#Silvio Sabatini
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yuli-ban · 3 years ago
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Sol Yulaan and Galgir Ghojin, two bollois, take a stroll down the ever-seedy Sasha Street, encountering a prostitute on their way to meet someone. Sasha Street has never recovered from the Maddox Depression, making an already slummy place rival 1970s Times Square/Hell's Kitchen in its descent to debauchery, poverty, and primal human lust. Yulaan wishes to meet with Silvio Sabatini, aka "Floyd the Barber," an explosively misogynistic and womanizing middle aged officemonkey whose whole genderpolitik is thrown askew by the very existence of bollois. He used to crave Yulaan's body, and still does to an extent. Before he knew what she was, he wanted to see her sway and swing and fall backwards— and knowing she as a woman would made him want to slit her throat and taxidermy her head as another example of whoredom.   Knowing now that she's a bolloi and coming to terms with the fact he's interacting with a nonhuman from another universe, he's left shook and constantly holds her and her friend Ghojin up to absurd standards that they nevertheless keep well, where a slip into femininity or sexuality for even a moment would cause him to throw himself at them in savage lust. For example, he obsesses himself over menstruation as a particularly wicked thing and freaks out when a battle-scarred Yulaan appears stained in blood along her crotch, joking that she's "finally having one of those cycles like a human" (which in truth is physiologically impossible for bollois to have). His mama, Clara Sabatini, made his own misogyny look cute, as she used to preach and scream about the Satanic evils of women and femininity for hours every afternoon in his childhood, instilling in him a mortal suspicion of women as supposed emissaries of the fiery man below. But the late Clara, the first-generation daughter of profoundly Catholic immigrants, would never have thought females like bollois existed... Bollois, who seem and behave almost like the very antithesis of women, do not fit in the worldview of ultra-misogynists like Sabatini, and this is the height of frustration. He doesn't want to deal with bollois; he wants to swing with Yaban women. ____________ Silvio Sabatini is inspired directly by Ed Gein. Similar deal with their respective mothers— Clara (named after Clara Petacci) is blatantly just Augusta Gein. Because bollois are designed almost specifically as "antiwomen" (at least by traditional patriarchal expectations), I wanted to see how types like the Geins would handle them. Truth be told, after the initial turmoil, they'd easily fit bollois into existing boxes. Sasha Street is inspired by 1970s New York, especially Times Square, Hell's Kitchen, and the Bronx. There's a reason hip hop, punk rock, and heavy metal found such comfy homes here. The place was like Saints Row in real life: obsessed with sex and overcome by violence. Just really raw, an American Weimar.
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abr · 4 years ago
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Se si sceglie di gestire la pandemia affidandosi ai numeri, occorre che siano precisi, omogenei, aggiornati. In Italia no. «Affrontiamo la pandemia con gli strumenti della peste del Manzoni», dice Corrado Crocetta, presidente della Società italiana di statistica. O «con una benda sugli occhi» (Fabio Sabatini, economista, La Sapienza) o «come mosche accecate» (Enrico Bucci, biologo, università di Philadelphia). (...) Almeno ci fossero tutti, i dati. Cinque regioni su venti non rispettano le regole. La Campania ha «un forte ritardo di notifica dei dati» che li rende «inaffidabili», dice l'Istituto superiore di sanità.  (...) Che vengono mandati da medici, ospedali e laboratori alle Asl. Da queste alle Regioni. Da queste alla Protezione Civile e al ministero. La Calabria utilizza il fax. «Metodo cartaceo o semiautomatico», ha spiegato in un convegno Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss. Qualcuno osa il foglio excel, ma non c'è un modulo standard. Quindi a Roma devono riversare i numeri su un software unico. Non esiste nemmeno un protocollo comune, per cui la Calabria può scorporare i pazienti «ventilati ma non intubati» dal calcolo dei posti occupati in terapia intensiva, abbassando il dato, d'emblée, da 14 a 2. Sui tamponi regna il fai-da-te.  (...) Alcuni positivi del bollettino odierno sono probabilmente già usciti dalla quarantena. Secondo Bucci, il fatidico indice Rt, «calcolato sui sintomatici con ritardo di due settimane e senza tener conto dei ritardi di trasmissione è una fandonia». Al di là del teatrino Regioni-governo, è tutto il sistema che non sta in piedi. Non che i dati scarseggino. Ce ne sono di inutili ma mancano quelli necessari.  (...)  (Ad esempio) non sappiamo, al di là del saldo giornaliero, quanti entrano ed escono dalle terapie intensive, e perché: sono curati meglio sul territorio? Non ci sono più letti? Guariscono? Muoiono? Un dato essenziale, spiegano Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, ex presidenti dell'Istat, è il tasso di contagio sulla popolazione. «Sembra incredibile, ma a otto mesi dai primi casi non si conosce e quindi non si tiene sotto controllo». (...) «Ci sono state carenza organizzative».
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/zone-rosse-zone-rotte-dati-ritoccati-all-39-ultimo-secondo-non-252123.htm
“Carenze organizzative”. Sempre i soliti, da Caporetto in poi. La soluzione in uno Stato che non funziona e amplifica i problemi? Ma è logico, di Stato ne serve DI PIU’  ! 
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fashionbooksmilano · 4 years ago
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100E + Ceramiche X il Paradiso
Artisti insieme per costruire una scuola
a cura di Sergio Calatroni
Sergio Calatroni Artroom , Milano 2008, 339 pagine, brossura
euro 35,00
email if you want to buy :[email protected]
Catalogo della mostra tenuta a Milano, Fondazione Stelline, Sala del Collezionista, 14-19 febbraio 2008 exhibition & no profit auction
Artisti, designer e architetti hanno ideato piastrelle in duplice esemplare per la realizzazione di un mosaico di due metri per due sul tema “Il Giardino dell’Eden”, e recentemente andate all’asta per finanziare - su iniziativa della Gabbianelli, Decorazione d'Interni - lo sviluppo della nuova Scuola del Centro di Studi e Ricerche Internazionali MAAAM (Morocco All Anonymous Art Marrakech). Ideatore della mostra e presidente del MAAAM e è l’architetto Sergio Calatroni. Quelle esposte al MIC sono le seconde copie delle piastrelle appositamente realizzate per questa mostra e per quella che seguirà alla Fondazione Orestiadi di Gibellina. Il motivo ispiratore delle ceramiche vuole essere la rilettura del tema del Giardino dell'Eden (Genesi, II) e la sua restituzione simbolica mediante l'uso della geometria, secondo l'antica tradizione islamica. “Eden” è una parola sumera che significa parco, giardino in pianura. Secondo la tradizione, questo luogo si trovava ad oriente della Palestina. Nel rigoglioso giardino crescevano due alberi: l'albero della conoscenza del bene e del male e l'albero della vita. Il giardino è dunque il simbolo del Paradiso Terrestre. Le ceramiche sono esposte accanto al bozzetto originale datato e firmato dall'autore.
Gli artisti Sergio Asti, Enrico Baleri, Antonio Ballista, Luigi Baroli, Lapo Binazzi, Julia Binfield, Jean Blanchaert, Virginia Cabassi Poma, Sergio Calatroni, Tassili Calatroni, Santi Caleca, Maurizio Cannavacciuolo, Lidia Carbone, Cy Carre', Lella Castaldo, Alice Cattaneo, Silvio Cattani, Luisa Cevese, Giovanni Chiaramente, Roberto Ciaccio, Aldo Cibic, Geppino Cilento, Antonella Cimatti, Antonio Colombo, Riccardo Dalisi, Tiziano Dal Pozzo, Aldo Damioli, Guido Daniele, Celeste Dell'Anna, Aurora Di Girolamo, Nathalie Du Pasquier, Era Ora Intelligence, Marta Fernández, Marco Ferreri, Pietro Finelli, Letizia Fornasieri, Enrico Francolini, Amalia Garufo, Dario Ghibaudo, Horatio Goni, Ezio Grisanti, Alessandro Guerriero, Guido Guidi, Pino Guidolotti, Takuo Kawashima, Ugo La Pietra, Colomba Leddi, Corrado Levi, Nicola Licitra, Salvatore Licitra, Marco Lodola, Paolo Lomazzi, Daniele Lombardi, Tommaso Maggio, Federico Maggioni, Luigi Mainolfi, Ugo Marano, Enzo Mari, Massimo Mariani, Barbara Martucci, Tullio Mazzotti, Alessandro Mendini, Fulvia Mendini, Ministero del Gusto, Luca Missoni, Mari Miyachi, Muga Miyahara, Axel Müller-Schöll, Yoshiaki Nishino, Alek O., Ohya Family, Original Designers 6R5, Annibale Oste, David Palterer, Antonio Paradiso, Massimo Piani, Steve Piccolo, Giuseppe Pino, Pier Paolo Pitocco, Gio Ponti, Lisa Ponti, Kuno Prey, Daniela Puppa, Franco Raggi, Bruno Rainaldi, Amato Rak, Prospero Rasulo, Roberto Remi, Guglielmo Renzi, Rohka, Alessandro Rossetti, Enzo Roveri, Giovanni Sabatini, Denis Santachiara, Fausto Santini, Luca Scacchetti, Patrizia Scarzella, Fabrizio Sclavi, Roberto Serino, Daniel Silver, Marina Sinibaldi Benatti, Maddalena Sisto, Franca Soncini, George Sowden, Giorgio Spiller, Luca Stoppini, Nello Teodori, Fabius Tita, Clino Trini Castelli, Maurizio Turchet, Guido Venturini, Matteo Vercelloni, Chung Yi Yang, Giorgio Vigna, Nanda Vigo, Valerio Vinaccia, Marco Zanuso Jr., Gianfranco Zavalloni.
08/01/21
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tmnotizie · 5 years ago
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GROTTAMMARE – “Un bollino per le piante di Grottammare”. Questo il titolo del convegno in programma domenica 24 novembre, alle ore 10 al teatro dell’Arancio di Grottammare alta. Organizzato dall’Associazione Vivaisti di Grottammare in collaborazione con la Città di Grottammare e con la Camera di Commercio delle Marche, l’appuntamento vuole fare il punto sui nuovi marchi che attestano la qualità della produzione vivaistica picena.
Lo scorso 18 giugno il Ministero dello Sviluppo economico ha accolto la domanda, presentata nel dicembre 2018 presso la Camera di Commercio delle Marche dall’associazione Vivaisti di Grottammare, per il riconoscimento di due “marchi d’area” alle produzione vivaistiche del nostro territorio.
In particolare, uno dei due marchi è specifico per l’”Alloro di Grottammare”, pianta leader dei vivai grottammaresi e piceni e candidata per il riconoscimento europeo di qualità (IGP o DOP), mentre l’altro, denominato “Picenum – Piante di Grottammare” copre tutte le altre piante prodotte in un ‘area che si estende formando un ipotetico rettangolo  da San Benedetto del Tronto a Pedaso lungo la costa, e da Moresco a Castel di Lama, come estremi interni, passando per il cuore delle produzioni che è Grottammare.
Al convegno, dopo il saluto del sindaco Enrico Piergallini e l’introduzione dell’assessore allo Sviluppo e alla Promozione Lorenzo Rossi, interverranno il presidente regionale della Camera di Commercio Gino Sabatini, e a seguire lo storico Germano Vitelli racconterà “le radici del vivaismo locale”, mentre il docente dell’Università Politecnica delle Marche Silvio Cardinali spiegherà l’importanza dei marchi in questo settore, anche in termini economici e promozionali.
“I due marchi – dichiara Francesco Balestra, presidente dell’Associazione Vivaisti di Grottammare, cui saranno affidate le conclusioni – permetteranno di valorizzare e far conoscere un territorio dalla centenaria tradizione vivaistica attraverso l’inserimento delle proprie produzioni in mercati nazionali ed internazionali. Inoltre l’utilizzo dei marchi  consentirà una maggiore trasparenza nei confronti del consumatore, in quanto esso è subordinato al rispetto di disciplinari di produzione”.
“Quella dei marchi è stata un’ottima notizia per il nostro territorio – si felicita l’assessore Lorenzo Rossi – che dimostra come una giovane associazione abbia già messo a segno in poco più di un anno importanti traguardi, anche grazie all’attenzione della Camera di Commercio regionale. Si tratta della conferma della salute di un settore produttivo che, pur in un contesto economico difficile, ha consapevolmente scelto di puntare sulla qualità. Ora sarà più facile arrivare ai marchi di Bruxelles”.
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