#allontanato
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primepaginequotidiani · 27 days ago
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PRIMA PAGINA Nuova Ferrara di Oggi sabato, 14 dicembre 2024
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orotrasparente · 8 days ago
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puoi dirmi anche 25 volte che ti fa piacere stare con me, uscire con me, che vuoi la mia compagnia, ma io dopo 2 minuti mi sarò già allontanato perché mi sento inutilmente di troppo in ogni contesto sociale e nella vita delle persone posso essere solo una macchietta che fa battute e, volendo, una chiavata
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falcemartello · 14 days ago
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Decisiva svolta a Milano: "Chi molesta le persone potrà essere allontanato dalle forze dell'ordine ma solo in determinate zone". [NO IRONIA NO NO NO IRONIA NO]
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illsadboy · 4 months ago
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La solitudine è questa. Dentro di me, c’è un demone che mi ha tolto tutto. Le persone della mia stessa famiglia mi hanno allontanato e lasciato solo.
~Gaara~
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smokingago · 4 months ago
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I miei demoni li ho nutriti con l'accettazione e l'ascolto.
Li ho fatti sedere intorno a me e li ho chiamati per nome, solo allora hanno smesso di farmi paura e sono diventati alleati potenti.
Avevano il nome del ricatto, dell'invisibilità, dell'inadeguatezza, del dolore della perdita, della ferita d'amore, della paura.
Finché li ho combattuti o ignorati hanno divorato la mia vita e le mie relazioni.
I demoni vanno abbracciati, in quel momento ti apriranno le porte della rinascita.
Il demone della paura ti parlerà di quanto ti sei allontanato dalla tua natura, ti parlerà delle passioni che hai messo a tacere, della tua voce che non ascolti più.
Il demone dell'invisibilitá ti racconterà del tuo bisogno di brillare, quello dell'inadeguatezza ti mostrerà i tuoi doni e il tuo potere personale.
Ognuno di loro avrà una storia da raccontarti, ascoltala.
Bride An Geal
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men4de · 2 months ago
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ci ho sempre creduto che potesse funzionare. nonostante i mille problemi da parte di entrambi. ma entrambi alla fine siamo arrivati allo stremo. io succhio via le energie mentali e fisiche. sono marcia, lo so. sei scappato via, ti sei allontanato. la trama che ci univa è diventata sempre più sottile, fino a creare mille buchi
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arcobalengo · 1 month ago
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Nel giugno del 2018 Greta aveva previsto la fine del mondo dopo soli 5 anni (2023) a causa del riscaldamento globale.
Nientedimeno la catastrofe l'aveva suggerita un importante scienziato del clima...
Chissà se questo top scienziato lavora ancora o è stato allontanato dal dire certe amenità.
https://web.archive.org/web/20210520015841/https://twitter.com/GretaThunberg/status/1009757391515156480
Da Attività solare
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be-appy-71 · 3 months ago
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Mi hai allontanato senza guardarti indietro,
come se fosse la cosa più semplice
del mondo.
E io, in silenzio, ho fatto quello
che mi hai chiesto: sono sparito.
Ho pianto dove nessuno poteva vedermi, osservandoti da lontano essere felice
senza di me.
Ci incontreremo di nuovo un giorno.
Non so come mi sentirò in quel momento,
né cosa proverai tu.
Ma so che basterà uno sguardo per farti ricordare.
Ricorderai il mio amore,
quello che non ti ha mai chiesto niente,
se non di esserci.
Perché nessuno ti guarderà
mai come facevo io.
Nessuno saprà ma leggerci l'anima
come facevamo noi...♠️🔥
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Riccardo Bertoldi
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gregor-samsung · 19 days ago
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“ Glielo vorrei dire, ma non saprei proprio come fare: non gli ho mai detto nulla. Le uniche parole che ci scambiamo da anni, sono queste: «Giovanni»; «Domenico». Giovanni è il mio nome, Domenico è il suo. Ogni mattina, quando esco, richiudo piano la porta e scendo le scale: lui è lì, a lavare le scale o l’ingresso dello stabile. Comincia dall’ultimo piano e arriva fino al piano terra, tutti i giorni. Quando mi vede, alza appena il capo e dice: «Giovanni». Che vuol dire: «Buongiorno Giovanni». E forse pure: «Come va?». E io rispondo: «Domenico». Che vuol dire: «Buongiorno anche a lei, Domenico. Spero che non sarà una giornata faticosa» o roba del genere. Ma non riusciamo a dire altro che i nostri nomi: «Giovanni»; «Domenico». Ogni mattina quando esco, e ogni volta quando torno all’ora del pranzo - il pomeriggio lui va via. Così, da anni. In qualsiasi circostanza; in qualsiasi stagione. «Giovanni»; «Domenico». Una volta, una vigilia di Natale di qualche anno fa, disse - lo ricordo così bene: «Giovanni, è Natale». Restai stupito, e per qualche attimo cercai di capire cosa volesse dire. Poi risposi: «Sì, Domenico, è Natale» e quel giorno pensai che finalmente i nostri rapporti sarebbero cambiati.
Ma poi il giorno dopo lui era in ferie e nei giorni seguenti non fu più Natale, e così per tutti i mesi successivi, quando ormai un anno intero di «Giovanni» e «Domenico» avevano allontanato la confidenza di quel giorno. E alla vigilia di Natale dell’anno seguente, scendendo le scale con una speranza remota ma viva, gli andai incontro deciso. Lui alzò per un attimo la schiena dalla scopa e disse senza indecisione: «Giovanni». Non potei fare altro che rispondere: «Domenico». Da quel giorno mancarono aggiunte al nostro saluto. Anche alla vigilia di Natale o in altre festività. “
Francesco Piccolo, Storie di primogeniti e figli unici, Feltrinelli (collana Universale Economica n° 1483), 1998; pp. 15-16.
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primepaginequotidiani · 4 months ago
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PRIMA PAGINA Il Gazzettino di Oggi sabato, 14 settembre 2024
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zadigo · 4 months ago
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LO STUDENTE CONTESTA #VALDITARA E VIENE ALLONTANATO #news #shorts
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io-pentesilea · 1 year ago
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Vabbè, comunque buon anno a tutti eh.
Un bell'abbraccio a chi mi vuole bene e a chi mi vuole male.
A chi mi ha sempre supportato - e anche sopportato, magari eh! - e a chi si è allontanato dalla mia vita - ma purtroppo non dai miei pensieri...
Buon anno a tutti. Indistintamente. Perché io non sono capace di 'odiare'.
Barbara
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crazy-so-na-sega · 2 months ago
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Riparliamo della pace continua. In essa, provatevi un po' a far funzionare l'antica morale! Non è più il mio prossimo, che io devo amare come me stesso, bensì il terzo-mondo, continenti, miliardi di uomini senza volto e senza sguardo. Non ho più un prossimo: la velocità mi ha allontanato da lui vertiginosamente.
-J. Cau (Le scuderie dell'Occidente)
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pomposita6292 · 1 month ago
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“È uno di quei giorni che ti prende la malinconia,
che fino a sera non ti lascia più.”
Ci sono giorni che si confondono come le ombre al tramonto, sfumando in un grigio indistinto. E poi ci sono giorni che squarciano l’anima come un temporale improvviso, lasciando cicatrici profonde, invisibili ma eterne. Oggi è uno di quei giorni. Mi sento sospeso in un limbo, incapace persino di soffrire nel modo in cui dovrei. Ho perso una parte di me, una compagna di vita che custodiva un pezzo della mia felicità.
La mia cavalla, la mia confidente di giorni migliori, oggi è diventata un cavallo alato e ha spiccato il volo verso il suo cielo. Per chi l’aveva conosciuta prima di me, era “la Flora”. Non un nome casuale, ma un soprannome che evocava l’eleganza di una dama, perché lei si muoveva con la grazia e il portamento di una donna nobile. Ma per me, per sempre, era Pomposita. Così si chiamava all’anagrafe equina, e così l’ho chiamata io, con un rispetto che andava oltre le parole.
Pomposita entrò nella mia vita per caso, come un regalo del destino, e insieme abbiamo condiviso un tempo che sembrava eterno. Era la mia compagna di giochi, la custode delle mie gioie più semplici, e insieme abbiamo vissuto giorni luminosi, come un’eterna primavera.
Per anni ho temuto l’arrivo di questo giorno. Lo guardavo da lontano, come un marinaio osserva una tempesta all’orizzonte, sperando che cambiasse rotta. Ma, come il vigliacco che teme il dolore più della perdita stessa, mi sono allontanato. Ho delegato ciò che avrei dovuto affrontare, rinunciando alla vicinanza di quel mondo che un tempo era il mio rifugio.
Pomposita non era una cavalla qualunque. Non aveva un valore misurabile in premi o denaro, ma il suo valore era inestimabile perché era mia. Per tutti era “la cavalla del dottore”, un titolo che portava con una fierezza naturale, come se sapesse di essere speciale. Non l’avrei mai venduta, nemmeno per un milione di monete d’oro, perché i sentimenti veri non si comprano né si vendono.
Quando ho capito che per lei il gioco era diventato una fatica, ho deciso di assicurarle una pensione serena. Forse sono stato poco presente, ma l’ho fatto per il suo bene, per regalarle la dignità che meritava.
Se n’è andata in una fredda sera di dicembre, in punta di piedi, quasi temesse di arrecare disturbo. Ora resta solo il ricordo, un frammento di luce che si nasconde tra le ombre della memoria. È lì che mi rifugerò quando la vita mi sembrerà troppo ingiusta. Perché quei momenti condivisi con lei, quegli istanti di pura felicità, saranno per sempre la prova che un tempo sono stato davvero felice.
Ciao, Pomposita, mia dolce amica dei giorni migliori. Mi piace immaginarti di nuovo accanto ad Admiraal, il tuo compagno di un tempo. Sono certo che ci rincontreremo, è solo una questione di tempo. Grazie per tutto. E, se puoi, perdonami per quello che sai. Una volta nel cuore, è per sempre.❤️
1992-2024
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susieporta · 1 month ago
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Dimostrare.
Quante forze ed energie sprechiamo nel tentativo costante di DIMOSTRARE.
A qualcuno o a noi stessi.
Dimostrare che ce la facciamo, che siamo forti, che siamo corretti, belli, buoni, bravi.
Sforzarsi di non essere l’anello debole del branco, quello che viene additato, emarginato, allontanato, sbranato.
Quando ci muoviamo sull’asse orizzontale siamo poco più che predatori.
Prediamo per piccole cose, ci azzuffiamo o pensiamo di farlo, lo fantastichiamo, per cose che non hanno alcun valore.
Ho visto gente scannarsi per una casa, un tavolo, un giardino, una lampada, un’eredità.
Cose che al momento cruciale e apicale dell’esistenza non varranno niente, non saranno nemmeno dimenticate, saranno polverizzate dalla morte.
L’asse orizzontale ogni tanto ci riacchiappa, ricadiamo, e ci sono persone che hanno questo ruolo nella nostra vita; quello di farci vedere quanto ancora siamo disposti a cedere, a cadere verso il basso.
Dimostrare, a chi? Cosa? Perché?
E anche se riuscissimo? Cambierebbe davvero qualcosa?
Dietro questo spasmodico quanto goffo tentativo c’è sempre, ad attenderci al varco, un’antica ferita, e ti pareva.
Dimostrare.
Che meritiamo l’approvazione dei genitori e della società.
Che meritiamo questo spazio nel mondo.
Meritiamo di respirare.
Che non siamo uno spreco, un passaggio inutile, un errore di calcolo di Dio.
E così in questo sforzo ci dimentichiamo cosa conta davvero, per un attimo o più, perdiamo la rotta, ci scordiamo per cosa vale davvero sforzarci.
Ci scordiamo che quando attraverseremo il varco, porteremo solo noi stessi, e non quella persona tanto odiosa che oggi ci sta rovinando la giornata.
Dimostrare.
Ecco una parola da dimenticare.
ClaudiaCrispolti
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lamentele · 1 month ago
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Hai allontanato tutti o è solo un'esclusiva mia anche stavolta?
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