#Veltroni
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Ma era a te che era arrivato l’anon su Veltroni amico di Harry vero? Perché la mia fidanzata lavora nel cinema e la figlia grande è la sua capa, e a quanto pare è vero! Dice che non ne parla esplicitamente ma sta sempre tra Roma e Civita di Bagnoreggio, e che ha detto che per il ponte andava a Parigi a vedere un suo amico che faceva un concerto. Poi pare che sulle stories dei close friends abbia messo un video del concerto e stava tipo sotto al palco. ogni tanto si mette pure del merch. Un’accoppiata assurda veramente. Però se ci consola la mia gf dice che lei è super carina, zero snob e a quanto pare anche molto brava. La festa di fine film la fanno a casa sua a Civita quindi ho dato alla mia gf istruzioni di sbirciare in tutta casa per tracce di Harry lol
No wayyyyyy! Questo è il tea di cui avevo bisogno in questo piovoso lunedì! Grazie bellezza ✨
Quindi la figlia è fan ed era a Parigi a vedere Harry? Che cosa carina dai!
Io vi giuro che Veltroni amico di Harry Styles non era nella mia bingo card, ma suppongo sia naturale considerando che Civita non sia molto popolata quindi si saranno ritrovati un po’ casualmente! Non so se approvo o meno, ma come ho detto anche all’altra persona, avrebbe potuto scegliere politici molto peggiori hahaha
Torna con delle insights sulla festa di fine film please! Quando sarà? Magari luglio con Harry in Italia e noi avremo news in anteprima 🥹
#this is info the international fandom will never understand 💀#angels in my box#veltroni#harry’s friends
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WALTER VELTRONI
Veltroni ha scritto: «E se ci fermassimo tutti un momento? Se riponessimo il nostro terzo braccio, il cellulare, e ci guardassimo negli occhi per chiederci semplicemente "dove stiamo andando?"».
Quanta profondità!
Grazie per aver illuminato il mio percorso esistenziale!
Fino a poco tempo fa mi chiedevo: «Che senso ha la vita?».
Poi le parole di Veltroni mi hanno aperto gli occhi.
E ora mi chiedo: «Che senso ha la vità? E perché Veltroni continua a scrivere cose che fanno sanguinare gli occhi? Perché vuole farci questo? Perché tutto questo accanimento contro l'umanità?».
(Con gli occhi che sanguinano è un po' difficile guardarsi negli occhi, caro Walter.)
FINE
[L'Ideota]
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Walter Veltroni "Buonvino e il circo insanguinato", presentazione
«La squadra che circonda Buonvino è un po’ improbabile: c’è un narcolettico, uno che crede alle fake news, un ipovedente, un altro che parla al telefono con la figlia morta. Volevo dimostrare che la perfezione non esiste. Quando si evoca un normotipo, in realtà si evoca qualcosa di inesistente e autoritario. Buonvino riesce a estrarre da ciascuno il suo talento.«È accogliente, uno che sa fare…
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“L’importante è non dimenticare l’incanto della scoperta, la magia dello stupore che, sempre, la vita ti regala. Un paesaggio, uno sguardo, un incontro, una frase, un’immagine, una notizia possono dar senso, fino all'ultimo giorno, alle ore che vivi.”
(Walter Veltroni)
#Walter Veltroni#collage#collage✂️#tutto collage#revistas#collage analogico#analog collage#quotes#art#collage art#tutto_collage#aforismi#citazioni
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Abolish 'The Left'
#thought slime#this is not a team game#winning or losing#strategising#chasing the spectre of the moderates#he knows a strange trick...#aka becoming veltroni#or marco rizzo#''identity politics''#polidicks
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Veltroni, er millennium
Anna Lombroso per il Simplicissimus Me lo ricordo bene Cesare de Michelis in campo della Lana a Venezia, mentre mi mette a parte della sua“mattana”, quella che a Francoforte l’aveva spinto a aggiudicarsi, spericolatamente ma orgogliosamente, la trilogia di Millenium, i tre romanzi nerissimi dello scrittore e giornalista svedese Stieg Larsson che in Uomini che odiano le donne, La ragazza che…
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Renzi che dice: "Mai avuto un ministro della cultura non laureato". Sta parlando al pubblico tv cioè settantenni di sinistra che non sanno che Veltroni o Rutelli sono senza laurea.
Renzi lo sa ma la butta lì comunque. I fast shaker fanno finta di niente. Questo è il sistema mediatico di sinistra. Non è pericoloso...se la suonano tra loro...
via https://x.com/boni_castellane/status/1832685569337434218
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Basta con questa idea retrograda che gli Stati debbano dare contributi a chi coltiva il grano. I soldi vanno dati per le transizioni di genere le piste ciclabili e i film di Veltroni.
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ho visto Veltroni alla Conad di Bagnoregio stamattina ti ho pensato tantissimo
Non ci posso credere che oramai il tho cervello associ ME a VELTRONI 😭😭😭😭😭
Non ricordo se quella dove è andato Harry a Orbetello fosse Conad o Coop, ma sarebbe troooooppo divertente vederli insieme a comprare lattughe
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https://roma.corriere.it/notizie/politica/24_dicembre_22/bella-chat-giannini-naufragio-fe81b63c-f015-4742-a5b6-d41106da9xlk.shtml
E pure Bella chat, alla fine, è stata travolta dalla maledizione della Favola delle api. L’ha scritta Bernard de Mandeville, nel 1705. L’alveare prospera, sotto il tallone di un lavoro spietato, con pochi che si arricchiscono sfruttando i più, tra vizi, imbrogli, miserie, lussi e disperazione. Eccola allora la rivoluzione dei probi: ora l’onestà regna, l’uguaglianza tra le api pure, ma, rapidamente, più nessuno fa nulla, tutto decade, l’alveare crolla. Avverte il filosofo: «Abbandonate dunque le vostre lamentele, o mortali insensati! Invano cercate di accoppiare la grandezza di una nazione con la probità. Occorre che esistano la frode, il lusso e la vanità, se noi vogliamo goderne i frutti».
Cinico e iperbolico, de Mandeville, ma sta di fatto che anche l’ultimo tentativo di far nascere l’Uomo Nuovo (o la Donna Nuova), con una chat creata da Massimo Giannini il 25 aprile scorso, ha fatto naufragio, sfregiato soprattutto, in conclusione, da liti feroci su Israele. È proprio il fondatore ad abbandonare la nave: «Amiche ed amici, con grande dispiacere e rammarico, vi informo che dopo quest’ultimo messaggio lascio questa chat. L’idea che l’aveva fatta nascere era un’altra, ma constato che nel tempo si è irrimediabilmente perduta, sicuramente anche per responsabilità di chi l’aveva lanciata. Per quanto mi riguarda, mi fermo qui». Ma insomma, che accidenti è successo? La partenza era stata in grande spolvero. Un confronto per la democrazia e contro le tentazioni di rigurgiti neofascisti. Già si parlava di organizzare convegni, e c’era pure chi immaginava la nascita di un nuovo partito. Un migliaio di partecipanti, tanti nomi prestigiosi, non facile dire se con il ruolo di promotori o invece di semplici invitati. Carlo De Benedetti, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Giuseppe Sala, Stefano Bonaccini, Pierluigi Bersani, Fausto Bertinotti, Walter Veltroni, Elsa Fornero, Sigfrido Ranucci, Corrado Formigli, Concita De Gregorio, Bianca Berlinguer, Donata Scalfari e tantissimi altri. A dire la verità già all’inizio gran parte dei nomi più noti si guardavano bene dall’intervenire. E anzi, sconcertati dalla valanga di Bip! che inondavano i cellulari, in parecchi, con garbo, auguravano buon lavoro a tutti e si staccavano dalla chat. Anche perché l’unanimità si era raggiunta soltanto contro l’Autonomia differenziata, e per il resto l’effetto sfogatoio, pieno di frecciatine, non aveva faticato a prendere il sopravvento. Ed è vero anche che si trattava di una chat aperta, dove ognuno poteva invitare chiunque, l’amico, il vicino, il parente, e guai a dire di no alle masse. Ma va da sé che l’effetto stadio si moltiplica. E quindi, dopo un po’ di complimenti reciproci, perché era proprio ora, c’era davvero bisogno che qualcuno alzasse la voce, si era rapidamente passati, come da tradizione, a discutere sulle colpe storiche di una sinistra che ha smarrito principi e ideali, per diventare piaciona e salottiera, se non affarista e attaccata alle poltrone. Ma è soprattutto sulla tragica vicenda mediorientale che la chat è esplosa. David Parenzo contro le «teste di Gaza». Rula Jebreal pubblica foto di bambini palestinesi uccisi: «Ecco cosa vi dovrebbe offendere! Provate a misurare la vostra moralità e umanità». Tal Simone: «Lei mi ha dato del genocida e ora dovrei vergognarmi io». «Vergognati!». «Lei ci ha insultati tutti. Basta». Emanuele Fiano: «Io sono il presidente di Sinistra per Israele e sono stato accusato di essere “per il genocidio”, accusa infamante». Rula Jebreal: «C’è un ampio consenso popolare per il genocidio a Gaza». «Lei insulta. Ogni tanto chiedere scusa non è una vergogna. Ci provi». «Sostenere uno Stato che sta commettendo uno sterminio è direttamente proporzionale a sostenere lo sterminio». «Ma veramente non capisci il valore di quello che dici?». E addio al proposito della chat di stringere nell’angolo Giorgia Meloni. Va da sé che basta, non poteva durare e forse, con il senno di poi, non doveva nemmeno cominciare. Anche l’ultima utopia, per quanto relegata nell’ambito virtuale di una chat, va in soffitta. L’aveva predetto Jean-Jacques Annaud, il regista del film Il nemico alle porte, sulla battaglia di Stalingrado. Eccolo il monologo del commissario politico, prima di morire vittima consapevole del proiettile del cecchino nazista: «Sono stato così sciocco Vassili. L’uomo sarà sempre l’uomo. Non esiste l’uomo nuovo. Con tanta fatica abbiamo provato a creare una società che fosse giusta, dove non c’è niente da invidiare al tuo compagno, ma ci sarà sempre qualcosa da invidiare: un sorriso, un’amicizia, qualcosa che non hai e di cui ti vuoi appropriare. In questo mondo ci saranno sempre i ricchi e i poveri. Ricchi di talento, poveri di talento. Ricchi d’amore, poveri d’amore».
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"A different world" article by Walter Veltroni (Italian leftist politician and intellectual)
Originally published in Italian on Corriere.it, 12 November 2024
What will the world look like in the Trusk era? I am afraid that those who think, even among European supporters, that the pledges of radical transformation of America's state structure and international relations, promoted by Trump with Musk's support, are just sly campaign boutades, good for grabbing popular votes and good for being put in the overflowing basket of betrayed promises by U.S. presidential candidates, are wrong. After all, I have heard many say, in the first four years, an age ago in the frenetic digital time, what changed? Yes, things like the revocation of climate agreements and the sabotage of Obama's Medicare with maneuvers that produced more than two million people without health insurance. But in other areas, financial policy or international relations, we did not see significant and radical changes between administrations then.
I believe, however, that this time will be different. I believe that along the axis of Musk's millenarian thinking and Bannon's apocalyptic suggestions, we will know a time of substantial change, not continuity. This will be the case, we are seeing it, in Ukraine, and it will be interesting to follow the contortions of European politics as Zelensky is left alone and we rely on Putin's expansionist self-control in the hope that he does not intend to go beyond the military conquests already acquired or rapidly being acquired.
The world is no longer in the balance of the past and anything is possible. Putin has lucidly understood this, speaking of the unprecedented geopolitical condition and cultivating the idea of a new Russian greatness with the establishment of a Eurasian power capable of competing with the Chinese giant.
The world is changing its balances, and in this context the process of depowering the European Union, corroded by the sovereignisms and populist nationalisms animated in the member states, is functional to a strategy of redrawing the balance of power, economic and financial. If NATO is weaker, if genuine European integration strategies (defense and budget policies) are put on the back burner, the prospect will prevail of a world of three fortresses-Russia, China, and the U.S.-fueled by the weaknesses of other markets, and of nation-states wearied by tariffs and each forced to individually negotiate their own security and terms of trade with the big arbiters. Steve Bannon said it with great clarity in Viviana Mazza's enlightening interview, “Yes, tariffs are coming, you will have to pay to get access to the U.S. market. It's not free anymore, the free market is over.” There is, even on the right, little to laugh about and little to celebrate, not least because of the aggressive and intimidating tone used against those who preside over our country's government. Therefore, I believe that the Trusk bloc's strategy is broader and should be considered for what it is, without presumptuous reductions to folklore of a line that is nourished by analysis, means, clear intentions.
The idea has spread, Musk only repeats, that democracy, as a mechanism based on popular vote and the intermediation represented by delegation, beginning with Parliaments, is a heavy and incongruent frill for a society of the instant as the digital one has become. From this point of view, it is paradoxical that the critique of globalization, however, rests on the postulate that the only universal dimension allowed is that of the technological markets, at least in the sphere of consumption and relational communicative dynamics, with social media elevated to a global chamber. Musk recently argued that newspapers and television do not serve to guarantee communication, that the only possible truth is the one produced by tens of millions of people who at the same time enter viewpoints and news into the web, little matter whether grounded in reality or not. A hundred thousand who become no one, and one, just one, who decides.
The pattern is the same as in politics: allow confused background noise, no matter how critical, while a man of providence makes decisions on behalf of the people. Similarly on social media, algorithms regulate the power relations between isolated individuals and the sophisticated machines that flood the network in which the need for knowledge and the illusion of relationship is consumed with news, real or invented. Once communication is depowered, the judiciary put on leash, intolerance spread and legitimized through yesterday's unpronounceable words, we find ourselves where the Trusk bloc honestly told voters it wanted to go: toward a different world. One cannot accuse of slyness or masking intentions. The Trusk people have clearly stated their strategy, and on that project they have achieved unequivocal electoral success.
Fast and furious. On the first Tuesday in November the Republicans did not win, something else is being born: a power project for this revolutionary time.
Feebly stammering a repudiation of all this in the name of political correctness or arguing passionately about whether one should, on the left, be more moderate or more extremist, is a dabbler's delight.
Roosevelt, with Mussolini in power and the Great Depression at home, did not organize a flashmob, he invented the New Deal.
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La storia del Cinema Italiano
Un genio irripetibile nel cinema italiano ancora senza eredi in quanto nessuno come lui è riuscito a racchiudere la storia e il carattere delle generazioni del dopoguerra nella propria autobiografia. Il rapporto di Sordi con la politica (ricordiamo che anche se per un giorno è stato sindaco di Roma) potrebbe sembrare secondario rispetto alla carriera dell' attore e invece sembra centrale perché affrontò il potere sempre con un sorriso anche ripensando al giorno della sua morte con la sua salma esposta in Campidoglio con le Isituzioni e una marea di gente a rendergli omaggio. Amico di Andreotti, di Veltroni, di importanti leader politici, papi e cardinali, romano de Roma, tifoso della Roma (nessuno è perfetto nella vita), scrisse la Storia di un italiano in tv, sciupafemmine incallito, non avvezzo al matrimonio
("mica me metto una estranea dentro casa"), accusato di esser avaro quando invece faceva generosa beneficenza e del tutto anonima. Come non ricordare i suoi film con Fellini (lo sceicco bianco, i vitelloni,ecc.) con Steno (un americano a Roma) , la grande guerra, una vita difficile, e quelli interpretati sotto la sua regia. Un sogno che non ebbe il tempo di realizzare fu un film sul poeta romano per eccellenza Gioacchino Belli. Un gigante
che ci ha regalato risate e che rimane sempre nei nostri cuori!
Fra i più importanti attori del cinema italiano di tutti i tempi, ha recitato in 160 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni]. Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della cinematografia romana.
Alberto Sordi 24 Febbraio 2003
Te c’hanno mai mandato a quel paese, sapessi gia la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.
https://m.youtube.com/watch?v=4qAPmdlwrsk&pp=ygUkYWxiZXJ0byBzb3JkaSB0ZSBjJ2hhbm5vIG1haSBtYW5uYXRv
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Walter Veltroni "Buonvino tra amore e morte", presentazione
Quarto della serie con il commissario Buonvino, dopo Assassinio a Villa Borghese, Buonvino e il caso del bambino scomparso e C’è un cadavere al Bioparco, ritrovioamo il protagonista alle prese con un attentato che lo riguarda direttamente: nel momento di convolare a giuste nozze, nel momento del sorriso e della piena realizzazione di una decisione attesa, le note felici vengono spezzate da colpi…
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Persone che associo alla parabola Berlusconiana:
Renzi - Jovanotti - Travaglio - Santoro - Andrea Pezzi - Salvini - Bossi - Meloni - Fabio Volo - Daria Bignardi - Minzolini - Mimun - Previti - Morgan - Sgarbi - Larussa - Grillo - Conte - Dibattista - Dimaio - Gasparri - Fini - - Polverini - Vannacci - Pecoraro Scanio - Demagistris - Ingroia - Vendola - Emiliano - Guzzanti padre - Facchinetti di Eataly - Verdini - Maroni - Feltri - Belpietro - Santanche - Innocenzi - Cruciani/Parenzo - Beatrice Borromeo - Razzi - Scilipoti - Fascina - Carfagna - Veltroni - Rutelli - Samori - Minetti - Bertinotti - Mastella - Dipietro - Capezzone - Brambilla - Moratti - Don verze - Sallusti - Buttiglione - Dalema - Deldebbio - Parodi - Letta padre e figlio - Gori - Lucarelli - Scanzi - Serracchiani - Formigoni - Gramellini - Palombelli - Rita Dallachiesa - Sofri padre è figlio - Senaldi - Marcegaglia - Tremonti - Montezemolo - Lunardi - Scajola - Toffanin - Giorgino - Gelmini - Socci - Fazio - Giovanardi - Casaleggio - Vanzina - Moccia - Tarantini - Cuffaro - Solinas
Quando dicevamo che il berlusconismo non sarebbe finito con Silvio.
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Prendete questi post per quel che è: lo sfogo di un vecchio che non si riconosce più nel mondo in cui, suo malgrado, vive.
Sono grato a Dio, o chi per lui, per essere cresciuto con la musica di Dalla, De Gregori, Guccini, Paolo Conte, Claudio Lolli, i Pink Floyd, i Genesis, ELP, la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso... Tutta quella gente lì, insomma. La mia generazione ha avuto questa fortuna.
E mi dispace per i ragazzi di oggi che hanno nelle orecchie la trap e il rap; e negli occhi le 'cantanti' che sono costrette a mostrare sempre più centimetri di pelle nuda per non farsi scalzare dall'ultima 15enne che mette un video 'musicale' su Spotify o YouTybe o come si chiamano loro. E i 'cantanti' che devono prendere a calci le rose a Sanremo o mostrare il didietro al pubblico o... vedete voi. E cresceranno così, convinti che il mondo sia solo quello.
Criticatemi pure, ma dopo aver ascoltato per un pomeriggio le canzoni di Lucio Dalla, mi è veuto questo pensiero, dopo aver versato la lacrimuccia per l'emozione e la commozione di aver ascoltato la mia anima cantare con lui.
(Una curiosità. Questa canzone, Starter, è un inedito che sembra sintetizzare tutta la poetica di Dalla, la sua "curiosità per l'essere umano" come ha affermato Walter Veltroni)
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