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#alta pusteria
superskibook · 2 years
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Passo Monte Croce di Comelico
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jirihrdy · 3 months
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Lago di Braies je součástí světového dědictví UNESCO v Dolomitech a dnes patří k nejnavštěvovanějším jezerům v Jižním Tyrolsku, přestože zde kromě stále existujícího historického hotelu, loděnice a několika turistických stezek není prakticky žádná turistická infrastruktura. Na jezeře se mimo jiné natáčel italský seriál Na krok od nebe s Terencem Hillem. Seriál přilákal k jezeru mnoho italských jednodenních turistů. V Alta Pusteria je Lago di Braies jedním z nejoblíbenějších výletních cílů. Obzvláště okruh kolem jezera je oblíbeným odpoledním výletem místních obyvatel i turistů. Kromě toho je horské jezero výchozím bodem pro mnoho túr a horských túr v Braieských Dolomitech, například na Seekofel a stejnojmennou chatu, ale také na Rossalm nebo Hochalpenkopf.
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alessandrocorbelli · 3 months
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La festa per Jannik Sinner sotto la pioggia a Sesto Pusteria e lui tiene l’ombrello alle autorità
Festa a Sesto Pusteria per Jannik Sinner: il numero 1 al mondo del tennis ha salutato tutti con il sorriso. Un’ovazione lo ha accolto nel momento in cui ha parlato nella piazza davanti al Paese. ​Chiacchierando ha raccontato dei suoi inizi: in alta Pusteria ha giocato a calcio, sciato, mosso i primi passi del tennis e… La festa per Jannik Sinner sotto la pioggia a Sesto Pusteria e lui tiene…
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telodogratis · 2 years
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Freddo polare in Alto Adige: -22 gradi in Val di Vizze 
 AGI – Seconda giornata consecutiva di freddo polare in Alto Adige. A San Giacomo in Val di Vizze la colonnina di mercurio questa mattina ha fatto segnare -22 gradi. I circa 180 abitanti del paesino situato a 1.400 metri in Alta Val d’Isarco, nei mesi invernali vivono sempre sotto zero. Molto freddo anche in Val Pusteria: -21 gradi a Sesto, -19 a Predoi, -17 a Dobbiaco e Monguelfo e -15 a…
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aloneinstitute · 2 years
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O lago Braies está imerso no parque natural Fans-Sennes-Braies, dentro de um vale lateral para o vale Pusteria, o vale Braies em particular, em nome comum na província de Bolzano. Não estamos longe de San Candido, por isso quase na fronteira com a Áustria.
O lago Braies está a uma altura de 1.496 metros acima do nível do mar, mesmo ao pé da parede alta da Croda del Becco, nas Dolomitas orientais, cujo pico mais alto atinge 2.810 mslm.
O lago tem 1.200 metros de comprimento para uma largura que atinge 400 metros. Os seus 36 metros de profundidade máxima fazem do Lago Braies um dos mais profundos de toda a província.
A origem do lago não é a dos clássicos lagos da montanha, mas foi gerado como resultado do deslizamento de terra que se partiu da Rocha do Senhor, que descendo ao vale bloqueou o rio Braies, criando assim essa bacia natural de extrema beleza.
Bom dia e feliz terça-feira a todos, queridos amigos, do Lago Braies!! 🇮🇹❤👏👋
O Lago Braies está localizado no parque natural Fanes-Sennes-Braies, num vale lateral do Val Pusteria, o Val di Braies, no município de mesmo nome na província de Bolzano. Não estamos longe de San Candido, portanto quase na fronteira com a Áustria.
O Lago Braies está localizado a uma altitude de 1.496 metros acima do nível do mar, mesmo ao pé do muro alta de Croda del Becco, nas Dolomitas orientais, cujo pico mais alto atinge 2.810 metros acima do nível do mar.
O lago tem 1.200 metros de comprimento e 400 metros de largura. A sua profundidade máxima de 36 metros faz do Lago Braies um dos mais profundos de toda a província.
A origem do lago não é a dos clássicos lagos montanhosos, mas foi gerado após o deslizamento de terra separado do Sasso del Signore que, descendo para o vale, bloqueou o Rio Braies, criando assim essa bacia natural de extrema beleza y.
Bom dia e feliz terça-feira a todos, queridos amigos, do Lago Braies!! 🇮🇹❤👏👋
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skiforum · 5 years
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earthstory · 7 years
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timelapse_around_the_world #wide#view over the #mountains of #altapusteria with the three peaks in the #background 
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cristianofabris · 3 years
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Bici e camper: 5 piste ciclabili imperdibili
Bici e camper: 5 piste ciclabili imperdibili
Cinque piste ciclabili italiane imperdibili da fare con tutta la famiglia. Ovviamente con la caravan, o in tenda o ancora con il camper al seguito. (more…)
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superskibook · 4 years
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omgciochemipiace · 3 years
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lago di Braies in alta val Pusteria. 
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suedtirolerfreiheit · 6 years
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Aktuelle Fragestunde Juli 2018: Alle Jahre wieder: Alta Pusteria
Aktuelle Fragestunde Juli 2018: Alle Jahre wieder: Alta Pusteria
Wie jedes Jahr seit 1998 fand auch im Jahr 2018 wieder, diesmal vom 20. bis 24. Juni, im Hochpustertal das mehrtägige internationale Festival der Chöre statt. Dabei wurde schon wieder vom Tourismusverein Hochpustertal die Veranstaltung mit „Alta Pusteria International Choir Festival“ angepriesen.
(more…)
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portalinowebblog · 7 years
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Hotel Moritz www.hotelmoritz.it Hotel Moritz, albergo 3 stelle, Dobbiaco. Il nostro accogliente hotel 3 stelle nella soleggiata Alta Pusteria invita a trascorrere un soggiorno di puro relax e piacere, circondati da un'atmosfera rilassante.
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paoloxl · 5 years
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Era fine ottobre dell’anno scorso, quando la tempesta Vaia spazzava via nel bellunese, in Trentino e nel Veneto nord-occidentale otto milioni di alberi e causava milioni di euro di danni, colpendo le già indebolite comunità montane. 
Quest’anno invece abbiamo assistito al fenomeno straordinario causato da un vortice di venti che ha portato alla seconda acqua alta più elevata della storia, seguita da una serie di altri picchi molto elevati che stanno continuando a colpire Venezia e tutta la laguna. 
Negli stessi giorni a Matera un fiume di fango ha invaso il centro città, mentre a Porto Cesareo, in Puglia, una tromba d’aria ha fatto letteralmente volare le barche. Nella città lucana la conta dei danni è ancora molto approssimativa perché ancora non sono state esaminate le strutture ipogee sia nei “sassi” che nelle aree rupestri esterne alla città, ricchissime di patrimonio storico e artistico.
Anche in questo momento, in buona parte del territorio è allerta esondazioni: l’Arno, il Piave e molti altri fiumi sono monitorati per timore di altre calamità. 
Fortissimi disagi anche in Trentino Alto Adige. Pioggia nel fondovalle e neve sopra i mille metri. A Marilleva una grossa valanga ha travolto due sciatori. E gravi disagi anche in Val Pusteria, in provincia di Bolzano. Il Trentino è ancora sotto la forte minaccia della pioggia, e in Alto Adige decine di strade sono ancora chiuse e  circa centomila persone sono senza corrente elettrica da tre giorni. Questa mattina invece è deragliato un treno in Val Pusteria. Il convoglio ferroviario è finito fuori dai binari per via di una frana. Non si segnalano feriti, ma le principali vie di accesso sono state bloccate.
 
Non è “maltempo”!
Guardando gli ultimi anni, la lista è molto lunga e distribuita su tutto il territorio italiano.
Ma si può parlare di “maltempo”? Nei giornali in questi giorni spesso si utilizza questa terminologia per riferirsi agli eventi meteorologici che si stanno susseguendo in questi giorni. Utilizzare il termine “maltempo” però, non è solo fuorviante, ma tecnicamente sbagliato: i fenomeni che stiamo subendo sono eventi estremi e di natura eccezionale, come hanno identificato l’acqua alta del 12 novembre i tecnici del centro di previsioni e segnalazioni delle maree. La loro origine, in buona parte dei casi, si può ricondurre agli effetti dei cambiamenti climatici. 
Un altro problema emerge nel momento in cui andiamo a verificare la frequenza di questi eventi straordinari: secondo l’European severe weather database, nel 2019 in Italia si sono verificati 1543 fenomeni atmosferici con queste caratteristiche, che significa circa cinque al giorno. Questo in confronto con i 248 della Spagna, o i 190 della Gran Bretagna. Questa differenza è andata crescendo negli ultimi vent’anni, e questo è legato alla posizione dell’Italia nel Mediterraneo, che la rende praticamente un hotspot dove i cambiamenti climatici si manifestano più rapidamente e in maniera più forte.
La posizione, però, spiega solo in parte la gravità dei danni e il numero di sfollati che questi eventi causano: non possiamo non vedere il problema della speculazione edilizia e della cementificazione, che porta a una impermeabilizzazione del terreno, aumentando la probabilità di alluvioni; nella stessa maniera vediamo come la monocultura e l’abbandono delle aree montane porti ad un aumento di frane e slavine.
Siamo di fronte a un sistema che di fronte alla gestione del territorio, alla manutenzione delle infrastrutture e della messa in sicurezza, ha preferito investire su grandi opere, che risultano dannose per l’ambiente, ma permettono un guadagno elevatissimo prendendo denaro pubblico e trasferendolo a multinazionali e fondi finanziari privati.
Tornando a Venezia, proprio il MOSE - che da molti politici sta diventando una sorta di panacea - è andato a definire un sistema di predazione del territorio tramite grossi progetti infrastrutturali che risultano appetibili ai mercati finanziari e generano un sistema organico di corruzione.
Cambiare il sistema si deve!
Quello che sta succedendo a Venezia, Matera e tante altre zone d’Italia, non è comprensibile se non lo si legge come organico ad una crisi climatica sempre più evidente, e che richiede un cambiamento radicale del sistema di produzione e di consumo, in cui evidentemente non c’è spazio per paradigmi che mettono comunque il profitto al primo posto.
Dentro questo quadro dunque, abbiamo una gestione del territorio totalmente immolata al profitto di pochi, in una penisola in cui i cambiamenti climatici colpiscono in maniera più accelerata ed aggressiva. In questo contesto si vanno a inserire il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima) e il cosiddetto “decreto clima”. Nel primo si promuove la decarbonizzazione a favore del gas metano, che risulta meno inquinante una volta bruciato, ma nella forma non combusta è 80 volte più climalterante della CO2. Il fatto è che la sua filiera (produzione, trasporto, distribuzione) ha notevoli perdite, che fanno aumentare il livello di inquinamento del 41%. Nel secondo testo si dedicano 380 milioni per attivare misure di miglioramento della mobilità pubblica, del trasporto scolastico, della riforestazione e di incentivi a forme ecosostenibili di mobilità. Calcolate che la Metro C a Roma è costata tre miliardi di euro.
Quindi rispetto alle misure attivate per combattere il cambiamento climatico, in questo momento abbiamo un piano energetico che rifiuta i tagli ai combustibili fossili, che al momento ammontano a diciannove miliardi; e propone la conversione al gas come soluzione sostenibile. Dall’altra parte, un decreto clima che tecnicamente si chiama “Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/50/CE per la qualità dell’aria”, dunque in effetti un decreto per affrontare il grave problema dell’inquinamento dell’aria in Italia, cosa che ci è stata segnalata anche dall’Unione Europea. Ciò non toglie che l’inquinamento dell’aria e il cambiamento climatico non siano la stessa cosa (oltre al fatto che la cifra investita rende impossibile qualsiasi misura efficace).
Ci troviamo quindi di fronte ad un sistema di gestione dei beni pubblici e dei territori che ha lasciato mano libera alla predazione di questi ultimi, e anche di fronte alla evidenza della crisi, la nega, salvo scappare subito dopo, come è stato il caso del consiglio regionale a Venezia, dove la sala si è allagata poco dopo il rifiuto di applicare misure per limitare il cambiamento climatico. Diventa dunque nostro compito chiedere il conto a chi sta devastando i nostri territori e ai responsabili principali della climatica.
Join the action!
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skiforum · 5 years
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Nuova seggiovia Hasenhopfl: https://www.skiforum.it/lifts/271-seggiovia-hasenkopfl.html
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earthstory · 5 years
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timelapse_around_the_world
In this footage you enjoy a view of the Alta Pusteria Dolomites from a scenic viewpoint near Dobbiaco. I took it at sunset some days ago with my brand new HeadONE of Edelkrone. Let me know what do you think about it.
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