#affondare
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“A meno che l'interno della nave non riceva acqua, il mare infinito non può affondare quella nave.
La negatività non può distruggerti a meno che tu non le permetta di entrare nella tua mente.”
— Franz Kafka
#interno#nave#acqua#mare#affondare#negatività#distruggere#permettere#entrare#mente#pensieri#positivity#positive#pensieri positivi#positive mindset#positive mind#positive mental attitude#positive thinking#frasi motivazionali#frasi motivanti#frasi tumblr#frasi e citazioni#frasi#franz kafka
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Ho cercato in tutti i modi di rialzarti ,ma poi ho capito quanto stavo affondando io.
#frasi mie#sfogo#personal blog#triste verità#frasi tumblr#italia#tumblr quotes#follow if you like#affondare#malessere
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Ti daranno la possibilità di scegliere tra affondare e galleggiare.
E tu, scegli di volare.
·٠•✿ ✍️
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ok adesso mi metto a fare le ali veramente, con sottofondo ambience un po' spooky e un caffè lungo alla nocciola 𓍯𓂃𓂃 ahhh perfect
#domenica mattina la passo così#prima di affondare il naso in un libro di nuovo#:))#love you tumblr people!!#mio post#me
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#I feel insane reading the newspapers#the language they use#I'm not surprised or shocked in the least but it still feels like I'm living in a parallel word from them#how can you write things in such a way. how can they not see#and it's not just the italian newspapers but still che merda di paese. proprio che merda dovremmo affondare#personal#tbd
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Migliore in campo per la Spagna stasera
#world cup 2022#complimenti a bro iberici per aver affondato la germania#meno complimenti ai tedeschi che potevano ricambiare a far affondare la spagna con loro
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youtube
BAYONETTA 3 ❤️SENZAZIONE DI AFFONDARE - ARCI EVA 💜🎮 SWITCH 60f
#bayonetta#bayonetta 3#arci eva#SENZAZIONE DI AFFONDARE#strider#PHANTASMARANEAE#GOMORRAH#madama butterfly#gameplay#walkthrough#youtube#ps4#ps5#xboxone#nintendo#xbox series x#pc gaming#videogame#playstation#nintendo switch#switcholed#gameplay Nintendo#1080Pp60
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L'urgenza di lui la consumava,
lasciandola in balia solo dei suoi sensi.
Gli chiese di affondare dentro di lei,
senza pietà,
aveva bisogno di dolore in quel momento,
di sentirlo fondersi con ogni parte di sé.
Ma lui stette lì,
fermo,
beandosi del suo viso
trasfigurato dal desiderio
e iniziò a scivolare nel suo sesso
un centimetro per volta,
devastandola nell'anima
prima ancora che nel corpo.
Elisabetta Barbara De Sanctis
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"Ci si innalza secondo le proprie ali. Si affonda secondo il proprio peso... Gli angeli volano perché si prendono alla leggera.”
— Jean Cocteau
#innalzare#ali#affondare#peso#angeli#volare#leggerezza#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#jean cocteau
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto.
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio.
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio.
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio?
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi?
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi?
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate.
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale.
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo?
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna.
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate?
Non c’era bimbo/a che stesse solo.
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme.
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa.
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi.
Permettetemi una domanda?
Perché voi siete cambiati?
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me?
Perché farsi del male da soli?
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia?
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo?
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate.
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro.
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai.
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene.
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io.
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli.
Questa società c��ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta.
Cos’è l’amicizia?
Puro opportunismo.
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno.
Oggi?
La stessa cosa.
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro?
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo?
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo?
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi.
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“Sono atti disumani che non appartengono al popolo italiano” Disse quella che voleva affondare i barconi dei migranti a cannonate.
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GIORGIA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
C'era una volta una regina cattiva che non voleva nel suo paese nemmeno mezzo straniero. Il suo ciambellano era ancora piu' cattivo, per lui potevano affondare tutti in mare che non avrebbe mosso un dito per salvarli. I sudditi erano contenti di tutto quel pugno di ferro ma nel reame c'erano anche i lupi famelici che cercavano pecore nere, quelle che, lavorando, li arricchivano di piu'. La regina non sapeva come accontentare quei lupi dopo aver detto per anni che avrebbe rincorso gli stranieri per tutto il globo terracqueo. Provo' a chiedere aiuto al Bianconiglio ma la soluzione la tiro' fuori dal suo cilindro il Cappellaio Matto: "Inventiamo le quote legali per chi viene per lavorare. Tu, regina, farai finta che nel reame non ci sono stranieri e i lupi faranno finta di richiedere gli stranieri nei loro paesi d' origine". Poggiato sul trono reale, il MarsiLollo se la rideva sotto i baffi, anche se aveva capito niente del sotterfugio inventato: "Ma come si fa..come si fa..Ma i lupi come le richiedono le pecore nere? Non si conoscono e non si sono mai parlati in vita loro, anche perche' le pecore nere non conoscono la lingua dei lupi famelici." Lepre Piantedosi, che conosceva bene le paranoie della popolazione, disse di essere preoccupato che si potesse scoprire l'inganno. "E se qualcuno chiede di controllare il visto d'ingresso nel reame sul passaporto o la data sul biglietto d'aereo o nave? La falsa tartaruga, una che sapeva il fatto suo, propose di allertare giornali e media amici finche' non facessero troppe domande, anzi, dovevano impegnarsi a convincere tutti gli abitanti del reame che era tutto vero, come avevano fatto ai tempi della nipote di Mubarak. Il piano era pronto. L'ingresso nel reame di 500mila stranieri richiesti dai lupi famelici poteva diventare legge. E vissero tutti felici e contenti.. @ilpianistasultetto
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Mentre facevano l'amore, lei glielo aveva bisbigliato, riassumendo i propri pensieri in un'unica frase: "Robert, sei così potente da farmi paura". Lui era fisicamente potente, ma usava la sua forza con cautela. E in ogni caso, c'era molto di più. Il sesso era solo un aspetto. Dal momento in cui l'aveva conosciuto, lei aveva vissuto nell'aspettativa - nella possibilità, perlomeno - di un'esperienza piacevole, che interrompesse finalmente una routine di ossessionante monotonia. Non aveva tenuto conto della sua stupefacente potenza. Era come se lui avesse preso possesso di lei, a tutti i livelli. Ed era una scoperta inquietante. Prima, neppure per un attimo aveva dubitato che una parte del suo essere avrebbe mantenuto il distacco da qualunque cosa lei e Robert Kinkaid potessero fare insieme, la parte che apparteneva alla sua famiglia e alla vita nella Madison County. Ma lui aveva spazzato via tutto. Avrebbe dovuto capirlo quando lo aveva visto scendere dal furgone per chiederle indicazioni. Le aveva ricordato uno sciamano, e quella prima impressione si era rivelata corretta. Facevano l'amore per un'ora, forse più, poi lui si staccava lentamente e guardandola accendeva una sigaretta per entrambi. A volte si accontentava di sdraiarsi al suo fianco, senza smettere mai di accarezzarla. Poi tornava ad affondare dentro di lei, sussurrandole parole dolci all'orecchio mentre la prendeva, baciandola tra una frase e l'altra, tra una parola e l'altra, le braccia intorno alla sua vita, attirandola a sé e sprofondando in lei. E allora lei cominciava a ripiegarsi su se stessa, a respirare più in fretta, e si lasciava trasportare là dove lui abitava, e abitava in luoghi strani, tormentati, molto addietro nelle ramificazioni della logica di Darwin. Con il viso sepolto contro la spalla di lui, le loro epidermidi a contatto, percepiva il profumo di fuochi di legna e di fiumi, sentiva i treni che lasciavano sferragliando stazioni invernali di molte notti addietro, vedeva viaggiatori ammantati di nero che avanzavano lungo fiumi gelati e pascoli estivi, diretti alla fine di tutte le cose. Il leopardo infuriava sopra di lei, ancora e ancora, come il vento incessante sulla prateria, e lei fremeva, travolta dal suo slancio, cavalcava quel vento come una vergine del tempio che avanza verso le fiamme miti e compiacenti che delimitano la dolce curva dell'oblio. E bisbigliava piano, senza fiato: "Oh, Robert... Robert... mi sto perdendo". Lei, che da anni non aveva più un orgasmo, ne ebbe una lunga serie con quella strana creatura che era per metà uomo e per metà qualcosa di completamente diverso. Si stupì di lui e della sua resistenza, ed egli le disse che poteva spingersi in quei luoghi lontani con il corpo come con la mente, e che gli orgasmi della mente avevano una loro qualità distintiva.
(Robert James Waller, "I ponti di Madison County")
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Potrei avere paura
del tramonto
o della notte che inizia,
potrei correre lungo il bordo
del mio passato
e restare indifferente alla noia,
potrei affondare le mani
nella sabbia d'agosto
per sentire quanto brucia
il tempo del futuro,
potrei smettere di cantare
se la voce stona anche le note
del blues sparso sulle corde dell'anima.
Tutto potrei
se il cuore decide
che il mondo non ha perso la speranza
di girare intorno al sole
di finire ciò che ha iniziato
di non fingere più l'amore.
Massimo Masteri
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L'Amore non lo sfiora il cuore.
Entra sfondando le porte.
Ti travolge. Ti spaventa. Ti annienta.
Ti scortica la pelle mettendo a nudo ogni cicatrice.
E penetra. Penetra.
E devasta. Inesorabile.
Ti abbandoni.
E lo ascolti affondare nell'anima.
Pretende e ti prende.
Possiede.
Non fa sconti.
È sangue. È linfa.
È vita.
Elisabetta Barbara De Sanctis
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In questo periodo, sto davvero, potrei usare tranquillamente il termine, male.
Ho sempre pensato che io così male non ci sarei mai stata, perché sono forte, e altri bla bla. E invece..
Cerco di tener la testa fuori, di non affondare.
Cazzo sta volta è più difficile delle altre.
Io non sono questa.
No
Devo uscirne.
Devo farcela.
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