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#Vitaliano Trevisan
francescacammisa1 · 3 months
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Alla frustrazione si fa l’abitudine, come a tutto ciò che non uccide, ma non sempre ciò che non uccide rende più forti, al contrario: a volte è solo uno dei tanti modi di morire in vita.
Vitaliano Trevisan - Works
Ph Hervé Guibert
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curiositasmundi · 6 months
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Magnolie
Gli alberi non parlano, non comunicano tra loro né tantomeno comunicano con noi. Cosí ci è stato insegnato. Tutto ciò che uno può vedere, guardando un albero, non è che un albero; e tutto ciò che uno può pensare di quell’albero non viene dall’albero, che non dice nulla, ma da lui stesso. Comunque, c’erano queste due magnolie una di fronte all’altra. Erano venute su insieme: una nel giardino dell’ultima casa in fondo alla via sulla destra; l’altra nel giardino dell’ultima casa sulla sinistra. Fin da quando eravamo bambini le avevamo sempre viste belle e rigogliose, ed eravamo convinti che si parlassero e si mettessero d’accordo su quando fiorire, quando fare i frutti e quando lasciarli cadere, visto che lo facevano sempre nello stesso momento. Eravamo addirittura convinti che si volessero bene, che si facessero compagnia nelle fredde notti d’inverno cosí come nell’insopportabile canicola di agosto. Pensavamo anche che le due magnolie si parlassero in continuazione, e approfittassero del vento per mandarsi dei messaggi utilizzando le foglie secche che lasciavano andare alla brezza ora di qua, ora di là della strada. Noi stessi, piú di una volta, portammo alcune foglie dell’una dall’altra e viceversa, pensando di fare cosa gradita. Poi cominciammo ad andare a scuola, dove ci fu chiaro molto presto che tutto ciò che credevamo di sapere, riguardo le due magnolie innamorate, ce l’eravamo soltanto immaginato. Gli anni passavano, e ogni volta che passavamo davanti alle due magnolie, pur sapendo che ci stavamo immaginando tutto, eravamo proprio contenti che loro due fossero insieme. Proprio contenti. Un giorno, però, il padrone della casa in fondo a sinistra decise che era giunto il momento di costruire un garage, perché si era comprato la macchina nuova e non aveva affatto intenzione di lasciarla fuori in strada tutta la notte. Siccome la magnolia gli avrebbe creato dei problemi per entrare e uscire dal nuovo garage con la macchina nuova, che era un po’ piú grande della vecchia, decise di tagliare la magnolia. Gli dispiaceva, avrebbe detto il padrone della casa in fondo a sinistra al suo vicino, ma d’altronde la macchina era nuova, e non aveva certo intenzione di correre il rischio di strisciarla ogni volta che entrava o usciva. Tagliò la magnolia un sabato pomeriggio. La tagliò e ne fece tanti pezzi che utilizzò poi come legna da ardere. La magnolia dell’ultima casa in fondo a destra morí inspiegabilmente pochi mesi dopo. Noi lo sappiamo perché è morta. Certo, la nostra maestra non sarebbe affatto d’accordo con noi, ma di questo non ci importa niente. (1998)
Vitaliano Trevisan - Shorts
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unbiviosicuro · 8 months
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Dal punto in cui mi trovo, se solo lo volessi con la necessaria determinazione, potrei, se lo volessi, decidere, in qualsiasi momento, di partire per un posto qualsiasi, per Parigi, per Berlino, per Amsterdam o Rotterdam o Brema, da qui, pensavo, da questo posto qualsiasi dove sono, potrei decidere anche adesso di partire per Amsterdam!; non dovrei fare altro che unire una serie di punti che corrispondono a incroci, confluenze, divergenze, sovrapposizioni su un diverso piano spaziale, attraversamenti di diversa natura, salite e dunque, poi, discese, salite e discese, tangenti, rotatorie, rotatorie tangenti, secanti, archi, semicerchi e cerchi rotatori spiraleggianti e altro ancora, solo questo dovrei fare: individuare e unire tutti questi diversi punti, pensavo, poi semplicemente seguire la rotta senza in realtà mai lasciare la strada. [...] È sempre la stessa strada, pensavo, di continuo percorsa in lungo e in largo in tutti i sensi di marcia, da milioni di autoveicoli, da milioni di esseri umani su quegli autoveicoli, da un posto all’altro per un posto per un altro, tutti sulla stessa strada, tutti, autoveicoli ed esseri umani, per la stessa strada che porta in tutti i posti, che in fondo, a guardar bene, è sempre lo stesso posto, ma questo è un problema di tutt’altra natura, pensai.
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mynameiseosson · 5 months
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Primo Amore (2004), dir. Matteo Garrone
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unfilodaria · 1 year
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Works - Vitaliano Trevisan
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ilmomentoingiusto · 2 years
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Ma l'epoca che genera questo modo di vedere, il modo di vedere dell'individuo isolato, è proprio l'epoca dei rapporti sociali finora più sviluppati.
Karl Marx, Grundrisse 
In epigrafe a I quindicimila passi di Vitaliano Trevisan
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Tutto accade intorno al verbo sembrare
Questo è un periodo in cui sto scrivendo poco e sto leggendo molto. Un cane che si morde la coda, siccome non riesco a scrivere, leggo. Siccome leggo ogni ipotesi di scrittura evapora nella lettura perché leggere mi è sempre piaciuto di più di scrivere e forse mi viene pure meglio. Comunque è complice di questo momento anche la riorganizzazione della libreria della soffitta in cui scrivo e in cui…
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alle00 · 1 year
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Vitaliano Trevisan, I quindicimila passi
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espadamiura · 1 year
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Quando torno a Vicenza mi sporgo dal ponte e vedo le alghe danzare nel fiume come capelli di donna mossi dal vento, come descrivono Vitaliano Trevisan e Matteo Garrone in primo amore.
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crazy-so-na-sega · 11 months
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foto Dorothea Lange
“Negli ultimi anni c’è stato addirittura un festival della riesumazione, schiere di cadaveri che si credevano sepolti per sempre, sono stati dissepolti e ricomposti, e anche là dove si credeva fosse stata messa la parola fine, si è scoperto che non era affatto finita, che c’era ancora da indagare, da scavare, da interpretare; che i morti sono tutti uguali, si è detto, e dunque vanno onorati tutti nello stesso modo, ed è così: i morti sono tutti uguali, ma il giudizio dovrebbe riguardare solo quanto hanno fatto, o non hanno fatto, da vivi. I morti sarebbe meglio lasciarli dormire, e invece essi vengono riesumati e ricomposti di continuo, e usati di continuo per gli scopi più bassi e più meschini, col risultato che si continua a raccontare sempre e soltanto la storia di un fallimento dopo l’altro, a cui manca sempre la parola fine, cioè manca sempre un responsabile. In fondo, pensai, è esattamente quello che faccio anch’io. Cercare di dare un senso al mio proprio fallimento di presente in quanto presente in cui il passato non smette di crollare. Non ho scelta, pensavo, nessuno lo farà per me. Dunque avanti così, a tentoni, senza chiedersi perché.”
-Vitaliano Trevisan - Il ponte. Un crollo.
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rideretremando · 2 years
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Proposte di Vanni Santoni per le classifiche di qualità
Narrativa:
1) Vitaliano Trevisan, Black tulips, Einaudi Stile Libero
2) Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori
3) Giorgio Vasta, Ramak Fazel, Palermo. Un’autobiografia nella luce, Humboldt
4) Tommaso Pincio, Diario di un’estate marziana, Perrone
5) Claudio Kulesko, L’abisso personale di Abn Al-Farabi, Nero
6) Giorgio Falco, Il paradosso della sopravvivenza, Einaudi
7) Wu Ming, Ufo 78, Einaudi Stile Libero
8 ) Ilaria Palomba, Vuoto, Les Flâneurs
9) Olga Campofreda, Ragazze perbene, NN
10) Paolo Giordano, Tasmania, Einaudi
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Saggistica:
1) Silvia Ballestra, La Sibilla, Laterza
2) Nello Trocchia, Pestaggio di stato, Laterza
3) Massimo Palma, Olanda, 1945. Anne Frank e i Neutral Milk Hotel, nottetempo
4) Benedetta Tobagi, La resistenza delle donne, Einaudi
5) Sara De Simone, Nessuna come lei, Neri Pozza
6) Marco Rovelli, Soffro dunque siamo, minimum fax
7) Giulia Caminito, Amatissime, Perrone
8 ) Andrea Cortellessa, Filologia fantastica. Ipotizzare Manganelli, Argolibri
9) Bruno Mastroianni, Storia sentimentale del telefono, il Saggiatore
10) Orazio Labbate, L’orrore letterario, Italo Svevo
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francescacammisa1 · 2 months
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Quando si cammina ai margini, non c'è spazio per gli assembramenti, si incrociano solo individui.
Vitaliano Trevisan - Works
Ph Sebastian Luczywo
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curiositasmundi · 6 months
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Quadrifogli
… vedi, disse Flavio brandendo il quadrifoglio appena colto, questa non è fortuna. I quadrifogli non si trovano perché si è fortunati. Si trovano perché si sa guardare. In mezzo a migliaia di trifogli, il quadrifoglio spicca chiaro solo a un occhio acuto. Per questo io trovo sempre un quadrifoglio, quando ne ho voglia. Ecco, pensavo seduto su una sedia di ferro nello splendido giardino di Flavio, ecco perché io non riesco mai a trovarne uno. Non so guardare, non ho una vista abbastanza acuta; non sono abbastanza acuto. E mentre Flavio continuava una delle sue solite tirate che, dall’arte del ritrovamento dei quadrifogli, si espandeva all’arte della conduzione di uno studio di architettura di successo, per arrivare infine all’arte ancora piú difficile consistente nella costruzione e poi nella gestione di una vita di successo, quale certamente era la sua, mi guardavo intorno e non vedevo che cose belle: il ciliegio giapponese pieno di fiori di un rosa delicato, la siepe di alloro di un verde rigoglioso, il prato inglese ben curato digradante con grande dolcezza fin sulle rive del Bacchiglione e, al lato opposto, il giardino all’italiana pieno di rose proprio di fronte alla sua splendida casa. Non lo ascoltavo piú. Guardavo attraverso le grandi vetrate l’interno dell’abitazione che Flavio aveva ricavato da una vecchia limonaia. Un progetto molto bello, pensavo, un raffinato esercizio di architettura d’interni, una casa che non si poteva fare a meno di ammirare, pubblicata piú volte in varie riviste di arredamento, ma che non aveva perso per questo il suo carattere, restando una casa «vera» in quanto vissuta nel modo giusto, adatta in tutto e per tutto all’uomo che l’aveva progettata e l’abitava. Un uomo che certo sa quello che vuole, pensavo, un uomo che ha quello che vuole, un uomo che sa trovare i quadrifogli… Mi voltai verso di lui. Stava ancora parlando, ma il suo sguardo, chissà perché, si era fatto malinconico. Mi ero perso buona parte delle sue parole, e non so dire come e attraverso quali stanze egli fosse passato per arrivare a dirmi ciò che mi disse. Vedi, disse, ho tutto quello che voglio, tutto quello che ho sempre voluto, eppure… eppure, disse stringendomi un braccio, darei tutto quello che ho per essere bello. (1996)
Vitaliano Trevisan - Shorts
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paoloferrario · 9 months
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Vitaliano Trevisan, Trilogia di Thomas. Un mondo meraviglioso; I quindicimila passi; Il ponte, Einaudi, 2024. Postfazione di Emanuele Trevi
scheda dell’editore Trilogia di Thomas Scritte come un’improvvisazione jazzistica, le prime tre opere di Trevisan sono l’elaborazione letteraria dell’incessante ruminare di pensieri, ricordi, immagini che affollano la mente di Thomas. A caratterizzarle è la scrittura: uno standard che prende, via via, la forma del soliloquio, in un intreccio serrato tra processo mentale e linguistico. Cosí,…
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lamilanomagazine · 1 year
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Vicenza: Biennale del Cortometraggio, dal 2 al 7 ottobre la quarta edizione
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Vicenza: Biennale del Cortometraggio, dal 2 al 7 ottobre la quarta edizione. La quarta edizione della Biennale del Cortometraggio internazionale e video di Vicenza, che si terrà dal 2 al 7 ottobre, al Teatro Astra e anche al Palazzo del Monte di Pietà, è stata presentata all'Odeo del Teatro Olimpico dall'assessore alla cultura, al turismo e all'attrattività della città Ilaria Fantin e dal direttore artistico Luca Dal Molin. Organizzata da Is Art e diretta da Luca Dal Molin, la mostra propone la conoscenza e la diffusione del cortometraggio internazionale attraverso la visione delle opere e con incontri e focus con registi italiani e stranieri. «Siamo felici di ospitare nella nostra città la Biennale del Cortometraggio, un'occasione importante per far conoscere sempre di più questa forma espressiva – sottolinea l'assessore alla cultura, al turismo e all'attrattività della città Ilaria Fantin -. Vicenza si conferma una città dei festival con eccellenze in tanti campi della cultura: dalla musica al teatro fino all'illustrazione e al cinema. Giunta alla quarta edizione, la Biennale offre inoltre la possibilità di partecipare ad incontri con registi e attori e ad eventi sulla storia del cinema. Ringrazio quindi gli organizzatori e il direttore artistico per questa importante rassegna». «In un territorio come quello di Vicenza – continua il direttore artistico Luca Dal Molin - che ha visto passare importanti registi e attori, come Ermanno Olmi, Virgilio Scapin , Vitaliano Trevisan, Matteo Garrone, Ettore Scola, oggi siamo qui per continuare a far scoprire il mondo del cortometraggio. Il paragone più diffuso prende le mosse dalla letteratura: il corto sta al racconto come il lungometraggio sta al romanzo; questa distinzione che definisce la sua misura ci dà conto, però, soltanto della sua accezione più logica di "forma breve" e poco ci dice sulla forma espressiva. La storia del cinema inizia con il cortometraggio. Se la durata delle prime pellicole è necessariamente determinata dai limiti tecnici dell'epoca, è però vero che posseggono le caratteristiche più peculiari del corto: la sperimentazione e la libertà. E allora, nella realtà contemporanea, il corto si configura come esperienza "espansa e illimitata"» Programma: La Biennale verrà inaugurata il 2 ottobre alle 19 al Teatro Astra, dove si terranno le proiezioni, con una serie di cortometraggi e tanti ospiti, tra i quali il regista Sandro Baldoni e gli attori Flavio Bonacci e Donatella Finocchiaro. Martedì 3 ottobre alle 9.30 ci sarà una master class per le scuole con l'attrice Donatella Finocchiaro condotta dalla giornalista Barbara Taricone di Sky Cinema. Seguirà la proiezione del film "Le sorelle Macaluso". Dalle 18 alle 20 cortometraggi internazionali e italiani. Mercoledì 4 ottobre ci sarà alle 9.30 una master class per le scuole con Mario Sesti, regista e scrittore, che presenterà il film "Altri padri". Alle 18 spazio alla retrospettiva sul grande regista Jaques Tatì e ai suoi cortometraggi. Sempre alle 18, da "& Art Gallery" in contra' Frasche del Gambero 17, si terrà l'incontro tra cinema e letteratura condotto e creato da Mario Sesti e Luca Dal Molin. Giovedì 5 ottobre alle 17 al Teatro Astra focus sul paese straniero scelto per questa edizione, ovvero l'Albania: in scena 13 cortometraggi in collaborazione con il Tirana film office. Venerdì 6 ottobre alle 17 ci sarà una sezione speciale di 12 cortometraggi prodotti da Rai Cinema - Rai Channel. Sabato 7 ottobre dalle 16 alle 18 cortometraggi internazionali e italiani. Dal 2 al 7 ottobre, inoltre, a Palazzo del Monte di Pietà ci sarà una mostra dedicata all'artista Mircea Cantor con cinque video. Ingresso libero.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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unfilodaria · 1 year
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«Scrivere, per quanto atto privo di speranza, o forse proprio per questo, significa aver fede»
Vitaliano Trevisan
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