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#Zona Metropolitana
queretarotv · 1 year
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Fomenta SDUOP participación ciudadana a través de recorridos en Paseo 5 de Febrero
Como parte de un ejercicio de participación ciudadana, el titular de la Secretaría de Desarrollo Urbano y Obras Públicas (SDUOP), Fernando González Salinas, realizó un recorrido de supervisión en Paseo 5 de Febrero con las y los integrantes del Consejo Estatal de Movilidad y Seguridad Vial. González Salinas compartió con las y los integrantes del Consejo, los avances y especificaciones del…
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zoomdigitaltv · 2 years
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Una mirada al núcleo urbano más grande de la Ciudad de México: El corredor de Reforma
Una mirada al núcleo urbano más grande de la Ciudad de México: El corredor de Reforma
El rango de precios por m² se encuentra entre los $20,000 y $80,000.  Los precios unitarios van de $1,600,560 como mínimo, hasta $52 mdp. como máximo. El rango de áreas para los proyectos verticales de vivienda es de entre 29 m² a 350 m² en la zona. (more…)
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fabien-euskadi · 6 months
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This is a very, very, very special place: the José Franco Museum-Village.
In the 1950s, a talented potter from the village of Sobreiro, José Franco (last two photos), decided, together with his wife, Helena, decided to create a scale-down version of a typical village from the rural areas of the Mafra County; this area in the northernmost part of the Lisbon Metropolitan Area is commonly known as the Zona Saloia - "Yokel Zone", in English. José Franco (1920-2009) feared that the memory of the rural world he once knew as a child could be lost, and being so, he created a mix of theme park and museum where the visitors can experience a romanticized version of the Yokel Zone as it was a century ago or so.
Everything in this place is magic, from the small stores and houses to the mock-ups of the rural villages of yesterday. It's impossible not to feel like a child again when you enter the school, the tinsmith's workshop, the winery, the windmill...
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transportemx · 1 year
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Reforzaran operativos para evitar que transporte de carga circule de 6 a 9 en Guadalajara
El Secretario de Transporte, Diego Monraz, junto con representantes de cámaras empresariales y de conductores de carros de carga, acordaron que a partir del 15 de mayo habrá operativos para restringir de acceso a tractocamiones y con doble semirremolque al área metropolitana de las seis a las nueve de la mañana. Esta medida no aplica para aquellos que transportan alimentos, combustible o…
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pettirosso1959 · 4 months
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"Mai successo un fatto simile!"
"Mai visto un disastro come quest'ultima alluvione!"
"Cambiamento Climatico!"
"Le stagioni non sono più quelle di una volta!"
Voci del popolino ignorante milanese, riportate con estrema soddisfazione dai TG, quotidiani, politici di sinistra, verdacci, ribadite da Sor Piccozza e da Farfallino Amoroso (Tozzi e Mercalli).
Invece:
Milano, 31 maggio 1917.
Il 30 maggio, in una Milano spettrale, abitata solo da donne, bambini e anziani, iniziò a piovere a metà pomeriggio, mentre forti temporali avevano già interessato la Brianza e la fascia Prealpina.
Negli ultimi giorni del maggio 1917 l’Italia era piegata dalla Grande Guerra; era in pieno svolgimento la terrificante carneficina della Decima Battaglia dell’Isonzo, in cui il generale Cadorna mandò al massacro 400.000 soldati italiani contro le trincee e le mitragliatrici austro-ungariche. I morti italiani furono 36.000, i feriti e i mutilati oltre 130.000 e 26.000 i fanti catturati dal nemico. Dopo un mese di scontri il fronte era rimasto praticamente invariato.
I Savoia avevano imposto la censura più totale agli organi di stampa, le notizie, quindi, filtravano a fatica.
I fiumi Seveso, Olona e Lambro erano tutti ingrossati, piovve tutta notte e all’alba Milano si svegliò come se fosse Venezia.
Tutti i corsi d’acqua erano esondati e i danni più rilevanti avvennero nei quartieri dove correva l’Olona, lungo la zona ovest della città. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova erano sommerse, così come il Ticinese, dove era esondata addirittura la Darsena.
Le chiamate di aiuto ai pompieri furono centinaia già poche ore dopo il tramonto e continuarono tutta notte, con cantine e androni dei palazzi sommersi in alcuni punti anche da un metro d’acqua.
Il torrente Merlata, che allora correva in superficie, esondò e lo stesso accadde per la roggia Poveretto, le acque invasero il Cimitero Maggiore di Musocco, allagando gli ossari con quasi tre metri di acqua. L’onda di piena dei due torrenti si unì poi a quella del non distante Olona e insieme raggiunsero il quartiere della Maddalena, oggi piazza De Angeli, sommergendo anche le zone vicine di corso Vercelli e del borgo di San Pietro in Sala, oggi piazza Wagner.
I pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate per far camminare i milanesi, esattamente come a Venezia, ma ben presto anche quelle vennero sommerse da altre ondate di piena dell’Olona.
Vennero sospesi tutti i Gamba de Legn, i tram a vapore extraurbani, che da Milano si dirigevano verso l’area metropolitana a nord e a ovest.
Il Comune decise di far trasferire tutte le bare in attesa di inumazione lontano dal Cimitero Maggiore, per timore che venissero prese dalle acque e portate via. Il cimitero venne poi chiuso, totalmente sommerso da più di un metro di acqua. L’ultima volta era accaduto nel 1893, quando le acque dell’Olona superarono addirittura i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
Diversi stabilimenti e laboratori subirono ingenti danni.
Altri danni notevoli furono arrecati dal Seveso, soprattutto alle porte di Milano. A Palazzolo di Paderno Dugnano crollò un ponte sul Canale Villoresi, alla congiunzione col Seveso; l’onda di piena fu talmente forte da causare l’annegamento di 16 persone. A Milano i danni maggiori furono causati nel quartiere di Ponte Seveso, all’Isola Garibaldi, a Niguarda, a Prato Centenaro e al Mirabello, tutti sommersi da oltre un metro e mezzo di acqua.
A Niguarda crollò un palazzo, fortunatamente tutti gli abitanti riuscirono a fuggire pochi minuti prima del crollo. Il Villaggio dei Giornalisti fu totalmente allagato ed evacuato.
Poco dopo l’alba tutte le linee tranviarie che dal centro correvano verso nord e ovest vennero sospese.
I quotidiani, sottoposti a censura, minimizzarono l’accaduto, nonostante danni ingentissimi, mezza città sott’acqua, 16 morti, collegamenti sospesi e le acque che si ritirarono completamente solo due giorni dopo. Nessuna notizia venne riportata dopo il primo di giugno.
Le foto vennero scattate nel pomeriggio del 31 maggio, quando le acque si erano ormai quasi completamente ritirate. In una foto si vede il Gamba de Legn per Magenta, bloccato dalle acque in via Marghera all’angolo con via Sacco.
(Grazie a Francesco Liuzzi e a “Milano Sparita”)
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crazy-so-na-sega · 11 months
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che cos'era una chiesa cristiana?
si usavano già allora queste parole? Probabilmente si. Nelle lettere Paolo parla delle sue "chiese" - che per essere meno clericali potremmo chiamare semplicemente "gruppi". E "cristiana"? Anche. La parola è nata ad Antiochia, in Siria, dove Paolo ha cominciato la sua predicazione una decina d'anni dopo la morte di Gesù. Sotto la guida di Paolo si sono moltiplicate le conversioni e si sono cominciati a chiamare christianoí i seguaci di quel Christós che parecchi, a partire dalle autorità romane, consideravano un capo ribelle ancora in vita. Questa leggenda metropolitana ha cominciato a diffondersi e nel 41 è arrivata a Roma dove per tutta risposta l'imperatore Claudio ha emanato un decreto contro gli ebrei, accusati di provocare disordini in nome del loro leader Christós.
Roma, Antiochia e Alessandria erano le capitali del mondo, ma anche in una zona periferica dell'Impero come la Macedonia, dove viveva Luca, poche decine di persone in qualche città si consideravano la Chiesa di Cristo. Queste poche decine di persone non erano poveri pescatori incolti come nella Galilea delle origini, di cui non sapevano nulla, e nemmeno uomini di potere, ma piuttosto bottegai, artigiani, schiavi. Luca mette l'accento su alcune reclute di classe più elevata, soprattutto romane, ma Luca è un po' snob, portato al name-dropping, il tipo capace di precisare che Gesù non era soltanto figlio di Dio ma discendeva anche, da parte di madre, da un'ottima famiglia.
Alcuni erano ebrei ellenizzati, la maggior parte greci giudaizzanti, ma dopo il loro incontro con Paolo tutti, ebrei e greci, pensavano di aver aderito a una delle correnti più pure e autentiche della religione d'Israele, non a una fazione di dissidenti. Continuavano ad andare in Sinagoga, se non venivano accolti con eccessiva ostilità. L'ostilità si manifestava, ovviamente, laddove c'erano una vera sinagoga, una vera colonia ebraica e veri ebrei circoncisi. Non era il caso di Filippi, mentre era il caso di Tessalonica, dove Paolo è andato subito dopo. Quando il nuovo arrivato ha attratto a sé una parte dei loro fedeli, gli ebrei non l'hanno presa bene. Lo hanno denunciato alle autorità romane come fomentatore di disordini e lo hanno costretto a fuggire; la scena si è ripetuta a Berea, la città vicina. Che cosa potevano fare allora i convertiti di Paolo? O andare come prima in sinagoga, e vedersi in privato, senza richiamare l'attenzione, per mettere in pratica le istruzioni lasciate dal nuovo guru. O aprire un'altra sinagoga.
Ma davvero? Era così semplice? Facciamo un po' di fatica a crederlo. Pensiamo subito a scismi, eresie. Il fatto è che siamo abituati a vedere in ogni religione un fenomeno più o meno totalizzante, ma nell'antichità non era affatto così. Su questo punto, come su molti altri che riguardano la civiltà greco-romana, mi rifaccio a Paul Veyne, scrittore magnifico oltre che grande storico. Ora, dice Paul Veyne, nel mondo greco-romano i luoghi di culto erano piccole imprese private; il tempio di Isis di una città non aveva più rapporti con il tempio di Isis di un'altra città di quanti non ne abbiano, per esempio, due panifici. Uno straniero poteva dedicare un tempio a una divinità del proprio paese esattamente come oggi potrebbe aprire un ristorante etnico. Era il pubblico a deciderne il futuro, andandoci o no. Se arrivava un concorrente, al massimo poteva soffiare dei clienti al tempio - rimprovero che veniva mosso spesso a Paolo.
Già gli ebrei prendevano questi argomenti meno alla leggera dei pagani, ma sono stati i cristiani a creare un'organizzazione religiosa centralizzata, con la sua gerarchia, il suo Credo valido per tutti e i provvedimenti contro chi non si allineava. Nel periodo di cui parliamo questa invenzione era ancora ai suoi primi vagiti. Quello che cerco di descrivere somiglia, più che a una guerra di religione - gli antichi non sapevano nemmeno che cosa fosse -, a un fenomeno che si osserva spesso nelle scuole di yoga e di arti marziali, e di sicuro anche in altre realtà, ma io parlo di quella che conosco. Un allievo di livello avanzato decide di passare all'insegnamento e si porta dietro una parte dei condiscepoli. Il maestro ci rimane male, e lo fa più o meno vedere. Per amor di concordia alcuni allievi alternano i corsi dell'uno e dell'altro, e dicono che si trovano bene, che i due corsi si integrano. Dopo un po', la maggior parte fa una scelta.
-Emmanuel Carrère -Il Regno
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dafponcletra · 5 months
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Capitulo #2
El ladrillo
Aquel ataque aunque alertó a gran parte de Simul, no sabían bien que era lo que sucedía en el imperio dorado, pues, se había establecido por órdenes del gran senado la retirada del universo de hidrógeno dando por consiguiente la independencia del mismo del Olimpo. Por consiguiente, lo sucedido a Juliette es algo que no debió pasar y al parecer nadie quería dar explicaciones al respecto.
Lo que había sido un ataque no mortal, disparó en toda esa nación una ola de pánico que no se veía desde que Chak planeaba destruir el universo, lo que causó grandes disturbios en la ciudad. Ruby fue una de las que se había encargado de activar protocolos de seguridad máxima no sólo en Simul, si no en los bordes del universo de hidrógeno, desplegando a tropas especiales las cuales debían proteger qué ningún hombre del imperio dorado pudiera entrar o salir.
Todo ese caos se esparció a la gran mayoría de la población, a excepción de una chica la cual era irónicamente, una de las encargadas del dominio y control de Simul, Cupa.
La misma estaba en las ruinas de lo que en su momento fue la gran mansión Wolf, rodeada de un jardín que había crecido de forma natural con flores de todos colores y formas. Con aromas frescos y dulces qué escapaban la imaginación, no era exactamente el lugar para estar en pánico. Y era por esto mismo que Cupa se encontraba ahí. Además de para relajar su estrés por los problemas que podría traer no tanto el peligro a su persona, si no el caos en su ciudad, para sumergirse en la nostalgia de lo que ella siempre llamó, tiempos más interesantes.
Esta se acerco a una de las paredes de ladrillos en ruinas donde estaba un ladrillo qué parecía de un metal transparente el cual fue tomado por Cupa, reflejando en él aquellas amistades que ella recordaba, aun con nostalgia, no sentía muchas emociones negativas con eso, pues, en el fondo de su corazón, sabía que ella, al pasado mucho tiempo y sufrido toda clase de perdidas, no extrañaba realmente a nadie. Tal pareciera que su conciencia se había acostumbrado a la pérdida y al sufrimiento, que ella no podía ya crear vinculos con personas que no conociera desde hace décadas, o con quien haya vivido grandes historias, y alguien como Sati jamás podría ser una de ambas para Cupa.
Su paz fue interrumpida por un grito lejano llamándola por su nombre, era una voz femenina a este punto muy conocido y que en cierto punto, la irritaba. Sati se acercaba a la mansión no sin antes tocar por mera cortesía la puerta de madera partida y agrietada que antes era la entrada principal de esa morada que un día fue un símbolo de unidad y poder.
Cupa frunció su ceño pero termino respondiendo en voz alta que ella podría entrar. Sati rápidamente entro y le preguntó a Cupa si no había visto el caos qué estaba sucediendo en la zona metropolitana de Simul, creían que se vendría una guerra o una invasión del Olimpo contra ellos. Sati sabía que algo de esa magnitud no era posible pero esperaba que Cupa hiciera algo para calmar a las personas. La contraria simplemente le respondió que lo sabía, seguidamente le preguntó si no tenía algo más que hacer que molestarla.
Ciertamente Cupa odiaba que la interrumpieran en momentos así, pero Sati al ser alguien que ella podría considerar a secas amiga, le tenia el beneficio de la paciencia, siendo que otros no tenían ese beneficio y sufrían graves consecuencias. No obstante, Sati no pudo evitar sentirse ofendida por ese comentario y no dudo en reclamarle al respecto, a lo que Cupa sin volver a verla, se quedó mirando ese ladrillo solo para ver que ya nada se reflejaba en el mismo, haciéndola apretar los dientes conteniendo su frustración.
Sati al ver que ella no respondía nada, enojada le hizo el último reclamo de que ella no se interesaba por como estaban las cosas afuera así que se dio la vuelta y antes de salir, Cupa la interrumpió diciéndole que ella hará algo, pero que él cuando empezaría es motivo de ella, así que alguien como Sati que solo es una civil sin ningún poder no podía entrometerse.
Eso hizo que Sati se enojara más, pero al ver que no valía la pena discutir con Cupa quien parecía no saber o al menos no ponía atención a como la hacía sentir, simplemente salio caminando de la mansión. Sati quería a Cupa ya que fue su primera amiga en Simul y le tenía un lugar especial en su corazón, aunque no sentía que era recíproco, al ver como muchas veces Cupa simplemente pasaba de largo o no era muy consciente de que varias cosas que ella hacía la terminaban poniendo de mal humor. Incluso muchas veces, Sati sentía que Cupa si estaba completamente consciente del trato que le daba, pero o no le importaba o lo hacía con ese preciso propósito.
Mientras Sati caminaba por el desgastado sendero que bajaba la colina y conectaba la mansión con los inicios de la zona metropolitano por varios cientos de metros, Sick se había materializado a su lado con una notable preocupación en su cara, por lo cual no dudo en preguntarle a Sati si se encontraba bien. Esta le respondió que no entendía en lo absoluto a Cupa, no sabía si ella realmente la consideraba una amiga o una simple conocida, ni siquiera sentía que la tomaba en cuenta para sus cosas simples, pues no recuerda que Cupa la invitara a salir a algún lugar pues la mayoría de veces solo salían en grupo y así costaba que Cupa aceptara. Sick respondió que según lo que ella ha notado, simplemente concluye en que Cupa es de ese tipo de introvertidas que prefiere ser dejadas libre sin presiones sociales, y que prefiere demostrar cariño a su manera.
Tras un silencio desolador y un suspiro melancólico de Sati quien parecía que no terminaba de entender a Cupa aun con lo que Sick le había explicado para tratar de justificar a su amiga, esta se animó a levantar los ánimos con una idea que se le acababa de ocurrir. Le propuso ir con Sati a un karaoke juntas, pues esta conocía un lugar especial en el centro de la ciudad que simulaba esas salas de karaoke comunes en Tokio. Sati al oír eso, la luz de su característica felicidad y optimismo revivió haciéndola sonreír y accedió sin problemas a la idea de Sick.
Tras un rato en la cabina de karaoke, Sati se encontraba cantando a todo volumen y casi llorando unas canciones clásicas de la clase de música para planchar como "Como te va mi amor". Mientras, Sick estaba sentada en una esquina algo tímida pero contenta de pasar tiempo de calidad con Sati. Esta no se animaba a tocar el micrófono ni levantarse ya que a pesar de que le gustaba la música, la timidez y la falta de autoestima con respecto a su voz la invadían. Sati en un momento la volvió a ver y le ofreció cantar con ella, sin embargo Sick se negó gentilmente pero Sati notó que ella se lo pensó por más tiempo de lo usual, lo que le podría interpretar como que su compañera si quiere formar parte de la emoción del momento. Fue ahí que tuvo otra idea para intentar animar a su amiga; un plan algo tardado pero funcional, por lo cual siguió cantando sin problemas.
Al notar que su amiga se estaba descuidando al dejarse llevar por la música haciendo que moviera su cabeza de un lado a otro, Sati se sentó a su lado y cantando aún, ponía sus piernas sobre las de la contraria para abrazar con un brazo su cuello. Sick no tardó en colorarse y sorprenderse por la acción de la contraria, aunque tampoco parecía querer ponerle un alto. Es ahí que Sati se levantó aún tomando la mano de Sick invitándolo a juntarse con ella, quien aún con el sonrojo, se levantó lentamente y rápidamente Sati la tomó de la cintura para pegarla a ella mientras seguía cantando. Fue ahí que Sick poco a poco fue perdiendo la vergüenza pero su sonrisa aumentaba al ver fijamente a Sati igual feliz de tener así a su compañera quien se unió a Sati a cantar un dueto. Estando así ambas teniendo el momento de felicidad que merecían tener, incluso en ambas parecía crecer algo más que solo amistad.
La felicidad sin embargo, no siempre es contagiosa. Cupa seguía en las ruinas aunque estaba caminando hacia la salida cuando de detuvo para quedarse viendo fijamente el suelo. Parecía meditar sobre algo hasta que su cara fría se volvía lentamente una de preocupación y es ahí que con un leve impulso, logro obtener la suficiente velocidad para en un parpadeo regresar a su refugio donde estaba Aram. Pero al llegar, esta vio una luz verdosa cubrir el bunker y ahí su peor terror se volvió realidad. Aram se encontraba contra la pared mientras una figura de apariencia androgina estaba frente a él mirándolo fijamente a los ojos mientras está encajaba una espada que tenía la misma apariencia que la que Aram sujetaba en su mano, la juez, en el pecho del mismo. Fue que al notar la prefencia de Cupa con ellos dos, desgarro el pecho del roto disparando una luz verde cegadora dejando así un gran agujero que parecía más un portal a una gran zona llena de estructuras y ruinas de ese mismo tono verde, como si se tratase de una ventana a un universo distinto. Y en ese espacio, se alejaba como un cometa el duo formado por Aram y el ser, quien solo los trillizos conocían, conocido como Destyn. Dejando a Cupa horrorizada al ver lo que acababa de pasar ante sus ojos, lo cual la hizo entrar en señal de que ahora mismo era alerta roja para todo Simul. Esta rápidamente jaló una palanca en una pared la cual manejaba un mecanismo de emergencia en esa gran tierra cuya seguridad dependía de su familia.
En el centro de la gran ciudad, los suelos se abrieron para emerger cuatro enormes estructuras curvas de varios cientos de metros de alto las cuales soltaron una luz roja creando así, un enorme campo de fuerza qué atrapó decenas de kilómetros a la redonda y encerrando a varios millones de individuos en un domo de seguridad sorpresiva y preocupante. Era la primera vez que algo así sucedía, Simul acababa de entrar en la máxima alerta.
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callmeanxietygirl · 3 months
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¡Y lo hicieron de nuevo! 🤔
Un monolito reflectante, similar a varios que aparecieron en 2020 en diversas partes del mundo, fue visto recientemente en Las Vegas.
El Departamento de Policía Metropolitana de Las Vegas compartió fotografías del monolito aparecido durante el fin de semana en una ruta de senderismo cerca de Gass Peak, en la zona norte del área de Las Vegas.
En la fotografía, la estructura alta y geométrica refleja el desierto rocoso y se alinea perfectamente con el horizonte.
#monolito
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corrupcionenpr · 4 months
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En estos momentos más de 150 mil clientes están sin luz en Puerto Rico
Apagón en Puerto Rico. Más de 150 mil clientes están sin luz en Puerto Rico por un nuevo desastre de Genera PR y LUMA Energy. Bajones y apagones mayormente en la zona este, sureste y metropolitana.
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macarraqui · 1 year
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Los mosquitos se han vuelto viajeros
Unos de los efectos del incremento de la temperatura de nuestro planeta es la distribución más amplia del mosquito vector (transmisor) del dengue, que se está mudando hacia los nuevos climas templados donde ahora puede sobrevivir sin problemas.
En el momento actual, se calcula que la mitad de la población mundial está en riesgo de enfermar por dengue. Y en España, como en otros países europeos, se han detectado los últimos años casos de dengue autóctono que no guardaban relación con viajes previos a zonas endémicas. El mosquito está ya en la península y actúa como vehículo para este virus.
El virus del dengue se transmite por la picadura de los mosquitos hembra de la especie Aedes aegypti (en menor grado, también por A. albopictus o mosquito tigre), que también son responsables de la fiebre chikungunya, la fiebre amarilla y la infección por el virus de Zika. Se trata de un mosquito fundamentalmente urbano, y es en las zonas metropolitanas donde se producen los brotes y las infecciones.
Clínicamente, la infección adquirida tras la picadura se manifiesta con síntomas gripales de mayor o menos intensidad, pero en ocasiones puede evolucionar a un cuadro potencialmente mortal (dengue grave y hemorrágico). Además, en la piel donde se ha producido la picadura, puede aparecer una reacción inflamatoria más intensa y molesta que la que produce el mosquito común. Eso lo saben bien quien ha sufrido las picaduras del tigre.
El dengue no tiene tratamiento específico, pero su detección precoz y el acceso a la asistencia médica disminuyen las tasas de mortalidad por debajo del 1%.
El control del dengue (y su prevención) se logra adoptando medidas eficaces frente al mosquito vector. Dado que el mosquito se reproduce principalmente en recipientes artificiales con agua y agua estancada (jarrones, piscinas, bebederos, acequias, platos de macetas), es fundamental el control sobre estos focos que actúan como criaderos para las larvas.
Para evitar su aparición hay que controlar al mosquito transmisor: cuando no hay mosquito, no hay dengue.
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Alertan autoridades de la CDMX de fuertes lluvias, con granizo y rachas de vientos fuertes, para próximos días
CDMX.-Las autoridades de la CDMX difundieron entre la población un aviso que incluye los días en los cuales se prevén fuertes lluvias, posible caída de granizo y hasta vientos fuertes con rachas violentas. De acuerdo con las autoridades, la temporada de huracanes 2024, con la cual se da inicio al periodo de lluvias, comenzó a mediados de mayo pasado en el Pacífico y a partir del 1 de junio en…
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fabien-euskadi · 6 months
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Nine more photos from the wonderful José Franco Village-Museum.
This place is the sole reason why people have heard about the village of Sobreiro. Otherwise, it would be just another place lost between Mafra and Ericeira.
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italiavivadelchierese · 9 months
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Eletto il Presidente di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese
Nella mattinata del 17 dicembre, nelle diverse Zone della Provincia di Torino, si sono tenuti i congressi di Italia Viva per l'elezione dei Presidenti.
Si è conclusa la stagione dei referenti "Nominati" con l'elezione di nuovi Presidenti, di Zona, Provincia e Regione.
Per il Chierese-Carmagnolese è stato eletto per acclamazione Pier Antonio Pasquero.
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Ecco il programma presentato dal Presidente al Congresso zonale:
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese si è caratterizzata in questi anni per essere particolarmente attiva sul territorio, su diverse tematiche, due fra tutte sono state la promozione della nascita e lo sviluppo del distretto del cibo e l’intervento determinate contro l’insediamento di un enorme allevamento intensivo di maiali a Poirino.
Italia Viva del Chierese-Carmagnolese è stata molto di più di un semplice “comitato elettorale”. Non si è limitata a declinare a livello locale le iniziative nazionali. Ha fatto politica territoriale, lo ha fatto ingaggiando un dialogo e un confronto di idee con tutti i cittadini che amano approfondire le tematiche pubbliche.
Italia Viva continuerà ad esercitare la sua presenza sul territorio con impegno rinnovato. Il nostro primo obiettivo sarà quello di contribuire con tutti gli strumenti possibili a creare una identità di territorio e a consentire al territorio di mettere a frutto i suoi talenti e le sue potenzialità. Italia Viva porterà ai cittadini le posizioni dei migliori esperti sui vari temi di interesse locale e regionale:
lo sviluppo economico della Regione e le sue ricadute sul nostro territorio;
la gestione del Sistema Sanitario Regionale e l’impatto sui cittadini;
La salvaguardia dell’ambiente, le pari opportunità e altro.
Il 2024 vedrà l’organizzazione di numerosi eventi su questi e su altri temi di interesse locale e regionale. Italia Viva intende contribuire a determinare scelte strategiche utili al territorio, introducendo nel dibattito pareri autorevoli e competenze reali.
La nostra azione sarà “sovracomunale” e supporterà le amministrazioni che metteranno in atto politiche e azioni che superano i campanilismi, che creano sinergie, economie di scala e che migliorano e semplificano la vita dei cittadini.
Collaboreremo senza posizioni pregiudiziali, caso per caso, con chiunque condivida concretamente i nostri obiettivi.
Faccio politica da oltre quarant’anni, la faccio con passione, non cerco né visibilità né cariche, spero di poter continuare a farla con Italia Viva per contribuire a far crescere la nostra zona, la nostra Regione, il nostro Paese, la nostra Europa.
PIER ANTONIO PASQUERO
CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELL’AREA OMOGENEA METROPOLITANA 11 DI TORINO
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zerounotvadri · 10 months
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El tradicional Árbol de Navidad, baile, música y Santa Claus se hacen presentes en el Tren Suburbano
Ciudad de México, a 26 de noviembre de 2023.- A ritmo de merengue, usuarios, vecinos y colaboradores del Tren Suburbanos, junto con Santa, se reunieron en el Encendido del Árbol que por décima ocasión se realizó en la explanada de la Estación Buenavista.
Como es tradición, en uno de los trenes del Tren Suburbano, Santa llegó a la Estación Buenavista acompañado de su duende para tomarse fotos y entregar regalos a los niños y niñas asistentes, y en punto de las 7 de la noche, realizar junto con Max Noria, Director de Comercialización y Administración de Riesgos de Ferrocarriles Suburbanos, el tradicional encendido del Árbol de Navidad.
Posterior al encendido del Árbol, el embajador del merengue en México, el grupo Merenglass, deleitó a los más de 5,000 asistentes con varios de sus éxitos musicales, entre ellos “Kulikitaja”, el Vena´o, “El baile del oso”, entre otros.
El Árbol estará en la explanada de la Estación Buenavista del Tren Suburbano hasta el 6 de enero del siguiente año.
“En Ferrocarriles Suburbanos continuamos impulsando esta actividad para incentivar el aprovechamiento de los espacios públicos como un punto de encuentro entre familias, vecinos y amigos. Para nosotros es un gusto, todavía después de 15 años, ser un referente como un lugar de convivencia en la Zona Metropolitana del Valle de México”, mencionó Max Noria.
Así, las instalaciones del Tren Suburbano, a través de diversas actividades, tales como Tardes de concierto, Conciertos en movimiento dentro de nuestros trenes y exposiciones como “La Gran Fuerza de México” organizada en conjunto con el Ejército y la Fuerza Aérea Mexicanos, continúa consolidándose como una de las principales sedes de eventos y culturales y artísticos al norte de la Ciudad de México.
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Primer 15 de septiembre que no llueve en Antiguo Cuscatlán
El 15 de septiembre en Antiguo Cuscatlán, El Salvador, es una fecha que llena de emoción y orgullo a sus habitantes. Esta ciudad, situada en la zona metropolitana de San Salvador, se prepara con entusiasmo para celebrar la independencia de El Salvador de la corona española. Cada año, esta fecha especial se vive con una serie de eventos y actividades que reúnen a la comunidad en una muestra de patriotismo y tradición.
El día comienza temprano con un desfile cívico que recorre las principales calles del municipio. Es un espectáculo lleno de colorido y música, donde estudiantes de escuelas locales, bandas musicales y grupos folclóricos marchan con entusiasmo. Los participantes lucen trajes típicos y ondean banderas de El Salvador, creando un ambiente festivo que contagia a los espectadores.
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El punto culminante de la noche es el show de fuegos artificiales, que ilumina el cielo de esta municipalidad con una explosión de colores y emociones. Las familias se congregan en el parque para disfrutar de este majestuoso espectáculo pirotécnico que simboliza la independencia y la unidad de la nación.
El 15 de septiembre, es un recordatorio de la rica historia y cultura de El Salvador. Esta celebración anual reúne a la comunidad en un espíritu de unidad y patriotismo, fortaleciendo los lazos entre sus habitantes y transmitiendo las tradiciones a las generaciones futuras. Es un día en el que la alcaldia brilla con orgullo y alegría, honrando el legado de independencia que sigue vivo en el corazón de sus habitantes.
Galería de fotos a continuación:
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curiositasmundi · 1 year
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Da lunedì ci sono grosse piogge e venti molto forti che stanno riguardando principalmente la penisola balcanica e la Turchia: in particolare in quest’ultima e in Grecia e Bulgaria in diverse città ci sono state gravi alluvioni, e sono morte in tutto almeno cinque persone.
In Grecia i danni maggiori ci sono stati nella città di Volos, che si trova nell’est del paese e si affaccia sul Golfo Pagaseo, circa 150 chilometri a nord di Atene. Molte strade della città sono allagate e alla popolazione locale è stato consigliato di restare il più possibile nelle proprie abitazioni. I vigili del fuoco hanno detto che un uomo è morto dopo essere stato schiacciato da un muro crollato a causa delle piogge intense, e che altre cinque persone risultano disperse dopo essere state travolte da un torrente in piena.
[...]
In Bulgaria le alluvioni hanno causato la morte di due persone nell’est del paese, in una zona costiera che si affaccia sul Mar Nero, e altre tre persone risultano disperse. Diverse aree a sud della città di Burgas sono rimaste senza elettricità, dato che i servizi di emergenza hanno faticato a raggiungerle per riparare le linee danneggiate. Ci sono state alluvioni anche nella città di Tsarevo, vicino a Burgas, che ha dichiarato lo stato di emergenza. Le alluvioni hanno provocato anche l’esondazione di alcuni fiumi che hanno danneggiato strade e ponti, e le autorità locali hanno avvertito le persone che abitano nelle zone costiere colpite dalle alluvioni di non bere l’acqua del rubinetto, per via di possibili contaminazioni causate dalle acque alluvionali.
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In Turchia le piogge hanno riguardato soprattutto la zona di Istanbul, la città più grande del paese, dove ci sono stati interi quartieri allagati. I vigili del fuoco hanno salvato una decina di persone che erano rimaste bloccate all’interno di una biblioteca, e alcune stazioni della metropolitana della città sono state chiuse per motivi di sicurezza. Le autorità locali hanno detto che almeno due persone sono morte in un campeggio nei pressi della città di Kirklareli, un centinaio di chilometri a nord-ovest di Istanbul, vicino al confine con la Bulgaria, e che altri quattro campeggiatori risultano dispersi.
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