#Riccardo Bacchelli
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Dacché la presunzione cresce insieme coll'ignoranza, quante più cose uno ignora, tante più ne condanna: quella forma particolare, e presuntuosissima, delle grettezza umana, che si suol chiamare provincialità, lo dimostra (Riccardo Bacchelli, Iride).
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Un'estate
Un’estate, che d’estate son i tramonti lenti,pesante quant’il sonno e la stanchezza medesima,non avrei voluto altro che riposare, se fosse statopossibile. Non reggeva più neppure la vogliaamara d’inasprire in me stesso il mio male.Non avrei voluto cedere in nulla ma invecemi toccava assopirmi al sole in materiastanca. E dalla stanchezza un filo di melodia.Supino, ombre e sole,foglie e cielo,…
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Da questo articolo ho saputo che il nome Leopardi, a Recanati, indica Monaldo, e che suo figlio è invece chiamato "il poeta". Ricordo a tal proposito la leggenda recanatese del "figlio del poeta", il figlio di Teresa Brini, della cui veridicità forse non avrò mai prove né a favore né contro.
Leopardi lasciò poche tracce nella sua casa, che è, più che altro, la casa di Monaldo; ma appena si aprono le finestre della biblioteca, vi entrano la luce e i suoni del paese, che è di Giacomo.
La Silvia morì in una casupola più misera di quella che vediamo oggi; la beatella, Maria Belardinelli, più candida di un cigno quantunque il nome Nerina possa far pensare diversamente, attraversava la piazzuola del Sabato del villaggio sotto le finestre di casa Leopardi.
E qualcosa mi fa pensare che Giacomo guardasse le femmine, non una alla volta o comunque non a lunga distanza di tempo l'una dall'altra: ché, dopo che tornò con poca religione dai suoi viaggi per l'Italia, lo si rivide esattissimo a Messa, perché, dice il custode di palazzo Leopardi, c'era una ragazza che "gli piaceva troppo". Cosa guardasse nelle ragazze Giacomo, posso immaginarlo: la bellezza di Santa Cecilia nella figura che fissava dopo pranzo da ragazzo, anelante di contemplare un'immagine femminile; il bel quadro, ma parlante e vivente, che fu la cugina Gertrude Cassi del Primo amore; l'innocenza che il mondo avrebbe macchiato, le speranze che il vero avrebbe distrutte; una poveretta immersa nell'ignoranza e nell'indigenza, sottoposta alle fatiche logoranti del lavatoio e del telaio, a cui lui, poeta, avrebbe baciato il calzare.
Ai turisti veniva permesso di cogliere le violette da una proda erbosa dove crescevano, identiche, anche ai tempi di Giacomo: praticamente le stesse violette che lui aveva guardato e che avrebbe potuto cogliere.
Recanati ~ Riccardo Bacchelli
Francesco Morandini detto il Poppi (?), Tavola Doria (1563?; olio su tavola, 86 x 115 cm; Firenze, Gallerie degli Uffizi) il silenzio vien sorgendo dalle pietre corruscate dall’età, ci raggiunge, ci trova dal tempo. (…) È questa del silenzio la prima nozione nobile sulla soglia di Casa Leopardi. MATTINA A RECANATI I cittadini di Macerata nei giorni di festa della bella stagione s’avviano…
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IL MULINO DEL PO - (Alberto Lattuada, 1949)
The film is set at the end of the nineteenth century, in a village in the Po Delta where the workers' struggle against the rich landowners supported by governmental forces will end up overwhelming the love story between Berta (Carla Del Poggio) and Orbino (Jacques Sernas)... Lattuada uses, modifying some aspects, a good part of the great novel of the same name by Riccardo Bacchelli eliminating any fatalistic-providential (or Manzoni-an) motif and instead accentuating some dramatic aspects of the first peasant class struggle born of modernization. But, above all, the director focuses on his popular protagonists underlining the merits (sense of family, dedication to work...) and the defects (greed, pride...) of each of them and succeeding, at the same time, to balance the historical fresco and the melodrama so as to give the story that "epic and moral value" that was blatantly missing (for example) in Bertolucci's film "1900". One of the best movies of its genre and Lattuada himself.
r.m.
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Averle perse tutte, le speranze gli dette la stessa pace che averle tutte intatte.
Riccardo Bacchelli
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Voglio dirvi la differenza fra il lupo e l'uomo: nessuna, salvo una, in vecchiaia... il lupo va nei boschi ad aspettare la fine da solo: l'uomo, più la sente venire, più cercacompagnia, anche se le è noioso e gli è noiosa.
|| Riccardo Bacchelli
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Daniele Orazi a Lungosabato Riccardo Bacchelli | www.solferinolibri.it
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“Operazione bestseller. Dietro le quinte del successo editoriale” di Valentina Notarberardino alla Libreria Ubik LiberiTutti a Benevento Verrà presentato domenica 3 marzo 2024... #alessano #andria #bari #benevento #cutrofiano #dietrolequinte #firenze #fondi #isabellapedicini #lecce #libreriaubik #milano #novara #Operazionebestseller #successoeditoriale #torino #valentinanotarberardino https://agrpress.it/operazione-bestseller-dietro-le-quinte-del-successo-editoriale-di-valentina-notarberardino-alla-libreria-ubik-liberitutti-a-benevento/?feed_id=3494&_unique_id=65e3ed325d9d0
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Bacchelli fu candidato al Nobel '73, "fece conoscere Ferrara"
Lo scrittore Riccardo Bacchelli (1891-1985) era tra gli autori candidati al Premio Nobel della Letteratura del 1973, poi vinto dall’australiano Patrick White. Come avviene all’inizio di ogni anno, l’Accademia Svedese ha desecretato le carte relative agli archivi di cinquant’anni fa. Insieme a lui, tra gli italiani in lizza quell’anno, comparivano anche Eugenio Montale (che poi otterrà il Nobel…
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Lecce: programma Strada per Strada, partiti i lavori di rifacimento dal quartiere San Pio
Lecce: programma Strada per Strada, partiti i lavori di rifacimento dal quartiere San Pio. Il progetto punta a intervenire su sedi stradali particolarmente dissestate, con buche e sconnessioni della pavimentazione stradale che compromettono in maniera irreversibile le condizioni di corretta e regolare fruibilità. Queste le strade interessate: Via Fulcignano Casale; via Monte Sabotino; via Delle Anime (dalla Chiesa di San Pio a P.zza S.M. Arcangelo); via C.A. Dalla Chiesa; via Fiume; (da via Birago a via D’Amore); via Trento; via Trieste; via Gorizia; via Toma; via Sozy Carafa-Casavola (da via Tempesta a via Casavola); via di Valesio (da via Di Vereto a via Pozzuolo); via Di Vereto (da via Cerrate Casale a via Reale); via Cerrate Casale; via Rubini; via Paolo Colaci; via Zimbalo; via Battaglini; via Cadorna; via Cagliari; via Riccardo Bacchelli; via Lequile (da v.le Grassi a rampa Ospedale Vito Fazzi); via San Cesario (da v.le Grassi a sottopasso); via Cimarosa; via Rossini; via dei Palumbo (sino a via Bixio); via dei Salesiani; via Scotellaro (sino a via Biasco lato destro); Piazzetta Palazzeschi; via D’Andrea (sino a via Urbani); via Morandi; via Sassari; via Messina; via G. Papatodero (sino a via Tasselli); via F. D'Elia; via G. Catalano; via Adua; via Pietro Palumbo; via Valle d’Aosta; via Friuli; via Teodoro Pellegrino. In tutte queste vie verrà rifatta la pavimentazione stradale, con fresatura, livellamento dei chiusini dei sottoservizi e posa del nuovo tappetino bituminoso dello spessore di 3 centimetri. Su alcuni piccoli tratti stradali in dissesto si interverrà localmente con conglomerato bituminoso di collegamento (binder). Le prime vie, che sono già state bitumate, sono via Trento, via Gorizia e via Trieste, mentre sono state oggetto di fresatura proprio in questi giorni via Sozy Carafa e via Casavola, via di Vereto, via di Valesio, via Cerrate Casale, via delle Anime e via Carlo Alberto Dalla Chiesa (dove si procederà alla bitumazione alla fine dei lavori di riparazione di alcuni cedimenti dovuti a perdite idriche, che Aqp sta facendo per conto del Comune). Il programma prevede anche di intervenire su altre arterie nelle quali a non essere garantita o sicura è la circolazione dei pedoni: saranno, quindi, rifatti e allargati i marciapiedi in via Gramsci (lato sinistro in direzione via De Mura); via De Mura (ambo i lati sino a via S. Garzegno); via Papatodero (ambo i lati sino a via Tasselli) via D’Elia (lato sinistro direzione via Pitagora); via Catalano (ambo i lati), via Potenza e via Firenze. Proprio da queste ultime due vie oggi sono partiti i lavori di rifacimento. «Con l'avvio dei lavori del programma Strada per Strada – dichiara l'assessore ai Lavori pubblici Marco Nuzzaci – interveniamo per sistemare altre 50 strade circa che comprendono alcune delle situazioni più critiche segnalateci dai cittadini. Faccio un esempio: con questo cantiere sistemeremo finalmente via San Cesario dall'incrocio di viale Grassi fino al sottopasso e via Lequile, che completiamo fino alla rampa per l'ospedale dopo aver fatto con i lotti della mitigazione l'ultimo tratto, dall'incrocio di viale Grassi verso il centro. Due delle principali strade d'accesso in città saranno finalmente messe in sicurezza. Ricordo che attualmente, oltre ai lavori appena avviati del programma Strada per Strada, sono in corso di esecuzione i cantieri sulle strade interessate dai sette lotti della mitigazione del rischio idrogeologico. Contando anche le strade dei tre lotti conclusi, quindi stiamo sistemando circa 120 arterie in tutti i quartieri della città, incluse le marine e le tangenziali. Non esito a definirlo il più grande programma di rifacimento di strade e marciapiedi avviato a Lecce negli ultimi decenni».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Libri per l’estate
Non potevamo certo lasciarvi accaldati per l’afa estiva e assetati di libri da gustare in vacanza! Ecco dunque una puntata fresca fresca di questa ormai consolidata rubrica di consigli letterari.
Iniziamo con due classici.
Processi verbali di Federico De Roberto: estremamente interessante l’esperimento di realismo verista di queste novelline (come le chiama l’autore nella sua concisa e lucidissima prefazione), che ricordano il Verga del ciclo dei vinti (folgorante in questo senso Il rosario), con il ricorso ai proverbi popolari (tanto va la secchia al pozzo, finché si rompe; carcere, malattia, necessità, si conosce l’amistà), con squarci di storia (il ’48 a Napoli e la rivolta di Bronte ne I vecchi), ma anche Pirandello e Guy de Maupassant, per non parlare di Lupetto, che sembra addirittura anticipare Raymond Carver. Esilarante e boccaccesco, un autentico gioiellino, il racconto di chiusura Il viaggio a San Vito.
Il denaro di Émile Zola: un’analisi acuta e quanto mai attuale del mondo degli affari e della Borsa. Imperi economici acquisiti e persi in un sol giorno, i re della finanza ossequiati e riveriti, i falliti derisi e respinti. In una sorta di eterno ritorno le azioni umane si riproducono ciclicamente senza lasciare l’insegnamento necessario a evitare il ripetersi degli errori. Così questo affresco della Borsa francese durante il Secondo impero ricorda le recenti bolle finanziarie che hanno causato la rovina di migliaia di piccoli risparmiatori e il crollo dei mutui fondiari. A manovrare i movimenti di una banca fantasma nata grazie alla complicità di diversi prestanome è il visionario Saccard, a cui il lettore (e con lui diverse figure femminili e un’infinita serie di dipendenti del gioco) si affeziona nonostante tutto e di cui segue le mosse con apprensione e ininterrotta curiosità per quasi 600 pagine che scorrono veloci come un fiume in piena, il fiume del denaro (l’argent del titolo) che passa per le mani di affaristi e speculatori, ma spesso solo in forma virtuale. La cosa più sorprendente è che lo spunto per la trama è tratto da un episodio realmente accaduto: la parabola del banchiere Paul Eugène Bontoux e della banca Union Générale fallita nel 1882. Se il denaro è il tema principale, questo romanzo appartiene pur sempre al ciclo dei Rougon-Macquart ed esplora le tare genetiche che, nella visione deterministica del naturalismo francese, minano la famiglia e ne spiegano i comportamenti. Victor, il figlio perverso e deforme del protagonista, ricorda ‘Coniglio mannaro’, uno degli ultimi discententi dell’indimenticabile famiglia Scacerni de Il mulino del Po di Riccardo Bacchelli. E non poteva mancare neppure il tema dell’antisemimitismo, caro all’autore del J’accuse. Insomma un piatto completo, per gli amanti della buona letteratura.
Non possiamo tralasciare l’ultimo Simenon pubblicato da Adelphi, Il dottor Bergelon: “Qualcosa si era guastato, senza che lui riuscisse a capire cosa”. La verità è che un fatto increscioso, una malaugurata deviazione dalla consueta routine ha avvelenato la pace interiore del protagonista al punto da fargli mettere in discussione l’intera sua esistenza. Affrontare Simenon è sempre come scendere negli abissi più profondi dell’animo umano.
Per chi avesse la fortuna di non aver mai letto Manuel Vázquez Montalbán, sono stati appena ristampati Le terme e Il labirinto greco in cui l’investigatore Pepe Carvalho esprime al meglio le sue doti culinarie e il suo fiuto per le indagini, il tutto in uno stile degno del grande Chandler.
Uno degli autori prediletti di Andrea G. Pinketts, Stuart Kaminsky, professore di storia e critica cinematografica alla Northwestern University di Evanstone, Illinois, farcisce con le proprie competenze letterarie e cinematografiche i suoi gialli hard boiled, per cui Bela Lugosi e William Faulkner diventano clienti del detective privato Toby Peters (“affettuosa parodia dell’investigatore della scuola dei duri”, da Hardboiled blues di Gian Franco Orsi) in due casi che si intrecciano in Never cross a Vampire. Gli amanti del noir potranno cogliere in queste pagine spunti per rivedere vecchi film o scoprirne di nuovi e introvabili. Così anche per Una pallottola per Errol Flynn, Il caso Howard Hughes e Follie di Hollywood, ma nei suoi gialli troviamo molte altre star, come Mae West, Gary Cooper, Clark Gable, Buster Keaton, Judy Garland e Raymond Chandler: pare proprio che il mondo del cinema sia una inesauribile fonte di ispirazione.
Fedele all’idea che uno scrittore dovrebbe trattare di ciò che conosce, nel creare i personaggi Kaminsky non esita a inserire cenni autobiografici, come le radici russe per l’ispettore Rostnikov (Morte di un dissidente: “Le sue armi: una falce, un martello e una bottiglia di vodka”), e la fede ebraica per il poliziotto Abe Lieberman, che opera in una Chicago quanto mai violenta e movimentata (La follia di Lieberman), città d’origine dello scrittore. Infine il detective Lew Fonesca, trasferitosi da Chicago (Midnight Pass) nell’atmosfera assolata e apparentemente pacifica della Florida, specializzato nella ricerca di persone scomparse (Cattive intenzioni, Parole al vento). Notevoli le collaborazioni con il regista Don Siegel per Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo, e con Sergio Leone per i dialoghi di C’era una volta in America. Insomma uno scrittore prolifico (possiamo contare una sessantina di titoli) per amanti del cinema, della letteratura e di uno stile ironico e versatile.
Un altro libro ambientato nella Hollywood degli anni d’oro: Perché corre Sammy?, di Budd Schulberg, Oscar alla migliore sceneggiatura originale per Fronte del porto, sceneggiatore di Il paradiso dei barbari con un esordiente Peter Falk e soggettista di Un volto nella folla di Elia Kazan e di Il colosso d’argilla con Humphrey Bogart.
“Quello che mi faceva infuriare era che Sammy era la persona più scaltra e più ottusa che avessi mai conosciuto. Era dotato di un’intelligenza che era in grado di impiegare unicamente a vantaggio di Sammy Glick. È un tipo di intelligenza che comporta una certa ottusità: una specie di sterminata zona d’ombra con un solo raggio di luce diritto davanti a se stessi”.
Ma chi è Sammy? Un arrivista, un arrampicatore sociale, con meno scrupoli che talento, di un cinismo disarmante, egoista e avido, anche le sue apparenti qualità sono solo difetti astutamente mascherati: “un piccolo fattorino ebreo sempre di corsa che diventa un potente produttore, sacrificando ogni cosa d’umano alla sua assetata ambizione”. Consigliato da Kurt Vonnegut (a sua volta scrittore ammirato da Umberto Eco), che addirittura lo paragona a Francis Scott Fitzgerald, è una lettura scorrevole e moderna che ci lascia agganciati al mistero di questo personaggio odioso e intraprendente fino all’ultima pagina. C’è, naturalmente, molto di autobiografico nelle opere di Schulberg: “Figlio del tycoon della Paramount, e lui stesso, per un certo tempo, prediletto di Hollywood... ma anche comunista inciampato nelle reti del Mccarthismo, spesso e volentieri elesse il mondo di Hollywood quale osservatorio ideale... I disincantati si concentra su come muore, in America, una leggenda. Uno scrittore grande e dimenticato, che ha avuto tutto, ed è stato travolto assieme a un mondo lussureggiante dalla crisi del ’29, si lascia umiliare e consumare nel corpo e nella dignità in un ultimo infimo lavoro da sceneggiatore di filmetti”. In questo caso l’episodio autobiografico si riferisce all’incontro di Schulberg con Scott Fitzgerald, chiamato dagli studios a collaborare alla revisione di una sua sceneggiatura.
Il 22 giugno 2022 potrete assistere alla presentazione del romanzo di Manuela Cattaneo della Volta e Livio Sposito, Un cuore al buio: Kafka, che si terrà presso la biblioteca Valvassori Peroni. Il libro racconta la “storia e la vita delle cinque donne che hanno amato Franz Kafka”.
Buone vacanze da tutto lo staff delle biblioteche di Milano!
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La nostalgia è sottile ingannatrice, anche più che la speranza (Riccardo Bacchelli, Iride).
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Quasi una voglia di svegliarmi in fretta a risentir d'amarti ossia di vivere, mi vien l'ora in cui presento il giorno: la consueta novità del giorno, di viver contenta ossia di amarti, gode di questo indugio nella fretta; ma poi che han solo un tempo, amarti e vivere, fra i due non si distingue chi han più fretta di destarsi e destarmi, amore o il giorno.
.🦋.
🔸 Riccardo Bacchelli
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“ - Dico - protestò Bakùnin - che un’Europa liberale borghese non mi alletta più di un’Europa assolutista aristocratica. Dico anzi che il nemico naturale e diretto del socialismo sono i capitalisti più che i re legittimi. Anch’io sperai negli sviluppi del ‘48, e vedevo una federazione di popoli poveri, Spagna, Italia, Romania e la grande unione dei popoli slavi nascenti allora alla storia: li vedevo giovani e intatti tender la mano ai proletari delle nazioni ricche ed esose, Inghilterra, Francia e Germania, per attuare la uguaglianza economica come conseguenza e conquista della libertà politica. Sogni! Le pretensioni a posare da martiri e da cenerentole delle nazioni, solo perché gli avvocati e i professori voglion comandare al posto dei militari e dei funzionari, e perché possano cavarsi il gusto di eleggersi a chiacchierare in Parlamento, mi fa ridere e mi disgusta oggi come allora, e in Italia, e nei Balcani, e in Austria, o anche, col tuo permesso, in Polonia. “
Riccardo Bacchelli, Il diavolo al Pontelungo, Mondadori (Oscar), 1974 (1ª edizione 1927); pp. 117-18.
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Averle perse tutte,
le speranze gli dette
la stessa pace che averle
tutte intatte.
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Riccardo Bacchelli, da Il diavolo al Pontelungo
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Il viso d’una donna, i biondi lineamenti,
i suoi occhi liquidi nell’intatta e calma
forma, la bellezza vi si riconosce e la sensualità
ne emana come appetire una pesca...
Riccardo Bacchelli
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