#Ricostruiremo tutto
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Zelensky in visita a Kherson, "Ricostruiremo tutto, la gente tornerà"
Il presidente ucraino si è recato in visita nella città riconquistata, terza tappa in un viaggio di due giorni nelle zone che hanno dovuto affrontare maggiormente i contraccolpi dell’invasione russa
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Ti sono amica nelle piccole cose, no nei grandi gesti, ti sono amica quando il tuo mondo crolla e con il mio aiuto lo ricostruiremo insieme, ti sono amica quando tutto sembra andare nel verso sbagliato ed io ti aiuterò a ritrovare la giusta via, ti sono amica nei dolori. Ti sono amica nei pianti, e infine ti sono amica quando sei felice, ogni tua gioia voglio trasformarla in una mia vittoria. ❤
@occhicastanitristi-blog @delusa-da-tutti @cuoregelidoo-blog
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Ucraina, il sindaco Reva: "Bakhmut è persa ma la ricostruiremo più bella di prima"
DNIPRO – “Scommettiamo che tra due anni saremo lì, dove ora sventolano le bandiere russe, per cominciare a ricostruirla più bella di prima, la nostra Bakhmut?”. Non ha perso l’ottimismo, il sindaco Oleksiy Reva. Nel suo ufficio a Dnipro, al piano alto di un edificio che è un dedalo di porte blindate, ha ricostruito il gabinetto municipale in esilio ed è tutto un entra ed esci di collaboratori…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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Maltempo in Emilia Romagna, fermo a 9 il bilancio delle vittime. In 27mila senza elettricità
Maltempo in Emilia Romagna, fermo a 9 il bilancio delle vittime. In 27mila senza elettricità. Esondazioni e alluvioni: sono 9 i morti finora accertati per l'ondata di maltempo che ha devastato l'Emilia Romagna. Tre vittime registrate a Forlì, quattro nella provincia di Cesena, una nel Ravennate e una nel Bolognese. In tre hanno perso la vita per mettere in salvo i loro animali. Una persona è rimasta all'interno dell'auto sommersa dall'acqua, una ha avuto un malore. Le altre sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case. Ed è ancora allerta rossa. Non cessa l'emergenza: allagati tra la notte e la mattinata Lugo e Cervia, due centri importanti della provincia di Ravenna. Nel primo caso l'acqua ha cominciato a risalire dalla parte sud della pianura, per le esondazioni del Senio e del Santerno, ed è arrivata in centro storico. A Cervia molte vie sono piene d'acqua. Ordini di evacuazione sono scattati anche per altri territori del Ravennate: Villanova, Filetto, Roncalceci. «La portata della devastazione del maltempo è quella di un altro terremoto - ha detto, ospite su Rai3, il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini -. Saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro. Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c'è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti. Purtroppo abbiamo una grande esperienza in materia. Le istituzioni devono avere l'ossessione di stare vicine alle persone». Al Consiglio dei Ministri di martedì 23 maggio «verrà deliberato lo stato di calamità» per le zone colpite dall'alluvione e «si risponderà ai primi interventi. È già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie». Così il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, su RaiRadio1. Intanto sono 27mila le persone senza energia elettrica in tutta la Regione. Lo riferisce Enel, spiegando che prosegue l'impegno della task force di 700 tecnici messa in campo da E-Distribuzione, tra personale interno e quello di imprese terze, per fronteggiare le conseguenze dell'ondata di maltempo. La parte dell’Emilia Romagna più colpita dalle inondazioni sarà in allerta rossa anche domani: la protezione civile l'ha diramata per l'area che comprende le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna e Rimini. Si prevedono deboli precipitazioni. Continuano a preoccupare moltissimo le frane nelle zone montane e collinari. Migliora temporaneamente il meteo sull'Italia, ma all’orizzonte un nuovo ciclone si avvicina: nelle prossime ore le piogge più diffuse abbandoneranno le zone alluvionate e si porteranno verso il medio Adriatico con qualche rovescio a macchia di leopardo anche sul resto d’Italia; il tempo non migliorerà dunque in modo totale e questo “maggio tempestoso” continuerà. Andrea Garbinato, responsabile di redazione del sito www.ilmeteo.it, conferma che quello che sta accadendo non è normale: in Emilia Romagna nei 2 martedì neri del mese - il 2 maggio e il 16 maggio - sono caduti quasi 400 mm di pioggia. Quindi, in due giorni è caduta la pioggia di 6 mesi. Dalla siccità alle alluvioni, la responsabile è sempre l’acqua, che manca o che arriva. Ma sicuramente il responsabile principale è l’uomo. Basterebbe costruire degli invasi in collina per trattenere la pioggia necessaria durante i periodi di siccità, e soprattutto per trattenere la pioggia durante i nubifragi più intensi per evitare le alluvioni in pianura. https://videopress.com/v/wWnLZbUu... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Zelensky nel Kherson, 'ricostruiremo tutto, la gente torna'
DIRETTA TV “Ripristineremo tutto, ricostruiremo tutto”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sta visitando oggi la regione di Kherson, nel sud del Paese, parzialmente occupata dai russi. “Viaggio di lavoro oggi nella regione di Kherson. Il villaggio di Posad-Pokrovske, dove molte case e infrastrutture sociali sono state danneggiate a causa dell’aggressione su…
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INNO ALLA VITA. Si terrà nei giardini del Quirinale, il 1° Giugno, il "Concerto per i Morti Covid" voluto dalla Presidenza della Repubblica per onorare le vittime del virus. Saranno presenti solo loro (in spirito) dato che per ragioni sanitarie, non é ammesso il pubblico. L'evento sarà trasmesso in Tv. Probabilmente, seguendo le istruzioni anti-contagio, i Direttori d'Orchestra porteranno le mascherine, esclusi i cosiddetti "fiati" perché renderebbe difficile suonare tromba e piffero con la bocca tappata. Il Concerto Requiem vuole ricordare tutti coloro che ci hanno lasciato a causa di questa pandemia. Penso che i parenti non abbiano bisogno di un concerto per farlo. E che non trovino poi molto sollievo dalle note di Verdi o Mozart. Il dolore della scomparsa non verrà certo mitigato da una suonata di Chopin. Assodato che ai Defunti il Concerto non interessa più di tanto, la domanda é : "Per chi suona la campana o meglio il violino ? " Per i vivi estranei al dolore. Per i telespettatori della tragedia. Abbiamo ancora lo sguardo incatenato a quei camion con le bare che di notte lasciavano Bergamo. Un'immagine straziante checi ha messo di fronte ad un dolore immane e che é certamente servita per farci sentire tutti potenziali vittime del virus. Ci hanno pietrificato, ricordandoci della nostra fragile esistenza alla mercé di un virus creato (forse) dall'Uomo per distruggere se stesso. Ora avremo anche il Concerto dei Morti. Avrei dedicato la Musica ai vivi. A tutti coloro che in prima linea hanno combattuto questa estenuante battaglia. Lo avrei dedicato ai Medici, agli Infermieri, agli Operatori Sanitari, agli Assistenti Sociali e a tutti quelli che, pagando spesso con la vita, hanno lottato contro la morte. Avrei fatto di quel Concerto, un grido d'orgoglio, un GRAZIE per l'impegno, la dedizione e lo sprezzo del pericolo. Avrei celebrato con loro la Vita e non la Morte. La Vittoria e non la Sconfitta. Avrei trasmesso in diretta Mondovisione le corse nei reparti, le carezze ai malati, le lacrime davanti ad una perdita ed il sorriso nel togliere un respiratore ad un guarito. Avrei inviato un messaggio di Speranza e non certificato la Delusione. Ma, come sempre, é molto più facile far leva sul Dolore perché tributare Onori significa prendersi la responsabilità di onorarli. Significa NON dimenticare come hanno lottato, con quali mezzi ed in mezzo a quali difficoltà. Significa ammettere che dopo aver saccheggiato l'Assistenza Sanitaria di base, le truppe mediche son state mandate allo sbaraglio, guidate da Generali improvvisati che passavano più tempo in Tv che in corsia. Significa dir loro non soltanto GRAZIE ma anche "non lo faremo più". Non vi metteremo più in questa situazione, da domani ricostruiremo il Tessuto Sanitario del Paese e spenderemo soldi non per comprare arei ma respiratori, non armi ma siringhe, non caserme ma ospedali. Dovrebbe essere il Concerto della Promessa. Invece sarà il Concerto della Resa. E questo lo dico con tutto il dolore per coloro che e ne sono andati, per i loro famigliari, amici, conoscenti. Ma non amo lacrime di coccodrillo. Nemmeno se accompagnate da un'Orchestra. (Claudio Khaled Ser)
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Cialtroni
Cialtroni. Il vostro difetto non è l’incapacità, ma l’arroganza.
La vostra colpa non è di non aver idea di come si governi un Paese, ma quello di credere di saperlo fare e di aver fatto credere di saperlo fare.
Vi siete smentiti su tutto. Avete dimostrato un’incompetenza abissale, tipica di chi crede di poter parlare di immunologia avendo studiato su Facebook, di politiche del lavoro avendo fatto lo steward al San Paolo o di riforma dello sport avendo fatto l’istruttore in una palestra della Virgin (gli esempi si riferiscono a fatti e persone realmente esistiti!).
Decine di piroette da circo non vi risparmiano il fatto di esservi dimostrati più trasformisti dei peggiori trasformisti. Avete fatto retromarcia su Euro, Europa, salvataggi delle banche, streaming, impeachment, Tap, Tav, Ilva, chiusure domenicali, alleanze di governo, voti di fiducia, Nato, Ius soli, accise, condoni, trivellazioni, F35 e chissà quante altre cose. Sono talmente tante che non riesco a ricordare! Siete il peggior governo della storia di questo Paese e siete riusciti a raggiungere questo traguardo in poco più di sei mesi. Nonostante questo non accettate l’evidenza di essere inadeguati.
Sarete spazzati via dalla storia, questo è certo. Ma prima farete dei danni. Tanti.
Lascerete morti e feriti sul campo (e in mare) e ci vorrà del tempo prima di poter calcolare per bene il disastro creato e il deserto intellettuale e morale che avrete generato. Sì, perché oltre ai danni all’economia, al mondo del lavoro, alla salute (proprio quella fisica) del Paese, alla capacità di aver ridato polmoni a odio, rabbia, razzismo, fascismo ci saranno anche danni che non si potranno quantificare con la calcolatrice, quelli che farete agli esseri umani. Non mi riferisco (solo) agli stranieri con la cui vita giocate, tenendoli in mezzo al mare in un modo disumano o ai clochard a cui vi bullate di buttare le coperte in un cassonetto, ma al cervello e all’umanità di tanto nostri connazionali, specialmente quelli più giovani. State insegnando ai ragazzi, ai nostri giovani, che studiare non serve a niente, state seminando incompetenza, bullismo, arroganza, sfregio delle istituzioni di qualunque genere. Siete riusciti a sbeffeggiare lo Stato, la Chiesa, il Presidente della Repubblica, il Papa. Avete sventolato il Vangelo e il Rosario usandoli come quei fondamentalisti dai quali ci dite di volerci difendere. Un po’ come offrire un bicchiere di acqua zuccherata dentro a cui c’è una pillola di veleno. È perfino peggio dell’essere crudeli e basta: significa essere crudeli con metodo, con premeditazione. Quelle persone in difficoltà (di nuovo parlo dei nostri concittadini non degli immigrati) che avete strumentalmente usato per raggiungere il vostro scopo, sono la vostra spada di Damocle e saranno proprio loro a travolgervi e a spazzarvi via. Proprio quelle persone che hanno paura, che fanno fatica davvero (mentre la madre della vice Presidente del Senato ricorre al Tar, perdendo, alla richiesta di lasciare una casa popolare). Proprio perché avete giocato con la loro paura e rabbia.
Nel frattempo continuate pure ad attaccare quella che voi chiamate élite. Per dire, avete schedato gli uomini di scienza. Sono operazioni che se aveste studiato un po’ di storia, vi farebbero venire in mente qualcosa di già visto. Sicuramente, ai più anziani, qualcosa viene in mente di sicuro: ne hanno già viste di persone come voi. Peggio di voi, forse, no. Non credo sia possibile, ma di gentaglia arrogante e inadeguata ne è già passata tanta e alla fine, ineluttabilmente, è stata spazzata via.
Non passerà giorno, in questo 2019, in cui io e tanti altri faremo tutto il possibile per accelerare il fatto che voi diventiate un orribile ricordo.
Qualcosa di talmente spregevole da non poter dimenticare, in modo da diventare uno di quei vaccini, ai quale (infatti) non credete. Voi e i vostri eroi, bulletti di periferia, che buttano nei cassonetti le coperte ai senzatetto, che sfilano urlando slogan razzisti, che metteranno in tasca il reddito di cittadinanza (se mai almeno questo lo farete) continuando a lavorare regolarmente in nero, che condoneranno un’evasione fiscale o una casa fuorilegge a Ischia. Un po’ come quei sciacalli che ridevano alla notizia del terremoto. Ricordate? Un po’ come quegli artigiani che: “Finalmente al governo qualcuno di onesto! Dottore, facciamo 120 euro con la fattura o 100 cash e non ci pensiamo più?” Già, “l’onestà tornerà di moda” dicevate, insegnando al Paese la disonestà. Siete macellai che si fingono chef di ristoranti vegani. Vi ha presi a schiaffi istituzionali il Presidente Mattarella, nel suo discorso al Paese, vi prenderà a schiaffi il Paese, democraticamente, ci mancherebbe. Perché questo è il Paese di Dante Alighieri, di Leonardo, di Michelangelo, di Giotto, di San Francesco, di De Gasperi, di Einaudi, di Togliatti, di Berlinguer, di Pertini e guardate cosa arrivo a dire, cari cialtroni, persino di Almirante. Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, della biodiversità. Ma come è possibile che tutto questo sia finito nelle vostre mani sciagurate? Non solo qualcuno lo ha permesso, creando un vuoto riempito dal vostro livore e dalla vostra arroganza, ma c’è anche chi ha preferito stare a guardare. “Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci e io non sopporto più né voi né tutti quelli che vi stanno a guardare, senza fare o dire niente. Siete la sciagura di questo Paese, che grazie al cielo, è talmente grande, pieno di intelligenza e di bellezza che vi spazzerà via e vi condannerà a dover rappresentare per sempre l’esempio perfetto dell’incompetenza assoluta, del vuoto morale e culturale.
Io non vado via. Resto qui a presidiare il territorio e a fare quello che posso per restituirlo, ripulito da questa immondizia, a chi verrà dopo grazie a una doppia operazione: un Risorgimento, che ci restituisca un’unità nazionale vera, (niente a che fare con quello che fate finta di raccontare) e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni, di sogni. Io non vado via. Resto qui, perché il mio Paese lo rivoglio indietro. E quando infilare un messaggio di odio fra un paio di foto di gattini o del piatto della cena non funzionerà più, questo Paese ritornerà ad essere il più bello del mondo. Sì, perché questo crimine è proprio imperdonabile: avete imbruttito il Paese più bello del mondo. Siete vandali che hanno disegnato i baffi sulla tela della Gioconda, avete abbattuto con le vostre ruspe il Colosseo e la Torre di Pisa, avete imbrattato con lo spray e con una frase volgare e sgrammaticata il marmo della Valle dei Templi. Ricostruiremo, ripuliremo e ricorderemo. Perché siete un pericolosissimo niente, ma non ci sarà nessuna damnatio memoriae per voi.
La vostra maledizione sarà nell’essere ricordati, per sempre. Come i peggiori.
Senza nessun affetto, Mauro
PS: Il testo è un po’ lungo forse vi siete fermati alla prima riga. Beh, per voi è sufficiente. Bacioni.
(Mauro Berruto)
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“Cialtroni.
Il vostro difetto non è l’incapacità, ma l’arroganza.
La vostra colpa non è di non aver idea di come si governi un Paese, ma quello di credere di saperlo fare e di aver fatto credere di saperlo fare.
Vi siete smentiti su tutto. Avete dimostrato un’incompetenza abissale, tipica di chi crede di poter parlare di immunologia avendo studiato su Facebook, di politiche del lavoro avendo fatto lo steward al San Paolo o di riforma dello sport avendo fatto l’istruttore in una palestra della Virgin (gli esempi si riferiscono a fatti e persone realmente esistiti!).
Decine di piroette da circo non vi risparmiano il fatto di esservi dimostrati più trasformisti dei peggiori trasformisti.
Avete fatto retromarcia su Euro, Europa, salvataggi delle banche, streaming, impeachment, Tap, Tav, Ilva, chiusure domenicali, alleanze di governo, voti di fiducia, Nato, Ius soli, accise, condoni, trivellazioni, F35 e chissà quante altre cose. Sono talmente tante che non riesco a ricordare!
Siete il peggior governo della storia di questo Paese e siete riusciti a raggiungere questo traguardo in poco più di sei mesi. Nonostante questo non accettate l’evidenza di essere inadeguati.
Sarete spazzati via dalla storia, questo è certo.
Ma prima farete dei danni. Tanti.
Lascerete morti e feriti sul campo (e in mare) e ci vorrà del tempo prima di poter calcolare per bene il disastro creato e il deserto intellettuale e morale che avrete generato.
Sì, perché oltre ai danni all’economia, al mondo del lavoro, alla salute (proprio quella fisica) del Paese, alla capacità di aver ridato polmoni a odio, rabbia, razzismo, fascismo ci saranno anche danni che non si potranno quantificare con la calcolatrice, quelli che farete agli esseri umani. Non mi riferisco (solo) agli stranieri con la cui vita giocate, tenendoli in mezzo al mare in un modo disumano o ai clochard a cui vi bullate di buttare le coperte in un cassonetto, ma al cervello e all’umanità di tanto nostri connazionali, specialmente quelli più giovani. State insegnando ai ragazzi, ai nostri giovani, che studiare non serve a niente, state seminando incompetenza, bullismo, arroganza, sfregio delle istituzioni di qualunque genere.
Siete riusciti a sbeffeggiare lo Stato, la Chiesa, il Presidente della Repubblica, il Papa.
Avete sventolato il Vangelo e il Rosario usandoli come quei fondamentalisti dai quali ci dite di volerci difendere. Un po’ come offrire un bicchiere di acqua zuccherata dentro a cui c’è una pillola di veleno. È perfino peggio dell’essere crudeli e basta: significa essere crudeli con metodo, con premeditazione. Quelle persone in difficoltà (di nuovo parlo dei nostri concittadini non degli immigrati) che avete strumentalmente usato per raggiungere il vostro scopo, sono la vostra spada di Damocle e saranno proprio loro a travolgervi e a spazzarvi via. Proprio quelle persone che hanno paura, che fanno fatica davvero (mentre la madre della vice Presidente del Senato ricorre al Tar, perdendo, alla richiesta di lasciare una casa popolare). Proprio perché avete giocato con la loro paura e rabbia.
Nel frattempo continuate pure ad attaccare quella che voi chiamate élite.
Per dire, avete schedato gli uomini di scienza. Sono operazioni che se aveste studiato un po’ di storia, vi farebbero venire in mente qualcosa di già visto.
Sicuramente, ai più anziani, qualcosa viene in mente di sicuro: ne hanno già viste di persone come voi.
Peggio di voi, forse, no. Non credo sia possibile, ma di gentaglia arrogante e inadeguata ne è già passata tanta e alla fine, ineluttabilmente, è stata spazzata via. Non passerà giorno, in questo 2019, in cui io e tanti altri faremo tutto il possibile per accelerare il fatto che voi diventiate un orribile ricordo. Qualcosa di talmente spregevole da non poter dimenticare, in modo da diventare uno di quei vaccini, ai quale (infatti) non credete.
Voi e i vostri eroi, bulletti di periferia, che buttano nei cassonetti le coperte ai senzatetto, che sfilano urlando slogan razzisti, che metteranno in tasca il reddito di cittadinanza (se mai almeno questo lo farete) continuando a lavorare regolarmente in nero, che condoneranno un’evasione fiscale o una casa fuorilegge a Ischia.
Un po’ come quei sciacalli che ridevano alla notizia del terremoto. Ricordate? Un po’ come quegli artigiani che: “Finalmente al governo qualcuno di onesto! Dottore, facciamo 120 euro con la fattura o 100 cash e non ci pensiamo più?”
Già, “l’onestà tornerà di moda” dicevate, insegnando al Paese la disonestà.
Siete macellai che si fingono chef di ristoranti vegani.
Vi ha presi a schiaffi istituzionali il Presidente Mattarella, nel suo discorso al Paese, vi prenderà a schiaffi il Paese, democraticamente, ci mancherebbe.
Perché questo è il Paese di Dante Alighieri, di Leonardo, di Michelangelo, di Giotto, di San Francesco, di De Gasperi, di Einaudi, di Togliatti, di Berlinguer, di Pertini e guardate cosa arrivo a dire, cari cialtroni, persino di Almirante.
Questo è il Paese di Venezia, di Firenze, di Siena, di Roma, di Napoli, di Palermo, di Torino. Dell’arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, della biodiversità. Ma come è possibile che tutto questo sia finito nelle vostre mani sciagurate? Non solo qualcuno lo ha permesso, creando un vuoto riempito dal vostro livore e dalla vostra arroganza, ma c’è anche chi ha preferito stare a guardare.
“Odio gli indifferenti”, diceva Antonio Gramsci e io non sopporto più né voi né tutti quelli che vi stanno a guardare, senza fare o dire niente.
Siete la sciagura di questo Paese, che grazie al cielo, è talmente grande, pieno di intelligenza e di bellezza che vi spazzerà via e vi condannerà a dover rappresentare per sempre l’esempio perfetto dell’incompetenza assoluta, del vuoto morale e culturale.
Io non vado via.
Resto qui a presidiare il territorio e a fare quello che posso per restituirlo, ripulito da questa immondizia, a chi verrà dopo grazie a una doppia operazione: un Risorgimento, che ci restituisca un’unità nazionale vera, (niente a che fare con quello che fate finta di raccontare) e un Rinascimento, di bellezza, di cultura, di ambizioni, di sogni.
Io non vado via. Resto qui, perché il mio Paese lo rivoglio indietro.
E quando infilare un messaggio di odio fra un paio di foto di gattini o del piatto della cena non funzionerà più, questo Paese ritornerà ad essere il più bello del mondo.
Sì, perché questo crimine è proprio imperdonabile: avete imbruttito il Paese più bello del mondo. Siete vandali che hanno disegnato i baffi sulla tela della Gioconda, avete abbattuto con le vostre ruspe il Colosseo e la Torre di Pisa, avete imbrattato con lo spray e con una frase volgare e sgrammaticata il marmo della Valle dei Templi.
Ricostruiremo, ripuliremo e ricorderemo.
Perché siete un pericolosissimo niente, ma non ci sarà nessuna damnatio memoriae per voi.
La vostra maledizione sarà nell’essere ricordati, per sempre.
Come i peggiori.
Senza nessun affetto,
- Mauro Berruto
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"Maledetti parti anali, che gran nemico è il libro! Appena se ne vede uno, bisogna dargli fuoco, proprio come nei periodi più bui della storia. E guai a chi legge! È ormai una vergogna prendere in mano un libro. In una simile epoca di merda diventa quasi legittimo distruggere tutto ciò che riguarda i libri, la coscienza, il sapere. Son cose che non servono più..." -Barbara X- "Non è un buon giorno. La Piccola Biblioteca Libera devastata dai vandali. Due interi scaffali distrutti. Scritte varie. La carenza grave di controllo da parte delle forze dell’ordine (tanto per capirci passa un blindato dell’esercito passa in continuazione ma neanche rallenta) fa si che la notte quel luogo sia alla mercé di una banda di vandali. Ricostruiremo gli scaffali, ripuliremo i tavoli e le strutture, lanceremo un nuovo appello a coprire i costi di riparazione. Poi terremo aperto solo nelle ore in cui sarà presente un volontario. Perché la notte i vandali vandalizzano, ma di giorno normalissime persone saccheggiano i libri. Non mi arrendo, anche se dirvi che sono deluso, è poco." -Marco Salamon- Fonte: https://www.facebook.com/1126986203/posts/10219277289819490?s=100012793746227&sfns=mo https://www.instagram.com/p/BzqcB5YC0ok/?igshid=1ns5i85icj80u
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Gli auguri di Draghi a Zelensky: "Ricostruiremo tutto insieme"
Gli auguri di Draghi a Zelensky: “Ricostruiremo tutto insieme”
AGI – “Vi faccio i miei più sentiti auguri per la vostra Festa nazionale. L’amicizia tra Italia e Ucraina è forte e si è rafforzata ulteriormente dopo la brutale invasione da parte della Russia. Il vostro coraggio, il vostro desiderio di vivere in un Paese libero e sovrano, il vostro attaccamento ai valori europei sono fonte di ispirazione per tutti noi”. Lo dice il premier Mario Draghi in un…
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Erdoğan in visita alle tendopoli di Hatay: "Ricostruiremo tutto"
Aiuti e ricostruzione in tempi rapidi: è quello che ha promesso il presidente turco Erdoğan in visita nelle zone colpite dal terremoto. Ma il suo governo resta nel mirino delle critiche. Per la Banca Mondiale, i danni ammontano a 35 miliardi di dollari
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La santa messa di papa Francesco nella chiesa di Santo Spirito in Sassia del 19 aprile 2020
Papa Francesco
Chiesa di Spirito Santo in Sassia
Papa FrancescoSanta messa nella chiesa di Spirito Santo in Sassia Una messa che è stata celebrata da papa Francesco nella chiesa di Santo Spirito in Sassia per il 20° anniversario della canonizzazione di suor Faustina Kowalska e per il ricordo dell'istituzione della domenica della Divina Misericordia di cui lei è stata la prima a propagandarla. Il santo padre nella sua omelia ha ricordato che bisogna essere solidale come la prima comunità cristiana in Gerusalemme, come ha riportato nel testo dell'omelia diffuso dall'Editrice Vaticana: "Domenica scorsa abbiamo celebrato la risurrezione del Maestro, oggi assistiamo alla risurrezione del discepolo. È passata una settimana, una settimana che i discepoli, pur avendo visto il Risorto, hanno trascorso nel timore, stando "a porte chiuse", senza nemmeno riuscire a convincere della risurrezione l’unico assente, Tommaso. Che cosa fa Gesù davanti a questa incredulità timorosa? Ritorna, si mette nella stessa posizione, "in mezzo" ai discepoli, e ripete lo stesso saluto: "Pace a voi!." Ricomincia da capo. La risurrezione del discepolo inizia da qui, da questa misericordia fedele e paziente, dalla scoperta che Dio non si stanca di tenderci la mano per rialzarci dalle nostre cadute. Egli vuole che lo vediamo così: non come un padrone con cui dobbiamo regolare i conti, ma come il nostro Papà che ci rialza sempre. Nella vita andiamo avanti a tentoni, come un bambino che inizia a camminare, ma cade; pochi passi e cade ancora; cade e ricade, e ogni volta il papà lo rialza. La mano che ci rialza sempre è la misericordia: Dio sa che senza misericordia restiamo a terra, che per camminare abbiamo bisogno di essere rimessi in piedi. E tu puoi obiettare: “Ma io non smetto mai di cadere!”. Il Signore lo sa ed è sempre pronto a risollevarti. Egli non vuole che ripensiamo continuamente alle nostre cadute, ma che guardiamo a Lui, che nelle cadute vede dei figli da rialzare, nelle miserie vede dei figli da amare con misericordia. Oggi, in questa chiesa diventata santuario della misericordia in Roma, nella Domenica che vent’anni fa san Giovanni Paolo II dedicò alla Misericordia Divina, accogliamo fiduciosi questo messaggio. A santa Faustina Gesù disse: "Io sono l’amore e la misericordia stessa; non c’è miseria che possa misurarsi con la mia misericordia" (Diario, 14 settembre 1937). Una volta, poi, la santa disse a Gesù, con soddisfazione, di avergli offerto tutta la vita, tutto quel che aveva. Ma la risposta di Gesù la spiazzò: "Non mi hai offerto quello che è effettivamente tuo". Che cosa aveva trattenuto per sé quella santa suora? Gesù le disse con amabilità: "Figlia, dammi la tua miseria" (10 ottobre 1937). Anche noi possiamo chiederci: “Ho dato la mia miseria al Signore? Gli ho mostrato le mie cadute perché mi rialzi?”. Oppure c’è qualcosa che tengo ancora dentro di me? Un peccato, un rimorso del passato, una ferita che ho dentro, un rancore verso qualcuno, un’idea su una determinata persona … Il Signore attende che gli portiamo le nostre miserie, per farci scoprire la sua misericordia. Torniamo ai discepoli. Avevano abbandonato il Signore durante la Passione e si sentivano colpevoli. Ma Gesù, incontrandoli, non fa lunghe prediche. A loro, che erano feriti dentro, mostra le sue piaghe. Tommaso può toccarle e scopre l’amore, scopre quanto Gesù aveva sofferto per lui, che lo aveva abbandonato. In quelle ferite tocca con mano la vicinanza tenera di Dio. Tommaso, che era arrivato in ritardo, quando abbraccia la misericordia supera gli altri discepoli: non crede solo alla risurrezione, ma all’amore sconfinato di Dio. E fa la confessione di fede più semplice e più bella: "Mio Signore e mio Dio!". Ecco la risurrezione del discepolo: si compie quando la sua umanità fragile e ferita entra in quella di Gesù. Lì si dissolvono i dubbi, lì Dio diventa il mio Dio, lì si ricomincia ad accettare sé stessi e ad amare la propria vita. Cari fratelli e sorelle, nella prova che stiamo attraversando, anche noi, come Tommaso, con i nostri timori e i nostri dubbi, ci siamo ritrovati fragili. Abbiamo bisogno del Signore, che vede in noi, al di là delle nostre fragilità, una bellezza insopprimibile. Con Lui ci riscopriamo preziosi nelle nostre fragilità. Scopriamo di essere come dei bellissimi cristalli, fragili e preziosi al tempo stesso. E se, come il cristallo, siamo trasparenti di fronte a Lui, la sua luce, la luce della misericordia, brilla in noi e, attraverso di noi, nel mondo. Ecco il motivo per essere, come ci ha detto la Lettera di Pietro, "ricolmi di gioia, anche se ora , per un po’ di tempo, afflitti da varie prove." In questa festa della Divina Misericordia l’annuncio più bello giunge attraverso il discepolo arrivato più tardi. Mancava solo lui, Tommaso. Ma il Signore lo ha atteso. La misericordia non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità! Impariamo dalla comunità cristiana delle origini, descritta nel libro degli Atti degli Apostoli. Aveva ricevuto misericordia e viveva con misericordia: "Tutti i credenti avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno". Non è ideologia, è cristianesimo. In quella comunità, dopo la risurrezione di Gesù, uno solo era rimasto indietro e gli altri lo aspettarono. Oggi sembra il contrario: una piccola parte dell’umanità è andata avanti, mentre la maggioranza è rimasta indietro. E ognuno potrebbe dire: “Sono problemi complessi, non sta a me prendermi cura dei bisognosi, altri devono pensarci!”. Santa Faustina, dopo aver incontrato Gesù, scrisse: "In un’anima sofferente dobbiamo vedere Gesù Crocifisso e non un parassita e un peso … Signore, ci dai la possibilità di esercitarci nelle opere di misericordia e noi ci esercitiamo nei giudizi" (Diario, 6 settembre 1937). Lei stessa, però, un giorno si lamentò con Gesù che, ad esser misericordiosi, si passa per ingenui. Disse: "Signore, abusano spesso della mia bontà". E Gesù: "Non importa, figlia mia, non te ne curare, tu sii sempre misericordiosa con tutti" (24 dicembre 1937). Con tutti: non pensiamo solo ai nostri interessi, agli interessi di parte. Cogliamo questa prova come un’opportunità per preparare il domani di tutti, senza scartare nessuno: di tutti. Perché senza una visione d’insieme non ci sarà futuro per nessuno. Oggi l’amore disarmato e disarmante di Gesù risuscita il cuore del discepolo. Anche noi, come l’apostolo Tommaso, accogliamo la misericordia, salvezza del mondo. E usiamo misericordia a chi è più debole: solo così ricostruiremo un mondo nuovo." Read the full article
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Terremoto Turchia e Siria, quasi 20mila morti. Si continua a scavare per trovare persone ancora vive
Terremoto Turchia e Siria, quasi 20mila morti. Si continua a scavare per trovare persone ancora vive. Sono quasi 20mila le vittime ufficiali del terremoto che ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria. In Turchia almeno 16.170 morti e 64mila feriti. «Nessuno rimarrà senza casa - lo ha promesso nelle scorse ore il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan -. Abbiamo affrontato altre catastrofi terribili, penso ai terremoti di Van, Bingol, Smirne, Malatya ed Elazig. Ma penso anche alle esondazioni di Kastamonu e agli incendi che hanno colpito Mugla e Antalya. Come abbiamo ricostruito in quelle situazioni, ricostruiremo anche ora, in tutte le 10 province colpite, nessuno dubiti. I nostri cittadini torneranno a vivere in una casa velocemente. Nessuno e dico nessuno dei nostri cittadini rimarrà senza un riparo e senza un’abitazione». In Turchia i bambini rimasti soli, tra orfani e quanti sono ancora alla ricerca dei propri genitori, sarebbero tra i 1000 e i 5000. Numero che aumenta a dismisura, secondo le stime dell’Unicef. Si continua a scavare nella speranza di trovare persone ancora vive: nel distretto di Akevler in Turchia, una madre e suo figlio sono stati estratti vivi dopo 70 ore di inferno sotto le macerie. Intanto, è stato ripristinato l'accesso a Twitter. Il social era stato bloccato ieri dal Presidente Erdogan, dopo le critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite dal sisma. In Siria il primo convoglio di aiuti umanitari è arrivato nelle aree controllate dai ribelli. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da Bruxelles, dove partecipa al Consiglio Europeo, dichiara: «Allo stato attuale, in base alle informazioni fornite, le squadre USAR (Urban Search And Rescue) dei Vigili del Fuoco italiani in Turchia sono riuscite a salvare due ragazzi in due distinte operazioni di soccorso ad Antiochia e stanno lavorando per trarre in salvo altre persone. Voglio far pervenire un incoraggiamento e un ringraziamento sentito ai nostri generosi connazionali che stanno concretamente portando aiuto alle popolazioni colpite da questo apocalittico terremoto, con la loro specifica professionalità nella ricerca e nel soccorso in contesti cittadini». Ringraziamento e stima nei confronti dei Vigili del Fuoco italiani impegnati in Turchia anche da parte del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «La loro capacità di coniugare professionalità tecnica e sacrificio a un tratto di umanità e di solidarietà caratterizzano un'eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, e lo straordinario impegno profuso in queste ore nei territori devastati dal sisma ne è la più chiara testimonianza».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ti perderò ancora, so che lo farò. In un mondo fatto di cuori spezzati, noi non saremo da meno. Ci faremo del male, ci urleremo contro e ci perderemo. Non ci parleremo per giorni, forse settimane perché siamo orgogliosi come pochi. Poi uno dei due sentirà un vuoto crescergli dentro e farsi sempre più grande, tanto da togliergli il respiro, e alla fine seguiremo i pezzetti che ci siamo lasciati dietro e come due bambini ci ritroveremo. Impareremo ad amarci, lo faremo di nuovo, lo faremo in un modo più bello, più intenso. Cureremo le nostre ferite, ricostruiremo i nostri cuori e saremo felici, ma non sarà per sempre. Non sarà tutto rose e fiori, quello esiste solo nelle favole. Sarà difficile e sarà una tortura, ma alla fine ci prenderemo sempre cura l’uno dell’altra perché ne valiamo la pena. E poi ti perderò di nuovo, in un modo o nell’altro, so che lo farò. Sbaglierò, farò delle stupidaggini e tu non sarai sempre perfetta. Certi giorni ti odierò, altri tu non mi sopporterai, ma staremo comunque insieme. Ci perderemo molte volte, forse più di quante vorremmo, ma va bene così perché tanto so che ci ritroveremo. Tu hai paura che un giorno ci stancheremo e molleremo. Io invece sono convinto che tutto questo ci aiuti a raggiungere il per sempre. Un giorno quando ancora non ero abbastanza grande da capire l’amore mio nonno mi disse che è facile stare con qualcuno quando fuori c’è il sole e fa caldo. Tutti lo sanno fare quando si è felici ed è tutto positivo. Ma un vero amore si riconosce quando fuori diluvia e fa freddo, e lei è dall’altra parte della città e tu nonostante tutto, sotto la grandine e i tuoni, fai in modo di arrivare da lei. E io il modo di tornare da te lo troverò sempre. #andrewlevine #sunsetbeach #sunset #sunsets #beach #sunsetlover #ig_sunset #sunrise #landscape #nature #photography #love #travel #sun #sky #ig #sunset_super_pics #sea #roma #k #sunsetphotography #aroundworld #sunsetlovers #clouds #naturephotography #loves #travelphotography #capture #beachlife (presso Ostia Lido) https://www.instagram.com/p/BzJGg45IbGW/?igshid=1tkhljfnati3y
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Parigi: incendio devasta la Cattedrale di Notre Dame, 15 aprile 2019
Parigi: incendio devasta la Cattedrale di Notre Dame, 15 aprile 2019
Parigi: incendio devasta la Cattedrale di Notre Dame. Un incendio è divampato nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi nel tardo pomeriggio di lunedì 15 aprile. Qui tutti gli aggiornamenti.
Macron: “Ricostruiremo Notre Dame”. “L’incendio è stato arginato e il peggio è stato evitato, anche se la battaglia non è stata vinta del tutto”, ha spiegato Macron. Qui il suo discorso alla nazione.
La…
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