulla valle, dove andava a meditare ogni giorno.
Nel piccolo paesino arroccato sulle montagne è stato creato l’Espace Ella Maillart che ricostruisce l’avventura della sua vita e custodisce oggetti preziosi come il suo leggendario zaino, la macchina da scrivere portatile, la Leica, le medaglie e coppe dello sci, gli stivali, il cappello dell’Asia centrale, le tessere della Société des Explorateurs Français e della Royal Geographical Society, il passaporto e una selezione di foto che evocano la sua vita e i suoi viaggi.
Il suo titanico archivio fotografico è conservato a Losanna, nella collezione di Photo Elysée, dentro Plateforme 10, il distretto delle arti della città.
Il suo coraggio, la fascinazione e apertura verso ciò che era ‘altro’, popoli, paesi, tradizioni, religioni, abitudini, è stato il più grande insegnamento che potesse trasmettere da donna libera in un mondo che ha contribuito a cambiare col suo esempio e la sua tenacia.
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reborn-spoilers-cards · 3 months ago
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[PIO] [IT] Archeologa di Fallaji
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storiearcheostorie · 5 months ago
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Libri / "ArcheologA, storie di preistoria": dall'esperienza di scavo il racconto di una professione e di un'epoca misconosciuta
Libri / "ArcheologA, storie di preistoria": così l'esperienza di scavo racconta una professione e un'epoca misconosciuta
Redazione Passi autobiografici che diventano spunti per raccontare, con stile divulgativo ma scientificamente inappuntabile, parte della vita di una donna che ha affrontato per molti anni le fatiche fisiche e psicologiche richieste “sul campo” dal mestiere dell’archeologa. E sottolineare le tante peculiarità della ricerca paletnologica, poco conosciute al grande pubblico e spesso offuscate da…
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liberte-news · 7 months ago
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OBJEV: Věstonická venuše je z hornin, ne kostí mamuta
ZAJÍMAVOST - Soška Věstonické venuše není vyrobená z kostí mamuta, ale z úlomků hornin a drobných fosilií. Metodou mikro CT to zjistili vědci z Moravského zemského muzea...
ZAJÍMAVOST – Soška Věstonické venuše není vyrobená z kostí mamuta, ale z úlomků hornin a drobných fosilií. Metodou mikro CT to zjistili vědci z Moravského zemského muzea (MZM), které o tom informovalo na facebooku a webu. V nejstarší keramické sošce na světě nalezli také rozsáhlé pukliny, které zvyšují riziko jejího prasknutí. Věstonickou venuši nalezl v roce 1925 tým archeologa Karla Absolona…
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radiotusciaevents · 3 months ago
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Emanuela Musotto, archeologa ed egittologa per passione
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newsintheshell · 7 months ago
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▶️ TOMB RAIDER: LA SERIE ANIMATA SI MOSTRA IN UN NUOVO VIDEO!
Le inedite avventure della giovane Lara Croft sbarcheranno su Netflix dal 10 ottobre.
Questa nuova produzione dei ragazzi texani di Powerhouse Animation (Castlevania, Blood of Zeus, Seis Manos), è ambientata dopo gli eventi della trilogia di videogiochi reboot targata Crystal Dynamics (Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider) e prima che la bella archeologa cominciasse a divertirsi chiudendo il maggiordomo nella cella frigorifera della villa 😏
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promisemeabrandnewday · 8 months ago
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No non ci conosciamo😅
Ti ho scritto questo pomeriggio.. solitudine.. ricordi 😂
Non so se rientra nella conoscenza
Bello archeologa… difficile immagino come lavoro
Aah avevo qualche dubbio se fossi l’anon di oggi, ma si certo scrivimi pure! Ahah
Non saprei è un sogno che spero un giorno diventi realtà!
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cinquecolonnemagazine · 8 months ago
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La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro
Tra maledizioni e leggende La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro edito da Mursia è un nuovo caso avvincente che si snoda tra Milano e Altamura. Tra luoghi rinomati per il food e il fashion si consumano due omicidi su cui si trova a indagare Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta. Una maledizione legata a una scoperta archeologica e un serial killer sono gli ingredienti principali del libro che si arricchisce con una intensa esplorazione dell’animo umano e delle sue ombre più oscure… «Sono una giornalista crime e posso garantirvi che spesso la realtà supera di molto la fantasia. Tuttavia scrivere un giallo per me significa dare spazio alla creazione di personaggi sempre nuovi e sorprendenti e potermi dedicare alla descrizione di luoghi a cui sono affezionata, come in questo caso Milano e Altamura». dichiara l’autrice Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori.   Come di consueto, ringraziamo Laura Marinaro per l’intervista che ci ha permesso di scoprire qualcosa in più sul romanzo e sul suo interessantissimo lavoro. La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro Salve Laura, lei è una rinomata giornalista che da tanti anni si occupa di crimini e gialli. Quando si è resa conto che era arrivato il momento di scrivere storie mai accadute e inventate? Cos’è che le ha fatto scattare la scintilla? La scintilla è scattata con la storia che mi ha cercato, la storia di un allerta maremoto a Varigotti del 1971 e di un fumetto, poi sono arrivati i personaggi che mi hanno chiesto di dare loro la vita. Sembra strano, ma scrivere un giallo, un romanzo è questo: creare qualcosa che non esiste ed è completamente diverso da riscrivere una storia vera, un true crime o un articolo ovviamente. Nel suo nuovo giallo non ci sono solo omicidi ma anche leggende e antiche maledizioni. E’ la prima volta che inserisce nei suoi romanzi l’elemento della storia antica? Così tanto antica, sì. Nel primo giallo tornavo indietro di 50 anni raccontando persone e luoghi dell’epoca, questa volta la vera storia della scoperta archeologica relativa alla Tomba della Fanciulla degli ori che esiste nel Museo Archeologico di Altamura è stato lo spunto per “ricamare” sopra molto altro… La Fanciulla degli ori si snoda tra Milano e Altamura. C’è un motivo particolare per cui ha scelto queste due città? Milano è la città che ho scelto a 18 anni per studiare, sono laureata in Lettere in Cattolica, e che amo profondamente, la città che mi ha fatto crescere e realizzare un sogno. Altamura è la città culla, che mi ha dato i natali e i primi 18 spensierati anni di vita. Ne sono ancora legata anche perché ho i miei genitori, mia sorella e tanti amici e parenti là. Secondo lei, perché i crimini attirano le persone, a volte quasi in maniera morbosa? Si è fatta un’idea in tanti anni di attività? Non credo sia morbosa l’attrazione, ma naturale in quanto noi tutti siamo per metà fatti di male (potenziale) e quindi noi tutti vogliamo capire perché la storia apparentemente banale di una persona “normale” può trasformarsi in un delitto. È la “banalità” del male ad attirarci e la consapevolezza spesso latente che tutti possiamo uccidere o essere uccisi. Qual è la parte che le piace di più quando scrive un giallo, quella che le da maggiore soddisfazione? La creazione della storia e la descrizione dei personaggi e dei luoghi. Ovviamente anche il racconto dell’indagine è sempre al centro, così come quello dei delitti. Nel primo caso ho scelto la terza persona, mentre nel secondo mi sono misurato con la prima persona, spero piaccia ai lettori.  Read the full article
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scritturacreativa-85 · 9 months ago
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L'amore attraverso il tempo
Il vento soffiava leggermente, sollevando granelli di polvere nel deserto egiziano. Lara, una giovane archeologa dai capelli scuri e occhi penetranti, spazzolava delicatamente la sabbia da un antico manufatto appena scoperto. Era un bracciale dorato, ornato di geroglifici intricati che sembravano brillare di una luce propria. “È incredibile,” mormorò Lara, persa nell’ammirazione. “Potrebbe…
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Individuati a Gubbio nuovi resti archeologici
Individuati a Gubbio nuovi resti archeologici alle spalle del teatro romano. “Pensiamo di essere di fronte a una struttura quadrangolare, interpretata come piazza porticata con un tempio posizionato sul lato meridionale”, dice all’ANSA Ilaria Venanzoni, archeologa e direttrice del teatro. “Attraverso l’utilizzo di magnetometria e georadar – spiega Venanzoni – le indagini hanno svelato nel…
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