#antipanico
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Ti senti triste, ti senti giù
Sei il capo della spazzatura
Ti senti triste, ti senti giù
Sei il capo della spazzatura
C'è tanta spazzatura
Ma ce la caveremo
Siamo dei procioni
E ingurgitiamo sempre spazzatura
Yummy, yum yum, spazza spazzatura
Gnam gnam gnam, spazza spazzatura
Non posso stare male
Se ho ingurgitato spazzatura
Ma sono con la mia migliore amica
Sì, me la caverò
Cit. canzone per superare momenti bui tratta dalla serie TV "Home Sweet Rome!"
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machiavellli · 9 months ago
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Stasera me le faccio io le “caramelle antipanico alle 2:43”
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dreamers-queen · 9 months ago
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Caramelle antipanico alle 02:43 quite literally stasera
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alceme · 9 months ago
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ho solo un mucchio di brutti consigli, una penna con del veleno, una mente che spinge il maniglione antipanico per venirne a capo
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arcobalengo · 1 year ago
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"Il nuovo membro della polizia di New York pesa 400 libbre, viene pagato 9 dollari l'ora e lavora a mezzanotte senza una sola lamentela. E i comandanti dei trasporti non potrebbero essere più felici.
K5 è un robot che pattuglierà la stazione della metropolitana di Times Square nelle ore notturne. È dotato di telecamere multiple e di comunicazione bidirezionale e ha lo scopo di scoraggiare il crimine e catturare i crimini in corso.
Ed è dotato di un pulsante antipanico che i ciclisti possono utilizzare per allertare gli agenti di pattuglia.
" una costosa rete di telecamere nel sistema della metropolitana si aggiunge ad una serie di telecamere che non solo si muovono ma che ha un dispositivo che può collegare i passeggeri della metropolitana all'assistenza immediata in caso di necessità. ", ha detto il capo della divisione trasporti della polizia di New York."
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@monicaelis
https://abc7ny.com/nypd-subway-patrol-robot-times-square-nyc-eric-adams-secuirty-in-station/13814245/
Cazzo, ma lo pagano più di noi umani!
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Bolzano, aggressioni, minacce in Pronto Soccorso: denunciati due stranieri
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Bolzano, aggressioni, minacce in Pronto Soccorso: denunciati due stranieri Non cessano, purtroppo, gli episodi di aggressioni, minacce, inciviltà e caos che hanno quale “teatro” il Nosocomio cittadino. Anche negli ultimi giorni, nel corso dei normali servizi di prevenzione generale e soccorso pubblico, gli equipaggi della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato sono stati chiamati ad intervenire presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Maurizio” per evitare che condotte ostili di tal genere, tenute da soggetti spesso con precedenti penali e/o di Polizia per reati a contenuto violento. Due giorni orsono, infatti, in tarda serata, in ben 2 occasioni la Centrale Operativa della Questura, allertata da altrettante richieste di aiuto pervenute sul numero di emergenza “112 NUE”, ha dovuto inviare d’urgenza le “Pantere” della Polizia per evitare che situazioni di tal genere potessero ulteriormente degenerare, con conseguenze critiche per l’apparato di assistenza sanitaria del Pronto Soccorso. In entrambi i casi, i tutti e due i responsabili sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria per i reati di minaccia aggravata ed interruzione di pubblico servizio. • Il primo episodio, avvenuto intorno alle ore 23,15, ha avuto quale “protagonista” tale M. E. H., 29enne cittadino marocchino in regola con le norme sul soggiorno in Italia. Un Addetto alla vigilanza dell’Ospedale, notando l’atteggiamento molesto e minaccioso di costui nei confronti del Personale Sanitario – asseritamente a causa del fatto che, contrariamente alla sua volontà, era da poco stato dimesso dal Nosocomio – interveniva per cercare di tranquillizzarlo. Scortato sino all’esterno, M. E. H., aggrappandosi con forza alla porta di ingresso, danneggiava il maniglione antipanico di una delle uscite di sicurezza. A quel punto, l’Addetto alla vigilanza si era visto costretto a richiedere alla Centrale Operativa della Questura l’intervento della Polizia. Giunto prontamente sul posto, l’equipaggio della Squadra “Volanti” prendeva in consegna il cittadino marocchino, per poi condurlo negli Uffici della Questura, ove veniva denunciato in stato di libertà, oltre che per i reati summenzionati, anche per il reato di danneggiamento aggravato. Le “intemperanze ospedaliere” di M. E. H., purtroppo, però, non finivano qui, in quanto, nel corso della nottata, gli equipaggi delle “Volanti” erano nuovamente chiamati ad intervenire al Pronto Soccorso in quanto il giovane nordafricano, dopo essere stato ancora una volta visitato, aveva ribadito, con le stesse aggressive e minacciose modalità, la volontà di rimanere all’interno per trascorrervi la notte, mettendola in pratica sdraiandosi sul pavimento. Solo grazie all’opera di persuasione degli Agenti di Polizia alla fine l’uomo si convinceva che, se voleva evitare ben più gravi conseguenze, se ne sarebbe dovuto uscire dall’Ospedale smettendola di creare criticità in un ambiente tanto sensibile e complesso quale in Pronto Soccorso. Su disposizione del Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori, nei confronti di M. E. H. l’Ufficio immigrazione ha avviato le procedure per la Revoca del Permesso di Soggiorno. • Intorno alla mezzanotte, tale A. A. – 49enne cittadino tunisino con numerosi precedenti penali e/o di Polizia a proprio carico, di varia natura e gravità – improvvisamente, durante l’attesa del suo turno di visita, nonostante presentasse solo lievi escoriazioni, iniziava ad urlare contro i sanitari e gli altri pazienti, profferendo gravi minacce e pretendendo di essere visitato in tempi rapidi passando davanti a tutti. Una volta giunti al Pronto Soccorso, gli Agenti, dopo aver cercato di placare la sua agitazione, riuscivano ad accompagnare l’individuo al di fuori del Nosocomio, ove erano in grado di procedere alla sua compiuta identificazione. Ed è proprio qui che i Poliziotti hanno avuto conoscenza della situazione migratoria del soggetto: privo del Permesso di Soggiorno, non aveva alcun titolo per permanere nel nostro Paese. Condotto in Questura e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione, in considerazione di quanto poc’anzi menzionato il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori ha emesso in via d’urgenza, nei suoi confronti, un Decreto di espulsione con contestuale Ordine di Trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri “Corelli” di Milano, ove è stato immediatamente scortato in attesa di essere quanto prima imbarcato su un volo diretto in Tunisia. “Ancora due gravi episodi di minaccia ed aggressione nei confronti del Personale Medico che opera in condizioni di estrema complessità presso il Pronto Soccorso cittadino - ha evidenziato il Questore Sartori – Da parte nostra prestiamo la massima attenzione a tale situazione, al fine di intervenire tempestivamente per evitare che tutto ciò generi non solo disservizi e situazioni di disagio, ma anche, ancor peggio, che vi possano essere conseguenze sulla sicurezza della Struttura ospedaliera e sulla salute di pazienti e Sanitari”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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killthevoice · 6 months ago
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in tasca ho il maniglione antipanico l'uscita d'emergenza dalle situazioni scomode apro la porta con la destra non sento più la sinistra il grido un sussurro il pianto un sorriso la collina pianura il mare deserto
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copperw · 1 year ago
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Serve al mio cervello un maniglione antipanico
Nello Taver - Ho un problema
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tecnoandroidit · 1 year ago
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Ajax Systems annuncia KeyPad TouchScreen: la rivoluzione nel mondo degli antifurti
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Ajax Systems ha annunciato con entusiasmo il lancio del suo nuovo prodotto, il KeyPad TouchScreen, che rappresenta una perfetta fusione tra sicurezza e gestione dei dispositivi per la casa intelligente. Questo prodotto, ora disponibile per la distribuzione, assicura che la sicurezza della casa intelligente sia sempre monitorata e sotto controllo. Il KeyPad TouchScreen vanta un’interfaccia intuitiva, simile a quella dell'app Ajax, e dispone di un ampio schermo IPS touch. Offre funzioni di sicurezza avanzate, tra cui le tecnologie DESFire® e BLE (Bluetooth Low Energy). Uno dei suoi punti di forza è la semplicità con cui permette di gestire le aree di sicurezza: gli utenti possono visualizzare e controllare diverse aree con un solo tocco. Inoltre, il dispositivo fornisce notifiche sonore per allarmi, ritardi e aperture di porte. Una Rivoluzione nella Sicurezza Domestica Il KeyPad TouchScreen non è solo un dispositivo di sicurezza, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione nella gestione della sicurezza domestica. La sua interfaccia intuitiva, che ricorda l'app Ajax, rende l'interazione con il sistema semplice e diretta, anche per chi non è particolarmente avvezzo alle nuove tecnologie. Funzioni di Sicurezza Avanzate Oltre alle già menzionate tecnologie DESFire® e BLE, il dispositivo vanta robuste funzioni di sicurezza come il codice coercizione, che protegge contro i tentativi di indovinare il codice, e dispositivi di accesso non autorizzato. Gli allarmi tamper, la crittografia dei dati e la protezione contro la contraffazione assicurano che solo gli utenti autorizzati possano accedere al sistema. Questo livello di sicurezza è ulteriormente potenziato dalla possibilità di utilizzare diversi metodi di autenticazione, come smartphone, carte Pass, portachiavi Tag e codici di accesso personali. Facilità di Gestione Uno degli aspetti più apprezzati del KeyPad TouchScreen è la sua facilità di gestione delle aree di sicurezza. Gli utenti possono visualizzare e controllare più aree di sicurezza con un solo tocco, rendendo estremamente semplice l'attivazione o la disattivazione di varie sezioni della proprietà. Questo è particolarmente utile in grandi proprietà o in ambienti aziendali, dove la segmentazione della sicurezza può essere cruciale. Tecnologia All'avanguardia Il KeyPad TouchScreen non si limita a offrire funzionalità di sicurezza. Con il suo schermo da 5 pollici, i temi in bianco e nero, e la regolazione automatica della luminosità, si adatta perfettamente a qualsiasi ambiente domestico. Il sensore di prossimità per l'attivazione automatica della tastiera è un ulteriore tocco di classe, rendendo l'esperienza utente ancora più fluida. Inoltre, la tastiera sarà sempre aggiornata grazie agli aggiornamenti automatici del firmware OTA, garantendo così che gli utenti abbiano sempre accesso alle ultime funzionalità e miglioramenti. Tra le caratteristiche salienti del KeyPad TouchScreen, troviamo: - Un display da 5 pollici con temi in bianco e nero e regolazione automatica della luminosità. - Sensore di prossimità per l'attivazione automatica della tastiera. - Pulsanti antipanico personalizzabili. - Opzioni di alimentazione flessibili, con una durata fino a 1,5 anni con le batterie preinstallate. - Comunicazione radio bidirezionale criptata con l’hub Ajax. Il dispositivo è compatibile con vari hub, tra cui Hub 2, Hub 2 Plus e Hub Hybrid. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Sicurezza sul lavoro: un'app per la tutela dei lavoratori isolati
Il lavoro svolto dai lavoratori isolati espone a rischi più alti, perché l’unica persona che può dare l’allarme in caso di malessere o di infortunio spesso è impossibilitata a farlo. E in queste situazioni l’intervento rapido di un’ambulanza può salvare una vita. La storia di oggi vede come protagonista aGesic, un'app che vuole risolvere questo importante problema. Sicurezza sul lavoro per i lavoratori isolati, cosa dice la legge? In Italia il datore di lavoro è tenuto a valutare i rischi e individuare misure tecniche e organizzative che tutelino il lavoratore isolato (Decreto Ministeriale 388 del 15 luglio 2003 e art. 45 del D. Lgs. 81/2008). Il semplice cellulare in dotazione non è sufficiente: l’azienda è tenuta ad adottare la soluzione più adeguata messa a disposizione dalla tecnologia del momento. La storia di aGesic con Salvatore Carlucci – fondatore e CEO della tech company aGesic È anche per la storia odierna siamo giunti al momento di conoscere meglio la nostra "protagonista". Andremo alla scoperta di questa nuova app grazie al racconto di Salvatore Carlucci – fondatore e CEO della tech company aGesic: Cos'è aGesic? aGesic è un tool digitale unico sul mercato, studiato per le aziende di qualsiasi dimensione che desiderano tutelare al meglio la sicurezza dei loro dipendenti che lavorano da soli e/o fuori sede a costi contenuti. Come nasce l'idea per una applicazione del genere? Abbiamo individuato una carenza importante nel mercato degli strumenti che tutelano l’integrità del lavoratore isolato. Per offrire una soluzione all’avanguardia su un tema così importante come la sicurezza abbiamo studiato una app innovativa, facile da usare e dal costo contenuto, che rileva ogni situazione di emergenza in cui il lavoratore isolato può trovarsi, dando un allarme immediato solo in caso di effettiva necessità. L’appoggio di grossi clienti come il Gruppo ACEA, SNAM e ERG ci ha confermato che la nostra soluzione è vincente. aGesic è veramente la app che ti salva la vita Come funzione l'app per il lavoratore? La app è in grado di inviare ben 4 tipi diversi di allarme: allarme manuale, premendo il pulsante antipanico in caso di aggressione, infortunio o pericolo immediato; allarme vocale, utile nei casi di aggressione per attivare la app semplicemente gridando la parola “aiuto”; allarme automatico, quando la app rileva da sola lo stato di pericolo e chiama i soccorsi; allarme caduta, se la app rileva un’accelerazione dovuta a una caduca improvvisa invia immediatamente l’allarme. Al lavoratore occorrono soltanto pochi secondi per scaricare la app da Google Play per Android o da Apple Store per iPhone. Non serve indossare lo smartphone per farla funzionare, è sufficiente tenere in tasca un piccolo dispositivo chiamato Move.  Per l'azienda, invece? L’azienda, attivando aGesic, può monitorare la situazione dei suoi dipendenti attraverso un pannello di controllo multidevice  che può essere controllato via desktop, notebook, laptop o tablet senza dover installare alcun software. La posizione dei dipendenti viene inviata soltanto se la app lancia l’allarme in caso di pericolo, nel totale rispetto delle norme che regolano la privacy e il divieto di controllo a distanza. In copertina foto di Terri Cnudde da Pixabay Read the full article
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cancionesfedez · 2 years ago
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FEDE E SPERANZA
Io sono antipatico, io non sciabolo Io scatto dal tavolo come un serramanico Come un maniglione antipanico Perché se non gridi, non chiedi Se non lotti per quello a cui tieni, non l'ottieni Non si lasciano impronte indelebili Camminando in punta di piedi
Ho avuto uno storia seria Con zero dinero, con la miseria Ma non una storia da una botta e via Non una roba di una sola sera Occhi lucidi sotto la visiera Pensavo di essere nella bufera Poi ho capito facendo 'sta musica Di essere nato vento e non bandiera
Tanti sogni, pochi soldi, un grande classico Per questo i ragazzi di zona subiscono il fascino Delle mazzette di soldi veloci legate all'elastico Per questo è fallito il sistema scolastico, perché giurassico E crede che il pericolo, il nemico sia il diavolo E non le crisi di panico
Fede e speranza ne abbiamo Ti auguro sogni di platino Ti auguro sogni di platino (fede e speranza ne abbiamo) Colpi di stato d'animo Mi basta un attimo, mi basta un attimo (fede e speranza ne abbiamo) Ti auguro sogni di platino Ti auguro sogni di platino (fede e speranza ne abbiamo) Colpi di stato d'animo Mi basta un attimo, mi basta un attimo
Usciti male dal professionale (yeh, yeh, yeh, yeh) Coi traffici illeciti, pagano i debiti (yeh, yeh, yeh, yeh) Non mollano mai, figli di operai Senza destino, in tre in motorino Cani ignoranti, sotto calmanti (yeh, yeh, yeh, yeh)
Sono in taxi, arrivo tra un paio d'euro Siamo bravi ragazzi, diamanti grezzi, facciamo rodeo Con le mogli dei vicini, sui motorini in città Non metterti contro di me o perdi credibilità Beviamo come vichinghi, l'amore in alberghi squallidi Perdo le chiavi di casa, perdo i ricordi in full HD La mia penna è sospesa, il silenzio è d'oro mio hermano La libertà mi vuole fare schiavo Accoppiata Fede e Speranza ne abbiamo (fede speranza ne abbiamo)
Ti auguro sogni di platino Ti auguro sogni di platino (fede e speranza ne abbiamo) Colpi di stato d'animo Mi basta un attimo, mi basta un attimo (fede e speranza ne abbiamo) Ti auguro sogni di platino Ti auguro sogni di platino (fede e speranza ne abbiamo) Colpi di stato d'animo Mi basta un attimo, mi basta un attimo
Usciti male dal professionale (yeh, yeh, yeh, yeh) Coi traffici illeciti, pagano i debiti (yeh, yeh, yeh, yeh) Non mollano mai, figli di operai Senza destino, in tre in motorino Cani ignoranti, sotto calmanti (yeh, yeh, yeh, yeh)
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livornopress · 2 years ago
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Continua a fare furti nei negozi, denunciato ancora 31enne. Emesso anche foglio di via
Castiglioncello (Rosignano Marittimo, Livorno) 23 novembre 2022 – Continua a fare furti nei negozi, denunciato ancora 31enne. Emesso anche foglio di via I Carabinieri di Castiglioncello, dopo una serie di accertamenti ed indagini, hanno denunciato nuovamente per furto aggravato un 31 enne romeno. Nelle ore notturne del  6 novembre, a Castiglioncello, previa effrazione di una porta antipanico; un…
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chicklit-or-chocolate · 4 months ago
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Lo scandalo principale era dovuto al fatto che la porta antipanico, una volta scattata, si chiudeva imprigionando i malcapitati nel bagno: era successo anche a me ma, essendoci un forellino nella porta, io ero riuscita da questo a far scattare la serratura senza suonare il campanello d'allarme. Ora Mecojoni, tutto rosso per lo strano misto di collera e divertimento che la paradossalità della cosa sembrava provocargli, si lamentava e rideva e ingiuriava: me restano chiusi drent'ar bagno, diceva, ma io li prenderei a ginocchiate, ma ce morissero, e giù recriminazioni sui turisti che non trovavano il modo di lavarsi le mani con il lavandino a sensore, e glie ne avevano smontato un pezzo.
E j'oo detto but what are you doing, ma che cazzo sta a fà?, e faceva le fiche con le sue manine pallide, strabuzzando gli occhi: ridevamo tutti, nel bar, e io mi permisi di prenderlo in giro dicendo che non lo avrei più disturbato per usare il bagno. Allora lui, sempre rosso per l'imbarazzo, si schermì: ma no, ma te che c'entri?, chiedeva quasi offeso che io avessi potuto sentirmi chiamata in causa nelle sue sfuriate sul fatto che lui, quer lavoro, mo'o so' trovato!, diceva, disperato e ridente insieme della sua sciagura di dover lavorare con il pubblico.
E così, forse per farsi perdonare che io lo credessi odiatore di me come di ogni altro cliente, la volta dopo che mi capitò la mattina presto di non trovare subito aperto alle sette e di sedermi ad aspettare che le macchine fossero messe in opera, lui se ne uscì di fuori per venirmi a raccattare. Che vòi che t'oo porto er caffè?, mi chiese da lontano, ed io allora sì mi sentii un po' in imbarazzo all'idea di essere così servita e mi schermii bruscamente. Lui sembrò subito correggere il tiro: è che qua, disse, nunc'avemo gnente da fà, mi rassicurò guardandomi con un sorriso allegro. Mi accorsi allora che camminava forse un po' zoppo o balzellante, con un avvitamento su di sé appena accennato: tutto il suo lato destro, in effetti, con l'occhio macchiato e quel modo di camminare, sembrava fosse stato offeso o non ben formato, ma solo se lo si guardava bene si faceva strada quel sospetto che tendesse a coprirsi a destra, come se aspettasse un colpo. Aveva iniziato a prendere confidenza, una maniera che forse per lui era spontanea, e tendeva alla vicinanza fisica: un linguaggio senz'altro onesto e amicale ma per me un po' inaspettato. Infatti mi camminava accanto e mi spinse avanti per farmi passare, e io fui sorpresa di essere toccata ad una spalla.
Le altre volte che ci vedemmo scherzavamo sempre del bagno, e carpii allora un aneddoto su un povero vecchio che se l'era fatta sotto e aveva usato la sala giochi per defecare dentro a delle scatole, suscitando la collera di Mecojoni che, di carattere, sembrava piuttosto sulfureo.
Le volte successive emerse che, per scherzo o sul serio, si considerava pagano e che, ancora, aveva un'attitudine espansiva del corpo: non si faceva problemi a inscenare combattimenti, fingere di menare e giocare così spensieratamente. Era una creatura strana e molto bella, a suo modo, per l'assoluta purezza che si avvertiva in quel suo modo pur arruffato e quasi violento di essere e di parlare. Chissà che storia nascondeva dietro a quelle sue maniere di strada e che spirito avrebbe potuto avere. Era facile prenderlo in simpatia e perfino volergli bene così, senza sapere nulla di lui, per la sola leggerezza e vivacità della sua persona: chissà quanto doveva volergli bene sua moglie e anche suo figlio, perché doveva averne uno, lo aveva detto. Che strana, bella creatura nella sua forma imperfetta e nei suoi modi, a volte cupi e malinconici, a volte ridenti e aggressivi: da solo sembrava sostanziare tutta Roma come uno stornello a dispetto.
Incontri-2
È un uomo tra i trenta e i quaranta, non bello, minuto; cammina con una leggera zoppia o forse una torsione della parte sinistra del corpo che precede la destra, e le spalle dondolano, le strette e piccole spalle; non sembra un atleta ma, forse, sa giocare a calcio, è il tipo che corre veloce e disegna verso porta un rischioso zig-zag tra gli ostacoli più alti e muscolosi di lui. Ha un corpo secco e nervoso e l'unica cosa bella della sua persona sono le mani bianche e ben tenute, dalla bella forma quadrata. Il viso è piccolo e squadrato, ha un che del topo: vi si aprono due occhi profondamente neri e spenti per via dell'iride che inghiotte le pupille. Nella sclera destra ha due vistose macule nere e la rima più bassa della palpebra inferiore pare incollata alla congiuntiva. Quelle chiazze sembrano una dimenticanza dell'iride, come se avesse, correndo verso il centro dell'occhio, perso qualche goccia, e danno all'occhio una strana fissità, come se avesse più pupille dalle quali scrutare. La pelle è pallida e soffre facilmente di arrossamenti e infezioni: solo il sole arriva a indorarla appena, ma non molto, dato il suo pallore, e i capelli neri, lunghi poco sopra le spalle, sembrano sempre un po' troppo lucidi, in modo malsano. Dai modi che ha, inizialmente, sembra abbia imbarazzo di sé e fastidio degli altri e non pare amichevole; dopo poche volte che si abitua alla vostra presenza, invece, il suo contegno cambia e inizia a sorridere, a cercare il vostro sguardo e si fa burbero in un modo di vecchio bilioso e civettuolo. Ride sommessamente nel naso, arrossendo facilmente, e ha una maniera sgraziata di essere gentile: l'imbarazzo di sé, un'insolenza popolana che si compiace di risultare plebea e, di fondo, come una specie di timore che maniere più aggraziate possano avere scarso risultato mentre una certa spazientita grevità potrà renderlo diverso e più gradito - tutte queste cose nel suo modo di fare e, insieme, una specie di forastica bonomia che, se emerge, rende gradevole lo sguardo e il sorriso. Parla in romanesco, abbonda di turpiloquio e se ne diverte da solo come se l'idea di insolentire il mondo lo rassicurasse del suo corpicino lungo e sottile. Ha nelle mani una forza insospettabile: quando decide di spingere o di afferrare, se ne sente tutta la volontà ferrea e fa quasi spavento. Il suo tocco ha qualcosa di animale, ma di un animale puro e spensierato, che non intende recare offesa ma cerca fiduciosamente un altro calore: gli viene naturale toccare l'interlocutore e lo fa con una curiosa facilità alla confidenza che non era sembrata possibile all'inizio.
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alceme · 8 months ago
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la porta antipanico io la scassino
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lavandin · 3 years ago
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PANIC BAR - MANIGLIONE ANTIPANICO
push to open - apertura a spinta
Magazzino delle Idee, Trieste, Italy, 26 January 2022
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Melzo (MI) tentano la rapina in banca con la tecnica del buco: la Polizia di Stato arresta 6 persone in flagranza
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Melzo (MI), tentano la rapina in banca con la tecnica del buco. La Polizia di Stato arresta 6 persone in flagranza. Ieri la Polizia di Stato di Milano ha arrestato in flagranza sei rapinatori italiani, di età compresa tra i 32 e i 61 anni, intenzionati a realizzare una rapina con la tecnica del buco in una banca in via Martiri della Libertà a Melzo (MI). I poliziotti della Sezione Reati Contro il Patrimonio della Squadra Mobile milanese, nelle prime ore di ieri lunedì 11 marzo, hanno impedito che il gruppo di rapinatori provenienti da Palermo realizzasse un colpo che avrebbe potuto fruttare loro circa 300mila euro. A seguito di una accurata attività info-investigativa, gli agenti avevano appreso che una batteria di rapinatori palermitani si sarebbe recata a Milano per realizzare una rapina in banca e avrebbe trovato appoggio presso un “basista”. I successivi accertamenti avevano portato a ritenere che uno degli obiettivi fosse proprio la filiale di Melzo (MI) della Banca del Credito Cooperativo di Milano. Il servizio di appostamento eseguito sin dalle prime ore del mattino dai poliziotti della Squadra Mobile ha consentito non solo di arrestare in flagranza gli autori della tentata rapina ma, anche, di ricostruire in modo puntuale l’azione delittuosa. Quattro degli indagati hanno fatto accesso tramite il piano interrato dell’edificio della banca, ove sono presenti i parcheggi per i dipendenti, hanno forzato una delle porte antipanico e, da lì, sono risaliti fino al piano terra dove si trova l’ingresso principale della banca. Nelle immediate vicinanze vi è una intercapedine delimitata da una porta: da qui hanno proceduto, utilizzando con perizia diversi strumenti di ferramenta, ad effettuare una foratura del muro che li conducesse all’interno dell’istituto bancario. Il loro piano era di attendere che qualcuno dei dipendenti arrivasse per poi sfondare definitivamente il muro separatorio e accedere all’interno degli uffici senza rischiare di far scattare l’allarme. Come testimoniato dalle fascette in plastica trovate in loro possesso, avrebbero poi proceduto a immobilizzare i dipendenti per attendere, in tutta calma, l’apertura delle casse temporizzate. Il piano, semplice e collaudato, è stato disturbato, tuttavia, dall’arrivo di una donna addetta alle pulizie dell’edificio che si è recata verso l’intercapedine ove è presente il pulsante di sblocco delle porte esterne e, una volta aperta la porta, si è trovata davanti a quattro uomini con il volto coperto. Stupiti da questo imprevisto, compreso che non potevano immobilizzare la donna nell’androne, i rapinatori sono immediatamente fuggiti minacciando la donna di non chiamare nessuno. Ad attenderli fuori, però, c’erano i poliziotti della Squadra Mobile che hanno bloccato anche il loro autista che li stava attendendo a bordo di una autovettura rubata e con targa clonata. Poco più in là, ai confini del comune di Melzo, vi era ad attenderli il basista che, per quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, avrebbe dovuto fare da staffetta all’auto dei rapinatori. Anch’egli è stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile poco dopo l’arresto dei suoi complici.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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