#acquedotto felice
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Piangi Roma, muori amore
Tutto il bene che so dare
Come il sasso e la fontana
Si consuma, si consuma
Ridi Roma, godi amore
Nonostante il temporale
Metto i panni ad asciugare
Piangi Roma, ti fa bene
#i don't know how people can live in this city#its chaos and beauty drive me insane every time i visit#it's devastating in the good and the bad sense#she always offers herself up and asks everything and nothing in return#i'm sorry for people visiting Rome during these pre-jubilee months but. to be honest. nothing's really changed#rome is an imagined city anyway#and her reality will always surpass the fantasy ❤#for better or for worse#roma#acquedotto felice#fontana clemente xii#italian renaissance#architecture#architettura#renaissance#rome
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riassunto di oggi:
appuntamento con acquedotto saltato
fibra a casa messa
preventivi vari
zia mary: “ho finito doposcuola vuoi il gelato? così portiamo anche il cane a fare una passeggiata”
corse in spiaggia con hero
basta poco per essere felice
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Nel 1612, la grande impresa di ripristinare l'acquedotto di Traiano (allora creduto di Augusto) per alimentare Trastevere, Gianicolo e Borgo - la riva etrusca del Tevere, a sinistra della corrente - termina con la conduzione delle acque anche di là dal fiume, verso via Giulia.
Conduzione, si fa per dire: trattavasi pure lì di riattivare infrastrutture romane che correvano quasi al cuore dell'area sacra del Tarentum, sotto i piedi degli abitanti secenteschi - quei pochi superstiti dal Sacco di 85 anni prima e dalle successive pestilenze.
Solo poco prima, un altro papa aveva fatto di un grande acquedotto un'occasione di rigenerazione urbana: era Sisto V Peretti, che, a dire il vero, a portar da bere alle rinseccolite Trastevere e Borgo ci aveva pure provato, ma non gli aveva detto bene.
Dopo la perettiana Acqua Felice nasce così l'Acqua Paola, da Paolo V Borghese, che mise mano all'opera per mezzo di architetti e ingegneri di sicura cazzimma come Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio. Pare che l'acquedotto fosse così gagliardo che alla sua inaugurazione, al Fontanone del Gianicolo, costruito appunto a scopo pratico e celebrativo, la pressione potentissima arrivasse a far allagare i terreni vicini. Comunque, lacqua che si beve in Prati, Trastevere e Gianicolense viene da questo acquedotto, fatica congiunta dei Romani e di chi volle ricostruire sul loro solco.
Una delle fontane alimentate dalla Paola non ha bisogno di presentazioni: è il mascherone di via Giulia, assemblato forse con "cocci" romani (la vasca inferiore) e su progetto di Girolamo Rainaldi, un altro, come i Fontana, delle dinastie di architetti che si palleggiarono il Barocco romano.
Spesata forse dai Farnese, di cui reca il giglio sulla testa, la fontana potrebbe aver occasionalmente gettato vino su iniziativa munifica dei suoi sponsor. Di certo, prima dei muraglioni, alle sue spalle lungo il fiume era collocata la fontana che ora occupa piazza Trilussa, e c'era poi una scaletta che da qui scendeva ad una cala portuale sul Tevere, come quelle che ancora si vedono in certe foto di fine Ottocento, non poche a firma del grande Ettore Roesler Franz.
Fotografie e video miei, musica di Armando Trovajoli.
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Part of Rome seen through the Acquedotto Felice (16th century)
Leica R4 on Revolog 600 nm film.
#architecture#aqueduct#historical#analog#Leica#600 nm film#photographers on tumblr#Rome#Italy#film is alive#i still shoot film#green#landscape#film photography#Revolog
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Questa foto ha più di 5 anni, tempi andati. Quello era il mio posto preferito della mia piccola città. Alla periferia, lontano dalle case, immerso in un frangente esiguo di verde c'era un acquedotto, salivamo sopra il tetto e lì, proprio in quel punto avevamo il controllo della città, si vedeva tutta, non che fosse grande, ma era tutta sotto il nostro controllo. Ne avrebbe da raccontare quella struttura, di tutti i colori. Era un tempo particolare, magari meno responsabilità, magari meno preoccupazioni. Ma la felicità? Era evadere. E lì, lì dove tutto era sotto il nostro controllo allora eri libero, allora eri felice.
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PARCO REGIONALE DEL MATESE: TRAVEL EXPERIENCE TERRA DI LAVORO, SI RIPARTE
MATESE - Grazie all’impegno dell’Assessore al Turismo della Regione Campania Felice Casucci, il Parco Regionale del Matese e l’APS Rena Rossa realizzerà una quattro giorni chiamata “Travel Experience Terra di Lavoro”. Dal 15 al 18 ottobre sarà possibile fare un tour tra le eccellenze di Terra di Lavoro. “In questi tre anni non abbiamo mai smesso di lavorare per promuovere il territorio e finalmente stiamo avendo la giusta attenzione da parte dell’Assessorato Regionale al Turismo, guidato da Felice Casucci e dall’Agenzia Regionale per il Turismo diretta da Luigi Raia, che ringrazio vivamente. Questo ci inorgoglisce perché finalmente siamo ormai presenti su un tavolo regionale e la compartecipazione delle associazioni locali rende questo lavoro davvero fruttuoso”. Ha dichiarato il presidente del Parco Regionale del Matese Vincenzo Girfatti. Si ringraziano per la disponibilità anche operatori dell’Acquedotto Campano Sorgente del Torano, dell’Associazione Byblos e della Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Piedimonte Matese.
ECCO IL PROGRAMMA:
VENERDI’ 15 OTTOBRE 2021
Ore 19:12 Stazione Napoli arrivo del treno con buyers – Presa in carico NCC
Ore 20:30 – 21: 00 circa ARRIVO A CAIAZZO
PERCORSO DEGUSTAZIONE PIZZA PEPE IN GRANI – FRANCO PEPE
Ore 23:00 RIENTRO IN AGRITURISMO SAN POTITO SANNITICO PER PERNOTTO
SABATO 16 OTTOBRE 2021
COLAZIONE PRESSO AGRITURISMO
Ore 8:30 TRASFERIMENTO PER CAPUA
ORE 9:30 VISITA AL MUSEO CAMPANO
ORE 10:30 TRASFERIMENTO E VISITA ANFITEATRO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE
ORE 11:30 TRASFERIMENTO PER PIEDIMONTE MATESE
ORE 12:30 – 13:00 MOZZARELLA EXPERIENCE PRESSO AZIENDA CASEIFICIO GIUSTI
A SEGUIRE (TAMPONE PRESSO FARMACIA)
ORE 16:00 TRASFERIMENTO MONTI DEL MATESE: LAGO MATESE E PIANO DELLA CORTE (QUOTA 1600 MT) PASSEGGIATA FINO AL BELVEDERE
ORE 20:30 RIENTRO IN AGRITURISMO - CENA E PERNOTTO
DOMENICA 17 OTTOBRE 2021
COLAZIONE IN AGRITURISMO
ORE 8:30 TRASFERIMENTO IN E-BIKE A PIEDIMONTE MATESE
ORE 9:00 VISITA AL COMPLESSO MONUMENTALE SAN TOMMASO D’AQUINO E MUSEO CIVICO MARROCCO
ORE 10:00 – 10:30 VISITA CAPPELLA DI SAN BIAGIO MONUMENTO NAZIONALE
ORE 11:30 VISITA ACQUEDOTTO CAMPANO “SORGENTE DEL TORANO”
ORE 13:00 circa RITORNO PER PRANZO PRESSO AGRITURISMO
ORE 16:00 TRASFERIMENTO A SAN MICHELE (ALIFE) PER VISITA IN VIGNA E DEGUSTAZIONE VINO PALLAGRELLO E PRODOTTI TRADIZIONALI PRESSO AZIENDA TERRE DELL’ANGELO
ORE 19:30 RIENTRO IN AGRITURISMO PER INCONTRO STAKEHOLDERS
LUNEDI’ 18 OTTOBRE 2021
COLAZIONE IN AGRITURISMO
ORE 8:00 TRASFERIMENTO A CASERTA
ORE 9:00 VISITA ALLA REGGIA DI CASERTA
ORE 11:00 TRASFERIMENTO A NAPOLI PER RIENTRO
IL GRUPPO SARA’ACCOMPAGNATO DA UNA GUIDA AI PARCHI NATURALI ED ALLE AREE PROTETTE E DA UN INTERPRETE IN LINGUA INGLESE A CURA DI LOVE MATESE
PRESENTE ANCHE UN VIDEO MAKER DELL’AGENZIA TURISTICA REGIONE CAMPANIA
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Fatti vedere felice, alle persone dà fastidio. 😉 Happy Sunday ❤️ #instagood #mtb #passion #love #photooftheday (presso Acquedotto Carolino) https://www.instagram.com/p/CJlfvx7gh4m/?igshid=vel3ng8di26b
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Parco di Tor Fiscale, via dell'Acquedotto Felice Persone nei pressi dell'antico acquedotto romano al Parco degli Acquedotti (parco degli acquedotti), Roma, lazio, Italy #summer2020 #nikon #italy #italia #romephotography #rome #roma #roma🇮🇹 #romanico #photographyamateur #stradaromana #travelphotography #diariotricolore_lazio (en Acquedotto Felice) https://www.instagram.com/p/CC3vFPTHwMe/?igshid=1ttzlv6o8vzav
#summer2020#nikon#italy#italia#romephotography#rome#roma#roma🇮🇹#romanico#photographyamateur#stradaromana#travelphotography#diariotricolore_lazio
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Dopo diversi incontri fatti con la Regione Basilicata, Acquedotto Lucano ha finalmente approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di “Adeguamento della rete idrica e fognaria del centro abitato di Muro Lucano” per un importo complessivo di € 2.717.098,00. Si tratta di lavori di rifacimento di alcuni tratti di rete idrica e fognaria vetusti con lo scopo di risanare il sistema idrico e fognario del centro abitato di Muro Lucano, regolarizzandolo ed integrandolo. I lavori di adeguamento della rete idrica e fognaria del centro abitato di Muro Lucano sono un primo grande passo per iniziare a risolvere lo storico problema del razionamento dell’acqua e delle infinite rotture della ormai vecchia rete idrica murese. Sono estremamente felice del lavoro svolto da Acquedotto Lucano in simbiosi con la Regione Basilicata e nello specifico grazie all’impegno dell’assessore Gianni Rosa che, come sempre, riesce a guardare alle necessità dei territori. Ora che è stato approvato il progetto esecutivo, confidiamo in un celere avvio dei lavori e nell’ultimazione dell’impianto di sollevamento in zona Malta per garantire maggiore afflusso dell’oro blu già dall’anno prossimo a tutta la città. —> https://www.acquedottolucano.it/comunicati-stampa/acquedotto-lucano-adeguamento-reti-idriche-e-fognarie-nel-centro-abitato-di-muro-lucano/ (presso Muro Lucano) https://www.instagram.com/p/B6NhVc_CWV0/?igshid=4kkqplavmjms
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Acquedotto Felice (presso Parco di Tor Fiscale) https://www.instagram.com/p/By-48VZizIh/?igshid=jpgtokska4y5
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Interessati i comuni di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, San Felice s/P, Medolla, Cavezzo, San Possidonio, Concordia s/S, Mirandola, Poggio Rusco, S. Giovanni Dosso, S. Giacomo Segnate e Quistello http://bit.ly/2IYhd9z
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Quelle villette erano da 30 anni lì, realizzate in palese violazione di regolamenti edilizi, vincoli paesaggistici, ferroviari ed archeologici.
Quante amministrazioni si sono succedute, e nessuno ha fatto nulla per trent’anni!
20 nov 2018 09:11 IL SOLITO CLAN CLAN – MAXI BLITZ CONTRO I CASAMONICA: 800 UOMINI DI POLIZIA LOCALE, POLIZIA E CARABINIERI FANNO IRRUZIONE IN OTTO VILLETTE DELLA PERIFERIA EST DI ROMA E LE SGOMBERANO – ERANO TUTTE ABUSIVE E COSTRUITE A RIDOSSO DELL’ACQUEDOTTO ROMANO. LA RAGGI ESULTA E SALVINI VA SUBITO SUL POSTO. GLI AGENTI SONO ARRIVATI CON I BUS DELL'ATAC – VIDEO: IL MOMENTO DELL’IRRUZIONE
Da www.leggo.it
Ottocento uomini. Un blitz all'alba. Senza precedenti a Roma. Per numero di uomini e obiettivo: le villette del clan Casamonica. In via del Quadraro dalle 5.30 sono in azione gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, polizia e carabinieri. Oltre a ruspe e mezzi speciali. La prima fase del blitz è stata il controllo degli immobili: tutti abusivi e costruiti a ridosso dell'Acquedotto romano.
Alcune "casette" avevano addirittura realizzato dei vani nelle mura romane. Per anni il villaggio, che sorgeva su una collinetta era "luogo indiscusso di spaccio di sostanze stupefacenti", come sottolineano le forze dell'ordine. Un posto strategico dove le vedette potevano avvertire i membri del clan di eventuali operazioni antidroga.
Durante la mattinata i manufatti abusivi saranno abbattuti. In via del Quadraro, a ridosso del parco degli Acquedotti, arriverà a metà mattinata anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Presenti sul posto dalle 5.30 il comandante generale dei vigili Antonio Di Maggio e il capo del 1° gruppo Maurizio Maggi.
Durante il blitz, che si sta svolgendo in questi minuti, sono state ritrovate delle sostanze stupefacenti, mentre si è già provveduto al fermo di uno degli appartenenti al clan. Gli agenti sono entrate in tutte le case, tra le urla degli appartenenti al clan.
SEQUESTRATE OTTO VILLETTE
Sono otto quindi le villette sequestrate al Clan durante questa maxi operazione ancora in corso. Le case sono state sgomberate, grazie all'intervento di 800 agenti. Il blitz, ampiamente pianificato, è partito questa notte, con gli agenti che sono arrivati sul posto, come programmato, con più di quattro autobus. La polizia di Roma Capitale sta ora portando via gli abitanti delle ville sequestrate dalle abitazioni, con i loro vestiti e le loro cose.
ESULTA VIRGINIA RAGGI
Intanto, esulta la sindaca di Roma Virginia Raggi che - proprio sulla "Collina dei Casamonica" mentre ha assistito al blitz, ha parlato anche con i giornalisti. «Quella di oggi - ha detto la Sindaca - è una giornata storica per la città di Roma e per i romani. Mettiamo fine a anni di illegalità e inviamo un segnale forte alla criminalità e al clan Casamonica, sgomberando e abbattendo otto villette abusive nella periferia est di Roma.
L’amministrazione si è impegnata come mai è successo nella sua storia recente: da oltre 10 mesi abbiamo pianificato questa operazione che vede l’impegno di ben 600 uomini della Polizia Locale. Ho voluto partecipare alle operazioni di sgombero e abbattimento per manifestare la presenza delle Istituzioni al fianco dei cittadini nella lotta all’illegalità e alla criminalità.
Noi non abbassiamo lo sguardo. Si tratta dell’operazione più imponente contro la criminalità mai realizzata dai caschi bianchi di Roma. Quelle villette erano da 30 anni lì, realizzate in palese violazione di regolamenti edilizi, vincoli paesaggistici, ferroviari ed archeologici. Alcune case avevano persino inglobato interi tratti dello storico acquedotto felice.
Sono state utilizzati 20 mezzi per gli abbattimenti. Quelle villette erano diventate il simbolo dell’illegalità e dell’impotenza di fronte alla malavita. Abbiamo cancellato soprattutto questo. Le Istituzioni ci sono e non abbassano lo sguardo. È stata un’operazione complessa, partita molti mesi fa che ha permesso di concludere procedimenti sospesi e abbandonati in un cassetto».
«Voglio ringraziare il VII Municipio per il coraggio e la costanza di questi mesi; i tecnici del Comune; gli agenti della Polizia Locale e il comandate Antonio Di Maggio; il personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Soprintendenza di Stato; i fabbri; gli operai; Atac; i tecnici di Acea, Enel e Italgas; la Sala Operativa Sociale di Roma Capitale, la Protezione Civile capitolina, le ditte che si occupano delle demolizioni; e in particolare tutti quei cittadini che con le loro denunce non si sono arresi mai».
L'ARRIVO DI MATTEO SALVINI
Anche il ministro degli Interni Matteo Salvini ha fatto capolino sulla cosiddetta "Collina dei Casamonica" per congratularsi con gli agenti per la Maxi Operazione in corso.
L'ARRIVO DEI CANI ANTIDROGA
Mentre prosegue lo sgombero delle ville del Clan Casamonica, sul luogo sono arrivati alcuni cani antidroga per verificare l'eventuale presenza di sostanze stupefacenti all'interno delle ville del clan. Intanto la Sindaca Virginia Raggi è nella sede dell'ottavo municipio dove terrà una conferenza stampa sul blitz avvenuto questa mattina all'alba e tutt'ora in corso.
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ANCONA – Questo il cartellone degli eventi in programma ad Ancona da domani a lunedì 27 agosto
VENERDI’ 24 AGOSTO
La chiesa di Santa Maria di Portonovo ospita un incontro dedicato a “Ancona sotterranea- l’acqua dal Conero alla fonte del Calamo”, vale a dire dagli antichi acquedotti di Massignano all’acquedotto di santa Margherita ad Ancona. Alberto Recanatini, storico esperto di apogei artificiali riferirà sulle ricerche spelelogiche che nell’area del Conero hanno evidenziato un antico acquedotto che dal leggendario buco del diavolo riforniva di acqua dolce gli antichi approdi di Ancona e Numana. Inizio ore 21,30
Per Lazzabaretto Cinema 2018- alla Mole Vanvitelliana- alle ore 21,30 GRAN RISERVA – SECRET SCREEN Serata conclusiva con proiezione a sorpresa di uno dei “migliori film di sempre” Ingresso gratuito.
Lazzabaretto Banchina da Chio – Mole Vanvitelliana, Giorgio Montanini – Anteprima tour 2019- Stand Up Comedy Ancona dalle 21:30 l’Onstage di Castelfidardo in collaborazione con L’Arci Ancona organizza al Lazzabaretto (presso il Canalone) il nuovissimo spettacolo di Giorgio Montanini. Seguirà Dannato rock d’annata
44° Festival del dialetto di Varano 24 agosto alle ore 21:30 “A chi la vo’ se la pija” di Gigi Santi per la regia di Gigi Santi e Scilla Sticchi con la compagnia “Il teatro dei Picari” di Macerata; alle ore 17:00 premiazione dei narratori dialettali marchigiani e presentazione dell’antologia dialettale “La grande Luna”, nell’occasione verrà ricordato Dino Socionovo varanese doc.
Per Ti.Ci.Porto Festival, al Porto Antico, Molo Rizzo, a partire dalle 21.30, Venerdì 24 agosto concerto di NADA , che fa il bis dopo il concerto di stasera al porto.
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro Italia alle 21.30 si proietta AMMORE E MALAVITA regia: Manetti Bros.
SABATO 25 AGOSTO
“Ancona al tramonto – IL PORTO ANTICO” Sabato 25 agosto, ore 19:30 appuntamento davanti all’ARCO DI TRAIANO ultimo appuntamento con “Ancona al tramonto“. La visita guidata vi condurrà alla scoperta del porto antico: una passeggiata alle ultime luci del sole per ammirare e fotografare suggestivi luoghi e monumenti di Ancona, come l’arco di Traiano, le mura e le portelle medievali, l’arco Clementino progettato dal celebre architetto Luigi Vanvitelli. Ripercorrendo le origini della città, il percorso si concluderà al Museo della Città, dove sarà possibile degustare vino locale in collaborazione con i sommelier della F.I.S.A.R. Castelli di Jesi. Ritrovo: alle ore 19:30, davanti all’arco di Traiano (all’interno del porto). Quota di adesione € 8,00 a persona (da pagare in loco). Prenotazione obbligatoria telefonando al numero 0712225047 (negli orari di apertura) o scrivendo a [email protected]
Museo della Città – Piazza del Plebiscito 0712225037 ingresso: € 2,00
Pinacoteca “F.Podesti” e Galleria d’Arte Moderna Vicolo Foschi, 4 0712225047 ingresso: € 6,00 intero – ingresso € 3,00 ridotto maggiori 65/minori 2
44° Festival del dialetto di Varano Sabato 25 agosto “Li parendi de Roma” di Gabriele Mancini per la regia dello stesso Mancini compagnia “La Nuova” di Belmonte Piceno di Fermo.
Per Ti.Ci.Porto Festival, al Porto Antico, Molo Rizzo, a partire dalle 21.30, Sabato 25 agosto Alessandro Pellegrini Concerto
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro Italia alle 21.30 si proietta WONDER regia: Stephen Chbosky
DOMENICA 26 AGOSTO
Prosegue con il patrocinio del Comune di Ancona, con il sostegno degli Ospedali Riuniti, promosso dalla Fondazione Ospedale Salesi Onlus l’iniziativa “Kostabi sostiene il Salesi” si tratta della mostra personale del pittore Mark Kostabi fino al 3 settembre alla Mole Vanvitelliana – Sala Boxe – apertura della Mostra con la presenza di Mark Kostabi; ingresso libero.
44° Festival del dialetto di Varano Domenica 26 agosto, alle ore 10:00, primo raduno città di Varano organizzato da Vespa Club di Ancona, terza prova del campionato regionale di regolarità crono Conero Memorial Gianni Paccapeli “Nebbia”; alle 18:30 apericena con i produttori di vini locali e alle 20:00 “Varano canta”; alle 21:30 va in scena “Chi non fa non falla” di Emanuela Corsetti regia di Fabio Ragni con la compagnia Sipario di Jesi.
Parco Belvedere– Posatora- ore 21, 30 Concerto jazz
Prosegue la festa del Covo di Candia, in programma fino al 26 agosto nella omonima frazione anconetana.
Per Ti.Ci.Porto Festival, al Porto Antico, a partire dalle 21.30 Domenica 26 agosto
Comunicare l’indicibile. Ascolto, narrazione e prevenzione nella salute mentale
Conferenza di Giuliana Capannelli e Federico Paino (centro Heta). In collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 LAZZARO FELICE regia: Alice Rohrwacher
LUNEDI 27 AGOSTO
“Kostabi sostiene il Salesi” : Il 27 agosto Tony Esposito e Mark Kostabi in concerto: Mark Kostabi si esibirà durante la Jam Session anche in un live painting da donare alla Fondazione Salesi; l’appuntamento è previsto per le ore 21:30 alla Mole Vanvitelliana con ingresso libero.
44° Festival del dialetto di Varano Lunedì 27 agosto “Come ci capiamo se manco ci parlimo?” di Paolo Torrisi regia di gruppo della Compagnia Leonina Giovani Pian di Pieca San Ginesio Macerata;
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 COME UN GATTO IN TANGENZIALE regia: Riccardo Milani
Per Ti.Ci.Porto Festival, al Porto Antico, a partire dalle 21.30 Lunedì 27 agosto Radio Filippì Dj set di Enrico Filippini
MOSTRE
Prosegue al Museo Tattile statale Omero FORME SENSIBILI ore 18. Paolo Annibali, Egidio Del Bianco, Giuliano Giuliani, Rocco Natale, Valerio Valeri7 luglio – 16 settembre 2018 ANCONA, Museo Tattile Statale Omero. A cura di Nunzio Giustozzi.
Cinque artisti marchigiani a significare, nell’originalità delle loro poetiche, gli orientamenti della scultura contemporanea.
Quasi quaranta le opere – tra sculture, disegni e bozzetti frutto delle ricerche più recenti – fatte di diversi materiali cui si riconosce una sorta di “vocazione formale”, un’anima sensibile. L’argilla dipinta, il legno, il travertino, i metalli, lavorati o assemblati, ma anche carte, stoffe, spaghi di un’inedita qualità tattile, offrono, tra figurazione e astrazione, sviluppi espressivi inattesi e forma e materia si modulano vicendevolmente, raggiungendo una mirabile sintesi.
INGRESSO LIBERO
ORARIO agosto: dal mercoledì al sabato 17-20; domenica e festivi 10-13 e 17-20
i giovedì dal 12 luglio al 16 agosto durante la rassegna Sensi d’estate anche 21-24
settembre: dal mercoledì al sabato 16-19
domenica 10-13 e 16-19
ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
VISITE GUIDATE
Tutti i sabati e le domeniche alle ore 18. Costo: 4 euro a persona; gratuito: disabili e loro accompagnatori, bambini 0-4 anni.
Prenotazione consigliata: [email protected] – tel. 0712811935.
LABORATORI CREATIVI PER FAMIGLIE
24 e 31 agosto ore 18-20; 7 settembre ore 17-19
Costo: 4 euro a partecipante; gratuito: disabili e loro accompagnatori, bambini 0-4 anni. Prenotazione obbligatoria:[email protected] – tel.0712811935.
Museo Tattile Statale Omero Ancona Mole Vanvitelliana – tel. 0712811935 luglio e agosto: dal mercoledì al sabato 17-20, domenica e festivi 10-13 e 17-20
Fino al 24 ottobre è possibile visitare presso la Biblioteca Benincasa una nuova mostra libraria e documentaria.
Si tratta della mostra “Tra editoria e letteratura: A. Gustavo Morelli editore e tipografo ad Ancona tra Otto e Novecento”, incentrata su una figura notevole nel panorama culturale cittadino tra Otto e Novecento: il tipografo editore A. Gustavo Morelli (1852-1909). La mostra è visitabile presso lo Spazio d’Ingresso della Benincasa, in Via Bernabei 30, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19.
Durante il periodo estivo (luglio e agosto), sarà visitabile il mattino, dalle 9 alle 13.30 e di pomeriggio anche il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17.La mostra espone anche tra l’altro una lettera del pittore Francesco Podesti, di cui Morelli pubblicò due opere. Della mostra è disponibile un catalogo presso la Sala di lettura e a richiesta si effettuano visite guidate.
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#LIVEDJFOFO’x #BAIAFELICE Questa sera appuntamento a BAIA FELICE PIAZZA ACQUEDOTTO ore 21:30 con il karaoke®GAETON di #DJFOFO’x 🎤🎧🇨🇺 #WAKEUPUAGLIUDJFOFO’x#djfofox @baia_felice #baiafelice #chiosco #piazzaacquedotto (presso Baia Felice)
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Divieto di utilizzo per scopo alimentare di acqua erogata da civico acquedotto a San Felice del Benaco
Divieto di utilizzo per scopo alimentare di acqua erogata da civico acquedotto a San Felice del Benaco
La società Acque bresciane, in merito all’ordinanza sindacale emessa dal Comune di San Felice del Benaco circa il divieto di utilizzo per scopo alimentare di acqua erogata dal civico acquedotto, preso atto della comunicazione ufficiale di ATS in seguito ai risultati emersi dalle analisi dall’istituto zooprofilattico di Brescia, precisa che stanno attuando tutte le azioni necessarie affinché si…
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Piante carnivore
Oggi lasciamo da parte le consuete piante che non fanno altro che star lì, a prendere il sole immobili, con statuesca flemma, come oziose signore in spiaggia. Questa volta ci soffermeremo su piante che hanno una capacità singolare: si muovono. Oh yes. Oggi parleremo delle bellissime piante carnivore. Questa sorprendente categoria ha imparato in milioni di anni, con la solita pazienza buddista tipica delle piante, a muoversi piuttosto rapidamente.
Le piante carnivore sono veramente affascinanti, perché sono tante e perché ne esistono di tantissimi generi diversi. Tutte sono accomunate dal fatto che hanno bisogno di mangiare qualche malcapitato insetto per vivere, ma il modo in cui lo fanno è molteplice. Si passa dalle spaventose, si fa per dire, “mascelle” della Dionea (foto sotto) ai colorati, splendidi “tentacoli” delle Drosere fino alle efficaci trappole delle Sarracenie.
E’ un mondo a parte, per appassionati e collezionisti. Ma se si ha la voglia di entrarci è veramente foriero di soddisfazioni. Con le piante carnivore si possono passare un paio di anni esaltanti, costruendo terrari, facendosi spedire semi e andando alle esposizioni strapiene di piante splendide e anche di figuri un pò fanatici. Dopo due anni di passione l’amore comincia a vacillare, inizia a essere dura per i comuni mortali stare dietro alle esigenti carnivore, s’iniziano a rimpiangere le più docili e placide piante classiche, si riapprezza improvvisamente le doti meno appariscenti del resto del regno vegetale: il sensuale profumo di una rosa, la gentile delicatezza di un’aquilegia o la vigorosa bellezza di un glicine. Un po’, se mi si passa l’ardito paragone, come essere fidanzati con un partner frenetico, che non si ferma un attimo e che vuole tutta la tua attenzione… dopo i primi tempi di elettrica passione, semplicemente, spontaneamente, ci si stufa di tutta questa foga e si ha voglia di qualcosa di più rilassante e affidabile. Per carità, poi c’è gente che ci passa la vita con le sue piante carnivore (e magari pure con il partner esagitato), e, perfettamente felice, le cura, le osserva e medita sulle miserie umane così lontane da lui, che è così profondamente immerso nel suo mondo di incolpevoli piante omicide.
La definizione “pianta carnivora” non è botanica, nel senso che non comprende una sola famiglia o un solo genere. Ne include molti, filogeneticamente assolutamente lontani tra loro, solo accomunati dal fatto di dover ingurgitare insetti per campare. Per questo motivo le carnivore possono essere completamente differenti l’una dall’altra. Ne esistono più di 500 specie e sono diffuse in tutto il mondo, anche in Italia.
Sicuramente le più affascinanti sono quelle appartenenti alla famiglia delle droseracee in quanto capaci di giocosi movimenti, quasi veloci, davvero divertenti da osservare.
Perché si muovono? Chi glielo fa fare? Domande legittime. Tutte le altre piante se le pongono. Con stupore e una punta di disprezzo guardano le loro frenetiche parenti e si chiedono se non siano più vicine agli animali (che è l’insulto di gran lunga peggiore che le piante si possano fare tra loro) che ai vegetali. In realtà la spiegazione è semplice. Bisogna partire dal presupposto che le piante, tutte le piante, per campare hanno bisogno di tre cose: luce, acqua e vari elementi chimici che stanno disciolti nel terreno. Tutto cominciò milioni e milioni di anni fa. Le antenate carnivore andarono stoltamente a colonizzare suoli poveri, completamente privi di sostanze nutritive. La situazione non era bella, il panico iniziava a diffondersi nella comunità, varie riunioni notturne per trovare la soluzione si rivelarono infruttuose. La società carnivora passava le giornate a pensare “dove diavolo possiamo trovare i sali minerali che ci servono? Deve esserci una soluzione, deve… mmm” Pensa che ti ripensa, rimugina che ti rimugina, la soluzione come il lampo balenò nei cloroplasti dei nobili antenati: “ negli insetti ! certo gli insetti sono composti da tutti gli elementi di cui abbiamo bisogno ! evviva, siamo salvi !”. “Sì grande idea”, replicò qualcuno, “ma come gli acchiappiamo questi abominevoli insetti, con il Vape?” ( a quei tempi le piante sapevano essere molto sarcastiche ). Già, era un problema. Ma pensa che ti ripensa, rimugina che ti rimugina, la soluzione anche questa volta si materializzò in un lampo…
Dunque, di radici ben infisse nel terreno non se ne può fare a meno - servono per i beveraggi - quindi di iniziare a saltellare come indemoniati per la foresta in caccia di mosche non se ne parla. Una pianta particolarmente sveglia ragionò sul fatto che per catturare insetti, se si è una pianta, il metodo migliore è quello di restare immobili e aspettare che questi beoti si posino sulle foglie per poi fare in modo che rimangano intrappolati. Diffuse il suo progetto, che in effetti, essendo molto sensato, piacque molto. Da allora fino ad oggi le piante carnivore si specializzarono nell’attirare insetti, nell’intrappolarli e nel digerirli. Non fu cosa affatto facile, ci vollero milioni di anni, milioni di eroici tentativi falliti e, ahimè, milioni di morti. Ma non disperatevi troppo! la crudele legge della Selezione naturale è il motore della biodiversità e senza essa saremo tutti ancora consimili delle amebe.
Ogni famiglia di piante carnivore attua il suo malefico piano di predazione in maniera diversa. Le Sarracenia (foto sotto) e i Nepenthes attirano le prede nei loro coni, detti ascidi, dove rimangono intrappolate prima di annegare. Le Dionaea hanno le foglie modificate in due valve che, quando stimolate sulla loro superficie interna, si serrano sulla vittima. Le Drosera hanno foglie appiccicose che si piegano sull’insetto quando esso rimane invischiato. Le Utricularia, infine, hanno delle sacchette vuote che aspirano gli artropodi acquatici che si avvicinano troppo.
Parliamo adesso delle piante carnivore italiane. Sul nostro territorio ne sono presenti tre generi: le drosere, le utricularie e le pinguicole. Le più facili da osservare in natura sono le Drosere, non perché siano più diffuse, ma semplicemente perché amano raggrupparsi in luoghi precisi. Crescono infatti solo ai bordi delle torbiere. Dove il suolo è asfittico e acido, formano delle graziose comunità che per il loro ipnotico sfavillio rossastro sono facilmente individuabili. Se volete, le potete ammirare nel Parco delle Torbiere di Iseo, che tra l’altro, a parte le drosere, è un posto splendido.
Una raccomandazione importante: le Piante carnivore sono specie rara e protetta, non vanno quindi raccolte o estirpate dal loro ambiente naturale. Sia per ovvi motivi ambientali sia per le meritate, salatissime multe a cui si andrebbe incontro. Negli ultimi anni sono diventate facili da reperire anche nei vivai non specializzati e stanno inoltre diventando abbastanza economiche. Quindi se volete averne qualcuna per casa, che stia tutto il giorno teneramente intenta ad azzannare insetti, non c’è nessun motivo che vi possa spingere a sottrarla, poveretta, al suo ambiente naturale.
Come si coltivano
Coltivare le piante carnivore è abbastanza difficile. Intanto perché non sono molto elastiche nel tollerare condizioni ambientali diverse da quelle naturali in cui si sono evolute. Poi perché hanno esigenze diversissime da specie a specie per quanto riguarda luce e temperatura.
La caratteristica comune a tutte è quella di amare un suolo acido, senza calcare e soprattutto poverissimo. Se ci si pensa è logico: se vivessero in un suolo ricco di nutrienti non avrebbero avuto bisogno di diventare le malvagie mangiatrici assassine che terrorizzano mosche e zanzare. Dunque per creare un substrato adatto alle nostre nuove pianticelle si può partire mischiando torba e sabbia di fiume. Poi in base alle piante che si hanno si decide l’ esposizione più adatta e se riparale o meno in inverno.
Queste sono le linee guida per i gruppi principali di carnivore per quanto riguarda luce e temperatura:
1) Le nepentacee non tollerano temperature sotto i 18 gradi e generalmente non amano la luce diretta del sole.
2) Le dionee in inverno necessitano di un periodo di dormienza tra i 5 e gli 8 gradi. Nel meridione si possono lasciare all’aperto, mentre al Nord è un po’ un problema: troppo freddo fuori, troppo caldo in casa. Che si fa ? Si rinuncia? Jamais! Si possono mettere o in serra fredda o riparate con cellophane contro un muro, possibilmente esposto a sud.
3) La maggior parte delle drosere, che è di origine tropicale, ha bisogno di pieno sole e in inverno non può avventurarsi sotto i 12 gradi. Alcune invece, come l’italianissima Drosera rotundifolia, può stare all’aperto tutto l’anno.
4) Le sarracenie, infine, amano il sole e tollerano bene il freddo invernale anche nel nord Italia.
Le piante carnivore sono generalmente piante di palude e per questo motivo necessitano di molta acqua. In estate hanno bisogno di avere costantemente le radici a mollo: un sottovaso con due centimetri d’acqua sarà perfetto. Attenzione: l’acqua calcarea non va assolutamente bene, se avete la sfortuna di avere nel vostro acquedotto comunale acqua calcarea, come a Milano per esempio, dovrete usare acqua piovana o acqua distillata. Insomma, avrete capito, sono piante impegnative da coltivare. Muoiono facilmente e con rapidità sorprendente. A volte, duole ammetterlo, schiattano senza nessuna maledetta ragione apparente: avete seguito ogni dannata regola del coltivatore provetto e queste ingrate muoiono lo stesso, senza nessun riguardo o pietà per i vostri sentimenti. In generale, però, quando si fa tutto per bene queste bestiole semoventi prosperano allegramente. E in questo caso è una vera gioia: come ogni cosa che per star bene richiede il nostro amore, saranno fonte inesauribile di soddisfazione e serenità. Quindi bando alla pigrizia, ricordate che la cura delle piante è un potente mezzo per star bene nello spirito. E’ per questo che i giapponesi sono invasati di Bonsai e passano ore a tagliuzzarli. Per calmarsi, sentirsi in pace con il mondo e armoniosamente parte di esso.
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