#alexandry costa
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"i can see the whole room!" : elio berenett by parker woods for another magazine s/s '24 styling by molly shillingford, hair by alexandry costa, makeup by satoko watanabe
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Dana Smith by Deo Suveera and Pamela Dimitrov for Beyond Noise June 2024
James Valeri (Fashion Editor/Stylist), Alexandry Costa (Hair Stylist), Thierry Do Nascimento (Makeup Artist), Julia Lange (Casting Director)
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Eliza Cummings by Philip Gay for Mixt(e) Paris. Styled by Azza Yousif. Make-up by Georgi Sandev Hair by Alexandry Costa.
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Marco Forti - Il nuovo singolo “Piove”
Il cantautore mette in musica l’omonima poesia di Marco De Alexandris
Il cantautore Marco Forti pubblica il suo nuovo singolo “Piove”, per LIFT Records e disponibile dal 15 novembre sugli stores digitali con The Orchard Music (Sony Group) e nelle radio in promozione nazionale. Il titolo del brano è ripreso dall’omonima poesia di Marco De Alexandris, un ragazzo di 39 anni su cui Marco Forti ha deciso di fondare un intero progetto discografico, per mettere in luce la sua storia e dargli voce, attraverso le poesie; De Alexandris, infatti, non può parlare. L’autore del brano conobbe Marco per casualità, in occasione di un evento socioculturale e, da lì, la sua storia, l’unione con la famiglia, la conoscenza di queste poesie e la voglia di raccontare. Come Marco Forti scrive, viviamo in un mondo che, seppur si muove, non si “smuove” più di fronte a certe storie, forse perché non c’è più spazio per le emozioni. <<Piove su questo mondo che si muove (…) piove odio e amore>> già dalle prime strofe si evince il fulcro del brano: la pioggia è il simbolo per antonomasia dei problemi nel mondo; allude alle lacrime di gioia, come di dolore, di sofferenza, di tristezza per una vita di solitudine, allontanati dalla società, perché “etichettati” e quindi esclusi. “Odio e Amore” per un <<mondo che non mi vuole>>, con quest’ultima frase, si conclude il brano, a conferma di questa realtà che appare sensibile al “diverso” quando, invece, lo “disprezza” e lo rinnega, perché intralcia la strada ed è scomodo. Questo brano vuole ritrovare tutte quelle “gocce salate” per donare un nuovo sapore al mondo. Potrebbe essere un obiettivo molto ambizioso ma, come dice anche il ritornello della canzone, “sognare costa poco”. “Piove” è, in realtà, uno stato d’animo, più che una semplice canzone; è il punto di ritrovo quando si sta passando un periodo grigio. Ma dalla pioggia non si ricavano solo dispiaceri e malumori; solo assaporando il male più profondo si riesce ad acquisire nuovamente quella forza per rialzarsi ed apprezzare il bene. Spesso, una goccia d’acqua non fa male, non bagna ma rinfresca e purifica. <<Odio chi crede senza capire, chi ascolta senza sentire. Le anime oneste, amo chi sceglie, chi fugge dalle caverne. Amo la vita immensamente>> questo, lo slogan di “Piove”, con la speranza che possa essere per tutti il motto della propria vita, della propria essenza.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Marco Forti è un artista italiano, nato a Roma il 13 luglio 1994 e che, attualmente, vive a Capena.
<<Se dovessi descrivermi in poche righe potrei riassumere tutto in 3 semplici parole: ARTE, SCRITTURA e CREATIVITA’>>
Sin da piccolo, Marco ha sempre avuto l’indole da artista: cantava tutto il giorno e aveva storie inventate sul momento da raccontare; si divertiva ad interpretare dei ruoli (sempre da lui inventati), fino al giorno che i suoi genitori non hanno deciso di iscriverlo ad una scuola di canto e, successivamente, di teatro. A 13 anni, durante un compito in classe di italiano, ha scoperto le sue capacità nella scrittura e ha continuato a coltivare questa passione. Fino ad oggi, ha scritto circa oltre un centinaio di canzoni, di cui 50 dichiarate in SIAE e, alcune, pubbliche.
<<Da quel giorno ho iniziato ufficialmente a scrivere testi di canzoni, poesie, opere teatrali, delle sceneggiature di cortometraggi che ho realizzato successivamente (…) insomma, tutto quello che per me è creatività mi dà forza e questa forza, la esprimo nella scrittura in generale, che mi permette di esorcizzare tutti i miei malesseri e stati d’animo>>
Ha lavorato per il tour nazionale di Jimmy Sax in qualità di vocalist e ha partecipato a vari concorsi, (sia di minor spessore che di maggiore importanza) stage e vissuto delle esperienze come quella del Tour Music Fest, del Cantagiro, di Area Sanremo o quando è stato premiato da Giuseppe Aletti e Mogol, al C.E.T. al VI concorso per AUTORI (con una sua poesia). Ha ricevuto varie premiazioni, come quella, al Teatro Ghione, a Roma, del Premio Eleonora Lavore dall’editore e regista Carmine Pelusi (Premio Music Web), per la collaborazione a Rete Tv Italia, diventando produttore e co-autore di alcuni programmi musicali televisivi e radiofonici per artisti emergenti. Inoltre, ospite in vari programmi televisivi e radiofonici, di emittenti locali e regionali, ha presentato i suoi inediti.
<<Una delle mie grandi fortune è stata quella di aver avuto la possibilità di prendere parte a due lavori che mi sono rimasti nel cuore, perché mi hanno permesso di unire le mie 2 grandi passioni!>>
Si tratta di aver interpretato due ruoli (uno tra questi, il principale) in 2 Musical e la possibilità di aver conosciuto diversi personaggi del settore, tra i quali Giò Di Tonno. Ad oggi, laureato in canto moderno presso “LONDON COLLEGE OF MUSIC - UWL” in qualità di performer ed insegnante in “Artists Academy”. Membro della “Symphonic Dance Orchestra”, diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino. Ultimamente, in tour nei teatri di Roma, per il suo “Dal Mio PunTOUR Di Vista” e la collaborazione con DCOD Communication, Social Artists e la firma con Lift Records per i suoi nuovi lavori discografici, a partire dal singolo “PAROLE”.
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O cabeleireiro Alexandry Costa fala sobre como encontrar inspiração no inesperado
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LILY-ROSE DEPP
Alexandry Costa (Lily’s hairstylist and friend) posted this on his ig account (November 17th)
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VOGUE UA Lucan Gillespie by Julia Champeau with styling from Jonathan Huguet x Vogue Ukraine February 2019 Hair by Alexandry Costa Beauty by Marie Duhart Part 1 of 2 Part 2 Smith + Morgan Hair Salon
#jewelry#60s#sixties#models#lucan gillespie#julia champeau#vogue ukraine#vogue ua#february 2019#smith and morgan salon#beauty#hair#smith and morgan hair salon#uw#marie duhart#alexandry costa
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#jean paul gaultier#archives#lurve magazine#françois pragnère#jason harderwijk#william bartel#alexandry costa#nicolas lecourt mansion
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McKenna Hellam by Julie Champeau for Field of Dreams Sunday Times Style Magazine August 2018
#fashion editorial#fashion photography#editorial#sunday times style#mckenna hellam#julie champeau#alexandry costa#marie duhart#jonathan huguet
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Kimberly van der Laan & Meta Gewald by Elina Kechicheva a for Numéro Tokyo
#Numéro Tokyo#Kimberly van der Laan#Meta Gewald#Elina Kechicheva#Photographer#Fashion Editor#Gaelle Bon#Alexandry Costa#William Bartel#Makeup Artist#Hair Stylist
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Garden Party: These hummingbirds are all recent visitors to my backyard feeder in Glendale, Arizona. The birds with bright iridescent gorgets (chin feathers) are males.
From top:
Photos 1 - 3: Anna’s hummingbird (Calypte anna).
Photos 4 - 6: Black-chinned hummingbird (Archilochus alexandri).
Photos 7 - 8: Costa’s hummingbird (Calypte costae). The Costa’s is the latest to join our little community, and I haven’t see a female at my feeder yet.
Please click any photo in the set for enlarged views.
#photographers on tumblr#Anna' hummingbird#Calypte anna#Blcak-chinned hummingbird#Archilochus alexandri#Costa's hummingbird#Calypte costae#backyard birding#Glendale#Arizona
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@lilyrose_depp for @interviewmag 🤍 Photographer: Pierre-Ange Carlotti Stylist: Marc Goehring Hair: Alexandry Costa at Artlist Makeup: Stéphane Marais using Chanel at Hortense Bernardin Manicurist: Alexandra Janowski at Artlist Makeup Assistant: José Sanchez Set Designer: Henri Lecluse Styling Assistant: Cléo Lacroix Set Design Assistant: Guillaume Yaba Production: Kitten Production my personal style account is @edaonay #fashionwonderer https://www.instagram.com/p/CTNeS1hqsVa/?utm_medium=tumblr
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Twin magazine F/W 19.20 Emma Tempest - Photographer
Mariam de Vinzelle - Model Gabrielle Marceca - Fashion Editor/Stylist Alexandry Costa - Hair Stylist William Bartel - Makeup Artist
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Posted by• @behindtheblinds The luminous beauty of Christine and the Queens @christineandthequeens radiates on the 2nd cover of our 9th PERFORMER issue, dedicated to strong and uncompromising talents. Ethereal in Lanvin @lanvinofficial feathers, the French artist is photographed by Paul Kooiker @paulkooiker and styled by Jonathan Huguet @jonathan_huguet . Discover the complete story and her interview in our latest issue, on newsstands October 15th . + + + #BehindTheBlinds #Issue9 #FW20 #PERFORMER #ChristineandtheQueens interviewed by @fashionist76 , captured by #PaulKooiker @paulkooiker & styled by fashion editor #JonathanHuguet @jonathan_huguet . Chris is wearing #Lanvin @lanvinofficial by @brunosialelli . + Hair by Alexandry Costa @mr_alexandrycosta at Artlist @artlistparisnewyork Make-Up by Karin Westerlund @karinwesterlundd at Artlist @artlistparisnewyork Set Designer Felix Gesnouin @felixgesnouin Stylist’s assistants Marie Soares @marie_soares, Sarah Gaouar And Kylian Vartore Photographer’s assistant Liv Liberg Set Designer’s assistant Baptiste Magloire Production Mini Title @minititleltd & Michaël Marson @badmickey (at Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/CHpMbO2FYcF/?igshid=zb3q9isgnzxb
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Quando l'Amazzonia era vicina a noi, ma c'è speranza ...
di Armando Polito
Vicina a noi Salentini, intendo dire, e andrò a dimostrarlo. Prima, però, vale riassumere ciò che di essa a tutti, o quasi, è noto. Che sia il polmone della terra attaccato da quel virus nefasto che è per il pianeta l’uomo è un concetto da tutti accettato finché non si decide seriamente di porvi rimedio …, che il toponimo trae origine dall’idronimo Rio de Amaxones, nome dato al fiume dall’esploratore spagnolo Francisco de Orellana quando lo scoprì nel 1540, è nozione da tempo consegnata alla storia. Lo spagnolo doveva essere digiuno di mitologia, altrimenti non avrebbe messo in campo le Amazzoni (in greco Ἀμαζόνες (leggi Amazònes1) a lui evocate dagli scontri avuti, secondo quanto riferì al ritorno in patria, con tribù locali di donne guerriere. Altrettanto noto è che l’etimo più ricorrente per Ἀμαζόνες è da α- con valore privativo e μαζός (leggi mazòs), che significa mammella, in linea con le antiche testimonianze letterarie2 secondo le quali donne della zona del Mar Nero si mutilavano della mammella destra per tendere meglio l’arco, ma in contraddizione costante con tutte le rappresentazioni artistiche dove il seno (e in particolare il destro) appare ben integro e fiorente.
Dettaglio di un rilievo con scena di combattimento tra un greco ed un’amazzone su un sarcofago da Tessalonica risalente circa al 180 d. C.
Per questo quell’α- secondo altri non avrebbe un valore privativo ma esattamente opposto, cioè intensivo, per cui Ἀμαζόνες significherebbe donne dal seno fiorente.
Lo spagnolo aveva fatto corrispondere al salto all’indietro nel tempo un salto in avanti nello spazio, nel senso che, partendo da un etnico che aveva avuto il suo habitat originario nella regione del fiume Termodonte sulla costa meridionale del Mar Nero era andato a finire nell’America del sud con un idronimo che alla fine avrebbe dato al toponimo che designa il vastissimo territorio circostante, l’Amazzonia appunto.
Io col toponimo mi accingo a fare esattamente l’opposto. Ἀμαζονία (leggi Amazonìa) è il titolo di una delle opere attribuite ad Omero dalla Suda o Suida, una sorta di enciclopedia in greco del X secolo. Alla voce Ὅμηρος (leggi Òmeros) si legge: … Ἀναφέρεται δὲ εἰς αὐτὸν καὶ ἄλλα τινὰ ποιήματα· Ἀμαζονία, Ἰλιὰς μικρὰ … (Gli sono attribuiti anche alcuni altri poemi: Amazzonia, Piccola Iliade …).
Come nome di donna compare in un epicedio (epigramma funerario) di anonimo dell’Antologia Palatina (raccolta di epigrammi risalente al X secolo). È il n. 667 del libro VII: Τίπτε μάτην γοόωντες ἐμῷ παραμίμνετε τύμβῳ;/Οὐδὲν ἔχω θρήνων ἄξιον ἐν φθιμένοις./Λῆγε γόων καὶ παῦε, πόσις, καὶ παῖδες ἐμεῖο/χαίρετε, καὶ μνήμην σώζετ᾿ Ἀμαζονίης. (Perché gemendo invano state davanti alla mia tomba? Tra i morti non ho nulla degno di gemiti. Cessa e cessa di gemere, o marito, e state bene, figli miei, e conservate il ricordo di Amazzonia)
Diodoro Siculo (I secolo a. C.), Bibliotheca Historica
II, 3 Τοῖς δ’ ἀνδράσι προσνεῖμαι τὰς ταλασιουργίας καὶ τὰς τῶν γυναικῶν κατ’οἴκους ἐργασίας. Νόμους τε καταδεῖξαι, δι’ὧν τὰς μὲν γυναῖκας ἐπὶ τοὺς πολεμικοὺς ἀγῶνας προάγειν, τοῖς δ’ἀνδράσι ταπείνωσιν καὶ δουλείαν περιάπτειν. Τῶν δὲ γεννωμένων τοὺς μὲν ἄρρενας ἐπήρουν τά τε σκέλη καὶ τοὺς βραχίονας, ἀχρήστους κατασκευάζοντες πρὸς τὰς πολεμικὰς χρείας, τῶν δὲ θηλυτερῶν τὸν δεξιὸν μαστὸν ἐπέκαον, ἵνα μὴ κατὰ τὰς ἀκμὰς τῶν σωμάτων ἐπαιρόμενος ἐνοχλῇ· ἀφ’ ἧς αἰτίας συμβῆναι τὸ ἔθνος τῶν Ἀμαζόνων ταύτης τυχεῖν τῆς προσηγορίας.(Agli uomini [la regina delle Amazzoni] assegnava la filatura della lana e gli altri lavori domestici delle donne. Essa stabiliva leggi in base alle quali guidava le donne alla guerra e destinava gli uomini ad uno stato umile ed alla schiavitù. Dei figli ai maschi mutilavano gambe e braccia rendendoli inadatti alle necessità della guerra, bruciavano la mammella destra delle donne affinché non fosse d’impaccio durante gli sforzi del corpo)
III, 53: Φασὶ γὰρ ὑπάρξαι τῆς Λιβύης ἐν τοῖς πρὸς ἑσπέραν μέρεσιν ἐπὶ το���ς πέρασι τῆς οἰκουμένης ἔθνος γυναικοκρατούμενον καὶ βίον ἐζηλωκὸς οὐχ ὅμοιον τῷ παρ᾽ἡμῖν. Ταῖς μὲν γὰρ γυναιξὶν ἔθος εἶναι διαπονεῖν τὰ κατὰ πόλεμον, καὶ χρόνους ὡρισμένους ὀφείλειν στρατεύεσθαι, διατηρουμένης τῆς παρθενίας· διελθόντων δὲ τῶν ἐτῶν τῶν τῆς στρατείας προσιέναι μὲν τοῖς ἀνδράσι παιδοποιίας ἕνεκα, τὰς δ᾽ἀρχὰς καὶ τὰ κοινὰ διοικεῖν ταύτας ἅπαντα. Τοὺς δ᾽ἄνδρας ὁμοίως ταῖς παρ᾽ἡμῖν γαμεταῖς τὸν κατοικίδιον ἔχειν βίον, ὑπηρετοῦντας τοῖς ὑπὸ τῶν συνοικουσῶν προσταττομένοις· μὴ μετέχειν δ᾽αὐτοὺς μήτε στρατείας μήτ᾽ ἀρχῆς μήτ᾽ ἄλλης τινὸς ἐν τοῖς κοινοῖς παρρησίας, ἐξ ἧς ἔμελλον φρονηματισθέντες ἐπιθήσεσθαι ταῖς γυναιξί. Κατὰ δὲ τὰς γενέσεις τῶν τέκνων τὰ μὲν βρέφη παραδίδοσθαι τοῖς ἀνδράσι, καὶ τούτους διατρέφειν αὐτὰ γάλακτι καὶ ἄλλοις τισὶν ἑψήμασιν οἰκείως ταῖς τῶν νηπίων ἡλικίαις· εἰ δὲ τύχοι θῆλυ γεννηθέν, ἐπικάεσθαι αὐτοῦ τοὺς μαστούς, ἵνα μὴ μετεωρίζωνται κατὰ τοὺς τῆς ἀκμῆς χρόνους· ἐμπόδιον γὰρ οὐ τὸ τυχὸν εἶναι δοκεῖν πρὸς τὰς στρατείας τοὺς ἐξέχοντας τοῦ σώματος μαστούς· διὸ καὶ τούτων αὐτὰς ἀπεστερημένας ὑπὸ τῶν Ἑλλήνων Ἀμαζόνας προσαγορεύεσθαι. (Dicono che nelle parti occidentali della Libia ai confini della terra comanda un popolo governato da donne e che conduceva una vita diversa dalla nostra. Infatti per le donne era costume occuparsi della guerra e per un tempo stabilito dovevano combattere mantenendo la verginità. Trascorsi gli anni del servizio militare si univano agli uomini per procreare ed esercitavano il potere e tutti gli affari pubblici. Gli uomini trascorrevano la vita in casa, come presso di noi le mogli, obbedendo agli ordini delle consorti. Non partecipavano al servizio militare né al potere né ad alcun’altra facoltà nelle cose pubbliche, da cui prendendo coscienza potessero opporsi alle donne. Alla nascita dei figli affidavano i piccoli agli uomini e questi li nutrivano con il latte e con gli altri alimenti come conveniva all’età dei bambini)
Quinto Curzio Rufo (incerta l’epoca in cui sarebbe vissuto, ma compresa tra il I e il IV secolo d. C.), Historiae Alexandri Magni Macedonis, VI, 5: Erat, ut supra dictum est, Hyrcaniae finitima gens Amazonum, circa Thermodonta amnem Themiscyrae incolentium campos. Reginam habebant Thalestrin, omnibus inter Caucasum montem et Phasin amnem imperitantem. Haec cupidine visendi regis accensa finibus regni sui excessit et, cum haud procul abesset, praemisit indicantes, venisse reginam adeundi eius cognoscendique avidam. Protinus facta potestas est veniendi. Ceteris iussis subsistere, trecentis feminarum comitata processit atque, ut primum rex in conspectu fuit, equo ipsa desiluit duas lanceas dextera praeferens. Vestis non tota Amazonum corpori obducitur: nam laeva pars ad pectus est nuda, cetera deinde velantur. Nec tamen sinus vestis, quem nodo colligunt, infra genua descendit. Altera papilla intacta servatur, qua muliebris sexus liberos alant: aduritur dextera, ut arcus facilius intendant et tela vibrent. (C’era, come sopra s’è detto, il popolo confinante delle Amazzoni che abitavano i campi intorno al fiume Termodonte. Avevano come regina Talestri che dominava su tutte le terre tra il monte Caucaso e il fiume Fasi. Questa, presa dal desiderio di vedere il re, uscì dai confini del suo regno e quando non fu molto distante mandò avanti alcuni ad avvertire che la regina era venuta desiderosa di conoscerlo. Subito le fu concessa la facoltà di venire, Comandato agli altri di star fermi, venne avanti accompagnata da trecento donne e, non appena fu al cospetto del re, saltò giù dal cavallo tendendo con la destra due lance. Non tutta la veste cinge il corpo delle Amazzoni: infatti la parte sinistra è scoperta fino al petto, le restanti parti sono coperte. Tuttavia l’orlo della veste, che stringono con un nodo, non arriva alle ginocchia. Un seno è conservato intatto per allattare i figli di sesso femminile. La destra viene bruciata perché più agevolmente tendano l’arco e scaglino le frecce)
Stefano Bizantino (probabilmente VI secolo d. C.), Ἐθνικά (leggi Ethnicà), alla voce Ἀμαζόνες (leggi Amazònes): ἔθνος γυναικεῖον πρὸς τῷ Θερμωδόντι, ὠϛ Ἔφορος, ἅς νῦν Σαυροματίδας καλοῦσι. φασὶ δὲ περὶ αὐτῶν ὅτι τῇ φύσει τῶν ἀνδρῶν διαφέροιεν, αἰτιώμενοι τοῦ τόπου τὴν κρᾶσιν, ὡς γεννᾶν εἰωθότος τὰ θήλεα σώματα ἰσχυρότερα καὶ μείζω τῶν ἀρσενικῶν. Ἐγὼ δὲ φυσικὸν νομίζω τὰ κοινὰ πάντων πάθη, ὥστ’ ἄλογος ἡ αἰτία. Πιθανωτέρα δ’ ἥν φασιν οἱ πλησιόχωροι. Οἱ γὰρ Σαυρομάται ἐξ ἀρχῆς ἐπὶ τὴν Εὐρώπην στρατεύσαντες καὶ πάντες διαφθαρέντες, τὰς γυναῖκας οὔσας μόνας …. καὶ αὐξησάντων τῶν ἀρρένων, στασιάσαι πρὸς τὰς γυναῖκας, ὑπερεχουσῶν δὲ τῶν γυναικῶν καταφυγεῖν τοὺς ἄρρενας εἰς δασύν τινα τόπον καὶ ἀπολέσθαι. Φοβηθεῖσαι δὲ μή πως ἀπὸ τῶν νεωτέρων τιμωρία τις γένηται, δόγμα ἐποίησαν ὥστε τὰ μέλη συντρῖψαι καὶ χωλοὺς πάντας ποιῆσαι. Ἐκαλοῦντο δὲ καὶ Σαυροπατίδες παρὰ τὸ σαύρας πατεῖν καὶ ἐσθίειν, ἢ [Σαυροματίδες] διὰ τὸ ἐν τῇ Σαυροματικῇ Σκυθίᾳ οἰκεῖν. Ἔστι καὶ Ἀμαζονία πόλις Μεσσαπίας. Λέγεται καὶ Ἀμαζών ἀρσενικῶς. Λέγεται καὶ Ἀμαζόνιον τὸ οὐδέτερον διὰ τοῦ ι καὶ Ἀμαζονίδης. (popolo di donne presso il Termodonte, come dice Eforo, che ora chiamano Sarmati. Dicono che per natura differiscono dagli uomini adducendo a causa il clima del posto, come se fosse abituato a generare i corpi femminili più forti e validi di quelli maschili. Io invece ritengo cosa naturale le caratteristiche comuni di tutti, sicché la causa addotta è assurda. Ritengo più verosimile quella che adducono i vicini. Infatti dicono che i Sarmati da principio avendo combattuto contro l’Europa ed essendo morti tutti, le donne che erano sole …. ed essendosi gli uomini moltiplicati entrarono in competizione con le donne, poi, però, essendo più numerose le donne, gli uomini fuggirono in un luogo boscoso e morirono. Esse, temendo che ci fosse una qualche vendetta da parte dei più giovani, stabilirono il principio per cui le loro membra dovevano essere compresse e che tutti fossero resi storpi. Erano chiamate anche Sauropatidi per il fatto che mangiavano e si nutrivano di lucertole o [Sauromatidi] per il fatto che abitavano nella Scizia sarmatica. C’è anche Amazzonia città della Messapia. Si dice anche Amazzòne al maschile3 . Si dice anche Amazzonio neutro con (aggiunta di) i e Amazzonide.
Dove fosse con precisione l’Amazzonia messapica o con quale centro antico o attuale possa identificarsi io non lo e non so nemmeno se qualcuno si sia mai posto il problema. L’unica speranza è che qualcosa possa venire dagli organizzatori della prossima Notte della taranta che, apprendo, hanno l’intenzione di portare sul palco gli Indios dell’Amazzonia … (https://www.virgilio.it/italia/lecce/ultima-ora/notte_taranta_2020_con_indios_amazzonia-59744853.html). A quando gli Esquimesi?
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1 In latino, con retrazione dell’accento, Amàzones (per via di o greco che è breve), da cui la voce italiana.
2 In Περί ἀέρων, ὑδάτων, τόπων (Arie, acque, luoghi), attribuito ad Ippocrate (V-IV secolo a. C.), 17: Ἐν δὲ τῇ Εὐρώπῃ ἐστὶν ἔθνος Σκυθικὸν, ὃ περὶ τὴν λίμνην οἰκέει τὴν Μαιῶτιν, διαφέρον τῶν ἐθνέων τῶν ἄλλων, Σαυρομάται καλεῦνται. Τουτέων αἱ γυναῖκες ἱππάζονταί τε καὶ τοξεύουσι, καὶ ἀκοντίζουσιν ἀπὸ τῶν ἵππων, καὶ μάχονται τοῖσι πολεμίοισιν, ἕως ἂν παρθένοι ἔωσιν. Οὐκ ἀποπαρθενεύονται δὲ μέχρις ἂν τῶν πολεμίων τρεῖς ἀποκτείνωσι, καὶ οὐ πρότερον ξυνοικέουσιν ἤπερ τὰ ἱερὰ θύουσαι τὰ ἐν νόμῳ. Ἣ δ’ ἂν ἄνδρα ἑωυτῇ ἄρηται, παύεται ἱππαζομένη, ἕως ἂν μὴ ἀνάγκη καταλάβῃ παγκοίνου στρατείης. Τὸν δεξιὸν δὲ μαζὸν οὐκ ἔχουσιν. Παιδίοισι γὰρ ἐοῦσιν ἔτι νηπίοισιν αἱ μητέρες χαλκεῖον τετεχνημένον ἐπ’ αὐτέῳ τουτέῳ διάπυρον ποιέουσαι, πρὸς τὸν μαζὸν τιθέασι τὸν δεξιὸν, καὶ ἐπικαίεται, ὥστε τὴν αὔξησιν φθείρεσθαι, ἐς δὲ τὸν δεξιὸν ὦμον καὶ βραχίονα πᾶσαν τὴν ἰσχὺν καὶ τὸ πλῆθος ἐκδιδόναι. (In Europa c’è il popolo degli Sciti che vive intorno alla Palude Meotica, differente dagli altri popoli e col nome di Sauromati. Le loro donne vanno a cavallo, tirano con l’arco e dal cavallo lanciano il giavellotto finché sono ragazze. Non perdono la verginità fino a quando non abbiano ucciso tre nemici e non possono convivere prima di aver compiuto i sacrifici previsti dal loro costume. Quella che prende un uomo per sé cessa di andare a cavallo finché non c’è la necessità di un servizio militare comune a tutti. Non hanno la mammella destra. Ad esse quando sono ancora bambine le madri pongono sul seno destro un arnese infuocato fatto di bronzo e il seno viene bruciato così da impedirne la crescita, per dare alla spalla e al braccio destro tutta la forza e l’estensione)
3 Da non confondere (perché tramandato con l’iniziale maiuscola, ma i manoscritti dettano legge fino ad un certo punto sulla distinzione rispetto alle minuscole) con il comune ἀμαζών (leggi amazòn), che significa alla lettera privo di pagnotta e per traslato uomo povero, avendo tutt’altra etimologia :da α– privativo+μάζα (leggi maza)=focaccia d’orzo.
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Vogue Korea March 2023 Covers
Vogue Korea March 2023 CoversSource: vogue.co.krPublished: March 2023 In this picture: SteinbergCredits for this picture: Felix Cooper (Photographer), Eunyoung Sohn (Fashion Editor/Stylist), Alexandry Costa (Hair Stylist), Celine Martin (Makeup Artist), Felix Gesnouin (Set Designer), Bert Martirosyan (Casting Director), Laura Forget (Manicurist) All people in this work: Felix Cooper –…
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