#Savinio A.
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Basta la parola
Amare le parole come D’Annunzio per la loro bellezza e sonorità, è amore da amatori superficiali e offensivo per l’onore, per l’orgoglio, per l’anima delle parole: le quali invece si volgono commosse e riconoscenti a chi come Leopardi le scruta nell'intimo e manifesta tanta amorosa curiosità per il segreto, per i segreti che ciascuna di esse racchiude. Leopardi sale tante volte al lirismo su per le scale dell’etimologia.
A. Savinio, Nuova enciclopedia [postumo, 1977], Milano, Adelphi, 2011
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Alberto Savinio (1891-1952) — Fall of the Angels [oil on canvas, 1929]
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Alberto Savinio (Italian, 1891-1952), Il sonno di Eva [Eve’s Sleep], 1941. Tempera on paper laid on canvas, 80 x 100 cm.
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Alberto Savinio (Italian,1891-1952)
Le fleuve, 1950
Oil on canvas
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Alberto Savinio - Ritratto di Mademoiselle Parisis (1929)
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l’ignorante schietto può diventare dannoso, sì, in quanto la sua mente è circondata di buio ed egli cammina nelle tenebre, ma ben più dannoso, ben più pericoloso è l’uomo mediocremente istruito, il quale, ingannato dal lumino della sua minuscola sapienza, crede di possedere il faro che illumina il mondo e scopre tutte le verità, e sulla scorta di questo lumino è tratto a ragionare, a dedurre, a fondare teorie. E quando si pensi che la stragrande maggioranza degli uomini ‘istruiti’ [...] ha in testa soltanto quel suo lumino, ed è pronto a difendere a spada tratta la sua ‘infallibile’ sapienza, ad accusare, a infierire, a condannare, si capisce quale spaventoso pericolo costituisce questa istruzione zoppa, e come per nostra sicurezza si può anche invocare la pacifica e innocua ignoranza.
Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, alla voce ERRORI (SAPIENTI)
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Alberto Savinio - Una strana famiglia
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Alberto Savinio Roger et Angélique 1931
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Alberto Savinio (Italian, 1891-1952), La forêt dans l'appartement, 1930. Oil on canvas, 81 x 65 cm
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Alberto Savinio, "Monumento ai giocattoli" [Monument to toys], 1930
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“ L’instabilità di Delo, l’isola galleggiante nella quale Latona generò ai piedi di un palmizio i due bambini avuti da Giove, spiega il carattere di Apollo e quello di sua sorella Diana. Bisognerebbe studiare il carattere di coloro che sono nati su una nave: mi maraviglierebbe assai che costoro non avessero un carattere apollineo. Apollo è il più fatuo degli dei olimpii, il più vanesio, il meno significante. Gli Apolli abbondano tra noi. Basta guardarsi attorno: uomini di bella prestanza, con occhi a mandorla e aperti come finestre (ossia che non vedono né di dentro né di fuori), larghi di spalle, stretti di vita, bellissimi e di una inutilità perfetta. Naturalmente non posso fare nomi. Gli altri dei esercitano chi delle professioni, chi come Vulcano pratica addirittura un mestiere. Apollo, questo bellimbusto ingombrante e inetto a ogni occupazione seria, fu fatto musagete non sapendosi che altro fare di lui, cioè a dire conduttore delle muse, una carica che qualunque uomo fornito di un minimo di dignità avrebbe rifiutato con sdegno. Apollo oltre a ciò è il fugatore di tenebre, l’apportatore di luce, il sole in persona. Ma chi assicura che la luce è migliore delle tenebre? Al buio io penso meglio. Viene da Apollo la mania della solarità e quell'aggettivo « solare » che ha l’aria di dire tanto e in verità non dice niente. Rappresentanti di Apollo in poesia sono Giorgio Byron, Shelley, Gabriele D’Annunzio. Pensando alla inutilità di certa luce, si ha voglia di scendere in cantina. Per riabilitare la luce e salvarla dalle troppo vicine compromissioni, Nietzsche inventò l’« oscurità » della luce e che il meriggio è più profondo della mezzanotte. Malgrado ciò, il suo Zarathustra, stretto parente di Apollo, è uno dei personaggi più goffi e mal riusciti della letteratura universale. Vogliamo dire la verità? Apollo è il dio dell’estetismo. Quanto al mondo è più inconsistente, più retorico, più isterico, lo ha eletto suo dio. Noi siamo per il serpente Pitone. La rappresentazione plastica riflette questo carattere di Apollo, superficiale e privo di consistenza. L’Apollo cosiddetto del Belvedere, è il ritratto di un giocatore di golf. “
Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, Adelphi (collana Biblioteca, n° 70), 1ª edizione 1977. [Libro elettronico]
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Etimo... cosa?
L’etimologia è la psicologia del linguaggio, il modo di penetrare l’anima delle parole. Una mente etimologica trae infiniti godimenti dalle parole, i quali sono ignorati da coloro che non considerano le parole se non come suoni convenzionali; così come una mente psicologica trae infiniti godimenti dalla frequentazione degli uomini, i quali sono ignorati da coloro che non considerano l’uomo se non come una forma parlante e semovente.
A. Savinio, Nuova enciclopedia [postumo, 1977], Milano, Adelphi, 2011
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Alberto Savinio
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Alberto Savinio (Italian, 1891-1952), Una strana famiglia [A strange family], 1947. Gouache on canvas, 90 x 80.3 cm.
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Alberto Savinio (Italian,1891-1952)
Una strana famiglia, 1947
Oil on canvas
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[...] Stavo pensando che gli esseri umani sono materia difficile da maneggiare e la cura con cui lo fai – troppo spesso – non corrisponde alla loro fragilità né tanto meno alla loro resistenza.
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