#Roberto Andò
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L'abbaglio, sono appena uscito dal cinema, è un grande film; e voi siete abbastanza grandi per andare a vederlo?
#roberto andò#l'abbaglio#toni servillo#salvatore ficarra#valentino picone#giulia andò#risorgimento#impresa dei mille#sicilia
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La stranezza
#La stranezza#Roberto Andò#Toni Servillo#Valentino Picone#Salvatore Ficarra#tomatoes#onions#movie#film
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Samarcanda e la sua leggenda...
Per le sue cupole azzurre e i suoi mosaici Samarcanda , in Uzbekistan, viene definita "Sogno color turchese" ...
A questa città ,da sempre, è legata un'antica leggenda che parla dell'ineluttabilita' della morte a cui nessun uomo può sfuggire...
Si racconta che una volta c'era una un uomo che non voleva morire.
Era un uomo di una città chiamata Isfahan e una sera vide la Morte che lo aspettava seduta sulla soglia di casa.
"Cosa vuoi da me?" gridò .
E la Morte: "Sono venuta a...".
L'uomo non le lasciò completare la frase, saltò su un cavallo veloce e a briglia sciolta fuggì in direzione di Samarcanda.
Galoppò due giorni e due notti, senza fermarsi mai e all'alba del terzo giorno giunse a Samarcanda.
Qui, sicuro che la Morte avesse perso le sue tracce, scese da cavallo e si mise a cercare un alloggio.
Ma quando entrò in camera trovò la Morte che lo aspettava seduta sul letto.
La Morte si alzò, gli andò incontro e disse: "Sono felice che tu sia arrivato e in tempo, temevo che ci perdessimo, che tu andassi da un'altra parte o che tu arrivassi in ritardo.
A Isfahan non mi hai lasciata parlare.
Ero venuta per avvisarti che ti davo appuntamento all'alba del terzo giorno nella camera di questo albergo, qui a Samarcanda"...
A questa simbolica leggenda, negli anni 70, Roberto Vecchioni dedicò una famosa canzone intitolata per l'appunto "Samarcanda "...
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Firenze al tempo di Roberto Sanseverino
Giostre e Tornei
Nella Firenze dei Medici la società era costituita per lo più da mercanti e imprenditori, che avevano lasciato la gestione della guerra ai mercenari.
La classe al potere si sentiva per questo legata alla necessità di dimostrare il proprio valore nell’arte militare. Da questo nasceva l’importanza e la frequenza di giostre e giochi militari, momenti nati per dimostrare pubblicamente la propria abilità guerresca e ribadire il proprio diritto al comando.
Le manifestazioni che si svolgevano nelle piazze principali della città erano per cui una dimostrazione del potere politico delle diverse famiglie fiorentine e gli arbitri in alcuni casi si dimostrarono tutt’altro che imparziali.
Nei giochi d’arme, così come nel torneo, non vi era per questo solo una valenza di tipo marziale ma anche un profondo significato politico. Le vittorie venivano spesse decise in anticipo assegnate più per motivi diplomatici che per reale maestria del vincitore.
Così accadde in una giostra del 17 febbraio 1470 quando Roberto Sanseverino contestò in maniera piuttosto vigorosa la scelta del vincitore fatta da giudici non del tutto imparziali....
Vuoi sapere come andò a finire ? Acquista il libro “Roberto Sanseverino Condottiero del rinascimento italiano tra arte militare e politica” autore Eugenio Larosa edito da Edizioni Chillemi.
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#15th century#giostra#torneo#libro medievale#storia medievale#medioevo#firenze#lorenzo de medici#Roberto Sanseverino#piazza della signoria#rinascimento
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Pronostici basati su nient'altro che vibes:
Miglior film
Esterno notte, regia di Marco Bellocchio
Il signore delle formiche, regia di Gianni Amelio
La stranezza, regia di Roberto Andò
Le otto montagne, regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
Nostalgia, regia di Mario Martone
Miglior regia
Marco Bellocchio - Esterno notte
Gianni Amelio - Il signore delle formiche
Roberto Andò - La stranezza
Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch - Le otto montagne
Mario Martone - Nostalgia
Miglior regista esordiente
Carolina Cavalli - Amanda
Jasmine Trinca - Marcel!
Niccolò Falsetti - Margini
Giulia Steigerwalt - Settembre
Vincenzo Pirrotta - Spaccaossa
Migliore sceneggiatura originale
Gianni Di Gregorio e Marco Pettenello - Astolfo
Susanna Nicchiarelli - Chiara
Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi e Davide Serino - Esterno notte
Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava - Il signore delle formiche
Emanuele Crialese, Francesca Manieri e Vittorio Moroni - L'immensità
Roberto Andò, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso - La stranezza
Migliore sceneggiatura adattata
Salvatore Mereu - Bentu
Massimo Gaudioso e Kim Rossi Stuart - Brado
Francesca Archibugi, Laura Paolucci e Francesco Piccolo - Il colibrì
Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch - Le otto montagne
Mario Martone e Ippolita Di Majo - Nostalgia
Miglior produttore
Lorenzo Mieli per The Apartment e Simone Gattoni per Kavac Film - Esterno notte
Alberto Barbagallo per Bibi Film, Attilio De Razza per Tramp Limited con Medusa Film e Rai Cinema - La stranezza
Wildside, Rufus, Menuetto, Pyramide Productions, Vision Distribution in collaborazione con Elastic, con la partecipazione di Canal+ e Cine+ in collaborazione con Sky - Le otto montagne
Medusa Film, Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella per Mad Entertainment, Roberto Sessa per Picomedia e Angelo Laudisa per Rosebud Entertainment Pictures - Nostalgia
Carla Altieri e Roberto De Paolis per Young Films e Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori e Viola Prestieri per Indigo Film con Rai Cinema - Princess
Miglior attrice protagonista
Margherita Buy - Esterno notte
Penélope Cruz - L'immensità
Claudia Pandolfi - Siccità
Benedetta Porcaroli - Amanda
Barbara Ronchi - Settembre
Miglior attore protagonista
Alessandro Borghi - Le otto montagne
Ficarra e Picone - La stranezza
Fabrizio Gifuni - Esterno notte
Luigi Lo Cascio - Il signore delle formiche
Luca Marinelli - Le otto montagne
Migliore attrice non protagonista
Giovanna Mezzogiorno - Amanda
Daniela Marra - Esterno notte
Giulia Andò - La stranezza
Aurora Quattrocchi - Nostalgia
Emanuela Fanelli - Siccità
Miglior attore non protagonista
Fausto Russo Alesi - Esterno notte
Toni Servillo - Esterno notte
Elio Germano - Il signore delle formiche
Filippo Timi - Le otto montagne
Francesco Di Leva - Nostalgia
Migliore autore della fotografia
Francesco Di Giacomo - Esterno notte
Giovanni Mammolotti - I racconti della domenica - La storia di un uomo perbene
Maurizio Calvesi - La stranezza
Ruben Impens - Le otto montagne
Paolo Carnera - Nostalgia
Miglior compositore
Fabio Massimo Capogrosso - Esterno notte
Stefano Bollani - Il pataffio
Michele Braga ed Emanuele Bossi - La stranezza
Daniel Norgren - Le otto montagne
Franco Piersanti - Siccità
Migliore canzone originale
Se mi vuoi (musica, testo e interpretazione di Diodato) - Diabolik - Ginko all'attacco
Caro amore lontanissimo (musica di Sergio Endrigo, testo di Riccardo Sinigallia, interpretata da Marco Mengoni) - Il colibrì
Culi culagni (musica di Stefano Bollani, testo di Luigi Malerba e Stefano Bollani, interpretata da Stefano Bollani) - Il pataffio
La palude (musica e testo di Niccolò Falsetti, Giacomo Pieri, Alessio Ricciotti e Francesco Turbanti, interpretata da Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti e Matteo Creatini) - Margini
Proiettili (ti mangio il cuore) (musica di Joan Thiele, Elisa Toffoli ed Emanuele Triglia, testo e interpretazione di Elodie e Joan Thiele) - Ti mangio il cuore
Miglior scenografo
Andrea Castorina, Marco Martucci e Laura Casalini - Esterno notte
Marta Maffucci e Carolina Ferrara - Il signore delle formiche
Tonino Zera, Maria Grazia Schirippa e Marco Bagnoli - L'ombra di Caravaggio
Giada Calabria e Loredana Raffi - La stranezza
Massimiliano Nocente e Marcella Galeone - Le otto montagne
Miglior costumista
Massimo Cantini Parrini - Chiara
Daria Calvelli - Esterno notte
Valentina Monticelli - Il signore delle formiche
Carlo Poggioli - L'ombra di Caravaggio
Maria Rita Barbera - La stranezza
Miglior truccatore
Federico Laurenti e Lorenzo Tamburini - Dante
Enrico Iacoponi - Esterno notte
Paola Gattabrusi e Lorenzo Tamburini - Il colibrì
Esmé Sciaroni - Il signore delle formiche
Luigi Rocchetti - L'ombra di Caravaggio
Miglior acconciatore
Alberta Giuliani - Esterno notte
Samantha Mura - Il signore delle formiche
Daniela Tartari - L'immensità
Desiree Corridoni - L'ombra di Caravaggio
Rudy Sifari - La stranezza
Miglior montatore
Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni - Esterno notte
Simona Paggi - Il signore delle formiche
Esmeralda Calabria - La stranezza
Nico Leunen - Le otto montagne
Jacopo Quadri - Nostalgia
Miglior suono
Esterno notte
Il signore delle formiche
La stranezza
Le otto montagne
Nostalgia
Migliori effetti speciali visivi
Alessio Bertotti e Filippo Robino - Dampyr
Simone Silvestri e Vito Picchinenna - Diabolik - Ginko all'attacco!
Massimo Cipollina - Esterno notte
Rodolfo Migliari - Le otto montagne
Marco Geracitano - Siccità
Miglior documentario
Il cerchio, regia di Sophie Chiarello
In viaggio, regia di Gianfranco Rosi
Kill me if you can, regia di Alex Infascelli
La timidezza delle chiome, regia di Valentina Bertani
Svegliami a mezzanotte, regia di Francesco Patierno
Miglior cortometraggio
Le variabili dipendenti, regia di Lorenzo Tardella
Albertine Where Are You?, regia di Maria Guidone
Ambasciatori, regia di Francesco Romano
Il barbiere complottista, regia di Valerio Ferrara
Lo chiamavano Cargo, regia di Marco Signoretti
Miglior film internazionale
Bones and All, regia di Luca Guadagnino
Elvis, regia di Baz Luhrmann
Licorice Pizza, regia di Paul Thomas Anderson
The Fabelmans, regia di Steven Spielberg
Triangle of Sadness, regia di Ruben Östlund
David Giovani
Corro da te, regia di Riccardo Milani
Il colibrì, regia di Francesca Archibugi
L'ombra di Caravaggio, regia di Michele Placido
La stranezza, regia di Roberto Andò
Le otto montagne, regia di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch
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Long Live Freedom
Today will be dedicated to one of my favourite Italian movies: Viva la libertà, directed by Roberto Andò (who also wrote the book it was adapted from). It came out in 2013 and I remember seeing it in a small indie cinema in Saint-Germain-des-Prés, in Paris. I also distinctly remember the moment we left the cinema and went back out onto the street, my mind still buzzing. I loved this movie the…
#author#italian#long live freedom#movie#movierecommendations#philosophy#recommendations#tuesday#viva la libertà#writer#writing
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𝚃𝚛𝚊𝚖𝚊 :: 5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l'impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po' tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d'artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all'accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d'azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell'impresa, "anche gli impostori possono esserci utili". Il manipolo di uomini provenienti da tutta Italia vuole liberare la Sicilia dai Borbone e unire il Paese, ma alla prima battaglia a Marsala Domenico e Rosario disertano e si imbarcano in un viaggio attraverso la Sicilia, il primo per ritrovare la donna che ha promesso di sposare, il secondo cercando riparo da chi al Nord ha scoperto i suoi trucchi. Nel film di Roberto Andò c'è un gusto sincero di raccontare una pagina fondamentale del passato italiano, distinguendo fra chi si è messo dalla parte giusta della Storia, pagandone tutte le conseguenze, e chi invece ha preferito mantenersi in campana. Al centro della storia (e della Storia) è anche il popolo siciliano "che si rivela nei silenzi e nelle parole che non dice", come ricorda Orsini.
𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙸𝚃𝙰 𝚒𝚗 𝚊𝚕𝚝𝚊 𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜 𝚜𝚞 𝙲𝚒𝚗𝚎𝙱𝚕𝚘𝚐𝟶𝟷. L'abbaglio (2025) 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙲𝙱𝟶𝟷 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚘 𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘. 𝚂𝚌𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊 𝚏𝚒𝚕𝚖 L'abbaglio 𝙷𝙳 𝟽𝟸𝟶𝚙, 𝙵𝚞𝚕𝚕 𝙷𝙳 𝟷𝟶𝟾𝟶𝚙, 𝚄𝚕𝚝𝚛𝚊 𝙷𝙳 𝟺𝙺.
L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙸𝚃𝙰 - 𝙷𝙳. 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚟𝚒𝚍𝚎𝚘 𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚊𝚍 𝚊𝚕𝚝𝚊 𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 - 𝙵𝚞𝚕𝚕 𝙷𝙳, 𝚄𝙷𝙳 𝟺𝙺 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒. . 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚗 𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜. 𝙸𝚕 𝚟𝚒𝚍𝚎𝚘 é 𝚍𝚒𝚜𝚙𝚘𝚗𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚒𝚝à 𝙰𝚕𝚝𝚊 𝙳𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝙷𝙳 𝟽𝟸𝟶𝚙, 𝙵𝚞𝚕𝚕 𝙷𝙳 𝟷𝟶𝟾𝟶𝚙, 𝚄𝚕𝚝𝚛𝚊 𝙷𝙳 𝟺𝙺.
𝙵𝚒𝚕𝚖 L'abbaglio (2025) 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚜𝚞 𝙼𝚘𝚟𝚒𝚎𝙲𝚘𝚛𝚗𝚃𝚅 𝚎 𝚜𝚌𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚍𝚒𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚞𝚕 𝚟𝚘𝚜𝚝𝚛𝚘 𝙿𝙲, 𝚜𝚖𝚊𝚛𝚝𝚙𝚑𝚘𝚗𝚎 𝚘 𝚝𝚊𝚋𝚕𝚎𝚝.
L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊 / L'abbaglio / 2025 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚘 𝙸𝚃𝙰 / 𝚒𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 / 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜 / 𝚊𝚕𝚝𝚊𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚂𝚌𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊𝚛𝚎 / 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 / 𝚅𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 / 𝚜𝚞𝚋 𝚒𝚝𝚊 / 𝚗𝚎𝚝𝚏𝚕𝚒𝚡 / 𝚒𝚕 𝚐𝚎𝚗𝚒𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 / 𝚍𝚒𝚜𝚗𝚎𝚢 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚋𝚕𝚘𝚐 / 𝙵𝚒𝚕𝚖 𝚍𝚊 𝚟𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 / 𝚌𝚋𝟶𝟷 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚋𝚕𝚘𝚐𝟶𝟷 / 𝚢𝚘𝚞𝚝𝚞𝚋𝚎 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚜𝚝𝚊𝚜𝚎𝚛𝚊 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒 / 𝙵𝚒𝚕𝚖 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 / 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚏𝚒𝚕𝚖 / 𝚝𝚛𝚊𝚒𝚕𝚎𝚛 / 𝚙𝚛𝚘𝚐𝚛𝚊𝚖𝚖𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚛𝚘𝚖𝚊 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚖𝚊 / 𝚝𝚛𝚊𝚖𝚊 / 𝚞𝚌𝚒 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚖𝚊 / 𝚖𝚒𝚕𝚊𝚗𝚘 / 𝚍𝚒𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊 / L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊, L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚊 𝚐𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝙰𝚕𝚝𝚊 𝙳𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎 𝚒𝚗 ��𝚒𝚗𝚐𝚞𝚊 𝚒𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚊 𝚘 𝚜𝚘𝚝𝚝𝚘𝚝𝚒𝚝𝚘𝚕𝚒. 𝙵𝚒𝚕𝚖 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙸𝚃𝙰
L'abbaglio 𝚒𝚕 𝚐𝚎𝚗𝚒𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐
L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚛𝚎𝚐𝚒𝚜𝚝𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎
L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚏𝚒𝚕𝚖
L'abbaglio 𝚒𝚗 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜
L'abbaglio 𝚍𝚊 𝚟𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎
L'abbaglio 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚘 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚊𝚕𝚝𝚊𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎
L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚗 𝚊𝚕𝚝𝚊𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎
L'abbaglio 𝙰𝚕𝚝𝚊𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚋𝚕𝚘𝚐
L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚏𝚒𝚕𝚖𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒
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𝚃𝚛𝚊𝚖𝚊 :: 5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l'impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po' tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d'artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all'accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d'azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell'impresa, "anche gli impostori possono esserci utili". Il manipolo di uomini provenienti da tutta Italia vuole liberare la Sicilia dai Borbone e unire il Paese, ma alla prima battaglia a Marsala Domenico e Rosario disertano e si imbarcano in un viaggio attraverso la Sicilia, il primo per ritrovare la donna che ha promesso di sposare, il secondo cercando riparo da chi al Nord ha scoperto i suoi trucchi. Nel film di Roberto Andò c'è un gusto sincero di raccontare una pagina fondamentale del passato italiano, distinguendo fra chi si è messo dalla parte giusta della Storia, pagandone tutte le conseguenze, e chi invece ha preferito mantenersi in campana. Al centro della storia (e della Storia) è anche il popolo siciliano "che si rivela nei silenzi e nelle parole che non dice", come ricorda Orsini.
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L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙸𝚃𝙰 - 𝙷𝙳. 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚟𝚒𝚍𝚎𝚘 𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚊𝚍 𝚊𝚕𝚝𝚊 𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 - 𝙵𝚞𝚕𝚕 𝙷𝙳, 𝚄𝙷𝙳 𝟺𝙺 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒. . 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚗 𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜. 𝙸𝚕 𝚟𝚒𝚍𝚎𝚘 é 𝚍𝚒𝚜𝚙𝚘𝚗𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎 𝚒𝚗 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚒𝚝à 𝙰𝚕𝚝𝚊 𝙳𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎, 𝙷𝙳 𝟽𝟸𝟶𝚙, 𝙵𝚞𝚕𝚕 𝙷𝙳 𝟷𝟶𝟾𝟶𝚙, 𝚄𝚕𝚝𝚛𝚊 𝙷𝙳 𝟺𝙺.
𝙵𝚒𝚕𝚖 L'abbaglio (2025) 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚜𝚞 𝙼𝚘𝚟𝚒𝚎𝙲𝚘𝚛𝚗𝚃𝚅 𝚎 𝚜𝚌𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 𝚍𝚒𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊𝚖𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚜𝚞𝚕 𝚟𝚘𝚜𝚝𝚛𝚘 𝙿𝙲, 𝚜𝚖𝚊𝚛𝚝𝚙𝚑𝚘𝚗𝚎 𝚘 𝚝𝚊𝚋𝚕𝚎𝚝.
L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊 / L'abbaglio / 2025 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚎𝚝𝚘 𝙸𝚃𝙰 / 𝚒𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚘 / 𝚐𝚛𝚊𝚝𝚒𝚜 / 𝚊𝚕𝚝𝚊𝚍𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚂𝚌𝚊𝚛𝚒𝚌𝚊𝚛𝚎 / 𝙶𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊 / 𝚅𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 / 𝚜𝚞𝚋 𝚒𝚝𝚊 / 𝚗𝚎𝚝𝚏𝚕𝚒𝚡 / 𝚒𝚕 𝚐𝚎𝚗𝚒𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚘 / 𝚍𝚒𝚜𝚗𝚎𝚢 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚋𝚕𝚘𝚐 / 𝙵𝚒𝚕𝚖 𝚍𝚊 𝚟𝚎𝚍𝚎𝚛𝚎 / 𝚌𝚋𝟶𝟷 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚋𝚕𝚘𝚐𝟶𝟷 / 𝚢𝚘𝚞𝚝𝚞𝚋𝚎 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚜𝚝𝚊𝚜𝚎𝚛𝚊 / 𝚏𝚒𝚕𝚖 𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊 𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒 / 𝙵𝚒𝚕𝚖 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚞𝚝𝚝𝚒 / 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚒 𝚏𝚒𝚕𝚖 / 𝚝𝚛𝚊𝚒𝚕𝚎𝚛 / 𝚙𝚛𝚘𝚐𝚛𝚊𝚖𝚖𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 / 𝚛𝚘𝚖𝚊 / 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚖𝚊 / 𝚝𝚛𝚊𝚖𝚊 / 𝚞𝚌𝚒 𝚌𝚒𝚗𝚎𝚖𝚊 / 𝚖𝚒𝚕𝚊𝚗𝚘 / 𝚍𝚒𝚛𝚎𝚝𝚝𝚊 / L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚒𝚝𝚊, L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚊 𝚐𝚞𝚊𝚛𝚍𝚊𝚛𝚎 𝚒𝚗 𝙰𝚕𝚝𝚊 𝙳𝚎𝚏𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎 𝚒𝚗 𝚕𝚒𝚗𝚐𝚞𝚊 𝚒𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊𝚗𝚊 𝚘 𝚜𝚘𝚝𝚝𝚘𝚝𝚒𝚝𝚘𝚕𝚒. 𝙵𝚒𝚕𝚖 L'abbaglio 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝙸𝚃𝙰
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L'abbaglio 2025 𝚜𝚝𝚛𝚎𝚊𝚖𝚒𝚗𝚐 𝚏𝚒𝚕𝚖𝚜𝚎𝚗𝚣𝚊𝚕𝚒𝚖𝚒𝚝𝚒
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Ecco una selezione delle novità in libreria presentate questa settimana dall'AdnKronos, tra cui romanzi, saggi e reportage. "Spera" è l'autobiografia di Papa Francesco, che sarà disponibile dal 14 gennaio con Mondadori. Questo testo, che avrebbe dovuto essere pubblicato solo dopo la morte del papa, racconta la vita di Bergoglio dalla sua emigrazione in America Latina, passando per la sua giovinezza e la scelta di diventare papa, fino ai temi contemporanei come guerra, pace e crisi ambientale. Arricchito con fotografie inedite, il libro si presenta come un testamento morale e spirituale. Il 16 gennaio arriverà "Il coccodrillo di Palermo" di Roberto Andò, pubblicato da La Nave di Teseo. La storia segue Rodolfo Anzo, un regista di documentari che torna a Palermo e scopre delle bobine di intercettazioni telefoniche lasciate dal padre poliziotto, avviando un'indagine sui misteri che circondano il suo passato e quello della città, tra verità e memorie. Il 14 gennaio anche "Long Island" di Colm Tóibín, edito da Einaudi, che narra il ritorno di Eilis Lacey in Irlanda per il compleanno della madre, portandola a confrontarsi con il suo passato e le scelte fatte vent’anni prima. Giuseppe Patota pubblica "A tu per tu con la Commedia", un saggio che mira a rendere accessibile la Divina Commedia, offrendo spiegazioni sui suoi versi e collegando i contenuti alla cultura medievale. "Nudo di padre" di Rossano Astremo, in arrivo da Solferino, racconta la vita di un ragazzo cresciuto senza una figura paterna e la sua ricerca di identità tra assenze e relazioni. In "Cara Pace" di Lisa Ginzburg, le sorelle Maddalena e Nina affrontano il vuoto lasciato da un’assenza famigliare, cercando di riempire il loro passato. "100 cose che fanno piangere Tolstoj" di Katia Gushina, in uscita il 28 gennaio, esplora il lato emotivo di Tolstoj attraverso momenti della sua vita che lo hanno commosso. "Cinema e consumi nelle riviste italiane" di Fabio Andreazza e Eleonora Sforzi analizza come il cinema ha influenzato stili di vita e consumi attraverso le riviste dal dopoguerra agli anni Settanta. "La svolta sei tu" di Roberto D'Incau, in libreria dal 21 gennaio, offre una guida sul cambiamento personale, incoraggiando i lettori a prendere in mano le redini della propria vita. Infine, "A Roma non ci sono le montagne" di Ritanna Armeni, in uscita il 14 gennaio, esplora la Resistenza romana con un focus su eventi storici intrecciati a storie individuali.
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L' abbaglio, Roberto Andò, 2025
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Sembra che parli di me...
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A Estranha Comédia da Vida
I, 2022
Roberto Andò
7/10
Realidade Virtual
Roberto Andò e os seus cúmplices na escrita do argumento deste filme, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, brincam com a ousadia criativa inovadora de Luigi Pirandello (1867-1936), poeta, romancista e dramaturgo italiano, vencedor do prémio Nobel da literatura em 1934.
Pegando na sua mais famosa peça, "Seis Personagens à Procura de um Autor", inventam uma viagem do dramaturgo à Sicília, onde trava conhecimento com dois singulares personagens, agentes funerários, dramaturgos e atores amadores, que o inspiram e se tornam, eles próprios, parte do enredo e elenco da peça que emerge na sua cabeça, confundindo ficção e realidade.
Interessante, sobretudo para quem conhece a peça e a obra de Pirandello. Os outros ficarão, talvez, um pouco confusos com o enredo do filme, mas atrevo-me a dizer, que isso não deixaria de agradar aos seus autores, Pirandello e Andò...
Virtual Reality
Roberto Andò and his co-writers for this film, Ugo Chiti and Massimo Gaudioso, play with the innovative creative boldness of Luigi Pirandello (1867-1936), an Italian poet, novelist and playwright who won the Nobel Prize for Literature in 1934.
Taking his most famous play, "Six Characters in Search of an Author", they invent a trip by the playwright to Sicily, where he meets two unique characters, undertakers, playwrights and amateur actors, who inspire him and become part of the plot and cast of the play that emerges in his head, mixing fiction and reality.
Interesting, especially for those who know the play and Pirandello's work. Others may be a little confused by the film's plot, but I dare say that this would certainly please its authors, Pirandello and Andò...
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SCRIVERE COL CINEMA | Dal 25 al 27 luglio ad Ancona la prima edizione degli incontri di cinema e letteratura a cura di Paolo Mereghetti
SCRIVERE COL CINEMAIncontri di cinema e letteratura a cura di Paolo MereghettiOspiti della prima edizione: Roberto Andò,Maria Sole Tognazzi, Barbara Ronchi e PifANCONA | 25-27 luglio 2024 Nasce SCRIVERE COL CINEMA – Incontri di cinema e letteratura a cura di Paolo Mereghetti, progetto promosso e sostenuto da Fondazione Marche Cultura, Marche Film Commission, ATIM e dal Comune di Ancona,…
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21 mar 2024 17:48
“IL POTERE? TUTTI CREDONO CHE SIA INCARNATO DA CHI COMPARE IN TV E SUI GIORNALI. SBAGLIATO. È INVISIBILE” – DAGO AFFIDA A “OGGI” LA SUA LEZIONE SU CHI COMANDA: “IL POTERE STA NEGLI APPARATI, IN QUELLO CHE VIENE DEFINITO “DEEP STATE”, LO STATO PROFONDO: I POLITICI PASSANO, LORO RESTANO – A ROMA DA SOLO NON CONTI NULLA, CONTI SOLO SE RIMANI UNITO AD ALTRI UGUALI A TE - NELLA CAPITALE SI CONTANO PIÙ DI 30 CIRCOLI: NAUTICI, GOLFISTICI, VENATORI, SCACCHISTICI, TENNISTICI, IPPICI. OH, SAREMO MICA DIVENTATI TUTTI CANOTTIERI? PER ESSERE AMMESSI SERVE L’AFFIDABILITÀ - I PARVENU ENTRANO NELLA STANZA DEI BOTTONI E CREDONO DI POTER FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO - NON AVETE IDEA DI CHE COSA MI HANNO FATTO IN 24 ANNI QUELLI CHE COMANDANO: INTIMIDAZIONI, QUERELE, LA GUARDIA DI FINANZA CHE VIENE A SIGILLARMI LA CASA, LA PUBBLICITÀ CHE SPARISCE…”
Stefano Lorenzetto per “OGGI”
Il Mercury, cinema a luci rosse, si trovava a 700 metri dalla basilica di San Pietro, in via Porta di Castello 44. «Proprietario dei muri era il Vaticano. Sul finire degli anni Ottanta, con l’arrivo delle videocassette, andò in crisi. Fu trasformato nel Muccassassina, il locale notturno più trasgressivo della Capitale: frocioni, drag queen, dark room, Cicciolina e la ventenne Vladimir Luxuria a fare da buttadentro», racconta Roberto D’Agostino. Lei che ne sa del patrimonio immobiliare ecclesiastico? «Ma scusi, se poi i preti lì ci hanno messo l’ufficio stampa del Giubileo! E oggi ospita il centro conferenze della Lumsa, la Libera Università Maria Santissima Assunta».
Mai fare domande di cui si conosce già la risposta: il fondatore di Dagospia sa tutto. La Città Eterna per lui non ha segreti, se non altro perché la osserva dal terrazzo di un doppio attico affacciato a 360 gradi su quella che ha sempre chiamato «Roma godona» e ora è diventata Roma Santa e Dannata, titolo (con rispettose iniziali maiuscole) del suo docufilm girato insieme a Marco Giusti, disponibile su RaiPlay. Tant’è che è stato chiamato a parlarne all’Istituto italiano di cultura a Londra, su invito del direttore Francesco Bongarrà, in occasione della mostra Legion life in the Roman army al British Museum, aperta fino al 23 giugno.
Più dannata che santa, si direbbe dal docufilm.
«Mi ha sempre stupito che il buon Dio si sia inventato una città santa mettendoci accanto il diavolo. Una Gerusalemme, il Vaticano, che ha intorno una Babele, Roma. Già nel 1834 per il poeta Giuseppe Gioachino Belli, impiegato pontificio, era “caput mundi” ma anche “la chiavica der monno”».
Capitale e fognatura del globo.
«Non che Milano sia la capitale morale. È che qui non ci siamo mai fatti intortare da filosofie, dogmi, ideologie. Il cattolicesimo è l’unica religione inclusiva: accoglie tutti e tutti assolve. Sa che Bene e Male sono due facce della stessa medaglia e quella medaglia siamo noi. Nessuno può scagliare il primo sampietrino. Negli anni Sessanta conobbi lo sceneggiatore Gore Vidal, snobissimo e antipaticissimo. Gli chiesi: com’è che voi gay venite tutti a Roma, non avete i festini a Hollywood? Mi rispose: “Perché qui si scopa”».
Molto esplicito.
«Al Palatino hanno rinvenuto un’epigrafe in greco che recita: “Ho imparato che a Roma la via diritta è un labirinto”. Nel quartiere San Lorenzo, dove abitavo, vidi Pier Paolo Pasolini nella trattoria Pommidoro che flirtava con un quindicenne: era Ninetto Davoli. Oggi chiamerebbero i carabinieri».
A Roma c’è il potere. Lei è un uomo di potere?
«Iooo? Da solo non conti nulla. Il simbolo di Roma antica è il fascio, un mazzo di verghe con la scure. L’insegna del comando. Abramo Lincoln ci appoggia sopra le mani nel monumento di Washington. Conti solo se rimani unito ad altri uguali a te».
Traduca il concetto.
«La Dc erano dieci partiti legati come un fascio e ha governato per 40 anni. Nella Capitale si contano più di 30 circoli: nautici, golfistici, venatori, scacchistici, tennistici, ippici. Oh, saremo mica diventati tutti canottieri? Per essere ammessi in quei club esclusivi devi esibire un’unica patente: l’affidabilità. Nel 1977, quando mi proposi a Rai 2 per Odeon, il rotocalco televisivo, fui portato al cospetto di un alto dirigente di viale Mazzini, il quale chiese al curatore Brando Giordani: “È affidabile?”. “Sì”, rispose il giornalista. “Bene, allora buon lavoro, arrivederci”, concluse quello. Nient’altro».
Accipicchia, un vero talent scout.
«Più che circoli ristretti, diciamo che sono logge. Devi conoscerne le regole e rispettarle».
E quali sarebbero le regole del potere?
«Mai associarlo al sesso, mai ai soldi, mai al tradimento. Invece i parvenu scesi dal Nord entrano nella stanza dei bottoni e, ubriachi di hybris, credono di poter fare tutto quello che vogliono. Bettino Craxi flirtò con Moana Pozzi. Silvio Berlusconi organizzò i festini a Palazzo Grazioli. Matteo Renzi arrivò a Palazzo Chigi e nominò capo dipartimento degli Affari giuridici e legislativi Antonella Manzione, che era stata comandante dei vigili urbani di Firenze con lui sindaco. Tutt’e tre spazzati via».
La prima volta in cui vide il potere da vicino?
«Fu quando Francesco Cossiga si rivolse a me perché veniva ritenuto un folle e quindi nessun organo di stampa gli pubblicava i comunicati, neppure l’Adnkronos del suo amico Pippo Marra. Una mattina sono nel suo studio di via Quirino Visconti. Da Washington chiamano Kossiga, l’amerikano con la kappa: gli Usa hanno bisogno di far decollare dall’Italia i loro cacciabombardieri per la guerra nel Kosovo.
L’ex presidente telefona al premier Romano Prodi, il quale da buon cristiano gli obietta che lui non uccide e nega il permesso. Allora Cossiga cerca Massimo D’Alema, che pur di prendere il posto di Prodi avrebbe sganciato una bomba atomica. “Vuoi diventare presidente del Consiglio?”, gli chiede. Conclusione: D’Alema è il primo comunista a diventare capo del governo italiano e gli americani possono far partire gli aerei dal Belpaese».
Come mai, nonostante le sue delazioni, la lasciano libero di campare? Il potere è tollerante?
«Scherza? Lei non ha idea di che cosa mi hanno fatto in 24 anni quelli che comandano: intimidazioni, querele, la Guardia di finanza che viene a sigillarmi la casa, la pubblicità che sparisce. Io non ho alle spalle John Elkann o Carlo De Benedetti».
Provi a identificarlo, questo maledetto potere.
«Tutti credono che sia incarnato da chi compare in tv e sui giornali. Sbagliato. Il potere è invisibile. Sta sotto, negli apparati, in quello che viene definito “deep State”, lo Stato profondo: Consulta, Corte dei conti, Ragioneria generale, servizi segreti, funzionari dei ministeri. Si fanno chiamare “servitori dello Stato”, non sono né di destra né di sinistra. I politici passano, loro restano. Rimasero persino dopo la caduta di Benito Mussolini».
Ma lei li tiene tutti sotto tiro. Come ci riesce?
«Faccio e ricevo telefonate. Chi si rivolge a me sa che non tradirò mai la sua fiducia. E uso un algoritmo inglese, Kilkaya. Mi svela che cosa piace ai lettori. Costa meno di un dipendente, 1.500 euro al mese: vede in tempo reale su che cosa cliccano».
Si maligna che il suo potere le derivi da un solido legame con i servizi segreti.
«Assurdo. Una delle sorprese della mia vita fu incontrarli. M’aspettavo qualcosa alla John le Carré o alla Graham Greene, agenti 007 divenuti romanzieri, invece mi venne da ridere. Fu tutt’altra cosa quando conobbi il capo stazione della Cia».
Parla di Robert Gorelick, mandato in Italia dalla Central intelligence agency dal 2003 al 2008?
«Lasciamo perdere. I servizi francesi e inglesi sì che sono fantastici. E quelli vaticani? Superlativi».
Lei sarebbe disponibile a fare la spia per davvero, pur di proteggere il Paese in cui vive?
«Scherza? Mi offende. Il sito si chiama così solo perché ho fuso il nomignolo Dago con Spia, la rubrica che tenevo sull’Espresso. Mi sento un po’ Tacito, un po’ portineria elettronica. Tagliare i panni addosso agli altri è forse l’ultima trincea del libero pensiero, sostenevano Fruttero e Lucentini. Il gossip è una risorsa strategica della politica. Dalla Recherche di Marcel Proust a Monica Lewinsky, passando per il Watergate, è tutto un pettegolezzo».
Il cerimoniale della Repubblica suddivide le cariche in 7 categorie e 121 classi. Dopo il capo dello Stato, vengono cardinali, presidente del Senato, presidente della Camera, presidente del Consiglio dei ministri. Perché un porporato conta più del Parlamento e del governo?
«Non lo sapevo. Molti sottovalutano il potere di Santa Madre Chiesa. Lo scoprii nel 1999, quando mi preparavo a lanciare Dagospia e fui ricevuto in Vaticano da un tizio che costruiva i siti per tutte le diocesi del mondo. Le pare che una struttura così, salda da 2 mila anni, si faccia scalfire dalle chiacchiere dei giornali? Io sono fortunato, ho sempre avuto fede. Un prete pedofilo non mi turba. A Roma abbiamo avuto papa Borgia, si figuri».
Quanto conta Sergio Mattarella?
«Tantissimo. Il potere invisibile coltiva la virtù del silenzio. Infatti l’ho ribattezzato la Mummia sicula, anche se al Colle dispiace. Lei ha mai letto un’intervista con Enrico Cuccia? Se il capo di Mediobanca avesse parlato, sarebbe stata la sua fine».
Papa Francesco rilascia un’intervista al mese.
«Fa i dispetti a Paolo Ruffini e Andrea Tornielli, i capi della comunicazione vaticana. Ma è l’unico al mondo che ha avuto il coraggio di dire che l’Ucraina, senza aiuti, soccomberà nel giro di un mese, quindi non le resta che trattare con la Russia».
Sarà lo Spirito Santo o il potere a scegliere il prossimo pontefice?
«Io spero che venga eletto Matteo Maria Zuppi».
Nel 2010 riteneva che gli italiani più potenti fossero Gianni Agnelli e Maurizio Costanzo. Oggi?
«Siamo indebitati fino al collo. Il potere ce l’ha la nostra creditrice, l’Unione europea. E scopriamo che l’Avvocato è stato il più grande evasore fiscale di questo Paese, ecco che cosa resta del suo mito».
Come mai non prende sul serio Giorgia Meloni?
«Draghi di qua, Draghi di là... All’inizio le avevo dato fiducia: l’ho chiamata la Draghetta. Quelli sopra di lei speravano che diventasse una democristiana, che creasse un vero partito conservatore. Invece è stata colta dalla sindrome di Carlito’s way ,ha presente? Al Pacino esce dal carcere, vuol cambiare vita, ma il passato lo trapassa: arrivano le cambiali da pagare e resta incastrato.
Meloni s’è sentita dire dallo zoccolo duro del Msi: “Ahò, siamo stati per mezzo secolo nelle fogne, ora ci prendiamo ciò che è nostro”. E lei, che non si fida di nessuno, ha trovato nei vecchi sodali della sezione Colle Oppio la sua sicurezza. È diventata la Ducetta. Ha scambiato l’autorevolezza con l’autoritarismo».
«Pipparoli», «smanaccioni», «twittaroli»: maltratta gli internauti con nomignoli urticanti.
«Ma no, è che allungano la mano perché non riescono ad allungare altro. Che cos’è in fin dei conti l’erotismo? Un racconto per chi legge, vedi Le mille e una notte .Eil Decameron del Boccaccio».
Da 1 a 10, quanto potere ha Instagram?
«Dieci».
E TikTok?
«Non lo conosco, lo vedo poco. Tutti i social, da Facebook a X, appartengono alla tragedia dell’essere umano. Siamo d’accordo sul fatto che Aristotele e Platone erano un po’ più acculturati di Matteo Salvini? Ebbene, perché i Greci crearono la filosofia, il teatro, le arti, l’Olimpo, Zeus, Venere, cioè un mondo parallelo?
E noi perché abbiamo inventato il cinema e la tv? Perché quando ci guardiamo allo specchio non ci piace ciò che appare, vediamo l’insoddisfazione più totale. Internet appaga le attese e le pretese dell’uomo. Se lei deve scegliere una sua foto, selezionerà quella in cui ha l’aspetto più seducente. Siamo tutti influencer».
Vanità delle vanità. Gran brutta malattia.
«La disperazione che vedo in giro nasce dal fatto che non esistono più né idee né ideali né ideologie: abbiamo solo noi stessi. Il corpo è il display per mostrare agli altri non ciò che siamo, ma ciò che vorremmo essere. Sparita la realtà, siamo diventati una fiction. Con questa ferraglia che ho addosso io comunico al mondo che avrei voluto essere Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones. Purtroppo non avevo lo stesso talento».
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"Letizia" di Franco Zecchin
"Una volta in più siamo grati alla fotografia, al suo essere silenziosa e capace di senso. Franco dice qui molto di Letizia, dice molto di più di quanto si possa dire a parole, cercando di evocarla. È un commiato, forse, e come tale un modo per trattenere Letizia ancora qui con noi. E riesce a non essere solo il commiato di Franco da Letizia, il suo modo singolare di fare i conti col senso di una vita, ma anche il nostro commiato da una donna che ha avuto il destino di diventare un'icona, un simbolo, una messaggera di ciò che chiediamo alla vita per essere degna d'essere vissuta."
Dalla prefazione di Roberto Andò.
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Con il nuovo allestimento dello spettacolo Clitennestra
comunicato stampa nell’adattamento e regia di Roberto Andò tratto da La casa dei nomi di Colm Tóibín con Isabella Ragonese nel ruolo della regina assassina si inaugura mercoledì 18 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Mercadante il 20esimo anniversario del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 29 ottobre e poi in tournée a Palermo, Catania, Massa, Torino,…
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