#arancini nero di seppia
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i love you cannoli i love you iris i love you zeppole al miele i love you pasta al nero di seppia i love you pasta alla norma i love you caponata i love you cous cous alla trapanese i love you pistacchio di bronte i love you tavola calda i love you arancini i love you pane e panelle i love you sfinciuna i love you swordfish saltimbocca i love you falsomagro i love you parmigiana di melanzane i love you scacciata i love you raviola alla ricotta i love you panzerotto i love you pasta con le sarde i love you granita con brioche i love all of you fried sicilian food god fucking bless
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Presentata la “Sagra della seppia 2019”, Donnalucata è in fermento SCICLI - Oggi è stato un sabato particolare a Donnalucata dove è stata presentata l'edizione 2019 della "Sagra della seppia" in programma dal 15 al 17 marzo… 74 more words
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Arancino Classico, arancino formaggio piacentino ennese, arancino al nero di seppia, arancino alla zucca, arancino ai frutti di mare, arancino ai gamberi, arancino alla nutella, arancino ai pistacchi, arancino alla norma, arancino agli spinaci.
IL BELLO DELLA VITA
Entro nella rosticceria solo perché aveva abbastanza fame da dover mangiare ma non tanta fame da dover fare un grosso pasto. Era stanco voleva mangiare qualcosa e andarsene a casa a vedere la partita su Premium. Era stanco di tutti di tutto. Voleva solo mangiare e poi starsene solo.
Una signora con un grembiule rosso lo fece accomodare ad un tavolo di plastica e su di esso dispose un foglio di carta “cosa le porto?” Chiese sbrigativa. “non so – fece lui – non ho molta fame. Magari prendo due arancini” lei lo guardò e con fare sufficiente e gli propose “oggi abbiamo come piatto del giorno ‘il bello della vita’ sono piccoli arancini lo vuole provare?” “Ma che cosa c’è dentro?” Chiese lui tanto per chiedere “come nella vita se non li assaggia non lo scoprirà mai….” Fece la vecchia signora. Lui la guardò sorpreso, siccome aveva parlato di piccoli arancini e la sua fame era proporzionale all’idea di piccoli arancini disse di portargli pure quel piatto. La signora sorrise e dopo una decina di minuti riapparve con una bottiglia di birra artigianale siciliana fredda e un piatto con una decina di piccoli arancini che apparentemente erano tutti uguali. Disse uno sbrigativo “buon appetito” e scomparve.
Lui guardò gli arancini che erano disposti a cerchio intorno ad un arancino più grande degli altri. Prese quello e lo morse. Era un arancino normale, al ragù. Era buono e lo finì in due bocconi. Ne prese un altro e gli diede un morso. Era un arancino ripieno di piacentino ennese, caldo caldo che gli si sciolse in bocca. Lo gustò in silenzio e in un minuto lo finì. Ne prese un altro e questa volta aveva dentro la zucca gialla con un qualcosa che l’addolciva e aveva il gusto di amaretto. Era buonissimo. Continuò così uno dopo l’altro ed ogni volta era una sorpresa. Ora alla norma, ora ai pistacchi, ogni volta diverso. Morse un arancino con gamberi dolcissimi e teneri, non quelli surgelati duri e fibrosi, poi uno con i frutti di mare con delle cozze freschissime e poi uno con il nero di seppia dal gusto forte di mare. Continuò cosi finendo quasi tutti gli arancini.
Poi si fermò a pensare. “Forse per questo si chiama “il bello della vita” perché la vita è bella perché è varia!!” soddisfatto addentò l’ultimo arancino. Era pieno di nutella che resa più liquida dal caldo usciva da tutte le parti imbrattandogli le mani. La mangio felice di corsa leccandosi le dita. “Forse era questo il bello della vita: la sorpresa. Il bello della vita è che ogni minuto puoi stupirti di qualcosa, ogni minuto può offrirti qualcosa di nuovo e di piacevole” Bevve l’ultimo bicchiere di birra con soddisfazione e gusto. “Bisogna provare - si disse convinto – se vuoi scoprire il bello della vita, devi provare, devi cercare, questo voleva dire la signora!!”. Si alzò soddisfatto e andò a pagare. Sarebbe andato a vedere la partita con gli amici per poi andare in giro con loro a cercare il bello della vita.
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DOMENICA 9 GIUGNO ALLO SCALO DI PIEVE LIGURE VA IN SCENA L’ARANCINO DAY
Una dodici ore di gusto nel segno della tradizione dello street food italiano
Pieve Ligure (GE) – Domenica 9 giugno, dalle 11 alle 23, allo Scalo di Pieve Ligure (via XXV aprile 146) va in scena una giornata dedicata interamente a uno dei protagonisti della cultura enogastronomica siciliana: l’arancino.
Un’iniziativa inedita che prende il nome di “Arancino Day”, e che declina la specialità isolana in più versioni. «Oltre ai due grandi classici, quello con il ragù e quello con burro, prosciutto e formaggio – svela Andrea Farsaci, chef del ristorante Lo Scalo – ce ne saranno altri più innovativi, come al nero di seppia, al pistacchio e alla norma con melanzane fritta e ricotta». Una dodici ore di gusto che va a inaugurare la stagione estiva dello Scalo di Pieve ligure. «L’arancino rappresenta la tradizione dello street food siciliano, e l’idea di questa giornata è poterlo gustare a ogni ora del giorno guardando il mare, come accade quotidianamente nelle strade siciliane. Inoltre – conclude Farsaci – l’Arancino Day è rigorosamente plastic free: per servire gli arancini utilizzeremo tutti materiali compostabili, evitando la plastica».
Un piatto di arancini, un mini-cannolo e una bevanda (acqua, bibite, vino o birra Messina) costano 15€. Per ulteriori informazioni: 3669528777, 0103460342 o [email protected].
Pagina Instagram Lo Scalo: https://www.instagram.com/ristorantepizzerialoscalo
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DOMENICA 9 GIUGNO ALLO SCALO DI PIEVE LIGURE VA IN SCENA L’ARANCINO DAY DOMENICA 9 GIUGNO ALLO SCALO DI PIEVE LIGURE VA IN SCENA L’ARANCINO DAY Una dodici ore di gusto nel segno della tradizione dello street food italiano
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Arancini di riso Gli arancini di riso (o arancine), vanto della cucina siciliana, sono dei piccoli timballi adatti ad essere consumati sia come spuntino che come antipasto, primo piatto o addirittura piatto unico. In Sicilia si trovano ovunque e in ogni momento, sempre caldi e fragranti nelle molte friggitorie: di città in città spesso cambiano forma e dimensioni, assumendo fattezze ovali, a pera o rotonde, a seconda del ripieno. Si possono contare circa 100 varianti: dalla più classica al ragù e al prosciutto, a quelle più originali come al pistacchio e al nero di seppia! Noi oggi vi presentiamo le due classiche intramontabili, al ragù di carne di maiale e piselli e al prosciutto e mozzarella; voi quale preferite?
Ingredienti per circa 12 arancini
Zafferano 1 bustina
Burro 30 g
Riso vialone nano 500 g
Sale fino 1 pizzico
Acqua 1,2 l
Caciocavallo stagionato da grattugiare 100 g
PER IL RIPIENO AL RAGÙ
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Cipolle ½
Burro 25 g
Maiale macinato 100 g
Olio extravergine d'olivaq.b.
Passata di pomodoro 200 ml
Pisellini 80 g
Caciocavallo fresco 50 g
Vino rosso 50 ml
PER IL RIPIENO AL PROSCIUTTO
Prosciutto cotto in una sola fetta 30 g
Mozzarella 60 g
PER LA PASTELLA
Farina 00 200 g
Sale fino 1 pizzico
Acqua 300 ml
PER IMPANARE E FRIGGERE
Pangrattato q.b.
Olio di semi q.b.
Per preparare gli arancini di riso, iniziate lessando il riso in 1,2 l di acqua bollente salata , in modo da far si che, a cottura avvenuta, l'acqua sia stata completamente assorbita (questo permetterà all'amido di rimanere tutto in pentola e otterrete un riso molto asciutto e compatto). Fate cuocere per circa 15 minuti, poi sciogliete lo zafferano in pochissima acqua calda e unitelo al riso ormai cotto . Unite anche il burro a pezzetti.
Unite il formaggio grattugiato, mescolate bene per amalgamare il tutto, dopodiché versate e livellate il riso su un vassoio ampio e basso (5) e copritelo con la pellicola, per farlo rafferddare completamente, la pellicola eviterà che la superficie del riso si secchi. Lasciate riposare il riso per un paio di ore fuori dal frigorifero. Intanto dedicatevi al ripieno al ragù: mondate e affettate finemente la cipolla
Fate stufare la cipolla tritata in un tegame con 2 cucchiai d’olio e il burro, poi unite la carne macinata; fatela rosolare a fuoco vivace, quindi aggiungete il vino e lasciatelo sfumare.
A questo punto aggiungete la passata di pomodoro , aggiustate di sale e di pepe a piacere e fate cuocere a fuoco lento coperto per almeno 20 minuti. A metà cottura, aggiungete i piselli (se necessario potete aggiungere pochissima acqua calda perchè il ragù dovrà risultare ben rappreso e non liquido).
Mentre i piselli si cuociono tagliate a cubetti il caciocavallo, il prosciutto cotto e la mozzarella . Avrete così pronti tutti i ripieni.
Una volta che il riso si sarà raffreddato completamente (ci vorranno almeno un paio di ore), potrete formare gli arancini, per aiutarvi nella formazione tenete vicino una ciotola colma di acqua così da potervi inumidirvi le mani. Prelevate un paio di cucchiai di riso per volta (circa 120 gr di riso), schiacciate il mucchietto al centro del mano formando una conca e versateci all'interno un cucchiaino di ripieno al ragù , aggiungete qualche cubetto di caciocavallo .
Quindi richiudete la base dell'arancino con il riso e modellatelo dandogli una forma a punta : potete dare questa forma a tutti gli arancini farciti con il ragù. Mentre per il ripieno al prosciutto, farcite ciascun arancino (formato circa da 130 gr di riso) con dadini di prosciutto e mozzarella . Il ripieno con questo tipo di ripieno viene tradizionalmente detto "al burro".
e modellateli dandogli una forma rotonda . Ora che avete tutti gli arancini pronti , preparate la pastella: in una ciotola versate la farina setacciata, un pizzico di sale e l'acqu a filo . Mescolate accuratamente con una frusta per evitare che si formino grumi.
Quindi tuffate gli arancini, uno ad uno, nella pastella avendo cura di ricoprirli interamente e rotolateli nel pangrattato .
In un pentolino scaldate l'olio e portatelo alla temperatura di 170°, a quel punto friggete un arancino alla volta o massimo due per non abbassare la temperatura dell'olio: quando saranno ben dorati potrete scolarli ponendoli su un vassoio foderato con carta assorbente . Mi raccomando: gustate gli arancini di riso ben caldi!
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PORTO SAN GIORGIO – Il sindaco Nicola Loira e l’assessore al Turismo e Cultura Elisabetta Baldassarri hanno salutato ieri pomeriggio con un brindisi l’apertura di “Prima secca“, il Festival della cucina del nostro mare.
Fino a domenica 19 agosto il centro di Porto San Giorgio ospiterà show cooking, laboratori, incontri con gli chef e degustazioni in nome della conoscenza e del consumo del pesce locale. Il cuore della manifestazione è piazza Matteotti e viale Buozzi in cui sono collocati gli stand gastronomici e dove si terranno laboratori grtuiti e aperti alla partecipazione del pubblico
“Il primo giorno della manifestazione ha avuto un’affluenza inaspettata – afferma l’organizzatore Stefano Greco – le degustazioni in piazza, con la formula dei ticket, hanno attirato l’interesse dei turisti e dei sangiorgesi che hanno apprezzato il cibo proposto dagli esperti”.
Alle ore 19 si terrà l’apertura degli stand: Federico Palestini dell’osteria Caserna Guelfa di San Benedetto propone tortino di polpo, spiedini di gamberi e calamari e spezzatino di tonno con frecandò di verdure; Paolo Orazzini di San Vincenzo di Livorno presenta finocchiona di mare, porchetta di tonno e cotechino di mare; Francesco Cingolani (Lazio) serve cotolette di alici e scarola, scorfano in carpione e chitarra al ragù di pesce;
il Cozzaro nero di Porto San Giorgio cucina le cozze in guazzetto e fritte in pastella; la trattoria locale Damiani e Rossi offre gli spaghettoni alici e tartufo estivo dei Sibillini; il ristorante Palmizio di Alba Adriatica serve il crostone burrata alici e pomodoro e e alici in carpione; Cerere Fattore siculo di Adrano (Catania) propone arancini al nero di seppia e arancini di pesce spada e melanzane.
Venerdì 17 alle alle ore 19 Federico Palestini interverrà, al laboratorio, sul tema “Pesce, meglio fresco e locale”. Sabato 18 agosto alle 19 si parlerà del “Gusto del pesce massivo dell’Adriatico”. L’iniziativa è realizzata con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Turismo e organizzata dalla Tuber communications.
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Palermo in the heart of Brixton
A sunny Sunday lunchtime and we pressed through the crowds of chattering twentysomethings at PopBrixton, grazing happily. We picked at deep-fried calamari from Don Luigi and gyoza from Koi Ramen. But while we hadn't explicitly agreed in advance, there was never any real doubt about our final destination: Trattoria Franzina.
Since opening their tiny Sicilian eaterie in one of the pop-up's village of shipping containers last year, Stefania Taormina and her husband, chef Pietro Franz, have established themselves as easily the best Italian restaurant in this neck of the woods.
A meal usually starts with a selection of schiticchio, Sicilian street food such as sfincione (focaccia with Caciocavallo cheese, anchovies, onion and tomato), aubergine polpette (fritters) and caponata. Then you can move on to equally Sicilian oddities such as large arancini (stuffed and fried risotto balls - pictured above) and ammuttunata (smoked, stuffed baby aubergines.) Or there's the involtino di carne alla palmertana, a sinfully good parcel of pork, cheese and pine nuts.
While fresh pasta isn't typically Sicilian, Pietro has made a speciality of divine tagliatelle - an fact a perfect match for the island’s traditional sauces. Thus last weekend he was serving it with Pesto alla Trapanese, involving not just basil but mint, crushed cherry tomatoes, almonds, pistachios and chilli; and with Nero di Seppia - black squid ink sauce (both pictured).
Had I had room on Sunday, I’d have polished off a few of Pietro’s gloriously addictive sfingette (little doughnuts, served with cream). I didn’t, settling for a scarcely less indulgent coffee with ricotta (above).
And all this is produced by Pietro in a kitchen the size of the average local flat's.
Trattoria Franzina also offers probably the best selection of Sicilian wine in London, at remarkably fair prices. (I'll declare an interest: I wrote the wine list. But for free: I just liked the wines and the owners.) The list tends to the biodynamic and natural, with a good selection from Giusto Occhipinti's trailblazing COS: his wonderfully fruity Cerasuolo di Vittoria 2014 was a fine choice on a warm afternoon.
Stefania takes her wine list seriously: while I was there she got out some samples from an Etna producer that she'd been meaning to get me to try (pictures above). But I didn't think the reds quite matched Anna Martens and Eric Narioo’s striking Etna Vino di Anna, already on the list.
Trattoria Franzina tends to burst at the seams of an evening, and in any case will have to move before PopBrixton gets shut down by Lambeth council for redevelopment as housing - still slated for October this year. So now Trattoria Franzina needs investors to make the jump to permanent quarters - the route recently taken by much talked-about PopBrixton neighbours Kricket. Quick, someone lend them some money to stay in South London - so we don't lose another Brixton foodie institution to Soho!
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“Sagra della Seppia 2019”, unica e inconfondibile prelibatezza donnalucatese
“Sagra della Seppia 2019”, unica e inconfondibile prelibatezza donnalucatese
SCICLI – Prodotto ittico dalla lunga tradizione culinaria dell’antico borgo marinaro, la seppia è pronta deliziare i palati nei suoi vari piatti (seppia arrosto o ripiena, spaghetti con il nero, ravioli ricotta e nero, insalate di mare, arancino al nero) che ne esaltano il suo inconfondibile gusto. Manca ormai poco alla “Sagra della Seppia 2019”, in programma il prossimo 15-16-17 marzo, evento…
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PORTO SAN GIORGIO – Il Festival della cucina del nostro mare “Prima secca” è pronto all’inaugurazione. Da giovedì 16 a domenica 19 agosto il centro di Porto San Giorgio ospiterà show cooking, laboratori, incontri con gli chef e degustazioni in nome della conoscenza e del consumo del pesce locale. Il cuore della manifestazione è piazza Matteotti e viale Buozzi in cui sono collocati gli stand gastronomici e dove si terranno laboratori grtuiti e aperti alla partecipazione del pubblico.
Il taglio del nastro avverrà giovedì 16 agosto alle ore 18. Alle 19 apriranno gli stand: Federico Palestini dell’osteria Caserma Guelfa di San Benedetto propone tortino di polpo, spiedini di gamberi e calamari e spezzatino di tonno con frecandò di verdure; Paolo Orazzini di San Vincenzo di Livorno presenta finocchiona di mare, porchetta di tonno e cotechino di mare; Francesco Cingolani (Lazio) serve cotolette di alici e scarola, scorfano in carpione e chitarra al ragù di pesce; il Cozzaro nero di Porto San Giorgio cucina le cozze in guazzetto e fritte in pastella; la trattoria locale Damiani e Rossi offre gli spaghettoni alici e tartufo estivo dei Sibillini; il ristorante Palmizio di Alba Adriatica serve il crostone burrata alici e pomodoro e e alici in carpione; Cerere Fattore siculo di Adrano (Catania) propone arancini al nero di seppia e arancini di pesce spada e melanzane.
Venerdì 17 agosto apriranno i laboratori: alle 19 esperti interverranno sul tema “Pesce, meglio fresco e locale”, sabato 18 agosto alle 19 si parlerà del “Gusto del pesce massivo dell’Adriatico”. L’iniziativa è realizzata con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Turismo e organizzata dalla Tuber communications.
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