#acquisizioni
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Apple dà il via all’acquisizione di Pixelmator
Con l’addio ad Aperture tanti anni fa, si era creato un buco nella suite delle app professionali di Apple. Final Cut Pro e Logic Pro mantengono saldamente, con evoluzioni continue, il loro posto nel mondo del video e dell’audio. Ma per la fotografia non era più proposto nulla di “serio”, con l’app Foto che non è mai stata sinora in grado di sopperire alla dismissione di Aperture, tuttora…
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basta fare copertine accattivanti ché poi mi vengono in testa idee pazzerelle tipo comprare dei libri 2023 challenge
#allora sto mantenendo una ratio letti : non letti : acquistati molto buona#cioè ho un tot di libri sui quali ho proprio gettato la spugna e che probabilmente non recupererò mai ma sono errori di gioventù#negli ultimi 7-8 anni ne ho comprati molti ma molti ma molti meno e infatti i non letti sono pochissimi#[se ci dimentichiamo totalmente delle ~ acquisizioni ~ in formato digitale che mi rifiuto di contare altrimenti questo ragionamento non fil#e peraltro alcuni dei non letti che non sono finiti nella categoria Errore li sto progressivamente recuperando#e quindi perché no. perché non cedere una volta tanto al brivido del libro nuovo#perché non cedere alla mano invisibile che mi guida per questo mercato
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“Perché teniamo tanto alla esclusività del nostro nome, della nostra posizione, delle nostre acquisizioni? L’essere anonimi è forse degradante, l’essere sconosciuti forse spregevole? Perché diamo tanto la caccia a tutto ciò che è popolare, famoso? Perché non ci accontentiamo di essere noi stessi?”
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di definitive acquisizioni scientifiche, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno finalmente riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di acquisizioni definitive, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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MATTARELLA: "Più investimenti della Cina in Italia"
Dopo aver abbandonato lo sciagurato accordo con la Cina, denominato "via della seta", ad opera del governo Conte, questa volta è il Presidente della Repubblica, in visita in Cina, ad auspicare che il dragone cinese acquisisca altri gioielli di famiglia del nostro patrimonio industriale.
Caro Presidente Mattarella, "più investimenti", e questo deve valere per chiunque scelga l'Italia, può significare solo creazione di posti di lavoro.
Non bastano le migliaia di attività al dettaglio aperte dai cinesi, che hanno messo in ginocchio altrettante famiglie di piccoli commercianti italiani?
Non bastano le acquisizioni di quote di Eni, Telecom, Enel, Generali ecc?
L'opera di "denazionalizzazione" e di scardinamento della nostra identità e dei nostri confini nazionali e' sempre più favorita dall'interno....
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da quello che scrivi sembra che tu viva un periodo di perdite, non sei felice?
sono da due mesi in un capitolo completamente nuovo della mia vita, che significa perdite e al contempo acquisizioni; che significa cambiamento; che fa parte della vita e anche della mia natura. sì, son felice, e son malinconica
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Della natura delle cose frustranti
Temo di aver capito la ragione di tutta 'sta fame di letture che mi è conflagrata dentro ultimamente. Si tratta di un fenomeno di compensazione. Quest'anno funesto - ricordo a tutti ch'è bisesto, da cui la cupa (e proverbiale) rima - vede fino adesso la maturazione in me di alcune frustrazioni importanti. Le uniche soddisfazioni mi vengono proprio dai libri. Dall'averne trovati alcuni che cercavo da tempo. Dall'avere scoperto autori di cui ignoravo l'esistenza e che si sono rivelati validi (almeno per i miei gusti). Dall'avere speso ben poco per le mie acquisizioni (vado di scambio o di bancarella/mercatino). Spero una cosa, però. Che questa fame non mi passi una volta liquidata la causa della mie frustrazioni. Sarebbe un peccato. E mi girerebbero ulteriormente le balle.
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L'AD di Stellantis, Carlos Tavares, annuncia tagli al personale. Migliaia di lavoratori italiani rischiano il posto e le delocalizzazioni vanno a passo spedito. Eppure era tutto facilmente prevedibile.
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Un mercato unico dei capitali è uno degli aspetti cruciali del Rapporto Draghi. Per finanziare la rinascita industriale dell’Europa unita è necessario un sistema bancario integrato. Alla luce di ciò, l’operazione di Unicredit (acquisizione di Commerzbank, ndr) avrebbe rappresentato un cambiamento significativo rispetto alle operazioni discusse negli ultimi decenni, che generalmente riflettevano accordi politici bilaterali tra Stati membri, prima di eventuali discussioni a livello europeo.
Ora, dopo il Rapporto Draghi, il contesto è diverso. Il consolidamento bancario europeo non si è mai veramente concretizzato, in quanto cedere il controllo del sistema bancario significa cedere una parte significativa di sovranità nazionale.
È evidente che la Germania è contraria a tali sviluppi, che rappresentano un pilastro del consolidamento bancario transfrontaliero. Ciò che stiamo osservando potrebbe essere solo l’inizio di un conflitto tra chi desidera un’Europa più unita e chi si oppone. Da questo punto di vista, il tentativo di Unicredit è percepito dalla Germania come una minaccia maggiore rispetto al passato.
Non si tratta soltanto di posti di lavoro o di attenzioni verso il sistema industriale tedesco; è qualcosa di più grande perché mira a riformulare il progetto europeo a svantaggio dei governi nazionali. Il sistema bancario è al centro della sovranità reale degli Stati. La partita potrebbe vedere l’ingresso di altri attori, perché se il consolidamento deve avvenire, non è indifferente che sia guidato da una banca francese o spagnola. Per i francesi, è preferibile che la sede sia a Parigi piuttosto che a Madrid, e questo vale per tutte le possibili combinazioni.
Tuttavia, questo non è il punto centrale. Non c’è uno scontro diretto tra Italia e Germania, ma tra una certa visione di Europa e chi si oppone.
via https://www.compliancejournal.it/berlino-blocca-la-vendita-di-commerzbank-rivolta-contro-il-rapporto-draghi/
Vista così, da detrattore del Draghi e contrario a un’Europa più unita - l'Europa torni ad essere un MERCATO UNITO - è meglio così. Ci manca solo la superburocrazia brussellese-congolese.
Btw, Unicredit già nel passato molto soffrì per certe sue acquisizioni all'estero che la esposero. Lasciate che gli infingardi tedeschi percolino pure aldilà del Reno e anche fino al Manzanarre se credono, ma non mai Oltralpe.
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Queste acquisizioni sono di giorni fa, le posto soltanto ora perché prima non ero sicuro di volerle sul blog.
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EVENTI - di Gianpiero Menniti
L'ORIGINE DEL TEATRO GRECO E L'IRRAZIONALE
A Squillace, borgo di antichissime origini, ai primi di settembre. Racconto le "Origini del teatro greco" e la connessione con l'irrazionale, il caos primordiale che ne avrebbe ispirato la fondazione. Ecco uno stralcio della conferenza:
«Il mondo greco al quale con crescente approssimazione si fa appello frequentemente, per indicare l’origine della civiltà occidentale e dunque del nostro modello culturale, era ben lontano dalla rappresentazione che se ne fa ai nostri giorni. La nostra civiltà, intrinsecamente cristiana, ha certamente attinto, in molte forme (linguistiche, mitico-letterarie e rituali, politiche e sociali, scientifiche e filosofiche) a quella non consueta civiltà. Tuttavia, il “noi” contemporaneo è immemore delle limpide e coraggiose acquisizioni dell’uomo greco, del suo attestarsi su una linea di separazione tra l’evidenza caotica dell’esistenza e i tentativi di fornirla di un modello razionalmente adeguato. Di più: il caos non è l’effetto ma l’origine, la condizione primigenia, l’informe infinito della materia che preesiste e che preclude ogni conoscenza: questa è figlia del determinato e non ha alcuna possibilità di designazione dell’indeterminato. Non ha linguaggio, non ha parola, non possiede alcun segno. Se non un sussulto. Il sussulto che la lunghissima, ancestrale tradizione dei miti e dei riti eleusini ha tramandato oralmente fino a VII – VI secolo a.C. ma a partire da almeno 1500 anni prima nel contesto inattingibile della tradizione orale. Tradizione orale coperta dal segreto dell’origine che solo il racconto dei miti poteva parzialmente rivelare come in una lenta e attenta marcia di avvicinamento alla verità terrificante dell’informe. La consapevolezza di un disordine originario non è rassegnazione ma, paradossalmente, razionale costruzione di un ordine che contempla il suo contrario. E con esso convive. In questa condizione originaria e incontrovertibile, nasce il “sacro”, il separato che, tuttavia, abita gli abissi della natura fenomenica e della natura umana. Così, nasce anche il teatro - dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore» - come rivelazione di questo stato di coesistenza, il celebre modello di relazione tra dionisiaco e apollineo di Nietzsche. Ma l’origine della tragedia greca – la prima forma di teatro – non è come si potrebbe immaginare, nella scena, nella skenè (σκηνή) che racconta le vicende del dramma: la tragedia nasce dal coro, dal coro dei satiri che irrompono dai parodoi con urli e canti, al ritmo di danza. Metà uomini e metà bestie, i satiri incarnano la mimesi di ciò che è ormai memoria, del passaggio dell’uomo dalla selva alla condizione dell’essere consapevole. Consapevole di cosa? Soprattutto della sua finitezza, della morte, del cadavere che inerte può essere vinto solo dal suo contrario, dall’arte che è vita, che per questo è gioia, è danza, è canto, è parola, è unità “corale” del flusso e dell’energia che anima gli esseri umani distanti dalla loro insormontabile caducità. Il coro è dunque il protagonista della tragedia, il coro che evoca il dio, Dioniso, che non a caso è il dio della vita e della morte, del maschile e del femminile, del divino e del bestiale: la sua è una natura incessantemente polimorfica. Incarna, dunque, il caos dell’inizio, il caos che non possiede storia, che non possiede Chronos ma che si attesta in una sorta di Kairos infinito, nell’istante senza tempo. Il canto ditirambico dei satiri è l’effetto di quel sussulto ancestrale e dell’ingresso nella vita che da quel momento “conta” il tempo, che accoglie l’esistenza come atto collettivo, corale, che a questa dimensione pre-consapevole vuole tornare sapendo che non c’è possibile ritorno se non nella mimesi della danza, della parola, della rappresentazione che colma la scena lasciando ai satiri l’altare posto in basso nello spazio dell’orchestra, in un “mondo altro” che tutto ha preceduto e che solo il ricordo, il riportare al cuore, può rendere vivida espressione nella malinconia della mimesi, stratagemma del sopportabile fino alla sua trasformazione nell’estasi dell’evocazione del Dio.»
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Ogni tanto bisogna crearsi un vuoto attorno per guardare dentro noi stessi. Ognuno ha una sua idea di vuoto, naturalmente. Si può chiamare “comfort zone” come si dice ora, l’importante è che in quel luogo ci sentiamo soli. Perché sentirsi soli ogni tanto fa bene, non è, credo, un atteggiamento da rifuggire. Il problema è “dove” stare soli con sé stessi. C’è chi ama farlo in un bosco, chi su una spiaggia (già più difficile), chi in come ad una montagna, in una chiesa o anche nella propria stanza. Il posto dove riesco a stare davvero solo è per me questo luogo: la collezione delle nuove acquisizioni del Centre Pompidou. Da 45 anni ci passò sempre qualche ora da solo, addentrandomi nelle sale meno visitate. E qui, quest’anno con “Für Velimir Chlebnikow: Schicksale der Völker” di Anselm Kiefer mi sono sentito solo come non mai …
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Nulla può diventare vera conoscenza se non ci ha tormentato implacabilmente. Tutte le altre acquisizioni hanno carattere matematico o tecnico. Le loro conseguenze ci colgono di sorpresa, perché non ci hanno fatto soffrire.
Perché vuoi sempre spiegare? Perché vuoi sempre scoprire che cosa c’è dietro? E più dietro ancora, sempre e solo dietro? Come sarebbe una vita limitata alla superficie? Serena? E sarebbe da disprezzare solo per questo? Forse c’è molto di più alla superficie – forse è tutto falso ciò che non è superficie, forse tu vivi ormai tra immagini illusorie, continuamente cangianti, non belle come gli dei, ma svuotate come quelle dei filosofi. Forse sarebbe meglio: tu allineeresti parole (giacché hanno da essere parole), ma ora sei sempre alla ricerca di un senso, come se ciò che tu scopri potesse dare al mondo un senso che il mondo non ha.
Elias Canetti, da La rapidità dello spirito
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di Andrea Zhok
La consegna delle munizioni a grappolo da parte degli USA all'Ucraina è emblematica del senso e dell'attuale situazione di questo conflitto.
Dal punto di vista militare queste munizioni non cambiano assolutamente nulla sul piano dei rapporti di forza. Armi ben più potenti e utili per le offensive come i carrarmati Leopard o i missili Himars e Storm Shadow non hanno cambiato lo scenario.
Le munizioni a grappolo sono state messe fuori legge da molti paesi (Convenzione di Oslo del 2008) non per le loro conseguenze sulle truppe, ma perché, essendo utilizzate in grandi numeri rimangono in buona parte inesplose sul terreno, e le loro caratteristiche di frammentazione le rendono particolarmente insidiose per la popolazione civile a conflitto finito.
Dunque, per dirla con un francesismo, non sono armi particolarmente vincenti, ma solo particolarmente stronze.
Due osservazioni sono qui, credo, rilevanti.
La prima è il meccanismo mentale per cui gli USA si distinguono nella storia come la nazione più ipocrita che abbia calcato i sentieri di questa valle di lacrime: la dirigenza americana infatti ci ha tenuto a far sapere di aver chiesto e ottenuto dall'Ucraina "garanzie scritte di impegno ad utilizzare queste munizioni in modo da ridurre i rischi per la popolazione". (Cioè fuffa al quadrato, la cui funzione umanitaria è trovare qualcosa da rispondere se un giornalista dovesse porre la domanda.)
La seconda è che un'arma del genere si usa non quando si vuole riconquistare un territorio, ma quando si vuole congelare lo status quo. Sono armi il cui uso tende a creare aree di elevato rischio per i civili nel dopo guerra, dunque utili ad adibirle a zone cuscinetto. Lo sdoganamento di queste armi credo riveli abbastanza chiaramente che la prospettiva americana non è più quella di una riconquista ucraina, ma quella di evitare ulteriori acquisizioni russe.
Confido che in autunno vedremo partire proposte di tregua.
………………..
🔴 😱 https://t.me/EsameDiRealta
�� Segui Esame di Realtà per districarti nelle nebbie allucinogene della propaganda
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[ Nulla può diventare vera conoscenza se non ci ha tormentato implacabilmente. Tutte le altre acquisizioni hanno carattere matematico o tecnico. Le loro conseguenze ci colgono di sorpresa, perché non ci hanno fatto soffrire.]
Perché vuoi sempre spiegare? Perché vuoi sempre scoprire che cosa c’è dietro? E più dietro ancora, sempre e solo dietro? Come sarebbe una vita limitata alla superficie? Serena? E sarebbe da disprezzare solo per questo? Forse c’è molto di più alla superficie – forse è tutto falso ciò che non è superficie, forse tu vivi ormai tra immagini illusorie, continuamente cangianti, non belle come gli dei, ma svuotate come quelle dei filosofi. Forse sarebbe meglio: tu allineeresti parole (giacché hanno da essere parole), ma ora sei sempre alla ricerca di un senso, come se ciò che tu scopri potesse dare al mondo un senso che il mondo non ha.
Elias Canetti, da La rapidità dello spirito
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