#Sergio Lucchetti
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Uscirà il 21 marzo, in concomitanza con la giornata mondiale contro il razzismo, il lungometraggio sull’uomo protagonista dell’incontro che ha segnato – o avrebbe dovuto segnare – la storia del pugilato europeo e, con esso, della società italiana. Un evento che oggi torna alla ribalta in tutta la sua prepotente e urgente necessità.
Verità. Tra chi la anela e chi pensa di trovarla, non abbastanza sono consapevoli di come essa sia un bene prezioso, quando criticamente sincero, di parte e non universale. A volte da proteggere, altre riscoprire, altre ancora da demolire, la verità è sempre figlia di una precisa weltanschauung, di una coscienza che è tanto «posizionale nel mondo», quanto «apertura al mondo» (J. P. Sartre); ossia di un processo di conoscenza necessariamente vivente e appartenente sì alla storia, ma se e solo se scritta con la minuscola, perché banale (nel senso dadaista, vitale e non monumentale), propria di singoli uomini e singole donne che, all’ombra dei grandi eventi (militari) o delle strutture (economiche e ideologiche), hanno spesso vissuto la lacerazione della propria carne e il naufragio dei propri sogni in prima persona e non come personaggi di un mero racconto.
Ed è proprio per la messa in crisi dell’insopportabile canovaccio di una e una sola Storia da trasmettere a caratteri cubitali e a reti unificate che il regista esordiente Tony Saccucci, con la collaborazione di Mauro Valeri (autore della biografia Nero di Roma, materiale base del film), si è adoperato portando alla luce la formidabile storia de Il pugile del Duce.
Il testo adattato al linguaggio cinematografico sta svolgendo una funzione divulgatrice non indifferente, permettendo una fruizione più ampia rispetto alla controparte cartacea al punto da destare l’attenzione del Parlamento Europeo, dove il 30 marzo Il pugile del Duce vedrà una proiezione speciale.
La vicenda di Leone Jacovacci, la verità di un pugile mulatto in un paese che si immaginava (e, purtroppo, non solo a quel tempo) di latte, l’Italia, non è affatto nota, nascosta in un passato che mezzi di comunicazione e istituzioni educative continuano quotidianamente a manipolare attraverso la narrazione di quello che, con perifrasi lirica, potremmo definire l’asfissiante silenzio degli sconfitti e degli ultimi.
Nella vita, si sa, c’è chi vince e c’è chi perde. Leone vinceva, e tanto, ma se la storia ama i vincitori, non sempre li declama. E se il perché di questo fallace oblio – che allora era fascista, oggi figlio del rigurgito di xenofobia che sta re-investendo l’Occidente – è chiaro ed evidente, con altrettanta forza si palesa la restituzione de Il pugile del Duce, di cui Saccucci firma regia, soggetto e sceneggiatura, ben oltre la semplice, per quanto convincente, operazione estetica o culturale.
Quando sei figlio di un italiano e una congolese, cresciuto negli anni dell’ascesa del Fascismo, non importa che tu sia il più forte nel tuo campo; non importa che tu ti sia affermato a livello nazionale ed europeo; non importa che tu sia un campione, perché non potrai mai essere il loro campione.
Quello che contava per il regime – un regime vacuo e ideologicamente fragile come quello incarnato dalla ridicola figura Mussolini, il Mangiafuoco per eccellenza che la propaganda mostrava con totale disprezzo di ogni pudore a torso nudo sul Terminillo o mentre dava esempio di autarchia arando i campo, ma che i creatori della pellicola per contrarietà scelgono di non mostrare mai, di lasciarlo presente in absentia così evidenziandone la funzione primaria solo nel titolo dell’opera – era la valenza simbolica del campione, non la sua reale esistenza, l’essere simbolo della romana fierezza, non l’esserlo realmente (romano). E quella valenza simbolica non poteva essere svolta dal volto di Leone, la cui vita si scopre essere costellata da negazioni: della nazionalità, dell’appartenenza e di una intera esistenza.
Le sue vicissitudini personali e sportive sono più che mai attuali e il portarle a fuoco, detta con le parole di Valeri, rappresenta un modo di «prendere atto di una realtà che non ci sta bene», un autentico dovere morale di chi, piuttosto che aspettare una mano invisibile capace di sistemare idealmente le cose, ha scelto di attivarsi per portare alla consapevolezza la drammatica condizione di un’età contemporanea che si scopre impaurita e incapace di confrontarsi criticamente con il proprio passato e il proprio presente, figurarsi di immaginarsi virtuosa e felice nel proprio futuro.
Accompagnato dalle musiche originali di Alessandro Gwis e Riccardo Manzi, dalla voce narrante di Angelo Nicotra e dagli interventi di Mauro Valeri – la cui vicenda privata si intreccia in modo inaspettato con quella del boxeur – Il pugile del Duce restituisce a Leone un’identità e a noi pagine di storia ancora sconosciute.
Dopo averne ricostruito le curiose circostanze biografiche (dalla nascita in Congo all’arrivo in Italia, dall’imbarco su una nave militare britannica, dove scopre la boxe, al peregrinare come pugile di successo tra Inghilterra e Francia con il nome John Douglas Walker) e focalizzato la propria attenzione sull’evento clou della carriera e, forse, della vita di Jacovacci (la sfida allo Stadio Nazionale per il titolo italiano ed europeo dei pesi medi del 1928 contro Mario Bosisio di fronte a circa quarantamile spettatori, anche in collegamento radio da altre città d’Italia), la direzione di Saccucci crea, infatti, le condizioni perfette per un film che solo riduttivamente potrebbe essere considerato ascrivibile al genere documentaristico.
Genere, il documentario, del quale il regista romano rigetta con audace consapevolezza ogni finta aura di asettica imparzialità, dando così forma e sostanza a un’inattaccabile operazione politica perché non ipocrita, ma dichiaratamente partigiana e costruita attraverso un’assennata e attenta ricerca filologica delle fonti: documenti cartacei e filmati, anche incompleti per la censura fascista (non a caso, le riprese riguardanti la sfida con Bosisio) messi a disposizione dall’Istituto Luce e montate da Chiara Ronchini con ritmo lieve ma incalzante prima della chiusura sulle parole dello stesso Valeri. Un finale suggestivo e dolcissimo, da cui emerge splendidamente e in tutta la sua potenza il richiamo alla responsabilità collettiva di ogni individuo che, come fil rouge, lega Leone a Valeri e la biografia di quest’ultimo alle intenzioni di Saccucci.
In un momento storico estremamente complicato e dagli equilibri precari come quello attuale, in cui si bada forse in maniera eccessiva a ciò che si vede, ma si presta decisamente poca attenzione a quello che si cela dietro, Il pugile del Duce si erge a manifesto dei dimenticati, a inno dei negletti e dei non rappresentati. Una vera e propria operazione di risveglio delle coscienze e della memoria che si spera non rappresenti un caso isolato.
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Il pugile del Duce Regia, soggetto e sceneggiatura Tony Saccucci liberamente tratto dal libro Nero di Roma di Mauro Valeri – Palombi Editori montaggio Chiara Ronchini direttore della fotografia Sabrina Varani musiche originali Alessandro Gwis, Riccardo Manzi sigla finale Leone di Diamante e Sandal voce narrante Angelo Nicotra voci Ezio Conenna, Simone Crisari, Sergio Lucchetti montaggio del suono Marco Furlani fonico di Mix Andrea Malavasi – SOUND ON STUDIOS con la partecipazione di Mauro Valeri – biografo di Leone Jacovacci Nicole Jacovacci – figlia di Leone Jacovacci Patrizio Sumbu Kalambay – campione mondiale dei pesi medi immagini di repertorio Archivio Storico Istituto Luce Cinecittà, British Pathè fotografie e documenti Archivio del CONI, Archivio di Vincenzo Belfiore, Archivio di famiglia di Leone Jacovacci, Archivio Federazione Pugilistica Italiana, Bibliothèque Nationale de France ricerche d’archivio Nathalie Giacobino produzione Istituto Luce Cinecittà produzione esecutiva Maura Cosenza patrocinio di CONI, Federazione Pugilistica Italiana, ARDI – European Parliament Anti-Racism and Diversity Intergroup, MigrArti distribuzione Istituto Luce Cinecittà durata 65′
Il pugile del Duce Uscirà il 21 marzo, in concomitanza con la giornata mondiale contro il razzismo, il lungometraggio sull'uomo protagonista dell'incontro che ha segnato - o avrebbe dovuto segnare - la storia del pugilato europeo e, con esso, della società italiana.
#Angelo Nicotra#Ezio Conenna#lessandro Gwis#Mauro Valeri#Nicole Jacovacci#o Chiara Ronchini#Patrizio Sumbu Kalambay#Recensione Il pugile del Duce#Riccardo Manzi#Sergio Lucchetti#Simone Crisari#Tony Saccucci
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Revelada a capa da antologia "A Sociedade dos Corvos - Volume II" #Repost @editoracoerencia (@get_repost) ・・・ Estamos muito animados com a continuação desse projeto! "A sociedade dos Corvos – Volume II", a continuação da antologia inspirada em Edgar Allan Poe, organizada por @camilakaihatsu . . . Sinopse: "A Sociedade dos Corvos – Volume II" é uma antologia de terror e suspense em homenagem aos 210 anos de Edgar Allan Poe. São 19 contos inspirados diretamente em poemas e contos de Poe. Organizada por C. B. Kaihatsu, a obra traz ilustrações de Haniel de Farias Luiz, J. A. Nalon e Rafael Danesin. O prefácio, assinado a quatro mãos, é do mestre do horror nacional e papa da Pulp Fiction no Brasil, R. F. Lucchetti, e do editor Marco Aurélio Lucchetti. Biografia da organizadora: C. B. Kaihatsu é escritora, poetisa, antologista, bailarina clássica e de jazz, engenheira de controle e automação e colunista cultural no Jornal Tribuna de Paulínia e no site CultEcléticos. Coautora de Retalhos: Almas em Versos e organizadora das antologias A Sociedade dos Corvos, Sociedade dos Poetas Vivos e O Mundo Fantástico de R. F. Lucchetti. Também é idealizadora do projeto literário Clube dos Cinco. Autores participantes: Alfredo Alvarenga Bruno Godoi C. B. Kaihatsu C. David Carlos H. F. Gomes Erisvaldo Correia Igor Chacon J. A. Nalon Leonardo Duprates L. J. Lunewalker Mateus Herpich Meg Mendes Morphine Epiphany Natanael Otávio Rafael Danesin Ricardo Ventura Rodrigo Ortiz Vinholo Sergio Mattos W. F. Endlich Ilustradores: Haniel de Farias Luiz J. A. Nalon Rafael Danesin https://www.instagram.com/p/BxfomWlgHcN/?igshid=17nydri5xejby
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Dopocena con… Sergio Lucchetti e Andrea Lavagnino 5 dicembre 2019 #RadioCigliano #DopocenaCon #AlessioCigliano #SergioLucchetti #AndreaLavagnino #doppiaggio #dubbing #musica #diretta #live #attori #attoriitaliani #chiacchiere #talk #sitodellevoci #rdd🎙 #roma #italia (presso La Giustiniana, Lazio, Italy) https://www.instagram.com/p/B5uRahgoEHO/?igshid=68a99hzvac63
#radiocigliano#dopocenacon#alessiocigliano#sergiolucchetti#andrealavagnino#doppiaggio#dubbing#musica#diretta#live#attori#attoriitaliani#chiacchiere#talk#sitodellevoci#rdd🎙#roma#italia
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ANCONA – Questi i risultati delle elezioni per i Centri Territoriali Permanenti del 23 febbraio.
CTP 1
lista n. 1 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 5 seggi : voti 180
Santoncini Patrizia – Mangani Lidia – Campanella Valeria – Donati Daniele -Matarazzo Gabriele
lista n. 2 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 7 seggi: voti 224
Piccinini Carla Maria – David Andrea – Nocchi Marco – Maurizi Marina – Zolotti Fabiola – Colonna Pierluigi – Bevilacqua Davide
lista n. 3 NOI CON ANCONA 3 seggi: voti 107
Tombolini Maria Elisabetta – Paolini Federico – Giacobbe Michele Marco.
CTP 2
lista n. 1 QUARTIERE IN MOVIMENTO 1 seggio: voti 112
Sparapani Enrico
lista n. 2 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 3 seggi: voti 210
Talevi Patrizia – Scerre Stefano – Carletti Mauro
lista n. 3 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 8 seggi: voti 480
Dameno Maria Cristina – Dotti Andrea – Gagliardini Rolando – Oddi Sandro – Massaccesi Romina – Nicoletti Lino – D’Amora Maria – Gaddoni Giorgio
lista n. 4 NOI CON ANCONA 3 seggi: voti 188
Picciafuoco Loriana – Benvenuti Ambretta – Bevilacqua Davide
CTP3
lista n. 1 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 4 seggi: voti 115
Boni Loretta – Mariotti Silvia – Gnemmi Giacomo – Vietri Raffaele
lista n. 2 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 6 seggi: voti 144
Marzoli Valeria – Moretta Davide – Wade Omar – Manetti Carlo – Karafile Kajo – Semenova Iana Olegivna
lista n. 3 QUARTIERE IN MOVIMENTO 2 seggi: voti 47
Fiara Oriana – Stampella Massimiliano
lista n. 4 NOI CON ANCONA 3 seggi: voti 79
Novelli Francesco – Lupacchini Angelica – Esposito Vincenzo.
CTP4
lista n. 1 QUARTIERE IN MOVIMENTO 3 seggi: voti 94
Caporelli Walter – Cantarini Albalisa – Mignone Antonio
lista n. 2 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 4 seggi : voti 130
Dubbini Michele – Lodolini Paola – Pavani Alfio – Gradara Norma
lista n. 3 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 6 seggi: voti 200
Lorenzini Marco – Cardelli Valeria – Lucchetti Diego – Finaurini Fabrizio – Romagnoli Daniela – Boscaro Maddalena
lista n. 4 NOI CON ANCONA 2 seggi: 89
De Caridi Alessandro – Moroni Maria Chiara.
CTP 5
lista n. 1 QUARTIERE IN MOVIMENTO 1 seggi: voti 85
Molinari Graziella
lista n. 2 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 8 seggi: voti 409
Pini Annalisa – Verardi Alessandro – Sanna Daniele – Bianchelli Cecilia – Bastianelli Paolo – Pistelli Sara – Impiglia Osvaldo – Longo Alessandro
lista n. 3 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 2 seggi: voti 152
Orlandini Pier Paolo – Moglie Alessio
lista n. 4 ANCONA NUOVA 0 seggi voti 21
lista n. 5 NOI CON ANCONA 4 seggi: voti 243
Latini Orlanda – Perticaroli Tommaso – Bernini Giuseppe – Pasquini Gianluca.
CTP 6
lista n. 1 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 3 seggi: voti 113
Frattini Chiara – Forte Antonio – Gabbianelli Stefania
lista n. 2 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 10 seggi: voti 288
Messi Egildo – Samuele Anna – Maiolini Marco – Ridoni Benedetta – Sollitto Dania – Ausili Giulia – Battistoni Gilberto – Ausili Claudia – Lanari Cesare – Scuterini Renato
lista n. 3 NOI CON ANCONA 2 seggi: voti 70
Canafoglia Matteo – Sargentoni Paola.
CTP 7
lista n. 1 DIFENDI ANCONA 1 seggio: voti 73
Di Maio Michele
lista n. 2 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 8 seggi: voti 336
Urbinati David – Ceselli Sabrina – Bramucci Fabrizio – Principi Anna Lisa – Bolognini Alessandro – Moretti Maria Rita – Polverini Ivan – Campa Sergio
lista n. 3 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 1 seggio: voti 64
Fanfarillo Antonio
Lista n. 4 QUARTIERE IN MOVIMENTO 1 seggio: voti 57
Palumbo Angelica
lista n. 5 NOI CON ANCONA 4 seggi: voti 200
Rossi Nicola – Censi Massimo – Perugini Francesco – Perugini Elena.
CTP 8
lista unica CONERO D’AMARE 10 seggi: voti 398
Giovagnoni Raffaela – Chitarrini Guglielmo – Casaccia Diego – Ottaviani Naomi – Polidori Federica – Battistoni Alessandro – Cuccaroni Valerio – Dubbini Franco – Vitrini Stefano – Conti Giuseppina.
CTP 9
lista n. 1 INSIEME X I NOSTRI QUARTIERI 8 seggi: voti 354
Pistelli Fiorenzo – Sabbatini Marta – Giaccaglia Federico – Gullì Carmine – Tripoli Donatella Di Bitonto Caterina – Benedettelli Alessandra – Baiocchi Flavio
lista n. 2 ALTRA IDEA DI QUARTIERE 1 seggio: voti 61
Crispiani Stefano
lista n. 3 NOI CON ANCONA 1 seggio: voti 79
Ferrini Fabrizio.
TOTALE VOTI DI LISTA VALIDI: 5.402
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MONTEPRANDONE – Si è svolta in piazza dell’Aquila a Monteprandone, la premiazione del frustingo più buono. Il concorso, alla sua prima edizione, è stato organizzato dall’Associazione Centopercento e ha visto concorrere venti massaie e nove attività commerciali del territorio marchigiano.
Obiettivo dei partecipanti era quello di realizzare un frustingo secondo la propria personale ricetta adoperando esclusivamente prodotti italiani. I prodotti sono stati giudicati da una giuria di esperti composta da Laura Di Pietrantonio, giornalista enogastronomica e organizzatrice di eventi, Elisabetta Gnani, giornalista e attualmente responsabile della comunicazione presso la Gambero Rosso Academy, Samuela Conti, social media manager e food photography, Tiziana Vagnoni, membro dell’Associazione e Patrizio Evangelista, pasticcere.
Ad impreziosire l’evento è stato il contributo del professor Tommaso Lucchetti che ha tenuto una conferenza sulla storicitá di questo dolce ritenuto tra i più antichi d’Italia. Ecco i premiati.
Per la categoria massaie, il frustingo più buono è stato realizzato dalla ventiseienne Jessica Capriotti che, per l’occasione, ha utilizzato tutti i segreti della nonna. Jessica si è aggiudicata una targa di riconoscimento e un super cesto natalizio arricchito da gustosi prodotti enogastronomici. Al secondo posto Anna Alfonsi, seguita dalla terza classificata Maria Teresa Almonti.
Per la categoria commercianti, invece, il frustingo più buono è stato preparato dalla pasticceria Cruciani di Centobuchi premiata con un soggiorno di una notte per due persone con ingresso spa. Il frustingo di Cruciani è stato seguito, per una manciata di punti, da quello di Ermetina Mira del ristorante San Giacomo di Monteprandone. La stessa Ermetina ha lanciato un appello a tutti i suoi colleghi affinché la forte tradizione di questo dolce venga valorizzata ulteriormente dalla volontà di sperimentare ulteriori modalità di presentazione. Ad aggiudicarsi il terzo posto il panificio Mariani di Porto D’Ascoli.
“Il frustingo è un dolce che non si realizza in poco tempo e proprio per questo motivo vorrei ringraziare le massaie e le attività che hanno partecipato a questo concorso molto simpatico” – ha dichiarato il vice sindaco Sergio Loggi – “Questa è un’iniziativa che si ripeterá anche il prossimo anno cin la certezza che crescerà ancora di più come tutto il Natale al Centopercento”- ha dichiarato Tiziana Vagnoni a nome di tutta l’associazione Centopercento.
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CASTIGNANO – Per gli antichi romani era la “panacea di tutti i mali”, per Carlo Magno non si poteva vivere senza. Oggi è un piccolo seme di speranza divenuto il primo Presidio Slow Food riconosciuto nell’area del cratere sismico, nelle Marche post terremoto. E’ l’Anice verde di Castignano che diventa segno di futuro e celebra il riconoscimento nel segno della tradizione e della biodiversità in un Festival, Anìs 2018, dal 13 al 14 luglio nel piccolo borgo Piceno.
Al centro incontri, laboratori sul gusto – focus su gelati, liquori e birra all’anice verde – ricerche e video documentari. Nella due giorni di Castignano il racconto di un seme che è tradizione nelle ricette delle Marche, dalla cucina alla famosa Anisetta o Mistrà, e che si candida a una sfida da Davide contro Golia: piccolo, grande, alleato naturale in agricoltura contro i pesticidi chimici utilizzati dalle multinazionali.
Saranno infatti i risultati di due diverse ricerche universitarie, duemila anni dopo, a dare contenuto scientifico alle ricette di lunga vita dei romani che nei semi di anice trovavano l’elisir contro l’avanzare del tempo. E’, nella sostanza, il riscatto di un territorio colpito dal sisma e segnato da calanchi, tornato a imbiancarsi con le piante di anice verde dopo anni di oblio.
Il Presidio arriva come opera di alcuni testardi produttori locali riuniti in associazione, che, partiti dall’ultimo campo rimasto prima dell’estinzione, sono tornati a coltivare il seme in modalità “caparbiamente manuale” mantenendo uno standard 100 % Bio e legandolo al territorio. Oggi sono 25 tra produttori e trasformatori per oltre 10 ettari coltivati.
L’apertura di Anis 2018 venerdì 13 luglio alle 16: si parte dalle ricerche di Tommaso Lucchetti, docente di Storia e Cultura dell’alimentazione dell’Università di Parma, per arrivare a quelle di Filippo Maggi, docente di botanica farmaceutica a Unicam. A seguire il laboratorio sul gelato artigianale al cioccolato e anice verde, all’ex stabilimento bacologico Scaramucci.
Il clou sabato 14 luglio: gli incontri, le escursioni musicali tra le piante fiorite e la presentazione del video documentario “Lady Pimpinella”, a cura del giornalista Lucio Cristino. Si parte alle 10, teatro comunale, con la presentazione del progetto di tutela, a cura di Sergio Corradetti, presidente dell’associazione. A seguire gli incontri con gli attori locali e nazionali: i referenti delle massime istituzioni Anna Casini, vice presidente della Regione Marche, Paolo D’Erasmo presidente della Provincia di Ascoli Piceno e Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio di Ascoli Piceno.
Quindi quelli di Slow Food Italia, Francesca Baldereschi, e Slow Food Marche, il presidente Ugo Pazzi, e la condotta del Piceno, con Nelson Gentili. Nel pomeriggio ore 17,30 una salutare passeggiata al tramonto tra i campi di anice verde, allietata da note musicali, quindi i laboratori su distillati, gelati e birra con i semi del Presidio.
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Dopocena con... Sergio Lucchetti 2 marzo 2017 https://youtu.be/66r2p5weU1A (presso Rome, Italy)
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02.03.2017. (121) Dopocena con... Sergio Lucchetti
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