Tumgik
#Víctor Rosso
automundoarg · 6 months
Text
El Paladini Racing listo para el torneo 2024 del TCR South America Banco BRB
La segunda temporada del equipo regenteado por Víctor Rosso comenzará en Interlagos, Brasil.
En pocas semanas más el TCR South America Banco BRB comenzará su temporada 2024 en el circuito de Interlagos (Brasil). Allí estará el Paladini Racing, listo para encarar su segundo año en la categoría. Al igual que en 2023, el equipo regenteado por Víctor Rosso pondrá en la pista dos Toyota Corolla GRS TCR para Fabián Yannantuoni y Juan Ángel Rosso. El periplo 2024 de la categoría sudamericana…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
scienza-magia · 5 months
Text
Fotografata la Mano di Dio nella nebulosa di Gum
La Mano di Dio immortalata dalla DeCam, un globulo cometario nella nebulosa di Gum. In questa immagine della Dark Energy Camera risalta il globulo cometario noto come Cg 4, una struttura solo apparentemente minacciosa a cui è stato dato il soprannome di "Mano di Dio". Non è ancora chiaro come queste nubi così difficili da individuare ottengano la loro struttura distintiva, ma gli astronomi ipotizzano che sia una conseguenza delle stelle calde e massicce che le circondano A circa 1300 anni luce di distanza, nella costellazione della Poppa, una mano spettrale sembra emergere dal mezzo interstellare e protendersi verso il cosmo. Questa struttura solo apparentemente minacciosa è Cg 4, un cosiddetto globulo cometario a cui è stato dato il soprannome di “Mano di Dio”. Si tratta di uno dei tanti globuli cometari presenti nella Via Lattea, la cui morfologia ha origini che sono ancora oggetto di dibattito tra gli astronomi.
Tumblr media
Il globulo cometario Cg 4, soprannominato Mano di Dio, è uno dei tanti globuli cometari presenti all’interno della Via Lattea. Questa immagine è stata catturata dalla Dark Energy Camera montata sul telescopio di 4 metri Víctor M. Blanco presso l’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo. Crediti: Ctio/NoirLab/Doe/Nsf/Aura, T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab), D. de Martin & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) I globuli cometari sono una sottoclasse delle nebulose oscure note come globuli di Bok: dense nubi isolate di gas e polveri cosmiche circondate da materiale caldo e ionizzato. Sono tra gli oggetti più freddi conosciuti in campo astrofisico, con temperature interne dell’ordine di 10 kelvin. Quando queste nubi presentano una scia simile a una lunga coda e vengono chiamate globuli cometari per la loro vaga somiglianza con le comete, anche se di fatto non hanno nulla in comune. Le caratteristiche tipiche di un globulo cometario sono difficili da notare in questa immagine catturata con la Dark Energy Camera (DeCam), montata sul telescopio di 4 metri Víctor M. Blanco presso il Cerro Tololo Inter-American Observatory (Ctio), del NoirLab dell’Nsf. La sua testa polverosa – con un diametro di 1,5 anni luce – e la sua debole coda – lunga circa 8 anni luce – fanno di Cg 4 un globulo di Bok relativamente piccolo. Individuati per la prima volta nel 1976 da immagini scattate con il telescopio Uk Schmidt in Australia, i globuli cometari sono rimasti a lungo inosservati dagli astronomi perché molto deboli. Le loro code, avvolte da scura polvere stellare, bloccano la maggior parte della luce. Ma con il suo speciale filtro H-alfa, DeCam è stata in grado di cogliere il debole bagliore rosso dell’idrogeno ionizzato presente all’interno della testa di Cg 4 e intorno al suo bordo esterno. Questa luce si produce quando l’idrogeno si eccita dopo essere stato bombardato dalle radiazioni delle stelle calde e massicce vicine. L’intensa radiazione generata da queste stelle massicce sta gradualmente distruggendo la testa del globulo e spazzando via le minuscole particelle che disperdono la luce stellare. Tuttavia, Cg 4 contiene abbastanza gas per alimentare la formazione attiva di diverse nuove stelle della dimensione del Sole.
Tumblr media
In questo primo piano, sembra che Cg 4 stia per divorare la galassia a spirale Eso 257-19 (Pgc 21338). In realtà, questa galassia si trova a più di cento milioni di anni luce da Cg 4 e sembra esserle vicina solo per un allineamento prospettico. Vicino alla testa del globulo cometario si trovano due giovani oggetti stellari: stelle nella fase iniziale della loro evoluzione, prima di diventare stelle di sequenza principale, che spesso presentano caratteristiche come getti, flussi bipolari, dischi protoplanetari e altri indicatori della nascita di una nuova stella. Crediti: Ctio/NoirLab/Doe/Nsf/Aura, T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/Nsf’s NoirLab), D. de Martin & M. Zamani (Nsf’s NoirLab) Sebbene gli astronomi abbiano osservato queste strutture in tutta la Via Lattea, la stragrande maggioranza di esse, compresa Cg 4, si trova all’interno di un’enorme macchia di gas incandescente chiamata Nebulosa di Gum, un probabile resto di supernova esplosa circa un milione di anni fa. Attualmente, la Nebulosa di Gum è nota per contenere almeno 31 globuli cometari, oltre a Cg 4. Il meccanismo con cui questi oggetti assumono la loro forma distintiva non è del tutto noto, ma gli astronomi hanno sviluppato due idee sulle loro origini. La prima è che potrebbero essere state originariamente delle nebulose sferiche – come la ben nota Nebulosa Anello – successivamente sconvolte dall’esplosione di una supernova vicina, forse la stessa che ha creato la Nebulosa di Gum. La seconda idea è che i globuli cometari siano modellati da una combinazione di venti stellari e dalla pressione delle radiazioni provenienti dalle vicine stelle calde e massicce. In effetti, tutti i globuli cometari trovati all’interno della Nebulosa di Gum sembrano avere code che puntano lontano dal centro della nebulosa, dove si trovano il resto della supernova Vela e la pulsar Vela. Quindi è possibile che i venti stellari della pulsar e la pressione delle radiazioni stiano modellando i globuli vicini. La Mano di Dio, un globulo cometario forgiato da una pulsar, immortalato dalla Dark Energy Camera Read the full article
0 notes
gaetaniu · 5 months
Text
La Dark Energy Camera cattura il bagliore rosso di una “mano” cosmica che emerge dall'interno della Nebulosa Gum
Il globulo cometario scuro e polveroso noto come CG 4 è illuminato in questa immagine della Dark Energy Camera montata sul telescopio di 4 metri della U.S. National Science Foundation Víctor M. Blanco presso l’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo. Non è ancora chiaro come queste nubi difficili da individuare ottengano la loro struttura distintiva, ma gli astronomi ipotizzano che sia una…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
cineclub-chaplin · 4 years
Text
CATÁLOGO DE PELÍCULAS
ROY ANDERSSON 
• Songs from the Second Floor (2000) 
MICHELANGELO ANTONIONI 
• The Incomunication Trilogy: 
o L’avventura (1960)  o La Notte (1961) o L’eclisse (1962) 
• Il Deserto Rosso (1964) 
• Blow-Up (1966) 
• Professione, Reporter (1975)
DARIO ARGENTO 
• Profondo Rosso (1975) 
• Suspiria (1977) 
RALPH BAKSHI 
• Fritz The Cat (1972) 
• Heavy Traffic (1973) 
• Coonskin (1975) 
• The Lord Of The Rings (1978) 
• Wizards (1977) 
INGMAR BERGMAN 
• Wild Strawberries (1957) 
• God’s Silence Trilogy: 
o Through a Glass Darkly (1961)  o The Silence (1963)  o Winter Light (1963) 
• All These Women (1964) 
• Persona (1966) 
• Hour Of The Wolf (1968) 
• Shame (1968) 
• En Passion (1969) 
• Cries And Whispers (1972) 
• Scenes From a Marriage [serie, todos los capítulos] (1973) 
• Autumn Sonata (1978) 
• Fanny And Alexander (1982) 
• Saraband (2003) 
BERTRAND BLIER 
• Too Beautiful For You (1989) 
ROBERT BRESSON 
• Au Hasard Balthazar (1966) 
• Mouchette (1967) 
• L’Argent (1983) 
LUIS BUÑUEL 
• Viridiana (1961) 
• El Ángel Exterminador (1962) 
• The Discreet Charm of the Bourgeoisie (1972) 
LEÓS CARAX 
• Holy Motors (2012) 
ALEX DE LA IGLESIA 
• El Día de la Bestia (1995) 
CARL THEODOR DREYER 
• Ordet (1955) 
• Gertrud (1964) 
ROBERT EGGERS 
• The Lighthouse (2019) 
VÍCTOR ERICE 
• El Espíritu de la Colmena (1973) 
• El Sur (1983) 
• El Sol del Membrilo (1992) 
FEDERICO FELLINI 
• La Strada (1954) 
• La Dolce Vita (1960) 
• 8 ½ (1963) 
• Satyricon (1969) 
• Roma (1972) 
TODD FIELD 
• Little Children (2006) 
TERRY GILLIAM 
• Brazil (1985) 
• Fear and Loathing in Las Vegas (1998) 
JEAN-LUC GODARD 
• About the Suffle (1960) 
• Une Femme Est Une Femme (1961) 
• Vivire Sa Vie (1962) 
LUCA GUADAGNINO 
• Call Me By Your Name (2017) 
• Suspiria (2018) 
WERNER HERZOG 
• Aguirre: La Ira de Dios (1972) 
ALFRED HITCHCOCK 
• Notorious (1946) 
ALEJANDRO GONZÁLEZ IÑÁRRITU 
• The Revenant (2015) 
ALAIN JESSUA 
• La Vie a L'envers (1964) 
JEAN-PIERRE JEUNET 
• Delicatessen (1991) 
ALEJANDRO JODOROWSKY 
• The Holy Mountain (1973) 
• El Topo (1991) 
• La Danza de la Realidad (2013) 
• Endless Poetry (2016) 
BONG JOON-HO 
• Parasite (2019) 
WONG KAR-WAI 
• Days Of Being Wild (1990) 
• Chungking Express (1994) 
• Fallen Angels (1995) 
• In The Mood Of Love (2000) 
• 2046 – Los Secretos del Amor (2004) 
KENJI MIZOGUCHI 
• Sansho Dayu (1954) 
• The Life of Oharu (1952)
KRZYSZTOF KIEŚLOWSKI 
• No End (1985) 
• Blind Chance (1987) 
• A Short Film About Killing (1988) 
• A Short Film About Love (1988) 
• Dekalog [serie de películas, completa] (1989) 
• The Double Life of Véronique (1991) 
• Three Colours Trilogy: 
o Blue (1993)  o Red (1994)  o White (1994) 
ELEM KLÍMOV 
• Come and See (1985) 
STANLEY KUBRICK 
• Barry Lyndon (1975) 
• Full Metal Jacket (1987) 
AKIRA KUROSAWA 
• Dreams (1990) 
EMIR KUSTURICA 
• Time of the Gypsies (1988) 
• Underground (1995) 
JOHN LANDIS 
• The Blues Brothers (1980) 
CLAUDE LELOUCH 
• Un Homme et Une Femme (1966) 
DAVID LYNCH 
• Eraserhead (1977) 
• Twin Peaks: Fire Walk With Me (1992) 
• Lost Highway (1997) 
• Mulholland Drive (2001) 
TERRENCE MALICK 
• The New World (2005) 
GASPAR NOÉ 
• Enter The Void (2009) 
NOBUHIKO OBAYASHI 
• Hausu (1977) 
PIER PAOLO PASOLINI 
• Teorema (1968) 
PAWEŁ PAWLIKOWSKI 
• Ida (2013) 
• Cold War (2018) 
ELIO PETRI 
• The Assassination of a Citizen Above Suspicion (1970) 
• The Working Class Goes to Heaven (1971) 
CHRISTIAN PETZOLD 
• Barbara (2012) 
• Transit (2018) 
ROMAN POLANSKI 
• Repulsion (1965) 
ROB REINER 
• Stand By Me (1986) 
NICOLAS ROEG 
• The Man Who Fell to Earth (1976) 
JULIAN SCHNABEL 
• The Diving Bell and the Butterfly (2007) 
• At Eternity´s Gate (2018) 
LARISA SHEPITKO 
• The Ascent (1977) 
WHIT STILLMAN 
• Metropolitan (1990) 
ANDRÉI TARKOVSKY 
• Ivan's Childhood (1962) 
• Andrei Rublev (1966)
• The mirror (1975) 
• Stalker (1979) 
• Nostalghia (1983) 
• The sacrifice (1986) 
BELA TARR 
• Almanac of Fall (1984) 
• Damnation (1987) 
• Sátántangó (1994) 
• Werckmeister Harmóniák (2000) 
• The Man from London (2007) 
• The Turin Horse (2011) 
JACQUES TATI 
• Playtime (1967) 
LUCHINO VISCONTI 
• La Tierra Tiembla (1948) 
• Noches Blancas (1957) 
• Rocco y sus Hermanos (1960) 
• Il Gatopardo (1963) 
• La Caída de los Dioses (1969) 
• Muerte en Venecia (1971) 
• Ludwig II (1973) 
ORSON WELLES 
• Citizen Kane (1941)
YASUJIRO OZU 
• Tokyo Story (1953) 
• Early Spring (1956)
ANDREY ZVYAGINTSEV 
• The Return (2003) 
• The Banishment (2007) 
• Elena (2011) 
• Leviathan (2014)  
 • Loveless (2017)
22 notes · View notes
Photo
Tumblr media Tumblr media
CALIFICACIÓN PERSONAL: 6 / 10
Título Original: Voces
Año: 2020
Duración: 97 min
País: España
Director: Ángel Gómez Hernández
Guion: Santiago Díaz (Idea: Víctor GaDo, Ángel Gómez Hernández)
Música:  Jesús Díaz
Fotografía: Pablo Rosso
Reparto: Rodolfo Sancho, Ramón Barea, Ana Fernández, Belén Fabra, Lucas de Blas, Nerea Barros, Rubén Corvo, Jorge Oubel, Alvaro Panadero, Viti Suárez, Peter Van Randen, Javier Botet
Productora: Feelgood Media, Kowalski Films, Lanube Películas, Estudio V Producciones, Televisión Española (TVE)
Género: Drama, Horror, Thriller
https://www.imdb.com/title/tt11750282/
TRAILER:
youtube
0 notes
Tumblr media
Un total de 35 jugadores de las Águilas Cibaeñas han sido incluidos entre los listado de 60 jugadoresque han presentado los equipos de ambas ligas mayores para la apertura de los entrenamientos y definir los roster de apertura y la reserva que mantendrá cada uno para realizar sustituciones. Los Nacionales de Washington y los Rangers de Texas son las dos franquicias con mayor cantidad de aguiluchos en su listado, ambos con cuatro, mientras que Cardenales de San Luis, Mets de New York y Marlins de Maimi, han escogido a tres cada uno. Según el reglamento de la MLB para la temporada 2020, recortada de 60 partidos por la pandemia del COVID-19, de los 60 jugadores inscritos por los equipos, 30 serán elegibles para el día de apertura, mientras que los otros 30 permanecerán en un sitio de entrenamiento alternativo en caso de que sean necesarios. A cada conjunto se le permitirá usar un escuadrón de tres jugadores en cada viaje por carretera. Los jugadores aguiluchos colocados en lista de 60 son los siguientes: LIGA NACIONAL Bravos (1): Huáscar Ynoa (PD). Brewers (1-2): Ronny Rodríguez (IF). Cardinals (2-4): Junior Fernández (PD), Ángel Rondón (PD) y Carlos Martínez (PD). Cubs (2-6): Robel Garcia (IF) y Christopher Morel (IF). Giants (1-7): Wandy Peralta (PZ). Marlins (3-10): Yimi García (PD), José Ureña (PD) y Jonathan Villar IF / OF). Mets (3-13): Dellín Betances (PD), Amed Rosario (IF) y Melky Cabrera (OF). Nationals (4-17): Joan Adón (PD), Wilmer Difó (IF), Luis V. García (IF) y Víctor Robles (OF). Padres (1-18): Dinelson Lamet (PD). Phillies (2-20): Ramón Rosso (PD) y Deivy Grullón (C). Pirates (1-21): Richard Rodríguez (PD). Reds (1-22): Francisco Peña (C). LIGA AMERICANA Angels (2-24): Héctor Yan (PZ y Arismendy Alcántara (INF/OF). Astros (1-25): Framber Valdez (PZ). Mariners (1-26): Yohan Ramírez (PD, Regla 5). Rangers (4-30): Jonathan Hernández (PD), Juan Nicasio (PD), Danny Santana (IF/OF) y Leody Taveras (OF). Tigers (1-31): Gregory Soto (PZ). Twins (2-33): Jorge Alcalá (PD) y Jhoan Durán (PD). White Sox (1-34): Edwin Encarnación (IN/DH) #osnyenlosdeportes #beisbollatinord .#loquepasohoy #lidom #AguilasCibaeñas #mlbdominicanos. #mlb #pasiondeportiva https://www.instagram.com/p/CCGxp5NDrJo/?igshid=1g1vd5d5vxobm
0 notes
corallorosso · 7 years
Text
Giovane compagno, che costruisci la tua speranza, illumini i muri con un grido rosso di libertà. Víctor Jara
2 notes · View notes
lanetasiempre · 5 years
Link
El Día Mundial de Nutella ha pasado a ser una de las festividades gastro que ha tenido mayor arraigo entre los foodies a nivel mundial. Un festejo en el que la gente consume, comparte y difunde las maravillas de esta crema en casa, en el trabajo y en donde sea. Momento especial en la que tus seguidores seguramente adorarán cualquier tipo de contenido que puedas publicar acerca de ello.  
 Desde que se decretó y se festejó el Día Mundial de la Nutella en el 2007, Sara Rosso (IG: @rossosara / 1.279 seguidores) pasó a ser parte de la historia en el mundo foodie por ser la promotora de esa iniciativa tan genial. A esta bloguera estadounidense fue a quien se le ocurrió dedicarle un día a esa crema que tanto le apasionaba, idea que le encantó a los foodies dulceros de todo el mundo.
¿Eres influencer y quieres conocer más de La Neta? Dale click aquí
La efeméride repercutió tanto en el sector gastronómico, que en el 2015 Sara cedió la festividad a Ferrero –fabricante comercial de la Nutella®- para darle mayor auge y afianzarla al almanaque foodie anual.
${TWITTER:1222678312373366784}
Este homenaje a tan deliciosa crema de chocolate y avellana es súper especial, un fórmula que enamora a grandes y pequeños por igual, y se agarran de este momento para compartir recetas y fotos del apetitoso manjar.
Fuente: periodistadigital.com
Muchas son las recetas de cocina para preparar esta deliciosa crema en casa o para complementar algún postre en particular, por eso es que en La Neta citaremos algunas de ellas para conmemorarla y no dejar pasar la festividad por debajo de la mesa.
¿Eres una empresa que quieres hacer una campaña con influencers? Dale click aquí
Ya es parte de la costumbre el buscar a alguna figura que exalte esa creación que hiciera Pietro Ferrero en 1951 y que al día de hoy es adorada por muchísima gente. En fin, a continuación algunas recetas disponibles en la web con las que podrías hacer click mental y así generar ese contenido con el cual deleitar a los seguidores de tus redes.
Gisele Calcagno (IG: @lacocinadegisele / 4.875 seguidores) quien nos enseña su pan estrella de nutella en lacocinadegisele.com.
Venu Sanz (IG: @venusanzchef / 73.324 seguidores) quien tiene a disposición de todos su receta de nutella vegana en venusanzchef.com.
Edgardo Noel (IG: @chefedgardonoel / 89.813 seguidores) que dejó para todos su flan de nutella en su espacio edgardonoel.com.
Víctor Moreno (IG: @morenocaracas / 102.127 seguidores) quien tiene expuesta su receta de nutella casera en elestimulo.com.
Roberto Bosquet (IG: @chefbosquet / 214.950 seguidores) que deleita a todos en su espacio chefbosquet.com con su nutella casera de anacardos.
Fuente: abc.es
Reúne la triada de herramientas que mencionan en directoalpaladar.com y pon en práctica tu creatividad para que con la cámara, el plato y la nutella -en este caso- vuelvas loco a los foodies y hagas que le den “likes” como locos a tu cremosa publicación.
${TWITTER:1221953534545006594}
Recuerda también todas esas cosas que te hemos dicho anteriormente y que en diegocoquillat.com te mencionan: hashtags, CEO y todo ese juego que al final te ayudan a resaltar estratégicamente en el competitivo mundo de las redes sociales.
Presta atención a nuestras sugerencias y disfruta de las recomendaciones que solemos hacer en nuestras notas, así que visítanos para que te mantengas al día con la movida gastronómica en las redes sociales.
via La Neta – La comunidad más grande de influencers emergentes y creadores en español
0 notes
victorrvillar · 6 years
Text
Nuevo tweet
Win newly announced Dario Argento soundtracks: Profondo Rosso, Inferno, and Phenomena https://t.co/txnAJQyf2c
— Víctor R. Villar (@VictorRVillar) September 4, 2018
from Twitter https://twitter.com/VictorRVillar September 04, 2018 at 06:12AM via IFTTThttp://twitter.com/VictorRVillar/status/1036829274643329025
0 notes
teleindiscreta · 6 years
Text
El Medallero de As: China
Lo que era una carrera sin mucho misterio, con poco movimiento a la vista entre los mejores excepto el undercut que Bottas hizo a Vettel, se transformó en una de las mejores de la era reciente gracias a una maniobra imprudente entre compañeros cuando Gasly se llevó puesto al Toro Rosso de Hartley. La aparición del Safety Car dio un vuelco a la situación gracias a la estrategia de Red Bull. Así, se vieron adelantamientos e incidentes de todos los colores y una dosis de acción que es la que demanda todo fan de la F1. ¿Cómo lo vieron nuestros redactores? Así: 
Manu Franco
El mejor: Ricciardo. Espectacular el australiano sabiendo aprovechar su momento, con adelantamientos increíbles y un ritmo de carrera espectacular. Salía sexto y ganó con la vuelta rápida de carrera. Salió el coche de seguridad sí, pero iba por delante su compañero Verstappen y sin embargo la victoria fue suya. Se reivindicó por si acaso lo necesitara, por si alguien no se acordaba de todo lo que ya ha hecho.
El más fiable: Alonso. Otra vez. Alonso. Del decimotercero al séptimo. Me lo dijo el día antes, mañana acabo séptimo. Y así fue. Confianza total en uno mismo se llama la historia. El genio astur lo hizo todo bien, buena salida, pudo aprovechar su posición después del Safety Car y consiguió la tercera remontada consecutiva, esta vez sin ayudas extras. Como algún día, de verdad, mejoren el McLaren…
¡Vaya pasada!: Alonso a Grosjean. Fue en la resalida después del coche de seguridad, ahí el asturiano preparó un gran adelantamiento al francés a final de recta que fue crucial para todo lo demás, para llegar hasta Vettel y poder pasar al alemán con su Ferrari dañado en una gran maniobra por otra parte. Hubo otros, pero me quedo con este.
Desaparecido: Toro Rosso. Después del impresionante gran premio que hicieron en Bahréin, de repente otra vez abajo. Y además con golpe entre sus dos pilotos. Mal esta vez el Equipo B de Red Bull, incluso en sus redes sociales vanagloriándose de que la victoria de Ricciardo se había debido al trabajo en equipo. Veremos la próxima.
Drive Through: Verstappen. Tres carreras y tres veces la ha liado el talentoso holandés. Max en China primero con Hamilton, error que le costó la victoria, y después con Vettel, diez segundos de sanción. Excesivo, una vez más. Dicho esto, tampoco hay que criminalizar a un piloto muy necesario en la F1 actual.
Rafa Payá
El mejor: Alonso. El asturiano sumó nuevos puntos tras una fantástica carrera en la que fue el piloto de la parrilla que más posiciones ganó. El mérito del mejor del día podría ser compartido perfectamente con Ricciardo, pero teniendo en cuenta el monoplaza que conduce el asturiano lo que hace es casi heroico. Su adelantamiento a Vettel, pese a que el Ferrari iba tocado, fue de manual de pilotaje.
El más fiable: Hulkenberg. El alemán de Renault no falla. Siempre cumple y saca rédito a su monoplaza. En 2018 ha llegado un duro compañero al box francés, Carlos Sainz, pero Hulkenberg sigue con su regularidad a prueba de exámenes. Tres carreras, 22 puntos, todas en los puntos y la sensación de que está llamado a batallas mayores en los próximos años.
¡Vaya pasada!: Ricciardo. Espectacular el australiano. Haciendo mucho menos ruido que su compañero Verstappen, el australiano sigue demostrando que es un gran piloto. Desde la sexta plaza al triunfo con un adelantamiento perfecto a Bottas, un winwin en toda regla, y nuevo éxito del piloto que siempre sonríe. Red Bull debe ponerse las pilas si no quiere verle en 2019 vistiendo de rojo.
Desaparecido: Williams. El quinto equipo de 2017 suma su tercera carrera de 2018 sin puntuar. Tres grandes premios, tres ceros. El dúo Stroll-Sirotkin aporta mucho en la cuenta bancaria pero en pista no aporta botín y eso pasará factura en el presupuesto de 2019. El fantasma de Kubica sobrevuela sobre la cabeza de ambos
Drive Through: Toro Rosso Honda. El toque entre ambos resultó fundamental para el triunfo de Ricciardo, pero la excelente imagen dejada por el monoplaza de Faenza en su nueva aventura con el propulsor japonés en Bahréin quedó olvidada con un mal resultado. Quizá el cuarto puesto de Gasly en Sakhir fue más un espejismo que una realidad.
Víctor Serrano
El mejor: Ricciardo. Es más beneficioso pilotar con la cabeza fría que caliente, y el australiano lo volvió a demostrar. Donde Verstappen falló, Daniel acertó de pleno con cada maniobra, siendo agresivo pero respetando los límites, para llevarse una victoria que en principio no tenía su nombre. Dejó patente otra vez que es uno de los mejores cuando se trata de adelantar.
El más fiable: Alonso. Es difícil recuperarse de un mal sábado, pero para Fernando ese es su pan de cada día. Es un piloto de carreras y lo demuestra con sus soberbias actuaciones. Es capaz de sacar prácticamente siempre el máximo partido a sus opciones y así lo ha hecho en las tres citas de 2018. Infalible. El día que tenga un coche que sea competitivo a una vuelta…
¡Vaya pasada!: Alonso. Estamos de acuerdo. Vettel tenía el fondo plano de su coche bastante dañado y de no ser por eso Fernando nunca hubiera tenido la oportunidad ni de acercarse a él siquiera, pero la forma en la que adelantó al alemán, con una maniobra al límite, fue sublime. La mejor entre todas las que hubo en el GP de China, algo genial para nuestra diversión.
Desaparecido: Hamilton. Fue un fin de semana verdaderamente extraño para el británico. No solo no pudo acercarse a los Ferrari en la clasificación, es que ni pudo superar a un Bottas que, por otra parte, estuvo muy sólido todo el gran premio. Además, el domingo Lewis siempre fue a remolque: le faltó ser más agresivo en la salida y no hizo ni un adelantamiento. Del todo inusual.
Drive Through: Verstappen. Ver al holandés cometer errores graves en tres carreras seguidas no es normal. Esta vez, su ímpetu le hizo precipitarse a la hora de adelantar a Hamilton por una zona imposible y, sobre todo, a Vettel. Al menos esta vez aceptó su error sin problemas, es un avance, pero no es capaz de superar su gran asignatura pendiente: controlarse.
Fuente: AS
La entrada El Medallero de As: China se publicó primero en Teleindiscreta.
from El Medallero de As: China
0 notes
periodicomirador · 7 years
Photo
Tumblr media
Zacatecas, Zac.-Con la presencia del secretario de Turismo de durando, Víctor Hugo Catañeda Soto, así como de Paola Rosso González, directora de promoción turística en Zacatecas, se llevó a cabo la presentación de la nueva campaña de promoción turística de Durango y la Feria Nacional de Durango, la cual habrá de llevarse a cabo del 14 de julio al 6 de agosto. En el uso de la voz, el secretario de turismo en Durango señaló que Zacatecas es la décima ciudad que se visita para promocionar el estado mediante la nueva estrategia, la cual presentó a los medios de comunicación en un video, así como las actividades de la Feria de Durango, edición 2017.
La campaña Quiero estar ahí, dijo, “es un relanzamiento de nuestra actividad turística con el nuevo gobierno”. Al igual que Zacatecas, se ofrece cultura y celebra al mismo tiempo el festival Eduardo Cardo, pianista, y el Festival Internacional Revueltas, donde se exploran todas las actividades turísticas.
La diferencia con otros eventos, agregó, se encuentra una ciudad renovada en sus fachadas, Centro Histórico, banquetas y espacios públicos, de manera que se convoca a los zacatecanos a que recorran las 2 horas y media de camino para visitar Durango.
También se ofrecen actividades de turismo recreativo y ecológico en la parte de la Sierra Madre Occidental, además del parque temático del viejo oeste, donde se han filmado importantes actores películas destacadas dentro del género.
También se está implementando lo que denominó La ruta del mezcal, hacia un municipio que se llama Nombre de Dios, que data de 1562, donde hay una extraordinaria vegetación y tiene excelente gastronomía. Ahí se elabora el mezcal de forma completamente artesanal.
Del mismo modo, lanzó la convocatoria para que se tome parte en actividades de la Feria, la cual será de corte familiar y cultural, señaló el secretario.
Anuncian la Feria Nacional de Durango y campaña turística was originally published on Periódico Mirador
0 notes
Photo
Tumblr media Tumblr media
CALIFICACIÓN PERSONAL: 8 / 10
Título Original: Quien a hierro mata
Año: 2019
Duración: 107 min.
País: España
Director: Paco Plaza
Guion: Juan Galiñanes, Jorge Guerricaechevarría
Música: Maika Makovski
Fotografía: Pablo Rosso
Reparto: Luis Tosar, Xan Cejudo, Enric Auquer, Ismael Martínez, María Vázquez, Dani Currás, Pablo Guisa Koestinger, Marcos Javier Fernández Eimil, María Luisa Mayol, Víctor Duplá, Alberto Abuín
Productora: Vaca Films / Atresmedia Cine / Film Constellation / Playtime Production
Género: Drama, Thriller
https://www.imdb.com/title/tt7967412/
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=zmy7irhYGrc
0 notes
teleindiscreta · 7 years
Text
Las notas del GP de Singapur: Hamilton y Sainz, 10 unánime
Fuente original: Las notas del GP de Singapur: Hamilton y Sainz, 10 unánime Puedes ver más visitando Teleindiscreta - Las mejores noticias de actualidad, famosos, salud, belleza, cocina, motor, música y mucho más.
De película. Así fue la carrera del GP de Singapur, y no solo por el escenario. La noche entre rascacielos e infinitas luces de colores se vio golpeada por una fuerte lluvia cuando se formaba la parrilla. Una situación inédita en los diez años del Marina Bay en la F1 que amenazaba con afectar a la carrera, pero ¡impensable imaginar que tanto! El accidente entre los Ferrari y Verstappen que acabó también con Alonso cambió por completo la clasificación y la lucha por el Mundial. Así vieron nuestros redactores la 14ª cita del año:
Las notas de Manu Franco
—Hamilton (10): Carrera sin errores, perfecta, con una gran salida. Magnífico.
—Sainz (10): Cuarto con un Toro Rosso. Poco más que decir. Su mejor resultado. Hizo todo bien.
—Alonso (10): Esa salida del octavo para haberse puesto segundo en la primera vuelta, de matrícula. Para estudiar los niños del kárting.
—Vettel (1): Fue el mayor culpable del choque de comienzo de carrera.
—Raikkonen (5): Fue agresivo cuando no debía serlo. Si siempre pilotase así, perfecto, pero se debía al equipo, como siempre.
Las notas de Rafa Paya
—Hamilton (10): Perfecto manejo de la situación por parte del líder, además beneficiado por el incidente de Vettel. El británico de Mercedes logró su tercera victoria consecutiva, consolida el liderato y ya vislumbra su cuarta corona de F1.
—Ricciardo (-9,5): De nuevo Ricciardo fue el más listo de la clase. El simpático australiano sigue con su espectacular temporada y sumó otro podio el día de un nuevo abandono de su compañero Verstappen. Daniel es el jefe de Red Bull.
—Sainz (10): Perfecta carrera. El madrileño puede haberse despedido de Toro Rosso, si finalmente corre en Malasia con Renault, con un desempeño que resume a la perfección sus habilidades al volante: talento, cabeza fría, regularidad y un aprovechamiento máximo de lo que le ofrece el monoplaza.
—Alonso (5): Con la impresionante salida que hizo el asturiano no se le puede suspender pese a su abandono temprano. De no haber sido golpeado habría hecho un resultado memorable, el mejor sin duda en la etapa McLaren Honda que está a punto de terminar.
—Vettel (0): Fue el más culpable de los tres implicados en el accidente de la salida. El alemán se está jugando el Mundial con Hamilton y debería haber valorado más los riesgos. Mala gestión de sus posibilidades.
Las notas de Jesús Balseiro
—Ricciardo (7): Por una vez se podía esperar algo más de Ricciardo. No hizo una mala carrera, pero con tantas bajas y en un circuito que le beneficiaba, tenía que haber aspirado a la victoria conforme la pista se iba secando. Y sin embargo nunca tuvo opciones de disputar la posición a Hamilton, ni tras los reagrupamientos del coche de seguridad.
—Sainz (10): Brillante su defensa frente a Sergio Pérez, que no es un piloto blando. Merecido cuarto puesto y merecidos todos los puntos que ha sumado este año . “No te vayas”, le decían por radio. Sería bonito despedirse de Toro Rosso con su mejor resultado de siempre en la F1.
—Hulkenberg (9): Sólido fin de semana en Singapur y gran carrera hasta que la mecánica le castigó cuando aspiraba a ser cuarto o quizás más. Buenas noticias que Renault empiece a asomar.
—Alonso (8): Por el fin de semana, por su P3 en la Q1 de la clasificación y por su prometedora salida hasta que se vio inmerso en un accidente por mala suerte.
—Vettel (4): Fue un lance de carrera, la FIA está de acuerdo, porque los tres implicados abandonaron y es difícil repartir responsabilidades. Pero en Singapur Vettel tenía que evitar precisamente eso, que una mala salida le metiera en un lío. Y salió mal, Verstappen y Raikkonen le cogieron en pocos metros. Y ya se sabe cómo acabó eso…
Las notas de Víctor Serrano
—Hamilton (10): El deporte es bonito por lo impredecible. Cuando lo mejor a lo que aspiraba Lewis era a acabar en el podio detrás de Vettel y no dejarle marchar mucho en el liderato, se encontró de bruces con la victoria y 28 puntos de ventaja. Golpe al Mundial que, incluso a falta de seis carreras, se antoja decisivo. 
—Sainz (10): Las cuentas son claras. Ningún otro coche puede acabar delante de Mercedes, Ferrari y Red Bull, y ayer hacerlo tras ellos tenía un premio gordo. Se lo llevó a Sainz a base de una estrategia arriesgada con el superblando pero de ejecución impecable. Checo soñaría con él. Un anticipo de lo que le espera con un mejor coche.
—Palmer (8): Tenía que ser ahora, en el fin de semana en el que su equipo le bajó del asiento para 2018 sin decírselo antes a la cara, cuando sumara sus primeros puntos. Salvo los muebles de Renault en una carrera que podría haber sido plena sin los problemas de Hulkenberg. Quiere terminar 2017 con la cabeza alta y si sigue así lo hará.
—Alonso (7): Era LA carrera, la que había estado esperando desde que llegó a McLaren Honda, esa en la que podría hacer algo grande otra vez, pero está visto que el destino siempre le tiene preparada alguna fechoría. Otra salida para la historia que queda en nada. Mejor no pensar dónde podía haber terminado, aunque no creo que en el podio.
—Vettel (4): A veces asegurar es arriesgar. Esa contrariedad la vivió Vettel cuando quiso cerrar la progresión de Verstappen para mantener el liderato y no vio que Raikkonen llegaba por allí y los tres no cabían en ese espacio… Golpe muy duro que le puede costar el título en un incidente de carrera provocado por una maniobra innecesaria.
Fuente: AS
La entrada Las notas del GP de Singapur: Hamilton y Sainz, 10 unánime aparece primero en Teleindiscreta.
from Las notas del GP de Singapur: Hamilton y Sainz, 10 unánime
0 notes
teleindiscreta · 7 years
Text
Las notas del GP de Bélgica: Ricciardo 9.1, Sainz 8, Pérez 1.8…
Fuente original: Las notas del GP de Bélgica: Ricciardo 9.1, Sainz 8, Pérez 1.8… Puedes ver más visitando Teleindiscreta - Las mejores noticias de actualidad, famosos, salud, belleza, cocina, motor, música y mucho más.
El Mundial de Fórmula 1 regresó de vacaciones y no hay mejor lugar para hacerlo que en Spa, el circuito predilecto por una amplia representación de pilotos y nostálgicos. Siempre es un gusto ver correr a los monoplazas entre sus densos bosques y sus legendarias curvas, y esta vez no fue una excepción. Quizá no hubiera toda la acción que se esperaba, pero el Safety Car apretó las cosas al final y ‘Les Combes’ siempre deja imágenes para el recuerdo. Aún con arena de playa en los bolsillos, estas son las notas que reparte nuestra redacción:
Las notas de Manu Franco
—Hamilton (9,5): Todo bien. Ganó la carrera por talento, no solo por coche. Y ya van unas cuantas. Quiere el Mundial como sea.
—Vettel (6): Tenía coche y neumáticos para ganar. No lo hizo. Poco más.
—Ricciardo (10): Cuando logras un resultado que tu coche no merece solo mereces un sobresaliente.
—Sainz (8): Llevó su coche a donde podía llegar. Carrera seria. Como suele.
—Alonso (9): La demostración de talento y coraje de las primeras vueltas es para enseñar en las escuelas de kárting, merece pagar la entrada.
Las notas de Rafa Payá
—Hamilton (10): Perfecto desempeño del británico que evitó el adelantamiento de Vettel pese a ir con el neumático menos indicado. El piloto de Mercedes sabía que era crucial recortar puntos en Spa al líder y sacó todo su talento para defenderse.
—Ricciardo (9): El australiano sigue demostrando que es uno de los mejores de la actual parrilla. Espectacular adelantamiento a Bottas y Raikkonen, a los que dejó en evidencia, y volvió a demostrar que Red Bull tiene un líder claro esta temporada.
—Sainz (8): Carrera muy seria del madrileño que le valió para sumar un punto y dejar claro que Toro Rosso se le está quedando pequeño. El futuro debe depararle un equipo de mayor envergadura.
—Pérez (0): El mexicano puede haberse jugado su continuidad en Force India en la carrera de Spa. Su pelea con su compañero Ocon lastró el resultado de su escudería y puso en grave peligro la integridad de ambos pilotos. Checo debe pensar y volver a demostrar sus buenas dotes olvidándose de luchas internas.
—Verstappen (4): Otro abandono más para el holandés en una cita que él tenía marcada en el calendario por ser nacido en Bélgica y estar muy cerca de Holanda. Demasiados problemas para Max que además tuvo que ver como su compañero Ricciardo volvía a sumar otro podio. Seis abandonos en doce carreras son demasiados.
Las notas de Jesús Balseiro
—Hamilton (10): Durante el fin de semana se insistió en el ritmo de Ferrari con los ultrablandos. Él demostró que podía estar por delante con el Mercedes y dejando a un mundo a su compañero. Su increíble defensa ante Vettel quedará para la historia de la F1.
—Vettel (7): Decepcionó que no pudiera adelantar a Lewis, pero no cedió en ningún momento y no perdió muchos metros con el británico durante toda la carrera por si cometía algún error. Que no llegó.
—Ricciardo (9): Al final, sea como sea el circuito y pase lo que pase durante el fin de semana, Ricciardo acaba en el podio. Y se habla poco de la diferencia de puntos entre los dos pilotos de Red Bull.
—Bottas (4): Mientras Hamilton defendía con una frenada antológica la primera posición frente a Vettel, Bottas pasaba del tercer puesto al quinto con una pasada de frenada también antológica. Cada vez más claro que es sólo el segundo piloto de Mercedes.
—Pérez (2): Puso en peligro a su compañero de equipo en una acción inexplicable e injustificable.
Las notas de Víctor Serrano
—Hamilton (10): Nos volvió a recordar que nunca se puede dar por condenado a alguien de su talento. Una victoria que tenía asegurada se le quedó pendiendo de un hilo. Lo tenía todo en contra, pero venció a la lógica. Instantes como ese tras el Safety Car valen títulos. Iguala a Schumi en poles, 200 GGPP… Finde redondo.
—Vettel (9): Vale que no pudo con Lewis en el momento clave, pero fue capaz de estar siempre en un margen por debajo de los dos segundos y presionar casi hasta el final en un circuito en el que el británico y su Mercedes eran los auténticos dominadores. Está muy cómodo con el Ferrari y dará la cara siempre.
—Ocon (8,5): La guerra de Force India no beneficia a nadie, pero deja muy reforzado al francés, víctima de los golpes con Pérez. Igualar el nivel del mexicano no es fácil y Esteban está teniendo un rendimiento excelente en su primera temporada completa. Eso sí, le sobró prepotencia y ciertas palabras tras la carrera.
—Sainz (9): No baja nunca el listón, y mira que lo pone alto. Esta vez, cuando nadie esperaba verle entre los diez primeros, rascó un punto gracias a un ritmo constante, a la buena estrategia de Toro Rosso y a lo oportuno de la aparición del Safety Car. No deja de hacer méritos para que le dejen volar en un coche de su nivel.
—Alonso (8,5): Lo de Hungría fue un dulce espejismo, Spa llevó de vuelta a Fernando a la cruda realidad, esa en la que por mucho que se parta la cara haciendo lo imposible, su coche siempre le acaba arrastrando por el barro. Otro abandono tras una salida y un adelantamiento para enmarcar. Sus quejas se quedan cortas.
Fuente: AS
La entrada Las notas del GP de Bélgica: Ricciardo 9.1, Sainz 8, Pérez 1.8… aparece primero en Teleindiscreta.
from Las notas del GP de Bélgica: Ricciardo 9.1, Sainz 8, Pérez 1.8…
0 notes
teleindiscreta · 7 years
Text
Las notas del GP de Austria: Bottas 9.5, Kvyat 1.3, Alonso 4…
Fuente original: Las notas del GP de Austria: Bottas 9.5, Kvyat 1.3, Alonso 4… Puedes ver más visitando Teleindiscreta - Las mejores noticias de actualidad, famosos, salud, belleza, cocina, motor, música y mucho más.
Como en las malas películas, de la carrera de Austria solo mereció la pena el principio y el final porque poco pasó entre medias. Al accidente en la salida que provocó Kvyat y que alargó la agonía de Alonso y Verstappen siguió una prueba con muy poca acción en la pista: mucha distancia entre los pilotos y sin apenas puntos de interés. Pero en las últimas vueltas, con la presión de Vettel a Bottas y de Hamilton a Ricciardo no faltó la emoción. Así reparten sus notas de la cita austriaca nuestro equipo de redacción.
Las notas de Manu Franco
—Bottas (10): Carrera perfecta desde la salida del finlandés que logró la victoria para Mercedes.
—Ricciardo (10): De nuevo sacó el máximo de su Red Bull. El australiano volvió al podio y supo contener los ataques de Hamilton.
—Grosjean (8): Magnifico esta vez el francés, aprovechando la evolución del motor Ferrari en su Haas.
—Sainz (7): Su clasificación le coloca en el notable, a pesar de no terminar por avería en su coche.
—Alonso (7): Hizo una gran salida hasta que le destrozaron la carrera.
Las notas de Rafa Payá
—Bottas (9): La mejor carrera desde que está en Mercedes. Logró la pole, voló en los compases iniciales y gestionó con tranquilidad y aplomo los problemas de neumáticos para hacerse con su segunda victoria en F1.
—Ricciardo (9,5): El australiano sigue demostrando su talento y con su quinto podio consecutivo se afianza como líder de Red Bull, ya que una enorme regularidad esta temporada le hace sacar ya 62 puntos a su compañero Verstappen.
—Kvyat (0): El ruso sigue sin realizar una carrera productiva y en Austria jugó a los bolos arruinando la carrera de Alonso. Está muy lejos en la clasificación de Sainz y su puesto en Toro Rosso corre serio peligro para 2018.
—Sainz (5): El madrileño ha vivido un complicado fin de semana en Austria con declaraciones cruzadas con los jefes de Red Bull que vieron igual que todos como un problema en el motor Renault dejó a Carlos sin posibilidad de puntuar.
—Verstappen (0): El holandés continúa con su desastrosa racha de abandonos y sumó en el Red Bull Ring, una pista con miles de aficionados de Max en las gradas, el quinto KO de 2017. Sin culpa, pero lleva muchas carreras sin destacar.
Las notas de Jesús Balseiro
—Bottas (9): Cuando su rendimiento ha sido insuficiente resultaba fácil criticar que Mercedes escogiera al finlandés. Pero cuando logra la pole por delante de Hamilton y gana una carrera sin sufrir desde la salida, poco más se puede pedir a Valtteri.
—Vettel (8): Pasito a pasito, 20 puntos de ventaja sobre Hamilton y por delante del británico en las últimas dos carreras a pesar de las dificultades de Ferrari, de momento detrás de Mercedes. Así se ganan los títulos, con regularidad.
—Ricciardo (9): Con un Red Bull y su decepcionante motor Renault está a sólo 29 puntos de Bottas y su Mercedes, tercer clasificado del Mundial. Cinco podios consecutivos para él, un piloto superior que está haciendo este año todo lo que se esperaba que hiciera Verstappen.
—Raikkonen (5): Si su función ayer era contener a Hamilton y ralentizar a Bottas cuando pasó por boxes para permitir que Vettel se acercase… Y en cualquier caso esa no parece función a la altura del último campeón del mundo con Ferrari. Demasiado lejos de su compañero.
—Sainz (7): Salió décimo, que ya está bien, con un Toro Rosso muy mermado en Austria. No pudo acabar la carrera por un problema nuevo con el motor Renault, pero luchó mientras pudo en los puntos. Sigue eclipsando a su compañero Kvyat.
Las notas de Víctor Serrano
—Bottas (10): Un gran premio perfecto. Primero, quitándole la pole a Vettel con la ayuda de la bandera amarilla de Grosjean y después con una carrera sobresaliente: salida estratosférica que mosqueó al alemán y defensa sin fisuras pese a sus castigados neumáticos. Su mejor versión.
—Ricciardo (9,5): Cinco podios seguidos con una victoria entre ellos. La espectacular racha del australiano es totalmente opuesta a la de Verstappen. A él sí que le acompaña la fiabilidad y está respondiendo con un pilotaje brillante y regular. Ni se inmutó con Hamilton detrás.
—Hamilton (8): El viernes parecía que iba a ser su fin de semana dejando muy buena sensación con su W08, pero pronto todo se torció. Sanción, cambio de motor, bandera amarilla en la quali, blistering agresivo… Pese a todo, hizo buena carrera y minimizó daños con Vettel en lo que pudo.
—Massa (7,5): Siendo noveno y apareciendo detrás de los Force India en clasificación merece mejor puntuación que ellos porque abanderó la genial reacción de Williams. Él y Stroll ganaron ocho puestos, y si no hubiera sido por las banderas azules habría adelantado a Ocon.
—Kvyat (0): La versión torpedo del ruso volvió en Austria. Sus frenos no bastaron para parar su desmedido entusiasmo en la salida e hizo un strike con Alonso y Verstappen. Doble negativo que hay que sumar a los que acumula por estar casi siempre a la sombra de Sainz.
Fuente: AS
La entrada Las notas del GP de Austria: Bottas 9.5, Kvyat 1.3, Alonso 4… aparece primero en Teleindiscreta.
from Las notas del GP de Austria: Bottas 9.5, Kvyat 1.3, Alonso 4…
0 notes
teleindiscreta · 7 years
Text
Notas del GP de Rusia: Bottas 9.4, Hamilton 4.5, Alonso 3.7…
Fuente original: Notas del GP de Rusia: Bottas 9.4, Hamilton 4.5, Alonso 3.7… Puedes ver más visitando Teleindiscreta - Las mejores noticias de actualidad, famosos, salud, belleza, cocina, motor, música y mucho más.
El GP de Rusia será una carrera que Bottas recordará siempre, pero para el resto no tardará en caer en el olvido. El finés se hizo con su primera victoria en Fórmula 1 al tomar la delantera en la salida e imponerse al Ferrari de Vettel, pero ese duelo, si es que puede llamarse así porque no llegaron a las hostilidades, fue el único que hubo en toda la prueba. Quitando los pocos que se produjeron en la salida, no hubo ni un solo adelantamiento en la pista. Pasando tan poco se hace difícil puntuar, pero aquí van las valoraciones de nuestra redacción. 
Las notas de Manu Franco
—Bottas (10): Primera victoria para el finlandés en una carrera perfecta. Buena salida, solidez en la defensa y triunfo sin tener el coche más rápido.
—Vettel (7): Debió ganar la carrera porque tenía el coche más rápido y no lo hizo. Dicho esto, al menos lo intentó y sigue líder cada vez con más opciones.
—Hamilton (4): Mala carrera para el tricampeón, muy lejos de su compañero de equipo y sin opciones durante todo el fin de semana.
—Sainz (8): Brillante una vez más, en los puntos saliendo decimocuarto. Buena carrera del madrileño.
—Alonso (6): La nota es más por todo el fin de semana que por una carrera en la que no pudo empezar y por seguir intentando que su equipo reaccione.
Las notas de Rafa Payá
—Valtteri Bottas (9,5): El finlandés consiguió su primer triunfo en la F1 y lo fraguó en una excelente salida en la que aprovechó las dudas de los Ferrari para adelantarlos. Después marcó un gran ritmo y cuando parecía que Vettel le iba a dejar con la miel en los labios supo aguantar, cerrar huecos y no cometer errores. Bien Valtteri y más en un mal día de su compañero.
—Lewis Hamilton (5): El británico estuvo muy gris en Rusia. Terminó cuarto, pero muy lejos del podio y sin dar sensación de poder luchar con los Ferrari. Además, se juntó con el día que el otro Mercedes brillaba con el triunfo de Bottas, lo que puso aún más el foco en la tibia carrera del tricampeón.
—Esteban Ocon (8): El francés sigue impresionando. cuatro carreras con el Force India y cuatro carreras en los puntos. Empezó con dos décimos, subió al noveno en Bahréin y en Rusia se ha consagrado con el sexto. Quedó por detrás de su compañero Pérez, pero no lejos. Mantuvo el ritmo del mexicano.
—Carlos Sainz (8): El madrileño volvió a los puntos tras salir muy retrasado debido a una cuestionable penalización que arrastraba desde Bahréin. Carlos, además, superó con solvencia a su compañero de equipo en Toro Rosso, Kvyat.
—Fernando Alonso (0): El asturiano no tiene culpa del desastre de McLaren Honda, pero no salir siquiera a disputar el GP de Rusia le hace merecedor de un cero. Tercer año del tándem anglo-nipón y el desastre va en aumento hasta convertirse en vergüenza. La historia de la F1 no recuerda algo semejante de ninguno de los equipos míticos.
Las notas de Jesús Balseiro
—Vettel (8): Sí, perdió una posición y no ganó una carrera que debía ganar, pero quitando la salida su actuación no pudo ser más correcta. Y es más líder del Mundial con respecto a Hamilton. Así se ganan los títulos.
—Raikkonen (9): Aunque no se entere de quién lidera la carrera, es bueno ver a Kimi en el podio, por el bien del campeonato hacen falta dos Ferrari. Aguantó el empuje de Hamilton y en ningún momento corrió peligro su podio.
—Hamilton (5): Sin opciones durante todo el gran premio. El mejor piloto de los sábados falló en la clasificación y en carrera nunca aspiró a más que el cuarto puesto. Su compañero ganó la carrera y él ni estuvo en el podio. Algo va mal.
—Sainz (8): Quizás no se valore lo suficiente que haya puntuado en tres carreras de cuatro con el Toro Rosso y que en la tabla multiplique por cinco los puntos de su compañero, Kvyat. No puede ser más regular y fiable, y eso es clave en un piloto de F1.
—Alonso (sin calificar): Otras veces no ha tenido opción de acabar la carrera, esta vez ni pudo empezarla, como ya le pasó a Vandoorne en Bahréin. El despropósito de McLaren Honda sigue aumentando de forma increíble.
Las notas de Víctor Serrano
—Bottas (9): Su primera demostración de talento con el Mercedes. Fue el más espabilado en la salida y logró imponer un ritmo inalcanzable para Vettel en su primer stint, Al final, cuando Seb le presionó, mantuvo muy bien el tipo. Ya ha ganado, ahora debe seguir ahí.
—Vettel (8,5): Habiendo derrotado dos veces a Mercedes, solo se podían hacer buenos presagios para Vettel saliendo primero, pero falló en la carrera que más de cara tenía para ganar este año. Por su insistencia, por su pole y por su liderato, se merece buena nota.
—Hamilton (4): Una de esas carreras en las que de vez en cuando se ve al Lewis más apático. Que ni él pueda explicarse tanta distancia con su compañero habla bien de su mediocre fin de semana. No se puede permitir muchos así con un rival como Vettel.
—Ricciardo (3): Está siendo un inicio muy complicado de 2017 para Red Bull y el que más lo está sufriendo es el australiano. Un freno trasero en llamas le obligó a retirarse en la quinta vuelta, pero antes ya había perdido dos posiciones en una mala salida.
—Alonso (5): Vive en la impotencia desde que llegó por segunda vez a McLaren. Las cosas no le pueden ir peor, es el único que no ha acabado una carrera, pero siempre que su MCL32 le deja da la cara. El sábado, siete décimas a Vandoorne en Q1, de ahí su aprobado.
Fuente: AS
La entrada Notas del GP de Rusia: Bottas 9.4, Hamilton 4.5, Alonso 3.7… aparece primero en Teleindiscreta.
from Notas del GP de Rusia: Bottas 9.4, Hamilton 4.5, Alonso 3.7…
0 notes