#Università di Cordoba
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VINO BIANCO IN URNA DI VETRO RINVENUTO IN TOMBA ROMANA A CARMONA, ANDALUSIA
VINO BIANCO IN URNA DI VETRO RINVENUTO IN TOMBA ROMANA A CARMONA, ANDALUSIA Un vino bianco di oltre 2.000 anni, di origine andalusa, è il vino più antico mai scoperto. Hispana, Senicio e gli altri quattro occupanti (due uomini e due donne, i cui nomi sono sconosciuti) di una tomba romana a Carmona, scoperta nel 2019, probabilmente non avrebbero mai immaginato che quello che per loro era un rito funerario sarebbe diventato un'importante...
Un vino bianco di oltre 2.000 anni, di origine andalusa, è il vino più antico mai scoperto. Hispana, Senicio e gli altri quattro occupanti (due uomini e due donne, i cui nomi sono sconosciuti) di una tomba romana a Carmona, scoperta nel 2019, probabilmente non avrebbero mai immaginato che quello che per loro era un rito funerario sarebbe diventato un’importante scoperta archeologica 2000 anni…
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Rinascimento arabo (???????)
Come le Università saudite corrompono i docenti occidentali per scalare il ranking:
"La prestigiosa chimica Mira Petrovic, che lavora per l'istituto di ricerca catalano Icra, ha ricevuto un’offerta dalla King Saud University di Riyad per 70 mila euro all’anno. Non per lavorare, in realtà. Bastava che inserisse il campus dell’Arabia Saudita come sede principale di lavoro nel database utilizzato dalla classifica di Shanghai. Non doveva neanche trasferirsi nel Paese: bastavano un paio di soggiorni all’anno, tutto spesato, ovviamente. Petrovic ha detto no, ma 11 altri scienziati e ricercatori spagnoli hanno detto sì.
Decine di ricercatori di tutto il mondo sono indicati come affiliati alle università saudite come loro principale centro di attività, anche se questo è falso. Grazie a questa pratica, i campus sauditi hanno scalato artificialmente le classifiche universitarie internazionali. La Cina, con 12 casi, e la Spagna, con 11, sono i Paesi con il maggior numero di ricercatori che accettano questo passaggio fittizio.
La pratica non è indolore per le università nelle quali lavorano questi docenti, perché così facendo sono loro a perdere peso nelle classifiche internazionali. Per questo, per aver accettato l’offerta saudita, il chimico Rafael Luque è stato espulso per 13 anni dall’Università di Cordoba, che in seguito a queste pratiche era scesa di 150 posizioni nella classifica di Shanghai, la più importante al mondo. Le università lottano ogni anno per scalare posizioni, guadagnando un prestigio che può tradursi in influenza politica o in un aumento delle tasse universitarie per gli studenti. La numero uno è l’Università di Harvard. I fattori per scalare le classifiche includono il numero di premi Nobel e il numero di professori inclusi nell’Highly Cited Researchers, un elenco compilato da Clarivate, con sede nel Regno Unito, dei 7.000 scienziati di tutto il mondo le cui ricerche sono più citate.
Luis Martínez, docente di Linguaggi e sistemi informatici all’Università di Jaén, racconta al Paìs di essere entrato nell’elenco degli Highly Cited Researchers nel 2017 e di aver iniziato subito a ricevere offerte dai centri arabi. Le ha rifiutate per cinque anni, ma l’anno scorso non è riuscito a ottenere finanziamenti pubblici spagnoli per i suoi progetti e ha deciso di accettare 60 mila euro all’anno. Si stima che l’Università di Jaén scenderà di 150 posizioni nella prossima classifica. Il professore si giustifica: «Questa volta ho detto sì per sopravvivenza».
E l’Italia? Non ci sono notizie di docenti italiani coinvolti. Forse non sono state rese note o forse, e non si sa cosa sarebbe peggio, i docenti italiani non sono così appetiti nelle classifiche internazionali (eppure nell’Highly Cited Researchers di Clarivate gli italiani sono 105). Del resto nel ranking di Shanghai, la prima università italiana è la Sapienza, che si piazza solo al numero 101. Per dire, la Francia ne ha cinque nei primi 100 posti, la Gran Bretagna ben nove. Ma i ricercatori italiani che lavorano, in questo caso davvero, in Arabia Saudita non sono pochi.
L’Arabia Saudita, insomma, come altri paesi arabi (viene in mente ovviamente il Qatargate) usa la montagna di petrodollari per corrompere o, nel migliore dei casi, per lusingare i migliori «cervelli» del mondo occidentale. Così facendo ottiene buoni risultati nelle classifiche e un’immagine migliore. Lo ha fatto anche con Matteo Renzi, che non è un ricercatore né uno scienziato, ma ha beneficiato di 1,1 milioni di euro in qualità di consulente, per promuovere l’Arabia Saudita, prontamente diventata la culla di «un nuovo Rinascimento».
Che non lo sia, la culla del Rinascimento, è chiaro a tutti, tranne a chi riceve compensi. Ma chi avesse ancora qualche dubbio, può leggere la notizia fresca di Awad Al-Qarni, un docente di Diritto appena condannato a morte per il possesso di un account Twitter e l’utilizzo di WhatsApp per condividere le sue opinioni."
#FrancescoFrancesconi
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Le università di Buenos Aires, Cordoba e Rosario alla fine della programmazione "mondiale"
"La competizione dura cinque giorni, inizia il 20 maggio e il 22 è la finale. In questo giorno, ogni squadra ha tra i dieci e i 15 problemi con algoritmi e matematica che dobbiamo risolvere con un computer", ha detto Tellam Luis. Ferroni, 23 anni, è nato a Tucumán.
Le soluzioni sviluppate dai team vengono valutate "in modo completo" e i risultati vengono quindi pubblicati in una tabella delle posizioni, ha spiegato il giovane studente del corso di laurea in matematica.
I suoi due compagni di squadra Matías Hunicken e Martín Rodríguez - nati a Cordova - stanno studiando informatica. Tutti e tre sono studenti della Facoltà di Matematica, Astronomia, Fisica e Informatica (Famaf), che appartiene all'università. Cittadino di Cordova.
Il team è completato dal mentore Matías Tealdi, che ha partecipato due volte a questo concorso chiamato International Collegiate Programming Contest (ICPC), organizzato dall'Association for Computing Machinery ed è riconosciuto in tutto il mondo per la promozione dello sviluppo e della ricerca nel campo dell'istruzione informatica.
"Il nostro team si chiama 'Gracias Demetrio' in onore di Demetrio Vilela, insegnante di Famaf, che lo ha aiutato decisamente a questo livello nazionale in questa importante competizione", ha dichiarato il membro del team Cordovan.
Il gran finale di questa Coppa del Mondo si svolge in una piccola città nello stato del South Dakota, Rapid City, presso la South Dakota School of Mines and Technology e riunisce 130 università di tutto il mondo.
Buenos Aires, Cordoba e Rosario
Argentina saranno presenti non solo attraverso il team Cordovan, ma anche con rappresentanti dell'Università di Buenos Aires (UBA) e dell'Università Nazionale di Rosario. Il team UBA si chiama PUMMAS e prendono parte Miguel Maurizio, Sebastián Prillo e Alfredo Umfurer. Quello dell'Università di Rosario significa che sei andato in incognito: $ e composto da Iván Díaz, Brian Morris Esquivel e Maximiliano Redigonda.
"Siamo tre amici intimi. Per allenarci, ci incontriamo a casa di qualcuno e trascorriamo tutto il pomeriggio con loro. Quello che facciamo è la prova di una competizione precedente e simuliamo anche l'ambiente competitivo per comunicare tra di noi per migliorare ", ha detto Ferroni. ai rappresentanti di Famaf.
Per raggiungere il gran finale della competizione, ogni squadra ha dovuto superare un'istanza nazionale svoltasi lo scorso settembre e una continentale a novembre.
Durante i cinque giorni del concorso, i rappresentanti delle 130 università competono per raggiungere una delle prime 12 posizioni nella tabella. In questo caso, a seconda della posizione, riceveranno medaglie d'oro, argento e bronzo e premi in denaro.
"Il nostro obiettivo è quello di vincere il titolo di campione latinoamericano che il team Rosario ha vinto lo scorso anno", ha detto Ferroni. In questo senso, oltre alle prime 12 posizioni, ogni università ha l'opportunità di dedicarsi prima alla sua regione.
Oltre al concorso, Ferroni ha osservato che l'incontro offre anche l'opportunità di incontrare persone provenienti da università di tutto il mondo come il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e la Princeton University negli Stati Uniti.
Ci sono anche rappresentanti dell'Università ITMO di San Pietroburgo, Russia; Università di Pechino, Cina; e l'Università di Varsavia, in Polonia. A livello regionale, i team forti provengono dall'Universidade Federal de Pernambuco e dall'Universidade Estatal de Campinas UNICAMP, entrambi dal Brasile. e l'Università dell'Avana.
Ferroni ha anche sottolineato il successo che l'Argentina ha ottenuto in questo concorso negli ultimi anni, ricordando che il paese ha raggiunto il 18 ° posto nel 2015 grazie all'UBA appena sopra l'Università di Harvard (che ha raggiunto questo obiettivo) ).
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ANCONA – “Nell’attuale temperie sociale e culturale il Festival del Pensiero plurale 2020 -scrive nella presentazione della manifestazione l’assessore alla cultura Poalo Marasca. vuole invitare a riflettere su “Pluralità possibili” per reagire sia al pensiero unico sia alla decadenza valoriale. Da qui l’indicazione di alcuni “stili di civiltà”, oggetto di quattro Incontri con i filosofi: Giulio Giorello, Stefano Zecchi, Giacomo Marramao e Elena Pulcini i quali indicano rispettivamente l’”ironia” come arma civile, l’”utopia” come progetto culturale, il “mondo” come orizzonte globale e la “cura” come metodologia relazionale.
In parallelo, la Scuola di filosofia di Giancarlo Galeazzi sollecita a ripensare tre ideali: la “libertà” come principio enfatizzato o valore equivocato, la “uguaglianza” come promessa disattesa o esigenza fraintesa, e la “fraternità” come principio dimenticato o aspirazione trascurata. Oltre a queste due sezioni, la 24^ edizione de “Le parole della filosofia” presenta due appuntamenti: quello con Embodyed Philosophy di Simona Lisi su “Dall’uno ai molti” e quello con il Debate filosofico degli studenti del Liceo scientifico su “Utilità o inutilità della filosofia?”.
Dunque, accanto ai due cicli (gli Incontri con i filosofi e la Scuola di filosofia), che fin dall’inizio hanno caratterizzato la rassegna, si sono successivamente aggiunti prima una originale sperimentazione filosofica di una danzatrice, poi un dibattito filosofico degli studenti su un tema, allo scopo di aprire la storica rassegna ai giovani, rendendoli protagonisti di alcuni momenti di riflessione filosofica. Con il mix di continuità e innovazione si vuole mostrare come la filosofia coinvolga da un punto di vista intergenerazionale: un rapporto, questo, che proprio nel nostro tempo ha bisogno di essere rinnovato e rinsaldato.
Dalla struttura della rassegna emerge che approcci e paradigmi diversi costituiscono un modo efficace di declinare il pensiero, che è plurale o non è. Si evidenzia così che la filosofia favorisce strutturalmente il pluralismo di metodo e di merito; il che appare anche più necessario quando la congiuntura è tale da metterlo a rischio.
Il fatto che la fortunata rassegna “Le parole della filosofia” (una delle prime in Italia) sia presente ad Ancona da ben 24 anni in continuità e con successo dice chiaramente che la filosofia può essere luogo privilegiato di socializzazione e di riflessione, capace di rispondere alle istanze di conversazione e di discussione, di disputa e di dialogo.
A questa funzione civile della filosofia richiama il Festival del pensiero plurale: un pensiero critico e creativo, esigente e includente, tant’è che “Le parole della filosofia” costituiscono oggi ad Ancona (e non solo) una manifestazione culturale molto attesa e partecipata, grazie anche a un team collaudato che permette di presentare un prodotto filosofico di qualità, apprezzato non solo in città -conclude l’assessore Marasca- ma anche a livello regionale e nazionale. Per tutto questo, il Comune di Ancona l’ha sostenuta fin dall’inizio”.
Questo il programma
INCONTRI CON I FILOSOFI
Stili di civiltà
Teatro Sperimentale “Lirio Arena” di Ancona (Via Redipuglia, 57)
IRONIA – lunedì 24 febbraio h. 21
Giulio Giorello, nato a Milano nel 1945, è ordinario di Filosofia della scienza all’Università di Milano. E’ stato presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia della scienza. Collabora alle pagine culturali del “Corriere della sera”. E’ direttore della collana “Scienze e idee” dell’editore Cortina, Ha vinto il premio Nazionale “Frascati Filosofia” 2012.
Sul tema delle epistemologia ha pubblicato: Filosofia della scienza (Jaca Book 1992) e Introduzione alla filosofia della scienza (Bompiani 2006). Sul tema della libertà i volumi: Di nessuna chiesa. La libertà del laico (Cortina 2005), Libertà (Bollati Boringhieri 2015) e La libertà e i suoi vincoli (Castelvecchi 2017).
E’ inoltre autore del libro: Senza Dio. Del buon uso dell’ateismo (Tea 2010). Sul cardinale Martini ha scritto La lezione di Martini. Quello che da ateo ho imparato da un cardinale (Piemme 2013). E’ anche autore di: Il tradimento: in politica, in amore e non solo (Guanda 2014), Lussuria, la passione della conoscenza (Il Mulino 2010) e La filosofia di Topolino (con I. Cozzaglio, Guanda 2013)
Recentemente ha pubblicato il volume La danza della parola. L’ironia come arma civile per combattere schemi e dogmatismi (Mondadori, 2019).
Il punto centrale delle sue riflessioni è l’intreccio tra crescita della scienza e libertà individuale e civile.
UTOPIA – lunedì 30 marzo h. 21
Stefano Zecchi, nato a Venezia nel 1945, è ordinario di Estetica all’Università di Milano. E’ presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. E’ editorialista del quotidiano “Il giornale”.
Oltre ai saggi sulla fenomenologia e sull’estetica, sulla speranza e l’utopia, ha pubblicato da Mondadori i volumi: La fondazione utopica dell’arte (1984), L’artista armato: Contro i crimini della modernità (1998), L’arte di guardare (1999), Capire l’arte (2000), e inoltre: La bellezza (1990), Il brutto e il bello (1996), Le promesse della bellezza (2007). E’ anche autore del Sillabario del nuovo millennio e di L’uomo è ciò che guarda. Televisione e popolo (anche questi pubblicati da Mondadori rispettivamente nel 1993 e nel 2005)
Non è solo filosofo è anche autore di romanzi pubblicati da Mondadori: Estasi (1994), Sensualità (1995 premio Bancarella), Incantesimo (1997), Fedeltà (2001, premio Grinzane Hanbury), Amata per caso (2005), Il figlio giusto (2007), Quando ci batteva forte il cuore (2010) e Rose bianche a Fiume (2014).
Recentemente ha pubblicato il volume: Paradiso Occidente. La nostra decadenza e la seduzione della notte (Mondadori 2016)
Instaura un dialogo originale e fruttuoso con il Romanticismo, un’idea di civiltà densa di energia progettuale e di tensione utopica.
MONDO – mercoledì 22 aprile h. 21
Giacomo Marramao, nato a Catanzaro nel 1946, è stato nominato nel 2018 professore emerito all’Università di Roma Tre, dove ha insegnato Filosofia teoretica e Filosofia politica. E’ stato direttore scientifico della Fondazione Basso e membro del Collége international de philosophie di Parigi. Ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di Bucarest e di Cordoba, Ha ricevuto l’onorificenza delle “Palmes Philosophiques” dalla Presidenza della Repubblica Francese; ha ricevuto il Premio internazionale di filosofia “Karl-Otto Apel”.
Per due suoi libri (entrambi pubblicati Bollati Boringhieri 2008) ha ricevuto il Premio Pozzale “Luigi Russo” per La passione del presente , e il Premio di filosofia “Viaggio a Siracusa” per Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione. E’ autore anche del volume: Contro il potere. Filosofia e scrittura (2011) denuncia la valenza negativa del potere come “dominio sugli altri”.
Gli è stato dedicato un volume di studi in suo onore dal titolo Figure del conflitto, e gli è stata riservata una presentazione nel volume sui Filosofi italiani contemporanei della Storia della filosofia dell’editore Bompiani.
E’ impegnato a ricostruire l’universalità sul criterio della differenza, cercando di costruire una Cosmopoli Globale dove si può coltivare un sano politeismo dei valori.
CURA – mercoledì 6 maggio h. 21
Elena Pulcini, nata a L’Aquila nel 1950, è ordinario di Filosofia sociale all’Università di Firenze. Fa parte del Comitato scientifico di riviste filosofiche e politiche. E’ tra i coordinatori del Seminario di Filosofia Politica (Firenze), del Seminario di Teoria Critica (Gallarate/Cortona). E’ co-fondatrice del Seminario di Filosofia sociale (Firenze/Torino/Roma) e vice-presidente del Bureau del MAUSS (Movimento Anti – Utilitarista nelle Scienze Sociali).
E’ autrice dei libri: L’individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale (2001), Il potere di unire. Femminile, desiderio, cura (2003), La cura del mondo. Paura e responsabilità nell’età globale (2009) editi da Bollati Boringhieri. Ha inoltre pubblicato: Invidia. La passione triste (Il Mulino 2011) e “Specchio, specchio delle mie brame…” Bellezza e invidia (Orthotes 2017).
Recentemente ha curato con Sophie Bourgault il volume: Cura ed emozioni. Un’alleanza complessa (Il Mulino 2018).
Interessata al tema delle passioni, dell’individualismo moderno e del legame sociale, si occupa dei possibili fondamenti emotivi di una nuova etica, proponendo un’innovativa filosofia della cura.
A SCUOLA DI FILOSOFIA
Ideali da ripensare
Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” – Piazzale Martelli – Aula A-
LIBERTA’ – venerdì 28 febbraio h. 17,30
UGUAGLIANZA – venerdì 13 marzo h. 17,30
FRATELLANZA – venerdì 3 aprile h. 17,30
Giancarlo Galeazzi, nato ad Ancona nel 1942, è docente emerito di Filosofia morale all’Istituto teologico marchigiano della Pontificia Università Lateranense ed è stato direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose “Lumen gentium”, dove ha insegnato Filosofia teoretica. È stato fondatore e presidente ed è presidente onorario della Società Filosofica Italiana di Ancona. Ha collaborato alla terza pagina de “L’Osservatore Romano”. È membro della Accademia marchigiana di scienze lettere e arti, e Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. È cittadino benemerito del Comune di Ancona, e cittadino onorario del Comune di Osimo.
Ha curato l’edizione italiana di alcune opere di Jacques Maritain: Per una filosofia dell’educazione (La Scuola 2000), Cultura e libertà (Boni 1986). È autore dei volumi: Personalismo (Bibliografica 2000), Jacques Maritain un filosofo per il nostro tempo (Massimo1999 ), Da cristiani nella società tra impegno e testimonianza (Studia Picena 2016). Nei “Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche” ha pubblicato i volumi: Il pensiero di papa Francesco (2016) e Il pensiero di Jacques Maritain. Il filosofo e le Marche (2018).
Embodiedphilosophy® – Filosofia in movimento
una via pratica alla comprensione di principi filosofici
Dall’uno ai molti
di e con Simona Lisi
Teatro Sperimentale “Lirio Arena” di Ancona (Via Redipuglia, 57)
mercoledì 22 aprile h. 17.30
Simona Lisi, marchigiana, è danzatrice, attrice, autrice. Laureata in Filosofia e specializzata in Antropologia filosofica, è stata allieva del prof. Giorgio Agamben con cui ha sviluppato il suo pensiero estetico sulla danza e la corporeità. E’ interprete per alcuni tra i maggiori nomi della scena contemporanea, docente di drammaturgia corporea, somatica e danza contemporanea in istituzioni pubbliche e private tra cui l’Accademia di Belle Arti di Brera e Macerata, l’Università di Macerata, il Laba di Rimini e altri. Autrice di spettacoli multimediali tra danza, voce e immagine in movimento, propone nella sua ricerca pedagogica un’originale commistione tra tecniche somatiche, training fisico e filosofia che ha denominato embodyphilosophy®.
Suoi contributi scritti sono presenti nei volumi collettanei: In cerca di danza (Costa & Nolan, 2000), Creatori di senso a cura di M. Schiavoni (Aracne, 2013), Light, body, space a cura di N. Tomasevic (Artdigiland) e nella rivista Agalma edita da Mimesis (2019), è in uscita un suo ultimo saggio su Scenari edito sempre da Mimesis. Dirige i festival ”A piedi nudi nel parco” a Napoli e “Cinematica” ad Ancona, dove cura anche i Convegni nazionali su “Corporeità e nuovi media”.
DEBATE FILOSOFICO
degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia – Benincasa” di Ancona.
Utilità o inutilità della filosofia?
Teatro Sperimentale “Lirio Arena” di Ancona (Via Redipuglia, 57)
h. 10-12
lunedì 6 aprile
Impiegando la metodologia didattica del Debate, vengono poste a confronto due valutazioni della filosofia relative alla sua utilità o inutilità sulla base della riflessione sviluppata da Nuccio Ordine nel suo libro L’utilità dell’inutile (Bompiani)
Protagonisti del Debate sono studenti del Liceo Scientifico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Savoia – Benincasa” di Ancona. che l’INDIRE ha riconosciuto come una delle venti “Avanguardie Educative” di Italia.
Hanno coordinato l’attività di preparazione del Debate i professori: Daniela Di Bari e Michele Gabbanelli, docenti dell’IIS “Savoia – Benincasa” e membri della Commissione Avanguardie Educative (gruppo di lavoro sul Debate).
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“Gestuale” personale dell’artista Nicolás Rojas León a cura di Giuseppe Carli
L’artista cileno decorerà live un capo, un accessorio o un semplice oggetto portato dal pubblico presente
OPENING venerdì 21 giugno ore 19:00
Il centro d’arte Raffaello è lieto di ospitare la personale dell’artista cileno Nicolás Rojas León dal titolo “GESTUALE” a cura di Giuseppe Carli, che sarà inaugurata venerdì 21 giugno, ore 19:00 negli spazi espositivi di via Notarbartolo 9/e a Palermo. L’evento si inserisce all’interno del tour europeo dell’artista che prevede altre tappe nelle città di Madrid, Barcellona, Roma, Berlino, Londra e Parigi. La personale avrà inizio con una performance in strada. L’artista coinvolgerà il pubblico presente e semplici passanti, mettendo al centro dell’opera il “GESTO” focus del suo impulso creativo. Durante la serata, per tutti coloro che vorranno, Nicolás Rojas León sarà disposto a decorare live un oggetto, un capo di abbigliamento, un accessorio personale del pubblico presente.
“La scrittura ha in sè un potenziale visivo fatto di lettere e grafemi che oltre ad avere un senso e un suono legato alle convenzioni linguistiche, sono anche segni tracciati sul foglio – commenta il critico e curatore Giuseppe Carli – che sono leggibili anche come immagini, al di là del significato semantico che possiedono. Se n’erano già accorti i miniatori medievali quando trasformavano il capolettera in una piccola opera d’arte figurativa basandosi sulle forme geometriche delle varie iniziali. Nicolás Rojas León con la sua arte scrittoria si inserisce in questo processo comunicativo che è progredito sino ad oggi, passando nei primi anni del ‘900 con l’effetto onomatopeico delle parole di Filippo Tommaso Marinetti, il poeta futurista autore del celebre Zang Tumb Tumb alla Street Art. A prima vista le sue opere mostrano delle ovvie parentele formali con elementi entrati nella storia della pittura moderna, come le alternanze delle sapienti campiture di colore, grandi e piccoli gestualità che porta la scrittura ad appropriarsi dello spazio, transumando la fantasia a una condizione naturale e necessaria. Le scelte cromatiche – conclude Carli – variano in base ai concetti espressi nel testo, così al grigiore della notte corrispondono dei toni spenti, al fuoco fa riscontro una dominante rossa e al blu una prevalenza di toni freddi.”
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In occasione del solstizio d’estate e per augurare un buon avvio di stagione, sarà organizzato un cocktails allietato dalla presenza di DJ set Tony Tutone che regalerà agli ospiti una accurata selezione delle migliori hit estive. La mostra, sarà fruibile sino al 6 luglio 2019 (via Notarbartolo 9/e, 90141, Palermo) da lunedì a sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30. Domenica e lunedì mattina chiusi.
Nicolás Rojas León
Nicolás Rojas León
Biografia
RojasLeón, cileno, eccezionale per aver portato la calligrafia tradizionale in un ambiente molto più artistico e sperimentale, creatore del proprio stile, dove la gestualità e l’espressività sono parti fondamentali della sua arte. Attualmente ambasciatore Calligraffiti, dove è parte dei 25 artisti calligrafici più influenti al mondo.
RojasLeon nasce a Santiago in Cile nel 1986. Ha iniziato la sua carriera di artista nel 2012 a Buenos Aires, in Argentina, dove ha studiato con grandi artisti della calligrafia e del mondo della letteratura, come Silvia Cordero Vega (Argentina), Yani e Guille (Argentina), Ale Paul (Argentina), Roballos Naab (Argentina), Jhon Stevens (Olanda), Martina Flor (Germania) e gli altri. Dopo 2 anni inizia a studiare arte astratta alla Galleria Matienzo (Bsas) dove trova il perfetto mix tra arte Gestuale, Astrazione e Calligrafia. In quell’anno il suo stile si rafforza e comincia la sua carriera nel mondo dell’arte, il suo nome inizia a girare in diversi paesi, diventando un punto di riferimento per l’arte calligrafica, comincia così ad essere invitato a diversi festival di arte e design come Puma Urban Art, Trimarchi, Pixelation, Croma Festival, Università di Palermo, tra gli altri.
Sempre nel 2014 la sua carriera viene internazionalizzata partendo prima dalla Colombia (Medellin, Bogotà e Cartagena de Indias) e poi in diversi paesi e città d’ America come: Argentina, Ecuador, Stati Uniti d’America (NewYork e Miami) Messico e Perù.
Nel 2016 l’olandese Niel Neulman, precursore dell’arte calligrafica nella Street Art ed uno dei più importanti esponenti del movimento “Calligraffiti”, cura una mostra dove presenta i venticinque artisti calligrafici più influenti al mondo e RojasLeon è l’unico artista sudamericano a essere rappresentato e sponsorizzato.
Nel 2018 il marchio internazionale STARTER porta RojasLeon a Shanghai, in Cina, in uno degli eventi più importanti di Street Wear di tutta l’Asia:”Innersect Show”. Quest’evento segnerà la sua prospettiva artistica a livello globale.
RojasLeon attualmente si divide in tre paesi all’anno: Nord America, Sud America, Asia ed Europa, dove conduce workshop, interventi urbani e campioni del suo lavoro come artista, lavorando con diversi marchi come: Editorial Planeta, ZooYork, Starter, Redbull, iTunes, RayBan
Skechers, Adidas, Superga, Nike, NewEra, Corona Beer, Vans e molti altri.
EXHIBITION
2019
Art Walk Stgo (Santiago, Cile)
EstoEsArte? Galeria Mackena (Santiago, Cile)
2018
Expo “Calligraffiti” BacataCollection Gallery (Bogota, Colombia)
Innersect Show Starter Store (Shanghai Cina)
2017
Lira Gallery (Santiago, Chile)
Red Bermelo (DF, Messico)
Galleria Cima (Santiago, Cile)
2016
“Distintas Miradas” (Regione di Coquimbo, Cile)
Lolla Palooza di Galeria Cian (Santiago, Chile)
2015
Museo del giornalismo e della grafica (Guadalajara, Messico)
Go Design (Xalapa, Messico)
Galleria della mafia (Santiago del Cile)
Expo Weed (Santiago del Cile)
2014
Pixelation (Cordoba, Argentina)
Hotel Bobadillo (Cartagena de India, Colombia)
Trimarchi (Mar del Plata, Argentina)
Vans Classic Buenos Aires (Argentina)
Casa del sole (Santiago del Cile)
Sindicato Bar (Santiago del Cile)
2013
Puma Urban Art (Bsas Argentina)
Beats And Art (Bsas, Argentina)
The Sin Futuro (Bsas, Argentina)
Shanghai Dragon (Bsas, Argentina)
Gestuale, personale dell’artista Nicolás Rojas León “Gestuale” personale dell'artista Nicolás Rojas León a cura di Giuseppe Carli L’artista cileno decorerà live un capo, un accessorio o un semplice oggetto portato dal pubblico presente
OPENING venerdì 21 giugno ore 19:00
Il centro d'arte Raffaello è lieto di ospitare la personale dell'artista cileno Nicolás Rojas León dal titolo “GESTUALE” a cura di Giuseppe Carli, che sarà inaugurata venerdì 21 giugno, ore 19:00 negli spazi espositivi di via Notarbartolo 9/e a Palermo.
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Capitolo 3: da Buenos Aires al Perù
Eccoci, di nuovo in viaggio.
Stavolta, per risparmiare, abbiamo sfruttato il sito Carpooler, il BlaBlaCar argentino e ci siamo trovati in macchina con Marcelo Bruno e i suoi figli (gli automobilisti argentini sono spericolati, come facciano ad esserlo andando a 70/80 km/h non lo so, però lo sono). Scopriamo così che sulle autostrade argentine non esistono gli autogrill e, soprattutto, una volta usciti da Buenos Aires non esistono più guardrail e strade illuminate. Poco male, Victoria ci offre il mate e chiacchieriamo con il nostro pessimo spagnolo, fino ad arrivare a Rosario.
Tramite il sito Couchsurfing, troviamo Diego e Gabriela, una coppia disponibile ad ospitarci a casa loro per due notti e questa è stata senza dubbio la cosa migliore di Rosario.
Diego è un ingegnere elettronico e sta lavorando fuori città (lo vedremo in realtà solo l’ultima sera per un asado di addio), Gaby studia giurisprudenza e ci accoglie a mezzanotte e mezza con cena pronta e birra fresca. Hanno 34 e 37 anni, Gaby ha lasciato il mondo del lavoro per terminare gli studi con calma e serenità perché anche lei è stata vittima del troppo stress. Ci racconta che uno stagista in media guadagna 3000 pesos al mese, che sono circa 150 euro, ma che una buona cena per 2 al ristorante costa 1000 pesos e quindi non si riesce a vivere. Ci racconta che a lei e Diego non piace il modo in cui il mondo (il capitalismo) ha deciso che dobbiamo vivere e che a gennaio partiranno per il Perù in bicicletta e avranno una specie di carrozzina a rimorchio per portare 2 dei loro cani.. non sanno quanto ci metteranno e se e quando torneranno a casa, sanno solo di volerlo fare per provare a vivere nel modo in cui piace a loro. Si, ho detto 2 dei loro cani perché al nostro arrivo ci hanno accolto 4 cani e 2 gatti (chi non parte con loro sarà dato in adozione). In Argentina ci sono un sacco di cani e Gaby adotta temporaneamente quelli che trova messi peggio per strada, li risistema e cerca loro una famiglia. Noi ci siamo ovviamente innamorati dei gatti, ma stare con loro è stato rigenerante!! Diego e Gaby ci hanno trattato come se ci conoscessimo da una vita, abbiamo chiacchierato davvero tanto (e bevuto tantissima birra) e sicuramente ci resteranno nel cuore come una delle cose più belle del viaggio.
In confronto a questo, quello che abbiamo visto in giro per la città non sembra degno di nota. Rosario è piccolina e si divide in due grandi “lungofiume”: uno con la spiaggia e i bar (e le case bellissime) e uno con i parchi e qualche monumento (che, ovviamente, era chiuso o in ristrutturazione, con la solita fortuna). Siamo andati a vedere il complesso di palazzine in cui è nato il “Che”, abbiamo mangiato un gelato sul lungofiume e dopo una meravigliosa mangiata di carne in buona compagnia abbiamo lasciato la città.
Arriviamo a Cordoba, qui ci aspetta Maria, lavoreremo nel suo ostello. La città è piena di ragazzi, ci sono 7 università, è stata dichiarata Capitale della cultura del Sud America e, da una chiacchierata con Miguel (cileno), scopriamo che in Argentina l’università è gratuita (2 + 2 = cciovani!!). Durante la prima passeggiata serale scopriamo un quartiere in cui ogni sabato e domenica c’è il mercatino dell’artigianato, tutti gli hippie della provincia vengono a vendere i loro manufatti in legno, ferro battuto o uncinetto, c’è chi regala cuccioli, chi vende i suoi vecchi vinili, chi dipinge e chi suona. Tutto questo, unito alla mole di localini e birrerie artigianali rende l’atmosfera magica e colorata.
Per la vigilia di Natale decidiamo di restare in ostello (non abbiamo fatto in tempo a conoscere qualcuno) e scopriamo che i Cordobesi festeggiano come noi festeggiamo il Capodanno: fuochi d’artificio dalle 22 alle 4 del mattino e rientro con trucco sbavato e scarpe in mano la mattina di Natale. Magalì ci spiega che la crisi economica ha portato gli Argentini a risparmiare e non uscire più come una volta e, siccome sono molto credenti, per loro è più importante festeggiare il Natale che il Capodanno.
Noi, a Natale, siamo andati in gita tra le colline Cordobesi. Siamo andati a fare il bagno tra le cascate de “La Cumbrecita”, un paesello simil svizzero, completamente pedonalizzato. Meraviglia e fatica le parole d’ordine.
Al rientro a Cordoba ci siamo resi conto di una cosa importante (Gaby ce lo aveva detto): i Cordobesi parlano cantando.. cioè troncano le parole e le legano tra loro intonando una sorta di cantilena.. ecco fatto il danno: non capiamo quasi nulla di quello che dicono e il nostro spagnolo regredisce proporzionalmente all'aumento della nostra tristezza.. ci sentiamo un po’ fuori posto. I ragazzi cercano di coinvolgerci per la cena dell’ultimo dell’anno e in nostro onore preparano gnocchi con sugo alla bolognese (tutto fatto in casa da un cileno.. strano ma vero, buonissimi!!). Alle 2 di notte arriva anche un gruppetto di Peruviani (ovviamente intrusi) con strumenti al seguito.. e niente.. questo è stato il nostro Capodanno intriso di un mix di culture e tradizioni, improvvisato e “hostelmade”.
Dopo una doverosa gita ad Alta Gracia (la città in cui ha vissuto Che Guevara adolescente e in cui esiste un museo a lui dedicato) abbandoniamo Cordoba in direzione Mendoza. Gli autisti del bus cercano di ucciderci con una temperatura di aria condizionata troppo bassa e al nostro arrivo al Terminal, il couchsurfer che si era proposto di ospitarci è disperso. Tuttavia, grazie a questo imprevisto, conosciamo Nicolas e Julieta (la coppia che ha deciso di “adottarci” per due notti all'ultimo minuto) e ci innamoriamo!! Nico e Juli si sono sposati da poco e vivono, fuori Mendoza, con la famiglia di Julieta (altrimenti tra affitto e cibo non riuscirebbero a mettere da parte nulla) e 2 cani (Teo e la piccola Aria Stark mordicchia). Incontriamo Nico quando stacca da lavoro, dopo una giornata a passeggio per la città. Mendoza è molto carina.. È una città desertica che grazie ad un'attenta distribuzione dell'acqua che arriva direttamente dalla cima delle Ande, vive della produzione di vino. Ovviamente siamo caduti nella trappola dei tour del vino per turisti, ma avendo poco tempo non avevamo alternative e ne è valsa la pena (a parte aver dovuto interagire in inglese dopo un mese di spagnolo). Bottino: 2 bottiglie. Stare con Nico e Juli è stato facile e naturale. Chiacchierando (sempre davanti ad un buon pasto e un buon vino/birra) ci siamo resi conto di essere molto simili. Nico prende la vita con molta tranquillità, ama lo sport e non sopravvive senza siesta; Juli sta imparando a rilassarsi insieme a lui ma è molto emotiva e intensa e a volte non le riesce. Ale e Nico hanno guardato la partita della Roma insieme.. Io e Juli ci siamo confidate sui nostri malesseri nei confronti di passato e futuro.. E non volevamo più andare via! Fortunatamente verranno presto in Europa e ad aprile passeranno da Roma, quindi il nostro è stato un arrivederci.. Nonostante questo mi sono commossa al momento dei saluti (solita tenerella).
È giunta l'ora di cambiare paese.. Abbandoniamo l'Argentina risalendo le montagne e arriviamo in Cile (dopo 5 ore fermi alla dogana che però ci hanno permesso di vedere l'alba sulle Ande). Restiamo solo 3 giorni, giusto il tempo per visitare Santiago e Valparaíso. Santiago è una metropoli infinita ma è completamente diversa da Buenos Aires.. Sembra più disordinata e confusa, a livello di strade, monumenti, cibo e persone. C'è una moltitudine di stranieri che vive qui.. I barbieri (colombiani e peruviani) sembrano discoteche per la fila e il baccano che c'è in strada. È anche periodo di vacanze, quindi ci sono molti Americani e Argentini. Santiago ci regala le empanadas di mare.. Enormi e fritte (preferisco quelle argentine, ma il mio progetto di diventare un'empanadas prosegue fiero!!) ma per gustare un po’ più a pieno lo spirito cileno decidiamo di andare a Valparaíso, 2 ore di bus da Santiago. Una città enorme che si affaccia sulla costa da ben 42 colli (alla faccia di Roma e Catanzaro). Ogni colle è un quartiere e ogni palazzo è colorato o dipinto, l'effetto finale è bellissimo. Man mano che si sale sui colli, si incontrano case sempre più povere, ma esiste la “buena onda” ed è stampata su tutte le case con frasi promemoria che ti ricordano quanto può essere ricca la vita nonostante i soldi. Ora siamo pronti per il nostro volo di metà viaggio. Ci eravamo abituati all'Argentina e credo che ci mancherà ma il Perù mi attira moltissimo e ormai siamo “Mochileros”.. abbiamo tanta strada da fare. Hasta luego Argentina!! Gracias por todos.
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MACERATA – Overtime Festival giunge alla settima edizione. Dal 4 all’8 ottobre, Macerata vivrà il racconto dello sport a 360 gradi, diventando la capitale italiana dello sport e il cuore del romanzo di settore. Overtime, Festival nazionale del racconto e dell’etica sportiva, proporrà per cinque giorni ininterrotti incontri letterari, mostre e proiezioni cinematografiche finalizzati alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su passione e agonismo sportivi. Un festival per mantenere viva l’attenzione sui valori etico-sociali connessi allo sport, per celebrare gli spaccati di vita vissuta e le mille sfaccettature di chi lo sport lo pratica, ma anche di chi ne scrive, di chi ne ha fatto il proprio lavoro e di chi semplicemente lo segue con passione, trasporto e partecipazione.
Anche per l’edizione 2017, la strada intrapresa è quella solcata dalla tradizione dell’Associazione Culturale Pindaro, ideatrice ed organizzatrice dell’evento: offerta al pubblico di tematiche dallo spiccato spessore sociale, spunti di riflessione sportiva di strettissima attualità e costante correlazione con l’arte. 14 location e oltre 40 eventi, che vedranno come protagonisti nomi di primissimo piano dello sport, del giornalismo e dello spettacolo nazionale.
Edizione 2017 dedicata alle storie di “Gregari & Campioni” e caratterizzata da un respiro e una connotazione fortemente internazionali: alla tradizionale rassegna cinematografica Overtime Film Festival si sono iscritte oltre 50 pellicole provenienti dall’estero, che raccontano storie di sport e di cultura sportiva, mostrando ancora una volta che lo sport non conosce muri e barriere. Produzioni giunte anche da Brasile, Argentina, Corea, Iran, Spagna, Francia, Russia, Israele ed India.
“Overtime – ha detto il sindaco Romano Carancini intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – è un evento in cui ci riconosciamo perché trasmette valori e messaggi fondamentali. Debbo riconoscere il grandissimo livello rispetto alle iniziative messe in campo grazie all’associazione Pindaro, un soggetto trasversale, che riesce a raccogliere tanti soggetti”.
“Overtime – ha aggiuntol’assessore allo sport, Alferio Canesin – è un’iniziativa sulla quale l’Amministrazione comunale sette anni fece una scollessa e si è rivelata vincente. Ora è una rassegna storica che qualifica le attività dell’Amministrazione comunale di Macerata e tutto quello che ruota intorno allo sport e alla cultura. E’ fondamentale e importante continuare a portarla avanti per i suoi contenuti che guardano ai valori etici dello sport”.
Grazie alla collaborazione con l’Istituto Confucio di Macerata sarà approfondito il tema della grande passione della Cina per il calcio e lo sport: i due giornalisti veterani dei Giochi Olimpici Franco Bragagna e Stefano Vegliani parleranno della loro esperienza di inviati alle Olimpiadi di Pechino 2008; Nicholas Gineprini e Furio Zara della forza attrattiva della Super League, il massimo campionato di calcio cinese.
“Il festival Overtime – ha sottolineato il Rettore dell’ Università di Macerata Francesco Adornato – sta diventando sempre di più una rassegna qualificata che apre scenari internazionali e quest’anno con la Cina apre un confronto con una realtà culturale molto raffinata”.
Protagonisti dell’anteprima del festival l’ex calciatore colombiano dell’ Inter del Triplete Ivan Ramiro Cordoba e la sua Fundacion Colombia te quiere ver onlus che ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per progetti legati all’assistenza nutrizionale, medica e sociale dei bambini colombiani.
Sempre più punto di riferimento in Italia per giornalisti sportivi ed amanti di settore, Macerata ospiterà il gotha del giornalismo sportivo italiano. Tra i tanti ospiti l’ex pallavolista Andrea Lucchetta, il giornalista Claudio Arrigoni, la “voce Rai” Francesco Repice e le conferme di Nicola Calzaretta, Marco Ardemagni e Nazareno Rocchetti. Ad arricchire ed impreziosire i molteplici contenuti proposti, lo spettacolo teatrale “Eravamo quasi in cielo” di Gianfelice Facchetti in ricordo della squadra di vigili del fuoco dello Spezia, i racconti di Pierluigi Pardo, il pugile Clemente Russo, il vincitore del Premio Bancarella Sport 2017 Marco Pastonesi.
Graditissima ospite Maria Beatrice Benvenuti, la più giovane arbitro internazionale di rugby al mondo, che continua ad esercitare la sua passione nonostante l’insensato e violento “placcaggio“ di cui è stata vittima durante un incontro di Serie A maschile. Attesissimo l’evento in ricordo di Michele Scarponi (inaugurò Overtime Festival 2015), alla presenza del fratello Marco, di Francesco Moser e Luca Panichi.
Consolidata la collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata con cui sono stati concertati ed organizzati: il convegno del prof. Giuseppe Rivetti su sport e salute; il convegno della prof.ssa Catia Giaconi su sport ed inclusione sociale; il laboratorio di cucina creativa per famiglie a cura di Museo della Scuola; il contest culinario “Gli studenti Unimc ai fornelli, tra internazionalizzazione e rispetto della tradizione”, realizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Tipicità.
Novità dell’edizione 2017 la rassegna Overtime Wine Festival dedicata a sportivi che hanno investito nel mondo e nella cultura dello sport. Saranno presenti con eventi degustazione le Cantine Fabio Cordella (Buffon, Zamorano e Sneijder); Moser Trento, Daniele Tombolini Enologo, Cantina Ripa Teatina (Rocky Marciano) e Nettare dei Santi (Franco Riccardi).
Confermate anche per questa edizione le collaborazioni con il territorio e i suoi ordini professionali: Ordine dei Commercialisti e Ordine dagli Avvocati a cui si aggiunge nel 2017 quella con l’Ordine dei Giornalisti Marche. Rinnovata anche la partnership con Banca Provincia di Macerata con la quale viene proposta la presentazione del Progetto Tiro Libero alla presenza dell’attore Simone Riccioni, del regista Alessandro Valori e lo scrittore Jonathan Arpetti.
Momento toccante e molto significativo sarà infine l’incontro a Castelsantangelo sul Nera, paese raso al suolo dai terremoti del 2016, tra il Sindaco Mauro Falcucci e gli autori di “E vissero…sconfitti e vincenti”, un progetto unico nel suo genere creato dalla penna degli amici di Overtime Festival per non far spegnere i riflettori sul piccolo paese della Provincia di Macerata e la tragedia che l’ha colpito. Un libro fatto di storie, aneddoti, racconti e fantasie. Un libro che ha coinvolto il giornalismo sportivo italiano. Per la prima volta insieme. Tutti in nome della solidarietà e dell’etica sportiva.
Il ricchissimo calendario programmato si fregia inoltre del torneo di playstation Fifa Tournament 2018, delle esibizioni di Tango a cura di Accademia del Tango Macerata, del 1° Torneo Overtime Old Rugby in collaborazione con Banca Macerata Rugby, il Torneo di Subbuteo a cura di Subbuteo Club Macerata, le dimostrazioni di Judo del Maestro Corrado Croceri.
Overtime è un’idea di Pindaro Sports & Events, con il patrocinio di Regione Marche, e in collaborazione con Comune di Macerata, Università degli Studi di Macerata, Istituto Confucio, Camera di Commercio di Macerata, Rai, CONI Marche, Comitato Italiano Paralimpico, Tipicità, AIS Marche, Società Filarmonica Drammatica, CUS, Federazioni sportive nazionali, importanti realtà locali come Cooperativa Sociale Meridiana che curerà gli allestimenti delle location del festival e StammiBene, il progetto che sensibilizza i cittadini sui problemi legati alle dipendenze promosso dal Dipartimento Dipendenze Patologiche di Macerata.
Overtime Festival è sostenuto dal Comune di Macerata, Liomatic, Iplex, Banca della Provincia di Macerata, ACCA di Jesi, Harley Davidson Civitanova Marche, Centro Commerciale Val di Chienti, Maia Export, Dentalcity del dott. Paolo Pasquali, Eli, Adriatica Noleggio, GS Copy, Domizioli Viaggi, Sportilia, IESN. Red, Giaconi Editore, Green Nordic Walking, Live League, FEISCT, Cinema Italia e dai media partners Radio Linea, E’TV Macerata, Emmaus.
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