#Violenza Assistita
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abbattoimuri · 1 year ago
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Aurelia e il femminicida bugiardo
Aurelia Laurenti viene uccisa dal compagno Giuseppe Forciniti il 25 novembre 2020, in provincia di Pordenone. La sua storia è la prima della nuova serie di Amore Criminale e sono lieta di non aver dovuto vedere sfilare i difensori del femminicida tra gli interventi. Coraggiosi e meravigliosi i familiari che hanno donato questa storia che può insegnare ad altre qualcosa che permetta loro di trarsi…
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falcemartello · 5 months ago
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Stanotte 21 giugno un gruppo di ecoterroristi ha distrutto il campo sperimentale di riso inaugurato il 13 maggio in provincia di Pavia.
Questo riso detto RIS8imo è stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità. Il progetto è stato ospitato nei campi del Dott. Federico Radice Fossati a Mezzana Bigli.
Il progetto del RIS8imo, concepito da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, aveva superato tutti i livelli di valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, della relativa commissione dell’ISPRA e aveva l’avvallo esplicito ed entusiasta dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.
La Senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo aveva voluto assistere di persona alla messa a dimora del RIS8imo, promuovendo l’idea di un’alleanza tra ricerca pubblica, Stato e mondo imprenditoriale, volta a costruire un futuro con meno agrofarmaci, migliore qualità e sicurezza sanitaria degli alimenti e maggiore competitività sui mercati mondiali, ma anche a tutelare un prodotto tipico fatto per valorizzare ricette caratteristiche della cucina tipica nazionale.
Esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche.
Chicco Testa
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retelabuso · 2 months ago
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Roma, suora-badante molestata dal figlio della sua assistita, la madre superiore le ordina di ritornare in quella casa. Lei lascia i voti
Una suora nigeriana ha denunciato per violenza sessuale il figlio dell’anziana per cui lavorava come badante. Il 38enne romano, è accusato di essersi presentato in camera della suora nudo, chiedendo di avere rapporti con lei. La religiosa si è subito allontanata dalla casa in cui lavorava e ha raccontato tutto alla congregazione a cui faceva parte. Ricevendo però dalla madre superiore una…
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coveragelive · 1 year ago
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Violenza sessuale, a processo ex direttore d’albergo: pretendeva massaggi hot da una dipendente
Dopo il tentativo di abuso, la trentenne, che lo ha denunciato, si è licenziata.
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Dopo averla importunata, cercando di toccarla, chiede un massaggio hot alla dipendente dell’albergo addetta alla spa della struttura. Però Francesca (nome di fantasia), 30 anni, non solo si rifiuta, ma subito dopo si licenzia. È di violenza sessuale l’accusa per cui Marco Piattoni, 54 anni, all’epoca direttore dell’hotel K Boutique, aperto nel 2017 nel quartiere Monti, è sotto processo davanti ai giudici della quinta collegiale. La dipendente ieri ha testimoniato. Sostenuta dal fidanzato, venuto in Tribunale per non farla sentire sola, ha ricordato l’imbarazzo provato alla richiesta del manager e la decisione di lasciare il lavoro, ma senza rimpianti per via di quello che era successo. L’episodio risale al pomeriggio del 22 ottobre del 2020. Piattoni - difeso dall’avvocato Francesco Petillo - dirige altre strutture della stessa catena alberghiera con sede nel centro di Roma. Non sta mai tutta la giornata al K Boutique. Che in quel periodo ha da poco riaperto dopo l’emergenza Covid, risalente alla primavera dello stesso anno. Quelli dell’ottobre di tre anni fa sono momenti di tensione per il timore che le chiusure vengano ripristinate per via dell’ondata autunnale del virus. In ogni modo, sono le cinque e mezza di pomeriggio, quando Piattoni rientra. Come è già successo altre volte, il manager domanda a Francesca attraverso whatsapp se è libera per una seduta di massaggi.
AVANCES MOLTO SPINTE
Il compito rientra tra le sue mansioni, pertanto la richiesta del superiore, anche attraverso un messaggio, non la mette a disagio. D’altronde spesso prima di quell’occasione il direttore le ha fatto la stessa richiesta. Quindi la giovane risponde di sì e si fa trovare pronta accanto al lettino nella spa dell’albergo. Piattoni arriva puntuale, si stende, e dopo qualche istante, secondo quanto ricorda Francesca, cerca di toccarla. Lei si scansa. Ma lui non desiste. Allunga ancora le mani, avanzando anche una preghiera. Come ricorda la 30enne, a cui la pm Antonella Nespola ha creduto, Piattoni vorrebbe un massaggio nelle parti intime. Lei - assistita dall’avvocata Antonella Faieta, vice presidente di Telefono rosa - è imbarazzata. Non sa che dire. Però rimane fredda. E poco dopo dice di no. Piattoni, secondo quanto ricordato da Francesca, insiste. Si arrabbia. Ma lei non demorde. Allora lui si riveste e va via. La questione lascia spiazzata la 30enne. Che, in quegli attimi tremendi, è in confusione. Ogni parola del direttore ferisce la sua dignità. E così dopo poco si decide a dire addio al lavoro. Anche consigliata dalle amiche. Il passo successivo è la denuncia.
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newsnoshonline · 6 months ago
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I conflitti personali, anche la violenza, non sono rari nelle cure a lungo termine Conflitti nelle cure a lungo termine: un problema diffuso In una struttura di residenza assistita nello Stato di New York, si sono verificati episodi di violenza tra residenti, evidenziando la complessità delle dinamiche in queste strutture. A Salisbury, nel Maryland, un altro episodio ha sollevato preoccupazioni, portando alla luce la necessità di maggiori controlli e supporto per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti più vulnerabili. La violenza nelle strutture di assistenza a lungo termine Nei luoghi di assistenza a lungo termine, i conflitti tra residenti possono prendere forme diverse, dallo scontro verbale alla violenza fisica, mettendo in luce
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Save the Children Italia e Servizio Analisi Criminale: nel 2023 più di 5000 i minori coinvolti in episodi di violenza sulle donne. Oltre 2.100 le richieste di intervento in episodi di violenza su minori
Save the Children Italia e Servizio Analisi Criminale: nel 2023 più di 5000 i minori coinvolti in episodi di violenza sulle donne. Oltre 2.100 le richieste di intervento in episodi di violenza su minori. Nel 2023 in Italia, le richieste di aiuto e intervento per episodi di "violenza domestica o di genere" subita dalle donne sono state 13.793. Nell'ambito degli interventi classificati per "presunte violenze domestiche/di genere" nei quali la presunta vittima è di sesso femminile, solo nell'1,5% dei casi l'autore risulta sconosciuto alla vittima. Di contro, nel 61,5% dei casi l'autore risulta legato alla vittima da una relazione di tipo sentimentale, attuale o passata (in particolare: nel 43,2% dei casi il coniuge/convivente o ex; nel 18,3% dei casi il partner o ex). Nell'ambito di tali violenze operate nei confronti della donna da parte di autori legati da relazioni di tipo sentimentale, attuali o passate, in due casi su cinque (42%) risultano esserci minori coabitanti. Si registrano, inoltre, numerosi casi (2.124) di violenza in cui le presunte vittime sono i minori, abbastanza equamente divisi tra i due sessi (51,1% femmine e 48,7% maschi); in più della metà dei casi (52%) si tratta di bambini e bambine di età pari o inferiore ai 10 anni. In un elevato numero di casi i minori sono i presunti, involontari testimoni di violenza domestica o intrafamiliare ai danni delle donne; in altri casi risultano essere le vittime dirette della violenza. I numeri restituiscono l'immagine di un fenomeno rilevante nel numero degli eventi e potenzialmente grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico dei minori, che rischiano di subirne l'impatto nel corso della propria vita, anche da adulti. La paura costante, il senso di impotenza e l'incapacità di reagire sono conseguenze che segnano la crescita dei bambini esposti alla violenza. L'impatto psicologico su bambine, bambini e adolescenti coinvolti in questi gravi episodi di violenza è ancora più devastante nei casi di donne che muoiono a causa della violenza per le conseguenze profonde sull'intera sfera di vita degli orfani. "I dati messi a disposizione dal Servizio Analisi Criminali sono particolarmente significativi per esplorare un fenomeno - quello della violenza subita dai minori all'interno delle pareti domestiche - ancora in larga parte sommerso. E' una violenza che ha conseguenze molto gravi non solo per quei bambini e bambine che ne sono vittime dirette, ma anche per quelli che assistono e sono testimoni dei comportamenti violenti perpetrati ai danni della propria madre. Anche la violenza "assistita" lascia infatti ferite profonde difficilmente superabili. Come Save the Children, siamo impegnati in Italia con progetti di intervento per la prevenzione, l'emersione e la protezione delle donne vittime di violenza, dei bambini vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio - ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Ricerca e Formazione di Save the Children Italia – e dunque rileviamo la necessità di potenziare – nel quadro del nuovo Piano Nazionale Antiviolenza – misure di prevenzione e di rilevazione precoce della violenza domestica e di rafforzare il sostegno di lungo periodo alle vittime".   "Nell'ambito della proficua collaborazione con Save the Children abbiamo fornito il nostro contributo interforze in materia di analisi della violenza di genere e degli abusi sui minori, nella convinzione che la condivisione dei dati sia condizione necessaria al fine di favorire una migliore comprensione del fenomeno, nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive e di agevolare la diffusione di una maggiore consapevolezza, individuale e sociale, circa il disvalore e la gravità della violenza domestica. La violenza assistita e gli abusi sui minori sono, infatti, ambiti particolarmente insidiosi e difficili da cogliere; appare quindi necessario sviluppare sempre più, in ogni ambito della società civile, la capacità di captare tempestivamente ogni possibile segnale di disagio e di "fare squadra" per affrontare in modo rapido ed efficace eventuali situazioni critiche" ha dichiarato Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 9 months ago
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/siete-dei-geniora-parte-del-pubblico-e.html "Siete dei geni, ora parte del pubblico è con lei". Fiorello commenta la copertina su Chiara Ferragni Anche Rosario Fiorello dice la sua sul caso della copertina dell’Espresso di Chiara Ferragni con il volto da Joker. Da diverse ore non si fa altro che discutere di questo e la vicenda è arrivata anche a Viva Rai 2!; naturalmente, ciò non sorprende considerando che la trasmissione è incentrata sull’attualità. Tuttavia, ancora una volta, Fiorello, non si smentisce e, con la sua solita ironia, ha commentato l’episodio che ha portato l’imprenditrice digitale ad annunciare un’azione legale nei confronti del settimanale dopo la pubblicazione dell’inchiesta sul proprio conto. Il commento di Fiorello Nella giornata della Festa della Donna, Fiorello ha mostrato una copertina alternativa della rivista, con il volto “normale” dell’influencer, accompagnato da un motivetto che intonava “Chiara Ferragni”. Dunque, ha esordito: “Siete dei geni, sia Ferragni che il suo entourage”. Poi, ha spiegato: “Quanto fatto fino ad ora era stato tutto sbagliato (dalla Ferragni e dal suo entourage ndr…). Si disquisisce sulla violenza della copertina, ma io ci ho pensato bene e ne sono venuto a capo”: e ancora, ha aggiunto: “Siete dei geni”. A questo punto, Fiorello ha ripercorso tutte le tappe principali delle ultime settimane di Chiara Ferragni e delle sue uscite pubbliche: “La tuta grigia come prima uscita, ‘dono un milione’, giù valanghe di odio. Quindi sono passati alla comunicazione di un messaggio: ‘Avete frainteso’ e ancora odio. Quindi la trovata di andare da Fazio e ancora odio. A un certo punto l'idea: facciamoci fare una copertina da L'Espresso così violenta”. Dunque, ha ironizzato: “Finalmente, oggi, dal primo Balocco gate ci sono i primi risultati: il pubblico è spaccato e una parte sta con lei”. Poi, la conclusione dello showman: “C'è stato davvero un momento in cui qualsiasi cosa portava alla sua distruzione. Il mondo crolla per l'inquinamento ambientale? Era colpa della lacca della Ferragni. Ora invece finalmente le prime cose positive: bravi! Pensate che la Schlein ha chiamato L'Espresso e ha detto ‘voglio la copertina da Joker'…”. L’azione legale contro L’Espresso Inutile dire quanto nelle ultime ore, dopo la pubblicazione della copertina dell’Espresso – che ha realizzato un’inchiesta sulle sue attività imprenditoriali – siano fioccate le polemiche. L’imprenditrice è stata ritratta, infatti, con il volto da pagliaccio. A prendere le sue difese, in primo luogo, è stato il marito Fedez. Il rapper su Instagram ha replicato la copertina, cambiandone il soggetto, ovvero, il proprietario della testata, Donato Ammaturo, aggiungendo anche la seguente didascalia: “A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia”. Fedez, però, non è stato l’unico ad esporsi sulla vicenda, perché, nelle ore successive, è stato diramato anche un comunicato in si annunciava un’azione legale della Ferragni contro il settimanale: “I legali della Ferragni contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell'uso fatto in copertina dell'immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata”.
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sinapsimagazine · 1 year ago
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Primo microcredito di libertà a donna vittima di violenza
Primo microcredito di libertà a donna vittima di violenza
Primo microcredito di libertà in Italia a donna vittima di violenza. Aprirà una lavanderia stireria nel Lazio meridionale. Montesano: “Fidimed con l’apertura a Roma rafforza il proprio ruolo sociale”. Paoluzi: “Con questa misura ogni microimpresa che nasce crea 2,3 posti di lavoro” Palermo, 16 ottobre 2023 – Una donna vittima di violenza, protetta da un centro antiviolenza e assistita da un…
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giancarlonicoli · 1 year ago
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8 lug 2023 15:50
CLAMOROSO! “LA RUSSA HA VISTO LA RAGAZZA NEL LETTO, ORA È UN TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO” – PARLA L’AVVOCATO DELLA RAGAZZA CHE ACCUSA IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO DI AVERLA VIOLENTATA - "NON SPETTA A LA RUSSA PADRE STABILIRE SE C’È O NO REATO. QUESTO È COMPITO ESCLUSIVO DELLA MAGISTRATURA" – E POI LA COCA E IL BACIO "PRETESO" DA LA RUSSA JR: “QUESTO COSTITUISCE DI PER SÉ UN REATO DI VIOLENZA SESSUALE PER GIURISPRUDENZA CONSOLIDATA” – L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA CON LA RUSSA: DAGOREPORT
Estratto dell'articolo di G. Gua. per il Corriere della Sera
Avvocato Stefano Benvenuto, ha sentito la sua assistita dopo la querela in cui accusa Leonardo Apache La Russa di averla violentata?
«No perché è sconvolta e voglio lasciarla tranquilla per il momento. Ora sto dedicando tutte le mie attenzioni professionali a questa vicenda».
È stata già chiamata dagli inquirenti per testimoniare?
«Non ancora. Credo che avverrà presto».
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, padre di Leonardo, ha detto che il racconto della sua assistita lascia «molti interrogativi» a partire dal fatto che ha dichiarato di aver assunto cocaina.
«Senza entrare nel merito dell’inchiesta coperta dal segreto, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani. La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza. Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa. 
(...)
Secondo il senatore non ci sarebbe stato alcun reato.
«Non spetta alla seconda carica dello Stato stabilire se un elemento possa costituire o no un reato. Questo è compito esclusivo della magistratura alla quale, ribadisco ancora una volta, affido l’analisi di questo caso».
Sempre il presidente del Senato ha confermato che il 19 maggio si affacciò alla porta e vide il figlio e la ragazza in camera da letto.
«Mi ha dato un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità».
La giovane ha anche parlato di un bacio che avrebbe dovuto dare contro la sua volontà .
«Che costituisce di per sé un reato di violenza sessuale per giurisprudenza consolidata» .
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Corsera, il figlio di La Russa denunciato per violenza sessuale
Una 22enne della Milano bene ha denunciato Leonardo Apache La Russa, uno dei figli del presidente del Senato Ignazio La Russa, per violenza sessuale. La Procura di Milano ha affidato l’inchiesta al pm Rosaria Stagnaro coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella. Lo riferisce il Corriere della Sera in prima pagina. La ragazza, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, ha raccontato che il 18 maggio…
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sardies · 2 years ago
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I diritti dei minori tra violenza di genere e violenza assistita
Nei giorni scorsi a Sassari convegno organizzato dalla Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (more…) “”
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abbattoimuri · 1 year ago
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Contrattacco maschilista: l'ex marito violento e la "nuova" compagna complice
Deborah Smarrella Fine anni novanta, quando gli antifemministi hanno reso alle donne più difficile divorziare e ottenere la custodia dei figli. Negli Usa ottengono anche che i diritti di custodia siano estesi ai nonni, come vorrebbero fare qui, e i risultati si vedono. Le cronache statunitensi sono strapiene di delitti compiuti dall’ex marito o dal padre della ex moglie. Continue reading…
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paoloferrario · 2 years ago
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Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento, FrancoAngeli, 2022
Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento, FrancoAngeli, 2022
  Dina Galli, Francesca Mantovani (a cura di), Violenza di genere e violenza assistita. Percorsi di accompagnamento   COLLANA: Politiche e servizi sociali – Open Access Il volume presenta il fenomeno della violenza maschile contro le donne nelle relazioni di intimità e il sistema di accompagnamento e di protezione Leggi di più
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latinabiz · 2 years ago
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Una 21enne di Fondi rinviato a giudizio per stalking
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Violenza Ha tormentato una ragazza inviandole dei messaggi minacciosi perché era gelosa del fidanzato che temeva potesse avere un interesse per lei. Nella mattina del 3 dicembre una 21enne di Fondi è stata rinviata a giudizio con l’accusa di stalking della quale dovrà rispondere davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina nel processo che si aprirà il 26 settembre del prossimo anno. I fatti risalgono al periodo compreso tra maggio e agosto 2019 quando S.F., queste le sue iniziali, ha iniziato a perseguitare una 17enne che frequentava la sua stessa scuola, l’istituto alberghiero di Terracina. Il tenore dei messaggi inviati via Whatsapp era decisamente minaccioso: “Ti taglio le mani”, “So dove abiti, ti trovo” “Ti appendo al muro” “Non ti far vedere più nel mio bar” con riferimento all’attività gestita dalla famiglia e ancora insulti e anche bestemmie fino a quando la vittima non ha deciso di presentare una denuncia. All’origine dell’accanimento della 21enne la gelosia nei confronti del fidanzato per il quale la destinataria delle minacce avrebbe avuto un interesse. S.F., assistita dall’avvocato De Cave, è comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone che, a conclusione della camera di consiglio, ha accolto la richiesta del pubblico ministero rinviando a giudizio l’imputata per stalking. Read the full article
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nusta · 1 year ago
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Ragiono a ruota libera, per mettere ordine ai pensieri.
Non so, qui la difficoltà di ragionare a livello personale e a livello generale è forse uno degli aspetti del problema. Perché chi si concede di riflettere su di sé e sulle proprie esperienze molto probabilmente non è chi rientra nella casistica di chi vive queste situazioni. Da parte di entrambi i lati, forse, sia uomini che donne, chi ragiona e analizza e si pone dei paletti rispetto a cosa aspettarsi e cosa concedere in una relazione, probabilmente riuscirà a stare nei confini delle delusioni e delle sofferenze "normali". La gelosia, l'insicurezza, la rabbia, la disperazione fanno parte delle emozioni "normali", credo io, tutti le proviamo anche al di fuori delle relazioni sentimentali, ma siamo capaci di gestire e superare l'onda potenzialmente distruttiva, magari con fatica e con più tempo di quanto ci piacerebbe, ma si va oltre. Si ricuce anche un rapporto, eh, a volte è anche giusto provare a tenere insieme qualcosa che è arrivato a un momento di difficoltà. Però secondo me la grossa differenza sta nella consapevolezza che si può anche stare single, che le cose possono finire e non è la fine del mondo, ma solo di una relazione. Che si può stare anche single a prescindere, senza necessariamente rinunciare a cercare una persona da amare ma senza farne l'obiettivo principale della propria vita. E questo mi pare invece che non sia considerato normale da tante persone.
Ieri ho ascoltato uno sfogo di Dario Bressanini sulla questione della carne coltivata e diceva una cosa che condivido e che oggi mi è tornata in mente: in Italia pare esserci una tendenza a confinare le libertà altrui, anche quando non ledono le proprie. In soldoni, che te ne frega se la gente vuole vendere o mangiare carne prodotta in un modo nuovo, una volta assodato che non fa male alla salute? Questa tendenza al controllo con un divieto l'abbiamo vista in tantissime altre circostanze: Bressanini ricordava il paradosso degli OGM, ma il discorso è applicabile anche a matrimoni non etero, fecondazione assistita, aborto (un diritto estremamente difficile da vedersi riconoscere), riconoscimento della genitorialità ai genitori non etero, eutanasia.
Pare normale questa tendenza a ridurre la libertà altrui, specialmente quando si tratta di libertà di minoranze di fare qualcosa che alla maggioranza può sembrare strano ma non cambia la vita delle persone che non sono coinvolte da queste scelte, se non alla lontana. Che ti cambia se due uomini si sposano e adottano? Questa idea che la normalità sia solo la propria e sia da difendere vietando, costringendo, deridendo o cancellando o eliminando la possibilità di qualcosa di diverso. Non proponendo o condividendo il proprio esempio, ma impedendo agli altri di fornire il loro o anche solo di praticarlo per i fatti propri, senza farsi pubblicità. È una forma di controllo degli altri, un desiderio di manifestare il proprio potere sulle vite altrui, una logica di possesso e proprietà delle persone che consideriamo "inferiori" e che diventano come cose, di cui disporre a piacimento.
È una logica che quando si applica alle relazioni di amicizia o di coppia genera situazioni pericolose, che possono scoppiare in prepotenza e violenza in brevissimo tempo. È l'idea che ciò che è diverso dal nostro quotidiano sia qualcosa di pericoloso a prescindere: prima o poi arriverà sicuramente qualcosa che metterà in crisi questa prospettiva e in quel momento si vede la differenza tra chi è disposto a ragionarci su e chi invece ha i paraocchi e non vuole sentire ragioni.
E qui si insidia anche la difficoltà di accettare che il proprio figlio sia un prepotente, un manesco, una persona violenta. Che il proprio fratello sia un cretino, che non ha idea di cosa sia impegnarsi in una relazione di coppia. Che la propria madre sia in difficoltà a gestire un marito costantemente ubriaco. Che la propria amica sia apparentemente indifferente alle scenate del suo fidanzato. Qual è il confine di ciò che è normale e accettabile? Quanto siamo capaci di riconoscerlo? Di accettare che per altre persone sia più in là o più in qua di quello che abbiamo tracciato noi? Di affrontare apertamente chi lo supera? Di capire e aiutare chi è in difficoltà? Di ammettere che abbiamo torto marcio e siamo stati noi a sbagliare fino adesso?
Non so, ripeto, io sono figlia delle mie esperienze dirette e indirette e probabilmente i miei confini li traccio in un modo diverso da tante persone che pure sono vicine a me. Le mie aspettative e la mia autostima e la mia fiducia sono costruite sulla mia storia, le mie delusioni, le mie capacità di sopportazione e le mie capacità di offrire il mio tempo e la mia energia agli altri. La mia capacità di amare e di essere amica sono modulate di conseguenza, gli errori che ho fatto e subito mi hanno insegnato ad evitare certe trappole, ma sicuramente ci sono millemila sbagli che mi aspettano in futuro, perché nessuno è perfetto e molti imprevisti te li mette il caso e c'è poco da preparare.
Penso che per molte persone sia difficile immaginare che la loro normalità possa non essere "accettabile", possa essere messa in discussione e rifiutata. Forse non si sono mai trovati dall'altra parte del confine. Forse non hanno mai ragionato abbastanza su cosa vogliono davvero per sé e per chi sta loro intorno. Forse hanno paura di queste domande e semplicemente evitano di affrontare l'argomento, perché sarebbe troppo doloroso e devastante rispondere onestamente.
Michela Murgia in quel commento sostanzialmente paragonava la dimensione culturale del maschilisimo, della mascolinità tossica e della misoginia a quella della mafia, per far capire quanto sia difficile rendersi conto di ciò che è riconosciuto come normale quando normale non è. Film e telefilm sulla mafia ce ne sono tanti, si è scritto e detto tanto ed è giusto così, anzi non è mai abbastanza. Sulle questioni di genere, sul sessismo e sulla violenza, sulla tossicità di certi costrutti culturali forse ancora si è detto e scritto troppo poco, forse ancora nella cultura pop non si è trovato il modo di mostrare efficacemente certe situazioni, di esplicitare certi messaggi. Chissà quanto tempo ci vorrà ancora.
L'ultimo appuntamento
Non lo faccio mai, ma questa cosa dell'ultimo appuntamento in cui Giulia Cecchettin è stata uccisa mi ha colpito e voglio commentare, anzi voglio raccontare.
Anni fa stavo con una ragazza a distanza, la storia è durata poco, qualche mese, ma io ero presissimo. Lei invece no, tanto che mi ha mollato per uno che gli ho presentato io. Il fatto che mi avesse mollato s'era capito anche al telefono, ma io presi la macchina e volli fare un viaggio di 6 ore per vederla ancora. Era quello che potremmo dire "l'ultimo appuntamento".
Ora, io non sono un maniaco omicida, e avevo almeno una vaga idea di come rispettare una persona dell'altro sesso, quindi lei non ha rischiato più di tanto con me, ma... se la cosa fosse successa oggi, quasi 20 anni dopo? L'avrebbe voluto quell'incontro? E se non l'avesse voluto, io come mi sarei comportato?
Sono stato male per lei per mesi, senza quell'incontro sarebbe andata meglio o peggio? Al giorno d'oggi lei si sarebbe sentita minacciata dal mio chiedere di vederla ancora? E questo, poi, come mi avrebbe fatto sentire?
Non lo so, non riesco a immaginare di picchiare una ragazza solo perché mi molla. La questione del possesso non mi è mai passata per la mente, il massimo che posso possedere di una persona è la sua compagnia se e quando me la vuole concedere. Non sono mai stato troppo geloso, quindi non riesco a comprendere nemmeno lontanamente questi comportamenti, e la paura dell'ultimo appuntamento è una straziante novità.
Volendo rispondere a quelle domande sopra, forse non vederla mi avrebbe anche fatto bene, conoscendomi. Forse mi sarei risollevato prima. Quel weekend da lei (in hotel da solo) io lo ricordo tutt'ora con simpatia, quindi sono stato bene anche se ero lì per essere mollato. E forse questo mi ha portato a soffrire di più.
D'altro canto, però, ribadisco: è stato un bel weekend e sono contento di averlo avuto.
Dire che Giulia ha sbagliato ad andare all'ultimo appuntamento è un errore, perché avrebbe potuto essere un incontro piacevole, per quanto triste. E il fatto che le ragazze debbano avere paura di queste cose mette in risalto quanto la società maschilista e patriarcale sia tutto sommato accettata e sopportata (quando non supportata). Non è lui a doversi vergognare di aver fatto un gesto terribile, è lei che non doveva accettare l'appuntamento.
Addirittura un servizio di bodyguard si offre di fare da scorta per gli ultimi appuntamenti! Sul serio siamo così incapaci di crescere giovani che non hanno voglia di ammazzare donne e che non le reputano una loro proprietà esclusiva?
Poi venitemi a dire che Michela Murgia non aveva ragione.
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Sorpreso in sella a una bici rubata tenta di mordere i Carabinieri: in arresto 24enne marocchino
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Sorpreso in sella a una bici rubata tenta di mordere i Carabinieri: in arresto 24enne marocchino. Imola (Bologna). I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Imola hanno arrestato un 24enne marocchino, residente a Imola. È successo alle ore 12:30 dell'8 gennaio 2024, quando i Carabinieri della Centrale Operativa hanno ricevuto la telefonata di un cittadino che chiedeva aiuto per conto di una signora che stava discutendo in via Aspromonte con un ciclista, accusato di averle rubato la bicicletta elettrica. All'arrivo dei Carabinieri, il presunto autore, identificato nel 24enne marocchino, li ha aggrediti, prendendoli a calci, pugni e tentando di morderli. Non soddisfatto della sua condotta, il giovane ha sferrato un colpo contro il veicolo militare danneggiando il parafango. Tranquillizzato e accompagnato in caserma, il 24enne, gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e in materia di droga, è stato arrestato per minaccia, violenza e resistenza a un pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione, in merito alla bicicletta che stava utilizzando, poiché risultata rubata nel garage della signora che lo aveva fermato, una 38enne rumena, residente a Imola. La donna ha riferito ai Carabinieri che la bici, un modello di nuova generazione a pedalata assistita del valore di 3.000 euro, le era stata asportata qualche giorno prima da soggetti ignoti che avevano forzato il portone del garage. La bicicletta è stata riconsegnata dai Carabinieri alla legittima proprietaria. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 24enne arrestato dai Carabinieri è stato trattenuto agli arresti domiciliari, in attesa di essere tradotto in Tribunale per il Giudizio direttissimo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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