#anziani in taxi
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sauolasa · 2 years ago
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Spagna, anziani in taxi, gratis, per ammirare gli addobbi di Natale
Il progetto Taxiluz è nato a Madrid nel 2017. Hanno sempre aderito solo una ventina di tassisti. Quest'anno invece il numero dei taxi volontari è aumentato. Sono più di duecento per un'iniziativa che ha coinvolto 12 città del Paese
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diluvioaluglio · 1 year ago
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Non si offrono taxi agli anziani per andare a fare la spesa o visite mediche, ma a chi vuole andare a sbronzarsi in discoteca. Non è un Paese, è un circo
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Trento, in arrivo mille buoni taxi. Metà saranno riservati alle donne, il resto a residenti over 75 e disabili
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Trento, in arrivo mille buoni taxi. Metà saranno riservati alle donne, il resto a residenti over 75 e disabili. Il Comune ha deciso di rifinanziare anche per il 2024 i buoni taxi riservati alle donne (utilizzabili solo in orario notturno), ai residenti over 75 e alle persone con disabilità (utilizzabili tutto il giorno). Visto il gran numero di richieste nel 2023, i buoni a disposizione nel corrente anno  saranno stati aumentati da 600 a mille e la distribuzione sarà replicata con le stesse modalità dell’anno scorso a partire da giovedì 21 marzo. Ammontano a 50 mila euro le risorse stanziate, sufficienti dunque a finanziare mille buoni del valore di 50 euro ciascuno. Metà saranno riservati alle donne, il resto ad anziani e disabili. Chi ha richiesto e ricevuto il buono nel 2023 senza averlo fruito potrà richiederlo anche per il 2024, salvo disponibilità e a partire dalla data che sarà comunicata in un secondo momento sul sito e i canali social del Comune. Ricordiamo che la convenzione tra il Comune e la cooperativa Radio taxi Trento prevede che il buono possa essere usato singolarmente o a scalare, nelle tratte con partenza o arrivo nel territorio comunale e comunque non distanti oltre 50 chilometri dal territorio comunale. I buoni potranno essere richiesti tramite spid sul sito del Comune. Per chi fosse sprovvisto di identità digitale o riscontrasse problemi informatici, è disponibile lo sportello del servizio Sviluppo urbano, sport e sani stili di vita ai numeri 0461 884845 – 0461 884371 previo appuntamento telefonico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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toscanoirriverente · 4 years ago
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Chi è Emma Bonino?
Fu Marco Pannella, suo mentore, a dirle la cosa più cattiva, a demolire il suo protagonismo autocelebrativo. Emma Bonino, infatti, aveva appena annunciato che lei «aveva un tumore» ma che avrebbe eroicamente continuato le sue battaglie eccetera; e allora Marco, al Corriere Della Sera, disse così: «Io di tumori ne ho due», e il resto della frase (frase pannelliana, riportarla tutta brucerebbe l'articolo) stava a dire: ho due tumori e non rompo i coglioni, perché ci vuole coraggio. Poi d'accordo, i due erano in dissidio politico.
Ma poi Pannella per quei tumori ci è morto, e resta politicamente immortale, la Bonino è viva ma politicamente è morta. Non esiste più. Non rappresenta più niente, le nuove e semi-nuove generazioni non sanno chi sia. Lei di questo non ha percezione, e sono cose che succedono a certi anziani pieni di sé, fa un po' pena, e speriamo che lei non legga questo articolo.
Lo scriviamo a margine della presunta notizia che Emma Bonino e Benedetto Della Vedova hanno lasciato +Europa, che non è un canale televisivo ma uno dei partitelli riformatisi dopo il Big Bang dello storico Partito Radicale. La Bonino ha ventilato l'ipotesi di dimettersi da senatrice (ventilato e basta) mentre Benedetto Della Vedova, per cui lo scrivente ha la massima stima, e che di +Europa era il segretario, ha abbandonato la poltrona anche perché è diventato sottosegretario agli Esteri del governo Draghi. Nota: al prossimo congressino del partito, la Bonino e Della Vedova sarebbero stati fatti fuori lo stesso.
LE LOTTE
Ora, nel proseguire una cosiddetta narrazione su Emma Bonino, si tratta di far convivere il rispetto per le sue battaglie civili (condivise perlomeno da una parte di italiani e di lettori) con la trasformazione di Emma Bonino anzitutto in una donna di potere (tendenza voltagabbana) inconsapevole di essere perlopiù una reliquia di se stessa e della sua arroganza.
Che fatichi a scendere dal proprio piedistallo è anche comprensibile. È stata una figura storica del femminismo italiano (quello vero) e più volte parlamentare, europarlamentare, Commissario europeo dal 1995 al 1999 (molto apprezzata) e ideatrice della Corte penale internazionale, delegata per l'Italia all'Onu, ministra del commercio internazionale, nel 2011 fu l'unica italiana inclusa da Newsweek tra le «150 donne che muovono il mondo», dopo Pannella è stata l'unica a veder ribattezzare una lista col suo nome («Lista Bonino») e a prendere anche dei voti.
Da principio fondò associazioni abortiste e praticò personalmente aborti quando ancora erano illegali, cosa per cui molti cattolici la odiano ancora. Marco Pannella la trasformò in parlamentare a soli 28 anni. Partecipò alla disgraziata campagna contro il capo dello Stato Giovanni Leone, chiedendogli scusa quando lui compì 90 anni.
Compartecipò a tremila iniziative per combattere la fame nel mondo, si fece arrestare dai comunisti polacchi per il suo sostegno a Solidarnosc, fece approvare mozioni contro le mine anti-uomo che mutilavano i civili, contribuì a istituire il Tribunale internazionale per i crimini nell'ex Jugoslavia, incontrò il Papa, il Dalai Lama, fu segretaria del Partito Radicale quando ancora esisteva, riuscì a farsi appoggiare dal governo Berlusconi per diventare commissario europeo, sconfinò in cento Paesi messi sotto embargo o colpiti da feroci dittature, contribuì a ridimensionare i disastri compiuti dal commissario europeo antidroga Pino Arlacchi, fece propaganda contro le mutilazioni genitali femminili (infibulazioni) e poi tornò alla politica romana, si candidò qua e là: la Bonino ne ha fatta una più del diavolo e di Marco Pannella, stratega di ogni cosa ma sempre un passo indietro.
Pannella non diventò mai un uomo di potere, lei sì. Pannella non scese mai a compromessi, lei sì. Anche così ottenne incarichi e divenne «Emma for President». Lei probabilmente non rinnegherebbe nulla, ma non le piacerebbe che ri-mostrassero le foto in cui praticava aborti con una pompa per bicicletta e aspirava il feto in un barattolo di marmellata.
Non le piacerebbe dover rispiegare come potè fare il ministro nel centrosinistra dopo esser stata eletta nel centrodestra. Come potè, cioè, essere eletta coi berlusconiani e prenderne i voti, lasciare il seggio per fare il commissario europeo sino a rientrare a Roma sulla sponda del centrosinistra, e passare a sostenere Romano Prodi che le offrì un ministero. E, anni dopo ancora, diventare una delle più convinte sostenitrici di Mario Monti e dell'ingresso della Turchia in Europa.
L'AUTO BLU
Marco Pannella, negli ultimi tempi (suoi), di lei disse il peggio: «Ho parlato coi medici del suo tumore, e posso dire che non ha motivo per essere allarmata Il suo problema è quello di far parte del jet set internazionale Io vado in giro a piedi o in taxi, non ho auto nera o blu». Sempre negli ultimi tempi (suoi), Pannella disse che «Io e lei non ci consultiamo, non ci sentiamo mai, con me non parla Sono intervenuto io per farla inserire nel governo Letta, in tutte le sue nomine c'entravo sempre io. Lei invece lavora molto, ma mai con noi».
Poi c'è un episodio che per qualche radicale è uno spartiacque: vedere Emma Bonino festeggiare l'anniversario del Concordato a Palazzo Borromeo, questo dopo che aveva combattuto il Concordato per tutta la vita, da anticlericale militante. Sino a poco tempo prima, ogni 20 settembre, Emma festeggiava la Breccia di Porta Pia coi compagni anticlericali. Poi eccola presenziare all'anniversario della firma dei Patti Lateranensi all'ambasciata italiana presso la Santa Sede: c'erano le più alte cariche ecclesiastiche e naturalmente il segretario di Stato Vaticano.
Era ministro, certo, ma poteva mandare un sostituto. Ancora oggi, se andate sul sito dei Radicali, trovate tutto l'architrave della campagna storica contro i Patti Lateranensi e il Vaticano. I Radicali peraltro sono stati quelli che hanno portato al Parlamento Europeo il problema dell'Imu che il Vaticano non pagava.
Chi è Emma Bonino? È una signora che nel 1979 manifestò davanti all'ambasciata dell'Iran contro l'imposizione del chador alle donne iraniane: e che il 21 dicembre 2012 però era in Iran e indossava il velo per incontrare le autorità iraniane. È una signora che incontrò il Dalai Lama ma che restò zitta quando il governo Prodi, di cui faceva parte, nel 2006 rifiutò di incontrare il Dalai Lama per non contrariare gli amici cinesi. Chi è la Bonino? La risposta peggiore è quella attuale, del 2021, perché non fa che riformulare la domanda: Emma Bonino? Chi è?
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3nding · 4 years ago
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Attenzione:
A Milano esiste un taxi solidale, gratuito e del Comune per accompagnare gli anziani che hanno difficoltà, ad andare a fare il vaccino. Bisogna chiamare lo 020202.
Mi dicono chi sia un servizio simile anche a Roma.
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corallorosso · 5 years ago
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Emergenza climatica, quello che un tassista romano ha capito (e i politici no) di Elisabetta Ambrosi ... Proprio ieri mi è successa una cosa che mi ha quasi sconvolto. Per una necessità urgente (avevo perso le chiavi del motorino) ho dovuto prendere un taxi. Mi è capitato un signore italiano anziano, parlava male, con un forte accento, non capivo bene di dove fosse. Abbiamo parlato del più e del meno, mi ha raccontato che a 67 anni anni gli tocca lavorare perché ha una pensione di 700 euro, nonostante lavori da 14 anni. Poi mi ha detto che con quella pensione potrebbe vivere al suo paesino, in Molise, ma la moglie non vuole venire, ha figli e nipoti ed “è meglio trovare la luce quando uno torna a casa”. Mi ha detto che al suo paese ci sono solo anziani, la sera c’è il coprifuoco, a gente aspetta di morire e basta. E poi, dopo aver constatato che il 16 dicembre facevano 17 gradi alle sei di sera, ha cominciato a parlare di clima. Una specie di monologo, letteralmente ipnotizzante. Ha detto che 17 gradi di inverno è assurdo, che al suo paese – 800 metri – non fa più freddo da anni ormai. Ha ricordato quando era bambino, a ottobre cominciava la neve per mesi, e siccome c’era il ghiaccio la terra restava coperta, “e riposava, e solo riposando a terra può dare frutti”. Ha parlato di un’agricoltura impazzita, dove le piante fioriscono dicembre e poi a gennaio il gelo le distrugge, ha detto che rischiamo che non si produca più nulla, non ci sia niente da mangiare. “Qui tra poco sarà l’Africa, ma le persone non si rendono conto, è una tragedia, i politici non fanno nulla”. Ha parlato del problema dell’inquinamento che si intreccia con quello del clima, dei fiumi inquinati, della gente che rovescia qualsiasi cosa e nessuno controlla: anche a Roma, di notte, è pieno di persone – ha detto – che rovesciano rifiuti ovunque. Si è chiesto come si può continuare così, con le temperature che si alzano, “al mio paese non c’è più e sulle montagne l’erba è secca”. Si faceva questa domande con un tono disperato, era disperato, impaurito, sgomento. Mi ha trasmesso la sua disperazione. La cosa che mi ha sconvolto è la lucidità con cui descriveva la situazione, con le parole di uno che ha occhi per vedere, vedere ciò che accade, rendersi conto che il clima è già stravolto e che il futuro che ci aspetta è angosciante, ma nessuno fa nulla. Ed era una persona probabilmente con licenza elementare. Un uomo semplice. Che però si ricorda il gelo della sua infanzia, lo confronta con i diciassette gradi di inverno, con la natura morente, con le piante che non danno frutto e fa due più due. Non ci vuole molto. Vedi se vuoi vedere. C’è gente con laurea e dottorato, ci sono giornalisti, se si possono chiamare tali, che pure o continuano a negare o essere del tutto indifferenti. La maggior parte delle persone continua a negare, forse per paura, forse per impotenza, ma purtroppo questo non porta né i nostri politici ad agire né la situazione a migliorare.... I dati sotto i nostri occhi, le immagini sotto i nostri occhi, le sensazioni sotto i nostri occhi sono troppo evidenti perché continuiamo a negare. Ce l’ha fatta un tassista senza cultura, ma con acume e intelligenza. Ce la dobbiamo fare anche tutti noi. Ce la deve fare chi governa, perché altrimenti, come ha detto questo uomo semplice, “meritano di essere chiamati criminali”.
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lucasmasala86 · 3 years ago
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A Quartu il primo taxi gratis per anziani, poveri e disabili: “Così aiutiamo i più bisognosi”
A Quartu il primo taxi gratis per anziani, poveri e disabili: “Così aiutiamo i più bisognosi”
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forzaitaliatoscana · 3 years ago
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Dl Infrastrutture, Mazzetti: migliorato da Forza Italia
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Dl Infrastrutture, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: "Numerosi emendamenti di Forza Italia approvati hanno migliorato il testo" “Numerosi gli emendamenti di Forza Italia, discussi e, poi, approvati, che, assieme al lavoro degli altri gruppi, hanno consentito di migliorare sensibilmente il testo”. Lo ha detto la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, intervenendo nell’Aula di Montecitorio nel corso della discussione generale sul dl infrastrutture. Tra i miglioramenti apportati dal gruppo azzurro Mazzetti ha ricordato: “un emendamento che interviene sulle materie di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici per fronteggiare, con misure di compensazione, gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione”. Inoltre, “finalmente, dopo anni di incontrollato e pericoloso transito dei monopattini, oggi abbiamo introdotto maggiori regole. Forza Italia, da sempre, ha condotto questa battaglia di civiltà e sicurezza. Lo testimonia una proposta di legge presentata oltre un anno fa, a prima firma del collega Roberto Rosso, volta a garantire, appunto, maggiore sicurezza e mettere ordine alla normativa dei monopattini elettrici”. Mazzetti ha poi posto l’accento sull'emendamento azzurro: “che introduce l'obbligo di pubblicazione, da parte degli enti locali e del Ministero dell'Interno, delle relazioni sui proventi delle multe. Finalmente, chi è multato per guida senza documenti non sarà più tenuto a portarli agli uffici di Polizia, se questi possono essere verificati subito dagli organi di Polizia stradale per via telematica”. E ancora, “estendiamo le agevolazioni previste dalla misura “Resto al Sud” anche al settore del commercio e dei servizi turistici. Questa estensione rappresenta uno stimolo di crescita particolare nel Mezzogiorno e anche nelle aree interne più disagiate e può avere una funzione di valorizzazione dell'offerta turistica. Abbiamo, quindi, approvato un emendamento che estende il “buono viaggio” previsto dal “decreto Rilancio” e che prevede una riduzione del 50 per cento della spesa sostenuta da particolari categorie svantaggiate per gli spostamenti effettuati a mezzo servizio taxi ovvero di noleggio con conducente. Con questo emendamento si estendono le categorie dei beneficiari anche alle persone con invalidità o affette da patologie che necessitano di cure continuative, a persone in situazione di disagio economico, a donne in gravidanza e ad anziani”. Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia e membro della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici Follow @FI_Toscana
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chesogno · 6 years ago
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10 luglio
sognato di dover essere accompagnati in taxi, da un vecchio tassista in un paesino di montagna. si sbagliava meta, forse, fino a che non si incontravano nella piazza due altri anziani con i quali si parlava e si faceva riferimento al fatto che si era lasciata la nostra auto al rifugio Sapienza. Nell’apprenderlo loro facevano una faccia come a dire: ma è lontano, mettetevi in moto prima che faccia notte, e così con alla guida il nostro vecchio tassista ci incamminavamo verso il rifugio
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Striscia la Notizia, a Napoli tassisti non accettano il bonus dedicato ai più fragili
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Striscia la Notizia, a Napoli tassisti non accettano il bonus dedicato ai più fragili.   Ieri a Striscia la notizia è andato in onda il servizio di Luca Abete sul flop del bonus taxi a Napoli, i voucher di massimo 120 euro riservati alle categorie più fragili della popolazione (tra cui disabili, donne in gravidanza, anziani e neo genitori), ma che la stragrande maggioranza dei tassisti non accetta.   «È troppo complicato scaricare l'applicazione e creare l'account», si giustificano alcuni di loro con l’inviato del Tg satirico. «Io ho fatto una corsa dal valore di 18 euro, ma il Comune ancora non mi ha pagato», racconta un altro. E c’è addirittura chi dichiara di non conoscere questo servizio.   Bonus da 2 milioni di euro La cifra stanziata dal Ministero delle Infrastrutture per questa iniziativa è di circa 2 milioni di euro, messi a disposizione del comune di Napoli già due anni fa, anche se il servizio è stato attivato solo in primavera 2022.   «L’applicazione funziona. L’abbiamo ridotta al minimo per renderne facile l’utilizzo. E non c'è neanche un problema sul ritardo dei pagamenti», dichiara Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli. E aggiunge: «Si rischia di restituire quasi 2 milioni di euro, perché i fondi devono essere spesi entro il 31 dicembre. Speriamo di avere una proroga per trovare una soluzione a vantaggio di tutti». Read the full article
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t-annhauser · 7 years ago
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Filò
Il filò, voi non avete idea di cos’era il filò. Sì, magari i più anziani di voi lo sapranno, ma io, che sono anzianotto ad honorem, ho perfino fatto in tempo a vederne uno (modalità “Numero Uno di Alan Ford” attivata).
Dovete sapere che una volta d’inverno faceva davvero un freddo micidiale, e non c’erano mica i riscaldamenti autonomi che giravi la manopola del termostato e taaac, ci riscaldavi tutti gli ambienti, macché, le difese erano tecnologicamente poco avanzate: i pavimenti erano in assi di legno grezzo rialzati da terra, nelle camere da letto ci potevi conservare le svizzere senza paura che andassero a male, coibentazione non pervenuta, infissi che si gelavano i vetri, coi cristalli che si formavano negli angoli, per scaldare il letto ci voleva il prete, la monaca e tutta la sagrestia, si viveva tutti in cucina dove c’era il fuoco e la stufa, coi vapori del brodo e delle patate che facevano da climatizzatore.
Ma alla sera, senza internet e la televisione, alla sera, che facevi? 
Alla sera ci si riuniva tutti in una stalla, le donne filavano e sferruzzavano sedute sulle sedie portate da casa, gli uomini, come sempre, si facevano qualche bicchierino di quello buono e se la contavano fra loro, talvolta si cantava, altre si ballava, i bambini correvano di qua e di là, i giovanotti tastavano il terreno lanciando occhiatine alle signorine. C’era puzza di stalla, è vero, e di letame fumante, ma appunto quel bel teporino animale che ti investiva appena schiuso il portone era l’argomento che in un sol colpo sgomberava il campo da tutte le obiezioni, si stava bene al caldo, altroché, e al diavolo tutto il resto.
L’umanità puzzava. 
Solo i calessi e i carretti che come tanti taxi e furgoncini scorrazzavano di qua e di là nelle grandi città lasciavano per terra il loro particolato marron che veniva sparpagliato ad libitum dalle ruote degli altri trabiccoli, e che ti credi, che non scorreggiassero mica poco anche i cavalli?
La vita giusto qualche decennio fa era ancora qualcosa di organico e sulle facciate dei consultori ci potevi ancora trovare i perentori cartelli della Federazione Nazionale Italiana per la lotta contro la tubercolosi, con quella croce molto simile a quella templare, che invitavano a non sputare per terra per evitare il contagio (ce n’era uno a Ostiglia).
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latinabiz · 5 years ago
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L'ordinanza della regione Lazio per il trasporto pubblico
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Autobus E' stata emanata una ordinanza per stabilire i criteri da adottare a partire dal prossimo 4 maggio per ilservizio di trasporto pubblico locale. L'ordinanza della Regione Lazio ha lo scopo di tutelare cittadini e trasportatori in questa prima fase di ripartenza delle attività economiche. Nel testo, che è il frutto del confronto con parti sociali, aziende dei trasporti, pendolari ed enti locali, si stabiliscono precise  prescrizioni relative al distanziamento sociale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ma si prevede anche che i Comuni programmino gli orari dei servizi urbani in modo da non favorire flussi troppo elevati negli orari di punta e che aziende e amministrazioni applichino il massimo ricorso allo smart working e la rimodulazione degli orari lavorativi, sempre per non favorire assembramenti negli orari di entrata e uscita dai luoghi di lavoro. La chiusura delle attività commerciali è stata fissata non oltre le 21:30, con l'eccezione di farmacie, parafarmacie, aree di servizio e pubblici esercizi per attività di asporto. Per garantire la misura di sicurezza del distanziamento sociale e al contempo un servizio efficiente per i cittadini, da lunedì 4 maggio saranno potenziati i collegamenti Cotral, Trenitalia e Atac, con la chiusura dei servizi posticipata alle 23,30. Di seguito il testo dell’ordinanza. Riprogrammazione di orari e servizi L’adozione da parte dei Comuni di provvedimenti per la programmazione degli orari dei servizi urbani e delle attività commerciali allo scopo di coordinare e armonizzare i flussi di carico del trasporto pubblico e decongestionare i picchi di utilizzonei cosiddetti orari di punta, con previsione di chiusura delle attività commerciali non oltre le ore 21:30, fatta esclusione delle farmacie, parafarmacie, aree di servizio e pubblici esercizi per attività di asportoL’adozione da parte delle aziende e delle amministrazioni, anche attraverso la figura del mobility manager, dei seguenti protocolli e regolamentazioni finalizzati al contenimento del contagio mitigando i picchi nell’utilizzo del trasporto pubblico:articolazione del lavoro con orari differenziati che favoriscano il distanziamento fisico riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e impedendo assembramenti all’entrata e all’uscita con flessibilità di orari; prolungamento dell’orario di apertura degli uffici e dei servizi al pubblico ovvero con rimodulazione dell’orario di lavoro, anche in termini di maggiori flessibilità giornaliera e settimanale, compatibili con l’utilizzabilità del servizio di trasporto pubblico locale o con altre forme di utilizzo di mezzi privati; massimo ricorso allo smart working, con programmazione settimanali degli eventuali turni di presenza fisica presso le sedi di lavoro in modo che il personale di ciascuna azienda distribuisca le giornate di rientro in modo omogeneo sull’intera settimana, evitando la concentrazione su singole giornate.L’adozione delle seguenti modalità organizzative dell’offerta di servizio da parte delle aziende di trasporto pubblico di linea:prolungamento orario di servizio alle 23:30;integrazione offerta di servizio da parte delle aziende di trasporto, con la gradualità necessaria a consentire l’adeguamento del sistema tecnico/manutentivo e l’organizzazione del personale. Tale integrazione deve essere effettuata assicurando particolare attenzione alle fasce pendolari;garanzia di mezzi di rinforzo sulle principali direttrici, pronti ad essere utilizzati in caso di necessità;rafforzamento dei sistemi di controllo e vigilanza sui mezzi, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni a tutela della salute dei passeggeri;adeguamento della frequenza dei mezzi nelle ore considerate ad alto flusso di passeggeri, nei limiti delle risorse disponibili. Mascherine obbligatorie per passeggeri e personale L’adozione delle seguenti misure sui mezzi di trasporto pubblico di linea:  utilizzo obbligatorio delle protezioni individuali delle vie respiratorie (mascherine) da parte di passeggeri, fermo restando l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per il personale delle aziende di trasporto pubblico di linea; igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica dei mezzi di trasporto; posizionamento di segnaletica nei posti che non possono essere occupati, in modo da consentire il rispetto della distanza fisica di un metro tra i passeggeri; tenuto conto dell’obbligo di utilizzo delle mascherine, qualora non sia possibile garantire continuativamente il distanziamento fisico all’interno dei mezzi, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020, il servizio deve comunque osservare un carico massimo non superiore al cinquanta per cento della capacità di trasporto del mezzo desumibile dalla carta di circolazione; con riferimento ad autobus e tram, il conducente che rileva il raggiungimento della misura massima consentita ai sensi del richiamato art. 3, comma 2 del DPCM 26 aprile 2020, stabilita nella misura del 50% della capacità di trasporto del mezzo, non effettua la fermata successiva in assenza di prenotazione della “richiesta di fermata” da parte del passeggero a bordo; implementazione sistemi elettronici di bordo, finalizzati a rendere efficace il monitoraggio delle frequentazioni sui mezzi di trasporto (in particolare il conta passeggeri); al fine di tutelare l’autista, adozione di misure di delimitazione della distanza, o barriere, fra la postazione di guida e l’area di utilizzo dei passeggeri. Ove ciò non sia possibile, va inibito l’uso della porta anteriore. Il passeggero non può occupare il posto disponibile vicino al conducente; installazione su ciascun mezzo di trasporto a lunga percorrenza di dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri; sospensione dell’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti. In caso di momentanea impossibilità di attuare tale misura, l’azienda di trasporto deve adottare tutte le misure idonee a tutelare la sicurezza dell’autista; evitare a bordo del mezzo, per quanto possibile, i contatti tra personale e viaggiatori e, comunque, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro; divieto di attivazione della funzione ricircolo dei sistemi di condizionamento dell’aria. Le misure adottate nelle stazioni, fermate e banchine L’adozione delle seguenti misure su stazioni, banchine portuali, luoghi di lavoro e fermate: utilizzo obbligatorio delle protezioni individuali delle vie respiratorie (mascherine) da parte di passeggeri prima di effettuare l’accesso in stazioni, banchine portuali e in prossimità delle fermate; igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica dei locali, con particolare riguardo alle parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori; installazione nelle stazioni ferroviarie e metropolitane, negli aeroporti e nei porti di dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri. Tali dispenser vanno altresì installati in prossimità di pulsantiere, ad esempio in presenza di biglietteria elettronica; adozione di interventi, ove necessari, per il contingentamento degli accessi alle stazioni, alle banchine portuali, agli aeroporti e ai porti al fine di evitare affollamenti e ogni possibile occasione di contatto, garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro, prevedendo altresì l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e/o telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare assembramenti, eventualmente con la possibilità di diffusione di messaggi sonori/vocali/scritti; con particolare riguardo alle stazioni della metropolitana, vanno previsti differenti flussi di entrata e di uscita, garantendo ai passeggeri adeguata informazione per l’individuazione delle banchine e dell’uscita e il corretto distanziamento sulle banchine e sulle scale mobili anche prima del superamento dei varchi. Vanno altresì predisposti idonei sistemi atti a segnalare il raggiungimento dei livelli di saturazione stabiliti; salita e discesa dei passeggeri dal mezzo deve avvenire secondo flussi separati. Negli autobus e nei tram, ove applicabile, prevedere la salita da una porta e la discesa dall’altra porta. Utilizzare idonei tempi di attesa al fine di evitare contatto tra chi scende e chi sale, anche eventualmente con un’apertura differenziata delle porte; regolamentazione nell’utilizzo di scale e tappeti mobili, garantendo sempre un adeguato distanziamento; consentire e agevolare l’accesso in sicurezza alle persone con diverse abilità, in gravidanza e anziani; evitare, per quanto possibile, i contatti tra personale e viaggiatori e, comunque, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro; utilizzo modalità di vendita dei titoli di viaggio che consentano il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro tra i passeggeri e, ove ciò non sia possibile, obbligo da parte dei passeggeri di essere muniti di apposite protezioni individuali. L’acquisto dei biglietti deve essere previsto con modalità automatizzate o dematerializzate, possibilmente prevedendo biglietteria elettronica. Il trasporto pubblico non di linea (taxi, ncc) L’adozione delle seguenti misure con riferimento al trasporto pubblico non di linea: il passeggero non può occupare il posto disponibile vicino al conducente; sui sedili posteriori nelle ordinarie vetture, al fine di rispettare le distanze di sicurezza, non potranno essere trasportati, distanziati il più possibile, più di due passeggeri qualora muniti di idonei dispositivi individuali di sicurezza. In mancanza di dispositivi potrà essere trasportato un solo passeggero; nelle vetture omologate per il trasporto di sei o più passeggeri dovranno essere replicati modelli che non prevedano la presenza di più di due passeggeri per ogni fila di sedili, fermo restando l’uso di mascherine; è preferibile dotare le vetture di paratie divisorie; il conducente deve indossare dispositivi di protezione individuali;igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica dei mezzi adibiti a trasporto. Modalità di informazione agli utenti dei trasporti L’adozione delle seguenti modalità di informazione e comunicazione da parte delle aziende di trasporto: adozione di sistemi di informazione e di divulgazione, nei luoghi di transito dell’utenza, relativi al corretto uso dei dispositivi di protezione individuale, nonché sui comportamenti che la stessa utenza è obbligata a tenere all’interno delle stazioni, degli aeroporti, dei porti e dei luoghi di attesa, nella fase di salita e discesa dal mezzo di trasporto e durante il trasporto medesimo; indicazioni e opportuna informativa ai passeggeri tramite il proprio personale o mediante display o altra modalità di informazione:per evitare contatti ravvicinati del personale con la clientela, ad eccezione di quelli indispensabili in ragione di circostanze emergenziali e comunque con le previste precauzioni dei dispositivi individuali;per mantenere il distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri;per assicurare una efficace comunicazione in ciascuna stazione o fermata del numero di passeggeri presenti sul mezzo in transito. Tale intervento è necessario per prevenire il rischio di superamento della massima capacità di trasporto del mezzo stabilita con la presente ordinanza. Con specifico riguardo al settore del trasporto aereo si rinvia alle disposizioni emanate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in materia di misure di contenimento, che riguardano il corretto utilizzo delle aerostazioni e degli aeromobili, dirette a gestori, operatori aeroportuali, vettori e passeggeri. Read the full article
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lucasmasala86 · 4 years ago
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Vaccini, la proposta di Confartigianato Sardegna: taxi gratis per gli anziani non autonomi
Vaccini, la proposta di Confartigianato Sardegna: taxi gratis per gli anziani non autonomi
{$inline_image} Leggi la notizia su Casteddu Online Vaccini, la proposta di Confartigianato Sardegna: taxi gratis per gli anziani non autonomi
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ilpierpo · 8 years ago
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Sogno o incubo? (Flash Fiction)
Stamattina, bloccato nel traffico, ho ripensato a un articolo pubblicato da Sonia Lombardo di Storia Continua qualche giorno fa. E nelle due ore e mezzo passate fermo mi è “uscita” questa storia breve, dedicata ai tanti giovani che sperando nel miraggio di una vita migliore, decidono di abbandonare il proprio paesino d’origine e la loro terra. Un sogno che spesso si trasforma in incubo. 
Sono nato in un piccolo borgo del Cilento, in provincia di Salerno, arroccato su una montagna, dove non c’è nulla. Niente divertimenti, quasi nessun negozio a parte un minimarket e il barbiere, solo la scuola materna. Non c’era neanche il medico. La mattina si partiva alle sei per arrivare in tempo a scuola; due chilometri a piedi per raggiungere il paese sottostante e poi due pullman. E d’inverno, con il cattivo tempo, bastava un forte temporale, per rimanere isolati per giorni. Io e i pochi ragazzini, una decina, conoscevamo il mondo attraverso la televisione e sognavamo un giorno, di trasferirci in città… gente, negozi, divertimenti. Questo ci ha dato la forza per andare avanti, il sogno di una vita migliore. A sedici anni, i più fortunati di noi, avevano avuto in regalo il motorino. E, una volta a settimana, pur di passare qualche ora di svago, ci sobbarcavamo i cento e passa chilometri che ci separavano dalla più vicina discoteca. Molte volte, all’uscita dal locale, non riuscendo a stare in piedi, dormivamo dove capitava, e tornavamo a casa la domenica mattina.
Quasi tutti, arrivati a diciotto vent’anni, pur di andare via, hanno abbandonato gli studi e sono emigrati al nord. Chi a fare l’operaio, chi il tassista, chi le pulizie in qualche cooperativa, ciò che la scarsa istruzione e le capacità individuali permettevano. Della mia generazione così, siamo rimasti solo in due a tenere duro. Ci siamo iscritti all’università di Salerno e con grandi sacrifici da parte dei nostri genitori abbiamo fittato una stanza e siamo trasferiti. Già Salerno era la nostra America, ma dovevamo stringere la cinghia, niente divertimenti, niente spese, quando si usciva, solo il sabato, al massimo riuscivamo a permetterci un panino e una birra, che dividevamo. Luigi ha scelto la laurea breve, e così dopo tre anni sono rimasto solo. Io ambivo al massimo, e per raggiungere il mio obiettivo la sera lavoravo come barman. Questo mi permetteva non solo di continuare a mantenermi agli studi, ma anche di tornare ogni due settimane al paese. Con grande forza di volontà sono riuscito a laurearmi, con massimo dei voti e lode, in quattro anni.
Ma non era che l’inizio. Dopo una settimana iniziai un master di tre mesi a Roma, grazie al quale appena finito, ricevetti cinque proposte lavorative; tre da Milano, una da Firenze e una da Udine.
Non ci pensai troppo. Milano!
Da subito compresi che non sarebbe stato facile. Ritmi totalmente diversi, traffico, tanta ipocrisia, e soprattutto un modo di pensare che faticavo a comprendere.
Il clima poi. Anche da noi molte volte c’è nebbia, ma quella di Milano… Non mi veniva un raffreddore da quando, a quattordici anni feci il bagno nell’Alento in dicembre. Dopodiché mi venne una forma di allergia, probabilmente dovuta allo smog. Nonostante tutto riuscii ad adeguarmi in fretta e il primo anno è volato, sulle ali dell’entusiasmo. Capito che l’apparire era tutto, presi un bell’attico in centro, giravo in Mercedes, vestivo firmato e tutte le sere mangiavo nei migliori ristoranti, anche se spesso per lavoro.
Tutto questa parvenza attirava le migliori fighe della città, e mi sono tolto belle soddisfazioni. Anche sul lavoro avevo capito come fare carriera in poco tempo. Lavoro che mi piaceva e mi gratificava.
I primi mesi frequentai alcuni dei vecchi amici, ma ben presto mi resi conto che erano cambiati. Provavano invidia per il tenore di vita che avevo conquistato, anche se ero sempre il compagnone di un tempo, mi criticavano alle spalle perché volevo offrire sempre io. Per loro era un modo per affermare il mio status, io, capendo la loro non facile situazione adottavo il principio con il quale eravamo cresciuti: ciò che è mio è tuo, e viceversa. Quante cattiverie ho sopportato prima di dire basta.
Il secondo anno ebbi un avanzamento di carriera, e mi trasferii a Parigi, dove sono rimasto un anno e sette mesi, prima di ritornare alla base.
Da un giorno all’altro però m’immalinconii. D’un tratto iniziai a odiare la nebbia. Divenne insopportabile dover passare quasi un’ora in macchina per percorrere gli scarsi dieci chilometri che occorrevano per arrivare in ufficio. Trovavo fastidioso presenziare agli eventi ai quali ero invitato, con tutte quelle persone che avrebbero ammazzato pur di partecipare. Imparai a cucinare per non andare tutte le sere al ristorante e incontrare tutti quei figli di papà che ordinavano qualsiasi cosa, per poi lasciare quasi tutto nei piatti. Smisi di frequentare quella stupida palestra, dove incontravo sempre i soliti fighetti gonfiati e sbruffoni. Anche il lavoro non mi soddisfaceva più. La goccia che fece traboccare il vaso, fu lo scoprire che la donna con la quale nel frattempo avevo iniziato a convivere, mi tradiva.
Mi rinchiusi sempre più in me stesso fin quando una sera, a casa, mi sentii male. Mentre prendevo un libro dalla libreria mi venne un giramento di testa tanto da dovermi appoggiare. Solo che al posto di mettere la mano sul ripiano andai a vuoto cadendo. Rimasi sul pavimento per non so quanto tempo, poi passò. Mi alzai e andai direttamente all’ospedale. Dopo tutti gli accertamenti del caso, la diagnosi fu che avevo avuto un attacco ischemico transitorio. Cominciai a chiedermi se ne valesse la pena. Iniziai a pentirmi di aver faticato tanto per coronare il mio sogno. Quando pensavo al mio piccolo borgo, dove non c’era nulla da fare ma ero sereno, vivere quel presente sembrava sempre più un incubo. Dopo una settimana di riposo mi chiamarono dall’ufficio: dovevo rientrare. Lo feci, ma il senso di oppressione che provavo mi provocava ansia. Ero apatico, triste, nervoso.
Dopo un paio di mesi mi sottoposi a un check-up completo. Ero sano come un pesce, ma mi consigliarono di sottopormi a qualche seduta con uno specialista, perché ero depresso. A forza di certificati medici, rimasi a casa per sei mesi.
La svolta a dicembre. Mio zio ebbe un incidente stradale e dovetti andare al funerale. Decisi di non partire con la macchina per evitare di passare per spaccone, anche se impiegai praticamente il doppio del tempo per arrivarci.
Appena atterrato a Napoli cambiò il mio umore. Presi un taxi fino a Salerno, e rivedere dopo tanto tempo il mare riempì di gioia il mio cuore. Passeggiai sul lungomare perdendo la cognizione del tempo… e l’unico pullman diretto nel Cilento. Ma non me la presi, e alla stazione noleggiai una macchina. Era la prima volta che percorrevo in auto quella strada, e mi provocò i brividi. Arrivato alle dieci passate in prossimità di casa, dalla strada a valle quando vidi quel piccolo borgo illuminato che sembrava un presepe napoletano, fermai l’auto e rimasi più di mezz’ora ad ammirarlo. Pensai a quando ero piccolo, alla gioia e alla spensieratezza che vivevo.
Tempo di mangiare qualcosa, e andai a casa degli zii, alla veglia. Le tradizioni. Quella era un’altra prima volta per me, ero troppo piccolo quando morirono i nonni. Ogni volta che qualcuno passava a miglior vita, per tutta la giornata era un via vai continuo di paesani. Poi a un certo orario, questa processione si fermava, e rimanevano solo i parenti più stretti, per tutta la notte. Era un modo per dare conforto a chi aveva subito la perdita, si ricordava il defunto, si chiacchierava, si mangiava tutti insieme.
Pensai fosse bellissimo, anche se si trattava di un momento triste. E presi la mia decisione.
Dopo il funerale, tornai a Milano, ma solo per pochi giorni. Il tempo di licenziarmi, di radunare tutte le mie cose e vendere il superfluo – compresa la SLK –, disdire i vari contratti, e tornarmene a casa mia.
Rinacqui. Niente più malinconia, niente stress, solo pace e tranquillità.
Per qualche mese sono stato completamente fermo. Dovevo disintossicarmi pienamente dalla precedente vita. E così, mentre di giorno andavo a passeggiare fra le “mie” montagne, la sera, non mi stancavo di passeggiare fra i vicoletti del “mio” borgo, chiacchierando con gli anziani e tentando di dissuadere, rispondendo alle tante domande che mi ponevano i ragazzini della nuova generazione, raccontando ciò che avevo passato io.
Dopo qualche mese però, mi stancai di non far nulla, pensai anche di aver commesso un errore a mollare tutto, ma durò l’arco di una giornata.
Mi rimboccai le maniche e decisi di fare qualcosa per la comunità, per quei pochi giovani rimasti, per dare un futuro ai ragazzini nei quali mi rivedevo. Decisi di aprire un agriturismo, per far conoscere i prodotti locali, ma mi resi conto che era troppo complicato e disagevole arrivare fin lassù. Quindi convinsi il sindaco del paese, fino ad allora passivo agli eventi, ad allargare e rifare la strada che portava al borgo. Battagliai mesi con l’amministrazione provinciale per avere i fondi, ma vinsi.
Il Natale successivo tornò la mia prima fidanzatina, anche lei emigrata, anche lei delusa, e fu colpo di fulmine. Ci sposammo dopo due mesi.
Oggi sono felice, appagato. Ho una bella famiglia, un’attività impegnativa ma gratificante. Ma soprattutto posso godere ogni minuto della mia terra, che non cambierei per tutto l’oro del mondo!
Mi sono rifatto a un articolo che pubblicai tempo fa. Ho degli amici che sono andati a Roma piuttosto che a Milano, inseguendo una vita migliore. Ho avuto anch’io per un po’ la tentazione, ma non riuscirei MAI a vivere senza ammirare il mare tutti i giorni, godere del sole tutto l’anno e, soprattutto, vedere il cielo ogni volta che volgo lo sguardo all’insù.
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m-comparini · 5 years ago
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Coronavirus: chiarimenti DPCM 08.03.2020 (nazionale)
Pubblichiamo la Circolare trasmessa ai Clienti dello Studio Comparini & Russo e della Professional Group srl contenente i chiarimenti del Governo (al 10.03.2020), una sintesi delle disposizioni del DPCM 08.03.2020 e il modulo di autocertificazione per gli spostamenti delle persone fisiche (scaricare qua)
Zone interessate dal decreto
Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?
No, per effetto del dpcm del 9 marzo le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile.
Sono ancora previste zone rosse?
No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti.
Spostamenti
Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E’ comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. E’ previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Se abito in un comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.
Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?
In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
E’ sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Come si devono comportare i transfrontalieri?
I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).
Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?
Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.
Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?
Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
E’ possibile uscire per andare ad acquistare generi alimentari? I generi alimentari saranno sempre disponibili?
Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.
E’ consentito fare attività motoria?
Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.
Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa.
Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.
Trasporti
Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
I corrieri merci possono circolare?
Sì, possono circolare
Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorative?
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?
Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.
Uffici e dipendenti pubblici
Gli uffici pubblici rimangono aperti?
Sì, su tutto il territorio nazionale, senza distinzione tra le zone. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.
Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, sull’intero territorio nazionale, la messa a disposizione di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Nel caso di difficoltà di approvvigionamento di tali soluzioni e conseguente loro indisponibilità temporanea, gli uffici devono rimanere comunque aperti?
Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.
Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia?
Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione”
Sono un dipendente pubblico e vorrei lavorare in smart working. Che strumenti ho?
Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.
Pubblici esercizi
Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?
E’ consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?
Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?
Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. E possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?
Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale”.
Scuola, Università e studi più in generale
​Cosa prevede il decreto per le scuole?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità
Cosa prevede il decreto per le università?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca”.
Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?
Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità”.
Si possono tenere il ricevimento degli studenti e le altre attività?
Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità”.
Cosa si prevede per i corsi per le specializzazioni mediche?
Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.
Cosa succede a chi è in Erasmus?
Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile”.
Cerimonie ed eventi
Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati)”.
Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?
Si possono celebrare messe o altri riti religiosi? Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.
Turismo
Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?
Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo”.
Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
Agricoltura
Sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca?
No, non sono previste limitazioni.
Se sono un imprenditore agricolo, un lavoratore agricolo, anche stagionale, sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
No, non sono previste limitazioni.
INDICAZIONI CONTENUTE NEL D.P.C.M. 9 MARZO 2020 valevoli sull’intero territorio nazionale dal 10/03/2020 al 03/04/2020:
vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
evitare ogni spostamento delle persone fisiche salvo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute a effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano; lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di 1 metro;
si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie;
sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza a esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;
sono sospese le riunioni degli organi collegiali. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;
l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno 1 metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura e del paesaggio;
sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica;
sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro;
sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno 1 metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;
sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;
sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed evitando assembramenti;
nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 1 metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 1 metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;
sono sospesi gli esami di idoneità da espletarsi presso gli uffici periferici della motorizzazione civile con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione, la proroga dei termini.
Le raccomandazioni rivolte a tutti i cittadini
– Rispettiamo le prescrizioni, non è un gioco
– Evitiamo assembramenti di persone anche nei luoghi pubblici dove non esiste divieto
– Adottiamo i comportamenti individuali di protezione (lavaggio mani, distanze dagli altri etc..)
– Limitiamo tutti gli spostamenti allo stretto necessario e solo nei casi espressamente previsti
– Per acquisti prediligiamo i negozi all’interno del nostro Comune
– Affidiamoci SOLO a canali di informazione UFFICIALI
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italianaradio · 5 years ago
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Volontario: 4 posti di Servizio Civile per l’Auser Territoriale di Gioia Tauro
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Volontario: 4 posti di Servizio Civile per l’Auser Territoriale di Gioia Tauro
Volontario: 4 posti di Servizio Civile per l’Auser Territoriale di Gioia Tauro
Scade alle 14 del 10 ottobre prossimo il nuovo bando del Servizio Civile Universale (SCU) 2019. In Calabria i progetti da realizzare nelle province di Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria sono 14 e i posti disponibili per i volontari sono 72. Tra i progetti che dovranno essere realizzati sul territorio di Lamezia c’è anche “Auser in rete per la Piana” che prevede la disponibilità di 4 volontari da destinare alla sede Auser Territoriale di Gioia Tauro. L’Auser territoriale di Gioia Tauro è un’associazione di volontariato a rete nazionale che opera nel campo della solidarietà sociale. Solidarietà, inclusione sociale, partecipazione sono, infatti, i termini che caratterizzano l’impegno dell’Auser nel territorio della Piana di Gioia Tauro, dove operano circa duecento volontari – coordinati dall’organismo territoriale con sede a Gioia Tauro – nei circoli di Taurianova, San Pietro di Caridà e Oppido Mamertina. L’Auser Territoriale di Gioia Tauro promuove nei territori, nell’ambito delle comunità, significative e tangibili azioni che hanno come obiettivo principale la coesione e il consolidamento dei legami sociali. L’azione dell’associazione di volontariato, nel territorio della Piana di Gioia Tauro, è rivolta a favore di tutti, ma soprattutto a favore delle fasce sociali più deboli della popolazione: anziani, persone non autosufficienti, bambini e immigrati, con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita, contrastare ogni forma di esclusione sociale e favorire l’accesso ai diritti. Tante e varie sono le attività che vedono impegnati i volontari: assistenza domiciliare e supporto alla mobilità con il taxi sociale per anziani e soggetti non autosufficienti; banco alimentare e pasto solidale; assistenza agli immigrati mediante sportelli informativi e di consulenza per il disbrigo di pratiche e attraverso corsi di lingua italiana; aiuto a donne in difficoltà e a minori con problemi; laboratori e progetti rivolti a persone con disabilità; attività culturali ed eventi di promozione sociale; creazione di spazi di partecipazione democratica e di scambio intergenerazionale; momenti di aggregazione e di informazione; campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi.
Scade alle 14 del 10 ottobre prossimo il nuovo bando del Servizio Civile Universale (SCU) 2019. In Calabria i progetti da realizzare nelle province di Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria sono 14 e i posti disponibili per i volontari sono 72. Tra i progetti che dovranno essere realizzati sul territorio di Lamezia c’è anche “Auser in rete per la Piana” che prevede la disponibilità di 4 volontari da destinare alla sede Auser Territoriale di Gioia Tauro. L’Auser territoriale di Gioia Tauro è un’associazione di volontariato a rete nazionale che opera nel campo della solidarietà sociale. Solidarietà, inclusione sociale, partecipazione sono, infatti, i termini che caratterizzano l’impegno dell’Auser nel territorio della Piana di Gioia Tauro, dove operano circa duecento volontari – coordinati dall’organismo territoriale con sede a Gioia Tauro – nei circoli di Taurianova, San Pietro di Caridà e Oppido Mamertina. L’Auser Territoriale di Gioia Tauro promuove nei territori, nell’ambito delle comunità, significative e tangibili azioni che hanno come obiettivo principale la coesione e il consolidamento dei legami sociali. L’azione dell’associazione di volontariato, nel territorio della Piana di Gioia Tauro, è rivolta a favore di tutti, ma soprattutto a favore delle fasce sociali più deboli della popolazione: anziani, persone non autosufficienti, bambini e immigrati, con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita, contrastare ogni forma di esclusione sociale e favorire l’accesso ai diritti. Tante e varie sono le attività che vedono impegnati i volontari: assistenza domiciliare e supporto alla mobilità con il taxi sociale per anziani e soggetti non autosufficienti; banco alimentare e pasto solidale; assistenza agli immigrati mediante sportelli informativi e di consulenza per il disbrigo di pratiche e attraverso corsi di lingua italiana; aiuto a donne in difficoltà e a minori con problemi; laboratori e progetti rivolti a persone con disabilità; attività culturali ed eventi di promozione sociale; creazione di spazi di partecipazione democratica e di scambio intergenerazionale; momenti di aggregazione e di informazione; campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi.
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