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#Violenza Assistita
abbattoimuri · 10 months
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Aurelia e il femminicida bugiardo
Aurelia Laurenti viene uccisa dal compagno Giuseppe Forciniti il 25 novembre 2020, in provincia di Pordenone. La sua storia è la prima della nuova serie di Amore Criminale e sono lieta di non aver dovuto vedere sfilare i difensori del femminicida tra gli interventi. Coraggiosi e meravigliosi i familiari che hanno donato questa storia che può insegnare ad altre qualcosa che permetta loro di trarsi…
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falcemartello · 3 months
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Stanotte 21 giugno un gruppo di ecoterroristi ha distrutto il campo sperimentale di riso inaugurato il 13 maggio in provincia di Pavia.
Questo riso detto RIS8imo è stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità. Il progetto è stato ospitato nei campi del Dott. Federico Radice Fossati a Mezzana Bigli.
Il progetto del RIS8imo, concepito da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, aveva superato tutti i livelli di valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, della relativa commissione dell’ISPRA e aveva l’avvallo esplicito ed entusiasta dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.
La Senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo aveva voluto assistere di persona alla messa a dimora del RIS8imo, promuovendo l’idea di un’alleanza tra ricerca pubblica, Stato e mondo imprenditoriale, volta a costruire un futuro con meno agrofarmaci, migliore qualità e sicurezza sanitaria degli alimenti e maggiore competitività sui mercati mondiali, ma anche a tutelare un prodotto tipico fatto per valorizzare ricette caratteristiche della cucina tipica nazionale.
Esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche.
Chicco Testa
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coveragelive · 1 year
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Violenza sessuale, a processo ex direttore d’albergo: pretendeva massaggi hot da una dipendente
Dopo il tentativo di abuso, la trentenne, che lo ha denunciato, si è licenziata.
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Dopo averla importunata, cercando di toccarla, chiede un massaggio hot alla dipendente dell’albergo addetta alla spa della struttura. Però Francesca (nome di fantasia), 30 anni, non solo si rifiuta, ma subito dopo si licenzia. È di violenza sessuale l’accusa per cui Marco Piattoni, 54 anni, all’epoca direttore dell’hotel K Boutique, aperto nel 2017 nel quartiere Monti, è sotto processo davanti ai giudici della quinta collegiale. La dipendente ieri ha testimoniato. Sostenuta dal fidanzato, venuto in Tribunale per non farla sentire sola, ha ricordato l’imbarazzo provato alla richiesta del manager e la decisione di lasciare il lavoro, ma senza rimpianti per via di quello che era successo. L’episodio risale al pomeriggio del 22 ottobre del 2020. Piattoni - difeso dall’avvocato Francesco Petillo - dirige altre strutture della stessa catena alberghiera con sede nel centro di Roma. Non sta mai tutta la giornata al K Boutique. Che in quel periodo ha da poco riaperto dopo l’emergenza Covid, risalente alla primavera dello stesso anno. Quelli dell’ottobre di tre anni fa sono momenti di tensione per il timore che le chiusure vengano ripristinate per via dell’ondata autunnale del virus. In ogni modo, sono le cinque e mezza di pomeriggio, quando Piattoni rientra. Come è già successo altre volte, il manager domanda a Francesca attraverso whatsapp se è libera per una seduta di massaggi.
AVANCES MOLTO SPINTE
Il compito rientra tra le sue mansioni, pertanto la richiesta del superiore, anche attraverso un messaggio, non la mette a disagio. D’altronde spesso prima di quell’occasione il direttore le ha fatto la stessa richiesta. Quindi la giovane risponde di sì e si fa trovare pronta accanto al lettino nella spa dell’albergo. Piattoni arriva puntuale, si stende, e dopo qualche istante, secondo quanto ricorda Francesca, cerca di toccarla. Lei si scansa. Ma lui non desiste. Allunga ancora le mani, avanzando anche una preghiera. Come ricorda la 30enne, a cui la pm Antonella Nespola ha creduto, Piattoni vorrebbe un massaggio nelle parti intime. Lei - assistita dall’avvocata Antonella Faieta, vice presidente di Telefono rosa - è imbarazzata. Non sa che dire. Però rimane fredda. E poco dopo dice di no. Piattoni, secondo quanto ricordato da Francesca, insiste. Si arrabbia. Ma lei non demorde. Allora lui si riveste e va via. La questione lascia spiazzata la 30enne. Che, in quegli attimi tremendi, è in confusione. Ogni parola del direttore ferisce la sua dignità. E così dopo poco si decide a dire addio al lavoro. Anche consigliata dalle amiche. Il passo successivo è la denuncia.
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newsnoshonline · 4 months
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I conflitti personali, anche la violenza, non sono rari nelle cure a lungo termine Conflitti nelle cure a lungo termine: un problema diffuso In una struttura di residenza assistita nello Stato di New York, si sono verificati episodi di violenza tra residenti, evidenziando la complessità delle dinamiche in queste strutture. A Salisbury, nel Maryland, un altro episodio ha sollevato preoccupazioni, portando alla luce la necessità di maggiori controlli e supporto per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti più vulnerabili. La violenza nelle strutture di assistenza a lungo termine Nei luoghi di assistenza a lungo termine, i conflitti tra residenti possono prendere forme diverse, dallo scontro verbale alla violenza fisica, mettendo in luce
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lamilanomagazine · 6 months
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Save the Children Italia e Servizio Analisi Criminale: nel 2023 più di 5000 i minori coinvolti in episodi di violenza sulle donne. Oltre 2.100 le richieste di intervento in episodi di violenza su minori
Save the Children Italia e Servizio Analisi Criminale: nel 2023 più di 5000 i minori coinvolti in episodi di violenza sulle donne. Oltre 2.100 le richieste di intervento in episodi di violenza su minori. Nel 2023 in Italia, le richieste di aiuto e intervento per episodi di "violenza domestica o di genere" subita dalle donne sono state 13.793. Nell'ambito degli interventi classificati per "presunte violenze domestiche/di genere" nei quali la presunta vittima è di sesso femminile, solo nell'1,5% dei casi l'autore risulta sconosciuto alla vittima. Di contro, nel 61,5% dei casi l'autore risulta legato alla vittima da una relazione di tipo sentimentale, attuale o passata (in particolare: nel 43,2% dei casi il coniuge/convivente o ex; nel 18,3% dei casi il partner o ex). Nell'ambito di tali violenze operate nei confronti della donna da parte di autori legati da relazioni di tipo sentimentale, attuali o passate, in due casi su cinque (42%) risultano esserci minori coabitanti. Si registrano, inoltre, numerosi casi (2.124) di violenza in cui le presunte vittime sono i minori, abbastanza equamente divisi tra i due sessi (51,1% femmine e 48,7% maschi); in più della metà dei casi (52%) si tratta di bambini e bambine di età pari o inferiore ai 10 anni. In un elevato numero di casi i minori sono i presunti, involontari testimoni di violenza domestica o intrafamiliare ai danni delle donne; in altri casi risultano essere le vittime dirette della violenza. I numeri restituiscono l'immagine di un fenomeno rilevante nel numero degli eventi e potenzialmente grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico dei minori, che rischiano di subirne l'impatto nel corso della propria vita, anche da adulti. La paura costante, il senso di impotenza e l'incapacità di reagire sono conseguenze che segnano la crescita dei bambini esposti alla violenza. L'impatto psicologico su bambine, bambini e adolescenti coinvolti in questi gravi episodi di violenza è ancora più devastante nei casi di donne che muoiono a causa della violenza per le conseguenze profonde sull'intera sfera di vita degli orfani. "I dati messi a disposizione dal Servizio Analisi Criminali sono particolarmente significativi per esplorare un fenomeno - quello della violenza subita dai minori all'interno delle pareti domestiche - ancora in larga parte sommerso. E' una violenza che ha conseguenze molto gravi non solo per quei bambini e bambine che ne sono vittime dirette, ma anche per quelli che assistono e sono testimoni dei comportamenti violenti perpetrati ai danni della propria madre. Anche la violenza "assistita" lascia infatti ferite profonde difficilmente superabili. Come Save the Children, siamo impegnati in Italia con progetti di intervento per la prevenzione, l'emersione e la protezione delle donne vittime di violenza, dei bambini vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio - ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Ricerca e Formazione di Save the Children Italia – e dunque rileviamo la necessità di potenziare – nel quadro del nuovo Piano Nazionale Antiviolenza – misure di prevenzione e di rilevazione precoce della violenza domestica e di rafforzare il sostegno di lungo periodo alle vittime".   "Nell'ambito della proficua collaborazione con Save the Children abbiamo fornito il nostro contributo interforze in materia di analisi della violenza di genere e degli abusi sui minori, nella convinzione che la condivisione dei dati sia condizione necessaria al fine di favorire una migliore comprensione del fenomeno, nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive e di agevolare la diffusione di una maggiore consapevolezza, individuale e sociale, circa il disvalore e la gravità della violenza domestica. La violenza assistita e gli abusi sui minori sono, infatti, ambiti particolarmente insidiosi e difficili da cogliere; appare quindi necessario sviluppare sempre più, in ogni ambito della società civile, la capacità di captare tempestivamente ogni possibile segnale di disagio e di "fare squadra" per affrontare in modo rapido ed efficace eventuali situazioni critiche" ha dichiarato Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/siete-dei-geniora-parte-del-pubblico-e.html "Siete dei geni, ora parte del pubblico è con lei". Fiorello commenta la copertina su Chiara Ferragni Anche Rosario Fiorello dice la sua sul caso della copertina dell’Espresso di Chiara Ferragni con il volto da Joker. Da diverse ore non si fa altro che discutere di questo e la vicenda è arrivata anche a Viva Rai 2!; naturalmente, ciò non sorprende considerando che la trasmissione è incentrata sull’attualità. Tuttavia, ancora una volta, Fiorello, non si smentisce e, con la sua solita ironia, ha commentato l’episodio che ha portato l’imprenditrice digitale ad annunciare un’azione legale nei confronti del settimanale dopo la pubblicazione dell’inchiesta sul proprio conto. Il commento di Fiorello Nella giornata della Festa della Donna, Fiorello ha mostrato una copertina alternativa della rivista, con il volto “normale” dell’influencer, accompagnato da un motivetto che intonava “Chiara Ferragni”. Dunque, ha esordito: “Siete dei geni, sia Ferragni che il suo entourage”. Poi, ha spiegato: “Quanto fatto fino ad ora era stato tutto sbagliato (dalla Ferragni e dal suo entourage ndr…). Si disquisisce sulla violenza della copertina, ma io ci ho pensato bene e ne sono venuto a capo”: e ancora, ha aggiunto: “Siete dei geni”. A questo punto, Fiorello ha ripercorso tutte le tappe principali delle ultime settimane di Chiara Ferragni e delle sue uscite pubbliche: “La tuta grigia come prima uscita, ‘dono un milione’, giù valanghe di odio. Quindi sono passati alla comunicazione di un messaggio: ‘Avete frainteso’ e ancora odio. Quindi la trovata di andare da Fazio e ancora odio. A un certo punto l'idea: facciamoci fare una copertina da L'Espresso così violenta”. Dunque, ha ironizzato: “Finalmente, oggi, dal primo Balocco gate ci sono i primi risultati: il pubblico è spaccato e una parte sta con lei”. Poi, la conclusione dello showman: “C'è stato davvero un momento in cui qualsiasi cosa portava alla sua distruzione. Il mondo crolla per l'inquinamento ambientale? Era colpa della lacca della Ferragni. Ora invece finalmente le prime cose positive: bravi! Pensate che la Schlein ha chiamato L'Espresso e ha detto ‘voglio la copertina da Joker'…”. L’azione legale contro L’Espresso Inutile dire quanto nelle ultime ore, dopo la pubblicazione della copertina dell’Espresso – che ha realizzato un’inchiesta sulle sue attività imprenditoriali – siano fioccate le polemiche. L’imprenditrice è stata ritratta, infatti, con il volto da pagliaccio. A prendere le sue difese, in primo luogo, è stato il marito Fedez. Il rapper su Instagram ha replicato la copertina, cambiandone il soggetto, ovvero, il proprietario della testata, Donato Ammaturo, aggiungendo anche la seguente didascalia: “A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia”. Fedez, però, non è stato l’unico ad esporsi sulla vicenda, perché, nelle ore successive, è stato diramato anche un comunicato in si annunciava un’azione legale della Ferragni contro il settimanale: “I legali della Ferragni contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell'uso fatto in copertina dell'immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata”.
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sinapsimagazine · 11 months
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Primo microcredito di libertà a donna vittima di violenza
Primo microcredito di libertà a donna vittima di violenza
Primo microcredito di libertà in Italia a donna vittima di violenza. Aprirà una lavanderia stireria nel Lazio meridionale. Montesano: “Fidimed con l’apertura a Roma rafforza il proprio ruolo sociale”. Paoluzi: “Con questa misura ogni microimpresa che nasce crea 2,3 posti di lavoro” Palermo, 16 ottobre 2023 – Una donna vittima di violenza, protetta da un centro antiviolenza e assistita da un…
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giancarlonicoli · 1 year
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8 lug 2023 15:50
CLAMOROSO! “LA RUSSA HA VISTO LA RAGAZZA NEL LETTO, ORA È UN TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO” – PARLA L’AVVOCATO DELLA RAGAZZA CHE ACCUSA IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO DI AVERLA VIOLENTATA - "NON SPETTA A LA RUSSA PADRE STABILIRE SE C’È O NO REATO. QUESTO È COMPITO ESCLUSIVO DELLA MAGISTRATURA" – E POI LA COCA E IL BACIO "PRETESO" DA LA RUSSA JR: “QUESTO COSTITUISCE DI PER SÉ UN REATO DI VIOLENZA SESSUALE PER GIURISPRUDENZA CONSOLIDATA” – L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA CON LA RUSSA: DAGOREPORT
Estratto dell'articolo di G. Gua. per il Corriere della Sera
Avvocato Stefano Benvenuto, ha sentito la sua assistita dopo la querela in cui accusa Leonardo Apache La Russa di averla violentata?
«No perché è sconvolta e voglio lasciarla tranquilla per il momento. Ora sto dedicando tutte le mie attenzioni professionali a questa vicenda».
È stata già chiamata dagli inquirenti per testimoniare?
«Non ancora. Credo che avverrà presto».
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, padre di Leonardo, ha detto che il racconto della sua assistita lascia «molti interrogativi» a partire dal fatto che ha dichiarato di aver assunto cocaina.
«Senza entrare nel merito dell’inchiesta coperta dal segreto, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani. La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza. Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa. 
(...)
Secondo il senatore non ci sarebbe stato alcun reato.
«Non spetta alla seconda carica dello Stato stabilire se un elemento possa costituire o no un reato. Questo è compito esclusivo della magistratura alla quale, ribadisco ancora una volta, affido l’analisi di questo caso».
Sempre il presidente del Senato ha confermato che il 19 maggio si affacciò alla porta e vide il figlio e la ragazza in camera da letto.
«Mi ha dato un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità».
La giovane ha anche parlato di un bacio che avrebbe dovuto dare contro la sua volontà .
«Che costituisce di per sé un reato di violenza sessuale per giurisprudenza consolidata» .
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Corsera, il figlio di La Russa denunciato per violenza sessuale
Una 22enne della Milano bene ha denunciato Leonardo Apache La Russa, uno dei figli del presidente del Senato Ignazio La Russa, per violenza sessuale. La Procura di Milano ha affidato l’inchiesta al pm Rosaria Stagnaro coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella. Lo riferisce il Corriere della Sera in prima pagina. La ragazza, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, ha raccontato che il 18 maggio…
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sardies · 2 years
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I diritti dei minori tra violenza di genere e violenza assistita
Nei giorni scorsi a Sassari convegno organizzato dalla Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (more…) “”
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paoloferrario · 2 years
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Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento, FrancoAngeli, 2022
Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento, FrancoAngeli, 2022
  Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento   COLLANA: Politiche e servizi sociali – Open Access Il volume presenta il fenomeno della violenza maschile contro le donne nelle relazioni di intimità e il sistema di accompagnamento e di protezione Leggi di più
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abbattoimuri · 10 months
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Contrattacco maschilista: l'ex marito violento e la "nuova" compagna complice
Deborah Smarrella Fine anni novanta, quando gli antifemministi hanno reso alle donne più difficile divorziare e ottenere la custodia dei figli. Negli Usa ottengono anche che i diritti di custodia siano estesi ai nonni, come vorrebbero fare qui, e i risultati si vedono. Le cronache statunitensi sono strapiene di delitti compiuti dall’ex marito o dal padre della ex moglie. Continue reading…
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latinabiz · 2 years
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Una 21enne di Fondi rinviato a giudizio per stalking
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Violenza Ha tormentato una ragazza inviandole dei messaggi minacciosi perché era gelosa del fidanzato che temeva potesse avere un interesse per lei. Nella mattina del 3 dicembre una 21enne di Fondi è stata rinviata a giudizio con l’accusa di stalking della quale dovrà rispondere davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina nel processo che si aprirà il 26 settembre del prossimo anno. I fatti risalgono al periodo compreso tra maggio e agosto 2019 quando S.F., queste le sue iniziali, ha iniziato a perseguitare una 17enne che frequentava la sua stessa scuola, l’istituto alberghiero di Terracina. Il tenore dei messaggi inviati via Whatsapp era decisamente minaccioso: “Ti taglio le mani”, “So dove abiti, ti trovo” “Ti appendo al muro” “Non ti far vedere più nel mio bar” con riferimento all’attività gestita dalla famiglia e ancora insulti e anche bestemmie fino a quando la vittima non ha deciso di presentare una denuncia. All’origine dell’accanimento della 21enne la gelosia nei confronti del fidanzato per il quale la destinataria delle minacce avrebbe avuto un interesse. S.F., assistita dall’avvocato De Cave, è comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone che, a conclusione della camera di consiglio, ha accolto la richiesta del pubblico ministero rinviando a giudizio l’imputata per stalking. Read the full article
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corallorosso · 4 years
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"Oh, come dormono bene, queste". Una però non dormiva. Era viva. Sarà per sempre viva È il 30 settembre 1975. L'inferno per due ragazze proletarie inizia il 29 di 45 anni fa. Per capire bene una storia bisogna conoscere in quale contesto è accaduta. È l'Italia del nuovo diritto di famiglia che ha finalmente ribadito quello che era in Costituzione e cioè la parità tra coniugi. In quei mesi smettiamo di essere cose: viene abolito l’istituto della dote. Il Pci non era mai stato così forte. A giugno aveva preso milioni di voti. Si parla di divorzio di aborto in TV, per strada, a scuola, nelle fabbriche. Le Femministe sono ogni giorno piazza. E' ancora una bella parola femminismo. Poi c'è una Fiat 127 bianca che sta rientrando a Roma, era stata per un giorno e mezzo sul litorale. Dentro ci sono tre ventenni dei Parioli. Ascoltano musica ad alto volume. L'arroganza dei lupi. L'umanità che si fa bestia. Ridono e fanno battute macabre. "Zitti che nel bagagliaio ci sono due morte". "Oh, come dormono bene, queste". Una però non dormiva. Era viva. Sarà per sempre viva. È il massacro del Circeo. Sui giornali leggeremo "Ragazzi della Roma bene". Ogni volta che risentiremo questa espressione i brividi si arrampicheranno sulle schiene di mezza Italia. Donatella Colasanti e Rosaria Lopez furono sequestrate, stuprate e torturate per un giorno e una notte da tre giovani studenti neofascisti. Donatella sopravvisse all'inferno fingendosi morta. Nel 1976 affrontò un processo durissimo in cui la difesa cercò di mettere in discussione il loro ruolo di vittime. Una sentenza storica per la dignità delle donne, condannò i tre aguzzini all'ergastolo. Come mi ha ricordato oggi la collega Luisa Ciuni: "Dobbiamo molto anche alla sua avvocatessa Tina Lagostena Bassi. Accortasi che il processo contro gli stupratori assassini stava diventando un processo alla sua assistita, mobilitò politica e stampa con denuncie e documenti. Fu il primo passo per considerare lo stupro reato contro la persona e non contro la morale. Perché se la Lopez non fosse morta rendendo omicidio il reato, della 'semplice' violenza carnale, delle due romane non si sarebbe più parlato. E forse non ci sarebbe neanche stata condanna". Sì, era quella l'Italia che stiamo raccontando, quell'Italia che c'è anche oggi a ogni denuncia di stupro, a ogni "se l'è cercate" sulla stampa e su (alcune) sentenze. Disse anni dopo Donatella: "Se avessi avuto paura, quella notte sarei morta: non potevo permettermi di aver paura. Quello che mi è accaduto, va oltre lo stupro. Ma più dello strupro quello che mi duole è stata la strumentalizzazione della mia vicenda: sono sempre stata trattata da sopravvissuta e non più come persona". A Donatella, combattente per i diritti e la dignità delle donne, ogni donna italiana deve molto. Tutto. Claudia Sarritzu
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lamilanomagazine · 9 months
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Sorpreso in sella a una bici rubata tenta di mordere i Carabinieri: in arresto 24enne marocchino
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Sorpreso in sella a una bici rubata tenta di mordere i Carabinieri: in arresto 24enne marocchino. Imola (Bologna). I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola hanno arrestato un 24enne marocchino, residente a Imola. È successo alle ore 12:30 dell'8 gennaio 2024, quando i Carabinieri della Centrale Operativa hanno ricevuto la telefonata di un cittadino che chiedeva aiuto per conto di una signora che stava discutendo in via Aspromonte con un ciclista, accusato di averle rubato la bicicletta elettrica. All'arrivo dei Carabinieri, il presunto autore, identificato nel 24enne marocchino, li ha aggrediti, prendendoli a calci, pugni e tentando di morderli. Non soddisfatto della sua condotta, il giovane ha sferrato un colpo contro il veicolo militare danneggiando il parafango. Tranquillizzato e accompagnato in caserma, il 24enne, gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e in materia di droga, è stato arrestato per minaccia, violenza e resistenza a un pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione, in merito alla bicicletta che stava utilizzando, poiché risultata rubata nel garage della signora che lo aveva fermato, una 38enne rumena, residente a Imola. La donna ha riferito ai Carabinieri che la bici, un modello di nuova generazione a pedalata assistita del valore di 3.000 euro, le era stata asportata qualche giorno prima da soggetti ignoti che avevano forzato il portone del garage. La bicicletta è stata riconsegnata dai Carabinieri alla legittima proprietaria. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 24enne arrestato dai Carabinieri è stato trattenuto agli arresti domiciliari, in attesa di essere tradotto in Tribunale per il Giudizio direttissimo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/bianca-balti-congelamento-degli.html
Bianca Balti: «Congelamento degli ovuli? Vorrei regalarlo a mia figlia Matilde così si fa la sua vita e diventa mamma quando vuole» Bianca Balti ha sempre parlato molto apertamente con i suoi follower su Instagram e ha sempre toccato con loro varie tematiche delicate come la salute mentale, la malattia, il sesso, la violenza sulle donne o la maternità. Proprio su quest'ultimo argomento verte la recente diretta che la supermodella di Lodi, che ora vive con le figlie Matilde e Mia a Los Angeles, ha registrato su Instagram insieme anche alla dottoressa Marina Bellavia, ginecologa. Bianca e l'esperta hanno affrontato il tema del social freezing ovvero la procedura di crioconservazione dei gameti femminili (ovociti), per poi eventualmente, in futuro, intraprendere la procreazione medicalmente assistita. Le parole di Bianca Balti sul social freezing Nel 2022, Bianca Balti aveva fatto sapere di essere ricorsa al social freezing per una delle sue due gravidanze e di essere assolutamente d'accordo con il fatto che una donna possa scegliere quando diventare madre. Quindi, durante la diretta con la dottoressa Marina Bellavia, la top model ha spiegato: «Ho detto a mia figlia Matilde, che adesso ha 17 anni: "Quando hai 21 anni ti regalo il social freezing, così non ci pensi più, ti fai la tua vita e quando vuoi una gravidanza hai già tutto il necessario"». Inoltre, Bianca ha anche rassicurato tutte coloro che temono la fase di stimolazione con aghi necessaria per il social freezing: «Io sono agofobica, svengo quando devo fare i prelievi. Ma l'ago usato per la stimolazione è talmente piccolo che riesci a superare il terrore degli aghi. E riscopri una forza in te incredibile dopo questa esperienza». Secondo Bianca Balti il fatto che una donna possa scegliere se e quando diventare madre le dona un grande potere nella propria vita: «Certo, sarebbe fantastico se fosse gratuito per tutte, per non avere la pressione dell'orologio biologico. Nella vita bisogna pensare a che cosa è importante per noi. Per me questa è stata una scelta che mi ha donato libertà, soprattutto nel mio caso di non rimanere in una relazione solo per paura di non poter avere la mia terza maternità. Un investimento che facciamo su noi stesse. Il fatto è che noi donne non siamo abituate a farlo senza sensi di colpa». Il pensiero di Bianca Balti Infine, Bianca Balti ha spiegato che, ultimamente a Los Angeles, tante donne affrontano l'argomento del social freezing in modo molto più aperto e spontaneo di prima: «Io stessa non ne sapevo niente fino a quando a 37 anni non sono capitata su una diretta di un'amica con una dottoressa, un po' come questa che stiamo facendo. E sarei forse rimasta con il mio ex perché volevo fare un figlio e non volevo perdere la possibilità di una maternità. Parlatene, parlatene, perché non c'è davvero niente di tabù: la scienza è al nostro servizio. La scienza al servizio delle donne è ancora particolarmente tabù, vedi l'aborto o il social freezing. Ma non c'è niente di male, ricordiamocelo sempre».
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