#Strabico
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“era solo un
gatto
strabico,
di un bianco sporco
con occhi smunti azzurri
non ti voglio annoiare con la sua
storia
dico solo
che ha avuto tanta sfortuna
ed era un bravo vecchio
ragazzo
ed è morto
come muore la gente
come muoiono gli elefanti
come muoiono i ratti
come muoiono i fiori
come l’acqua evapora e
il vento smette di soffiare
i polmoni hanno ceduto
lo scorso lunedì.
adesso lui è nel giardino
di rose
e ho sentito
una marcia commovente
suonata per lui
dentro di me
che so che
non molti di voi
ma solo alcuni
vorrebbero
sentire.”
(Charles Bukowski)
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in palestra abbiamo fatto un po’ di eye contact solo che io penso di essere diventato strabico perché tu facevi eye contact sì ma una pupilla mi è partita nei leggings che ti stavano dentro al culo
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"Sono rigorosamente della classe operaia. La differenza è che prima salivo su un autobus, andavo a lavorare in una fabbrica e tornavo di sera nel mio appartamento. Ora ho una casa più grande, e vado a lavorare in una Rolls Royce. Ma sto ancora lavorando in una fabbrica, solo che ora si chiama Universal.
Se aspirassi ad essere Robert Redford, mi raddrizzerei gli occhi e sistemerei naso e finirei come ogni altro attore pessimo, con due battute su Kojack. Ma invece in questo modo sono me stesso, sono una novità."
8 LUGLIO 1934 nasceva MARTY FELDAMN
attore comico. Lo sguardo strabico lo accompagnerà sulla scena e fuori. Il naso 'modellato' da un incontro di boxe e gli occhi plasmati un po' da ipertiroidismo e un po' da un'operazione in seguito ad un incidente stradale: fu così che la sua inconfondibile faccia poté diventare il suo marchio di fabbrica. Inizia a lavorare ad alcune commedie in teatri minori, cominciando a poco a poco a sviluppare una propria comicità surreale, seguendo l'esempio dei suoi idoli, Buster Keaton e i fratelli Marx. Nel ‘74 interpreta il film che gli darà la notorietà mondiale: Frankenstein Junior di Mel Brooks. Feldman interpreta il leggendario servitore gobbo del dottor Frederick Frankenstein (interpretato dall'amico Gene Wilder)
Marty Feldman, Londra, 8 luglio 1934 – Città del Messico, 2 dicembre 1982.
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Se tutte le stelle del mondo A un certo momento Venissero giù ? Tutta una serie di astri Di polvere bianca scaricata dal cielo Ma il cielo senza i suoi occhi Non brillerebbe più
Se tutta la gente del mondo Senza nessuna ragione Alzasse la testa E volasse su Senza il loro casino Quel doloroso rumore La terra povero cuore Non batterebbe più
Mi manca sempre l'elastico Per tener su le mutande Così che le mutande Al momento più bello mi vanno giù
Come un sogno finito Magari un sogno importante Un amico tradito Anch'io sono stato tradito Ma non m'importa più
Tra il buio del cielo Le teste pelate bianche Le nostre parole si muovono stanche Non ci capiamo più
Ma io ho voglia di parlare Di stare ad ascoltare Di continuare a far l'asino Di comportarmi male Per poi non farlo più
Ah felicità Su quale treno della notte viaggerai Lo so Che passerai Ma come sempre in fretta Non ti fermi mai
Si tratterebbe di nuotare Prendendola con calma Farsi trasportare Dentro a due occhi grandi Magari blu
E per dovermi liberare Attraversare un mare medioevale Guardare contro un drago strabico Ma, di draghi, baby Non ce ne sono più
Forse per questo i sogni Sono così pallidi e bianchi E rimbalzano stanchi Tra le antenne lesse Delle varie tv
E ci ritornano in casa Portati da signori eleganti Sì sì che parlano Tutti quanti che applaudono Non ne vogliamo più
Ma se questo mondo È un mondo di cartone Allora per essere felici Basta un niente, magari una canzone O chi lo sa
Se no, sarebbe il caso Di provare a chiudere gli occhi E poi anche quando hai chiuso gli occhi Chissà cosa sarà
Ah felicità Su quale treno della notte viaggerai Lo so Che passerai Ma come sempre in fretta Non ti fermi mai
Ah felicità Su quale treno della notte viaggerai Lo so Che passerai Ma come sempre in fretta Non ti fermi mai
Ah felicità Su quale treno della notte viaggerai Lo so Che passerai Ma come sempre in fretta Non ti fermi mai
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\Il genio del cristianesimo dice\amerai l'uomo è simile all'amerai Dio\Il prossimo è simile a Dio\Il prossimo ha volto e voce, fame d’amore e bellezza, simili a Dio\Cielo e terra non si oppongono, si abbracciano\Vangelo strabico, verrebbe da dire\un occhio in alto, uno in basso, occhi nel cielo e piedi per terra\Ma chi è il mio prossimo?\Gli domanderà un altro dottore\ho trovato una risposta che mi ha allargato il cuore, quella di Gandhi, un non cristiano\il mio prossimo è tutto ciò che vive con me, su questa terra\Ermes Ronchi\
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Tralasciato di Katarina Frostenson
Katarina Frostenson (1953) �� una poetessa svedese adesso quel suono ritorna un rauco prolungato respironel quadro: una persona un campo novembreun cane lupo strabico col naso macchiato nelle nudelande sospettecome il tuo luogolà, là dove l’attesa è estremaMonaco Parigi Austerlitz Stoccolma Milanola speranza delle città freddeil sesso dei luoghi brutti luoghidove l’immondizia staesposta come cosa…
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#ProyeccionDeVida
🎥🎼 La Música en el Cine, presenta:
🎬 “EL DESFILE DEL AMOR” [The Love Parade]
🔎 Género: Comedia / Romance / Musical
⌛️ Duración: 107 minutos
✍️ Guión: Guy Bolton y Ernest Vajda
📘 Obra: Jules Chancel y Leon Xanrof
🎶 Música: W. Franke Harling, John Leipold, Oscar Potoker y Max Terr
📷 Fotografía: Victor Milner (B&W)

🗯 Argumento: Por sus deshonrosas aventuras en París, el agregado militar, conde Alfred Renard, es devuelto a su país de origen Sylvania, justo en los días en que los miembros del Consejo de Estado andan preocupados porque la reina Louise I no consigue casarse con ninguno de sus pretendientes... pero al ser llevado ante su presencia a la espera de recibir su castigo, Renard conseguirá seducirla y Sylvania va a tener a un príncipe consorte que ha jurado ante la iglesia ser dócil y obediente.
👥 Reparto: Maurice Chevalier (Alfred Renard), Jeanette MacDonald (Queen Louise), Lillian Roth (Lulu), Eugene Pallette (Minister of War), Virginia Bruce, Jean Harlow (Woman in Opera Box), Ben Turpin (Valletto Strabico), Lionel Belmore (Prime Minister), E. H. Calvert (Sylvanian Ambassador) y Edgar Norton (Master of Ceremonies) y Winter Hall.

📢 Dirección: Ernst Lubitsch
© Productora: Paramount Pictures
🌏 País: Estados Unidos
📅 Año: 1929


📽 Proyección:
📆 Sábado 23 de Marzo
🕚 11:00am.
🏪 Sala Azul del Centro Cultural PUCP (av. Camino Real 1075 San Isidro)
⭐ Organiza: Sociedad Filarmonica de Lima
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
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I'll be your mirror
performance people e site-specific ispirata da Bruceremo le città di Caterina Serra
di Ginevra Dolcemare insieme a Caterina Serra con Giovanni Pagnin suono: Giulio Polloniato
17.09.2023
Peggy Guggenheim Collection, Venezia
“Il rito è iniziare con la fine”. Cartoline scartate sospese a mezz’aria nel tonfo della palude. Si dice che il Grillo abbia intravisto una falce fare la barca sull’acqua. Si dice che la Volpe Nera sappia captare l’urbano porgendo l’orecchio ai pozzi. Si dice che sia lingua di amanti, cicale in auto ventilazione. Quale effetto provoca la parola d’amore? I’ll be your mirror è mossa da Bruceremo le città, romanzo inedito su Venezia di Caterina Serra. Giovanni Pagnin, il performateur dell’azione ne è l’illustratore. Tra visioni e soggettive sull’orlo del baratro, l’intervento per la terrazza di Canal Grande segue un andamento epistolare dove viene messa in discussione l’iper-rappresentazione del paesaggio, rimettendo al centro il corpo come vettore che tiene insieme passato e presente in quanto luogo futuro. Intempestivamente un orizzonte rosso si delinea: è strabico e simultaneo, nessuno l’avrebbe detto, qualcuno lo pronuncia ancora.
𝖨𝗇 𝗈𝖼𝖼𝖺𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖽𝗂 𝖠𝗏𝗏𝖾𝗇𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝗈#1 - 𝖣etto Mondo 𝖺 𝖼𝗎𝗋𝖺 𝖽𝗂 𝖤𝖽𝗈𝖺𝗋𝖽𝗈 𝖫𝖺𝗓𝗓𝖺𝗋𝗂. E𝗏𝖾𝗇𝗍𝗈 𝖼𝗈𝗇𝖼𝗅𝗎𝗌𝗂𝗏𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝗈𝗌𝗍𝗋𝖺 𝘌𝘥𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘉𝘢𝘤𝘤𝘪. 𝘓'𝘦𝘯𝘦𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦.
Ph. Salvatore Mangione, Giacomo Bianco
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Mi pare quasi di vedere un salice piangente prendere vita, tra il Reno e il Museo dei Tarocchi. Strade vecchie che somigliano ad altre strade. Mi accompagnava la mia strega, l'arcinemico, il mitico, Madama. Castelli che sembrano saraceni. Posso quasi allungare le dita e toccare la punta delle torri, inventare un manuale erotico per stilisti o meccanici, raggruppare versi di creature più disparate, essere ancora una metafora dentro la vita. Un occhio vigile su altri frammenti. Siete voi la mia condanna. Lo strabico disse che l'inferno è l'altro. Io so che l'altro invece non c'è. Condannata da spettri. Seguita da salici piangenti.
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Le malattie evitabili
Per quali motivi l'organizzazione sanitaria italiana è così caotica, è in continua crisi, non riesce ad assicurare ai lavoratori un'assistenza moderna secondo i dettami della scienza medica? La prima ragione è che le condizioni in cui vive gran parte della popolazione italiana causano innumerevoli malattie, che potrebbero essere evitate. Gli italiani sono costretti perciò a ricorrere sempre più spesso all'opera del medico, all'ambulatorio, all'ospedale, nella speranza (spesso nell'illusione) di ritrovare in gocce e in pillole la salute perduta. Il numero dei malati ricoverati in ospedale è cresciuto del 100% negli ultimi cinque anni: ma quanti di questi malati avrebbero potuto restare sani, o esser curati bene prima che la malattia si aggravasse e imponesse il ricovero? Quanti infortuni sul lavoro avrebbero potuto essere evitati imponendo ai padroni l'applicazione delle norme antinfortunistiche? Quanti bambini avrebbero potuto crescere più robusti se nutriti meglio? Quanti malati di mente (i ricoverati negli ospedali psichiatrici sono oltre 100 mila) avrebbero potuto restare sani se i ritmi di lavoro ed i rapporti fra gli uomini fossero stati meno logoranti? Quante bronchiti croniche, quanti tumori polmonari in meno si sarebbero avuti se l'aria delle nostre città industriali fosse stata più respirabile? Nessuna organizzazione sanitaria (e meno che mai quella italiana, così fragile e sconnessa) può essere in grado di resistere all'urto di tante richieste di cure, per malattie << superflue >> ed evitabili. A questo si aggiunge, nel determinare il boom delle richieste di intervento sanitario, un fenomeno che, contrariamente al precedente, ha aspetti positivi: il fatto cioè che i lavoratori, i cittadini malati che ieri accettavano passivamente di restare senza cure, oggi pretendono, esigono giustamente di essere guariti. Anche malattie e imperfezioni lievi (come una febbricola, un occhio un po' strabico, una tonsillite, un mal di stomaco, un ritardo della crescita, una carie dentaria) non sono più tollerate, sia perché si tiene maggiormente a star bene, sia perché si comincia a comprendere che da un piccolo male può nascere, se non si interviene in tempo, un danno più grave. La seconda ragione del malcontento dei lavoratori verso il sistema assistenziale italiano è che questo non garantisce cure uguali ad ognuno. Per i mutuati ci sono le file negli ambulatori, le visite frettolose del medico, le corsie affollate negli ospedali, per chi invece ha soldi in abbondanza ci sono visite più accurate, clinici di fama, case di cura lussuose. Basta guardare quel che accade quando uno invecchia: vi sono poche migliaia di dirigenti industriali o di alti funzionari della previdenza che prendono un milione al mese di pensione, e che possono vivere con ogni agio e curarsi da ogni malattia, e vi sono milioni di operai e contadini con 12.000 o 19.500 lire mensili, che non hanno di che sfamarsi e che diventano presto malati cronici irrecuperabili, destinati ad una fine prematura e alla segregazione dell'ospizio. L'estensione della mutualità, la conquista del diritto ad essere curati rappresentano un grande passo avanti, ma l'economia capitalistica basata sul massimo profitto limita questo diritto, impedisce che la salute sia sottratta alle leggi del mercato e diventi un bene accessibile ad ogni uomo indipendentemente dalle sue ricchezze. La terza ragione della crisi dell'organizzazione sanitaria italiana è di natura finanziaria, e deriva dal fatto che le maggiori spese sono assorbite dai medicinali. Una medicina non ha prezzo, per chi ne ha bisogno: rappresenta la salute, talora la vita, e per essa si è disposti a pagare senza badare alla spesa, finché si può. Proprio su tale inestimabile valore del farmaco per l'ammalato hanno edificato la loro fortuna in Italia i monopoli farmaceutici, giustamente bollati come << pirati della salute >>. Essi realizzano profitti del 60-90% sul prezzo dei medicinali, dissestano i bilanci delle famiglie e delle mutue, e dominano incontrastati perché hanno le autorità dalla loro parte.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Ah, […], dunque io non sono malato? Io non soffro? Io non ho affanni, palpitazioni, pirosi gastrica, emorroidi dell’anima, lo sai che quando sogno debbo mettere gli occhiali? Sogno strabico.
Giorgio Manganelli, Il personaggio, Archinto, 2002
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6 agosto … ricordiamo …
6 agosto … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2018: Jimmy il Fenomeno, pseudonimo di Luigi Origene Soffrano, attore italiano. Attore caratterista, ricordato per il viso dall’espressione inconfondibile, lo sguardo strabico, la parlata dialettale e la sconclusionata risata. (n. 1932) 2018: Piero Pinto, architetto e designer italiano. Tra le sue realizzazioni private più importanti troviamo: villa e appartamento per Mariuccia Mandelli Pinto;…

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#6 agosto#Ann Veronica Lahiff#Domenico Modugno#Jimmy il Fenomeno#Johan Verner Ölund#Luigi Origene Soffrano#Morti 6 agosto#Nancy Carroll#Piero Pinto#Warner Oland
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(...) Il rossobrunismo di matrice complottista ha origini in Italia nei tardi 70, quando una frangia del neofascismo teorizzò l’unione di rossi e neri contro il Sistema. Ne nacque anche un gruppo terroristico, Costruiamo l’azione, infiltrato dai Servizi . Secondo Costruiamo l'azione il Sistema era felice che i giovani di opposta fazione si sparassero tra di loro, mentre la soluzione era cominciare tutti a sparare sul Sistema, annullando tutte le differenze in nome del comune nemico . (...) L’annullamento delle differenze di campo giustificato dal disvelamento del complotto che tutti ci opprime è un passaggio chiave del rossobrunismo attuale, la cui influenza sull’opinione pubblica contemporanea è facilmente misurabile . Al di là delle ininfluenti siglette di ieri e di oggi, il tutorial pop di questa visione è (un) fresco video dell’ex conduttore Rai Giovanni Mucciaccia, una delirante “favola” su come il Sistema produca divisioni nel popolo per dividerlo. (...) Da Art Attack a Complott Attack. 🙄 (...) Dunque: tutto quello che pensi è falso e siamo vittime, come direbbe Orsini, di “quello che non ci dicono”. Chiaro che, su queste basi, non ha più senso nemmeno la divisione destra-sinistra, teoria che infatti è il cavallo di battaglia dei rossobruni di maggior successo: i 5S . (...) Perché sia il bruno a mangiare il rosso è evidente. L’antimperialismo rancido e strabico di impronta rossa è totalmente al servizio della narrazione bruna: le democrazie liberali sono peggio delle dittature, la propaganda Nato più pervasiva di quella russa, in quanto occulta. E ancora: i dittatori, pur dittatori, combattono anche in nome della libertà dal Grande Capitale e dal Grande Reset e, in realtà, comprimendo le libertà del loro popolo lo accudiscono e lo preservano dalla schiavitù occidentale. Una visione squisitamente fascista.
via https://twitter.com/il_cappellini/status/1524653737100427266
Sproloquio che esecra un sacco di VERITA’ (il Sistema che usa gli eventi come arma di distrazione di massa e per farlo genera FAKE NEWS di cui poi si lamenta, è sotto gli occhi di tutti) ma che cmq. parte da convergenze reali, veritiere e la cui riemergenza nel nostro piccolissimo abbiamo già più volte sottolineato da “tempi non sospetti”, come direbbero a Roma. Lo scrivente è S.Cappellini, uno che si presenta: “capo della redazione politica di @Repubblica”. Basterebbe questo.
Il suo problema è semplice: vede solo da un occhio. Così, invece di sottolineare un problema vero: - due IGNORANZE IN FUSIONE NON CONTROLLATA tra massimalisti sinistri e fasci - questo qui chiagne un purissimo sfogo di gelosia, da vecchia moglie comunista in menopausa, tradita e abbandonata dal suo ammore il popolazzo, che in quanto ad anti americanismo antiimperialismo, dopo le sue disastrose derive global e neolib., gli preferisce i più freschi, meno compromessi, vivaci e veraci, interessanti e meno IPOCRITI neofasci.
Siamo al gomblottismo degli anti gomblottisti. Invece di ammettere che è l’ignoranza delle élite kul-turali a generare MOSTRI, vedi m5s.; che fu la usucapione ed alterazione del concetto di “liberale” da parte dei sinistri (neo liberismo, liberal) ad aver lasciato a destra quaggiù un deserto abitabile solo da nomadi neofasci. Apprendisti stregoni ex sessantottini o figli di, che ora raccolgono ciò che han seminato.
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\Il prossimo è simile a Dio\Il prossimo ha volto e voce, ha cuore e bellezza, simili a Dio\La terra risponde al cielo\Vangelo strabico, verrebbe da dire\un occhio in alto, uno in basso, testa nel cielo e piedi per terra\La grandezza della vita ha a che fare con l'amore\Dio ha a che fare con l'amore\E Gesù è venuto a prendersene cura, come guaritore del disamore del mondo\Il disamore è l'unico peccato che rende deserta la terra e impensabile il domani. Venuto per guarire il cuore\E che diventi la culla del futuro e la culla di Dio\Ermes Ronchi\
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