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Rivergaro: un giro tra le colline della Val Trebbia
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Ricordando il dottor Giorgio Lodigiani (storico concessionario Porsche, Audi e VW per Piacenza e Pavia) nel secondo anniversario della scomparsa
(Mio post commemorativo del 29 settembre 2022 – dal mio blog stefanorossiautomotiveinternational.blogspot.com ). Si è spento ieri, a Rivergaro in provincia di Piacenza, il dottor Giorgio Lodigiani (29/01/1947 – 28/09/2022). Storico concessionario Volkswagen, Audi, Porsche (e poi Skoda e Seat) per Piacenza (e poi anche Pavia), aveva festeggiato nel 2018 un secolo di attività: un family business, il suo, ereditato con passione, quella per le automobili naturalmente, e gestito con uno spirito imprenditoriale deciso ed in netto anticipo sui tempi; ricordo che già nei primi anni duemila rimarcava spesso come l’assorbimento fisiologico per il mercato italiano fosse, a quell’epoca, di un milione settecento/ottocento mila vetture l’anno – mentre i Costruttori si ostinavano a spingere le vendite ben sopra la soglia dei due milioni, con tutto quel che ne conseguiva in termini di mercato drogato; ed era diventato a suo modo famoso per saper tener testa ai vari Responsabili Commerciali di Zona dei Marchi di cui era dealer in termini di pressione effettuata per obiettivi commerciali da raggiungere, le cosiddette targhe del mese o trimestre, e per spese imposte ai dealer per attività di marketing e di rinnovo degli showroom; in un momento in cui il mercato automobilistico italiano cominciava a conoscere le prime difficoltà, mettendo i dealer nella non facile condizione di dover conciliare l’inderogabile necessità, imprenditorialmente parlando, della profitability con i margini sempre più risicati provenienti da vendita ed officina, in un momento in cui cominciavano a saltare, chapter 11, i primi concessionari qua e là in tutta Italia, Giorgio Lodigiani seppe distinguersi per l’abilità e la destrezza dimostrate nel navigare tra le cattive acque del mercato automobilistico. Si parlava, infatti, scherzosamente ma fino ad un certo punto, di “scuola Lodigiani” per far riferimento a quei venditori d’auto che s’erano formati presso la sua Concessionaria secondo la golden rule di un morigerato utilizzo dello sconto in fase di trattativa – venditori tra i quali mi annovero anch’io. Concludo con un ricordo personale: ero appena arrivato presso la sua Concessionaria, a fine 2001, ed un giorno mi trovavo nel salone Porsche così intento a contemplare le auto esposte che nemmeno mi accorsi di venir osservato a distanza dal dottor Lodigiani, sinché egli non esclamò: “Splendide, vero? Dovrebbe essere all’apice della gioia, qui da noi, circondato com’è da tutte queste Porsche!”. La mia risposta: “Se devo esser tutto sincero, dottor Lodigiani, debbo confessarle che mi sento sì estasiato, ma con un velo di tristezza, avendo piena contezza del fatto che come venditore d’auto mai potrò permettermi il lusso di una Porsche. Mi sento proprio come il classico eunuco di un harem orientale”. Lodigiani scoppiò a ridere e replicò: “Ciò che lei dice è vero, ma lei, come venditore d’auto, avrà modo di guidare, nel corso degli anni, tantissime Porsche. Si ricordi che il vero piacere non è dato dal possesso, quanto piuttosto dall’utilizzo”. Quindi mi diede la mano, il suo numero di cellulare ed un caloroso benvenuto in Concessionaria: si trattò del mio primo incontro con lui – incontro che conservo vivissimo nella memoria ancor oggi. Fu anche dealer Mercedes – rinunziò con grande dispiacere al mandato, negli anni Ottanta, quando Mercedes-Benz Italia vincolò la vendita delle autovetture al mandato per i veicoli industriali: ed ogni volta che gli capitava di parlare della Classe S, gli brillavano gli occhi per la stima che nutriva nei confronti di quel prodotto benchmark della Casa di Stoccarda. Reputo Giorgio Lodigiani un dealer da Sonderklasse – scomparso proprio nell’anno in cui la Classe S, ovvero la mitica Sonderklasse, festeggia i cinquant’anni di vita. Riposi in pace. Stefano Rossi – blog’s author.
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Piacenza, spaccio di droga: denunciati due ragazzi e cinque giovani segnalati
Piacenza, spaccio di droga: denunciati due ragazzi e cinque giovani segnalati Negli ultimi quattro giorni i carabinieri piacentini hanno incrementato l’attività preventiva e repressiva con particolare riferimento ai fenomeni di spaccio e consumo di droga nelle zone notoriamente più esposte al fenomeno. Diversi servizi mirati, posti di controllo nelle strade solitamente percorse da abituali consumatori di sostanze stupefacenti sono stati effettuati dalle pattuglie del Comando Provinciale di Piacenza. Nel corso dei servizi 2 giovani sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di droga, altri cinque segnalati quali assuntori di droga, due patenti guida sono state ritirate e sono stati complessivamente sequestrati circa 120 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina, 2 grammi di marijuana, bilancini e materiale idoneo al confezionamento di dosi di droga. In particolare, i carabinieri di Borgonovo Val Tidone durante un posto di controllo nei pressi di Castel San Giovanni dopo aver fermato e controllato un giovane di 23 anni a bordo della sua autovettura, su cui erano presenti altri tre coetanei quali passeggeri, dopo la perquisizione gli hanno trovato nella tasca dei pantaloni circa 6 grammi di hashish. Ulteriori 97 grammi di droga, bilancino di precisone e materiale da confezionamento sono stati trovati nell’abitazione dello stesso e per questo è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di droga. A Fiorenzuola d’Arda, invece, i militari del Radiomobile, dopo le verifiche del caso, hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio un 21enne del luogo perché aveva ceduto ad un 29enne straniero sostanze stupefacenti. Ed ancora, tre giovani tra i 21 e i 25 anni, a piedi in Rivergaro, Piacenza e San Nicolò a Trebbia, controllati dalle pattuglie dell’Arma sono stati trovati in possesso di alcuni grammi di hashish e marijuana per uso personale. Infine, due automobilisti di 25 anni, controllati a Piacenza e lungo la SP 40 in Podenzano, a bordo delle loro auto sono stati trovati in possesso di cocaina e hashish per uso personale e segnalati quali assuntori e la loro patente ritirata.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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MARIO SIRONI. Poesia Muta
Affiancandosi a recenti grandi mostre su Mario Sironi, la piccola ma rigorosa mostra di Rivergaro aspira a toccare i diversi momenti rappresentativi del lavoro di uno dei maestri del Novecento
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il duomo di bobbio. #travo #rivergaro #trebbia #trebbiariver #fiume #fiumetrebbia #valleditrebbia #trebbiaexperience #emiliaromagna #instatrebbia #igerstrebbia #trebbiavalley #ig_trebbia #piacenza #piacenzacity #bobbio (presso Bobbio Cathedral) https://www.instagram.com/p/Byf-hDHoZpvKv2VRmxzkjAgyc0NdFxf6dDHmFw0/?igshid=13qrzofoc9y2m
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“su le nude rocce su perenni ghiacciai” #rivergaro #lungotrebbia #alpini (presso Lungo Trebbia di Rivergaro) https://www.instagram.com/p/BuPP3lgBlHT/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=cxr0evlxo7go
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#lastoppa #rivergaro #elenapantaleoni #giulioarmani #macchiona #pisareiefaso #verticalemacchiona #barbera #vignadelvolta (at La Stoppa) https://www.instagram.com/p/CdokbxPt2FB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Con quella poca agilità che mi è rimasta 🤸🏻♀️ #agility #rivergaro #ruota #paesaggio #landscape #colour #nature
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Febbraio 2013, la coperta di neve ai piedi del Castello di Bicchignano. #snow #castle #landscape #canonphotography #neve #piacenza #bagnolo #val nure #bicchignano #pontedellolio #rivergaro #abandoned #rudere #emiliaromagna #valley #wildlifephotography #winter #italy #forest #wood (presso Bicchignano) https://www.instagram.com/p/B8gIxASo5nG/?igshid=e2bp5fy0q9vi
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Esplorare il piacentino in cerca di posti per una buona mangiata è come aggirarsi per i campi di calcio brasiliani a caccia di funamboli del pallone: dovunque si caschi, si casca bene. Metafora forzata, ma utile a rendere l’idea di quanto Piacenza e la sua provincia siano patria di una cultura del mangiare e bere che ha davvero pochi eguali. Una cucina fatta di sapori genuini, sinceri, che parlano semplice e che arrivano diretti a conquistarti.
Riuscire a distinguersi in questa terra di campioni del mangiar bene significa dunque essere dei veri fuoriclasse del gusto. E’ il caso del Ristorante Bellaria di Rivergaro, del quale sono onorato di schiudervi idealmente le porte. .
Una vista da cartolina sulla Val Trebbia
Situato in corrispondenza del bivio tra le strade SS45 e SP 40, si presenta come un casolare perfettamente incastonato nel contesto che lo circonda. E il contesto è quello della Val Trebbia, di cui il Ristorante Bellaria offre una splendida vista. Le ampie vetrate che circondano le sale interne sono, infatti, affacciate su campi e boschi verdeggianti, dove una strada serpeggia arrampicandosi per i colli vicini. Laggiù, nascosto, scorre il fiume Trebbia, come una vena pulsante nel cuore di questa generosa terra. Una vista da cartolina, che fa da sfondo ai tavoli, ben distanziati e disposti in modo da godere sia della luce viva del giorno, sia di quella rosea e romantica del tramonto. Un locale che, pur rinnovato di recente, mantiene lo stile semplice della tradizione. Quella che ispira anche e soprattutto la proposta culinaria.
La tradizione piacentina protagonista
Il menù abbonda di specialità tipiche della tradizione piacentina. A partire dagli antipasti, coi taglieri di salumi accompagnati da l’irrinunciabile gnocco fritto, qui noto come chisolino. La versione del ristorante Bellaria si presenta piuttosto bassa e caratterizzata da qualche bollatura in superficie. Non tra le mie preferite, sembra più una frittellina, anche se ha il pregio di risultare leggera e non particolarmente salata. I salumi, invece, sono di gran qualità. Del resto, la zona vanta DOP, quali: Salame Piacentino, Pancetta Piacentina e Coppa Piacentina. Tre campioni di gusto che rispecchiano la tradizione contadina legata all’allevamento del maiale e all’arte norcina, molto radicata in tutto il piacentino. Ma al ristorante Bellaria non mancano le altre due eccellenze della cultura emiliana in fatto di salumi, ovvero il Prosciutto di Parma e il Culatello di Zibello. Salumi che qui sono trattati come dei veri tesori. Vengono, infatti, lasciati invecchiare nell’antica cantina in sasso del locale, in modo da poterli servire sempre al giusto grado di stagionatura.
Passando ai primi piatti, troviamo gli immancabili pisaréi e fasò, una sorta di gnocchetti a base di pangrattato conditi con un sugo di fagioli, pomodoro e cotiche. Uno di quei “piatti poveri” capaci però di ripagare con tanto gusto. Gusto della semplicità che si ritrova perfettamente anche nei turtéi. Si tratta di tortelli di magro, ripieni di ricotta e spinaci e chiusi a forma di caramelle. Vengono serviti nelle due tradizionali versioni: in burro e salvia o con salsa di pomodori e funghi. Se la prima si distingue per delicatezza e per come sa esaltare consistenza e ripieno del tortello, la seconda sorprende per il modo in cui i funghi non annegano nel pomodoro, ma riescono, al contrario, a caratterizzarlo e ad arricchirne il sapore. A completare la proposta della tradizione piacentina in fatto di primi, ecco gli anolini: una sorta di ravioli, a forma di mezzaluna, ripieni di stracotto di carne. Le versioni tipiche sono in brodo, con sugo rosso di funghi o al ragù. Specialità imprescindibili in un ristorante come il Bellaria, che le propone rigorosamente fatte a mano.
Nei secondi piatti, invece, la bandiera della tradizione piacentina è tenuta alta dalla piccola di cavallo, uno stracotto di carne macinata, insaporito con un soffritto a base di cipolla, condito con sugo di pomodori e peperoni e servito con la polenta. Altre specialità tipiche sono la tasca alla piacentina (ovvero la punta di vitello accompagnata da una salsa di verdure) e l’anatra, preparata al forno e insaporita con erbe aromatiche.
Ce n’è per tutti i gusti
A rendere la proposta del Bellaria completa ci sono poi le altre specialità di carne, dall’arrosto ai nodini di vitello, fino alle costolette d’agnello. E ancora, costata, tagliata e filetto di manzo, la fiorentina, i crudi, come tartare e carpaccio e, in stagione, il cinghiale in umido con la polenta, per un grande classico autunnale. Non mancano, infine, opzioni di pesce, come il branzino al forno, servito con verdure di stagione.
Nonostante la cucina piacentina non vanti una grande tradizione in fatto di dolci, il ristorante Bellaria offre una discreta proposta di dessert fatti in casa. Tra le specialità, il tiramisù, la crostata con marmellata di prugne e la mousse al cioccolato e caffè con granella di nocciole. Nessuno mi ha conquistato in modo particolare, ma si percepisce e si apprezza il tratto inconfondibile delle cose fatte in casa. Quelle che non cercano scorciatoie, ma parlano un linguaggio sincero, fatto di passione e di ingredienti genuini.
Il fungo porcino nella sua massima espressione
A fare però del ristorante Bellaria di Rivergaro una delle tappe irrinunciabili nei miei viaggi da buongustaio sono le specialità a base di funghi porcini. Oltre ai due classici primi piatti, risotto e tagliolini, sempre presenti nel menù, durante la stagione vengono proposte portate in cui il porcino diventa protagonista assoluto: trifolato con olio, aglio e prezzemolo, alla brace, al forno (condito con un filo d’olio e aromatizzato con aglio e rosmarino) oppure impanato e fritto. Quattro modi diversi, uno più buono dell’altro, per assaporare il re del bosco. Se il fritto è notoriamente goloso, le versioni al forno e alla brace permettono di apprezzare ancora di più la freschezza e la qualità della materia prima. A mio parere però la più riuscita tra le quattro è quella trifolata: qui il porcino esprime tutto il suo potenziale, col soffritto d’aglio olio e prezzemolo che sembra fatto apposta per riprenderne e amplificarne al meglio profumo e aroma. In ogni caso, la scelta di inserire queste specialità in menù solo in stagione è fatta proprio nell’ottica di rispettare e valorizzare questo autentico dono della natura. Nel periodo da giugno a ottobre si può così assaporare il fungo porcino nella sua massima espressione. Ai piatti citati prima si aggiungono anche le insalate di funghi a crudo, come quella a base di ovuli, carciofi e scaglie di grana e soprattutto la mitica terrina porcini e patate. Personalmente considero quest’ultima un’invenzione capolavoro. I funghi vengono dapprima fatti saltare in padella e insaporiti con olio, aglio e prezzemolo, alla maniera dei trifolati. Poi sono disposti a strati, in una terrina, insieme alle patate tagliate sottili, stile chips, e ripassati al forno. Il risultato è un’esperienza gustativa semplicemente spettacolare: le sfoglie di patata, appena ammorbidite, s’impregnano del sentore dei porcini, in un riuscitissimo matrimonio di consistenze e di sapori. Un’esplosione di gusto che lascia la sua impronta anche ben oltre l’ultimo sospirato boccone. Una delizia unica, da assaporare con un profondo crescente senso di gratitudine verso chi ha avuto genio nel concepirla e sapienza nel prepararla.
Il valore della conduzione familiare
Una sapienza tanto antica quanto rara e preziosa oggi. Se il ristorante Bellaria sa distinguersi per qualità e per la proposta di piatti che rispettano la tradizione piacentina è grazie a chi sta dietro le quinte. A lavorare e sudare tra forno e fornelli, impastando con infaticabile energia, tirando sfoglie e dando forma a manufatti dal gusto impagabile, c’è la signora Loredana. E’ lei – mamma di Sara e Marina, che, insieme a papà Maurizio, gestiscono il locale – la regina della cucina. Colei che ancora oggi supervisiona la preparazione dei piatti, in cui è affiancata da uno staff di assoluto livello. Un ristorante a gestione familiare dunque, con una storia importante dietro. Quella di Maurizio e Daniele Merlini, i due fratelli che hanno coronato una lunga carriera professionale in ambito gastronomico dando vita al Bellaria. Da qualche anno Daniele ha lasciato l’attività a Maurizio e alla sua famiglia, ma è rimasta l’impronta indelebile di ciò che ha ispirato tutto. Ovvero, la passione e l’amore per la tradizione piacentina. Una tradizione da rispettare e proporre nella sua versione migliore. Per donarla infine a chi ha il privilegio di poterla provare. Venire a mangiare qui, al ristorante Bellaria di Rivergaro, è davvero come ricevere un dono. Qualunque sia la vostra scelta, c’è da credere che ne uscirete appagati.
Ristorante Bellaria Rivergaro
Via Genova, 88
29029 Rivergaro (PC)
Telefono: 0523 958612
http://www.ristorante-bellaria.it/
Ristorante Bellaria Rivergaro: la tradizione piacentina nel cuore… e nel piatto! Esplorare il piacentino in cerca di posti per una buona mangiata è come aggirarsi per i campi di calcio brasiliani a caccia di funamboli del pallone: dovunque si caschi, si casca bene.
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Spettacolo, boschi e ruscelli a RIvergaro!
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ADHD
Physical fatigue and ADHD, is there a relationship? Does an ADHD child find it harder to recover from a physically demanding day?
It would seem so. Yesterday we took them for a trip to the Trebbia, in Rivergaro. They enjoyed playing in the very shallow waters of the river, on the stones, near tiny waterfalls. This morning my son was not able to do a simple task, to wake up completely, to have a minimum of concentration. Today we rested, loitering, getting some sun, staying a bit in the pool, having a substantial snack. Tomorrow I will see how his physical condition will be.
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Piacenza: nella piazza di spaccio del parcheggio di un centro commerciale arrestati 3 pusher e sequestrati circa 50 gr. tra cocaina ed eroina
Piacenza: nella piazza di spaccio del parcheggio di un centro commerciale arrestati 3 pusher e sequestrati circa 50 gr. tra cocaina ed eroina. I carabinieri della Stazione di Rivergaro (PC) hanno controllato il parcheggio di un centro commerciale dove alcuni noti consumatori di droga nei giorni precedenti erano stati notati recarsi ed hanno colpito l’attività di spaccio al dettaglio nella piazza di spaccio, dove gli acquirenti potevano acquistare soprattutto cocaina ed eroina. Qui i militari della Stazione di Rivergaro hanno arrestato tre pusher stranieri, due di 25 ed uno di 31 anni, irregolari ed in Italia senza fissa dimora. I tre sono stati sorpresi all’interno del parcheggio, a bordo di un’autovettura a noleggio, probabilmente mentre stavano aspettando dei clienti consumatori. Difatti, avendo destato dei sospetti, sono stati perquisiti e trovati in possesso di 30 grammi di eroina e circa 20 grammi di cocaina già divisi in dosi, un bilancino di precisione, 4 telefoni cellulari e 800 euro di contanti in vario taglio, ritenuti proventi di spaccio. Sono stati così accompagnati in caserma ed è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo essere stati condotti presso il carcere “Novate” di Piacenza, alcuni giorni dopo sono stati accompagnati presso le aule giudiziarie del Tribunale di Piacenza, per l’udienza di convalida. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposta la custodia cautelare in carcere per i tre pusher.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Esco a fare due passi 👣 #diqueitramonti #landscape #sunset #twilight #nature #powerofnature #relax #walking #jogging #quasisera #music #picsoftheday #nofilter #sooc #rivergaro #valtrebbia #italy
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down by the trebbia river. #travo #rivergaro #trebbia #trebbiariver #fiume #fiumetrebbia #valleditrebbia #trebbiaexperience #emiliaromagna #instatrebbia #igerstrebbia #trebbiavalley #ig_trebbia #piacenza #piacenzacity (presso Travo Pietra Parcellara) https://www.instagram.com/p/ByfqjuzoKHWLf7ng2ThhS97iH-1Bo6KDSTyaBg0/?igshid=mg621wssbbmw
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