#alfabeto Elder Futhark
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"La Setta degli Elementi"
Rune celtiche
Le rune sono lettere di antichi alfabeti con poteri divini come la divinazione degli dei mediante questi oracoli.
Le rune celtiche sono state utilizzate fin dall'antichità come mezzi di protezione.
Sebbene le prime rune celtiche fossero scolpite nel legno, quelle sopravvissute fino ai giorni nostri sono state incise su spade, anelli, monete e persino pietre usate per trasmettere messaggi.
Runa significa segreto da sussurrare.
L'alfabeto Elder Futhark è composto da 24 lettere con ognuna un diverso significato.
Le 24 rune celtiche vengono divise in tre gruppi da otto rune ciascuno.
- Il primo gruppo chiamato Fehu, prende il nome della prima runa e significa bestiame.
La simbologia di questo primo gruppo è legata al microcosmo e alla stabilità individuale.
Al primo gruppo appartengono: Fehu, Uruz, Thurisaz, Ansuz, Raidho, Kenaz, Gebo e Wunjo.
1.Fehu: simboleggia l’arrivo della ricchezza, l’inizio della buona fortuna, di nuove relazioni e prosperità nell’amore.
2.Uruz: segna la fine di un ciclo o una perdita; d’altra parte, porta anche speranza e possibilità di nuovi inizi.
3.Thurisaz: simboleggia la necessità di pensare e ragionare prima di prendere una decisione.
4.Ansuz: dichiara un nuovo messaggio quando ci si trova in una situazione critica; aiuta anche a portare amici e partner nella propria vita.
5.Raidho: predice i nuovi viaggi.
6.Kenaz: generalmente scioglie i nodi, fa scegliere tra cose difficili e permette di amare la decisione.
7.Gebo: si trova un punto di contatto con una persona molto speciale. A livello emotivo significa realizzazione nella vita amorosa e nella vita in generale, unità e cooperazione.
8.Wunjo: segna la partenza dei brutti momenti e promette di colmare tutte le lacune lasciate dai momenti sbagliati riempiendoli di positività e amore.
- Il secondo gruppo chiamato Haglaz racchiude i simboli legati alla capacità di superare le difficoltà e di mettersi in discussione.
Al secondo gruppo appartengono: Haglaz, Nauthiz, Isa, Jera, Eihwaz, Perthro, Algiz e Sowilo.
9.Haglaz: simboleggia la perdita di pace e chiarezza.
10.Nauthiz: il dolore agisce come un’esperienza di apprendimento, creando saggezza per assimilare le brutte esperienze.
11.Isa: simboleggia la pazienza.
12.Jera: suggerisce ricompense, soddisfa il lavoro e l’amore e permette di avere un po’ di tempo per se stessi e premiarsi per le difficoltà.
13.Eihwaz: aspettare pazientemente senza commettere l’errore di spingere le cose è essenziale per prendere le giuste decisioni, ed evitare che altre persone interferiscano nei nostri affari.
14.Perthro: il destino scuote qualcosa che rimane nascosto per portarlo alla luce, quindi è possibile svelare segreti non raccontati.
15.Algiz: é una connessione magicamente stabilita tra due mondi, l’umano e il divino, cioè arriva una luce divina che porta i doni di protezione e rivelazione.
16.Sowilo: apre la strada e dà una visione chiara per fare la propria scelta e indica la vittoria.
- Il terzo e ultimo gruppo è chiamato Tiwaz e prevede simboli connessi sia ad aspetti positivi che negativi legati alla speranza di una forte crescita spirituale.
Al terzo gruppo appartengono: Tiwaz, Berkano, Ehwaz, Mannaz, Laguz, Ingwaz, Othala e Dagaz.
17.Tiwaz: simboleggia coraggio, intelligenza e potere incanalati attraverso l’azione, successo, trionfo, conquista.
18.Berkano: è un portafortuna, generalmente inciso sui possedimenti, incoraggia anche la crescita positiva di corpo, mente e anima.
19.Ehwaz: esprime l’esatto equilibrio tra forze opposte e, allo stesso tempo, complementari per garantire un progresso costante attraverso la forza e la fede e permette di evitare i pericoli.
20.Mannaz: simboleggia il potere mentale e la sua capacità di raggiungere una maggiore intelligenza e ottenere le cose migliori della vita.
21.Laguz: intriga il lato della propria mente che decide con saggezza e connette con una maggiore intelligenza che consente di prendere le decisioni giuste al momento giusto.
22.Ingwaz: segna l’inizio di un nuovo percorso verso il completamento dei nostri obiettivi semi finiti, in modo soddisfacente e cancellando i nostri dubbi.
23.Othala: prevede il raggiungimento della libertà attraverso decisioni difficili e dolorose che richiedono coraggio e offrono, in cambio, indipendenza, soddisfazione e realizzazione.
24.Dagaz: simboleggia che l'intuizione di risolvere una situazione conflittuale porta a una rinascita, a un risveglio e ad una vita rivelatrice e soddisfacente.
Metodi di lettura e utilizzo delle rune:
Secondo il metodo delle rune di Odino per invocarne il potere divinatorio bisogna mettere le rune in un sacchetto nero e mescolarle mentre si fa la domanda della quale si vuole sapere la risposta e così si tirano fuori le rune una alla volta finché non formano un messaggio in codice.
Esistono anche altri metodi di lettura:
- quello delle tre rune consistente nel prendere tre rune e leggerle da destra a sinistra. In questo caso la prima indicherà il presente, la seconda gli ostacoli e la terza il percorso che si deve seguire.
- quello delle cinque rune poste in verticale che stanno a simboleggiare nell'ordine: il presente, la sfida, il percorso da seguire, il sacrificio e la nuova situazione futura.
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ASSUNTO: Runa Feoh Esta Runa é que dá inicio ao Elder Futhark (Antigo Futhark/Alfabeto. Feoh em sua tradução direta, significa Gado; o gado era considerado riqueza pelos povos antigos, não apenas os nórdicos. A riqueza de um homem era mensurada pela quantidade de gado que ele tinha. Feoh representa a riqueza móvel e a plenitude de partilha. . "A verdadeira felicidade e sucesso consiste em gastar nossas energias com um propósito – William Cowper". . A deidade diretamente ligada à esta Runa é Freyja. . Mensagem de conselho de Feoh: preserve e conserve a "vitória" (aquilo que conseguiu, seja bens materiais ou relacionamentos - quem cuida tem) e evite o materialismo. . Esse ano, estarei publicando a segunda edição do livro: "Aos Mestres das Runas", onde terá explicação mais detalhada das Runas, entre outras informações sobre os deuses e a mitologia. . Mais Informações, no link da Bio. . Bjs 💋 🌻 By Andreia 🌟 Psicanalista Clínica | Astrologia Psicológica | Terapeuta | Autora 🌻
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Entrevista con Stephen E. Flowers (2003)
Del interesante doctor estadounidense Stephen Edred Flowers (Texas, 1953), filólogo y experto en antigua historia germánica y estudios rúnicos y ocultistas, prolífico autor de más de 40 libros de temas esotéricos (algunos firmados como Edred Thorsson) y traductor al inglés por primera vez de textos islandeses, antiguo-nórdicos y germánicos, fue publicada en Marzo de 2003 una entrevista con él en newdawnmagazine.com realizada por el periodista, editor y músico Michael Jenkins Moynihan (1969), el cual posteriormente colaboraría en un libro de Flowers, conversación que ofrecemos aquí en castellano.
SABIDURÍA para la ERA del LOBO.Una Conversación con el Dr. Stephen Flowerspor Michael J. MoynihanMarzo de 2003 Uno de los paradigmas dominantes de la sociedad moderna es la fragmentación. En el mundo de la cultura popular eso se traduce en llamativas distracciones y en interminables cosas efímeras, mientras que en el mundo de la academia eso engendra la sobre-especialización y una tácita negativa a siquiera intentar entender el panorama general, especialmente desde una perspectiva metafísica. En ese ambiente atomizado, cualquiera que exalte una visión cohesiva que esté marcada por valores tradicionales —para no mencionar estándares altos— automáticamente se convierte en una anomalía. Ése es el caso del doctor Stephen Flowers, quien es una de las especies más raras: un erudito con espíritu, uno que tiene un propósito firme pero que sin embargo tiene una mente abierta. Durante más de un cuarto de siglo él ha dedicado sus energías a desentrañar los misterios no sólo del antiguo alfabeto simbólico de las Runas, sino también de los ámbitos más profundos del mito y la cultura germánicos desde los cuales ellas surgieron. Para Flowers, esa búsqueda se resume en una sola palabra, RUNA, que es la antigua forma idiomática gótica equivalente al término griego mysterion ("misterio"). Fue a principios de los años '70 que Flowers oyó esa palabra audiblemente susurrada en su oído, y desde aquel tiempo él ha perseguido infatigablemente un camino para entender sus implicaciones. Después de trabajar en filología germánica y celta bajo el profesor Edgar Polomé (1920-2000), Flowers recibió su grado de doctor en 1984 con una disertación titulada"Runes and Magic: Magical Formulaic Elements in the Elder Tradition" (más tarde publicada en 1986). A mediados de los años '80 Flowers también comenzó una carrera de escritura más pública bajo el nombre de Edred Thorsson. Sus libros sobre las Runas y la magia germánica ("Futhark", "Runelore", "At the Well of Wyrd", "Rune Might", "Northern Magic", "The Nine Doors of Midgard" y "A Book of Troth") se han convertido en una especie de clásicos, y aunque estén destinados al mercado de libros ocultistas, revelan una profundidad de entendimiento y un grado de conocimiento que es inusual encontrar en ese género. Bajo su propio nombre él también publicó material menos especulativo, como por ejemplo "Fire & Ice" (1995), sobre la orden mágica alemana Fraternitas Saturni, y su traducción del Galdrabók, un grimorio [manual de invocación mágica] islandés medieval. Su interés por temas germánicos se extiende no sólo al pasado distante sino también a manifestaciones más recientes y polémicas, como el período völkischde fines del siglo XIX, o los aspectos esotéricos del Tercer Reich, y sus traducciones de "Secret of the Runes" de Guido von List, "Rune-Magic" de Siegfried A. Kummer, o los escritos de Karl Maria Wiligut (The Secret King: Himmler’s Lord of the Runes, 2001), sobre todos los cuales temas él ha puesto una luz académica. Él también ha escrito "Lords of the Left-Hand Path" (1997), un extenso estudio de corrientes ocultistas más oscuras, y un innovador análisis de antiguos textos mágicos griegos titulado "Hermetic Magic" (1995). A diferencia de muchos que poseen credenciales académicas, Flowers nunca se contentó con relegar sus intereses a un nivel puramente intelectual, y por ello él ha estado durante mucho tiempo activo en el contemporáneo renacimiento del paganismo germánico, diversamente llamado Odinismo o Ásatrú (un término acuñado del Antiguo Nórdico, que significa "lealtad a los dioses"). Él fue un miembro original de la organización de Stephen McNallen Ásatrú Free Assembly (que todavía existe hoy como la Ásatrú Folk Assembly), y en 1979 fundó su propio grupo iniciático, la Rune-Gild, dedicado a la exploración seria de los niveles esotéricos e internos de la tradición germánica, así como de la más amplia cultura indoeuropea, de la que es sólo una rama. En la base de todo su trabajo hay una creencia en la profunda importancia del pensamiento germánico tradicional y en la eterna relevancia de su expresión mitológica. Después de todo, el inglés es una lengua germánica, y nuestra sociedad —fragmentada o decaída como ahora pueda ser— debe sus verdaderos orígenes tanto, si no más, a Europa del Norte como a Atenas o Roma. Consternado por la actual disminución del apoyo a los estudios germánicos en la mayor parte de las universidades a través del mundo occidental, Flowers ha revelado recientemente su último proyecto: el Woodharrow Institute. Dicha institución educativa sin fines de lucro pretende mantener y fomentar la tradición de la erudición germánica, ofreciendo cursos y publicaciones, y relacionándose con círculos académicos dondequiera que sea posible. Además de administrar el Instituto, Flowers y su esposa Crystal también dirigen la empresa editora Rûna-Raven, que publica un catálogo de títulos acerca de diversos aspectos de la cultura germánica antigua, junto con especializados estudios lingüísticos y obras de áreas relacionadas. Michael Moynihan. * * * * —Michael Moynihan: ¿Puede usted recordar qué acontecimiento inicial lo llevó a emprender el camino que usted ha emprendido hacia el entendimiento de los misterios de la tradición germánica? —STEPHEN FLOWERS: Comencé mi "carrera" en la comprensión de los misterios de la tradición germánica como lo que yo llegaría más tarde a entender como un "bobalicón ocultistoide". Yo estaba interesado en una variedad de cosas bastante tontas. Una de mis primeras pasiones fueron las películas de monstruos. Quizá la revista Famous Monsters of Filmland fue mi primera biblia. Mi "monstruo favorito" era el que había sido creado por el doctor Frankenstein. Había simplemente algo en el origen "gótico" y germánico del mito que me atraía. Antes de eso, puedo acordarme de ser atraído por todas las cosas germánicas (y escandinavas); películas como Los Vikingos (que vi durante un viaje de infancia a San Antonio, Texas) y La Caída del Imperio Romano me inspiraron vagamente con ciertas escenas de la "barbarie" germánica. Más tarde, aquello maduró ligeramente en un interés por libros como "El Retorno de los Brujos" y "La Lanza del Destino", y culminó en mi "audiencia" de la palabra RUNA en 1974. Eso fue un catalizador para un salto cuántico en mi desarrollo. Eso hizo que yo excavara en la base científica y académica de lo que me había fascinado tanto desde la infancia. Toda esa experiencia puso el fundamento de la naturaleza de mi propia enseñanza, siguiendo este patrón: inspiración (irracional), que condujo al estudio objetivo (racional), lo que condujo a una internalización (subjetiva), lo que por último conduce a una caracterización objetiva (= entendimiento / transformación personal). —Moynihan: ¿A qué dio origen su iniciación en el Ásatrú u Odinismo organizado, y cómo mira usted ahora hacia atrás a ese período? —FLOWERS: A mediados de los años '70 había sólo muy pocos individuos que consideraban la idea del renacimiento de la antigua religión germánica. Mi propio viaje individual comenzó tan temprano como en 1972. Sin embargo, diré que permaneció bastante desordenado y no dirigido hasta 1974, cuando escuché la palabra RUNA susurrada en mi oído. Pero incluso entonces, con la inspiración de una fuente superior, la lucha para entender el significado pleno de todo eso era tan significativa que tuvo que ser realizada en el plano terrenal. Vi en lugares como la revista Fate avisos de la Ásatrú Free Assembly (AFA) y quedé intrigado, pero por alguna razón consideré imprudente ponerme en contacto con ese grupo hasta que yo tuviera algo significativo para ofrecer. Hacia 1975 mi trabajo había tomado la dirección de ser más dirigido por la disciplina académica. Una vez que yo había hecho un progreso significativo en la reformulación de mi filosofía rúnica (que encontró expresión en el manuscrito que se convirtió en mi libro "Futhark") y en mis estudios de graduado en la Universidad de Texas en Austin, me sentí preparado para entrar en contacto con grupos Ásatrú. Primero conocí al líder de la AFA, Stephen McNallen, en el primer Althing de dicha Asamblea en el verano de 1979. Conocer a Stephen fue para mí una experiencia que cambió mi vida. Él es una encarnación de una especie de espiritualidad germánica que pone las palabras en acción. Fue en ese entonces que fui llamado un godhi [la designación en Antiguo Nórdico para un líder espiritual] en la AFA. Ésa es ahora la única credencial que tengo de alguna importancia en el mundo del Ásatrú / Odinismo. A pesar de cualquier historia que pudiera haber pasado a finales de los años '80 y principios de los '90, no puede haber duda de que Stephen McNallen es la luz guía del Ásatrú estadounidense. A él lo cuento como un amigo y colega, y valoro muchísimo el hecho de que fue de él que recibí mi godhordh o "autoridad como un godhi". —Moynihan: Usted a menudo ha hablado sobre cuán esencial puede ser la formación académica disciplinada para entender los aspectos esotéricos de la religión y cómo poner con más eficacia en práctica aquellos conocimientos. Probablemente aquello también funciona simultáneamente en la dirección inversa. En otras palabras, ¿en qué maneras positivas su involucramiento activo con la religión impactó su trabajo académico? —FLOWERS: Los aspectos esotéricos y espirituales funcionan como formas iniciales de inspiración para la mente. Eso es esencial para el enfoque Odínico de la vida. Primero hay un impulso "irracional" o supra-racional, un rayo del cielo que pone a la mente consciente en su misterioso curso. Aquel impulso, para muchos, puede ser un golpe desorientador del cual ellos nunca se recuperan. Ellos simplemente se hunden cada vez más profundo en un mar de subjetividad. Para otro grupo, el subjetivismo es finalmente re-equilibrado con un trabajo racional. El entendimiento de la inspiración es conseguido, sin "justificarla". El permitir que la experiencia y la percepción internas y subjetivas coexistan con el análisis objetivo y racional es esencial para el proceso de entender verdaderamente la tradición en un modo científico, así como para el proceso del desarrollo personal basado en la simbología tradicional. Fue notado por observadores exteriores, mis mentores en el mundo académico, que yo tenía una extraña capacidad para dar sentido a oscuros mitos y para aprehender las ocultas conexiones entre diversas estructuras míticas. Esa capacidad provenía de mi experiencia interna que fue construída sobre una base que está fuera de los modelos puramente racionales. Si uno trata de profundizar en los misterios de la cultura simbólica de un mundo arcaico —uno muy separado de nuestra propia sociedad y valores contemporáneos— entonces obviamente alguna clave debe ser encontrada que sea algo distinto de la monótona lógica o la especulación salvaje. Para mí esa clave es la balanceada apertura al espíritu mítico de Odín. Yo fui lo bastante afortunado como para tener mentores académicos que me apoyaron en este acercamiento, que eran ellos mismos hombres espirituales. Sin su apoyo interior yo no podría haber conseguido lo que he conseguido. —Moynihan: ¿Por qué es tan radical la noción de un estudioso de la religión pre-cristiana que realmente adhiere a las ideas espirituales que él también estudia?. ¿Es eso simplemente un subproducto de la situación en Occidente donde cualquier camino religioso que esté fuera de los credos monoteístas "predominantes" es pintado como sectario y marginal? —FLOWERS: Pienso que esa actitud deriva casi completamente de dos fuentes: 1) el antagonismo entre la cosmovisión materialista y la espiritual tradicional, y 2) la oportunidad que los adherentes de la cosmovisión materialista han aprovechado para atacar la visión espiritual en base a acontecimientos históricos que rodean a la Segunda Guerra Mundial. Esa cosmovisión materialista es "monoteísta" en el sentido de que tiene en cuenta un solo conjunto de valores ortodoxos. De esta manera, se trata realmente de una forma secularizada de la religión monoteísta. El sistema judeo-cristiano de pensamiento se ha prestado muy bien a ser secularizado de tal modo que puede ser convertido en un modelo para teorías políticas y económicas modernas. Como una nota aparte, el Islam ha sido mucho más obstinado en su adhesión a sus valores originales, lo que ha hecho que esté muy desfasado con sus primos monoteístas. El judaísmo y el cristianismo pueden ser tolerados por el establishment del mundo académico porque ellos pueden ser vistos como prototipos teóricos del modelo materialista y positivista que ahora domina el pensamiento en Occidente. Los anteriores modelos tradicionales son vistos no tanto como una amenaza para la religión sino como una amenaza para el monolítico orden político y económico. Las filosofías pre-cristianas y tradicionales son demasiado divergentes y multivalentes para ser dominadas en un solo "mercado" de ideas. Esto señala la fatal hipocresía del actual grupo de "pensadores" modernistas, que declaman acerca de "multiculturalismo" y tolerancia, pero que apoyan exclusivamente modelos socioeconómicos monolíticos que implementan lo opuesto de lo que ellos públicamente apoyan. Seguramente el mundo antiguo, tradicional y pre-cristiano está más de acuerdo con lo que realmente parece mejor para la mayoría de las personas. ¿No son las antiguas y pre-cristianas Atenas o Alejandría modelos más ideales para el futuro que la Roma medieval o Constantinopla? Claramente, la hostilidad contra aquellos que ven un valor en los modelos pre-cristianos deriva no del lado religioso del debate sino más bien del desafío secular que el tradicionalismo representa para el actual orden político. Lo que se necesita es una campaña para la reeducación del mundo académico, para mostrar que el futuro idealizado es uno que más probablemente estará basado en el mosaico de tradiciones pre-cristianas que en el monolítico modelo cristiano. Los estudiosos de la tradición pre-cristiana en efecto deben tener simpatía e incluso empatía por los paradigmas que ellos están estudiando. Si ellos no tienen un vínculo subjetivo con el paradigma que ellos procuran entender, entonces ellos han colocado categóricamente una barrera insuperable entre ellos y el "objeto" que ellos procuran entender. De ahí que ellos de hecho se han descalificado a sí mismos para ser capaces de entender alguna vez realmente los modelos de pensamiento en cuestión. —Moynihan: Usted siempre ha tratado que aquellos involucrados en el neo-paganismo tengan un estándar intelectual más alto, y, siempre que sea posible, persigan activamente el estudio académico serio. ¿Ha notado usted algún número significativo de gente dispuesta a asumir el desafío? —FLOWERS: Hasta este punto yo diría que en efecto ha habido un número significativo de gente que ha aceptado el desafío de perseguir objetivos académicos como una forma de poner sus vidas internas y espirituales sobre un fundamento más firme. El número puede ser significativo, pero no grande. Se espera que con el advenimiento del nuevo Instituto Woodharrow un mayor número de gente entenderá lo que estoy tratando de comunicar en esta tendencia. El mundo "neo-pagano" entero ha sido hecho una parte de la clase de mentalidad bohemia y "underground" de la cultura anglosajona (incluyendo a la imitativa cultura estadounidense). Lo que yo estoy tratando de hacer es simplemente llamando a la cultura anglosajona de vuelta a sus raíces germánicas más orgánicas. Eso incluye la manera en la cual es abordada la idea de "neo-paganismo". Como esbocé en mi ensayo "Cómo Ser un Pagano" [1], impreso en el volumenBlue Runa (2001), hubo un tiempo en que el "conocimiento pagano" indicaba, en primer lugar, algo que era riguroso, y que gradualmente evolucionó hasta ámbitos superiores de lo generalmente inefable. La "fe cristiana" era algo que se opuso al "conocimiento pagano" y se caracterizó por el subjetivismo e infinitas apelaciones a autoridades no verificables desde el principio hasta el final del proceso. De esta manera se puede ver cómo el típico seguidor de la "Nueva Era" o "wicano" está de hecho, paradigmáticamente, mucho más cerca del modelo de pensamiento cristiano original que el "creyente cristiano" promedio de hoy. [1] https://www.theapricity.com/forum/showthread.php?18466-quot-How-to-Be-a-Heathen-quot-by-Stephen-E-Flowers-Edred-Thorsson Seminaristas cristianos serios no pensarían en ignorar el estudio del latín, el griego y el hebreo, y sin embargo muchos aspirantes al "sacerdocio" del Ásatrú hoy piensan que el aprendizaje del Nórdico Antiguo es una cosa irrazonable de requerir. Es notable percibir cuánta gente ¡ni siquiera entiende la gramática de su supuesto "nombre nórdico"! Los motivos de esta aparente hostilidad virtual contra el aprendizaje son una parte de la mentalidad "anti-intelectual" anglosajona. Por contraste, puede ser notado que algunos renovadores alemanes de principios de siglo eran de hechoprofesores, p. ej. Jakob Wilhelm Hauer (Tübingen) y Ernst Bergmann (Leipzig). Esa tendencia cultural interior debe ser primero reconocida antes de que pueda ser vencida. No piense ni durante un minuto que estoy alabando la gran sabiduría o el carácter del típico académico moderno. La academia está actualmente en decadencia. Sin embargo, el conocimiento básico y sistemático poseído por aquellos que han pasado décadas en estudios especializados, y que han sido los tradicionales receptores del conocimiento transmitido desde diversas generaciones anteriores de eruditos, es un recurso que es indispensable para nosotros. —Moynihan: Si bien su foco está puesto por lo general en la tradicional cultura y religión germánica o de Europa del Norte, usted también ha abordado otras áreas en algunas de sus obras, como en el libro "Hermetic Magic" (1995). ¿Cuál ha sido su razón para hacer aquello, y cómo esos ámbitos aparentemente distintos se enlazan o se fertilizan cruzadamente? —FLOWERS: En "Hermetic Magic" me concentré en las operaciones de los papiros mágicos griegos que hicieron uso del poder simbólico del lenguaje y el alfabeto (es decir, las operaciones más influídas por los griegos). En efecto, hay mucha posible fertilización cruzada entre las tradiciones germánicas y griegas de la magia verbal y alfabética. El libro "Hermetic Magic" fue un experimento sobre el uso del principio de la RUNA en el desciframiento de una tradición distinta de la germánica. Resultó ser generalmente acertado. Gran parte de lo que se trataba la magia Hermética se perdió en la magia de estilo Golden Dawn / Ordo Templi Orientis de los señores de la época victoriana."Hermetic Magic" es una tentativa de ir ad fontes, es decir, de vuelta a las fuentes de lo que es la magia Hermética, a fin de llegar a una perspectiva fresca y eterna acerca del poder de la voluntad humana. Éste es un ejercicio acerca del poder de la RUNA,el Mysterion, como yo lo veo. "Hermetic Magic" muestra lo que puede ser hecho con el principio de la RUNA / Mysterion. Que ello haya sido generalmente ignorado por la masa "hermética" común y corriente es un signo de cuán esotérica es la tradición actual. —Moynihan: La obra de Georges Dumézil [1898-1986], el erudito francés de religión comparada indoeuropea, ha sido una fuerte influencia sobre su propia perspectiva. ¿Cuáles considera usted que son los aspectos más importantes de su trabajo, y por qué resonaron ellos en usted a tal grado? —FLOWERS: En primer lugar, supongo que llegué a su obra como un asunto de tradición. Mi propio profesor, y Doktorvater [supervisor del doctorado], Edgar Polomé, era un calificado Duméziliano. Más allá de lo que aprendí en sus clases [de Dumézil], sin embargo, vi que sus estudios objetivos (lo que implicaba hacer detallados expedientes de los diversos dioses indoeuropeos, etc.) junto con su enfoque estructuralista, permitió los comienzos de una síntesis contemporánea y viva de ideas antiguas con las de Jung y otros. Las ideas de Dumézil son 1) exactas y objetivamente verificables en buena parte, y 2) son potentes instrumentos para el actual trabajo auto-transformacional. —Moynihan: En años recientes parece haber un esfuerzo sistemático de parte de ciertos segmentos de la comunidad académica para desacreditar el trabajo de Dumézil, y sobre todo su formulación del modelo tripartito / tri-funcional. Tales tentativas recuerdan aquellas dirigidas contra Mircea Eliade y otros eruditos de la religión y el mito. ¿Por qué esa animosidad, y de qué tienen tanto miedo esos desacreditadores? —FLOWERS: Ellos tienen miedo del resurgimiento de la cultura indoeuropea. Ellos han invertido intelectualmente en la idea de que el internacionalismo es bueno y de que cualquier cosa que glorifique al mundo no-europeo es preferible a cualquier cosa que parezca dar buena reputación a la cultura europea. Todo esto es muy irónico porque los ideales de los cuales ellos derivan son completamente de origen europeo. Sin embargo, como un asunto de ideología, pero probablemente más como un asunto de tendencia de moda intelectual, el establishment académico desaprueba cualquier cosa que ve como "glorificación" de la cultura europea. Ellos probablemente argumentarán que sus motivos para eso vagamente tienen algo que ver con la Alemania de los años '30. En conversaciones con académicos alemanes acerca de Runología descubrí que en las universidades alemanas están sucediendo ahora las mismas cosas que ocurrieron en las estadounidenses en los años '80 y '90: cualquier cosa acerca de Europa del Norte antigua o medieval está siendo desmantelada. Está también el miedo de que Europa realmente sea capaz de hacer la paz dentro de sí en base al modelo indoeuropeo más bien que al cristiano y/o marxista. Eso desacreditaría sus prejuicios intelectuales una vez más. Específicamente acerca de Dumézil y la teoría tripartita, sus teorías tienen el potencial de formar la base de una unidad cultural pan-indoeuropea. Ellas son el mayor desafío para el cristianismo y el positivismo materialista en el siglo XX. Entonces no es sin alguna justificación que Dumézil ha sido tan extensamente atacado. Sus teorías plantean realmente un desafío, y no son simplemente curiosidades intelectuales. Ellas piden alguna clase de acción y alguna clase de cambio de parte del lector de sus ideas. El pequeño secreto sucio es probablemente tan sólo que en la academia el estudio de antiguas lenguas y de la Historia antigua es difícil, mientras que con lo cual ellos están sustituyendo todo esto es relativamente fácil. De ese modo, la "guerra contra los indoeuropeos" es realmente parte de la estupidización general de la academia. —Moynihan: Hace poco usted asistió a una conferencia académica internacional sobre Runología en Dinamarca. ¿Cuáles fueron sus impresiones sobre cómo esa disciplina va progresando en el mundo académico de hoy? —FLOWERS: El campo académico de la Runología, como cualquier otra disciplina académica, está sujeto a los dictados de la moda y al cambio de las tendencias intelectuales. (Aquí es donde una disciplina académica se diferencia de una disciplina Tradicional). La mayoría de los runólogos del siglo XIX y comienzos del XX aceptaron la relación entre religión o magia y las runas como un hecho dado. Ellos aceptaron eso sin aplicar un sentido crítico porque les pareció (quizá correctamente) como la conclusión más obvia prima facie [a primera vista] en base a toda la evidencia. Por cuanto ellos no fueron críticos en su aceptación, sin embargo, aquello dejó la puerta abierta a una posterior generación de runólogos para que cuestionaran las suposiciones de la generación anterior. En el mundo de la ciencia eso es una buena cosa. Si aquellos que no cuestionaron la naturaleza "mágica" de las runas no hubieran sido tan faltos de sentido crítico, entonces una exploración más profunda y más perceptiva de la idea de las runas y de la magia nunca podría haber sido emprendida. Me alegré mucho de tener a individuos más jóvenes —muchos todavía estudiantes— en la conferencia rúnica que discretamente se acercaron a mí y me dijeron que parte de la razón de que ellos hubieran ido a la conferencia era para conocerme, y que ellos habían sido primero expuestos al maravilloso mundo de las runas y a la tradición germánica esotérica por medio de mis obras más "populares". La cambiante cara de la academia dicta que lo que está de moda hoy, no lo estará mañana. Las semillas de la siguiente generación de runólogos ya han sido plantadas. En algún nivel, quizás, aquellos que son enemigos de la tradición han sentido esto. Su estrategia es quizá impedir que las semillas crezcan no permitiendo que las semillas existan en un suelo fértil. Los campos enteros de la runología, la religión comparada, los estudios indoeuropeos, etcétera, están siendo sistemáticamente desarraigados de las instituciones académicas. Especialmente en Estados Unidos esto está ocurriendo con un ímpetu simultáneo tanto desde la "Derecha" como de la "Izquierda". La Izquierda internacional ve la tradición europea como estando en el poder, y su mito de la dialéctica determina que ellos deberían, por razones "revolucionarias", buscar privar de su status a cualquier cosa que esté en el poder. La Derecha, por otra parte, está dominada en Estados Unidos por un sentimiento cristiano, que ve el interés por nuestras tradiciones antiguas como hostiles al modelo cristiano. Es interesante notar que esos intereses aparentemente divergentes de la "Izquierda" y la "Derecha" están, en Estados Unidos al menos, de acuerdo en que al menos uno de sus "enemigos" comunes son las tradiciones nacionales orgánicas de Europa. Esto está ocurriendo no sólo en Estados Unidos sino en Europa también. Recientemente el cargo del profesor doctor Klaus Düwel en la Universidad de Göttingen en Alemania fue terminado por la administración de la universidad. En la conferencia rúnica en Dinamarca los runólogos firmaron una petición dirigida a la administración de la universidad pidiéndole que ese prestigioso puesto fuera mantenido. Las raíces del estudio académico de las runas en aquella institución se remontan a los hermanos Grimm. —Moynihan: ¿Es la fundación del Instituto Woodharrow para Estudios Germánicos y Rúnicos de algún modo una respuesta a la actual situación en cuanto a estas áreas de estudio? —FLOWERS: El Instituto Woodharrow no es sólo una respuesta a esta actual situación en la academia, sino también a defectos, como yo los veo, que existen en la "subcultura esotérica". El Instituto se destaca de la actual "subcultura mágica" en que está conformado por, y en su nivel más básico debe conformarse a, todas las legítimas reglas y regulaciones del procedimiento científico, todo lo cual es beneficioso para el proceso total si se mantiene en perspectiva. Esos métodos impregnan nuestro modo de abordar las áreas esotéricas, o las áreas del trabajo interno también. Como siempre ha sido el caso con la Rune-Gild [organización que Flowers fundó en 1980] —que en el futuro será restablecida dentro del contexto del Instituto Woodharrow— comenzamos con lo que es objetivamente conocido, y nos moveremos desde aquella base hacia una exploración de los rincones más oscuros de lo desconocido. Entonces el Instituto Woodharrow tiene como propósito responder a un desafío que tiene dos extremos: proporcionar una base objetiva y científica para el comienzo del trabajo interior, y re-concebir el objetivo o propósito final del trabajo intelectual mismo como una completación del Yo; proporcionar estándares objetivos a una ciénaga de subjetividad (la cultura ocultistoide), y proporcionar un propósito interno a las búsquedas a menudo estériles e inútiles de la academia. Éste es un formidable desafío, desde luego, pero es lo que lo hace digno de ser acometido. —Moynihan: ¿Qué papel ve usted que cumple el Instituto en último término, y cómo podría aquél relacionarse con instituciones académicas más establecidas o formales? —FLOWERS: Está claro, de lo que ya ha sido dicho, que la disciplina académica de la Runología, así como las de estudios antiguo-germánicos y estudios indoeuropeos, etcétera, están en problemas. Si la runología científica es dejada a su ciclo normal de moda intelectual, no hay ningún daño hecho. El runólogo tradicional radical sería libre como siempre de recoger los frutos de aquel trabajo intelectual y tener su trabajo interior enriquecido por ello. Sin embargo, si los campos académicos tradicionales son desarraigados y marginados hasta su extinción, entonces eso ya no sería posible. El Instituto Woodharrow está diseñado para ser un refugio para la tradición académica, y para fomentar hasta cierto punto una especie de erudición guerrillera. El trabajo básico del Instituto no debe ser de ningún modo comprometido por el "pensamiento ocultista"; debería ser completamente histórico y académico. Jugaremos al "juego académico" según sus reglas y según sus estándares. Entonces y sólo entonces puede el Instituto realizar otra de sus tareas principales: actuar como un "centro de estudios" para aquellos interesados en el trabajo interior. El hecho de que la palabra "académico" sea usada para describir sólo aquella clase de trabajo que es "puramente científico", es en cierto modo un mal uso del término. La escuela de Platón, la Academia, de la cual al final se deriva nuestro uso moderno del término, no tenía como su objetivo final la producción de datos científicos limitados a lo que puede ser cuantificado y objetivamente conocido. Aquello era sólo un escalón en el verdadero propósito de la escuela, que era la transformación del individuo en una forma más alta de ser; en otras palabras, el "producto" final era el alma completada. Ese objetivo último entero se ha perdido en la institución académica moderna, excepto quizá donde grupos secretos de eruditos podrían conservarlo de manera no oficial. El Instituto Woodharrow procura restaurar el modelo completo de la vieja Academia en un contexto germánico. Como tal, su objetivo último es transformacional y no simplemente "científico", como se entiende en el lenguaje moderno. De los participantes, o miembros, del Instituto no se requerirá, sin embargo, que persigan ese trabajo interior como alguna especie de requisito previo para el ingreso. El Instituto desarrollará toda una variedad de áreas de interés e investigación. Se espera que el Instituto en el futuro sea capaz de establecer buenas relaciones con la academia predominante. Podríamos ofrecer programas prácticos en estudios de lenguaje, arqueología experimental y, de manera más importante, ideología experimental o empírica. Nuestra misión en la academia predominante sería simplemente restaurar áreas tradicionales de estudio donde ellas han sido perdidas y ayudar a retenerlas donde ellas están en peligro. El Instituto entonces tiene dos objetivos principales en el mundo: 1) actuar como un refugio para el trabajo científico desplazado, en los campos de la Runología, los estudios germánicos y estudios indoeuropeos generales; y 2) actuar como un centro de estudios para individuos interesados en hacer uso del trabajo científico como una base para el desarrollo interior. El Instituto Woodharrow es un arma en la lucha tanto contra el modernismo como contra el subjetivismo ocultistoide. —Moynihan: En la antigua cosmología germánica existe una dinámica cíclica donde el antiguo orden sufre un colapso y es desgarrado tanto desde dentro como desde fuera, pero ése es un paso necesario que precede al despliegue de un nuevo comienzo. ¿Es demasiado mirar los acontecimientos contemporáneos bajo esta luz? Y si no, ¿cuál es el mejor camino para que el individuo consciente se aproxime a la actual situación? —FLOWERS: Es mi opinión que las visiones tradicionales son eternamente válidas y siempre significativas. La cosmología germánica, el Ragnarök, que realmente puede referirse al comienzo, al medio o al final del proceso cosmológico, implica al final de proceso ciertas épocas. Éstas son mencionadas en los poemas de la Edda Mayor con términos como la "Edad del Lobo", que se refiere a la naturaleza "avara", "codiciosa" o "apetitiva" de la edad. Claramente el mundo como un todo está en una "Edad del Lobo". El individuo, y ciertos grupos de elegidos, pueden, como dijo Julius Évola, "montar al tigre". Eso significa que ciertos individuos y grupos pueden, ejerciendo su voluntad contra la realidad de consenso como la ha conformado la Tradición, poner los fundamentos personales y transpersonales para el siguiente (inevitable) desarrollo cíclico. Ese siguiente ciclo estará (naturalmente) más imbuído con la Tradición, a medida que gira la rueda del desarrollo.–
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As runas eram sistemas de escrita baseados no alfabeto romano. Existem diversos grupos de runas, que eram usados (e adaptados) para representar idiomas germânicos em épocas e regiões distintas. Um dos mais conhecidos -- por sua associação ao esoterismo, por possuir 24 caracteres -- é o Elder (Antigo) Futhark. Apesar do que é comumente propagado, ele não era utilizado na Era Viking, mas para representar o idioma proto-germânico. Os nórdicos da era Viking utilizavam o alfabeto reduzido de 16 runas, o Younger (Novo) Futhark. Deste, existem duas variantes: Tronco Longo (long branch) e as Sueco-Norueguesas (short-twig ou runas Rök). Existem também outras variantes como as Sem Linhas (staveless), Góticas, etc. Cada uma foi desenvolvida para se adaptar aos sons (que variam de idioma para idioma) das línguas as quais queriam representar. Mas fica para nós a pergunta: e como escrever em runas, hoje? Existem duas decisões básicas a se tomar, primeiro: A primeira:
(a) Você quer escrever algo que os antigos leriam em seu idioma, e o compreenderiam? ou (b) Você quer usar um alfabeto antigo para escrever algo no seu idioma, e, para aqueles que estão vivos que conhecerem as runas poderem ler?
A segunda, caso tenha escolhido a opção b, na anterior:
(a) Você quer escrever algo usando as letras que equivalem à escrita, à ortografia das palavras?
ou
(b) Você quer convertê-las na pronúncia, usando as letras deles, o que tornaria elas mais facilmente pronunciáveis, a um leitor antigo?
Seja como for, você terá de tomar essas decisões por conta, já que não existe forma mais certa neste ponto. Comumente vemos as pessoas usando o Elder Futhark "alfabeto viking (TM)", coisa que ele não é. Escrever sentenças em português ou inglês usando o Elder é bem comum. Mas, e pra propósitos mágicos, etc, será que não seria melhor se tentar outras alternativas? Por exemplo: Você pode escrever a palavra "PACIENCIA" em Elder Futhark usando as runas correspondentes a cada letra (neste caso, no lugar do C se você escrever usando a runa “ᚲ” (Kenaz/Kaunan) a pronúncia seria como “pakienkia”, e com “ᛊ” (Sowilo/Sowelo), o que ficaria algo como “pasiensia”, ortograficamente feio, mas com pronúncia correta, novamente, o gosto é pessoal aí, e ficaria então “ᛈᚨᛊᛃᛖᚾᛊᛃᚨ” (”i” curto era representado com a runa Jēran ou “j” não com “i”) ou “ᛈᚨᚲᛁᛖᚾᚲᛁᚨ”), ou preferir usar a forma como um antigo nórdico da era viking teria feito, usando as runas equivalentes à "ÞUL" (thul, maneira como o Novo Futhark representaria a palavra "Thol": “ᚦᚢᛚ”). Lembrando que o Younger Futhark foi usado para representar uma variante anterior ao idioma que as Eddas e Sagas representaram, mas ainda *pode* ser usado com alguma fidelidade para esse idioma. Além disso, vale lembrar que ao usar as runas, os antigos não repetiam duas letras em sequência, estejam ela na mesma palavra ou não: por exemplo "Óðinn" seria escrito "UÞIN" (“ᚢᚦᛁᚾ”), ou "Can Not" como "CANOT". Para o uso oracular das runas não sobrou nenhum resquício de *como* os antigos faziam, por isso enfatizamos a forma de usá-las tanto para escrita normal quanto para encantamentos, etc. Boa sorte com as runas! O que achou? Deixe sua opini��o aí nos comentários! Quer saber mais sobre o paganismo? Acessa nosso canal no youtube: asatrueliberdade.com/youtube Obrigado, e até mais ^^ #Sonne Heljarskinn Gosta do que fazemos? Por favor, apoie-nos noapoia.se/asatrueliberdade !
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