#anna duse
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Grip of the Strangler (Robert Day, 1958).
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9 agosto … ricordiamo …
9 agosto … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2021: Patricia Hitchcock, Patricia Alma Hitchcock O’Connell, nota come Pat Hitchcock, attrice e produttrice cinematografica britannica. Figlia di Alfred Hitchcock e della montatrice e sceneggiatrice Alma Reville. Sposò Joseph E. O’Connell Jr. La coppia ebbe tre figlie. (n. 1928) 2021: Alex Cord, nato Alexander Viespi Jr. e anche noto come Alex Viespi, attore statunitense nato da una famiglia…
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#9 agosto#9 agosto morti#Alex Cord#Alex Viespi#Alexander Viespi Jr.#Alma Franca Maria Norsa#Anna Maria Bottini#Armina Jeffries#Carlo Artemio Vittorio Duse#Carlo Duse#Creighton Hale#Ed Nelson#Edward Nelson#Edwin Nelson#Edwin Stafford Nelson#Egede-Nissen#Elena Fabrizi#Evelyn Pierce#Evelyn Vena Peirce#Franca Valeri#Gerd Grieg#Gianfranco Bellini#Hugo Boss#Hugo Ferdinand Boss#J.E. Freeman#Lella Fabrizi#Margaret Mayburn#Mina Cunard#Pat Hitchcock#Patricia Alma Hitchcock O&039;Connell
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Apre giovedì 26 ottobre la Stagione di Teatro Danza e Musical di Ancona
Apre giovedì 26 ottobre la Stagione di Teatro Danza e Musical di Ancona. Il cartellone alle Muse propone 21 titoli per 52 repliche da ottobre 2023 ad aprile 2024 tra grandi nomi, classici, testi contemporanei, compagnie di danza italiane e internazionali, musical tra i più premiati e rappresentati. Tra i protagonisti: Arturo Cirillo, Chiara Francini e Alessandro Federico, Anna Bonaiuto, Filippo Dini, Manuela Mandracchia, Alessandro Haber, Carrozzeria Orfeo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, Ugo Dighero e Mariangeles Torres, Andrea Pennacchi, Francesco Pannofino; poi ancora Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo, Katia Follesa e Angelo Pisano, Roberto Ciufoli, Giò di Tonno, Max Angioni, il Balletto di Milano, il Circus-Theatre Elysium, Emanuel Gat Dance, Kor’sia e Sosta Palmizi. Tra i fuori abbonamento spiccano i musical Cabaret!, Peter Pan, Saranno Famosi-Fame e Christmas Carol. In cartellone anche due produzioni di Marche Teatro che provano in città e debuttano in prima nazionale ad Ancona per poi affrontare lunghe tournée nei più bei teatri italiani: Ferdinando di Annibale Ruccello con e regia di Arturo Cirillo (26/29 ottobre) e il nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo Salveremo il mondo prima dell’alba (11/ 14 gennaio). Apre il programma Arturo Cirillo che porta in scena Ferdinando, capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986). Con questo allestimento, Arturo Cirillo, dopo le fortunate prove dello stesso autore Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu), firma un altro classico e allo stesso tempo contemporaneo capolavoro. L’artista ha provato ad Ancona dove debutta dal 26 al 29 ottobre al Teatro delle Muse in prima nazionale, aprendo la Stagione Teatrale 2023 2024. In scena vedremo: Sabrina Scuccimarra (Donna Clotilde), Anna Rita Vitolo (Donna Gesualda), Arturo Cirillo (Don Catello), Riccardo Ciccarelli (Ferdinando), le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche di Francesco De Melis, le luci di Paolo Manti, regia Arturo Cirillo, regista collaboratore Roberto Capasso, assistente alla regia Luciano Dell’Aglio. La produzione è di Marche Teatro in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. Dopo le date di debutto ad Ancona, Marche Teatro porterà lo spettacolo in scena a dall’1 a 5 novembre a Roma al Teatro Parioli, da 7 a 12 novembre Prato, Teatro Metastasio, 14 novembre Vigone (To), Baudi di Selve, 15 novembre Tortona al Teatro Civico, da 16 a 19 novembre sarà in scena a Milano al Teatro Carcano, poi ancora da 21 a 26 novembre al Teatro Gobetti di Torino, il 28 e 29 novembre a Sarzana al Teatro Impavidi, il 30 novembre a Follonica al Teatro Fonderia Leopolda, dall’1 a 3 dicembre a Monza al Teatro Manzoni, il 5 e 6 dicembre Oleggio al Teatro Civico, poi ancora dall’8 al 17 dicembre al Teatro Bellini di Napoli, il 9 gennaio 2024 al Teatro Feronia di San Severino Marche, dall’11 a 14 gennaio a Genova al Teatro Duse, e lo spettacolo chiude il primo anno di tournée il 16 e 17 gennaio al Teatro Fusco di Taranto. Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde nella sua villa vesuviana si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete di famiglia corrotto e vizioso. I giorni passano tutti uguali, tra pasticche, decotti, rancori e bugie. A sconvolgere lo stagnante equilibrio domestico è l’arrivo di un sedicenne dalla sensuale bellezza che, rimasto orfano, viene mandato a vivere da Donna Clotilde, di cui risulta essere un lontano nipote. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti. Ma chi è davvero Ferdinando? Dalle note di regia di Arturo Cirillo: Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la mia decisione di portare in scena Ferdinando di Annibale Ruccello. Logica perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me importanti. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me Ferdinando è sempre stato legato allo spettacolo che curò l'autore stesso (nonché primo interprete del ruolo di Don Catellino), che ha girato per molti anni tutta l'Italia avvalendosi della grande interpretazione di Isa Danieli. Inoltre per me il testo è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Ruccello, un testo più realistico, storico, un dramma con una struttura classica. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d'amore, matura nella mente di tre personaggi disperati (Donna Clotilde, Donna Gesualda e Don Catello), prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall'abitudine. Allora tutto l'aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto "schifato" italiano. Una scena composta da un unico grande drappo che scende dall'alto e contiene il luogo dell'azione, un luogo claustrofobico in cui convivono tutti i personaggi, che vediamo spogliarsi, rivestirsi, incontrarsi (come in un film di Luis Bunuel). Personaggi rinchiusi in abiti scuri, monacali e preteschi, per devozione o lutto, ma forse solo per difesa. Illuminati da luci rivelatrici, come in un miracolo pagano, dove l'intimità delle note di un pianoforte convivono con quelle sontuose e barocche di un organo. Poi c'è Ferdinando, ragazzino normale di un tempo presente, portatore solo del proprio corpo giovane sul quale gli altri tre personaggi, di questo quartetto, disegnano le proprie visioni e i propri desideri. Trascendendo dalla persona in sé, come spesso avviene nell'innamoramento, si ingannano e si lasciano ingannare. Dopo gli resta solo la constatazione del proprio fallimento e della propria folle e disperata solitudine, in un luogo spettrale abitato dai morti e dai ricordi. Mi pare che con Ferdinando, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio Biglietteria 071 52525 [email protected] e su www.vivaticket.com L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La donna del lago (The Possessed, 1965)
"Why hadn't I mentioned the note? I didn't feel a thing anymore. It all seemed futile. I just wanted out of this absurd story."
#La donna del lago#the lady of the lake#the possessed#1965#italian cinema#luigi bazzoni#Franco Rossellini#Giovanni Comisso#Giulio Questi#Peter Baldwin#Salvo Randone#Valentina Cortese#Pia Lindström#Pier Giovanni Anchisi#Ennio Balbo#Anna Maria Gherardi#Bruno Scipioni#Mario Laurentino#Vittorio Duse#Philippe Leroy#Virna Lisi#Renzo Rossellini#Absolutely beautiful. Caught somewhere between the traditional noir and the burgeoning giallo genres (with a healthy dose of French new#Wave)‚ this is a leary old plot that wouldn't be out of place in a Christie novel (or even a gothic novella of earlier times) but it's so#Wonderfully executed‚ so carefully put together and shot with such intense beauty... An incredible work. I don't care as much for the#Commonly used English title and much prefer The Lady of the Lake (as was also used‚ and transliteration of the Italian); feels much more#Fitting of this weirdly familiar tale that seems to take place outside of any time in particular. The visuals are beautiful‚ not least that#Careful (and mildly disturbing) attention to symmetry‚ as well as a tendency to shoot through doors or windows or any thing that provides a#Step removed between the audience and the figures onscreen. Bazzoni would go on to do great things in giallo world but afaik this was the#Only directed film of Rossellini (more commonly an AD or producer)
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Massimo Lopez and Tullio Solenghi depart from Bologna
Massimo Lopez and Tullio Solenghi depart from Bologna
(ANSA) – BOLOGNA, 11 NOV – Massimo Lopez and Tullio Solenghi leave from the Teatro Duse in Bologna with their Show that will see them around in theaters all over Italy after the stop due to the pandemic. The duo, in Bologna on 12 November at 9pm and 1pm at 4pm and 9pm, comes together after fifteen years: two old friends who find themselves in a show of which they are interpreters and authors,…
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#Anna-Marchesini#Bologna#duo#emotional involvement#interpreter#Massimo-Lopez#Massimo-Lopez - & - Tullio-Solenghi-Show#show#sketch#theater#Theater-Duse#trio#Tullio-Solenghi#viewer#year
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Inside Marilyn Monroe’s Home (Part 1): Beverly Carlton Hotel 1951.
After reading a quote in which she told Look Magazine she did not want to be shot inside her and Arthur’s Long Island home, I was inspired to do a mini series on the homes she did allow to be photographed in.
To start, I’ll be doing an in-depth look into her 1951 bedroom at the Beverly Carlton Hotel.
She converted her sofa into a very-comfy makeshift bed with satin/silk bedding. She’s sitting in comfy pajamas reading The Poetry and Prose of Heinrich Heine (1948). Beside her foot is a script, likely for Clash by Night or Don’t Bother to Knock.
The far left table has art books like Michelangelo and Albrecht Dürer, a trinket dish, and a 1949 Year Book with magazines. Taped to the mirror above her is Pieter Bruegel’s “Portrait of an Old Woman” (1593), Amedeo Modigliani’s “A Woman” (1910’s), and Paul Cézanne’s “Card Players” (1890s).
To the right is a framed photo of Eleonora Duse, an Italian actress whom she admired. In the middle rests a standing clock, Anna Karenina on top of Charlie Chaplin, a painting, and a bouquet of flowers. She was known to always have fresh flowers in her home as it gave her a homey feel. A glass of champange with more book rests beside; above is a painting of Michelangelo's The Creation of Adam.
On the bottom is a row of books. At the time, amongst her collection, was How to Develop Your Thinking Ability by Keith Keyes Jr., The Loyalty of Free Men by Alan Barth, Tortilla Flat by John Steinbeck, War and Peace by Leo Tolstoy, an Albert Einstein book, An Enemy of the People by Arthur Miller, and more.
Interestingly, in front of her radio, along with more books, is a framed photo of a man that looks like Miller. The two did meet in 1951 but despite their future romance, they were just friends then. She has another clock which was recently auctioned by Juliens. They described it as “a beige metal with a ribbed plastic retractable cover by Westclox.” Beside that is a phone, which she once said, “Do you know who I’ve always depended on? Not strangers, not friends. The telephone! That’s my best friend.”
In the second photo, she reads a music sheet as she practices singing.
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Meet Me At The Intersection of Theatre, Film, Fashion, and Public Persona
Talking about costume in theatre and film puts me in mind of theatre's influence in fashion starting in the 18th century or thereabouts and picking up serious steam in the 19th century. (Reference: Marlis Schweitzer, When Broadway Was The Runway.) Theatre costumers quickly realized the importance of giving the audience visual cues for this or that character type. This snowballed before too long into collaborations with the leading fashion houses of the day, which resulted in many 19th century theatre extravaganzas more or less serving as de facto fashion shows. Most of the people in the audience were women; most of the pundits and critics decrying the theatrical fashion shows and subsequent influence on women were (drum roll please) men. Those actresses who carried packed houses often touted the importance of costume and fashion in helping them craft a character, such that dramatic performers like Eleonora Duse were an anomaly. (The more things change, the more they stay the same. Is this conversation ringing any bells?)
This mania for costume and fashion as an ostensible means of crafting the character carried over into films. Women scrambled to imitate Mary Pickford, Theda Bara, Clara Bow, Louise Brooks, Alla Nazimova, and many others. Once again men scoffed at the influence of celebrity on impressionable young women. Meantime more and more women were conscious of having a public persona for the first time; they were keen to know what persona and thus what styles would best suit them. Fashion and style guides delineating this knowledge proliferated starting in the 1920s, or not long after the passage of the 19th Amendment.
Margaretta Byers's Designing Women, published in 1938, was one such attempt to fill the growing demand. Her "types" included the coquette, the gamine, the romantic, the patrician, the exotic (!!!), and the sophisticate. Harriet T. McJimsey would later borrow inspiration from this to give us the ingenue, the gamine, the romantic, the classic, the athletic (natural), and the dramatic. The impulse to categorize personas or so-called style types is still with us. John Kitchener has his system of essences while David Kibbe has a limited range of image IDs.
It goes almost without saying that until recent years much of this style typing or crafting a persona was aimed at white women. Inclusive it was not. In the 1930s the most diversity that was permitted was someone like Dolores del Rio or Anna May Wong. The 1940s and 1950s weren't much better given that the likes of Lena Horne and Dorothy Dandridge had to fight tooth and nail behind the scenes to make any headway in their careers. So you see the process of slotting oneself into a visual persona had--and has--its pitfalls and shortcomings.
With Hollywood and other stylists it is difficult not to wince as certain personae are given primacy over the others, since they use a variant of this system here and now in the present day. Everyone is supposed to be an ingenue or a bombshell (romantic), and when they aren't it is grudgingly recognized that their actual type is something else. It is refreshing to see a gamine or a free-spirited natural woman amid a sea of aspiring bombshells, and even they--you can be sure--have to talk their stylist down from stuffing them into complicated corsetry and ruched boudoir dresses. Every so often one will see a classic beauty in patrician styles reminiscent of Grace Kelly, and this is lovely, but the dramatic or arty sophisticate is a bit more rare. Tilda Swinton, Cate Blanchett, Anjelica Huston, and a handful of others are the current standard-bearers for daring and dramatic looks.
Nowadays there is much fashion inspiration taken from television, which has inherited the original persona system and the accompanying visual cues, although today's coquette or ingenue is often loaded down with bombshell overtones and presented as a "sexy baby" (see Euphoria if you have any doubts). "You are a sexy baby! And you are a sexy baby! Everybody gets to be a sexy baby! Unless you're over a certain age." I have no problem with mature women being presented as who and what they are, but the ageism is pervasive across the entertainment industry--although that's its own topic and should be reserved for a separate rant.
How does this impact real women? It does and it doesn't, from what I've been able to observe. While the pandemonium has caused more women to be more interested in refining their visual presentation, there are just as many of us who simply can't be bothered. Yes, we take much inspiration still from film and TV, but most are just as likely to slouch around in comfort. Are we entering a post-persona age or is it simply the cool thing to pretend not to care? Time will tell.
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Amministrative Favara 2021, ecco l'elenco degli scrutatori sorteggiati
Ce lo avete chiesto in tantissimi. Ecco l'elenco degli scrutatori di Favara sorteggiati nella seduta del 28/09/2021 per l' Elezione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali del 10 e 11 ottobre 2021. Si tratta di 175 nominativi. Ogni seggio sarà occupato dal Presidente, da un segretario e da 5 scrutatori individuati nell'elenco che segue. 1 AIRO' 'FARULLA SALVATORE 06/05/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 82 2 AIRO' FARULLA MARIA ASSUNTA cgt. MIGNEMI 10/11/1953 FAVARA (AG) VICOLO PITRE' GIUSEPPE, 9 3 ALAIMO ANTONIO 14/11/1966 FAVARA (AG) VIA TOGLIATTI PALMIRO, 25 4 ALAIMO RITA cgt. MORREALE 04/10/1968 FAVARA (AG) VIA MONTECITORIO, 6 5 ALBA LUCIA 20/04/1994 AGRIGENTO (AG) LARGO SAN NICOLO', 30 6 ALBA PAOLA cgt. CRAPANZANO 25/02/1973 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 15 7 ALBA VALERY 19/05/2003 AGRIGENTO (AG) VIA GERMI PIETRO, 3 8 ALONGE ANTONIO 09/12/1972 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 82 9 AMATO GINA cgt. TRAGNA 16/07/1985 SANTO STEFANO QUISQUINA (AG) VIA FAVA GIUSEPPE, 3 10 ARCADIPANE ROSA cgt. DI 11/11/1968 RIBEIRAO PRETO - BRASILE VIA SAN FELICE, 8 11 ARGENTO ALESSANDRA cgt. AVANZATO 07/11/1975 FAVARA (AG) VIA DIODORO SICULO, 5 12 ARGENTO MANUELA MARIA ROSA cgt. COLLURA 18/09/1991 AGRIGENTO (AG) VIA LI CAUSI G., 36 13 ARGENTO MARIA cgt. MARIA 20/03/1975 FAVARA (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 80 14 ARNONE ANGELA cgt. MORREALE 13/12/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIA PAOLO VI, 9 15 ARNONE ANTONIO 18/05/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 90 16 ATTARDO GIUSEPPE 01/08/1981 AGRIGENTO (AG) VIA TASSO TORQUATO, 16 17 ATTARDO PAOLA cgt. PALUMBO 03/09/1984 AGRIGENTO (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 18 AVENIA DEBORAH 25/02/1996 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 48 19 BACCHI ANTONINO 14/09/2003 AGRIGENTO (AG) VIA BRODOLINI GIACOMO, 1 20 BALDARELLI SETTIMIO 20/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 44 21 BARRACO GIUSY 01/10/1995 AGRIGENTO (AG) VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 90 22 BELLAVIA GIUSEPPINA cgt. SORCE 22/05/1953 FAVARA (AG) VIALE MORO ALDO, 22 23 BELLAVIA VANESSA cgt. CONTINO 23/07/1986 BUCAREST - ROMANIA VICOLO MASCAGNI PIETRO, 24 24 BELLO SELENE 01/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA SINESIO GIUSEPPE ONOREVOLE, 9 25 BELLUZZO IGNAZIA 24/02/1991 VOELKLINGEN - GERMANIA VICOLO TERAMO, 16 26 BENNARDO FILIPPO 23/02/1972 CASTELVETRANO (TP) C.DA FONTANA DEGLI ANGELI, 0 27 BIONDINO ERIK 30/07/1995 LICATA (AG) VIA GRECIA, 21 28 BISACCIA CARMELO 03/08/1991 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 3 29 BONGIORNO MARTINA 10/11/1998 AGRIGENTO (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 30 BONGIORNO VINCENZO 28/05/1963 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 31 BOSCO MARIA 21/09/1957 FAVARA (AG) VIA LA PORTA LUIGI, 1 32 BOSCO PIETRO 26/01/1962 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 114 33 BRUCCOLERI CALOGERO 23/01/1961 FAVARA (AG) VIA FERRARI ENZO, 20 34 BRUCCOLERI GASPARE 31/08/2002 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 13 P.1 35 BRUCCOLERI STEFANA cgt. ATTARDO 03/03/1964 FAVARA (AG) VIA DA VINCI LEONARDO, 32 36 CAMMILLERI CARMELO 26/03/1970 ETTERBEEK - BELGIO VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 50 37 CAPRARO ELOISA 30/09/2000 AGRIGENTO (AG) Via Del Monaco Mario, 3 38 CARAMANNO CARMELISA 16/11/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BRANCATI GUIDO, 26 39 CARAMANNO GABRIELE 15/10/2000 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 255 40 CARAMANNO GIORGIA 08/01/2001 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 30 41 CARUANA LUCIA 29/09/1994 AGRIGENTO (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 59 42 CASERTA GIOVANNI 23/03/1975 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 55 P.1 43 CASTELLANA TANIA 26/07/2001 AGRIGENTO (AG) VIA PITTONI VALENTINO, 4 44 CASTRONOVO ANGELA cgt. MARTURANA 31/07/1966 PABU' - FRANCIA VIA GIOVANNI XXIII, 16 45 CASTRONOVO CATERINA 01/04/1972 FAVARA (AG) VIA MACERATA, 43 46 CAVALERI ROSARIA cgt. MILIA 06/04/1975 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 23 47 CHIANETTA ANTONINO 24/01/1957 FAVARA (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 44 48 CHIANETTA GAETANA cgt. VOLPE 14/04/1968 FAVARA (AG) C.LE DEL PO', 5 49 CHIANETTA GIOVANNI 24/03/1992 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 50 CHIANETTA MARTINA 29/01/2000 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 39 51 CHIANETTA VALENTINA 14/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 52 CIBELLA ANTONELLA cgt. D'ANNA 20/01/1978 AGRIGENTO (AG) VIA MATERA, 13 53 COGNATA MARIAELENA cgt. MARCHICA 14/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ASCARI ALBERTO, 8 54 COLLURA ANTONIO 22/10/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIALE STATI UNITI, 82 55 COLLURA VINCENZO 06/09/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE STATI UNITI, 82 56 COMPARETTO GIUSEPPE 13/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA ZAMBITO SOLDATO, 7 57 CONTINO CARMELA 18/11/1953 FAVARA (AG) VIA SESSA CESARE, 14 58 COSTA ANGELA cgt. TUTTOLOMONDO 08/07/1962 FAVARA (AG) VIA VOLTA ALESSANDRO, 47 59 COSTANZA CALOGERO 09/02/1997 MUSSOMELI (CL) C.DA SAN BENEDETTO, 0 60 COSTANZA FABIO 02/10/1987 AGRIGENTO (AG) VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 16 61 CRAPANZANO ANNA cgt. SORCE 10/02/1969 FAVARA (AG) VIA SCHUBERT FRANZ, 18 62 CRAPANZANO DARIO 30/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA PATTI GIOACCHINO, 6 63 CRAPANZANO TANIA cgt. RUSSELLO 25/03/1989 AGRIGENTO (AG) VIA GIOTTO DI BONDONE, 42 64 CRISCENZO GIOVANNI 10/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA VITA PIETRO, 24 65 CUCCHIARA LUCA 01/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 66 CUMBO VENERE cgt. SORCE 08/02/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 228 67 CUSUMANO ARCANGELA cgt. GELO 15/11/1968 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 68 D'ANNA CARMELISA cgt. PATTI 10/04/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ALETRI PAOLO, 3 69 D'ANNA SALVATORE ANTONIO 30/05/2002 PALERMO (PA) VIA MATERA, 13 70 DALLI CARDILLO MARIA cgt. CANINO 10/05/1968 FAVARA (AG) VIA MATTARELLA P. SANTI, 74 71 DI GLORIA ROSA cgt. FALLEA 16/03/1965 FAVARA (AG) VIA DELLA COLLINA, 2 72 DI NOLFO LIBERTINO 16/04/1988 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 73 DI NOLFO ROSARIA 11/06/1992 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 74 FAILLA CALOGERO 06/10/1991 AGRIGENTO (AG) VIA CICERONE MARCO TULLIO, 6 75 FALLEA ALESSIA 04/04/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SANTO STEFANO, 21 76 FANARA ANTONIO 23/11/1966 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 27 77 FANARA LUIGI 15/04/1983 AGRIGENTO (AG) VIA FINLANDIA, 6 78 FANARA ROSARIA cgt. SIMONE 06/12/1978 FAVARA (AG) VIA DUSE ELEONORA, 9 P.2 79 FARRUGGIA GIUSEPPE 25/03/1972 FAVARA (AG) VIA MENDOLA BENEFICENZA, 35 80 FERRARO SALVATORE 11/05/1979 AGRIGENTO (AG) VIA GOLDONI CARLO, 5 81 FRADELLA STEFANO 04/07/1996 PALERMO (PA) VIA COLAJANNI NAPOLEONE, 46 82 GALLO AFFLITTO GERLANDO 25/05/1985 AGRIGENTO (AG) VIA MONTECITORIO, 6 P.1 83 GELO SIGNORINO CALOGERO 08/02/1991 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 84 GELO SIGNORINO EMANUELE 11/08/1989 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 85 GIBELLA ROSARIO PIO 26/02/2001 CANICATTI' (AG) VIA NOBEL ALFREDO, 2 86 GROVA CLARISSA 07/12/1995 AGRIGENTO (AG) VIA MAROTTA SOLDATO, 39 87 IPPOLITO GIUSEPPE 10/03/1993 AGRIGENTO (AG) VIA CATANIA, 36 88 LA MANNA GIUSEPPE 20/10/1983 GENOVA (GE) VIA SANT'ONOFRIO, 7 89 LA ROCCA MARIOLINA cgt. MOSCATO 01/05/1968 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 32 90 LENTINI GIOSUE' 28/08/1954 FAVARA (AG) VIA CATANIA, 51 91 LICATA ONOFRIO 12/06/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ROSMINI ANTONIO, 51 92 LICATA RAIMONDO 08/01/1979 CATANIA (CT) VIA SANT'ANSELMO, 24 93 LOMBARDO GIUSEPPE ANGELO 22/02/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ALICATA MARIO, 5 94 LUPARELLO ANTONIO 26/09/1970 HEILBRONN-SONTHEIM - GERMANIAVIA OLANDA, 36 95 MAGLIO LAURA cgt. SORCE 17/03/1978 AGRIGENTO (AG) VIA CLEMENTE GIUSEPPE, 5 96 MANGANELLA TIZIANA 31/01/1992 AGRIGENTO (AG) VIA PASOLINI PIER PAOLO, 2 97 MANIGLIA SALVATORE 15/09/1999 AGRIGENTO (AG) VIA DEI TULIPANI, 9 98 MARCHICA VERONICA 26/07/2000 AGRIGENTO (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 22 99 MARIA ANGELO 21/03/1969 FAVARA (AG) VIA CELLINI BENVENUTO, 40 100 MAROTTA ROSA cgt. DI 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA MEDI ENRICO, 12 101 MENDOLIA CALELLA SALVATORE 21/04/1997 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 18 102 MENDOLIA GIUSEPPE 24/02/1985 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 57 103 MICCICHE' ILENIA 12/07/1995 AGRIGENTO (AG) VIA CARTESIO RENATO, 27 104 MILIA NADIA 27/12/1982 AGRIGENTO (AG) VIA DEI MILLE, 112 105 MILIOTI GIUSEPPE 21/08/1999 AGRIGENTO (AG) VIA FIRENZE, 30 106 MINIO FRANCESCO 24/05/1972 AGRIGENTO (AG) VIALE ALAURIA SERGENTE, 26 107 MONTAPERTO EMILY MARIA 26/09/2001 AGRIGENTO (AG) VIA MALAPARTE CURZIO, 2 108 MORREALE EVELYN 26/09/1995 AGRIGENTO (AG) VIA PAOLO VI, 9 109 MORREALE LUCIA cgt. MOSCATO 23/06/1976 CASTROFILIPPO (AG) VIA ITALIA, 65 110 MORREALESE GIOVANNI 18/03/1996 AGRIGENTO (AG) VICOLO OTTO MARZO, 15 111 MOSCATO ROSALIA 22/06/1985 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 112 MOSCATO ROSARIO 20/09/1992 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 113 MOSCATO STEFANINO 01/07/1981 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 14 114 NAVARRA GIOVANNI 02/04/1992 PALERMO (PA) VIA DON MINZONI, 16 115 NICOTRA MARCO 02/01/1992 MANTOVA (MN) VIA SARDEGNA, 31 116 NOBILE STEFANO 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 19 117 NONA GIUSY 20/09/2000 MONS - BELGIO VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 5 118 PALUMBO CALOGERO 20/09/1990 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 119 PALUMBO GIUSEPPA cgt. CASTRONOVO 20/09/1971 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE SCIENZE, 3 120 PALUMBO SELENIA 11/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 121 PASSAMONTI NUNZIO 26/02/1976 GELA (CL) VIA MONSU' DESIDERIO, 13 122 PATTI GIUSEPPE 30/05/1971 FAVARA (AG) VIA LANFRANCA GAETANO, 2 123 PIAZZA CALOGERO DOMENICO 04/07/1995 PALERMO (PA) VIA SETTI CARRARO EMANUELA, 19 124 PICONE MARIA cgt. BAIO 01/04/1965 GROTTE (AG) VIA LA RUSSA ANTONIO, 4 125 PIRRONE ANTONIO 06/08/1995 AGRIGENTO (AG) VIA SAN BARTOLOMEO, 31 126 PISCOPO CARMELO 04/12/1991 PALERMO (PA) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 127 PITRUZZELLA ANTONIO 27/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 54 128 PITRUZZELLA CATERINA cgt. CUSUMANO 06/10/1975 FAVARA (AG) VIA SANTA GEMMA GALGANI, 3 129 PRESTI ANGELA cgt. VALENTI 26/05/1990 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 27 130 PRESTI SIMONA cgt. SUTERA SARDO 10/05/1994 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 131 PRIOLO MARIA 04/08/1973 AGRIGENTO (AG) VIA QUATTRO NOVEMBRE, 44 P.2 132 PULLARA MELISSA cgt. BENNARDO 05/03/1987 AGRIGENTO (AG) VICOLO ARNO, 2 P.3 133 QUARANTA ANGELA ved. ZAGARELLA 10/05/1976 WOIPPY - FRANCIA VIA RUSSO GIUSEPPE TEN.COL., 77 134 RIZZO BENEDETTA cgt. CAVALERI 20/01/1952 FAVARA (AG) VIA GRAMSCI ANTONIO, 35 135 RIZZUTO VALERIA 18/07/1982 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 58 136 RUSSELLO ANTONIO 05/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SAFFI AURELIO, 19 137 RUSSELLO FRANCESCO 24/05/1962 QUAREGNON - BELGIO VIA GIOBERTI VINCENZO, 39 138 RUSSOTTO GIUSEPPA cgt. LO 16/05/1960 LICATA (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 79 139 SALVAGGIO DIEGO 11/09/1962 FAVARA (AG) C.LE MUSCO, 7 140 SAMMARCO MARIA ASSUNTA PIA 18/07/2003 CANICATTI' (AG) VIA DALLA CHIESA C.A.GENERALE, 6 141 SANFILIPPO CALOGERO 09/05/1958 FAVARA (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 142 SCIARA GABRIELE 14/10/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE LA TORRE PIO, 39 P.1 143 SCIARA MELCHIORRE 18/02/1955 FAVARA (AG) VIA LAZIO, 8 144 SCIUME' ELINA 16/02/1993 GOETTINGEN - GERMANIA VIA GOLDONI CARLO, 5 145 SCIUME' MELISSA 11/03/1995 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE PETUNIE, 16 146 SGARITO SALVATORE 21/04/1992 AGRIGENTO (AG) VIA MENFI, 6 147 SIGNORINO GELO GIACOMO 02/10/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CAVALCANTI GUIDO, 2 148 SORCE GIOVANNA cgt. VELLA 24/06/1978 AGRIGENTO (AG) VIA KENNEDY J.F., 86 P.2 149 STUTO GIUSEPPINA cgt. CASTRONOVO 14/06/1970 FAVARA (AG) VIA LUSSEMBURGO, 2 150 SUTERA SARDO ALESSANDRO 15/04/1977 AGRIGENTO (AG) VIA NAPOLI, 35 151 SUTERA SARDO GIOVANNI 29/11/1990 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 152 SUTERA SARDO GIUSEPPINA cgt. BUNONE 20/12/1979 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 77 153 SUTERA SARDO SALVATORE 28/07/1962 BRIEY - FRANCIA VIA OLANDA, 16 154 TABONE GETA OTILIA 22/04/1995 ROMAN - ROMANIA VIA ALBERTI LEON BATTISTA, 46 155 TERRASI GIUSEPPE 22/02/1963 FAVARA (AG) VIA PANDORA, 43 156 TERRASI MANUELA 23/04/2003 PALERMO (PA) VIA BASILE EMANUELE CAPITANO, 19 157 TINAGLIA ALFONSO GABRIELE 11/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA DIAZ ARMANDO, 4 158 TRUPIA CALOGERO 19/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 26 159 TRUPIA GABRIELE 02/06/1997 AGRIGENTO (AG) VIA NUORO, 12 160 VALENTI ANTONINO 04/08/1993 CANICATTI' (AG) VIA GIOVANNI XXIII, 36 161 VALENTI DANIELANGELA 15/05/1996 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 1 162 VALENTI IGNAZIO 29/06/2003 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 6 163 VELLA ANTONIO 20/08/1965 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 16 164 VELLA CROCE cgt. CATALANO 12/12/1967 FAVARA (AG) PIAZZA DON G. ALBERIONE, 3 165 VETRO MARIA cgt. COSTANZA 09/08/1973 FAVARA (AG) VIA MODIGLIANI AMEDEO, 29 166 VETRO ROSETTA cgt. INDELICATO 16/09/1964 FAVARA (AG) VIALE LA TORRE PIO, 1 167 VINCIGUERRA PATRICE 07/10/1975 SAINT AVOLD - FRANCIA VIA DEI TULIPANI, 19 168 VITA ADRIANA 26/08/1993 AGRIGENTO (AG) VIA SANTI.PIETRO E PAOLO, 8 169 VITA BIAGIO 23/06/1967 FAVARA (AG) VIA SPAGNA, 23 170 VITA SALVATORE 19/06/1996 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANINI CARLO, 6 171 VULLO CARMELO 05/10/1961 FAVARA (AG) VIA TEMPIO DI ERCOLE, 12 172 ZAMBITO MARSALA GIUSEPPE 11/01/1991 AGRIGENTO (AG) VIA GORIZIA, 37 173 ZAMBITO ROSA cgt. MONTALBANO 05/01/1980 AGRIGENTO (AG) VIA GIOBERTI VINCENZO, 53 174 ZAMBITO VALERIA cgt. PULLARA 07/10/1986 AGRIGENTO (AG) VIA LIGABUE ANTONIO, 2 175 ZICARI MARIA cgt. FRANCOLINO 03/11/1964 AGRIGENTO (AG) VIA BORIS GIULIANO, 2 Read the full article
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Alice Nielsen (June 7, 1872 – March 8, 1943) was a Broadway performer and operatic soprano who had her own opera company and starred in several Victor Herbert operettas. Alice Nielsen in 1900, age 28, was America's biggest box-office draw. "We love our Nielsen, and proud she is an American", said the press. Touring 40,000 miles a year in North America between 1896 and 1901, her shows were Standing Room Only. In New York City, Nielsen became a Broadway star in Victor Herbert's The Serenade. Herbert had written his sixth operetta for prima donna Alice Nielsen and her newly formed Alice Nielsen Opera Company. Nielsen toured North America for three years before reaching London in 1901 in The Fortune Teller. Pushed by business conflicts, Nielsen abandoned her Company and left to study grand opera, coached in the Italian repertoire by Enrico Bevignani, who had coached Swedish operatic soprano, Christine Nilsson. In the Spring of 1905, Nielsen returned to London's Covent Garden to perform in several Mozart operas. She joined the roster of the San Carlo Opera Company (SCOC), at that time a touring arm of the Teatro di San Carlo of Naples led by Henry Russell, the following fall for their guest Fall season in residence at Covent Garden with Enrico Caruso and Antonio Scotti. Their La Bohème was regarded as a masterpiece of ensemble performance.[2] After the SCOC's Fall season in London ended, the company became its own separate entity under the direction of Russell, severing ties with the opera house in Naples and moving its base of operations to Boston. Nielsen went with the company back to America and was involved in the company's annual North American tours and performances in Boston for several years. In summer 1906, Nielsen joined Eleonora Duse and Emma Calvé in a joint program of related operas and dramas to open the Shuberts' Waldorf Theatre. One night Duse would act Camille, the next evening Nielsen would sing Traviata. That fall, Nielsen toured America with the SCOC presenting opera concerts featuring a shortened version of Donizetti's Don Pasquale. After a difficult debut in New York City, she became a hit by springtime in Chicago, San Francisco, Los Angeles, and Dallas. In winter 1907, Nielsen returned to America with Lillian Nordica, Florencio Constantino and a full company for the SCOC's season at New Orleans' French Opera House. During their subsequent North American tour, the group was considered by critics as superior to the touring Met Company, which had preceded Nielsen in LA, Chicago and Boston. Their Chicago season was sponsored by the Bryn Mawr Alumnae Association. At the end of the tour, in Boston's Park Theatre during March 1908, the SCOC presented a week of nightly grand opera performances featuring Nielsen and Constantino. The renditions of La Bohème and Faust at the Park Theatre created such a sensation that Boston's music patron Eben Jordan offered to build a new opera house for the SCOC's director Henry Russell and his company. The plan was quickly realized, and the newly formed Boston Opera Company under Russell's leadership gave their first performance for the opening of the Boston Opera House on November 8, 1909, with a performance of La Gioconda with Nordica in the title role. Nielsen and Nordica were the company's two leading sopranos during its six years of operation from 1909-1915. She also debuted at The Metropolitan Opera and Opéra de Montréal. Her artist allies for the project included Loie Fuller, Josef Urban and Anna Pavlova. Within six years, however, Boston Opera folded amid the turmoil of World War I. The magnificent building, designed by the team which created Symphony Hall, was located across from New England Conservatory's Jordan Hall and has since been demolished.
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Get To Know Me Tag Game
A huge thank you to @a-night-at-the-0pera for the tag and for giving me the chance to write my first post 💜
Name/Alias: uhm… I haven’t chosen one yet, actually… but, given my real name, I think any Shakespearean female name will do (bear with me, please, it’s the only positive trait I have);
Birthday: November 27th;
Zodiac Sign: Sagittarius with Libra on the Ascendant and the Moon in Virgo, and Dog in the Chinese one;
Height: 5′4′′ (if I got the conversion right);
Hobbies: reading, singing (actually, performing one-woman shows whenever I’m alone), writing (or at least trying to), sewing dresses, especially historical ones, and travelling (which I wish I could do more, but… you know… money). I also did theatre for a bit, but being the new one, I didn’t quite fit with most of the company, so I quit, but I wish I could do that again: weirdly, a stage is the only place where I don’t feel shy;
Favourite Colours: white, red, purple (but this one might depend mostly on my name) and grey (like my first cat);
Favourite Books: Crime and Punishment by Dostoevskij, Anna Karenina by Tolstoj (God, I sound so posh, don’t I?), A Man and Letter to a Child Never Born, both by Oriana Fallaci, 1Q84 I, II and III, by Murakami, Wuthering Heights by Emily Brontë, and Ella Enchanted by Gail Carson Levine... and, even if it’s not finished yet, I’ll add the fic Virtues Uncounted by @a-night-at-the-0pera to this list;
Last Song I Listened To: We Raise Our Cups (from the Broadway show “Hadestown”);
Last Film I Watched: Ever After. Definitely my favourite version of Cinderella, and not just because it’s probably the only one in which you get to see her giving one of the stepsisters a black eye and chasing her around the house (I’m against violence, but, honestly, she deserved it)… but also because I love the costumes (that ball gown has been my dream since I first saw it as a kid and THOSE WINGS), the historical period (one of my favourite ones in terms of fashion), the cast, the jokes, her interaction with the prince… and the fact that LEONARDO DA VINCI is in it!;
Inspiration For Muse: well, I don’t really have a muse, I’m mostly inspired by feelings, flashes of ideas, suggestions or memories… but there are three great women I really admire, and not only because of their talent: Emily Brontë, Artemisia Gentileschi, and Eleonora Duse (… great, now I sound posh and old…);
Dream Job: writing and/or translating books or being surrounded by them in a library while I run up and down the place cataloguing and setting everything in place. I’d also love to work in the theatre department, creating costumes and scenery, directing or acting (or anything else, just let me work in a theatre, I beg you!);
Meaning Behind My URL: a friend of mine once started singing a “feline” version of Bohemian Rhapsody and changed the lyrics from I’m just a poor boy to I’m just a poor cat and, when I was picking my URL, it came back to my mind. Then, my love for stupid puns did the rest, so, I went with “purr” instead of “poor”… aaand, yeah, that’s it;
Tagging: ehm… I’m kind of a newbie here and I haven’t interacted much with others, sooo... I don’t know who to tag without appearing... I don’t know... weird? Aaaah, I spend every second of my life overthinking everything, I’m sorry!
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9 agosto … ricordiamo …
9 agosto … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2021: Patricia Hitchcock, Patricia Alma Hitchcock O’Connell, nota come Pat Hitchcock, attrice e produttrice cinematografica britannica. Era l’unica figlia del regista Alfred Hitchcock e della montatrice e sceneggiatrice Alma Reville. Desiderosa fin da bambina di diventare un’attrice, negli anni quaranta apparve in alcune pièce teatrali come Solitaire (1942) e Violet (1944). Dopo essersi diplomata…
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#9 agosto#9 agosto morti#Alma Franca Maria Norsa#Anna Maria Bottini#Armina Jeffries#Carlo Artemio Vittorio Duse#Carlo Duse#Creighton Hale#Ed Nelson#Edward Nelson#Edwin Nelson#Edwin Stafford Nelson#Egede-Nissen#Elena Fabrizi#Evelyn Pierce#Evelyn Vena Peirce#Franca Valeri#Gerd Grieg#Gianfranco Bellini#Hugo Boss#Hugo Ferdinand Boss#J.E. Freeman#Lella Fabrizi#Margaret Mayburn#Mina Cunard#Pat Hitchcock#Patricia Alma Hitchcock O&039;Connell#Patricia Hitchcock#Patrick Hale Fitzgerald#Ricordiamo
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Modena, affissa targa commemorativa dell'attrice Virginia Reiter
Modena, affissa targa commemorativa dell'attrice Virginia Reiter. "Qui visse nell’arte, musa di grandi autori e prima donna capocomica". La dedica è a Virginia Reiter, attrice modenese, tra le maggiori personalità artistiche modenesi e italiane di inizio Novecento, ed è riportata sulla targa che è stata apposta questa mattina, martedì 27 dicembre, sulla casa dove ha vissuto in via Rua Muro 52. La targa è stata scoperta dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, nel corso di una breve cerimonia alla quale sono intervenuti l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bosi e Anna Reiter, nipote ed erede dell’artista. La targa è stata collocata in occasione del 160° anniversario della nascita dell’attrice, avvenuta a Modena il 16 gennaio 1862, ricorrenza celebrata anche nel corso dell’anno e in particolare lo scorso settembre nell’ambito della 17ª edizione del Premio "Virginia Reiter" che premia ogni due anni la miglior attrice under 35 del panorama teatrale nazionale. Contemporanea di Eleonora Duse e di Sarah Bernhardt, dalle quali era ammirata, interlocutrice di D’Annunzio e prima interprete di "La Lupa" di Giovanni Verga, Virginia Reiter era amata dal pubblico, non solo modenese e italiano, per la sua formidabile presenza scenica, la sua affascinante femminilità e per una voce che conferiva veridicità a ciascuna delle sue interpretazioni. Si distinse anche per la versatilità che le consentiva di passare con pari intensità dalla pochade alla tragedia. Si ritirò nel 1915, affinché il suo pubblico serbasse di lei "un ricordo non offuscato da nessuna nube", e morì a Modena il 22 gennaio 1937. Prima donna capocomica del teatro italiano, Reiter aprì alle attrici una via fatta di professionalità, di parità di genere, di apertura culturale, ecclettismo, e di una modernizzazione della figura e dei ruoli dell’attrice teatrale anticipatrice dello spirito dell’era del cinematografo. Nel suo nome, il Premio Reiter, nato nel 1997 per volontà della famiglia d’origine, mette a fuoco l’importanza del mestiere dell’attrice e valorizza il talento espresso dalle nuove generazioni di artiste del teatro italiane ed europee. Dal "Premio Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice", nucleo generatore dell’intero corpus di eventi che portano il nome dell’attrice, nel 2013 nasce il Premio europeo Giuseppe Bertolucci, su impulso del fondatore del Virginia Festival Reiter, che è assegnato alla migliore attrice europea under 35. Nel 2020 nasce infine il Premio Europeo Giuseppe Bertolucci per la miglior giovane regista under 35. Attorno all’assegnazione di questi riconoscimenti si svolgono ogni anno numerosi eventi – spettacoli, mostre, letture, lectio, corsi – raggruppati nel format mutevole e cangiante del festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Marilyn Monroe at home at the Beverly Carlton in 1951. Photo by David Cicero.
It’s a very large image, let’s take a closer look.
She’s reading The Poetry and Prose of Heinrich Heine (1948), near her feet is the screenplay of her upcoming film Don’t Call Me Mother, which during production would be retitled, Don’t Bother to Knock. There’s a glass of wine or champagne next to the bouquet of flowers; under it, a 1950 edition of Dostoyevsky’s Crime and Punishment, a dictionary, and a photo of a man who suspiciously looks like Arthur Miller, whom she’d marry in 1956 (she had met him in 1951 and had told her acting coach, “That’s someone I could love forever.”).
(The very first book in the row behind her, Ibsen’s An Enemy of the People, is the adaptation by Arthur Miller.)
Also among her books: The Loyalty of Free Men (1951) by Alan Barth, Anna Karenina lying on top of Charlie Chaplin, many books on acting (Building a Character, Focus), and Tolstoy’s War and Peace. Her love of Russian literature had been ignited by her former sugar daddy, Russian-born Johnny Hyde, who had died a year before; and also by her acting coach, Natasha Lytess.
On the table in front of her are books about Michelangelo and Albrecht Dürer, and there’s one of those year-in-review books, from 1949.
Her mirror has been decorated with several pictures: Bruegel’s Portrait of an Old Woman (bottom left), A Woman by Modigliani, and Cézanne’s Card Players.
Finally, on top of the bookcase, in the corner, is a portrait of famed Italian actress, Eleonora Duse, who once remarked, “Away from the stage, I do not exist.”
#marilyn monroe#reading#books#1950s#50s#david cicero#1951#beverly carlton#home#los angeles#classic hollywood#hollywood
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Eleonora Duse, c. 1890
Eleonora Duse ( 3 October 1858 – 21 April 1924) was an Italian actress, often known simply as Duse. She is regarded as one of the greatest actors of all time, noted for her total assumption of the roles she portrayed. Duse was the subject of the 1947 biographical film Eleonora Duse.
On 30 July 1923 Duse became the first woman (and Italian) to be featured on the cover of the nascent magazine Time.
Duse died of pneumonia at the age of 65 in Pittsburgh in Suite 524 of the Hotel Schenley, while on the eastward return leg of a tour of the United States. (The Hotel Schenley is now the William Pitt Union at the University of Pittsburgh.) A bronze plaque in the lobby commemorates her death. After being moved to New York City, where she lay in state for four days before her funeral service, her body was returned to Italy (where another service was performed). She is buried in Asolo – where she had made her home for the last four years of her life – at the cemetery of Sant' Anna.
https://en.wikipedia.org/wiki/Eleonora_Duse
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Miss Lillian Gish - 1980′s
American Film Institute - Tribute to Lillian Gish 1984 - Life Achievement
The Trustees of the American Film Institution voted the twelfth Life Achievement Award to Lillian Gish.
The career of Lillian Gish is unique in the history of motion pictures. One of the pioneers of the industry, she was the greatest actress of the silent film era, and she is still flourishing as a film and television actress more than seventy years after her screen debut in D.W. Griffith's AN UNSEEN ENEMY.
The subtlety and passionate conviction of her work with Griffith revolutionized the art of screen acting. She starred in his landmark 1915 film THE BIRTH OF A NATION, and her performances in such other silent film classics as BROKEN BLOSSOMS, TRUE HEART SUSIE, WAY DOWN EAST, ORPHANS OF THE STORM, LA BOHÈME, THE SCARLET LETTER and THE WINE are among the enduring monuments of the medium.
At the peak of her popularity, and in a day when film was not yet generally acknowledged to be an art form, she was recognized universally as a major artist. The literary magazine VANITY FAIR dubbed her "the First Lady of the Cinema," and critics hailed her as the equal of the leading European stage actresses, Eleanora Duse and Sarah Bernhardt. She was the favorite actress of F. Scott Fitzgerald and Theodore Dreiser.
In 1920, she became one of the first women to direct a feature film, REMODELING HER HUSBAND. Soon after that, she assumed artistic control of the films in which she appeared; her contract with MGM in the late silent era gave her a power few other women have achieved in Hollywood. With such productions as LA BOHÈME, THE SCARLET LETTER and THE WIND, she brought the silent film to the summit of its art.
After the coming of sound, she distinguished herself as a stage star while making infrequent film appearances, most notably in DUEL IN THE SUN, THE NIGHT OF THE HUNTER and A WEDDING. In the early days of live television she again became a pioneer; her work in such programs as THE AUTOBIOGRAPHY OF GRANDMA MOSES and THE TRIP TO BOUNTIFUL is fondly remembered.
Throughout her life, Miss Gish has been a tireless advocate of the cause of film preservation. She was instrumental in obtaining the Griffith collection of films for the Museum of Modern Art, and she persuaded Mary Pickford to preserve her films for future generations. She has appeared frequently before governmental bodies, and she has given more than 400 lectures on college campuses to promote appreciation of the art of film.
Lillian Gish was described by Brooks Atkinson as "an American institution." Her life and her work represent the finest traditions of the popular arts in this country.
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12 mar 2021 12:18
LA RIZZOLONA DELLA COMMEDIA SEXY - CON IL CULO DI NADIA CASSINI, E' L'EREDE COSCIALUNGA DELLA FENECH: ''NOI ERAVAMO TUTTE NATURALI, NON C'ERA LA CHIRURGIA ESTETICA, NON C'ERANO NEANCHE LE PUNTURINE, PROPRIO NULLA. QUANDO FACEVAMO I SERVIZI SU ''PLAYBOY'', NON È CHE CI FOSSERO LE FOTO RITOCCATE AL COMPUTER COME ADESSO... NOI COM'ERAVAMO ERAVAMO" - "CON BOMBOLO E VILLAGGIO, MI HANNO SEMPRE DOPPIATA. CON STREHLER SONO DIVENTATA ATTRICE - NON SO SE RIFAREI QUESTA PROFESSIONE" - VIDEO
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Luca Pallanch per "la Verità"
Ci sono personaggi nel mondo dello spettacolo che improvvisamente spariscono dai radar: le luci si spengono e cala il sipario. Pochi hanno la forza di dire basta e tornare a vivere una vita «normale», senza rimpianti.
Anna Maria Rizzoli si è lasciata alle spalle un festival di Sanremo, condotto con Mike Bongiorno nel 1979, e una breve ma folgorante carriera cinematografica.
Si è negata all'incedere del tempo e nell'immaginario collettivo, complice questa sua assenza, rimane la bellissima protagonista di tante commedie degli anni Settanta e Ottanta. Per La Verità esce per una volta dal suo riserbo, pronta a eclissarsi nuovamente.
Com' è stata chiamata a condurre il festival di Sanremo?
«Ho fatto un'ospitata a Domenica in condotta da Corrado e l'indomani sono stata chiamata dalla Rai per sapere se me la sentivo di presentare il festival. Si vede che sono piaciuta! Ho risposto: "Ci provo". Ero un po' spaventata perché Sanremo fa paura. Avevo lavorato a Telealtomilanese, insieme a Enzo Tortora nel programma Aria di mezzanotte. Avevo una mia rubrichetta: facevo gli oroscopi. E in Rai avevo presentato con Christian De Sica e Ingrid Schoeller Alle sette della sera, ma il festival di Sanremo era un'altra cosa».
Conosceva già Mike Bongiorno?
«L'ho conosciuto quando mi ha chiamato il direttore di Tv sorrisi e canzoni Gigi Vesigna per fare insieme a lui la foto per la copertina in occasione del festival».
Com' era?
«Un uomo straordinario, oltreché un professionista eccezionale. È stato bellissimo lavorare con lui perché era una persona che ti aiutava».
Ricorda la prima volta che è salita sul palco?
«Un'emozione grandissima, caspita, ero agitatissima, però una volta sul palco è passata. Avere vicino Mike era una sicurezza».
Ricorda una sua papera?
«Veramente il giorno dopo la fine del festival mi ha chiamato Giovanni Salvi, il vice direttore generale della Rai, e mi ha detto: "Lei mi deve dire come ha fatto a non fare neanche una papera perché Sanremo è stata sempre una Waterloo per tutti". Sono stata brava!».
Iniziò come modella...
«Facevo il liceo a Milano e un giorno, all'uscita, mi ha fermato un signore che aveva un'agenzia di modelle e mi ha detto: "Ma perché lei non fa la modella? È così carina...". Allora mi sono iscritta a un corso per indossatrici e ho fatto delle serate, poi ho lasciato la scuola con grande dispiacere dei miei genitori. Ho lavorato tantissimo come modella, facendo anche la pubblicità della Stock vestita da Babbo Natale.
Mi piaceva quel lavoro. Poi ho fatto un servizio fotografico su un carrello elevatore, chiamata da Osvaldo Annicchiarico, il fratello di Walter Chiari, che aveva un'agenzia di pubblicità. Osvaldo mi ha presentato Walter, che mi ha subito offerto di fare teatro con lui. Gli ho detto: "Ma io non lo so se sono capace...". Walter è rimasto colpito da questa frase».
L'ha fatto poi teatro?
«No, ma mi sono fidanzata con Walter!».
Colpo di fulmine?
«Sì, siamo stati insieme due-tre anni, con momenti di interruzioni perché ogni tanto lui andava in Australia. Eravamo fidanzati, ma ognuno viveva a casa sua. Mi ricordo che mio papà aveva cinque anni meno di lui!».
Lo ha presentato ai suoi genitori?
«Sì, è venuto a trovarci a casa tante volte. Piaceva a tutti Walter. Semplice, alla mano, molto intelligente, un uomo fantastico».
Il suo primo film è stato Peccati in famiglia di Bruno Gaburro?
«Sì, lì come modella ho fatto una comparsata. Poi ho fatto una particina ne Il padrone e l'operaio di Steno e un episodio di Dove vai in vacanza? diretto da Luciano Salce, con Paolo Villaggio. Grazie a questo episodio e al festival di Sanremo la mia carriera è decollata».
Lei è stata molte volte diretta da Luciano Salce e da Mariano Laurenti
«Era bellissimo lavorare con Luciano perché, avendo fatto l'attore, conosceva i nostri problemi, per cui era paziente, premuroso, gentile, mai arrabbiato. Mariano era carino, un papà».
Spesso lavorava con Enzo Cannavale e Bombolo
«Bombolo aveva una comicità innata: aveva un modo di dire le cose anche fuori dal set che ci faceva morire dal ridere. Non recitava, interpretava sé stesso. Cannavale era straordinario, veniva dal teatro, aveva lavorato anche con Eduardo De Filippo. Sul set era come stare in famiglia perché ormai ci conoscevamo bene, c'era un rapporto affettuoso, non ci sono mai stati screzi. Ci siamo sempre molto divertiti a fare quei film».
Con chi ha legato particolarmente?
«Forse con Lino Banfi, un gran signore».
Con le colleghe?
«Una con cui mi sono divertita tantissimo era Francesca Romana Coluzzi, un'attrice con la a maiuscola. Quante volte abbiamo dovuto stoppare perché scoppiavamo a ridere e non riuscivamo ad arrivare alla fine della scena».
Non viveva una rivalità con le altre attrici del periodo, Edwige Fenech, Barbara Bouchet, Gloria Guida, Nadia Cassini?
«La rivalità poteva essere l'occasione che una aveva di fare un film che un'altra avrebbe voluto fare lei, non a livello personale, anche perché ognuna aveva il suo cliché. C'è da dire che eravamo poche. Dopo ne sono arrivate tantissime».
Non erano belle come voi!
«Diciamo che noi eravamo tutte naturali, non c'era la chirurgia estetica, non c'erano neanche le punturine, proprio nulla. Quando facevamo i servizi su Playboy, non è che ci fossero le foto ritoccate al computer come adesso... Noi com' eravamo eravamo».
Un film che avrebbe voluto fare?
«Me ne offrivano così tanti! Mentre facevo un film, stavo facendo le prove costumi di un altro che iniziava subito dopo. Uno che volevo fare a tutti i costi e che sono riuscita a fare è Uno contro l'altro... praticamente amici con Renato Pozzetto e Tomas Milian. Pozzetto ogni tanto veniva al trucco la mattina: "Non ti sembra che ci sono un po' troppe parolacce in questo film?"
Che ricordi ha di Tomas Milian?
«Era molto serio, professionale. Er Monnezza era proprio il suo ruolo: se l'era costruito addosso. Non era uno che fuori dal set scherzasse: quando finiva la scena, andava a riposare. Pozzetto invece era simpaticissimo e andavo sempre a mangiare nella sua roulotte. Aveva un cuoco che cucinava benissimo».
Eravate due milanesi in un cinema romanocentrico
«Parlavamo la stessa lingua».
Per l'anagrafe è romana
«Sono nata a Roma per combinazione perché mia mamma è andata in viaggio di nozze in ritardo e ha avuto improvvisamente le doglie, però a tre mesi ero già a Milano. Non ho niente di romano, anche se poi ho vissuto, benissimo, a Roma per tanti anni».
In Uno contro l'altro... praticamente amici interpretava una ragazza romana, la sorella di Tomas Milian
«Un po' guitta».
Era doppiata...
«Sempre. Non sempre le voci mi piacevano. Solo una volta ho avuto il privilegio di essere doppiata da Simona Izzo [in Rag. Arturo De Fanti, bancario-precario ndr]. Mi ha dato una voce magnifica»
Non ha recitato mai con la sua voce?
«No, solo quando ho fatto teatro con Giorgio Strehler. Avrei preferito, ma non si giravano i film in presa diretta e non avevo neanche il tempo di fare il doppiaggio».
È stata un'esperienza straordinaria...
«Con Strehler ho chiuso in bellezza perché ero stanca di questo lavoro: ho sacrificato gli anni più belli dietro la carriera. Adesso, tornando indietro, non so se rifarei questa professione, magari farei l'avvocato come mio papà».
Addirittura?
«Ma sì! I sogni che si realizzano sono sempre inferiori alle aspettative. Alla fine ci si sacrifica tanto e poi una dice: "Ma ne vale la pena?". Quando è arrivato Strehler, mi sono detta: "Va bene, chiuderò in bellezza. Lavoro con lui e poi mi ritiro". Così ho fatto».
Com' è capitata l'occasione di lavorare con lui?
«Eleonora Brigliadori interpretava una parte nella commedia La grande magia, scritta da Eduardo De Filippo, ma, non so per quale motivo, non voleva più continuare. Ci siamo visti una volta con Strehler perché ero fidanzata con un architetto che gli stava facendo la casa.
Mi ha chiesto: "Tu faresti teatro?". "Il teatro serio non so... ho sempre fatto commedie brillanti". "Vedrai, non preoccuparti, ti faccio recitare io". Ho fatto con lui 15 giorni di prove, io e lui da soli, per impostare la voce. Mi ha insegnato tutta la mia parte: era così bravo che poteva far recitare anche i sassi».
Che effetto le ha fatto recitare in teatro?
«Con il pubblico dal vivo è tutta un'altra cosa. Se sbagli, sbagli, se inciampi, inciampi. Siamo stati in scena per tre-quattro anni: al Piccolo Teatro di Milano più volte, al Teatro dell'Odéon di Parigi, dove alla prima c'era anche François Mitterrand, a Vienna, Berlino, al Petruzzelli di Bari, al Duse di Bologna. Alla fine ho detto: "Adesso basta! Non lavoro più"».
È il ricordo più bello della sua carriera?
«È quello che mi ha dato più soddisfazione perché sono riuscita a fare una cosa che era più grande di me. Alla fine c'era una scena drammatica molto impegnativa: mi staccavo il vestito di dosso, rimanevo con un camicione nero, sciupata, imbruttita, piangevo come una matta.
Era lunga, durava qualche minuto. Facevo fatica a dormire, tanto ero stravolta da questa scena. Non ero portata a questo tipo di recitazione, però ci sono riuscita. Strehler mi ha detto che sono stata brava. Ha mandato a tutti un biglietto prima di andare in scena a Parigi per incoraggiarci. A me ha scritto: "Non avere troppa paura, vedrai che andrà bene, sei molto più brava di quello che pensi"».
Cosa ha fatto dopo?
«Ho fatto la moglie! Poi mi sono separata e ho divorziato. Non avevo più voglia di recitare, anche perché mi avrebbero chiamato per fare la zia o la mamma».
Quindi non le manca lo spettacolo?
«Assolutamente no. Mi chiamano ogni tanto per fare l'ospite in qualche programma televisivo, ma rispondo sempre di no perché l'idea passare la giornata in camerino, fare le prove, il trucco, ohh, per carità! Mi annoio, anzi mi stanco».
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