#amministratori delegati
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pier-carlo-universe · 9 hours ago
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 Dall’antica saggezza al futuro dell’impresa: Business Leaders Summit e CEO Italian Summit & Awards. Roma. Milano
Fiera Milano ispira i top manager con i grandi maestri del passato e strategie innovative per affrontare le sfide del futuro.
Fiera Milano ispira i top manager con i grandi maestri del passato e strategie innovative per affrontare le sfide del futuro. Due eventi d’eccellenza per il top management italianoRoma, 26-27 novembre 2024 | Milano, 4 dicembre 2024 – Con il Business Leaders Summit a Roma e il CEO Italian Summit & Awards a Milano, Fiera Milano, attraverso la sua divisione Business International, offre due…
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palmiz · 1 year ago
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Magistrale epitaffio di Morrissey per Sinead O'Connor, atto d'accusa verso coloro che ti emarginano da vivo perché "non ti adegui" e poi ti elogiano da morto. Morrissey si conferma un grande. Uno che non conosce ipocrisie
"È stata abbandonata dalla sua etichetta dopo aver venduto 7 milioni di album. Ha perso la testa, sì, ma non è mai stata poco interessante, mai. Non aveva fatto niente di male. Aveva un’orgogliosa vulnerabilità… e c’è un certo odio da parte dell’industria musicale per i cantanti che non si “adattano” (questo lo so fin troppo bene), e non vengono mai elogiati fino a quando arriva la morte – quando, alla fine, non possono rispondere. La stampa etichetterà gli artisti come appestati a causa di ciò che nascondono e hanno chiamato Sinead triste, grassa, pazza…oh ma non oggi! Gli amministratori delegati che avevano sfoggiato il loro sorriso più affascinante quando l’hanno rifiutata ora stanno facendo la fila per chiamarla “icona femminista”, e chiunque nell’ambiente musicale su Twitter si sta facendo sentire…quando sei stato TU a convincere Sinead ad arrendersi … perché ha rifiutato di essere etichettata ed è stata degradata, come sono sempre degradati quei pochi che muovono il mondo. Alla fine, la O’Connor è caduta vittima della stessa sorte di Judy Garland, Whitney Houston, Amy Winehouse, Marilyn Monroe e Billie Holiday.
Era una sfida, e non poteva essere inscatolata, e ha avuto il coraggio di parlare quando tutti gli altri sono rimasti in silenzio, al sicuro. È stata molestata semplicemente per essere se stessa. I suoi occhi finalmente si sono chiusi alla ricerca di un’anima da poter chiamare sua. Come sempre, i soliti e noiosi utenti del web si fermano a ‘”icona” e “leggenda”, quando la scorsa settimana avrebbero usato parole molto più crudeli e sprezzanti. Domani i fottuti adulatori torneranno ai loro posti di merda online e alla loro superiorità morale e ai loro necrologi da vomito, ripetuti come fossero pappagalli, che faranno scoprire le bugie di giorni come questo…quando Sinead non avrà più bisogno della tua sterile sbobba."
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Co ce vo'...
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abr · 5 months ago
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L'elettrico trascina giù tutto. Dicesi schianto con la realtà.
Quei cani di amministratori delegati e direttori finanziari delle Case tedesche e francesi che hanno accettato tutto questo, piegando se stessi e le loro aziende al RICATTO delle grandi banche finanziatrici: un piano di business ridicolo, palesemente inattuabile. Mo' tentano di salvare il salvabile?
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kiki-de-la-petite-flaque · 1 year ago
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Bigmouth strikes again
magistrale epitaffio di Morrissey per Sinead O'Connor, atto d'accusa verso coloro che ti emarginano da vivo perché "non ti adegui" e poi ti elogiano da morto. Morrissey si conferma un grande. Uno che non conosce ipocrisie
"È stata abbandonata dalla sua etichetta dopo aver venduto 7 milioni di album. Ha perso la testa, sì, ma non è mai stata poco interessante, mai. Non aveva fatto niente di male. Aveva un’orgogliosa vulnerabilità… e c’è un certo odio da parte dell’industria musicale per i cantanti che non si “adattano” (questo lo so fin troppo bene), e non vengono mai elogiati fino a quando arriva la morte – quando, alla fine, non possono rispondere. La stampa etichetterà gli artisti come appestati a causa di ciò che nascondono e hanno chiamato Sinead triste, grassa, pazza…oh ma non oggi! Gli amministratori delegati che avevano sfoggiato il loro sorriso più affascinante quando l’hanno rifiutata ora stanno facendo la fila per chiamarla “icona femminista”, e chiunque nell’ambiente musicale su Twitter si sta facendo sentire…quando sei stato TU a convincere Sinead ad arrendersi … perché ha rifiutato di essere etichettata ed è stata degradata, come sono sempre degradati quei pochi che muovono il mondo. Alla fine, la O’Connor è caduta vittima della stessa sorte di Judy Garland, Whitney Houston, Amy Winehouse, Marilyn Monroe e Billie Holiday.
Era una sfida, e non poteva essere inscatolata, e ha avuto il coraggio di parlare quando tutti gli altri sono rimasti in silenzio, al sicuro. È stata molestata semplicemente per essere se stessa. I suoi occhi finalmente si sono chiusi alla ricerca di un’anima da poter chiamare sua. Come sempre, i soliti e noiosi utenti del web si fermano a ‘”icona” e “leggenda”, quando la scorsa settimana avrebbero usato parole molto più crudeli e sprezzanti. Domani i fottuti adulatori torneranno ai loro posti di merda online e alla loro superiorità morale e ai loro necrologi da vomito, ripetuti come fossero pappagalli, che faranno scoprire le bugie di giorni come questo…quando Sinead non avrà più bisogno della tua sterile sbobba."
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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I Marxisti: gli amministratori delegati della povertà materiale e spirituale su mandato della borghesia e del Capitalismo.
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pollicinor · 1 year ago
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L’87% degli amministratori delegati di aziende pubbliche e private con potere decisionale nel settore delle IA ritengono che gli algoritmi diventeranno “essenziali” nella lotta contro il cambiamento climatico. Si parla soprattutto della misurazione e riduzione delle emissioni (57%), della previsione dei pericoli correlati al fenomeno (44%), della gestione delle vulnerabilità (42%) e della facilitazione della ricerca scientifica e istruzione (28%). In aggiunta, il 43% delle organizzazioni afferma di avere una visione per l’utilizzo dell’IA nei propri sforzi per il cambiamento climatico.
Dall'articolo "IA e cambiamento climatico: nuove soluzioni da ricercare" di Francesco Santin
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stefanoavvisati69 · 2 years ago
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James Gunn e Peter Safran sulla costruzione di un nuovo universo DC
I co-presidenti e gli amministratori delegati recentemente assunti dei nuovi DC Studios hanno il peso dell’universo sulle spalle, cioè l’universo DC. Ma va bene, hanno un sacco di amici supereroi a cui possono chiamare per assistenza, da Superman e Batman, a Swamp Thing e Booster Gold, a… beh, praticamente tutti hanno mai creato per la DC. Da quando sono stati incaricati dell’imminente lista di…
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lessism0r3 · 25 days ago
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I folletti
Dicono che le persone acute in realtà non siano coloro che sanno tutto o sanno fare tutto, ma quelle che sanno riconoscere il valore del prossimo e sanno circondarsi di individui che possono arricchire il loro spirito. Per gli amministratori delegati o i capi delle grandi aziende questo si traduce nel circondarsi di persone capaci, spesso più capaci e intelligenti degli stessi boss. Ecco, nella vita funziona un po' allo stesso modo e il consiglio che si sente spesso è: circondati di persone in grado di arricchire il tuo spirito.
Non credo di essere una persona molto acuta, ma c'è una cosa che mi è sempre piaciuto fare: scegliere con cura e attenzione le persone di cui circondarmi. Per questo non posso affermare di avere tantissimi amici veri, ma posso giurare, garantire e sottoscrivere che sono validi e tutte persone speciali, ma speciali davvero! Non tutte si conoscono tra di loro, ma tutte conoscono me....un po' come la storia che tutte le strade portano a Roma, insomma.
Due di queste persone sono quelle che a me piace vedere come i miei folletti. Il loro nome deriva dal fatto che sono molto più giovani di me, ma soprattutto perché sono alte un metro e un Euro. Si chiamano Mara e Rita e stanno giuste giuste dentro al ritornello di quella hit dei Coma Cose..."MaraeRita MaraeRita MaraeRita MaraeRita....ecc". Sono lontane da me, ci vediamo sì e no due volte l'anno, e sono abbastanza distanti da qui che a volte sono le uniche custodi di quelle storie che non posso raccontare a nessuno, se non al mio psicologo...che però per ascoltarmi necessita di sessantuno euro lordi alla settimana. Quindi i due folletti sono complici nel custodire alcuni miei segreti, professionali, a volte sentimentali, familiari e calcoli renali financo. Sono la mia cassaforte, una è il fondo e una il coperchio.
Mara era lì quella volta che sono quasi morto, mi ha visto e mi ha abbracciato senza dirmi neanche "ciao", era un abbraccio di quelli che dai per tenere insieme i pezzi di una persona che più che un uomo sembra un vaso rotto. Rita è arrivata attraverso Mara, credo di aver conquistato la sua fiducia a colpi di lezioni di fisica, suggerimenti su video della Prima Repubblica e qualche consiglio di vita di quelli che alla fine decidi di fare saltare il banco e...toh! Ale aveva ragione e va tutto bene.
Rita dice, quando Mara le racconta qualche episodio di me, che la mia vita sembra un film, Mara ha visto un pezzetto di quel film.
Sono molto saggi i folletti, non c'è che dire, per certi versi rivendico il merito di averle addestrate bene e qualche volta mi rimandano indietro con gli interessi qualche consiglio che ho dato loro tempo addietro, per farmi aprire gli occhi, per non farmi rovesciare il tavolo, per mettermi un ombrello sulla testa quando piove troppo forte.
Liberi e sbarazzini quanto basta pur con due caratteri diversi mi danno contemporaneamente due ottiche diverse sulle cose. Sono fondatrici del "Team Ale", Mara con un taglio più comprensivo, Rita con uno che tende più alla mia salvaguardia. Sono un po' le cheerleaders di questo team, Mara con gli chignon, Rita coi capelli lisci anche col vento a otto nodi.
Sono lì, al bordo campo della mia vita che si slogano le scapole per fare il tifo per me: "datemi una F, datemi una O, datemi una R, datemi una Z.....ecc ecc".
Sono grato ai miei due folletti, che sono un po' la mia scatola delle cose che non posso "uscire", che non giudicano mai. Ci aiutiamo a vicenda, per dirla tutta, ma ultimamente sono un po' in debito quindi dedico a loro un po' di posto qui, nel terzo spazio.
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pneusnews · 4 months ago
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Non c'è pace per BBS: quinto fallimento
Il produttore di ruote BBS è fallito per la quinta volta. L’azienda stessa ha presentato venerdì 26 un’istanza in tal senso al tribunale distrettuale di Rottweil. La decisione del tribunale distrettuale recita: “Al fine di evitare cambiamenti negativi nella situazione finanziaria del debitore BBS Autotechnik GmbH (rappresentata dagli amministratori delegati Ilkem Sahin e Karani Gülec) fino alla…
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my-alejandra-fernandez-blr · 5 months ago
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No valen los dobles discursos, no vale la hipocresía, no vale la "mentira piadosa": el discípulo tiene que hacerse cargo de lo que ha dicho y lo que ha creído.
15 de junio de 2024 – X Sábado del TO Liturgia de las horas 15 – 6 – 2024 A un gruppo di Amministratori Delegati di grandi imprese e banche Bollettino quotidiano – Sala Stampa VN Concilio Vaticano II, Mensaje a los artistas, 8 de diciembre de 1965 Trans-formados
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delectablywaywardbeard-blog · 8 months ago
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Rivoluzione nei Cda, arriva BoardNavigator
AGI – BoardNavigator non è uno strumento di navigazione in senso stretto ma molto di più, grazie all’apporto fondamentale dell‘Intelligenza Artificiale. Si tratta infatti di un sofisticato strumento tecnologico progettato per dirigenti e amministratori delegati di grandi gruppi. Come un vero e proprio ‘secondo pilota’, BoardNavigator li guiderà durante i consigli di amministrazione aiutandoli a…
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Lucca: controlli nei cantieri edili, due denunce per inosservanza di visite mediche e coperture assicurative
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Lucca: controlli nei cantieri edili, due denunce per inosservanza di visite mediche e coperture assicurative. Il Comando Compagnia Carabinieri di Viareggio, nell’ottica di vigilare e garantire la sicurezza nell’ambito del lavoro, ha eseguito alcuni controlli presso i cantieri edili, unitamente al personale specializzato del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lucca. Nei giorni scorsi, a seguito di controlli compiuti in Forte dei Marmi, sono state riscontrate due violazioni penali da parte dei responsabili di due aziende con sede legali nel nord Italia; gli amministratori delegati delle rispettive aziende che operano all’interno del medesimo cantiere, sono stati deferiti in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria di Lucca in quanto non hanno ottemperato alle disposizioni di legge omettendo di far sottoporre a visita medica i dipendenti, cosi come previsto dal programma di sorveglianza sanitaria e per non aver provveduto ad assicurare i propri collaboratori all’interno del cantiere. I servizi di ispezione predisposti dal Comando Compagnia Carabinieri di Viareggio presso i cantieri edili, verranno intensificati in occasione dell’avvento della bella stagione, coinvolgendo il personale specializzato del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del NAS dei Carabinieri. L’attività di controllo ed ispezione portata avanti dai militari ha lo scopo di provare a ridurre gli illeciti penali e di poter prevenire il lavoro in nero, l’inquinamento ambientale e di prevenire ogni forma di infortunio durante l’attività lavorativa, causate da inosservanze ed imperizie da parte di chi è deputato ad osservare quanto disposto dalla disciplina del lavoro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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siciliatv · 1 year ago
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Donne e tecnologia: cresce il lavoro femminile nei settori hi-tech ma i tassi restano bassi
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Il mondo della tecnologia sta assistendo a una profonda trasformazione, che si manifesta in diversi cambiamenti sia dal lato dei consumatori che da quello delle aziende. Uno degli aspetti più cruciali di questo mutamento è, per esempio, la crescente presenza femminile nei settori hi-tech. McKinsey & Company ha recentemente evidenziato questo trend, specificando però che se l'Europa riuscisse a raddoppiare la percentuale di lavoratrici donne in campo tecnologico, portandola al 45% entro il 2027, potrebbe godere di un aumento del PIL fino a 600 miliardi di euro. Un valore che sottolinea un potenziale economico inesplorato rappresentato proprio dalle donne nell'industria tecnologica. Donne e lavori ad alta tecnologia: la situazione attuale Rispetto al passato, la presenza di donne nelle aziende hi-tech è aumentata nel giro di pochi anni, evidenziando una tendenza nuova e di assoluto interesse per l'economia globale. In realtà, però, a questo trend positivo corrispondono valori non ancora particolarmente elevati, con una presenza femminile nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) tuttora considerata critica. Attualmente, infatti, solo il 38% dei laureati in materie STEM è donna e questo dato si riflette direttamente nella composizione della forza lavoro tecnologica, dove solo il 22% delle posizioni è occupato per l'appunto da professioniste. Nel caso di ruoli più specifici, come DevOps e Cloud, poi la percentuale si riduce all'8%, mostrando come vi sia ancora un netto predominio maschile in questi ambiti. Va inoltre osservato che nelle posizioni di maggior rilievo, le figure femminili rappresentano una vera e propria eccezione: stando a dati EIGE del 2018, infatti, a livello dirigenziale nelle ITC europee era possibile trovare solo un 25% di donne, percentuale che scende al 17% se si guarda agli amministratori delegati. Corsi STEM: una bassa partecipazione femminile Ma perché, nonostante i segnali positivi, le donne sono ancora sottorappresentate nei settori tecnologici in Europa? McKinsey identifica alcuni momenti cruciali del percorso formativo e professionale in cui le donne perdono terreno: durante la transizione dall'istruzione primaria e secondaria all'università, per esempio, la percentuale di donne nei corsi STEM scende infatti di 18 punti percentuali. Inoltre, durante il passaggio dall'università al mondo del lavoro, si verifica una diminuzione ulteriore del 15%. Guardando all'uso delle nuove tecnologie nel mondo lavorativo, però, si nota come alcuni ambiti siano molto più gettonati tra le donne, che di conseguenza sono più presenti in alcuni settori specifici, come il social networking (50%) e l'e-commerce (46%). Molto più basso, invece, il loro coinvolgimento in ruoli tecnologici di rilievo, come sviluppatori e ingegneri dei dati, nei quali la percentuale si ferma al 22%. Considerando l'aumento della richiesta di queste professioni all'interno delle aziende, potrebbe tuttavia essere molto interessante per le donne che si avvicinano al mondo del lavoro guardare a tali posizioni con maggiore interesse. Lo sviluppo di servizi digitali come quelli di intrattenimento, sempre più diffusi a livello globale, ha portato infatti a un rapido incremento nelle assunzioni di sviluppatori e altri professionisti capaci di progettare e dare vita a siti web e applicazioni mobili che permettono, per esempio, di giocare in rete agli svaghi tipici dei casino e di approfondire strategie e regole del poker e degli altri passatempi, una tipologia di lavoro che oggi risulta a netta prevalenza maschile ma che può rappresentare un importante sbocco anche per le ragazze che decidono di studiare queste materie. Proiezioni e obiettivi per il 2027 Guardando al futuro, McKinsey prevede che, al ritmo attuale, la percentuale di donne in professioni tech in Europa raggiungerà il 21% entro il 2027, ma suggerisce al tempo stesso di intervenire affinché la tendenza possa essere migliorata, al fine di sfruttare appieno il potenziale femminile nel settore tecnologico. Secondo la nota società di consulenza, bisognerebbe in particolare agire su alcuni punti fondamentali, che tocchino sia il lavoro in senso stretto che le fasi precedenti all'ingresso sul mercato professionale. In primis occorrerebbe, infatti, supportare le donne nella loro affermazione lavorativa in ambito hi-tech, fornendo strumenti di sostegno adeguati, inoltre andrebbe migliorata la flessibilità all'interno delle aziende, un tema che riguarda non soltanto il mercato della tecnologia ma un po' l'intera organizzazione economica, dal momento che le donne risultano ancora oggi maggiormente frenate rispetto agli uomini dalle responsabilità di caregiving, maternità in primis. In quest'ottica, la soluzione più efficace potrebbe essere quella di garantire il ricorso al lavoro a distanza, e orari più flessibili. In ultima analisi, non bisogna sottovalutare la bassa partecipazione femminile alle materie STEM, quindi adottare misure per rafforzare questa presenza già in ambito accademico. In sostanza, le proposte di McKinsey offrono una roadmap per spingere ancora più in alto la presenza femminile nel settore della tecnologia e puntare al raggiungimento della parità di genere nei prossimi anni. Sbloccare il potenziale delle donne nei ruoli tech non solo contribuirà all'equità di genere, ma porterà anche benefici economici considerevoli per l'Europa. Rendere il settore tecnologico più accessibile e inclusivo per le donne è un passo essenziale verso un futuro in cui il talento femminile svolge un ruolo centrale nella definizione delle tecnologie del domani. Read the full article
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scienza-magia · 1 year ago
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Chi sono i miliardari dietro Kkr, il fondo che ha comprato la rete Tim
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Kkr, chi sono i miliardari dietro il fondo che ha comprato la rete Tim. Li chiamano ‘I barbari’. Tutta colpa di un libro del 1989 che racconta il loro affare più celebre: il leveraged buyout – l’acquisizione con denaro preso in prestito – di Rjr Nabisco, all’epoca il 19esimo conglomerato industriale degli Stati Uniti. Rjr Nabisco, nata pochi anni prima dalla fusione tra un’azienda di tabacco e una di dolci, era guidata da F. Ross Johnson, che nell’autunno del 1988 decise di comprarla e toglierla dalla Borsa. Ne parlò con Henry Kravis, che assieme a George Roberts guidava il fondo Kkr. Poi cambiò idea e scelse di farsi affiancare dalla banca d’affari Shearson Lehman Hutton, progenitrice di Lehman Brothers, e dall’investitore Ted Forstmann. Kravis e Roberts, traditi, scatenarono un’asta. Dopo 40 giorni di intrighi, colpi bassi e trattative notturne, in cui entrarono in scena come consulenti, finanziatori o concorrenti tutti i pesi massimi di Wall Street, la vinsero. Intanto, però, il prezzo era lievitato. Il 30 novembre Kkr annunciò di avere comprato Rjr Nabisco a 109 dollari per azione. Prima del 20 ottobre, data delle prime notizie sull’acquisizione, il titolo veniva scambiato a 56 dollari. In tutto, Kravis e Roberts pagarono 24,88 miliardi: era il più grande leveraged buyout della storia. Forstmann li accusò di non avere “soldi veri”, ma “merda falsa da junk bond”, cioè da titoli spazzatura. Wall Street, secondo Forstmann, aveva l’obbligo di fermare investitori come Kravis: “Dobbiamo respingere i barbari che sono alle porte della città”. La frase ispirò il titolo del libro di due giornalisti del Wall Street Journal, Bryan Burrough e John Heylar: Barbarians at the Gate. Chi sono i fondatori di Kkr
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Henry Kravis (a sinistra) e George Roberts, fondatori di Kkr (foto Ko Sasaki per Forbes) Share L’investimento in Rjr Nabisco fu perdente, a causa del prezzo spropositato e dei debiti contratti per completare l’operazione. Ciò nonostante, Kravis, 79 anni, e Roberts, 80, non sono sono stati cacciati dalla città. Oggi sono due delle 100 persone più ricche d’America, con patrimoni di 8,9 e 9,7 miliardi di dollari. Kkr è cresciuta fino a gestire asset per 500 miliardi e ad assemblare un portafoglio con centinaia di società. La sua ultima operazione è l’acquisto della rete di Tim per 22 miliardi di euro. Kravis, originario di Tulsa, in Oklahoma, e Roberts, nato a Houston, in Texas, sono cugini di primo grado e amici d’infanzia. Secondo la storia ufficiale di famiglia, il loro ultimo litigio risale al 1951, quando Kravis rimediò 23 punti di sutura. Frequentarono insieme il Claremont McKenna College, in California, e dopo qualche anno si ritrovarono alla Bear Sterns, una grande banca d’affari che sarebbe stata travolta dalla crisi dei mutui subprime e acquisita da JPMorgan. La nascita di Kkr In Bear Sterns, i cugini lavorarono sotto Jerome Kohlberg, capo della divisione finanziaria. Con lui formarono un trio specializzato in acquisizioni. Puntavano soprattutto ad aziende con problemi di successione, che erano troppo piccole per quotarsi in Borsa, ma che i fondatori non volevano cedere a un concorrente. Nel 1976 proposero alla banca di creare un fondo apposito. Quando i dirigenti rifiutarono, si misero in proprio. Con 120mila dollari dei loro risparmi, fondarono Kohlberg Kravis Roberts & Co: Kkr. La nuova società si specializzò in leveraged buyout. Negli anni ’80 divenne sempre più aggressiva e iniziò a comprare aziende sempre più grandi. Kohlberg, contrario al nuovo corso, si dimise nel 1987. Kravis e Roberts sono rimasti co-amministratori delegati fino al 2021, quando hanno nominato come successori Joseph Bae e Scott Nuttall (anche loro miliardari). Oggi sono co-presidenti esecutivi. Nella seconda parte della carriera hanno lavorato separati: Roberts si è stabilito a San Francisco, Kravis a New York, in un ufficio arredato con targhe commemorative delle operazioni più importanti di Kkr. Su una parete, una citazione di Machiavelli. Tradotta e parafrasata, suona così: “Chi introduce ha per nemici tutti coloro che traevano un beneficio dalle vecchie istituzioni e ha tiepidi difensori in tutti coloro che trarrebbero giovamento dalle nuove”. La seconda era di Kkr Nel XXI secolo Kravis e Roberts hanno provato a presentarsi con un nuovo volto da imprenditori illuminati. Quindici anni fa hanno siglato un accordo con la no-profit Environmental Defense Fund in cui si sono impegnati a tracciare i rifiuti prodotti dalle loro società, le emissioni di gas serra, il consumo d’acqua e l’uso di materiali tossici. “Vent’anni fa non ero un grande sostenitore dell’esg”, ha dichiarato Kravis a Forbes. “Per me la cosa più importante era: se la società guadagna bene, tutti gli stakeholder traggono benefici. Poi mi sono convertito”. Nella stessa intervista, Kravis ha raccontato come il modo di operare di Kkr sia distante da quello dei corporate raider, gli investitori che comprano aziende indebitate per smembrarle. “Non puoi comprare una società e tagliare tutti i costi. Non è un modello di business sostenibile. Se non reinvesti per creare nuovi prodotti, nuovi stabilimenti e nuovi modi di fare affari in nuovi mercati, alla fine morirai”. Nel 2010 Kkr ha arruolato come direttore della divisione industrial buyout Pete Stavros, un sostenitore della distribuzione di azioni ai dipendenti come strumento per aumentare la produttività. Dopo il suo insediamento, il fondo ha assegnato centinaia di milioni di dollari di titoli ai lavoratori delle imprese acquisite. Gli affari in Italia e il caso Marelli L’acquisto della rete di Tim è solo l’ultimo affare italiano di Kkr. Il fondo ha investito per la prima volta nel nostro Paese nel 2005 con Selenia, un’azienda di oli lubrificanti comprata per 835 milioni di euro e rivenduta due anni dopo a Petronas per un miliardo. Poi sono arrivate Sistemia (gestione crediti), Argenta (distributori automatici), Inaer (elicotteri), Sirti (reti di telecomunicazione), FiberCop (rete Tim), Industria chimica emiliana (principi attivi farmaceutici), Cmc (packaging), Fedrigoni (carta). Di recente si è parlato molto di Kkr anche per il caso Marelli. Il fondo ha acquistato l’azienda nell’ottobre 2018 da Fca per 5,8 miliardi di euro, tramite la giapponese Ck Holdings. La fusione ha dato vita al settimo polo mondiale della componentistica per auto, ma nel 2022 Marelli si è trovata schiacciata da 7,9 miliardi di debiti e ha dovuto varare un piano di ristrutturazione. A settembre Kkr ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Crevalcore, in provincia di Bologna, poi sospesa. In quello di Venaria Reale, nel Torinese, secondo la Fiom sono a rischio 500 posti di lavoro. Read the full article
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crazy-so-na-sega · 2 years ago
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Roma, 25 mag — Quella sfilza infinita di bandiere arcobaleno che ogni giugno di ogni santo anno infestano i loghi delle aziende del mondo occidentale, quegli improbabili testimonial trans e non binari che spuntano nelle campagne pubblicitarie delle più grosse multinazionali globali non sono messi lì per «sostenere la causa Lgbt», «inclusione», «dare visibilità agli oppressi arcobaleno»: sono da interpretare come una sorta di «pizzo ideologico» da tributare a lobby politiche finanziate da «soliti noti» (ci ritorneremo) per tenere alto un punteggio di «credito sociale» fondamentale per la tenuta o la distruzione degli affari di un’impresa.
Che cosa è il Cei, il sistema di punteggio woke che valuta le aziende Usa
Il punteggio in questione è il Corporate Equality Index — o Cei —, che è supervisionato dalla Human rights campaign, il più grande gruppo di pressione politica Lgbt al mondo. Hrc, che ha ricevuto milioni dalla Open society foundation di George Soros tra gli altri, rende pubbliche pagelle «di virtù sociale» valutando le più grandi società usa tramite il Cei. Come? Assegnando o sottraendo punteggi a seconda di come le aziende aderiscono a ai «criteri di valutazione» emanati da Hrc.
Le aziende che raggiungono il punteggio massimo di 100 guadagnano l’ambito titolo di «Miglior ambiente lavorativo per l’uguaglianza Lgbtq». Quindici tra le prime 20 società classificate da Fortune hanno ricevuto valutazioni del 100% l’anno scorso, secondo i dati HRC. Stando all’ultimo rapporto, più di 840 aziende statunitensi hanno ottenuto punteggi Cei elevati. Il che significa che la stragrande maggioranza delle aziende americane vivono sotto il ricatto di questa lobby. L’Hrc, fondato nel 1980, ha avviato la procedura Cei nel 2002; dal 2022 è guidato da Kelley Robinson, tra gli organizzatori della campagna presidenziale del 2008 di Barack Obama.
I cinque punti di valutazione
Sono cinque i principali criteri di valutazione stilati dall’Hrc, ciascuno con i propri cavillosi  sottoinsiemi. Le categorie principali sono: Tutela della forza lavoro, Benefici inclusivi, Sostenere una cultura inclusiva, Responsabilità sociale d’impresa e cittadinanza responsabile. Un’azienda può facilmente perdere punti Cei se non soddisfa la richiesta di Hrc di «integrazione dell’intersezionalità nello sviluppo professionale, formazione basata sulle competenze o di altro tipo» o se non utilizza un «programma di diversità dei fornitori con uno sforzo dimostrato per includere fornitori Lgbtq certificati».
Ricatto a tinte arcobaleno
La pervasiva e tentacolare attività di HRC si esprime nell’invio, a scadenza annuale, di rappresentanti alle aziende ogni anno per illustrare il tipo di migliorie woke da attuare in azienda. Viene fornita alle varie società una lista di richieste che se non soddisfatte provocheranno l’abbassamento del punteggio Cei. Lo stesso meccanismo Cei, a sua volta, fa parte del fiorente movimento di «investimenti etici» ESG (Environmental, Social and Corporate Governance), spinto dalle tre principali società di investimento del Paese (BlackRock, Vanguard e State Street Bank). I fondi ESG investono in società che si oppongono ai combustibili fossili e spingono per le quote razziali e di genere rispetto al merito nelle assunzioni e nella selezione dei consigli di amministrazione. Le conseguenze sono facilmente intuibili: la maggior parte degli amministratori delegati Usa sono più preoccupati di compiacere gli azionisti che di irritare i conservatori.
Il caso Mulvaney
Prendiamo l’eclatante caso di Dylan Mulvaney: 26 anni, ha effettuato la transizione da uomo a donna» nel marzo 2021, guadagnando più di un milione di dollari  da sponsorizzazioni tra cui marchi di moda e bellezza come Ulta Beauty, Haus Labs e CeraVe, nonché Crest e InstaCart, più recentemente Bud Lite e Nike. 
“Possono renderti la vita difficile”
«I grandi gestori di fondi come BlackRock abbracciano questa ortodossia esercitando pressioni sui migliori team di gestione aziendale e sui consigli di amministrazione e determinano, in molti casi, la remunerazione e i bonus dei dirigenti e chi viene rieletto o riconfermato nei consigli di amministrazione», spiega l’imprenditore Vivek Ramaswamy, candidato alla presidenza come repubblicano e autore di Woke Inc.: Inside America’s Social Justice Scam. «Possono renderti le vita molto difficile se non rispetti i loro programmi».
La lettera-ricatto di BlackRock
Per capire meglio di cosa parla Ramaswamy occorre tornare al 2018 e alla lettera del CEO di BlackRock Larry Fink. Definito il «volto di ESG», scrisse una lettera — che per toni ricattatori è rimasta negli annali — a tutti i Ceo americani intitolata A Sense of Purpose promuovendo un «nuovo modello di governance» in in linea con i valori woke. «La società richiede che le aziende, sia pubbliche che private, abbiano uno scopo sociale», ha scritto Fink. «Per prosperare nel tempo, ogni azienda non deve solo fornire risultati finanziari, ma anche dimostrare di saper contribuire positivamente alla società» secondo la vulgata liberal progressista. Fink ha anche fatto sapere «che se un’azienda non si impegna con la comunità e non ha uno scopo» alla fine «perderà la possibilità di investire».
Le società che osano ribellarsi vengono immediatamente penalizzate dal punteggio Cei. A volte il contraccolpo avviene sulle piccole cose: se un’azienda non ottiene un punteggio di 100 Cei, non sarà ammessa a una fiera del lavoro in un’università, o si vedrà ridotte le possibilità di acquistare spazi pubblicitari. Gli atenei tagliano i rapporti con aziende che non hanno punteggio 100 dipingendole ai futuri laureati come luoghi in cui regna il bigottismo. Se non ritenuta conforme, una società potrebbe essere cancellata dai portfolio di fondi indicizzati e fondi pensione. L’intero sistema di aziende Usa è quindi tenuto prigioniero da una gigantesca ragnatela estorsiva a tinte woke. La mafia arcobaleno.
-Cristina Gauri
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sardies · 1 year ago
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Sardegna al Centro 20 venti in Gallura
È stato costituito in Gallura il Coordinamento provinciale di Sardegna al Centro 20 venti. Ne fanno parte i rappresentanti di tutti i territori della provincia: sindaci, amministratori locali, rappresentanti del mondo del lavoro e della società civile. In questi mesi si sono svolte numerose e partecipate assemblee, che hanno consentito di strutturare il partito e di scegliere i delegati…
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