#Riposto
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Un artista eclettico e grande innovatore.
Franco Battiato nasce il 23 marzo 1945 a Riposto (Catania); appassionato di musica, interrompe gli studi universitari per occuparsi a tempo pieno della sua passione; segue un decennio di sperimentazioni tra rock progressivo e new wave.
Suona la chitarra al Cabaret 64 Club, dove apre lo show con un repertorio di canzoni siciliane; nel 1981, con l'album La voce del padrone vende oltre 1 milione di copie, entrando a far parte della storia del pop italiano con brani leggendari come Bandiera bianca, Cuccurucucù e Centro di gravità permanente.
Con la sua opera Genesi, Battiato prosegue alternando musica leggera e lirica; si dedica al genere etnico, riflettendo nei suoi testi l'interesse verso esoterismo e filosofie orientali. Nel 1988 pubblica Fisiognomica, dove si trova il celebre brano E ti vengo a cercare.
A metà degli anni Novanta, esce l'album pop L'ombrello e la macchina da cucire; nel 1996 realizza l'album L'imboscata, al cui interno troviamo il brano La cura.
Nel 2011, insieme a Loca Mandoia, partecipa al Festival di San Remo con la canzone L’alieno; nel 2019 esce l'album Torneremo ancora.
Dopo una lunga malattia, Franco Battiato muore il 15 Maggio 2021 a Milo, in provincia di Catania.
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PRIMA PAGINA La Sicilia di Oggi lunedì, 04 novembre 2024
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LOTD: Riposto
~sorry for delay - meant for July 6th, 2023~
(from: http://www.ibiblio.org/lighthouse/sic.htm)
Riposto (Punta Chiancona) (2)
Date unknown (station established 1903). Inactive since 1989. Approx. 8 m (26 ft) square cylindrical masonry tower centered on a 1-story masonry keeper's house. Lantern removed. Alfio Patane has a photo, another photo of the historic lighthouse is available (third photo on the page) and Google has a street view and a satellite view. Trabas has Capt. Peter's photo of the present light, a 6 m (20 ft) post (focal plane 15 m (49 ft); white light, 2 s on, 3 s off). Located next door to the Coast Guard (Guardia Costiera) office at the base of the breakwater mole in Riposto, about 11 km (7 mi) north of Acireale. Site open, tower closed. ARLHS ITA-153. Modern light: EF-2774; Admiralty E1822; NGA 10436.
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Mi ammazzo
#appena scoperto che fracolu con la 09 ha fatto uno spettacolo che ho fatto anche io (ma non portato in scena perché abbiamo litigato)#io facevo un personaggio che non c'era nel testo originale#facevo la madre del sindaco#e il sindaco era un mio caro amico che ha fatto una scuola poi#e che un po' mi manca#ma che mi ha riposto sulla credenza quando non gli servivo più#comunque lui il mio primo sostenitore diceva che ero la persona più brava con cui avesse mai recitato#all'epoca insomma#ce l'ho ancora salvato il messaggio#e io la sua prima sostenitrice gli ho fatto un commento una volta che è forse ciò che lo ha convinto a continuare per quella strada#vabbè#a volte ho nostalgia dei vecchi tempi#tutto questo per dire fracolu ma sei sicura che non ci siamo mai viste
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vorrei che fosse tutto semplice, vorrei potermi fidare, ne sento proprio la necessità. Perché io lo vedo il mio cuore che corre verso i pericoli quasi volando, perché in quei pericoli ci vede solo l'amore che potrebbe ricevere. Quell'amore non arriva quasi mai però e alla fine si ritrova intrappolato tra le spine, sofferente e solo.
Vorrei sentirmi libera di essere quello che sono senza dover ogni volta giocarmi la serenità mentale. Scrivere quella cosa in più, dare quall'abbraccio in più, fare quel gesto che mi viene spontaneo, fare quel regalo, fare quel sorriso...senza rischiare, perché non è giusto che amare sia un rischio, che le cose belle siano sempre un rischio. Vorrei poter essere quel "più" che sono...e invece mi ritrovo a dover essere "meno" per proteggermi, perché quel "più" non è stato mai apprezzato, è stato dato per scontato.
Quanti sorrisi non ricambiati, quanti messaggi rimasti senza una risposta, quanto tempo investito a pensare ad un gesto carino da fare, che poi viene riposto nel dimenticatoio con tutto il sentimento che ci avevo messo insieme.
Quanto è raro essere circondati da chi ti fa sentire una persona giusta, da chi lotta contro i propri mostri per te, da chi non solo dice di apprezzarti ma che ti apprezza davvero, soprattutto quando si fa difficile.
Non smetto di sognare ad occhi aperti e di avere il cuore morbido, perché solo così io so vivere, quindi in me non troverai mai un muro, solo che adesso resto un passo indietro perché ho fatto troppi passi avanti che mi hanno portato a precipitare...se ci tieni, adesso, devi recuperarmi da laggiù.
zoe, + - : x matematica edition
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Ho archiviato, riposto, staccato, taciuto, ridefinito, nascosto, scacciato, fuggito, riformulato, rivisto, aggirato, soppiantato, contrapposto, ridimensionato, sbollito, ridiscusso, registrato, trasceso, smontato, alleggerito, ponderato, omesso, bilanciato, buttato all’aria, trascurato, rimosso, ignorato, ridotto al silenzio.
Eppure.
#ninoelesirene#pensieri#frasi#persone#riflessioni#sentimenti#letteraturabreve#emozioni#aforismi#eppure
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Dallo scorso Venerdì, Cina e Giappone si sono accordati per far sì che i giapponesi possano andare in Cina senza visto.
Già sono un paio di settimane che il carico di lavoro erano diminuito (dopo settimane di delirio puro), ma, dopo questa cosa, praticamente nun stamm a fa nu cazz (quasi).
Tuttavia, lo stesso venerdì, dopo la notizia, mi manda un messaggio il direttore (io subito cacarella). Dopo i convenevoli arriva il motivo della conversazione: "Poiché per la Cina non c'è più bisogno del visto, probabilmente sposteremo qualcuno dal dipartimento dei visa... in caso tu saresti interessata oppure vuoi rimanere lì ancora un po'?" (letteralmente così mi ha detto).
Appena ho letto quel messaggio ho avuto un mix di sentimenti: dato l'odio che corre tra direttore e dipartimento, una parte di me si è sentita come stessi tradendo il mio gruppo. Dall'altra parte, 1. i passaporti sono l'unico motivo per cui non posso fare le giornate interamente in smart; 2. quando abbiamo fatto una riunione e sono stati proposti nomi di persone da "prendere" da altri dipartimenti, alla domanda "e se quella persona non vuole?" il mio group leader ha detto:"Onestamente poiché è un ordine, non può dire di no. Se è no, allora sarà costretto a dimettersi." Quindi, con sto ricordo in testa, anche se posto con gentilezza, come posso rifiutare? E quindi alla fine ho riposto con:"Se necessario, per me va bene essere spostata".
Non lo so come andrà a finire e quando succederà questa cosa. Sicuramente sarà una palla dover ricominciare ad imparare tutto di nuovo dopo nemmeno 6 mesi (e proprio adesso che sto prendendo dimestichezza e me la so cavare da sola in gran parte delle cose da fare), però dall'altra se vengo spostata posso finalmente imparare skills vere da poter rivendere in futuro (tipo imparare il sistema di ticketing che è usato in praticamente tutte le agenzie di viaggi) perché oggettivamente adesso spedisco e ricevo passaporti, che non vale praticamente a un cazzo.
Dall'altra parte, finalmente me la stavo godendo un poco a non fare quasi un cazzo... te pareva che non mi facevano godere sto momento?!
#nel frattempo almeno mi sto prendendo lentamente più mattinate in smart#perché onestamente il senso di svegliarmi alle 6 per arrivare in ufficio alle 9 con 4 mail in culo a cui rispondere anche no#in futuro poi si vedrà#in verità era più che aspettato dato che il direttore me lo aveva già detto al colloquio#però insomma così presto non me lo aspettavo sinceramente#da parlante inglese poi anche peggio#lavoro#my life in tokyo#HTB-BCD
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ehehe done
ansietta
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PRIMA PAGINA La Sicilia di Oggi sabato, 05 ottobre 2024
#PrimaPagina#lasicilia quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi carlo#radio#perla#festa#pink#sanremo#catania#trofeo#dehors#riposto#rapina#inseguito#arrestato#falso#tecnico#taormina#rendere#tutti#sicilia#scorie#stoccaggio
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Ho imparato a essere felice là
dove sono. Ho imparato che ogni momento
di ogni singolo giorno racchiude
tutta la gioia, tutta la pace,
tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita.
Il significato è riposto in ogni istante.
Non c'è altro modo per trovarlo.
Percepiamo solo e soltanto ciò che
permettiamo a noi stessi di percepire,
tutti i giorni, un istante dopo l'altro.
Hermann Hesse
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One year later …
Un anno senza la sua voce;
Un anno in cui prima di aprire l’uscio di “casa” faccio partire “Ob-La-Di, Ob-La-Da” per sovrastare il silenzio ;
Un anno in cui è Natale da 365g perché non ho mai riposto le lucine che mia madre sistemò sul ficus ;
Un anno di colazioni/pranzi da 2€ al Mc Donald’s;
Un anno in cui ho recuperato tutto ciò che non sapevo sulla gestione della casa;
Un anno di andirivieni in autostrada,quando avevo il timore di imboccarla;
Un anno di risotti pronti da 99 centesimi;
Un anno con India che ha continuato ad attendermi davanti alla porta nonostante i diciotto anni e le ossa dolenti;
Un anno senza internet/piangersi addosso /riscaldamento, né acqua calda
Un anno di “ ce la faccio” riuscendo a farcela davvero;
Un anno di bollette e fitti da pagare ;
Un anno in cui benché abbia spalancato il balcone della camera da letto di mia madre, ancora percepisco l’odore di morte misto a fiori di quel giorno;
Un anno in cui faccio finta che sia tutto normale;
Un anno in cui non apro la porta dell’ Ala Ovest;
Un anno di responsabilità;
Un anno in cui ho capito chi veramente mi vuole bene ;
Ma anche
Un anno in cui ho ritrovato l’essenziale;
Un anno in cui ho ripreso un tassello fondamentale della mia vita ;
Un anno in cui ho potuto abbracciare chi continuo ad amare;
Un anno di verità;
Un anno di vita vera;
Un anno in cui non ho mai percepito distanza fra me e lei ;
Un anno in cui l’assenza di mia madre mi ha permesso di capire chi sono e chi voglio essere.
Un anno a cui comunque devo tanto, troppo ,e al quale sono grata.
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"C’è chi ti legge come un libro aperto, chi ti chiude come un libro letto, chi ti scrive come un libro bianco, chi ha perso il segnalibro, chi voleva leggerti ma le emozioni non erano in saldo, chi ti ha sfogliato e riposto sullo scaffale, chi ti ha portato a casa e messo in libreria. Forse un giorno qualcuno ti legge sul serio, dalla copertina all’ultima pagina, e ti porta con sé come il dono piu’ prezioso."
Web
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🍀
I giorni difficili.
Quelli che iniziano con un pensiero e finiscono con lo stesso identico pensiero. Irrisolto.
I giorni in cui, quando ti svegli, non ti ricordi bene dove sei. Forse nemmeno chi sei.
I giorni in cui percorri chilometri con lo sguardo fisso verso il finestrino e ti passano davanti le strade, la campagna, la vita di prima, quella di adesso.
I giorni in cui torni a casa ma non sai più qual è la destinazione. I giorni in cui hai l'impressione che la testa non possa contenere tutte le domande che ti sgorgano dal cuore, in cui vorresti fare ordine ma il caos avvolge tutto.
I giorni in cui guardi un luogo, un tempo, una sedia. E ti rendi conto che non sei al tuo posto, dove dovresti essere, sei nel posto sbagliato, un posto che non è fatto per te.
I giorni in cui alcune distanze ti rivelano troppo. Di te, degli altri. I giorni in cui ti rendi conto che hai riposto male la fiducia, che le persone racconteranno sempre e solo quello che credono di sapere, non la verità. Ma non ti va più nemmeno di spiegare, di precisare, di fare proclami. Che ognuno creda ciò che gli fa comodo, quello che mette in maniera fittizia in pace la coscienza. Del resto, ai più non interessa conoscere, ai più non interessa nulla.
I giorni in cui le lacrime scelgono di scendere, anche se non vuoi. Scendono e portano via alcune cose, le affidano a chi si trova lì a raccoglierle senza nemmeno pensarci. A chi vuole esserci.
I giorni in cui sei allo specchio. E lo specchio sono gli occhi della persona che hai di fronte.
I giorni in cui sai di avere degli sguardi addosso e, senza nemmeno ricambiarli, conosci ad uno ad uno, esattamente, i sentimenti di chi ti sta osservando.
Le sere in cui raccogli. Anche se non hai abbastanza forze per sistemare le esperienze, le parole, gli attimi.
Le sere in cui l'unica cosa che sai è che andrai avanti, sempre e comunque, nonostante gli sbagli, nonostante le delusioni atroci, nonostante le mancanze strazianti, nonostante tutto.
Le sere in cui devi rimettere i pezzi insieme.
Le sere come questa.
Laura Messina
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Ho imparato a perdonare molte cose.
Le bugie no.
Offendono la mia intelligenza e la fiducia che ho riposto in chi me le ha dette
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Oggi ho fatto riempire questo barattolo dei pensieri ai ragazzi del centro: dentro va riposto tutto ciò che si vuole lasciare, che pesa troppo, che a volte si fa fatica a trovare il coraggio di affrontare.
Ho pensato che il mare, per me, è un po’ come quel barattolo, raccoglie tutto ciò che gli lascio e mi restituisce quel respiro di leggerezza che a volte mi manca.
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