#Sapere disegnare
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Io 🥰
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L'arte di disegnare all'aperto: libera la creatività nella natura
L’arte di disegnare all’aperto: creatività nella natura. L’arte del disegno è una pratica intrinsecamente connessa con l’osservazione e l’interpretazione del mondo che ci circonda. Tuttavia, spesso ci ritroviamo a limitare la nostra creatività a spazi chiusi, senza esplorare il potenziale ispiratore che si nasconde all’aperto. Disegnare all’aperto non solo offre una connessione più profonda con…
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#24hdrawinglab#disegnare all&039;aperto#disegnare all&039;aria aperta#disegnare con la parte destra del cervello#Il mondo del disegno#saper disegnare#sketchbook comodi per disegnare all&039;aperto
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Milo Manara il male di questa società quando schiatterà sarà sempre troppo tardi
#incredibile come sappia disegnare solo due persone e comunque sia ritenuto il genio del fumetto italiano#vedi a saper disegnare due tette negli anni 60
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Questo o quello?
(mandami un numero)
1. Cani o gatti?
2. Dolce o salato?
3. iOS o android?
4. Fotografare o farsi fotografare?
5. Alcolico o analcolico?
6. Pizza o sushi?
7. Coca-Cola o Pepsi?
8. Frutta o verdura?
9. Patatine o popcorn?
10. Ciliegie o fragole?
11. Film o serie TV?
12. Rock o pop?
13. Pianoforte o violino?
14. Vacanze in Italia o vacanze all'estero?
15. Letto o divano?
16. Pallavolo o basket?
17. Europa o America?
18. Pari o dispari?
19. Amicizia o amore?
20. Papà o mamma?
21. Telecinesi o telepatia?
22. Saper volare o invisibilità?
23. Baciare o essere baciati?
24. Sesso o amore?
25. Nero o bianco?
26. Rosso o blu?
27. Tacchi o scarpe da ginnastica?
28. Estate o inverno?
29. Tè caldo o tè freddo?
30. Tè al limone o tè alla pesca?
31. Sole o luna?
32. Spazio cosmico o profondità marine?
33. Mori o biondi?
34. Occhi chiari o scuri?
35. Ricci o lisci?
36. Doccia o vasca?
37. Acqua liscia o gassata?
38. Automobile o moto?
39. Aereo o treno?
40. Mareno montagna?
41. Pulire casa o cucinare?
42. Appartamento o villetta?
43. Figli maschi o figlie femmine?
44. Aglio o cipolla?
45. Medicina o omeopatia?
46. Italiano o matematica?
47. Inglese o spagnolo?
48. Bellezza o simpatía?
49. Cuore o cervello?
50. Walt Disney o Pixar?
51. Jasmine o Belle?
52. Laura Pausini o Elisa?
53. Tiziano Ferro o Marco Mengoni?
54. Cinema o teatro?
55. Cuffiette o cuffione?
56. Gonne o pantaloni?
57. Cravatta o papillon?
58. Instagram o Tik Tok?
59. Vaniglia o cioccolato?
60. Birra o vino?
61. Baci o abbracci?
62. Barba o pizzetto?
63. Condizionatore o ventilatore?
64. Stufa o termosifone?
65. Eurospin o Carrefour?
66. Nord o sud?
67. Est o ovest?
68. Pesce o carne?
69. Caffè dolce o amaro?
70. Cono o coppetta?
71. Capelli tinti o naturali?
72. Slip o boxer?
73. Penna o matita?
74. Ballo o canto?
75. Scrivere o disegnare?
76. Neve o pioggia?
77. Affitto o mutuo?
78. Cina o Giappone?
79. Sashimi o Carpaccio?
80. Tiramisù o profiteroles?
81. Casual o elegante?
82. Ristorante o fast food?
83. Pasta corta o lunga?
84. Harry Potter o LOTR?
85. Hunger games o Divergent?
86. Francia o Spagna?
87. Contanti o bancomat?
88. McDonald's o burger King?
89. Scacchi o dama?
90. Videogiochi o giochi in scatola?
91. Sport singoli o di squadra?
92. Ketchup o maionese?
93. Soldi o amore?
94. Batman o Superman?
95. Iron man o Captain America?
96. Bicicletta o monopattino?
97. Ansia o paura?
98. Sabato o domenica?
99. Bridgerton o stranger things?
100. _____ o _____? (Scegli tu)
#frasi italiane#frasi sulla vita#citazione#citazioni#citazione vita#domande#questo o quello#compagnia#ask#gente nuova#mandami un numero#domanda#box domande#anon
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Non hai più voglia di fare l’amore?
È normale, questa società ti ha tarpato l’origine dell’energia radice per radice: il gioco, la gioia, la risata, la fantasia, la magia, il ballo, il tatto, l’abbraccio, l’improvvisazione, le sorprese.
Per aver voglia di fare l’amore, devi fare il pane, trovare nuovi utilizzi agli oggetti, giocare con dei bambini, impiastricciarti tutto e morire dal ridere.
Devi cedere il comando alla fantasia e disegnare quello che viene su tutto quello che vedi.
Cucinare con combinazioni nuove ogni giorno, invitare gli amici, sperimentare con la materia, annusare pugni di sottobosco, abbracciare gli alberi, giocare con un cane sporcandoti da capo a piedi.
Per aver voglia di fare l’amore, la tua giornata dev’essere un tripudio di situazioni tragicomiche, surreali e poetiche…
Le persone di cui ti circondi dovrebbero essere collegate al cuore e alla pancia, ridere di gusto, godersi i sapori veri, vedere la bellezza in ogni cosa, saper tornare bambini, divertirsi con niente… E se non se lo ricordano, accendili tu.
Per aver voglia di fare l’amore, devi far sì che la tua vita sia un atto di creazione continua! Un circolo virtuoso. Un vulcano inesauribile. Una nave piena di tesori.
Scrivi, dipingi, canta ogni volta che puoi, gioca, fai scherzi, balla da sola, non importa che tempo fa, non importa cosa capita fuori, non importa se puoi o non puoi fare questo o quello oggi: svegliati con la certezza che tu renderai la tua giornata esilarante!
Per aver voglia di fare l’amore, devi sorprenderti, stupire te stessa, camminare sui divani, sdraiarti per terra, mangiare quando ti pare, creare con qualunque cosa - situazioni, opere, doni, battute, avventura...
Il gioco, la gioia, la risata, la fantasia, la magia, il ballo, il tatto, l’abbraccio, l’improvvisazione, la sorpresa devono diventare ingredienti immancabili della tua esistenza, dal momento in cui apri gli occhi alla mattina.
Per avere sempre voglia di fare l’amore, devi far sì che la tua vita sia un atto di creazione continua.
Sonia Serravalli
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l’amore è bello, bellissimo, ma a me piace più guardarlo che viverlo, come fosse una meravigliosa opera d’arte, una di quelle che ti lascia senza fiato a pensare quanto ti piacerebbe saper fare una cosa del genere, ma io i pennelli non li so usare, non so neppure scolpire il marmo e figurati se so disegnare
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Un anno fa in questo mese avevo un numero imprecisato di schede costantemente aperte su reperti naturalistici che mi servivano da reference alla lavorazione di "Le 60 avventure da vivere nella natura". È sugli scaffali delle librerie dallo scorso giugno, ma lo ritiro fuori ora che si sta affacciando la primavera perché è tornato il periodo migliore per rimettersi l'uniforme da esplorator* e andare in giro a caccia di tesori. Mi piacciono i manuali, non sai mai quando ti può tornare utile saper costruire una bottiglia filtrafango, oppure può capitare che qualcuno ti chieda di disegnare una cacca e tu ne conosci almeno venti tipi diversi e da uno scherzo iniziate a parlare dei regimi alimentari degli animali selvatici dei colli bolognesi. Ho guadagnato un badge per questo. Questa e altre avventure meravigliose sono il frutto del lavoro incredibile di Marco Priori e Alice Centioni, che ringrazio moltissimo per avermi dato fiducia nella realizzazione delle illustrazioni. La veste grafica è di Sara Signorini <3 e il libro è edito da Il battello a vapore 🌱
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Buongiorno 😴 (ore 6:02)
Ieri notte ho visto un film fantasy carino, si chiama Lady in the water. La parte finale non mi ha fatto impazzire, per il resto molto carino.
Sono molto contento e stressato allo stesso tempo ahahah. Stressato perché oggi a lavoro mancherà un collega e quindi devo farmi carico io del suo lavoro oltre che al mio. E contento perché tra una settimana esatto ho l'appuntamento dal tatuatore 😍 mi farò il mio quarto tatuaggio e sarà sul signore degli anelli.
Dovete sapere che io sono un grande appassionato del mondo di Tolkien. Se mi date una mappa dell'Italia e mi doveste chiedere dove si trovano tutte le regioni sicuramente sbaglierei (lo so è una cosa vergognosa, il mio non è un vanto ma un dato di fatto😅) , se invece mi date un foglio di carta bianco ed una matita vi potrei disegnare nel dettaglio la mappa di Valinor la terra degli immortali 🤣
Pensate che io ho un amico che invece è super appassionato di One piece, e una volta al giorno ci facciamo degli audio con delle "perle". Io gli racconto qualcosa sul signore degli anelli e lui qualcosa su One piece. Ormai è diventata un'abitudine ahaha
(piccolo set di foto di un viaggio fatto a Parigi ad ottobre)
Un abbraccio 💕
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A te piacerebbe creare un manga? avendone la possibilità.
Dipende cosa si intende per manga, il manga vero e proprio lo dico con risolutezza estrema, possono farlo solo i giapponesi, sono oggettivamente più bravi a disegnare tutti quanti perché disegnano il doppio di un normale occidentale ed è ovvio il motivo, in più non essendoci qui la cultura della tradizione del manga vero e proprio, ma lo strascico dell’essere fan, rende i prodotti un po’ delle copiature ma peggiori, non c’è una vera e propria idea originale, sembra che vogliano rendere l’idea del manga prendendo fin troppo spunto tanto da arrivare a non avere più un’identità, io come roba non la farei mai, ciò che ho fatto è stato prendere le mie influenze manga e trasformale in un ibrido con altre cose, si possono fare stili ispirati al disegno nipponico, ma pensare di creare un manga senza la capacità al 100% e senza sapere come si imposta una storia di quel tipo (perché è quello che conta) è a mio gusto personale, noiosissimo e non tiene per niente bene la competizione, prendi le influenze e fai qualcosa di tuo senza la paura di andare troppo fuori tema, il manga è fumetto come tutti gli altri dopotutto
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heyyy ciao :) voglio dirti che adoro abbestia la tua arte, e che cerchi di mettere un po’ di toscano non soltanto a pinocchio ma anche nel tuo oc lucignolo, l’ho apprezzo molto💖 e poi finalmente vedo qualcuno di italiano in questo fandom😭 a e voglio darti un headcanon: per me lucignolo sarebbe un perfetto livornese, ce lo vedo troppo a dire “ir tegame di tu ma” come sua parolaccia preferita o sennò “dé sei proprio un buodiùlo”
Ayooo!! Mi fa piacere sapere che siano altri toscani nel fandom, e grazie mille!! Molta gente sta apprezzando il mio Lucignolo e sono contento, me lo godo prima del reveal finale del gioco hahaha ( lo continuerò a disegnare, non abbandonerò il mio design ) Comunque, sì, anche io sono per il Lucignolo livornese perché sinceramente il suo essere rozzo si sposa perfettamente per quello che è il livornese stesso e adoro. Ecco uno sketchino che ho realizzato con le due frasi che hai detto e che ammetto mi hanno fatto ridere :^)
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“Mi dovrai scusare”, gli ho detto. “Ma non ci riesco proprio a spiegarti com’è fatta una cattedrale. Non ne sono proprio capace. Non posso fare meglio di così”. Il cieco è rimasto seduto immobile e mi ascoltava con la testa abbassata. Ho detto: “Il fatto è che le cattedrali non è che significhino niente di speciale per me. Niente. Le cattedrali. Sono solo cose da vedere in tv la sera tardi. Tutto lì”. È stato a quel punto che il cieco si è schiarito la gola. Gli è venuto su qualcosa. Ha tirato fuori un fazzoletto dalla tasca di dietro. Poi ha detto: “Ho capito, fratello. Non è un problema. Capita. Non stare a preoccupartene troppo”, così ha detto. “Ehi, sta’ a sentire. Me lo fai un favore? Mi è venuta un’idea. Perché non ti procuri un pezzo di carta pesante? E una penna. Proviamo a fare una cosa. Ne disegniamo una insieme. Prendi una penna e un pezzo di carta pesante. Coraggio, fratello, trovali e portali qua”, ha detto. E così sono salito di sopra. Mi pareva di non avere più un briciolo di forza nelle gambe. Me le sentivo come dopo aver fatto una corsa. Ho rovistato un po’ nello studio di mia moglie. Ho trovato delle penne a sfera in un cestino sulla scrivania. E poi mi sono sforzato di pensare a dove potevo trovare il tipo di carta che mi aveva chiesto. Sono sceso in cucina e ho trovato una busta di carta del supermercato che aveva ancora delle bucce di cipolla in fondo.
L’ho svuotata scuotendola per bene. L’ho portata di là in soggiorno e mi sono seduto per terra vicino alle gambe del cieco. Ho spostato un po’ di roba, ho allisciato la busta e l’ho stesa sul tavolino. Il cieco si è tirato giù dal divano e si è seduto accanto a me sul tappeto. Ha passato le dita sulla busta. Ne ha sfiorato su e giù i margini. I bordi, perfino i bordi. Ne ha tastato per bene gli angoli. “Perfetto”, ha detto. “Perfetto, facciamola”. Ha trovato la mia mano, quella con la penna. Ha chiuso la sua mano sulla mia. “Coraggio, fratello, disegna”, ha detto. “Disegna. Vedrai. Io ti vengo dietro. Andrà tutto bene. Comincia subito a fare come ti dico. Vedrai. Disegna”, ha detto il cieco. E così ho cominciato. Prima ho disegnato una specie di scatola che pareva una casa. Poteva essere anche la casa in cui abitavo.
Poi ci ho messo sopra un tetto. Alle due estremità del tetto, ho disegnato delle guglie. Roba da matti. “Benone”, ha detto lui. “Magnifico. Vai benissimo”, ha detto. “Non avevi mai pensato che una cosa del genere ti potesse succedere, eh, fratello? Be’, la vita è strana, sai. Lo sappiamo tutti. Continua pure. Non smettere”. Ci ho messo dentro finestre con gli archi. Ho disegnato archi rampanti. Grandi portali. Non riuscivo a smettere. I programmi della televisione erano finiti. Ho posato la penna e ho aperto e chiuso le dita. Il cieco continuava a tastare la carta. La sfiorava con la punta delle dita, passando sopra a tutto quello che avevo disegnato, e annuiva. “Vai forte”, ha detto infine. Ho ripreso la penna e lui ha ritrovato la mia mano. Ho continuato ad aggiungere particolari. Non sono certo un artista. Ma ho continuato a disegnare lo stesso. Mia moglie ha aperto gli occhi e ci ha fissato. Si è tirata a sedere sul divano, con la vestaglia tutta aperta. Ha detto: “Che cosa state facendo? Ditemelo, voglio sapere”. Non le ho risposto. Il cieco ha detto: “Stiamo disegnando una cattedrale. Ci stiamo lavorando insieme, io e lui. Premi più forte”, ha detto, rivolto a me. “Sì, così. Così va bene”, ha aggiunto. “Certo. Ce l’hai fatta, fratello. Si capisce bene, adesso. Non credevi di farcela, eh? Ma ce l’hai fatta, ti rendi conto? Adesso sì che vai forte. Capisci cosa voglio dire? Tra un attimo qui avremo un vero capolavoro. Come va il braccio?”, ha chiesto. “Ora mettici un po’ di gente. Che cattedrale è senza la gente?” Mia moglie ha chiesto: “Ma che succede? Robert, che cosa stai facendo? Si può sapere che succede?” “Tutto a posto”, le ha detto lui. “E adesso chiudi gli occhi”, ha aggiunto, rivolto a me. L’ho fatto. Li ho chiusi proprio come m’ha detto lui. “Li hai chiusi?”, ha chiesto. “Non imbrogliare”. “Li ho chiusi”, ho risposto io. “Tienili così”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Adesso non fermarti. Continua a disegnare”. E così abbiamo continuato. Le sue dita guidavano le mie mentre la mano passava su tutta la carta. Era una sensazione che non avevo mai provato prima in vita mia. Poi lui ha detto: “Mi sa che ci siamo. Mi sa che ce l’hai fatta”, ha detto. “Da’ un po’ un’occhiata. Che te ne pare?” Ma io ho continuato a tenere gli occhi chiusi. Volevo tenerli chiusi ancora un po’. Mi pareva una cosa che dovevo fare. “Allora?”, ha chiesto. “La stai guardando?” Tenevo gli occhi ancora chiusi. Ero a casa mia. Lo sapevo. Ma avevo come la sensazione di non stare dentro a niente. “È proprio fantastica”, ho detto.
Raymond Carver - Cattedrale
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È tempo di iniziare un progetto. Fine gennaio forse è il periodo giusto.
Un pò come seminare in un vaso, dentro casa, il basilico. Quello che poi a maggio ti stupirà col suo verde brillante e le foglie folte e quasi lucide.
Parlo dello scrivere.
È parecchio che non mi dedico a qualcosa di più organico. Un progetto appunto. Una storia articolata. Dare uno sviluppo, cercare un narrare, più che un semplice catturare dettagli, e scattare dei flash alla materia viva e incandescente che solo gli altri da noi.
Forse è il momento di superare la dimensione del testo-frammento che riempie di norma, il Blog-dario e cominciare a impegnarsi sul livello di un racconto-lungo, magari.
Il titolo che mi frulla in testa, ruota attorno a un concetto. "LE VITE DEGLI ALTRI".
La curiosità sempre avuta fin da bambino per le "vite degli altri". Per lo spazio individuale in cui si fanno scelte. In cui accadono fatti che poi decidono il destino di quella particolare persona .
Il brillare di questa materia così speciale, che sono le vite che ci passano accanto. Che intravediamo per strada o che ci pare di intuire facendo foto mentali o reali, quando usciamo.
In quei momenti ci piace catturare quel frammento di luce, che percepiamo nei gesti, negli sguardi, nelle battute, nei dialoghi o perfino nella postura o nel bagliore di un viso.
Le vite degli altri, mischiate alla nostra. Ogni volta che dialoghiamo e bussiamo alla porta di un altro individuo ascoltiamo un rumore di passi o un'incertezza, una pausa fra le parole o una esitazione. Un ritegno che di per se stesso è comunicazione, è messaggio e alfabeto
E saper ascoltare senza un atteggiamento giudicante è importante. È fondamentale.
E in fondo è ciò che ho deciso di fare nella vita. Incontrare persone e ascoltarne la storia, tracciarne i contorni. Imparare i limiti. Auscultare le debolezze, le pause o le esitazioni, che dicono più della intonazione della voce. Non saremo mai monadi o torri d'avorio chiusi in noi stessi.
Siamo tutti interdipendenti, per questo la curiosità umana è lo strumento essenziale per affacciarsi con rispetto e delicatezza sull'abisso che sono le vite degli altri. Quelle che poi finiscono per insegnarci lo spazio e la dimensione della nostra, attraverso un gioco di specchi e riflessi. E allora nasce il bisogno di trovare la giusta distanza per permettere lo scambio e l'empatia. Il comune esercizio della "simpatia" : il sentire condiviso.
Da domani comincerò a "disegnare", per così dire, a organizzare, e poi a raccogliere spunti e dettagli, oltre alle idee base che ruotano attorno a questo progetto.
Ciò che mi spinge forse è il desiderio di superare il livello e la dimensione del "frammentarismo" nello scrivere, per dare inizio a qualcosa di più organico e strutturato.
E stanotte, l'immagine che sento meglio rappresentare questo tipo di argomento è il mare, la traversata di un mare palpitante e vivo.
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LA VOGLIA DI FARE L’AMORE
Non hai più voglia di fare l’amore?
È normale, questa società ti ha tarpato l’origine dell’energia radice per radice: il gioco, la gioia, la risata, la fantasia, la magia, il ballo, il tatto, l’abbraccio, l’improvvisazione, le sorprese.
Per aver voglia di fare l’amore, devi fare il pane, trovare nuovi utilizzi agli oggetti, giocare con dei bambini, impiastricciarti tutto e morire dal ridere.
Devi cedere il comando alla fantasia e disegnare quello che viene su tutto quello che vedi.
Cucinare con combinazioni nuove ogni giorno, invitare gli amici, sperimentare con la materia, annusare pugni di sottobosco, abbracciare gli alberi, giocare con un cane sporcandoti da capo a piedi.
Per aver voglia di fare l’amore, la tua giornata dev’essere un tripudio di situazioni tragicomiche, surreali e poetiche…
Le persone di cui ti circondi dovrebbero essere collegate al cuore e alla pancia, ridere di gusto, godersi i sapori veri, vedere la bellezza in ogni cosa, saper tornare bambini, divertirsi con niente… E se non se lo ricordano, accendili tu.
Per aver voglia di fare l’amore, devi far sì che la tua vita sia un atto di creazione continua! Un circolo virtuoso. Un vulcano inesauribile. Una nave piena di tesori.
Scrivi, dipingi, canta ogni volta che puoi, gioca, fai scherzi, balla da sola, non importa che tempo fa, non importa cosa capita fuori, non importa se puoi o non puoi fare questo o quello oggi: svegliati con la certezza che tu renderai la tua giornata esilarante!
Per aver voglia di fare l’amore, devi sorprenderti, stupire te stessa, camminare sui divani, sdraiarti per terra, mangiare quando ti pare, creare con qualunque cosa - situazioni, opere, doni, battute, avventura...
Il gioco, la gioia, la risata, la fantasia, la magia, il ballo, il tatto, l’abbraccio, l’improvvisazione, la sorpresa devono diventare ingredienti immancabili della tua esistenza, dal momento in cui apri gli occhi alla mattina.
Per avere sempre voglia di fare l’amore, devi far sì che la tua vita sia un atto di creazione continua.
Sonia Serravalli
www.ilboscofemmina.com
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35.
Sei brava a disegnare?
Se intendi fare gli omini stilizzati sono livello pro ahah scherzi a parte, no non sono per niente brava però mi piacerebbe saper disegnare almeno qualcosa di decente da poter definire disegno
Grazie per la domanda 🖤
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Foglie in Tasca
FOGLIE IN TASCA è un piccolo progetto editoriale, self publishing, ideato e curato da Antonia Teatino. FOGLIE IN TASCA è un taccuino agenda, pensato in base ai principi di indipendenza e del saper fare de IL CARTOLAIO DEL BOSCO. Ogni pagina riporta tutti i giorni della settimana e tutti i mesi, lasciando lo spazio che ognuno desidera in base alle proprie esigenze per scrivere, disegnare, annotare. Un taccuino agenda pensato per chi non ama le agende datate, per chi a volte ama scrivere molto, altre volte meno...per chi a volte non ha spazio a sufficienza per tanti impegni da annotare altre volte non ha voglia di aprire l’agenda e cerca spazi in bian-chi. Ecco che in questo caso troverà lo spazio giusto, senza sprecare pagine inutilizzate”. Attraverso l’esperienza creativa in rete “the 100 day project” Antonia Teatino ha realizzato una piccola collezione di disegni creati con la apple pencil. Per ben 100 giorni ha dedicato, ogni giorno, poco tempo, ma quel tempo giusto per disegnare senza alcuna pretesa pattern, per cercare e restituire una bellezza non sempre cercata in natura, da queste esperienza creativa nascono le illustrazioni che accompagnano le pagine del taccuino che inaugura la collezione FOGLIE IN TASCA.
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