#Risveglio in festa
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perfettamentechic · 3 months ago
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Buongiorno e felice antivigilia di Natale! 🎄✨
Buongiorno e felice antivigilia di Natale! 🎄✨ #antivigilia #natale #risvegliofelice #frenesianatalizia #perfettamentechic
Solo un ultimo giorno di frenesia natalizia prima di immergerci completamente nelle festività. Spero che abbiate una giornata piena di gioia e preparativi entusiasmanti. 🎅❄️ Autore: Lynda Di NataleImmagine: IA
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elenascrive · 1 year ago
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È una Domenica Speciale quella odierna e lo si intuisce dall’atmosfera che si respira non appena ho aperto gli occhi per lasciarmi cullare dal suono gioioso delle campane, che da poco avevano preso il via per annunciare la Celebrazione della Rinascita, seguito dal cantico dolce degli uccellini sparsi tra gli alberi per unirsi a questo melodioso Inno alla Vita. La stessa Magia che è continuata dopo mentre facevo colazione, sentendomi più beata e viva che mai
È la domenica di Pasqua!
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Recensione e Analisi di "21 Marzo" di Gianni Rodari: Un Inno Poetico alla Primavera e alla Pace. A cura di Alessandria today
21 marzo di Gianni RodariLa prima rondinevenne ierseraa dirmi: “È prossimala Primavera!Ridon le primulenel prato, gialle,e ho visto, credimi,già tre farfalle”. Accarezzandolacosì le ho detto:“Sì è tempo, rondine,vola sul tetto! ” Ma perché agli uominiritorni in visocome nei teneriprati il sorrisoun’altra rondinedeve tornaredal lungo esilio,di là dal mare. La Pace, o rondine,che voli a…
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elperegrinodedios · 2 months ago
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Una festa nuziale è certamente un momento di grande gioia e felicità per una famiglia che si va formando. Non soltanto per gli sposi, ma anche per gli invitati, v'è euforia e allegria profonda per la condivisione di un momento unico. E tuttavia, queste circostanze spesso celebrate in contesto religioso, dove si realizza un'atmosfera serena e gioiosa, rappresentano un breve sogno, che ben presto sfocia in quel duro risveglio, di una realtà di litigi, di separazione e divorzio. E quanti cuori, e matrimoni, e case, senza il Signore conoscono e provano soltanto gioie effimere, ebbrezze, che stordiscono ed un vuoto senza fine! La tristezza le dure, profonde e inspiegabili malinconie sono riconducibili al vuoto del cuore umano, un vuoto che nessuna benedizione religiosa o distrazione divertimento possono colmare. Se questo vuoto ha fatto capolino nella tua esistenza, sappi, che presto divorerà ogni gioia. Soltanto la presenza di Gesù, consente alla festa, di continuare in un crescendo di maturità, di gioia, di sacrificio e, di devozione reciproca. Ubbidisci al Signore riempi fino all'orlo la tua vita, della sua Parola, della sua grazia e della sua gioia. Credi in Lui, e vedrai che a casa tua la festa non finirà mai.
lan ✍️
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lea-mattioli · 20 days ago
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Buongiorno principesse, oggi risveglio traumatico come lo è sempre questa "festa". Invito a essere solidali tra di noi altrimenti non si finisce più di portarci dietro questo dramma dei maschi. Litigare sul femminismo è controproducente, datevi o non datevi le etichette che volete, ma vi prego stiamo sulla stessa linea di pensiero... Chi deve pagare il conto? Facciamo che in realtà non mi va di uscire e che in generale non c'ho una lira. Scherzo naturalmente, non so, il conto fatelo come volete, siate generosi (pago io paghi tu?). In generale non diamo troppa importanza agli uomini anche nelle piccole cose, impariamo che non ne abbiamo mai avuto veramente bisogno e che a stare da sole si impara come vivere veramente. Quei pochi uomini che hanno qualche neurone funzionante oggi fatevi un minimo avanti ma senza esagerare mi raccomando. Quello che voglio fare davvero è circondarmi di donne incredibili e con la testa sulle spalle. Ho molto dispiacere quando vedo donne dopo i 30 avere ancora misoginia interiorizzata, pensare a questo oggi mi deprime perché costituiscono una grande fetta di popolazione, e probabilmente della vita di ogni ragazza giovane che vuole sinceramente cambiare. Vorrei non vedere donne che sprecano la loro vita e il loro tempo per un uomo: fatemi felice, se non oggi da domani, liberatevi. In conclusione questo lo dico perché per mia sfortuna conosco fin troppo bene la mente maschile, dopo anni di discriminazioni e sofferenze, vi dico non ne vale la pena. Dedicato a tutte le incredibili donne che ho incontrato in questi ultimi anni e con cui sono cresciuta e ho compreso me stessa.
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mucillo · 9 months ago
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Robert Wyatt - Sea Song (Official Audio)
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La musica di Robert Wyatt gode da sempre di una stima illimitata, sin dai tempi in cui era batterista-cantante dei Soft Machine e poi alla fine di quell’esperienza (per lui una ferita mai sanata) e alla nascita dei Matching Mole (se lo si pronuncia alla francese diventa Machine Molle = Soft Machine). In entrambi i casi Wyatt contribuisce ad album destinati alla storia della popular music come Third dei Softs e Matching Mole. Poi però succede qualcosa di tragico: il 1° giugno 1973, durante la festa di compleanno di Gilli Smyth dei Gong e della poetessa/performer Lady June, un Wyatt strafatto e ubriaco si arrampica sul tetto per tentare di calarsi sul balcone del piano dove si sta svolgendo la festa e sorprendere tutti. Sono pochi passi ma sufficienti per cambiargli per sempre la vita. Appoggia male un piede, scivola e cade nel vuoto. Al suo risveglio in ospedale si ritrova paralizzato dall’addome in giù.
Quella è la fine del «batterista bipede», come Robert ha sempre definito la sua vita prima dell’incidente. La cosa sconvolge i suoi amici e la scena musicale tutta, e porta a bellissime iniziative come il concerto organizzato dai Pink Floyd (con i quali i Soft Machine avevano speso una buona parte dei ’60 in tour) il cui incasso è devoluto a Wyatt per le cure ospedaliere. Ma i link con i Floyd, lo si vedrà leggendo, non finiscono qui.
Supportato dalla fedele moglie/collaboratrice (è autrice dei tutte le sue copertine e di diversi testi) Alfreda Benge, detta Alfie, Wyatt mette da parte le inquietudini e le esagerazioni che hanno caratterizzato gli anni giovanili e si concentra su una musica che altro non può essere definita se non la musica di Robert Wyatt. Dentro ci sono echi della scuola di Canterbury (non potrebbe essere diversamente), prog, sperimentali, world. E c’è quel jazz che in definitiva rappresenta il più grande amore dell’artista. Ma soprattutto c’è la sua voce. Una voce che ha influenzato cantanti moderni (qualcuno ha detto Thom Yorke?) e che o la si apprezza in tutte le sue sfumature o la si rifiuta: sottile, sempre al limite dello spezzarsi, addirittura dell’andare fuori tono. Però dolce, sicura, riconoscibilissima, in grado solo con poche note di scaldare l’anima come un caminetto acceso in una notte di neve. Infine ci sono le sue canzoni e le molte cover con le quali spesso si è misurato: rarefatte, impalpabili, struggenti, solo sue. Ma anche agguerrite in altri momenti. Col tempo infatti Wyatt ha saputo mettere in atto un fiero impegno politico, schierandosi con il Partito Comunista Britannico e trovandosi coinvolto in iniziative umanitarie.
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Nel 1997 nel quale in Italia (caso unico al mondo) viene pubblicato un tributo a Wyatt (The Different You – Robert Wyatt e noi, organizzato da Francesco Magnelli e Gianni Maroccolo e pubblicato dal Consorzio Produttori Indipendenti) esce Shleep, suo più grande successo dai tempi di Rock Bottom. È un album sereno, variegato, in grado di mettere sul piatto i diversi mondi wyattiani in maniera perfetta. Con diverse perle sonore tra cui una che spicca per intensità: Maryan, scritta col chitarrista jazz Philip Catherine e ripresa con eleganza e trasporto da Ginevra di Marco e Cristina Donà nel tributo.
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Uno degli album più importanti degli ultimi 50 anni. Concepito nei giorni di convalescenza a seguito dell’incidente e prodotto da Nick Mason, il disco presenta un Wyatt fresco e nuovo, che compone canzoni che entrano nell’anima del mondo. Sospeso tra umori jazz, melodie struggenti ed esperimenti, Rock Bottom farà scuola per il suo carattere al tempo stesso tortuoso e godibile. Al suo interno molta malinconia, ma anche uno spirito ironico e vitale che permette a Wyatt di pubblicare alcune tra le sue canzoni più belle, una su tutte Sea Song che è pura poesia per il suo amore con Alfie. Ma è tutto l’album a essere una lunga lettera d’amore alla consorte, alcuni brani portano addirittura il suo nome. Rock Bottom è l’equilibrio perfetto tra canzone e sperimentazione, tra jazz e tutto ciò che musicalmente c’è di bello sul pianeta Te
( da Rolling Stone)
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gcorvetti · 1 year ago
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Brutto risveglio.
Ieri ho aspettato il gatto fino alle 3 di notte perché lasciarlo fuori con zero gradi mi sembrava una punizione troppo pesante, era uscito almeno un'ora e mezza prima, ma nonostante l'abbia chiamato per un'ora non è venuto, sicuramente è andato a farsi un giro chissà dove, strunz. Quindi oggi mi sono alzato parecchio tardi con lui che mi guardava sonnecchiante ai miei piedi, sto strunz, ma cosa puoi dirgli? Lui non comprende le necessità umane come noi comprendiamo le sue, anche se spesso sono più rotture di coglioni come questa appunto, ma non è il solo. Appena sveglio vado in cucina e guardo fuori nevica come se non l'avesse mai fatto e sapete che mi finirà a spalare una volta finita sta tormenta, ma non è finita qua, la mia compagna mi avverte che per la fine dell'anno la festa si fa da noi, addio tranquillità e momenti di silenzio, senza contare che dovrò smontare tutto su questo tavolo, lo so non sapete, ma il tavolo nel soggiorno dove c'è il pc da dove scrivo e faccio le varie cose è una sorta di mini laboratorio, c'è la stampante normale (che stampa anche la parte bianca dei CD, presa esclusivamente per questo), c'è la stampante 3D con i vari filamenti, c'è lo spazio centrale dove creo le mie cose, anche se ultimamente sempre meno. Ogni volta quindi che c'è qualche festa o riunione familiare devo smontare tutto per poi rimontarlo finito tutto, si per me è un casino, ci sono una quantità di cavi non indifferente, ma questo è il minimo, a me non va di passare ore a sentire gente ubriaca parlare in una lingua che ne capisco il 10%, non è astio verso i suoi parenti, più una sorta di rigetto non verso loro direttamente ma verso sto popolo poco incline alla comprensione che esistono altri modi di vivere nel mondo, in poche parole non mi va per niente, anzi diciamo che mi sono abbastanza innervosito per questa cosa. Conoscendo la sua testardaggine e visto che mi ha detto che gli altri anni si sono ritrovati a casa degli altri non posso neanche replicare e cercare di mediare per evitarmi questo strazio, sono fottuto. Senza contare che dovrò anche cucinare per diverse ore visto che sti qua mangiano più dei calabresi, ma la cosa che mi rompe di più è che sicuramente porteranno dei fuochi d'artificio che è una delle cose più inutili che l'umanità abbia inventato. Poi c'è l'annosa questione di festeggiare dei numeri, cosa cambia? Il 2023 è stato una merda e non penso che il 2024 sarà migliore e bisogna anche festeggiarlo?
Stamane mi sono trovato, cambio di discorso, gli auguri di natale su FB di un tizio che è simpatico per carità ma che non sa la regola principale, cioè che se mi fai gli auguri ti banno, non l'ho scritto quest'anno perché pensavo che tutti si ricordassero di sta cosa, ma si vede che a lui è sfuggito, gli ho fatto notare che l'avrei dovuto eliminare, ma visto che forse non lo sa o non lo ricorda per sta volta la passa liscia, ha replicato che il padre era ateo ma che si facevano gli auguri per tradizione, a parte che non sono tuo padre e quindi fotte sega delle tradizioni (non gli ho scritto questo non sono così irriverente), gli ho solo scritto che per me non è solo una questione religiosa, finita li.
Cos'è che le persone non capiscono che a me di fare parte di un mondo di ipocriti e benpensanti, non che consumatori seriali, non me ne fotte un cazzo e che più mi lasciate per i fatti miei e meglio è, non è difficile ne da capire ne da attuare, basta non calcolarmi come fate nei 364 giorni precedenti, non è difficile lo sapete fare benissimo. Penso che la composizione che più rappresenta il mio stato d'animo in questo momento è questa
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italiani-news · 8 days ago
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Equinozio di primavera 2025. Oggi il giorno e la notte si equivalgono Oggi, 20 marzo 2025, il Sole si allinea perfettamente con l’Equatore terrestre, segnando l’equinozio di primavera nell’emisfero boreale. È il momento in cui il giorno e la notte hanno quasi la stessa durata in tutto il mondo, un evento astronomico che segna l’inizio ufficiale della primavera. A partire da oggi, le giornate inizieranno ad allungarsi progressivamente nell’emisfero settentrionale, portando con sé temperature più miti e il risveglio della natura. Nell’emisfero australe, invece, il fenomeno segna l’inizio dell’autunno, con giornate sempre più corte. L’equinozio di primavera ha da sempre un forte valore simbolico e culturale. Molte civiltà antiche lo consideravano un momento sacro legato alla rinascita e alla fertilità. Ancora oggi, in diverse parti del mondo si celebrano rituali e festività per accogliere la nuova stagione. Dal punto di vista astronomico, l’equinozio si verifica perché l’asse terrestre non è perpendicolare al piano dell’orbita, ma inclinato di circa 23,5 gradi. Questo porta alla variazione delle stagioni e a due equinozi all’anno: quello di primavera a marzo e quello d’autunno a settembre. Da domani, il Sole continuerà la sua ascesa verso il Tropico del Cancro, culminando con il solstizio d’estate a giugno, quando le giornate saranno più lunghe dell’anno. Miti e riti dell’equinozio di primavera: il ciclo eterno della rinascita L’equinozio di primavera ha sempre avuto un ruolo centrale nelle culture di tutto il mondo. Il perfetto equilibrio tra luce e oscurità è stato interpretato come un simbolo di rinnovamento, fertilità e trasformazione. Da millenni, popoli e civiltà hanno celebrato questo momento con rituali, feste e credenze che ancora oggi lasciano tracce nelle tradizioni contemporanee. Dalle civiltà antiche ai giorni nostri: l’equinozio tra mito e simbolismo L’idea della rinascita legata all’equinozio affonda le radici nei racconti mitologici di molte culture. Gli Egizi, per esempio, vedevano in questo fenomeno il ritorno della dea Iside, legata alla fertilità e alla resurrezione di Osiride. I Greci associavano l’evento al mito di Persefone, la figlia di Demetra che, con l’arrivo della primavera, tornava dall’oltretomba per riportare la vita sulla terra. Nell’antica Mesopotamia, la festa di Akitu segnava il capodanno e la vittoria del dio Marduk sul caos primordiale, un atto che simboleggiava il rinnovamento del mondo. Allo stesso modo, i Celti celebravano Ostara, la dea della primavera, con rituali di semina e accensione di fuochi sacri per propiziare la crescita dei raccolti. Anche nelle culture precolombiane, il passaggio della primavera era un momento sacro. I Maya costruirono le piramidi di Chichén Itzá in modo che, durante l’equinozio, il sole creasse l’illusione di un serpente che scende lungo i gradini della piramide di Kukulkan. Questo evento rappresentava la discesa della divinità per portare fertilità alla terra. Il legame con la Pasqua e le festività moderne L’equinozio ha influenzato anche le festività religiose più recenti. Il cristianesimo ha ereditato simboli legati alla rinascita e alla fertilità, come l’uovo di Pasqua, che affonda le radici nei culti pagani della primavera. Non a caso, la data della Pasqua viene stabilita in base all’equinozio: si celebra la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Nelle culture orientali, la festività di Nowruz, il capodanno persiano, è una celebrazione dell’equinozio che risale a oltre 3000 anni fa. Ancora oggi, in Iran e in molte regioni dell’Asia Centrale, il passaggio alla nuova stagione viene accolto con banchetti, danze e riti di purificazione. In Giappone, lo Shunbun no Hi è il giorno in cui si onorano gli antenati e si visitano le tombe di famiglia, unendo il tema della rinascita a quello del rispetto per la continuità tra le generazioni. I riti della primavera: purificazione, fertilità e armonia Se molte celebrazioni moderne hanno perso il carattere mistico originario, i riti primaverili continuano a sopravvivere sotto diverse forme. Uno degli elementi più ricorrenti è l’acqua, simbolo di purificazione e rinnovamento. In molte culture antiche, come quella romana, si praticavano abluzioni rituali per eliminare le impurità accumulate durante l’inverno. Questa tradizione sopravvive nelle pulizie di primavera e nelle abluzioni religiose di varie fedi. Il fuoco è un altro elemento centrale. I falò accesi nelle campagne europee in epoca medievale per salutare la primavera erano eredi delle cerimonie celtiche e germaniche in onore della fertilità. Oggi, rituali simili si ritrovano nelle celebrazioni del Beltane celtico o nel festival di Holi in India, dove il fuoco e i colori simboleggiano la vittoria della luce sulle tenebre. Il concetto di semina si lega alla fertilità, sia in senso agricolo che simbolico. In epoca romana, i sacrifici a Cerere servivano a garantire un raccolto abbondante, mentre oggi molte culture mantengono usanze come la semina collettiva o la decorazione di uova come augurio di prosperità. Infine, il tema dell’equilibrio cosmico emerge in pratiche spirituali e filosofiche. Nell’induismo e nel taoismo, il momento dell’equinozio è considerato ideale per meditare e cercare armonia interiore, poiché rappresenta il perfetto bilanciamento tra yin e yang, luce e ombra. L’equinozio tra scienza e spiritualità: un ponte tra passato e futuro Se oggi l’equinozio è un fenomeno scientificamente spiegabile, il suo fascino simbolico resta intatto. Il fatto che il giorno e la notte siano perfettamente bilanciati continua a essere un potente promemoria del costante mutamento della vita e della ciclicità del tempo. Che si tratti di rituali arcaici o di semplici abitudini contemporanee, il passaggio alla primavera è un momento di rinascita, un’opportunità per rinnovare energie, sogni e speranze. In un mondo sempre più frenetico, forse il vero rito dell’equinozio è proprio quello di fermarsi un attimo, osservare il cielo e riconnettersi con il ritmo naturale della terra. Miti e riti dell’equinozio di primavera: il ciclo eterno della rinascita L’equinozio di primavera ha sempre avuto un ruolo centrale nelle culture di tutto il mondo. Il perfetto equilibrio tra luce e oscurità è stato interpretato come un simbolo di rinnovamento, fertilità e trasformazione. Da millenni, popoli e civiltà hanno celebrato questo momento con rituali, feste e credenze che ancora oggi lasciano tracce nelle tradizioni contemporanee. Dalle civiltà antiche ai giorni nostri: l’equinozio tra mito e simbolismo L’idea della rinascita legata all’equinozio affonda le radici nei racconti mitologici di molte culture. Gli Egizi, per esempio, vedevano in questo fenomeno il ritorno della dea Iside, legata alla fertilità e alla resurrezione di Osiride. I Greci associavano l’evento al mito di Persefone, la figlia di Demetra che, con l’arrivo della primavera, tornava dall’oltretomba per riportare la vita sulla terra. Nell’antica Mesopotamia, la festa di Akitu segnava il capodanno e la vittoria del dio Marduk sul caos primordiale, un atto che simboleggiava il rinnovamento del mondo. Allo stesso modo, i Celti celebravano Ostara, la dea della primavera, con rituali di semina e accensione di fuochi sacri per propiziare la crescita dei raccolti. Anche nelle culture precolombiane, il passaggio della primavera era un momento sacro. I Maya costruirono le piramidi di Chichén Itzá in modo che, durante l’equinozio, il sole creasse l’illusione di un serpente che scende lungo i gradini della piramide di Kukulkan. Questo evento rappresentava la discesa della divinità per portare fertilità alla terra. Il legame con la Pasqua e le festività moderne L’equinozio ha influenzato anche le festività religiose più recenti. Il cristianesimo ha ereditato simboli legati alla rinascita e alla fertilità, come l’uovo di Pasqua, che affonda le radici nei culti pagani della primavera. Non a caso, la data della Pasqua viene stabilita in base all’equinozio: si celebra la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Nelle culture orientali, la festività di Nowruz, il capodanno persiano, è una celebrazione dell’equinozio che risale a oltre 3000 anni fa. Ancora oggi, in Iran e in molte regioni dell’Asia Centrale, il passaggio alla nuova stagione viene accolto con banchetti, danze e riti di purificazione. In Giappone, lo Shunbun no Hi è il giorno in cui si onorano gli antenati e si visitano le tombe di famiglia, unendo il tema della rinascita a quello del rispetto per la continuità tra le generazioni. I riti della primavera: purificazione, fertilità e armonia Se molte celebrazioni moderne hanno perso il carattere mistico originario, i riti primaverili continuano a sopravvivere sotto diverse forme. Uno degli elementi più ricorrenti è l’acqua, simbolo di purificazione e rinnovamento. In molte culture antiche, come quella romana, si praticavano abluzioni rituali per eliminare le impurità accumulate durante l’inverno. Questa tradizione sopravvive nelle pulizie di primavera e nelle abluzioni religiose di varie fedi. Il fuoco è un altro elemento centrale. I falò accesi nelle campagne europee in epoca medievale per salutare la primavera erano eredi delle cerimonie celtiche e germaniche in onore della fertilità. Oggi, rituali simili si ritrovano nelle celebrazioni del Beltane celtico o nel festival di Holi in India, dove il fuoco e i colori simboleggiano la vittoria della luce sulle tenebre. Il concetto di semina si lega alla fertilità, sia in senso agricolo che simbolico. In epoca romana, i sacrifici a Cerere servivano a garantire un raccolto abbondante, mentre oggi molte culture mantengono usanze come la semina collettiva o la decorazione di uova come augurio di prosperità. Infine, il tema dell’equilibrio cosmico emerge in pratiche spirituali e filosofiche. Nell’induismo e nel taoismo, il momento dell’equinozio è considerato ideale per meditare e cercare armonia interiore, poiché rappresenta il perfetto bilanciamento tra yin e yang, luce e ombra. L’equinozio tra scienza e spiritualità: un ponte tra passato e futuro Se oggi l’equinozio è un fenomeno scientificamente spiegabile, il suo fascino simbolico resta intatto. Il fatto che il giorno e la notte siano perfettamente bilanciati continua a essere un potente promemoria del costante mutamento della vita e della ciclicità del tempo. Che si tratti di rituali arcaici o di semplici abitudini contemporanee, il passaggio alla primavera è un momento di rinascita, un’opportunità per rinnovare energie, sogni e speranze. In un mondo sempre più frenetico, forse il vero rito dell’equinozio è proprio quello di fermarsi un attimo, osservare il cielo e riconnettersi con il ritmo naturale della terra. Equinozio di primavera 2025: oggi il giorno e la notte si equivalgono Read the full article
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ma-mu-nia · 30 days ago
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Camminare mi ha sempre dato benefici. Più che fisici - di cui non mi sono mai interessato - mentali. Pur avendo la possibilità di usare un mezzo o scroccare un passaggio, ho sempre preferito tornare a piedi dai luoghi. In questo modo potevo osservare il paesaggio nel momento del risveglio della città, potevo restare solo, riflettere e schiarire la mente. Non mi ha mai spaventato nulla che fosse la fatica o la distanza. Anche quando strafatto di droghe, nella parte calante del loro effetto, tornavo ad ore improbabili dal centro sociale oppure da una festa nell'estrema periferia della città, preferivo camminare.
Ed ora che l'elastico della società tira ed assottiglia il mio tempo tra lavoro, scadenze ed una preoccupazione fissa riguardante lo spazio sempre più stretto che quest'ultima mi lascia, camminare è diventato, più che uno svago, un momento prezioso che mi libera il pensiero dalle manette del ruolo civile.
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michelecristianoaulicino · 1 month ago
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Nel mezzo della Festa.
una vecchia poesiacominciava così:sul tavolo un’aranciae tre sorrisi. poi la sedia contro il vetrola lima sulle unghie eil giorno divenuto insopportabile chiamami. diceva la strada.chiamami. la vita di frontechiamami. il risveglio felice. ed io chiamavo come un pulcino di abissoallegro e con la voce di benzinae quelli occhi verdie quello sguardo acceso chi è il più fortunato mi chiedomentre…
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perfettamentechic · 1 year ago
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30 dicembre che c'è di nuovo?
30 dicembre che c'è di nuovo? #capodanno #happynewyear #2024 #newyear #instagood #capodanno2024 #party #friends #newyearseve #italy #photooftheday #2024 #happy #picoftheday #fun #buonanno #fashion #celebration #holiday #smile #instagram #likeforlikes #fes
Un nuovo Buongiorno!! Come vanno i preparativi per il Gran Cenone???  Da parte mia, per come e “cosa” gira intorno, ho messo su un “Piano B”  nel caso di febbre e tosse insistente: non si sa mai … Autore: Lynda Di Natale
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elenascrive · 2 years ago
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Attendevo questo
13 agosto 2023
da chissà quanto tempo,
forse sin dal Tuo arrivo
di quello stesso giorno
datato 2013
I decenni per Me
hanno sempre avuto
un significato importante,
ecco perché ci tengo
ogni volta a festeggiarli
Peccato che Tu non sia qui con Me
sarebbe stata una festa fenomenale
Ma ciò non toglie
che attraverso il Mio Pensiero forte
lo stiamo facendo comunque
Me ne sono accorta già dall’Amata Luna
che stamani al risveglio
mi sorrideva più complice, raggiante
Quello stesso sorriso a metà che in parte
stava già dividendo con Te,
poiché si sa che Essa oramai
ci fa dà splendida Ambasciatrice
collegando i Nostri rispettivi cuori
continuamente colmi
di ricordi folli
Resti ancora il Mio punto fermo
Mi manca vedere il Tuo dolcissimo viso,
mi mancano le Tue coccole
Mi manca il Tuo Essere controcorrente
Mi manca l’allegria che eri
capace di sprigionare
attraverso le Tue smorfie uniche
La Tua Esistenza seppur breve
ha salvato la Mia
Sei stato tra i pochi, significativi
Regali che abbia mai ricevuto
da questa Vita incasinata
Mi sento fortunata
La Tua Bontà d’Animo
mi ha resa Migliore
Insieme ne abbiamo passate tante!
Ti prego,
continua a restare
per poter celebrare un altro decennio
da vivere per poterlo di nuovo ricordare
Ti Amo Joker ♥️
@elenascrive
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yescarlatommasone · 3 months ago
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E l'Epifania ogni festa porta via. Buona epifania e buona lettura Il risveglio dei sensi di Carla Tommasone per un altro giorno di relax
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barbara-stefani · 5 months ago
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COLAZIONI di Barbara Stefani
a cura di Cristina Lombardo
Il Circolo fotografico Fincantieri – Wärtsilä ospita la personale di Barbara Stefani, artista visivo che propone, per la cura di Cristina Lombardo, un corpus di 31 immagini e testi, testimonianza di una ricerca relazionale condotta sui social. Realizzate con lo smartphone, le fotografie appartengono infatti a dei veri e propri post pubblicati tra il 2020 ed il 2023 e che fissano la tavola dell'autrice imbandita al risveglio nei giorni di festa, ovvero a colazione (dal latino collatio, conferire in una riunione) che per i monaci medievali era un momento di sobria convivialità. Sul fondale di marmo chiaro e vissuto si alternano composizioni di fiori, ceramiche, libri, manufatti e cibi - corredati sempre dal tè - che accompagnano gli spettatori in paesaggi di memorie e presenze citate o sottese, invitandoli ad una virtuale ma accorata condivisione. Il tema dell'assenza/presenza, assieme alla serialità e alla forma diaristica, si conferma come modus operandi dell'autrice anche in questo lavoro estraneo al mezzo pittorico.
L'esposizione è accompagnata da un TACCUINO che, accanto al concept dell'autrice ed alla presentazione della curatrice Cristina Lombardo, raccoglie anche i generosi contributi di Loriana Ursich, responsabile della libreria dell'Antico Caffè San Marco e Presidente di TriesteBookFest, e del maestro Mario Sillani Djerrahian.
vernissage mostra mercoledì 20 novembre 2024 ore 18.00
dal 20 novembre 2024 al 8 gennaio 2025
Circolo fotografico Fincantieri - Wärtsilä Galleria Fenice 2, Trieste
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cristianesimocattolico · 8 months ago
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Alle Olimpiadi ha vinto Nietzsche (o forse no)
Il regista della cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi ha dichiarato che non voleva ispirarsi all’Ultima Cena ma al dio della festa Dioniso, che non a caso è il contraltare di Cristo nel pensiero del filosofo nichilista. Il risultato? Un risveglio cristiano planetario. Continue reading Alle Olimpiadi ha vinto Nietzsche (o forse no)
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minimomax-blog · 1 year ago
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Rimanda alla volontà e al fortuito caso di un destino amico… ad uno slancio della vita verso la sua apparente vitalità…frasi impaginate o solo immaginate e, con dovizia rigorosa, annichilite … a cercar dardi appisolati nella stanca faretra del passato… tutto da affidarsi all’ottimismo dello sguardo… a una fiducia senza tregua… ad una proiezione un po’ sgranata della determinazione… procedimento scontato… comodo e opportuno a trovare nella rotta bisaccia della speranza imprigionata l’utile menzogna che tutto salva ed indennizza… c’è del buono in questa convenienza…anche l’illusione paga… (e poi non manca mai di presentarsi puntualmente ad una interessata rancorosa riscossione…) il buono… il luminoso… l’armonioso.. il fresco … il tiepido… l’azzurro e il roseo… e la bellezza… la dolcezza… l’amorevolezza… la fortuna… l’incantevole momento che a nessuno mai sarà negato… l’attimo di positività… l’istante magico e divino… l’opportunità…
Nelle scorrevoli porte degli infiniti mondi paralleli… in qualche sogno… nel dio junghiano o in qualche stella dedicata a te… nell’ambito di un pragmatismo mistico o in una matrix di possibilità…in un dato statistico di probabilità… in un qualche santuario intitolato alla madonna… magari nei tarocchi… tra i fiori di plastica o di stoffa di una cara tomba… nel mezzo di un solipsistico delirio…nell’indiscusso tetragramma… forse in dio o allah … dentro te stesso o nell’amore dei tuoi cari o in quello universale e cosmico … di là dai tuoi confini umani troppo umani… nella meditazione… in internet … nell’intimo d’una dimenticata essenza… negli frattalici anfratti della apparente assenza di pensiero … dentro al tuo cuore…magari nella milza… nel tormentato percorso della colpa… nella coscienza d’essere quello che si è (sgaiattolando tra vicoli e impervie vie di psicanalisi sociologia o matematica od economia)…in qualche buco nero… forse nel cazzo o in questo mio imbarazzo… forse al momento del risveglio…forse nell’ istante del passaggio tra luce e buio… amore e odio… saggezza ed idiozia… tra tempo e spazio… tra vita e morte forse… estasi e strazio… tra gemito di dolore o di piacere…
Quel che si deve o quello che si vuole… comunque sia quello che sarà… Non mai dismettere la lotta ed il vestito della festa e le tue scarpe nuove, la rabbia e il grido e la speranza… ché, se di nome fai Lazzaro e vivi nei pressi di Betania , tutto non è perduto ancora…(che cosa conta se chi resuscita alla vita somma a un altro refolo d’inutile esistenza il triste strazio di una morte rinnovata ?)
Una preghiera? Un brivido d’orrore? Fumo d’incenso ? Un mantra? Un’ara votiva? Un sacrificio ? Un’ abluzione dentro a un sacro fiume? Propiziatorio rito? Una ecumenica speranza? Una genuflessione od un inchino? Un qualche affidamento ad un qualche buon proponimento? Forse una rinuncia?
Per prendersi il dovuto… in/per/da/con quello che rimane al termine (del) pensiero….
Orizzonti striati da bellezza disumana… liquide spumeggianti volontà affidate ai languori della nostalgia… caduchi cieli rispecchiati nelle invisibili pozzanghere d’una memoria lacerata.
Salutarsi nei crocicchi delle imperturbabili abitudini …per noia o educazione o per affetto o per servile compiacere… forse per ritrovare solamente l’appassito ricordo dei propri 4 poveri elementi…
Si canta altrove della soave collinosa e tersa e impavida passione (frutto di un sano volitivo amor di sé…)
Ci si dà un senso , seppure provvisorio ed irrisorio…, un po’ per celia e un po’ per non morir…
Il testa_mento non ha e non dà disposizioni…morde dolcemente l‘inguine… l’ordine delle cose profuma d’entropia…pura energia in dissolvimento…. non interessa nessun pro-cedimento…non trova spazio nessun miglioramento… prosciugamento d’ogni possibile altro proseguimento… in assenza di forza non c’è moto… tempo assente prelude a vibrazione quantica … big-pluff …e gli occhi a rimirare…fossette delle guance in un sorriso…
Vivere d’intensità e pure non farsene mai compenetrare . (Fra tutti , il più intenso ed annientatore – per quanto qualche necrofago e qualche saprofita ne subisca famelica attrazione – tra gli odori , è quello delle vivemorte cose, - lievito di vita è la putrefazione?- )
Istruire una in-consapevole distrazione onde approdare ad una particella d’istruzione…
Delenda Carta_go … Vai verso strampalato inascoltato … Attendere … La pagina si sta caricando… Godot e Malone meurt … L’innominabile…
Farsi impassibile pietra di paragone che gutta escavat d’insensibile agonia…
Né per, Né col Mondo . Né spirito , né carne.
Tagliuzzare avidamente la parola per disperderne la presuntuosità del suo vago sapore di sapere.
Disfarsi dell’eccezione per disconoscere la regola.
Il programma non con_tiene, il programma è��l’errore. Il caos è il termine. Il caso un anagramma rotolato .( S’inizia secco in un accenno di sorriso [ca] e poi s’affida ad una quasi meraviglia [so]… ) penetra senza lacerarne l’indimostrabile perversa inconsistenza…)
Arretra lentamente ed abbandona… Fiera ferita o preda cosa cambia?
Si cerca un’ altra opzione tra vivere o morire…
Ah!?! Tertium non datur?
E vabbè
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