#alfredino rampi
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Il 10 giugno del 1981 un bambino di 6 anni, Alfredino Rampi cadde accidentalmente in un pozzo artesiano e scivolò ad una profondità di circa 60 metri, in località Vermicino a Frascati.
Nonostante si fossero attivati tutti i soccorsi disponibili per tre giorni e diversi speleologi rischiarono la vita per trarlo fuori, il bambino mori dopo tre giorni.
Il fatto destò un enorme interesse, mobilitò molte persone e la Rai fece la diretta televisiva per ore; sebbene gran parte di quelle persone fossero mobilitate da una curiosità morbosa e fossero attratte più dal dolore e dalla disgrazia e non dalla pietà, nonostante tutto l’assembramento creatosi ostacolasse i soccorsi più di quanto li agevolasse, nessuno osò dire allora: chi paga per tutto questo dispiegamento di uomini e di mezzi?
Siamo diventati davvero così cinici e meschini e ci siamo imbarbariti così tanto da pensare chi paga nella vicenda della speleologa Ottavia Piana salvata di recente da una grotta nel bergamasco in cui era intrappolata?
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Bambino cade in un pozzo artesiano di 15 metri (per metà pieno d'acqua) e muore a 10 anni. Salva una donna, aperta un'inchiesta Una donna e un bambino di 10 anni sono caduti in fondo a un pozzo artesiano di circa 15 metri in una zona di campagna di Palazzolo Acreide, nel Siracusano. La donna è stata recuperata da una squadra del Nucleo speleo alpino fluviale e affidata alle cure del 118, il bambino è morto. Secondo una prima ricostruzione, nella zona c'era un campo estivo. A quanto pare, la donna si sarebbe calata nel pozzo per aiutare il piccolo. Bimbo morto nel pozzo, la tragedia Il pozzo, che si trova in contrada Falabia, sarebbe profondo 15 metri e non 7 come appreso in un primo momento e per metà è pieno di acqua. La donna soccorsa è una 54enne: secondo le prime informazioni, sarebbe un'operatrice di una cooperativa per bimbi disabili. Il corpo del piccolo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Pozzo artesiano, cosa è? Il caso del bambino morto vicino Siracusa (che ricorda Alfredino Rampi) L'incidente sarebbe avvenuto durante un'escursione organizzata dall'Anffas. Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco di Siracusa e dei carabinieri, il bimbo diversamente abile stava partecipando alla gita quando per cause ancora da accertare è finito dentro al pozzo e la donna, operatrice di 54 anni, ha tentato invano di recuperarlo cadendo giù. La procura di Siracusa ha aperto un'indagine sulla morte del bimbo disabile. Il piccolo partecipava a una gita organizzata dall'associazione Anffas quando, per cause da accertare, è finito nel pozzo. L'inchiesta, ancora a carico di ignoti, ipotizza il reato di omicidio colposo. I magistrati stanno cercando di ricostruire la dinamica della tragedia e di capire se il pozzo, profondo 15 metri, fosse segnalato.
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Alfredino Rampi, 43 anni fa moriva il bimbo di Vermicino: la prima morte in diretta che sconvolse l’Italia
[[{“value”:” L’Italia intera rimase con il fiato sospeso per oltre 60 ore mentre le telecamere della televisione nazionale… L’articolo Alfredino Rampi, 43 anni fa moriva il bimbo di Vermicino: la prima morte in diretta che sconvolse l’Italia proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”L’Italia intera rimase con il fiato sospeso per oltre 60 ore mentre le telecamere della televisione…
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Italy remembers tragedy of boy who died in well
Italy looks back on anniversary of Vermicino tragedy whose doomed rescue attempts unfolded on live television. On this day 42 years ago, a small boy fell deep into a well in a village near Frascati, about 20 km south-east of Rome. Alfredo Rampi, known as Alfredino, was six years old. On the evening of 10 June 1981, the boy had asked his father if he could walk back across the field to the…
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Alfredo
Un pezzetto bello tondo di cielo D'estate sta sopra di me Non ci credo, lo vedo restringersi Conto le stelle, ora Sento tutte queste voci Tutta questa gente ha già capito Che ho sbagliato, sono scivolato Son caduto dentro il buco Bravi, son venuti subito Son stato stupido Ma sono qua gli aiuti Quelli dei pompieri, i CarabinieriIntanto Dio guardava il Figlio Suo E in onda lo mandò A Woytila e alla P2 A tutti lo indicò A Cossiga e alla Dc A BR e Platini A Repubblica e alla Rai La morte ricordò Scivolo nel fango gelido Il cielo è un punto, non lo vedo più L'Uomo Ragno m'ha tirato un polso Si è spezzato l'osso, ora Dormo oppure sto sognando Perché parlo, ma la voce non è mia Dico "Ave Maria", che bimbo stupido Piena di grazia, mamma Padre Nostro, con la terra in bocca non respiro La tua volontà sia fatta Non ricordo bene, ho paura Sei nei cieliE Lui guardava il Figlio Suo In diretta lo mandò A Woytila e alla P2 A tutti lo mostrò A Forlani e alla Dc A Pertini e Platini A chi mai dentro di sé Il vuoto misurò
- Baustelle
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Alfredino Rampi una triste storia italiana. (38 anni fa il primo evento mediatico) http://www.diggita.it/v.php?id=1641794
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Lo ha raggiunto!
L’altro giorno mi sono imbattuto nella notizia che parlava di un uomo che ha scritto una pagina importantissima della nostra storia, e non solo quella televiiva… Da una disgrazia, quella di Vermicino, di molti anni fa, abbiamo imparato molto e molto da allora è cambiato, sebbene notizie di questo tipo possono ancora capitare, risvegliandoil ricordo di quei particolari momenti ed emozioni che si…
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Sono passati ben quarant’anni da quel giorno.
Era la notte del 12 giugno 1981, vicino Roma infondo ad un maledetto pozzo Alfredino Rampi di 6 anni lottava con la vita.
Il diretta televisiva tutta l’Italia assisteva con il fiato sospeso le operazioni disperate per recuperare il piccolo.
Quando tra i soccorritori, un uomo comune, Angelo Licheri si offriva volontario per farsi calare nel pozzo e tentare un salvataggio impossibile.
Riuscì a stento con un dito a toccare il bambino, pulirgli gli occhi dalla terra e la bocca, tentò di afferrarlo inutilmente.
45 minuti infiniti dentro quel buco, largo 28 centimetri e profondo 60 metri.
Angelo era lì, e non dimenticherà mai quel bambino, e noi non dimenticheremo il suo valoroso gesto.
A 77 anni Angelo Licheri a causa di una lunga malattia ha lasciato da poco questo mondo, sono convinto che i due si siano già ritrovati.
fonte: Antonio Federico Art, Facebook
Avevo già fatto un post su questo tragico evento, che segnò da allora un nuovo modo di fare tv. La TV del dolore.
Me lo ricordo in quelle immagini in diretta, era un ometto piccolo con un grande coraggio. Era la prima diretta senza fine che ci ha incollati alla TV con un finale che nessuno avrebbe voluto vedere.
cywo
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Alfredino (una storia italiana) dal 21 al 28 giugno al cinema.
In ricordo della tragica morte di Alfredo Rampi, morto a 6 anni il 13 giugno 1981 dopo essere caduto in un pozzo artesiano a Vermicino. La sua storia è diventata la storia d'Italia, Alfredino in quei tragici giorni divenne il figlio di tutti. Inutili furono i tentativi di salvarlo, il bambino morì in quel pozzo, il corpo fu tirato fuori un mese dopo.
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Spagna: Julen il bambino caduto nel pozzo non ce l'ha fatta
E’ stato trovato senza vita il bambino caduto in un pozzo in Spagna il 13 gennaio. Nella notte i soccorritori hanno raggiunto il punto, a cento metri di profondità, in cui era precipitato
E’ stato trovato senza vita il piccolo Julen, il bimbo di due anni caduto in un pozzo lo scorso 13 gennaio, nel sud della Spagna, a Totalan. I soccorritori hanno ���trovato il corpo senza vita del piccolo”…
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From the depth: Crying Steel, inarrestabili
Contesto storico culturale
L’anno, che inizia bene con il rilascio degli ostaggi americani detenuti in Iran, è segnato da due clamorosi attentati: il 30 marzo, il neopresidente americano Reagan rimane ferito in un’aggressione a mano armata subita all’uscita di un albergo, mentre in quello che è probabilmente l’evento mediatico più importante del decennio.
E’ il 13 maggio quando Papa Giovanni Paolo II viene colpito da due proiettili sparati dall’attentatore turco Ali Agca, mentre si trova in piazza San Pietro per la rituale benedizione dei fedeli. Il mondo rimane alcuni giorni con il fiato sospeso per le sorti del Pontefice, che riesce comunque a superare l’intervento.
Non avrà la stessa fortuna il presidente egiziano Sadat, ucciso in un sanguinoso attentato da militari del suo stesso esercito. Intanto, alcuni scienziati identificano il virus di una nuova malattia, che sta decimando vaste regioni dell’Africa: per la prima volta si sente parlare di AIDS.
Carlo e Diana sposi del secolo In un anno cosí brutto, l’evento più lieto è il matrimonio del Principe del Galles Carlo con Diana Spencer, che cattura l’attenzione di miliardi di telespettatori. In aprile, la NASA lancia per la prima volta la sua nuova navicella, in grado di tornare a terra come un aereo di linea: lo Shuttle.
La Francia lancia i viaggi del treno superveloce, il TGV.
IBM annuncia il prossimo lancio dei personal computer: la gente si interroga: e che me ne dovrei fare di un computer? Per i loro studi sulla struttura degli emisferi cerebrali, i ricercatori Sperry, Hubel e Wiesel vincono il Nobel per la medicina. Il leader del movimento sindacale polacco Solidarnosc, Lech Walesa, è l’uomo dell’anno di “Time”.
IL BAMBINO CHE RISOLSE IL CUBO
Mentre milioni di persone in tutto il mondo scagliano in giro per casa cubi di Rubik non risolti, e nasce addirittura un mercato per fogli adesivi di quadratini colorati da attaccare sull’attrezzo infernale per fare finta di averlo risolto, un 12enne inglese, Patrick Bossert, lo risolve.
Dopo aver smontato il cubo e averne capito il funzionamento di base, fa diventare un libro il ciclostile che aveva venduto ai suoi amici per mezza sterlina: “You can do the Cube” diventa un bestseller in patria, e vende oltre un milione e mezzo di copie, facendo del piccolo imprenditore un milionario in erba.
IN ITALIA
È l’anno dell’esplosione dello scandalo P2, la loggia massonica che aveva instaurato una sorta di “governo ombra”: molti personaggi di spicco della vita sociale italiana risultano implicati. In maggio, con un referendum popolare il 70% degli italiani conferma la legge sull’aborto del 1978.
Tutta l’Italia si ferma davanti al televisore per la tragedia del piccolo Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano da cui purtroppo non verrà estratto in tempo. “Il nome della rosa” di Umberto Eco diventa un successo letterario mondiale.
SPORT E SPETTACOLO “Gente comune”, di Robert Redford, porta a casa 4 statuette, tra cui miglior film, Robert De Niro è il miglior attore protagonista in “Toro scatenato”. Completamente ignorato, pur con otto candidature, lo splendido “The elephant man”.
“Saranno famosi” vince gli Oscar musicali e lancia la successiva serie TV, che avrà un successo strepitoso. Arriva sugli schermi italiani la serie TV più seguita degli anni ’80, Dallas. In un anno senza grandi eventi mondiali, l’attenzione degli sportivi è richiamata dal talento di John McEnroe, che vendica la sconfitta di Wimbledon dell’anno prima battendo Borg sia a Wimbledon che agli US Open.
Il Liverpool supera il Real Madrid in finale di coppa dei campioni, la Juve vince l’ennesimo scudetto contestato con il famoso episodio del gol annullato al romanista Turone, Milan vince il campionato di serie B e l’anno dopo conquista la Mitropa Cup.
In agosto cominciano le trasmissioni di una nuova TV, piena di musica, che lancia il nuovo mezzo di comunicazione dei videoclip: con MTV, la vita di milioni di ragazzi non sarà più la stessa.
Il primo video della storia della nuova tv è, profeticamente, “Video killed the radio star” dei Buggles. Olivia Newton John e Kim Carnes sono le campionesse della top-ten, mentre esplode il fenomeno Nikka Costa, bambina prodigio, e muore a soli 36 anni Bob Marley: diventerà un icona dei giovani. Con una grafica straordinaria, pacman conquista le sale giochi di tutto il mondo, mentre la IBM presenta il primo personal computer, con 64 kbytes di RAM e un disco floppy da 5,25 pollici.
Tra tutto questo prendono vita i Crying Steel
Storia
I Crying Steel nascono a Bologna nella primavera del 1981, dalle ceneri del gruppo hard rock “Wurdalak”. I componenti fondatori sono Alberto Simonini (chitarra) e Angelo Franchini (basso elettrico), ai quali si aggiunsero Luca Bonzagni (voce) e nel 1983, dopo vari cambi di formazione, Luca Ferri (batteria) e Franco Nipoti (chitarra).
Dopo il loro primo demo, che contiene già Thundergods e Agony, canzoni successivamente riproposte dal gruppo, vengono notati da Beppe Riva di Rockerilla che li inserisce nella compilation Heavy Metal Eruption (Metal Eye, 1983) assieme a Death SS, Strana Officina, Rollerball, Steel Crown, Elektra Drive, Revenge, Shyning Blade e Ransackers.
Nel 1984 è già pronto un nuovo demo, che spiana la strada al successivo EP Crying Steel del 1985. Nei due anni successivi il gruppo intensifica l’attività live suonando in tutta Italia. In particolare da citare l’esibizione allHeavy Metal Festival di Bologna nel giugno 1986 con Motörhead e Twisted Sister.
E’ il 1985 quando esce anche un altro demo, di sole tre tracce, seguito dal demo dell’86, vero e proprio promo del loro primo album On the Prowl, del 1987. Album sicuramente rivoluzionario, almeno per la New Wave Of Italian Heavy Metal (NWOIHM), in quanto è il primo ad essere registrato anche su CD.
A settembre del 1988 un nuovo cambio di formazione, Simonini e Bonzagni escono dal gruppo e vengono sostituiti da Michele Vanni e Lisa Bisognin.
Marzo del 1990, anche Michele Vanni lascia per essere sostituito da Francesco Di Nicola, nel luglio dello stesso anno il gruppo effettua alcune date in Russia che vedono come cantante nella line-up Massimiliano Merlini. Seguono, nel 1994 e nel 2003, alcune reunion che vedono i Crying Steel esibirsi nella formazione classica (Simonini/Nipoti/Bonzagni/Franchini/Ferri).
Il 2006 vede la band reclutata dalla label italiana My Graveyard Productions e iniziano le registrazioni del nuovo album, The Steel Is Back che uscirà nel 2007. Poco dopo l’uscita dell’album Simonini decide drasticamente di abbandonare il gruppo e non prende parte al Release Party dove i Crying Steel si fanno affiancare da Max Magagni.
Dopo l’abbandono da parte di Luca Bonzagni, per dissapori con il resto della band, il 30 novembre 2009 Franco Nipoti annuncia che i Crying Steel hanno un nuovo cantante nella persona di Stefano Palmonari. Segue una serie di concerti, tra cui la partecipazione al British Fest, nell’ottobre 2012 i Crying Steel , quindi, entrano in studio per la registrazione del nuovo album.
Ad aprile 2013 esce Time Stands Steel, sempre per My Graveyard Production. Giugno 2013 i Crying Steel annunciano la separazione dal cantante Stefano Palmonari, viene immediatamente reclutato Ramon Sonato come nuova voce del gruppo.
In occasione del concerto tenuto a Casalecchio di Reno il 28 Febbraio 2014, viene ufficializzato l’ingresso di Luigi Frati in sostituzione di Max Magagni che lascia a causa dei crescenti impegni di lavoro. Con questa formazione la band intensifica l’attività live, nel 2014 rappresentano l’Italia al Waken Open Air 25° Anniversary.
2015 partecipano al festival greco Metal Rites ad Atene con gli americani Jag Panzer, dove firmano un contratto discografico con l’etichetta locale No Remorse Records. Nello stesso anno i Crying Steel condividono il palco con l’ex cantante degli Iron Maiden, Blaze Bayley.
Sempre nel 2015 la band, dall’idea del loro manager Marco Verucchi, rende omaggio al grande cantautore bolognese Lucio Dalla, registrando la cover di “L’ultima Luna”, che non verrà incisa ma di cui verrà rilasciato un videoclip nel dicembre 2018.
Nel 2016 i Crying Steel festeggiano i loro 35° Anniversary con un live al Locomotiv di Bologna insieme a gli amici Rain, Markonee and more. Lo stesso anno condividono il palco con gli americani Riot, esce il cofanetto “speciale” con la ristampa di “On The Prowl” + il dvd con l’esibizione al Wacken Open Air del 2014. Nuovo cambio di Line-up. Entra alla voce Mirko Bacchilega.
Ancora nel 2016 i Crying Steel annunciano che nel nuovo album ci sarà alla voce Tony Mills, una tra le più grandi voci nel panorama rock internazionale, frontman degli Shy e TNT, solo per citare alcune sue band.
2017, vengono chiamati a partecipazione al Paris Metal Fest.
I Crying Steel in questi anni hanno calcato palchi anche internazionali con bands del calibro di: Twisted Sister, Motörhead, Grim Reaper, Demon, Diamond Head, Girlschool, Angel Witch, Gotthard, Praying Mantis, Vanadium, Raven, Satan, Killer, Jag Panzer, Behemoth, Razor, Riot, Blaze Bayley, Decapitated, Van Canto, Hammerfall, Hatebreed, Black Star Riders, Carcass, Children Of Bodom, Hellyeah, King Diamond, Arch Enemy, Amon Amarth, Kreator, Accept, Megadeth, Saxon, Skid Row, Slayer, Sodom, Steel Panther, W.a.s.p. ed altri.
Giugno 2018, il 15, esce “Stay Steel” il nuovo album dei Crying Steel con Tony Mills alla voce, con l’etichetta tedesca Pride & Joy.
Nel Febbraio 2019 viene rilasciato da Jolly Roger una versione Deluxe rimasterizzata di “On The prowl”, impreziosito da un cd bonus live (unico della band).
Il cantante inglese apparirà solo nella versione discografica, mentre il tour vedrà alla voce Mirko Bacchilega.
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L'Italia nel Pozzo*
L’Italia nel Pozzo*
A me il fatto di Macerata non fa più schifo degli altri. L’Italia fa schifo su più lati. Non dò la colpa a Salvini. Alla Lega, al Fascismo. Non diamo la colpa al fascismo. Diamo la colpa a noi stessi. Popolo di fancazzisti che mettono like su Fb e ricondividono l’articolo ficcante, “sul pezzo”, e “per oggi me so’ indignato a sufficienza”. Sì, mettiamo like e ricondividiamo i link di chi sa dire…
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#Alfredino Rampi#Aufklärung#fascismo#Giancarlo Giulianelli#leghismo#Luca Traini#Macerata#Massimo Gamba#Salvini#Vermicino
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Posted @withrepost • @fotografie_della_storia Trentotto anni fa iniziava lʼagonia di Alfredino Rampi, il bambino di 6 anni che precipitò in un pozzo Alle sette della sera del 10 giugno 1981 il piccolo finisce in un pozzo artesiano a Vermicino: grazie alla prima diretta non stop della tv un intero Paese si unì nella speranza e nel dolore. Sono le 19 del 10 giugno 1981, trentotto anni fa, quando il padre di Alfredino Rampi, allarmato dall'assenza del figlio, chiama la polizia. Da quel momento inizia un'agonia che durerà per 60 ore. Gli agenti, arrivati sul posto, si rendono subito conto della situazione: le urla del bambino di 6 anni provengono da un'apertura circolare del terreno, con un diametro di appena 30 centimetri. Giungono subito sul posto i Vigili del Fuoco, che cercano di tenere sveglio il bambino, ma con il passare delle ore ci si rende conto che liberarlo è tutt'altro che facile, visto che i tradizionali mezzi di salvataggio si rivelano inutili. Allora si domanda l'aiuto di contorsionisti, nani, circensi, fantini: il risultato non cambia, tutti falliscono, risalendo in superficie con ferite, escoriazioni, ma a mani vuote. La vicenda, grazie alla televisione, entra prepotentemente nelle case degli italiani diventando un vero caso mediatico: la sera del 12 giugno 28 milioni di telespettatori restano incollati al video a seguire la tragedia del bimbo, le cui grida sono amplificate da un microfono calato giù nel cunicolo. Tra i tanti tentativi di salvare Alfredino Rampi, quello del 37enne Angelo Licheri che, complice il suo fisico minuto, si impegna a calarsi nel pozzo artesiano per tutti e 60 i metri (ormai Alfredino aveva raggiunto questa profondità) di distanza dal bambino. Ci va vicinissimo, ma alla fine fallisce e riemerge dopo 45 minuti passati a testa in giù (25 sono considerati il limite massimo) scoppiando poi in un pianto disperato. La situazione peggiora di ora in ora e ogni tentativo di salvataggio si spegne. La mattina del 13 giugno l'Italia si arrende al fallimento: dopo 60 ore di agonia, trasmessa in diretta a reti unificate, l'annuncio è del conduttore del Tg1 Massimo Valentini... (continua a leggere nel post originale) 💔 https://www.instagram.com/p/Byjy03AiqWo/?igshid=zxcjrijj9809
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Vermicino, Angelo Licheri: "Penso ad Alfredino Rampi ogni giorno"
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Stella (Savona), dedicata all’ex presidente della Repubblica Pertini una statua nella sua città natale.
Stella (Savona), dedicata all’ex presidente della Repubblica Pertini una statua nella sua città natale. Genova, “Basta vedere le generazioni che si incrociano in questa piazza per capire quale è il valore di questa giornata e del ricordo che noi oggi celebriamo, anche con un gesto simbolico, una statua. Credo che il fatto che sia stato un ragazzo, che è il sindaco della sua comunità e che non era nato quando Pertini ci ha lasciato, ad aver organizzato questa giornata sia davvero emblematico del profondo sentimento che ha lasciato Pertini nella vita del Paese, attraverso le sue azioni, la sua semplicità, i suoi gesti importanti da presidente della Repubblica”. Queste le parole pronunciate da Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, a Stella, insieme all’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, il sindaco di Stella Andrea Castellini, l’onorevole Ilaria Cavo, il prefetto di Savona Enrico Gullotti, il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri e il sindaco di Savona Marco Russo, alle celebrazioni in onore del presidente della Repubblica Sandro Pertini e al disvelamento della statua che lo rappresenta, di fronte alla casa natale a Stella San Giovanni realizzata da Pietro Marchese. “Chi invece ha qualche anno in più – ha aggiunto Toti –ricorda Pertini presidente negli anni complicati del terrorismo, come primo presidente della Repubblica a indicare una donna come senatore a vita, il primo a non aver paura a usare parole dure verso uno Stato che tardava, il suo ‘Fate presto’ dopo il terremoto dell’Irpinia lo ricordano tutti, come tutti ricordano le parole davanti al pozzo dove era precipitato Alfredino Rampi. Ma è stato anche il primo presidente della Repubblica a non vergognarsi delle emozioni sugli spalti del Bernabeu quando l’Italia vinse i Mondiali dell’82, o a giocare a scopone sull’aereo della Nazionale. Credo che proprio nella sua semplicità c’è stata la sua profondità”. “Oggi abbiamo in qualche modo simbolicamente riportato a casa Pertini – ha continuato il presidente ligure - È un cammino iniziato qualche tempo fa, restaurando questa casa, e voglio ringraziare chi se ne occupa quotidianamente. Prima abbiamo restaurato la casa, poi ci abbiamo riportato il Presidente: ci abbiamo messo forse un po’ di tempo, ma era proprio Pertini a dire che a chi cammina capita di cadere, e solo chi sta seduto non cade mai. E credo che questa sia la migliore lezione che dobbiamo ricordarci: vuol dire andare avanti, provarci, talvolta riuscire talvolta no, ma credo sia davvero il più profondo ricordo e la più profonda sintesi del suo pensiero. Oggi è una bella giornata non solo per Stella, che ha l’onore di ospitare questa casa e il ricordo del nostro presidente più amato, ma per la Liguria tutta e credo per l’Italia. Ricordare un po’ più spesso da dove veniamo e chi è stato alla guida delle nostre istituzioni credo possa aiutare a costruire un futuro migliore”. “Per me oggi è una giornata straordinaria: il fatto che il presidente, perché per noi Pertini è ‘il’ presidente, sia tornato a casa con questa statua è molto emozionante – ha asserito l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - Questa è una giornata che ci riavvicina alle istituzioni: spesso la politica si distanzia dalle persone, non riesce a dare le risposte che le persone si aspettano, ma una giornata come questa ci fa veramente sentire comunità, e voglio ringraziare tutte le amministrazioni, presenti e passate, che hanno lavorato a questo progetto. Voglio infine ricordare e ringraziare i nostri volontari di Protezione civile, perché quella frase di Pertini, ‘Fate presto’, ecco credo sia una frase che ha cambiato anche la storia della nostra Protezione civile”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alfredino Rampi: the tragedy of little boy who died in well
At seven o'clock in the evening of 10 June 1981, little Alfredino Rampi falls into an artesian well in Vermicino: thanks to the first non-stop live broadcast on italian television, an entire country unites in hope and pain….
Alfredo Rampi, nicknamed Alfredino, literally little Alfredo (April 11, 1975 – June 13, 1981), died after falling into a well in Vermicino, a village near Frascati, about 20 km south-east of Rome, on 10 June 1981. Around 19:00 on 10 June 1981, 6 year-old little boy was out on a walk with his family. When the family decided to return home, he asked his parents if he could walk back across the…
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