Tumgik
#amo troppo questo brano
leparolemie · 10 months
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"Do you remember
The 21st night of September?
Love was changin' the minds of pretenders
While chasin' the clouds away"
7 notes · View notes
sounds-right · 1 month
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Joseph Lu e il potere della musica
Tumblr media
Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles. 
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche. 
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi. 
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché  significherebbe perdere questa ispirazione. 
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro'  con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e  adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
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Joseph Lu e il potere della musica
Tumblr media
Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles. 
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche. 
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi. 
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché  significherebbe perdere questa ispirazione. 
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro'  con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e  adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
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tarditardi · 1 month
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Joseph Lu e il potere della musica
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Una nomination agli Hollywood Independent Music Awards a luglio, dove riceverà la nomination nella categoria Contemporary Classical, una seconda nomination ai World Entertainment Awards nella categoria Best Classical Performance culminata poi nella vittoria a Hollywood, Los Angeles. 
Il suo ultimo trionfo é stata la vittoria dell'importante premio WEA (World Entertainment Awards) a Hollywood come Miglior Performance Classica, conferitogli per il brano "Memories", uno dei massimi riconoscimenti per chi riesce a creare contenuti d'intrattenimento e l'unico premio a riunire l'intera gamma dell'intrattenimento in un premio unito.
Joseph Lu è questo, ma molto di più, un uomo dal cuore grande, profondo assertore del potere della musica come inclusione sociale, collettore di messaggi d'amore per chiunque, punto di unione per qualsiasi cuore che ami la vita.
In occasione del 2 aprile, poi, Giornata Mondiale dell'Autismo, l'artista ha lanciato il singolo "Power of Love", un progetto musicale per promuovere la parità di diritti.
JOSEPH LU, L’INTERVISTA
"La musica nasce dai sogni, da un viaggio; viviamo in queste dimensioni, di notte, ma sogniamo anche a occhi aperti, di giorno"-dice Joseph Lu-" viaggio attraverso queste dimensioni e porto nella nostra realtà il sogno, mettendolo in musica.
Ma questo avviene senza un passaggio, è un modo diretto, si trasferisce subito al pianoforte. Questa forma che ho adottato è quella di non riscrivere, perché la scrittura coinvolge un altro step, provoca interruzione e blocca l'emozione che voglio trasferire.
Finisco il sogno, apro gli occhi e vado al pianoforte; la musica viene elaborata subito e quando è pronta la sento subito, è completa"
E' un sogno che fai durante la notte?
"Sì, ma anche di giorno; sognare è uscire da questa dimensione per entrare in un'altra, trasferendoci lì e vivendo quella realtà".
Quale è la nota che meglio identifica il sogno?
"Il LA, è quella che prediligo, perchè mi dà più emozione; molte mie composizioni iniziano con il LA"
Quando hai iniziato a comporre per la prima volta?
"Avevo 5 anni, mio papà un giorno mi trovo' su uno sgabello a suonare ma con la sua tastiera spenta. A quel punto capi che avrebbe dovuto avviarmi alla musica.
In Sicilia tutto è difficile, è complicato realizzare i propri obiettivi; io mi sono fermato per 16 anni e ho dovuto cercare di mettere in una scatola chiusa la musica per esigenze pratiche. 
L'ho fatto per proteggermi, ma è stato un dolore troppo forte; ho venduto tutto quello che aveva a che fare con la musica, a casa non è rimasto neppure uno spartito e non ascoltavo nessun brano.
Dopo 16 anni i bambini erano cresciuti, avevamo maggiore stabilità economica; nel frattempo avevo fatto tutti i lavori possibili.
Una mattina, prima di dicembre, mia moglie, che è la mia musa ispiratrice che mi ha fatto rinascere e alla quale ho dedicato "Pour Marie", (Romance d'un Amour), ha alzato il letto e mi ha mostrato che c'era una tastiera.
Io suonavo nei sogni e quella tastiera era proprio lì sotto!
Mi chiese….devo buttare anche questa?
Da quel momento tutto è ricominciato!"
Quali sono stati i tuoi Maestri e le tue fonti di ispirazione?
"A scuola ero considerato un ribelle; da sempre non amo essere inquadrato e chiuso in rigidi schemi. 
Chopin era l'unico che volevo interpretare, come anche Liszt.
Poi ho seguito una sorta di isolamento musicale.
Non ascolto musica perchè mi permette di essere poco influenzato da altro.
Ma Ennio Morricone resta un mito, per me, come per tantissimi"
Dove vuoi arrivare?
"Vorrei continuare a studiare e suonare, e anche alzare il mio livello; sono ambizioso e questa mia caratteristica mi ha permesso di andare negli Stati Uniti perché in Italia ho avuto un'esperienza negativa al primo concorso.
Avevo partecipato perché volevo confrontarmi e capire, oltre a mettere la mia musica in Rete per permettere a tutti di ascoltarla"
Alcuni tuoi brani potrebbero essere la musica di alcuni film…
"Il maestro delle colonne sonore è sempre Morricone, un compositore tra i piu' grandi; è riuscito e riesce nella sua immortalità a trasferire emozioni e il suo virtuosismo non è fare 1000 note, ma creare magia con poche.
Io voglio ideare qualcosa di nuovo, certo non so se riusciro' a eguagliarlo !"
Sicilia è = musica; ci vuoi anticipare qualcosa rispetto ai futuri concerti?
"La Sicilia ha creato e crea questa magia, in chi ci vive; soprattutto i musicisti ricevono questa sorta di energia che questa Terra ha e si trasferisce nella musica. Come hai potuto vedere nelle note e nei video che creiamo- sono proiezione visiva- la Sicilia è presente in tutto.
È fonte di ispirazione e una terra che non potrei mai abbandonare, perché  significherebbe perdere questa ispirazione. 
Puoi allontanarti, ma prima o poi devi tornare come da una madre.
Sarà proprio dalla Sicilia che partiro'  con le prime date dei miei concerti, iniziando da Ragusa.
Vorremmo creare un'orchestra nella quale la Sicilia sarà centrale e composta principalmente da musicisti siciliani, portando così con noi parte di questa magnifica isola anche nei tour internazionali, rappresentando l'Italia e la Sicilia a Hollywood.
Il 2023 è stato splendido, con nomination per "Night in the sky" agli Independent Music Awards, o al WEA, dove Memory ha vinto nella sezione classica, al LIT a New York con 3 statuette.
Night in the Sky ha vinto come miglior brano e miglior compositore e Oceano con 3 Gold Win".
Bisogna diventare molto famosi all'estero per essere riconosciuti in Italia?
"L'Italia è la culla della musica; abbiamo artisti unici al mondo, ma il nostro Paese non riesce a dare giusto peso e valore ai suoi figli.
Questo accade perché guardiamo molto fuori, siamo troppo influenzati da cio' che è il sistema esterno, invece dovremmo creare una nostra forte identità- quella che un tempo avevamo.
Ci stiamo troppo conformando e  adeguando, dobbiamo rafforzare le nostre caratteristiche, con maggiore attenzione ai talenti che abbiamo a casa nostra, accorgendoci dei nostri artisti e delle nostre eccellenze!".
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thanxgodisholyday · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
Guarda il video
youtube
La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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wildbunch-ita · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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robachetira · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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sempreilmeglio · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
Guarda il video
youtube
La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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bethereorbedquare · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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tagomago-ita · 3 months
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La 21enne artista slovacca, Karin Ann, annuncia il suo primo album
“Through the Telescope”
In uscita il 10 maggio, l’album esplora i temi dell'amore, l'identità e la salute mentale
Oggi 22 marzo in uscita il secondo singolo del 2024 “false gold” tratto dal disco d’4esordio imminente
Ascolta il brano “false gold: https://pias.ffm.to/mayvnvr
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La giovanissima artista slovacca Karin Ann debutta sulla scena musicale mondiale con il suo primo album, Through the Telescope, in uscita il 10 maggio.
Il secondo singolo estratto dall'album di debutto, "false gold" risuona come una potente riflessione sulle relazioni rimpiante e sulla sfida alla scoperta di sé, e offre un assaggio dell'esplorazione sonora e del lirismo introspettivo di Karin Ann.
L’arrivo del suo nuovo disco è stato costellato nei mesi scorsi da grandi riscontri da parte dei media, oltre che dall’ambiente della moda e del cinema che l’hanno portata a partecipare ad eventi di grande valore.
Il mese scorso, Karin Ann ha fatto il suo debutto alla settimana della moda di New York, dove si è esibita in showcase presso César Galindo e Frederick Anderson. A novembre ha suonato in esclusiva per la School Night di Los Angeles.
Sempre a febbraio, Karin Ann ha presentato "she", il primo brano estratto dall’album “Through the Telescope”, che ha ricevuto il plauso di NME, The Line of Best Fit e si è guadagnato un posto nella playlist #nowwatching di Ones to Watch.
Ha inoltre ottenuto il supporto di BBC Radio 1 (Regno Unito) ed è stata pubblicata su Vogue, Vanity Fair, Bild ed Elle.
Lo scorso autunno, Karin Ann ha pubblicato 2 video video in collaborazione con il duo di registi americani Tusk, con Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte era abbinata al singolo di Karin Ann "a stranger with my face", mentre la seconda era abbinata al suo singolo "favorite star".  Il video di "a stranger with my face" è stato premiato in diversi festival cinematografici, vincendo il premio come miglior video musicale al 2023 New York Tri-State Film Festival e al Top Shorts Film Festival. Ha inoltre ricevuto una menzione d'onore ai Los Angeles Film Awards ed è stato scelto per la categoria Short Film al 2023 Los Angeles City Of Angels Women's Film Festival. Inoltre, è stato nominato semifinalista ai Cannes Indie Shorts Awards.
Ora l'artista si appresta a debuttare al prestigioso SXSW Film & TV Festival in USA e in alcuni spettacoli al Sofar Sounds, live Music & Concerts in primavera in alcune città statunitensi.
Non avrebbe potuto essere altrimenti.
Karin Ann infatti dimostra una padronanza di vari stili musicali e un forte approccio nell'affrontare i temi complessi dell'amore, dell'identità e della salute mentale. Prodotto in collaborazione con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River, “Through the Telescope” mette in mostra la versatilità di Karin Ann, che passa dal folk e dal rock frizzante alla disco gotica e ispirandosi tra gli altri a Mazzy Star, Stevie Nicks e Hozier.
"Ho sempre creduto che il potere della musica possa mettere in contatto le persone, così, mentre l’album “Through the Telescope” si immerge nelle profondità delle mie emozioni ed esperienze, non amo sezionare troppo le mie canzoni. Piuttosto, le scrivo con l'obiettivo che ogni ascoltatore trovi la propria connessione e il proprio significato. Collaborare con Benjamin Lazar Davis e Will Graefe degli Okkervil River a questo disco è stato per me un vero e proprio cambio di rotta, le nostre energie sono entrate in sintonia e abbiamo creato qualcosa di cui sono davvero orgogliosa" afferma Karin Ann.
La musica di Karin Ann affronta i temi dell'uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, esplorando le lotte interiori dei giovani, come l'amore giovanile, le relazioni tossiche e le insicurezze. L'artista parla anche della sua esperienza di donna queer cresciuta in Slovacchia. Inizialmente attratta dall'arte come meccanismo di difesa dall'ADHD, (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) Karin Ann si è dedicata all'arte e al graphic design fino a quando un infortunio alla mano l'ha costretta a ritirarsi dalla scuola d'arte. Ispirata da Grace VanderWaal, ha trovato la sua strada scrivendo canzoni con il suo ukulele,
Karin Ann ha iniziato il suo percorso musicale sulla scena alt-pop all'età di 14 anni. Riconosciuta come "Scoperta dell'anno" ai Czech Republic Music Awards, Karin Ann è anche apparsa su un cartellone di Times Square come parte dell'EQUAL Music Program di Spotify e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior video musicale ai Munich Music Awards. Ha suonato con LP (Laura Pergolizzi), Imagine Dragons, Alfie Templeman e My Chemical Romance,
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fedeeffy96 · 11 months
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“No more I love you’s è forse la canzone di Annie Lennox che preferisco o alla quale almeno sono più affezionato. Appartenente a quel bel periodo d’oro degli anni ’90 fatto di ballad raffinate ed eleganti (dal quale proviene lo splendido Something to remember di Madonna), questo brano incarna perfettamente lo spirito sognatore e appassionato che possedevo nei confronti della musica in quegli anni.
Così delicato, notturno, triste e allo stesso tempo ironico a causa di quegli stranissimi cori in falsetto, caduchi, frivoli, No more I love you’s è una canzone che ho riscoperto da alcuni anni a questa parte. In alcuni momenti, in preda a un raptus, mi viene voglia di sentirla, quasi come commento musicale a particolari situazioni vissute in prima persona o delle quali sono testimone che riconosco come cicliche. In particolare mi ha sempre colpito un passaggio del testo, soprattutto in relazione all’interpretazione che l’immensa Annie ci regala nel video:
I used to have demons in my room at night
Desire, despair, desire… So many Monsters!
Oh but now…
Questa canzone è infatti tornata alla ribalta in questi ultimi mesi proprio perché ho constatato quanti demoni le persone abbiano, compreso me. Come dire, ognuno ha le sue croci.
Tutti coloro che amo o che frequento vivono una vita con affanni, piccoli dolori e tristezze che sono convinto che tenderanno ad aumentare con l’avanzare dell’età matura. C’è chi ama segretamente, chi sta perdendo la persona con la quale ha condiviso la vita, chi è senza lavoro e si sente senza speranza, chi semplicemente vive l’abbandono, chi non sa se sta facendo la scelta giusta o chi invece è in preda della solitudine, da troppo tempo a digiuno di carezze o di un corpo caldo sotto le coperte. Vedo tutti costoro muoversi attorno a me, interagire con me, sorridere, distrarsi in una sorta di metaforica danza fintamente allegra, come il corpo di ballo del video e poi li immagino tornare a casa, spegnere la luce e combattere con tutti i loro demoni prima di andare a dormire, proprio nel momento in cui si è più stanchi e deboli.
È la vita. Questi demoni fanno parte di essa e la rendono amara ma allo stesso tempo interessante. Mi piacerebbe conoscere meglio tutti questi demoni e scoprire davvero di che cosa hanno paura le persone al mio fianco. Ma alla fine sono già impegnato a lottare contro i miei dei quali ancora non conosco bene i nomi.”
Tratta da internet
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micro961 · 2 years
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Elitre, Squalo
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dopo la partecipazione ad Amici torna in radio con un nuovo singolo Combattere la fragilità riscattandosi e vincendo una battaglia con se stessi. Ne parla il testo del nuovo ed inedito singolo della giovanissima cantante Elitre, nome d’arte di Elisabetta Ivankovich , dal titolo “Squalo”, in uscita ufficiale il 15 Luglio con l'etichetta 11A Label.
Nel testo Elitre si esprime in prima persona, simboleggiando nella figura dello squalo l’ombra che ci segue o l’ansia che ci assale nei momenti fragili. Un’insicurezza dettata da questa “condizione” del carattere, dove non riusciamo ad affrontare le situazioni della vita e che ci porta nel buio di noi stessi. Lo squalo dunque siamo noi ma dobbiamo solo imparare a nuotare, e vincere contro questa condizione che ci schiaccia.
Elitre nel brano si difende, non vuole affondare e farsi prendere dallo squalo. Prova per prima cosa a star bene con se stessa: “Quando annego chi mi salverà se non me.   e’ troppo difficile stare da sola se non amo me. Non voglio annegare” - “sono più forte di quanto pensi, te lo dimostrerò.....” sono le frasi più incisive estrapolate dal testo che vuole lasciare un messaggio concreto nel trovare la capacità e la forza in se stessi per poter uscire da questa condizione di disagio.
Elitre nasce a Faenza, comune in provincia di Ravenna ma si trasferisce a Firenze per frequentare l’International School of Florence e l’ITI “Leonardo Da Vinci”. Appassionata di musica e fotografia decide di proseguire con gli studi di canto jazz presso il MAN - Music Academies Network dal 2018 al 2023. Nel 2020 approda ad Amici di Maria De Filippi, ma viene sostituita da Arisa (docente di quella edizione) con Gaia. Arisa, notò un potenziale davvero notevole in Elisabetta, seppur ancora fragile, ma le promise un banco per l’edizione 2021.
Promessa mantenuta! E dunque Elitre ha avuto la possibilità di frequentare la famosa scuola e di condividere il suo percorso con gli altri giovani artisti di quell’edizione. Un’esperienza che gli ha cambiato la vita, facendola maturare parecchio. Sebbene poi eliminata in sfida, ha condiviso sui social il suo ringraziamento a Maria e a tutto lo staff per aver supportato il suo percorso, dichiarando con molta determinazione la sua voglia di continuare con queste parole: “Questo é solo l’inizio, lavorerò come non mai per realizzare i miei sogni. Vi terrò aggiornati”. Ed è stata una promessa mantenuta, visto l’arrivo di questo nuovo singolo. La fragilità della giovane artista in erba sta lasciando spazio ad una cantante matura, forte e determinata! Attenzione “squali” (di tutti i tipi) siete avvisati!
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sounds-right · 10 months
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Parla Max.On: ecco "L'Etoile", singolo con Kam La Frap (Pop Label Records / Jaywork Music Group)
Abbiamo fatto due chiacchiere con Max.On, ovvero il dj producer Brunori Marco, che ha creato con Kam La Frap un nuovo brano, "L'Etoile". E' una canzone piena di ritmo, melodia ed energia. E' pubblicato da Pop Label Records, una delle etichette dell'universo musicale Jaywork Music Group. 
"Il brano è nato in una sera a primavera", racconta Max.On. "Io ed cantautore italo africano Kam La Frap ci siamo conosciuti un po' casualmente grazie a Tik Tok ed al comune amore per la musica. Tra una battuta ed una risata, ci siamo raccontati i nostri progetti che avevamo in cantiere. Era tra l'altro da poco era uscita la mia "Without you", cantata da Junior Paes, che mi stava dando parecchie soddisfazioni. E' stata infatti spesso suonata dalle radio ed è stata pure  inserita nella compilation Hit Mania Dance Estate...". 
La voglia di Brunori Marco aka Max.On di collaborare con Kam la Frap, ovvero Aristide Marc Koffi, artista  originario della Costa d'Avorio è stata troppo forte... perché Kam la Frap aveva tra le mani una canzone decisamente piena di ritmo e melodia. "Avendo due stili completamente diversi, abbiamo deciso di realizzare ognuno la sua versione", spiega Max.On
"L'Etoile" è un brano che mette insieme sonorità e ritmi molto diversi tra loro, in modo sorprendente...
Ho logicamente lasciato che l'artista Kam La frap  realizzasse il brano nel suo stile , con il suo beat. Mi sono poi fatto mandare il canto, ed ecco la mia versione, completamente diversa. Ho abbassato il canto di tonalità, ho 'velocizzato' e creato la mia versione dance.
C'è una parte vocale molto curata, ma è anche un pezzo che fa decisamente ballare...
La parte vocale di Kam è davvero fatta molto bene. E' francese di madre lingua e sa davvero cantare molto bene, oltre che scrivere tutti i suoi testi. Amo mischiare stili musicali completamente diversi tra loro, per cercare di creare sempre qualcosa di nuovo. 
Quali sono secondo te le tendenze musicali nell'estate 2023?
Funzionano la trap italiana, il reggaton ed il pop. Sono i giusti stili per passare vacanze in allegria e spensieratezza. E naturalmente in compagnia di musica allegra, ritmata. 
Cos'è per te la musica in questo momento della tua vita?
E' sempre la medicina giusta per andare avanti e liberarsi dallo stress quotidiano . 
La musica registrata sembra valere sempre meno, mentre i concerti sono in boom... Oppure no?
Sono cambiate le modalità di guadagno per gli artisti. Non essendoci più i supporti fisici (cd, vinili per tutti e non solo per i dj, etc), per vivere di musica bisogna fare grandi numeri di ascolti, mentre chi fa concerti ha sicuramente molte piu entrate economiche.
C'è spazio lavorativo per chi vuole occuparsi di musica come produttore, artista o dj?
C'e' spazio per tutti, chiunque fa musica, con la tecnologia che abbiamo oggi può provarci. Ma solo chi è bravo, ha stile, inventiva (e fortuna!), si distinguerà dalla massa.
Che consigli daresti ad un giovane producer / dj che sogna di vivere di musica dance?
Di provarci, naturalmente di non lasciare né studi e né lavoro, i sogni vanno inseguiti e realizzati. 
//
Max.On, Kam La Frap - "L'Etoile" su Spotify (Pop Label Records / Jaywork Music Group)
#lorenzotiezzicomunicazione
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djs-party-edm-italia · 10 months
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Parla Max.On: ecco "L'Etoile", singolo con Kam La Frap (Pop Label Records / Jaywork Music Group)
Abbiamo fatto due chiacchiere con Max.On, ovvero il dj producer Brunori Marco, che ha creato con Kam La Frap un nuovo brano, "L'Etoile". E' una canzone piena di ritmo, melodia ed energia. E' pubblicato da Pop Label Records, una delle etichette dell'universo musicale Jaywork Music Group. 
"Il brano è nato in una sera a primavera", racconta Max.On. "Io ed cantautore italo africano Kam La Frap ci siamo conosciuti un po' casualmente grazie a Tik Tok ed al comune amore per la musica. Tra una battuta ed una risata, ci siamo raccontati i nostri progetti che avevamo in cantiere. Era tra l'altro da poco era uscita la mia "Without you", cantata da Junior Paes, che mi stava dando parecchie soddisfazioni. E' stata infatti spesso suonata dalle radio ed è stata pure  inserita nella compilation Hit Mania Dance Estate...". 
La voglia di Brunori Marco aka Max.On di collaborare con Kam la Frap, ovvero Aristide Marc Koffi, artista  originario della Costa d'Avorio è stata troppo forte... perché Kam la Frap aveva tra le mani una canzone decisamente piena di ritmo e melodia. "Avendo due stili completamente diversi, abbiamo deciso di realizzare ognuno la sua versione", spiega Max.On
"L'Etoile" è un brano che mette insieme sonorità e ritmi molto diversi tra loro, in modo sorprendente...
Ho logicamente lasciato che l'artista Kam La frap  realizzasse il brano nel suo stile , con il suo beat. Mi sono poi fatto mandare il canto, ed ecco la mia versione, completamente diversa. Ho abbassato il canto di tonalità, ho 'velocizzato' e creato la mia versione dance.
C'è una parte vocale molto curata, ma è anche un pezzo che fa decisamente ballare...
La parte vocale di Kam è davvero fatta molto bene. E' francese di madre lingua e sa davvero cantare molto bene, oltre che scrivere tutti i suoi testi. Amo mischiare stili musicali completamente diversi tra loro, per cercare di creare sempre qualcosa di nuovo. 
Quali sono secondo te le tendenze musicali nell'estate 2023?
Funzionano la trap italiana, il reggaton ed il pop. Sono i giusti stili per passare vacanze in allegria e spensieratezza. E naturalmente in compagnia di musica allegra, ritmata. 
Cos'è per te la musica in questo momento della tua vita?
E' sempre la medicina giusta per andare avanti e liberarsi dallo stress quotidiano . 
La musica registrata sembra valere sempre meno, mentre i concerti sono in boom... Oppure no?
Sono cambiate le modalità di guadagno per gli artisti. Non essendoci più i supporti fisici (cd, vinili per tutti e non solo per i dj, etc), per vivere di musica bisogna fare grandi numeri di ascolti, mentre chi fa concerti ha sicuramente molte piu entrate economiche.
C'è spazio lavorativo per chi vuole occuparsi di musica come produttore, artista o dj?
C'e' spazio per tutti, chiunque fa musica, con la tecnologia che abbiamo oggi può provarci. Ma solo chi è bravo, ha stile, inventiva (e fortuna!), si distinguerà dalla massa.
Che consigli daresti ad un giovane producer / dj che sogna di vivere di musica dance?
Di provarci, naturalmente di non lasciare né studi e né lavoro, i sogni vanno inseguiti e realizzati. 
//
Max.On, Kam La Frap - "L'Etoile" su Spotify (Pop Label Records / Jaywork Music Group)
#lorenzotiezzicomunicazione
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pleaseanotherbook · 2 years
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I PREFERITI DEL MESE #23, #24 e #25: Novembre, Dicembre e Gennaio
Quasi non riesco a credere che sia finito un altro anno, e che sia finito un altro mese. Come siamo arrivati a febbraio 2022 io stento davvero a crederlo. Quando parlo mi sembra ancora di riferirmi al 2019, e invece sono passati quasi due anni da inizio pandemia. Siamo oltre, siamo già oltre. E se novembre è stata una lunga corsa ad ostacoli in cui mi sono finalmente riuscita ad assestare nel mio nuovo lavoro, sono contenta di essere riuscita a vedere le mie amiche, sono contenta di essere riuscita a muovere dei passi verso una stabilità che mi sembrava sempre mancare. Ho riabbracciato una carissima amica, e un mio ex collega e amico, con cui non ho fatto neanche una foto ma che mi ha riempito di gioia. Abbiamo inaugurato il periodo natalizio a dicembre con una gita a Verona che non avevo mai avuto occasione di visitare e che mi è molto piaciuta. Entrare nell’Arena mi ha molto colpito, ho sempre pensato fosse molto più grande. Tra merende in una delle nostre torterie preferite e cene improvvisate sono tornata a casa dei miei per Natale. Tempo di festeggiare tra un pezzo di baccalà fritto e un po’ di ragù e l’anno era già bello che andato. Ho festeggiato il capodanno tra scoppi di gioia, un karaoke un po' stonato e tequila mentre già albeggiava e non potevo desiderare un inizio anno migliore.
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A gennaio ho festeggiato i due anni dall'anniversario della mia liberazione, un compleanno specialissimo, gli incontri con alcune delle mie amiche più care e soprattutto la terza dose di vaccino (boosterizzata con Moderna, again). Mentre siamo tornati a lavorare fissi in smartworking e io sono rimasta a casa dei miei, mi sono congelata durante i giorni della merla e spero che questo inverno finisca presto per tornarmi a godere il caldo e le giornate più lunghe.
Comunque, per cambiare le carte in tavola e dare una rinfrescata a questo blog, da inizio anno ho deciso di portare qui su questo spazio di web una delle rubriche che più mi piace guardare su Youtube e che sostanzialmente dimostra che non mi so inventare niente, ma che amo inglobare nel mio modo di essere espressioni, modi e idee che mi colpiscono l’immaginario. “I preferiti del mese” è un format che forse non si presta molto alla parola scritta ma ci proviamo, che tanto se non funziona lo facciamo funzionare a modo nostro.
Enjoy!
MUSICA
La mia solita playlist che mi accompagna nelle attività più disparate si è arricchita con un brano del mio bias dei BTS: Jin infatti ha interpretato “Yours” una delle ost del drama Jirisan uscita lo scorso novembre e da allora la ascolto imprescindibilmente tutti i giorni. La voce di Jin racconta una storia tormentata e dolcissima, e la canzone è di una bellezza allucinante, potrei essere completamente di parte, lo so, ma io innamorata persa di Jin. Per il suo compleanno, il 4 dicembre, ha lanciato nell’etere una canzone dal sapore trot, fin troppo breve, che racconta del suo amore per la pesca, scritta in un momento di relax in barca con il suo produttore, è diventata virale nel giro di poche ore: “Super Tuna”. Accompagnata da un balletto semplice ed effetto ha lanciato una challenge accolta da qualsiasi tipo di organizzazione e personaggio a dispetto delle vere intenzioni di Kim Seokjin tanto per ribadire il potere che ha sul mondo delle Army e non solo.
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Tanto per dire che oramai Tiktok imperversa di riflesso anche nella mia vita o comunque condizionata irrimediabilmente dai reel di Instagram ho iniziato ad ascoltare in maniera fin troppo ossessiva “Groupies” di Cate Canning super catchy mi è entrata immediatamente nel cervello. Mentre guardavo una serie su Netflix “Guida astrologica per cuori infranti” ho ascoltato “De Niro” di Angelica e ho iniziato a canticchiarla in loop finché non l’ho aggiunta alla mia playlist. E tanto per non farci mancare niente ho iniziato ad ascoltare in maniera un po’ ossessiva anche “Born Singer” dei BTS che vedrei bene in uno di quei film che raccontano l’ascesa di successo nel mondo della musica.
LIBRI
Visto che dei libri che mi sono piaciuti molto lo scorso anno ho parlato nel post di recap vi parlerò di uno dei libri che ho finito di leggere a gennaio: Papyrus di Irene Valleyo. Si tratta di un saggio molto interessante sulla storia dell’oggetto libro, a partire dalle tavolette di argilla, passando per i papiri arrotolati egizi per finire con il libro che teniamo in mano. È un racconto che si nutre delle suggestioni suggerite dalle esperienze personali dell’autrice. È un viaggio tra aneddoti e curiosità, tra storia e immaginazione e lascia a lettore con la voglia di saperne ancora. Questa la trama: “Questo è un libro sulla storia dei libri: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, gli ultimi arrivati, di plastica e di luce. Ma è anche un libro di viaggio che percorrendo le rotte del mondo antico fa tappa tra i canneti di papiro lungo il Nilo, sui campi di battaglia di Alessandro, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei Papiri di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio, sul luogo del delitto di Ipazia, e poi nelle scuole più antiche dove si insegnava l’alfabeto, nelle prime librerie e nei laboratori di copiatura manoscritta, fino ad arrivare davanti ai roghi dove sono stati bruciati i libri proibiti, ai gulag, alla biblioteca di Sarajevo e ai sotterranei di Oxford. Papyrus è un racconto personalissimo, dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie e a storie antiche, e dove un filo invisibile collega i classici con il frenetico mondo contemporaneo e i dibattiti più attuali: Erodoto e i “fatti alternativi”, Aristofane e i processi agli umoristi, Tito Livio e il fenomeno dei fan, Saffo e la voce letteraria delle donne, Seneca e la post-verità. Ma questo libro è soprattutto una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri: cantori, scribi, miniatori, traduttori, venditori ambulanti, insegnanti, maestri, spie, ribelli, suore, schiavi, avventurieri... lettori al riparo delle montagne o di fronte al mare in tempesta, nelle grandi capitali dove l’energia si concentra o nelle comunità più remote dove il sapere si rifugia quando fuori infuria il caos.” È un libro molto interessante che tratteggia la nascita e l’evoluzione di un oggetto che ancora oggi influenza la nostra vita.
FILM & SERIE TV
Vi parlerò solo di un film su cui ho versato tutte le mie lacrime: “Encanto” uno degli ultimi film di animazione della Disney che io ho guardato su Disney+ e che non mi aspettavo minimamente. Mirabel Madrigal è una dei membri di una famiglia eccezionale, a cui è stato concesso un “miracolo”: ogni membro della famiglia ha un dono particolare con cui poter aiutare il villaggio in cui vivono e loro stessi, peccato che Mirabel invece ne resta sprovvista. Nonostante la ragazza non ne sia particolarmente turbata, resta comunque in “attesa di un miracolo” e la nonna, la matriarca della famiglia, non fa che sottolineare la sua mancanza di capacità. Quando il più piccolo della famiglia riceve il suo dono, emergono le difficoltà e le ansie di tutti i membri della famiglia: ognuno di loro proietta una immagine perfetta nascondendo tutto quello che non va, c’è il dono e non c’è altro. Mirabel vuole aiutare la sua famiglia e per farlo si mette sulle tracce dello zio Brano scomparso anni prima e di cui non si parla. Scavare nelle complessità di una famiglia disfunzionale è difficile ma ciò che mi è più piaciuto del film è il ruolo di Mirabel, il suo essere perfetta così come è, nonostante la mancanza di un dono. Non sono le capacità che la rendono preziosa e importante. La musica e i colori della Colombia rendono “Encanto” una bellissima esperienza visiva e colpiscono dritto nel segno nel cuore degli spettatori.
BEAUTY
La vera svolta che ho introdotto nella mia routine, oltre ad aver tagliato i capelli, è stata acquistare questa meravigliosa palette di Nyx. E me ne sono completamente innamorata e ho creato dei look pazzeschi, tra l’altro l’oro raga è super pigmentato per capodanno è stato molto bello da indossare. Tra l’altro adesso che sono dai miei mi sono resa conto di averla lasciata a Torino e un po’ mi mangio le mani. Mannaggia.
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CIBO
Ci sono varie cose di cui vorrei parlare per la sezione cibo. Sicuramente i tortellini fritti che ho mangiato a casa di Chiara per inaugurare il Natale, di una bontà senza precedenti.
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Oppure dei Grisbì con dentro la crema dei Baci Perugina che ho comprato in un momento di sconforto e ho centellinato per giorni perché non volevo finirli.
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O anche i cupcake di Tauer mangiati in una delle innumerevoli merende di dicembre passate nella torteria prima che chiudesse.
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Oppure il babà con la crema che abbiamo mangiato per Natale e che ancora mi sogno la notte.
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RANDOM
Davanti Palazzo Reale, nella piazzetta che poi affaccia su piazza Castello è stata allestita "In Between" una mostra di arte contemporanea con le sculture di Fabio Viale che prosegue poi all’interno del palazzo. Si tratta di alcune sculture famose riprodotte coperte di tatuaggi. A caratterizzare il lavoro di Fabio Viale è di sicuro la contrapposizione tra la purezza marmorea di possenti corpi e delicate figure femminili, capolavori di maestri come Canova e Michelangelo, con l’aggressività dei tatuaggi colorati, provocatori, che emergono dalla pelle. Capita quindi di riconoscere la riproduzione e poi rimanere shockati dal contrasto con i colori e le forme che compaiono sul liscio marmo bianco. La mostra si è conclusa il 9 gennaio ma è stata estremamente interessante.
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Come vi dicevo all’inizio di dicembre ho avuto l’occasione di fare un salto a Verona e oltre a mangiare molto bene e a visitare l’Arena, che mi aspettavo mooolto più grande di quello che è davvero, sono riuscita a dare uno sguardo anche al famosissimo “Balcone di Giulietta” gli spazi ristretti, la gente e le norme anti-Covid non ci hanno permesso di soffermarci a lungo ma sembra incredibile che uno spazio del genere sia sopravvissuto ai secoli per essere restituito a noi che ancora ascoltiamo “Romeo e Giulietta” e la osanniamo come “LA TRAGEDIA”.
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Con le mie amiche a gennaio sono anche stata in visita alla Fondazione Prada a Milano. Abbiamo visitato “Atlas” un progetto nato da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celan che riunisce opere realizzate tra il 1960 e il 2016, rappresenta una possibile mappatura delle idee e delle visioni degli artisti che hanno contribuito allo sviluppo delle attività della Fondazione nel corso degli anni. E siamo anche state a visitare la mostra dedicata a Domenico Gnoli: una sezione cronologica e documentaria con materiali storici, fotografie e altre testimonianze contribuisce a ricostruire il percorso biografico e artistico di Gnoli a più di cinquant’anni dalla sua scomparsa. L’arte contemporanea è un atto di fede e un insieme di interpretazioni che portano il visitatore a scavare dentro di se in un mare di dettagli ed è proprio questo che mi affascina di più.
E voi che avete combinato negli ultimi mesi?
Raccontatemelo in un commento.
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Buongiorno
Oggi vorrei ripercorrere... probabilmente vi starete chiedendo perché io da quasi più di due settimane stia trattando il medesimo argomento con al centro la stessa persona.
La risposta è che: per superare un evento traumatico e destabilizzante, spesso bisogna solo esternare ciò che si sente senza far sì che possa denigrare internamente.
Posso iniziare da una lista di canzoni che se ascoltate in un ordine ben preciso scaturiscono in me sensazioni decisamente non poco note e che mi riportano indietro fra le memorie ed i sentimenti che si celavano in me fino a qualche tempo fa ma che in questo momento stanno volando come fiori di ciliegio che arieggiano via nella futura, dolce paura, di non rifiorire più e mettere fine a tutto ciò che li rendeva di quel colore così vivo?
Queste musiche sono:
• Hai pianto tutta la notte (Cicco Sanchez)
• This side of paradise (Coyote Theory)
• In My Feeling (Drake)
• Girls like you (Jonah Baker)
• Concedimi (Matteo Romano)
Io posso farvi rendere conto, miei cari lettori e, voi, sventurati che siete casualmente finiti fra queste mie parole e state continuando a leggere, che ascoltare questi brani per quanto possa sembrare "niente" in realtà è "tutto".
Visto che la maggior parte del tempo in cui cerco di scrivere di come mi sento nessuno o quasi finisce davvero con il leggerli, e considerando che questo è un po' il mio posto nel mondo e paradossalmente alla lettura di chiunque, vorrei spiegarvi il significato di ogni singolo punto citato da me prima e del sentimento che vi ho collegato a questo.
Iniziamo dal primo dei 5 brani musicali:
"Hai hai hai pianto tutta la notte",
Il ritornello cita così come ho digitato tra le virgolette.
Era effettivamente successo questo.
Avevo pianto per tutta la notte ed eri stato lì a proteggermi, quando paradossalmente ero io a voler proteggere te quella sera.
Troppo disordine nella mente.
Non riesco a pensare né a scrivere.
Cercherò di dilungarmi meno e utilizzare termini e costrutti più semplici.
La seconda canzone è legata da qualcosa di molto più superficiale in realtà, circa.
Era una canzone che mi piaceva tantissimo.
E una parte di quella canzone scriveva che vi erano delle mani intrecciate. Noi avevamo stretto le nostre mani. FANTASTICO e calzante come punto della canzone.
Che ansia. Quanti complessi per pubblicare una foto con una canzone :,).
Poi ha rimesso la stessa sul suo profilo.
Io ero rimasta "WOW".
È stato inaspettatamente bello e mi sono sentita impotente.
Era una delle mie canzoni preferite.
Adesso quando l'ascolto penso a te. E sai quanto fa male? Non puoi nemmeno immaginarlo.
Prova a dimenticare tu alcuni momenti se ci leghi alcune delle tue canzoni preferite. Suvvia.
Vorrei specificare: non ero innamorata di lui, solo che mi ero sentita importante ed ero stata bene.
Solo che spoiler: ci baciamo poi ed il mio cuore stava impazzendo.
Era una bellissima notte.
Andiamo in cucina.
Eravamo in piedi abbracciati.
L'uno di fronte all'altra.
Abbiamo iniziato a baciarci.
È stato magico.
Inizia quella canzone "In My Feeling", durante il ritornello fa dei gesti carini con le mani, sembrava stesse facendo un Tik Tok ed io ero con gli occhi a cuoricino.
Cioè, dove lo trovi un ragazzo così? Dai.
Comunque, dopo questo, mi ha stretta più forte.
Ed è iniziata "Girls like you".
Ci siamo stretti. Entrambi.
Abbiamo iniziato a ballare un lento.
È stato come vivere in una bellissima favola.
Era magico in quel momento. Tutto.
Tutto era diventato una magia.
Un luogo incantato e fatato.
Non eravamo più in una cucina.
Eravamo in un modo pieno di colori.
Ero felice.
Avrei voluto che tutto non finisse mai.
Credo siano stati dei momenti meravigliosi, alcuni di quelli che mi porterò per sempre dentro e probabilmente saranno irripetibili ma va benissimo anche così. Sono stati belli. Importava di ciò che c'era in quel momento e non minimamente al di fuori di quello.
Arriviamo all'ultimo brano.
È stato tutto un caso.
Avevo iniziato a canticchiare quel testo casualmente.
No casualmente non era. Sono una paranoica per natura, era perché parlava di un ballo concesso a qualcuno.
Ma guarda un po' se non era quello che mi era successo quella notte. Spettacolare, no? Ogni singola parola di quel testo mi riportava in mente lui.
Prima, durante, dopo.
Anche adesso, che altro non è che il "dopo".
Sicuramente uno dei ricordi più belli legati a quel testo è stato quando, prima che ci mettessimo insieme, eravamo da soli, al buio o quasi, avevamo saltato una lezione.
Iniziamo a ricreare il lento di quella notte, il lento di quella canzone. Ogni singola parola del testo era nostra.
Stavamo ballando, insieme, stretti.
Abbiamo detto una frase del ritornello a testa.
"Ma concedimi un ultimo ballo", ha iniziato lui
"Un'ultima volta, con l'ultimo sole, per l'ultima volta"
"Stesso gioco scacco matto"
"Hai di nuovo vinto..."
"Tu".
Aveva fatto sì che gli dicessi io "tu".
Divertente, vero?
Avrebbe potuto vincere, perdere, arrivare pari a me. In quel momento poco importava. C'ero io, c'era lui.
Quel brano ci ha accompagnato durante tutta la nostra relazione.
Mentre stavamo già insieme avevo attenzionato il testo. Me ne ero già accorta.
Quella non era un testo felice. Era triste.
È paradossalmente comico.
Abbiamo iniziato dal concederci un ultimo ballo.
E siamo rimasti in stallo dentro questo loop. O almeno, io sì.
Ora scriverò qualcosa della quale vorrei tu non ridessi.
Mentre stavamo insieme avrei voluto dirti "se dovessimo mai lasciarci, vorrei che il tutto finisse così ... ". Ovviamente non te l'ho mai detto perché ti amavo troppo per pensare che potesse finire. E forse ho usato nuovamente "ti amo" a sproposito. Ma sono le due paroli con cui riesco maggiormente ad esprimermi in questo momento senza giri di parole.
Dopo che mi hai definitivamente allontanata. Ti ho richiamato. Non ho finito la frase. Poi hai definito il tutto una pagliacciata.
Sai, la fine della canzone cita così "io ti aspetto alla porta per concederti un ultimo ballo".
Ti avrei aspettato per concedertelo.
Ma ti sei mai chiesto il perché di questa "pagliacciata"?
Perché fare un lento con te è stata una delle esperienze più meravigliose che avessi mai fatto con qualcuno.
Avrei voluto finire il tutto più poeticamente di quello che potessi immaginare.
Un ultimo lento.
Un'ultima ora con te.
Con l'ultimo sole prima del calare del solito freddo che viene da dentro e ti stringe nella sua morsa.
Avresti vinto.
E saremmo in quel loop eterno quando tutto un giorno si sarebbe ripetuto all'infinito, dopo il ritorno dell'uguale.
Insomma. Avrei voluto stare con te un'ultima volta. Forse per riportarti alla mente tutti i momenti passati insieme. Per guardarmi negli occhi e dirmi "non sto bene con te, mi hai fatto stare troppo male". Dopo mi sarei allontanata per sempre da te. Non ne avresti più saputo del mio amore nel tuoi riguardi. Solo un bel ricordo sepolto in mezzo ad altri.
Tu mi avevi aspettato senza sosta fisicamente. Non ti ho raggiunto.
Io ti avevo aspettato senza sosta mentalmente.
Non mi hai ragiunta.
Insomma, alla fine cosa resta, cosa sei, cosa siamo? Illuso un'altra volta, ormai ci sono abituato.
Vorrei litigare con te perché cado dove non dovrei cadere (fra le mucche da uccidere). E ho provato a sorreggerti.
Forse avrei preferito anche solo un'ultima volta di parlare con te fino alle tre.
Sono cazzate.
Ti avrei rincordo dovunque.
Non capisco.
Cosa diamine è cambiato dal nostro ultimo lento?
Ma alla fine cosa resta?
Se ci concedessimo un ultimo ballo adesso probabilmente sarebbe davvero una pagliacciata.
Insomma, siamo in stallo un'altra volta persi dentro a questo loop.
piccoloatomodiunfreddouniverso
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