#addominali da favola
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kickboxingnapoli · 2 years ago
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I COLORI ORIGINALI DEL PUGILE DELLE TERME
I COLORI ORIGINALI DEL PUGILE DELLE TERME O A RIPOSOCome doveva apparire la statua del pugile delle terme o a riposo ad un antico greco o romano?Alla mostra del Metropolitan Museum of Art di New York, intitolata Chroma: Ancient Sculpture in Color, cioè Scultura Antica a Colori, che durerà fino a Marzo 2023, esibizione che nei scorsi anni ha fatto il giro dei maggiori musei al mondo, promossa da…
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aeumenidae · 5 years ago
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Buzzcut Season
Ricordo il tepore indorato del sole sul far dell’imbrunire vertere in un angolo orientato a precipizio oltre l’orlo tegolato della casa, rassegnato ormai da anni all’impeto giallastro dei licheni.
Nacqui, e il giorno della partenza le stanze andavano empiendosi gradatamente della frescura della sera incipiente oltre le tende di lino; l’acqua dei vasi sfioriti alla calura gorgogliava in canaletti di raccolta ai margini della stradetta ancora ardente. Stemprava poi quel rivolo, soffocando torbido nel cupo scolo del tombino ove impudica bambina lasciavo rotolassero poltiglie accumulate nelle guance ai pranzi di mia nonna. Prima che la cirrosi la stroncasse fra le lenzuola adorne delle chiazze acri e calde della bile e il piscio; quando ancora mio padre era in vita. E mi amava, in tutti i sensi. Non escluso il più carnale ed intimo.
Settimane che non mangio. Ripenso al tombino iridato di liquami e alle leccornie masticate che son finite a galleggiarci dentro come aborti partoriti clandestinamente, dopo l’ennesimo abuso della  buonanima dedicataria. Lui e la sua prole. Io morirò senza non essere mai stata madre, spirito santo e  l’infermiere: un ottimo genitore e se non questo almeno eccellente procreatore e amante. La specie esige il mio tributo in carne ed ossa, furente di vagiti caracollati giù dall’ utero divelto. Sognavo la morte epica di colei che lascia questo mondo per partorire una tenue creaturina rosea, con la placenta appiccicata ancora sulla testolina molle.
“Sua moglie non ce l’ha fatta, ma la bambina è salva” e giù a piangere, tutti: “ Era una così bella e cara ragazza…”
Qualcuno urla, da qualche parte. Da qualche parte, risale ai tempi in cui sognavo di scolpire le sostanze dei miei averi monetari lavorando in un fast-food sull’autostrada.
Lunghe sterzate pavide.
   Devo aver letto che gli scarafaggi adorano ingozzarsi di capelli, cheratina, pelle morta e quant’ altro. Ho le unghie spezzate, sicuramente sparpagliate qui in giro e ho sentito quelle oscene bestioline nere emettere richiami prologo ad accoppiamenti ed a banchetti di pezzetti di me. Unghia! Capelli di me.
E di qui a poco? Vermi. Le mosche verdi di quei corpi assassinati negli spazi di campagna.
Piuttosto, preferirei venir sbranata viva. Nulla di più erotico e blasfemo. Rivivere nelle contrazioni addominali di chicchessia. Il resto non lo figuro per non sciupare la riuscita della favola orrorifica.
   Non c’è calore, ho freddo. Voglio il suo braccio o una fiammella per trastullo.
L’odore della legna arsa dava alle labbra uno stordimento leggero e un certo qual languore da salivazione e fame mentre davo la schiena al caminetto, per poi allontanarmi, e poi tornar vicina.
Sempre così, fino a notte fonda.
Tutta la gente conosciuta in questo posto orrendo. Un senso di miseria sterminata che pervade il petto, e il cuore mi martella nel comprendere che non ho scampo in un compendio di sospiri tenui di rammarico ossidato.
   Indossa gli occhiali, e si avvicina sfoderando una smorfiaccia succulenta, con la lingua fra le labbra, tal che mi coinvolge in ogni fibra con la stessa antinomia di repulsione e fascino che perde di demarcazione alle porte dell’inferno. Da quel momento in poi è un attimo. Il Dolore. La perdizione dell’arrendevolezza. Nessuno che mi stringa queste dita, tremule, placandone lo spasmo disarticolante.
Il freddo più intenso, inebria la casa, vicina. Grandangolo del feretro del mio papà a languire sotto metri di terriccio compattato.
Ed il sacrario Monumentali gote.
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gayit · 6 years ago
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Addominali da favola, le foto dei modelli più sexy di #Instagram! https://t.co/TZhx7u5ZFw #Abs #BoniDiInstagram #Models https://t.co/KG3GWKpiRF
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— Gay.it (@gayit) July 23, 2018
via Twitter https://twitter.com/gayit July 23, 2018 at 05:10PM
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tina-weymouth · 7 years ago
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Ma probabilmente come sempre ho perso il filo del discorso. Il vero problema non è in se e per se il top o il pantalone, perché una alla fine si adatta e trova un'altra cosa... ma è il modello di "corpo" che impongono. Un modello di atteggiamento verso (soprattutto in questo caso) la femminilità persa: ora dovremmo essere tutte delle gran gnocche asciuttissime con addominali e un culo da favola che madonna ci spacco le noci. Poi ti guardi in giro e.. nessuno è veramente così "bello", nessuno corrisponde perfettamente ai canoni, tranne le modelle che mangiano zucchine e vivono di acqua, loro sì, ma sono morte dentro. Sono bellissime e stimate da tutti ma sono morte, ragazze. Semplicemente la realtà non è ne quella che vede la persona con gli unicorni, ne quella che vedo io, la realtà ce la nascondo semplicemente, o ce la servono a piccole dosi per evitare che ce ne accorgiamo. Solo che quando ci rendiamo conto di aver ingerito una pillola indorata, è troppo tardi.
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aminuscolo · 7 years ago
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conquistata sirsasana - la posizione sulla testa - l'altra sera a yoga ho deciso di tentare con maggiore convinzione lo starsene a testa in giù ma sulle braccia tese.
quello che mi aveva sempre frenato dal provarci era il come raggiungere il muro a cui appoggiarsi: come portarsi al muro a testa in giù senza avere paura? e così provavo a mettermi sotto e a far salire le gambe, ma non dispongo di addominali sufficienti.
l'altra sera mi è venuto in mente il movimento preciso che facevo da piccola per fare la ruota: a me avevano insegnato di portare le due mani in alto, tirare su un piede e mettersi un po' a tre quarti. e poi lanciarsi. il lancio mi fa sempre pensare a perec e al suo paracadute.
così ho pensato: ma santiddio ma io facevo la ruota ovunque, è mai possibile?
ho ripetuto precisamente quel gesto e mi sono ritrovata appicciata al muro con la braccia tese e la mia testa a guardare il pavimento. e sono stata un bel po' così: dal sotto in su.
i pensieri sono stati due.
il primo è stato: ma può crescere voler dire che "fare la ruota" diventi una cosa tanto difficile?
il secondo, invece: beh però vuol dire pure pensare a perec e al suo paracadute.
(la morale credo che sia quella di sempre, e cioè che è sempre molto sciocco pensare a che si possano estrarre pezzi di cose dalle cose. la favola del rimanere bambini come una conquista per me si declina meglio così: mi basta, della bambina, quel frammento di eredità pure un po' corrotta. quella che mi fa ricordare la ruota ma non sempre. a volte fa il suo dovere. a volte, per fortuna, non basta.)
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blog-issimo · 7 years ago
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Allenamento - Flettete sempre il torace per addominali bassi da favola
Leggi il nostro articolo su https://blogissimo.it/allenamento-flettete-sempre-torace-addominali-bassi-favola/
Allenamento - Flettete sempre il torace per addominali bassi da favola
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Ti scrivo questo pensiero, questa poesia, per dirti che forse la colpa è mia. Sabato sera è stato stupendo, non dimenticherò mai l’atmosfera creata dalla musica in sottofondo, ma soprattutto non potrei mai dimenticare il tuo profumo. Il buio ci avvolse alle 3 del mattino e per un attimo dimenticai tutto: il luogo dove eravamo, il perché, la tua età, la mia e la tua figura nella mia vita. Gli altri che dormivano nell’altra stanza e che sarebbero potuti entrare in camera da un momento all’altro. Non ci importava, eravamo una cosa sola. Tutto era così stupendo, sembrava di essere in una favola. Le mie mani calde ti accarezzarono la schiena con l’olio Thai, la fragranza si dissolse per tutta la stanza. Ti rilassasti subito, i tuoi muscoli tesi si distesero sotto il tocco delle mie dita ed io passai i polpastrelli su tutti i tuoi tatuaggi, delicatamente, senza dimenticarne alcuno. Il silenzio tra noi traspirò moltissime parole, più di quante avremmo potuto dirne rovinando il momento. Non potei fare altro che notare la tua bellezza, e quanto il tuo corpo perfetto, in quella penombra, mi eccitasse e mi facesse sentire donna. Dopo, un’ ora, che mi parve un attimo, ti girasti e sorridendomi posasti la tua mano destra sulle mie cosce, lentamente. Iniziai ad accarezzarti gli addominali duri, e piano piano arrivai ai tuoi capezzoli, ci giocai un po’, passando le dita sulle linee nette lasciate da quell’inchiostro troppo scuro. Il tuo viso avvolto nella folta barba pareva duro, e rude. La tua mano scivolò sul mio ventre e iniziasti ad accarezzarmi sulla maglietta, appena sotto il mio seno. Il tuo tocco duro, ma allo stesso tempo sensuale iniziò a far aumentare i nostri respiri. Eravamo una cosa sola e ogni volta che il mio gomito sfiorava il tuo sesso sussultavi, ti sentivo attraverso i pantaloni e non mi sono mai sentita tanto sicura di me stessa e di ciò che stavo facendo. Intanto la tua mano saliva e iniziò ad accarezzarmi il seno, cercando di spostare la maglietta tramite la scollatura. Forse, in quel momento, mi tornò alla mente tutto, forse fu un secondo di lucidità che mi portò a fermarti. Io ero la tua atleta, avevo 10 anni in meno di te ed ero minorenne. Tu eri il mio allenatore, avevi fatto un tiro ad una canna passatasi tra tutti, mi avevi invitata ma avevo rifiutato non sapendo bene l’effetto che avrebbe potuto farmi, tu, invece, sembravi abituato. ‘Ne fumo una ogni sera, mi serve per rilassarmi e riuscire a dormire’ ti eri giustificato. In effetti parevi più disteso, ma sempre te stesso.   Ti amai, quella sera, e anche se dopo un’ ora e mezza dovetti fermarmi non l’avrei mai voluto fare. Non avrei voluto essere altrove. Eravamo troppo stanchi e il giorno dopo dovevi lavorare. Ti convinsi a fermarti, ma tu eri troppo preso bene ed eccitato per acconsentire, anche io lo ero, in realtà, ma non potevo rischiare di rimanere lì e dormire vicino a te in un letto singolo. Come avrei potuto spiegare quella situazione agli altri la mattina seguente? Ti rivestii, ti infilai la maglietta e ti coprii con il lenzuolo. ‘Non andartene’ mi dissi. ‘Non riesco a dormire ora’ Avrei tanto voluto restare lì tutta la notte e tutta la vita, perché tu sei tutto ciò che volevo e ciò che voglio. Mi alzai, la mattina, dopo 3 ore di sonno che furono le peggiori della mia vita. Passai così, come si dice, dalle stelle alle stalle. Avevo dormito in un letto con un mio compagno, lontano da te e da tutti i problemi che avevamo creato, inconsapevoli, forse, ma felici di farlo. Ripensandoci non fu nulla di così straordinario, nell’atto in sé, ma ciò che si nascose dietro, lo rese pazzesco e allo stesso tempo folle. Un salto nel vuoto. La mattina dopo, mi passasti davanti accennando un saluto. ‘Ciao Ale, vado a farmi una doccia’ Mentre eri in bagno pensai alla sera passata. Sperai, che quella doccia, ti servisse solo per lavarti e non per fare andare via i segni delle mie mani sul tuo petto. Ebbi paura che dimenticasti tutto, e che mi trattasti, davanti agli altri, come la solita bambina che cerca di farsi grande massaggiando il suo allenatore più grande di 10 anni che convive con una ragazza da 4 anni. E forse avevi ragione, dovevo smetterla di pensare troppo alle cose invece di vivere la vita istintivamente, così come viene. La mia razionalità ci salvò, forse, o fu proprio quella che ci rovinò del tutto. Quella sera fu importante per me e avrei voluto che lo fosse stata anche per te.
@175kmlontanadaltuosorriso
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kickboxingnapoli · 11 months ago
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Benvenuto 2024
A coloro che combattono, ai coraggiosi, a coloro che sfidano i confini della propria forza o a quelli audaci che osano varcarli.A coloro che, nonostante le cicatrici, le sconfitte e gli insuccessi, assaporano i momenti di gioia.A coloro che si sentono chiamati a costruire un nuovo mondo, un mondo di inclusione e autentica pace.A coloro che preferiscono creare ricordi anziché serbare rancori.A…
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