#SalTo30
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International Book Fair in Turin
All Rigths @LittleWilliam
#street portrait#salto30#original photography on tumblr#candid shot#italian photographers#urban exploration#torino#daily street#Candid Portrait
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Torino - Lingotto Fiere 30° Salone del Libro
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Portrait of a man wearing tunic with two straps. #turin #torino #IBF #bookfairs #salto30 #Egyptian_museum_in_Turin #egyptian #portrait #tunic #old_fashion #ancient_fashion #ancient #egyptian_history #fabrics (at Museo Egizio, Torino)
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Macinare libri perché sì. #needsomeanswers #instabooks #kurtvonnegut #americanliterature #bookworm #me #acquistitorinesi #SalTo30 #igersitalia #instalike #instacool #libridaleggere
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Un’immagine bellissima per un messaggio importantissimo.
OLTRE IL CONFINE Salone Internazionale del Libro di Torino - @letsbreakthewallbetweenus
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Sguardo intenso, sogni condensati, infinite possibilità #tonysandoval #salto30 (presso Salone Internazionale del Libro)
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Quante #emozioni questo #SalTo30 😍 . . . #lettrici #SaloneDelLibro #Torino #lingotto #continuiamoaleggere #bookporn #leggerefabene #chileggeconsiglia #instareading #reader #booklovers #bookgram #salto2017 #picoftheday #ig_torino #bookaddict #bookaddiction #
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Autori Riuniti al Salone del Libro di Torino Quest'anno tante sorprese al Salone Internazionale del Libro di Torino: la nostra ultima uscita "Il Battito oscuro del mondo" di…
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Tutto é possibile: la complicata felicità del tradurre. #SalTo30 #libri #incontri (at Salone Internazionale del Libro)
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#eraldoaffinati #lectiomagistralis #donmilani #salto30 #normal #macchinesemplici (presso Salone Internazionale del Libro)
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#SalTo30 •parte I• (presso Salone Internazionale del Libro)
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International Book Fair in Turin
All Rigths @LittleWilliam
#salto30#torino#original photography blog#muslim girls#good reads#urban exploration#Italian photographers#daily street
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Il mio Salone del Libro… Torino che regala meraviglie ad Anncleire
Il weekend del 20 maggio, trascorso da pochissimo, è stato uno dei più meravigliosi di sempre, uno di quelli che rimarranno nel mio cuore per sempre. Non penso di avere parole per descrivere la sua epicità, il suo colossale bagaglio di ricordi indelebili, emozioni uniche, interazioni sconvolgenti. Credo che sia questo intreccio di vita e libri, di ricordi e pagine stampate che costituisca l’indispensabile scintilla per una vita che non si ferma, che evolve, si arricchisce, si nutre di speranza.
Il Salone del Libro è una di quelle esperienze che tutti dovrebbero vivere almeno una volta nella vita. Giunto alla trentesima edizione, e messo in difficoltà dall’avvento di Tempo di Libri, il Salone è riuscito a imporsi nell’immaginario con una forza nuova, rinnovandosi, proponendo nuove declinazioni di un evento che è sempre lui, un'imponente vetrina culturale e sociale. Capitanato da Nicola Lagioia, impegnato a non farlo naufragare senza l’apporto dei grandi marchi editoriali (esemplare la mancanza del gruppo Mondadori – Gems e l’assenza di Einaudi), il Salone è uscito vincente, mostrando il lato sempre più impegnato della piccola-media editoria, di quel corollario, unico e variopinto delle Case Editrici emergenti, impegnate quotidianamente nella lotta alla lettura. Gli stand sempre affollati, le copertine lucide, gli standisti intrepidi, i lettori impegnati a folleggiare con lo spirito di chi è unito nello stesso tipo di pazzia. Gli spazi ristretti, la folla ammucchiata, la gente che sgomita, sono inconvenienti da gestire in uno spazio come quello del Lingotto assaltato da una folla entusiasta e da più di 1000 espositori. È una gioia, una festa, una affermazione.
Il mio Salone in realtà è iniziato il giorno prima, il 19 maggio, uscita ad un orario consono dall’ufficio, liberatami dal clamore del lavoro, ho raggiunto in centro le ragazze che avrebbero accompagnato ogni passo di questo folle, folle weekend: la mia sempre adorata patner in crime Lorena di Petrichor, la mia pazza compagna di axeliano fangirling Martina di Liber Arcanus, la Tania di My Crea Bookish kingdom, la Marianna di Bookmarks are reader’s best friends, la Vanessa di I libri sono un antidoto alla tristezza.
Insieme alle ragazze sono andata alla Libreria Paravia in piazza Albarello qui a Torino dove Alice Basso ha presentato per la prima volta “Non ditelo allo scrittore” l’ultimo romanzo della serie dedicata a Vani Sarca uscito per Garzanti il 18 maggio. È stato davvero meraviglioso perché non solo la Basso è una delle persone più affabili che abbia mai conosciuto, ma anche perché l’atmosfera completamente informale ci ha permesso di chiacchierare con l’autrice senza filtri e mi ha permesso di fangirlare senza pietà del mio personaggio preferito della serie, il mitico e irreprensibile Commissario Berganza. La Basso ha firmato copia dopo copia dei suoi libri e mi ha raccontato che il personaggio di Irma è ispirato da una sua precedente proprietaria di casa, che il corrispettivo di Berganza non esiste e che la sua passione per il whiskey è una delle poche cose che l’accomuna a Vani. Come tanti altri autori scrive nei ritagli di tempo, quando il suo lavoro di editor non la fagocita completamente e accompagnando la sua scrittura agli impegni con la sua band tutta al femminile. Ha descritto stupendamente Vani, invogliando anche chi non l’ha mai letta a gettarsi a capofitto nella lettura. La mia domanda durante la presentazione riguardava l’ambientazione, in questa Torino sempre spettacolare, che emerge chiaramente dalle pagine, con una forza unica. Le vicende di Vani non potevano avere altra cornice che quella del capoluogo piemontese. D’altra parte per la Basso l’ambientazione è molto importante per contestualizzare la storia, immaginare il constesto in cui i protagonisti si muovono, coadiuvati dalle descrizioni che arricchiscono sicuramente un buon libro.
Dopo aver sognato alla presentazione di Alice Basso, siamo andate a prendere la mia compagna di alcool Ambra di Paranormal Books Lover e siamo approdate in piazza Vittorio, al Blanco, per un apericena condito di mojito, chiacchiere, impressioni e abbracci. La vita delle bookblogger che si incontrano è sempre piena di discussioni sui libri che amiamo. “Ma voi avete letto *titolo a piacere*? Che ne pensate?”, “Ma il blog tour di *titolo a piacere* è già stato organizzato?”, “Che libri escono a giugno?”. Tra una parola e l’altra, vaghi accenni al giorno dopo, e passeggiata fino a Porta Nuova, le risate hanno abbondato. Il mio compleanno è iniziato alla grandissima con un vassoio di cannoli arrivati direttamente dalla Sicilia per mano della mia adorata Lorena.
Ma tutto sabato è stato un susseguirsi di emozioni uniche. Tra mille messaggi di auguri arrivati fin dalla mezzanotte, mi sono diretta al Lingotto, dove è iniziata la coda per entrare in compagnia di Amaranth di La Bella e il Cavaliere e Purin e Salem di Il sospiro del Muflone. Tra una chiacchiera e un avvistamento, siamo entrate nei padiglioni del Salone, io perlomeno, con l’entusiasmo di una bimba, inconsapevole e felice. Il Salone è stato affollato, caotico, pieno di gente e assolutamente meraviglioso, ricco di spunti di riflessione, di incontri, di vita.
Dopo aver recuperato le altre Belle, Angharad e Alaisse e Yvaine di Il pozzo dei sussurri siamo andate a seguire un incontro intitolato “L’Ospite che nessuno ha invitato”, dedicato alla letteratura fantasy, organizzato dalla Gainsworth Publishing e magistralmente condotto da Luca Terenzi e in cui hanno partecipato, tra gli altri, anche Ester Trasforini e Aislinn. L’incontro è stato lo spunto per interrogarsi su cosa è fantasy e cosa no, su come far evolvere il genere e su come cercare di ovviare alla attribuzione di libri nella categoria, che proprio fantasy non sono. Tarenzi, istrionico e irriverente è un intrattenitore nato, capace di veicolare la discussione anche grazie alle domande del pubblico. Dopo un salto allo stand della Gainsworth sono finita allo stand della Tunué per salutare la mia adoratissima Cee di Legger-mente che non vedevo dallo scorso anno nella meravigliosa Firenze. Tra giri agli stand delle varie case editrici la mattinata è passata in fretta. Menzione per la Neri Pozza in cui cercavo disperatamente Il serpente dell’Essex di Sarah Perry, che sfortunatamente esce a giugno e quindi non avrei mai potuto trovarlo. Menzione speciale anche per Marsilio in cui ho fangirlato come una pazza per La vita delle api di Maja Lunde che ho semplicemente ADORATO. Super menzione anche per Safarà Editore con la mia meravigliosa Alice in cui non solo ho acquistato Storia della Luce di Jan Nemec di cui spero di parlarvi presto, ma dove mi sono innamorata di un libro che uscirà a settembre e in cui mi sono fermata stravolentieri, perché considero il mio rapporto con loro più un’amicizia che una collaborazione. Menzione anche per Iperborea dove mi sono fermata a comprare l’ennesimo libro sulle api: Le api di Meelis Friedenthal si perché insomma le api sono il mio spirito guida.
Nel pomeriggio sono finalmente riuscita ad abbracciare e conoscere la straordinaria Leila Awad che bramavo di incontrare da tempo immemore. D’altronde la stalkero alacremente dai tempi di Ombre sulla pelle edito da Centauria con il mio piccolo adorato Alexandre e di certo non si libererà tanto facilmente di me. Leila è semplicemente adorabile, abbiamo parlato dei suoi prossimi lavori, su cui non vedo l’ora di posare le mie manine bramose, della nostra vita, di libri, di letture, di Roma, delle nostre amiche autrici. Insomma dal vivo è ancora più meravigliosa che in chat.
Sono riuscita anche a incontrare di nuovo Alice Basso nell’angolo della Colti, delle librerie indipendenti di Torino, dove la scrittrice ha tenuto una sessione di firmacopia e con cui ho fangirlato di nuovo su Berganza, perché ammettiamolo quell’uomo è spettacolare. Alice, che non mi ha scambiato per una stalker senza speranza, è stata gentilissima e mi ha salutato di nuovo con un entusiasmo invidiabile, è una apertura straordinaria.
L’utimo incontro della giornata, che per me è stato anche un sogno realizzato è avvenuto allo stand della Minimum Fax dove ho avuto il piacere di incontrare Marta Zura-Puntaroni aka Una Snob con cui abbiamo conversato delle Marche, della vita e del suo bellissimo romanzo d’esordio Grande Era Onirica. Marta mi ha raccontato della genesi del suo romanzo, dell’accoglienza che le hanno riservato nella sua cittadina di origine e del futuro, degli impegni che la porteranno in giro per l’Italia a presentare il libro, una storia vera, meravigliosa e terribile, sulle dipendenze, gli psicofarmaci e il coraggio di non arrendersi, di lottare per la propria vita.
La giornata si è conclusa con una cena meravigliosa in cui mi sono sentita davvero, davvero, davvero tanto amata. Penso che sia stato uno dei compleanni più belli della mia vita. Non solo l’ho passato in mezzo ai libri e con alcune delle persone più importanti della mia vita, ma ognuna di loro ha contribuito a rendere magica la giornata. Con regali pensati appositamente per me, con gesti carini, biglietti d’auguri personalizzati e alcool per condire il tutto. Sembrerebbe troppo facile e/o troppo scontato ringraziare per l'inondazione di affetto di cui sono stata investita. Sembrerebbe troppo facile e/o troppo scontato dire poche stupide parole in cambio di una giornata magica e straordinaria, con i messaggi e gli abbracci, reali e virtuali, di amici vicini e lontani. Sembrerebbe troppo facile e/o scontato relegare a questo post la mia felicità. Eppure è questo che ho. Da più di una settimana ormai, con una presentazione meravigliosa a cui sono riuscita ad andare anche grazie ai "forza, vai, cammina", ai cannoli arrivati dalla Sicilia, ai messaggi fin dallo scoccare della mezzanotte, le urla nel bel mezzo del Salone del Libro, gli incontri, le risate, i libri, il tempo, la gente che ti riconosce e ti ferma perché "ehi ma tu sei Annachiara?" e mi sono sciolta, letteralmente, e niente, ma grazie, a chi è al mio fianco da poco, tanto, tempo. Perché il vostro affetto significa tanto. Ogni parola un regalo inestimabile. Sembrerebbe troppo facile e/o scontato, ma si sa che sono una persona scontata.
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Two for Tango. #tango #dance #two_for_tango #love #passion #lifestyle #couples #dance_floor #torino #turin #salto30 #fun #happy_times (at 8 Gallery - Lingotto)
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