#Pubblico dominio
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apheniti · 11 months ago
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Giorno del Pubblico Dominio
Giornata del Pubblico Dominio 2024
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stefanoavvisati69 · 10 months ago
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Il futuro di Batman e Superman: verso il pubblico dominio come Topolino?
Il 2024 ha segnato l’ingresso della versione iniziale di Topolino (quella di Steamboat Willie) nel pubblico dominio, aprendo la strada a domande inevitabili sulla possibilità che personaggi iconici come Superman e Batman seguano la stessa sorte. I numeri parlano chiaro, e sembra che tra dieci anni, nel 2034 (Superman) e 2035 (Batman), i due supereroi più famosi della DC Comics potrebbero essere…
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3nding · 1 year ago
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Estate 2023:
Le AI diventano di dominio pubblico e la gente ci si sbizzarisce/impazzisce dietro
Fenomeni meteo estremi che vanno dalle inondazioni a grandine enorme a trombe d'aria o ondate di calore a quasi 50 gradi (tra cui Romagna, Veneto, Lombardia, Sicilia, Sardegna)
Muore Berlusconi
Le temperature nei due emisferi sono le più alte mai registrare (tipo 35 gradi in Cile dove adesso sarebbe PIENO INVERNO)
Un cuoco russo a capo di un esercito privato si esibisce coi suoi mercenari in una demo di colpo di stato in russia
Entra ulteriormente nel discorso pubblico il tema UFO
Trump a processo con accuse pesantissime (tra cui cospirazione eversiva)
Scienziati coreani dicono di essere riusciti ad ottenere un superconduttore a temperatura ambiente
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multiverseofseries · 13 days ago
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Il Gladiatore II: Un Viaggio Epico tra Politica e Cinema
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Sangue, rabbia e una narrazione epica per un sequel potente e, a tratti, visionario. Un film che può essere letto anche alla luce delle problematiche contemporanee. Sullo schermo, Paul Mescal, Pedro Pascal e un magistrale Denzel Washington sono i protagonisti.
Il titolo stesso, Il Gladiatore II, ha un impatto gigantesco. Un film che mira a riportare sul grande schermo un tipo di cinema spettacolare, emotivo e maestoso, che sembra essere scomparso, ormai rivolto solo a un pubblico più distratto. Ma, sin dalla prima scena, Ridley Scott ci trasporta in un universo che richiama i grandi kolossal del passato: Ben-Hur, Quo vadis? e Spartacus, con tanto di omaggi. Eppure, nonostante l’omaggio al passato, Il Gladiatore II non è solo un grande seguito, ma un progetto che guarda anche al futuro, pur mantenendo il legame con la tradizione del cinema epico.
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Le premesse erano alte, eppure il risultato non ha solo soddisfatto le aspettative, ma le ha superate. Creare un seguito per un film leggendario come Il Gladiatore - che ha segnato una generazione - non era certo facile, ma Ridley Scott è riuscito a mantenere intatto lo spirito originale, pur dando vita a un film indipendente, contemporaneo e quasi visionario. Inoltre, con la sceneggiatura di David Scarpa, il film risulta essere uno dei più politici del regista, un'opera che, soprattutto in un'epoca in cui pochi autori osano esprimere opinioni forti, si propone come una dichiarazione di intenti chiara e potente.
Il Gladiatore II: Il Testimone di Massimo Decimo Meridio
Tra vendetta, redenzione e un viaggio che tocca anche dimensioni spirituali, Il Gladiatore II si fa portatore di un messaggio forte. Pur essendo ambientato in un mondo antico, la storia è un riflesso critico di un mondo moderno, in cui il potere e la guerra sono il terreno fertile di una politica corrotta e amorale. È un mondo che, sfortunatamente, somiglia molto al nostro. In questo contesto, la Roma che viene ritratta nel film è sull’orlo del collasso, e la trama riesce a rendere tangibile questa sensazione di decadenza.
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A vent'anni dalla morte di Massimo Decimo Meridio, l'eredità del leggendario gladiatore viene raccolta da Lucio Vero (Paul Mescal), un uomo ridotto in schiavitù dopo essere stato deportato dalla Numidia (l'antico nome del Nord Africa) dalle legioni di Marco Acacio (Pedro Pascal), sotto il dominio degli imperatori Caracalla e Geta. Arrivato a Roma, Lucio viene costretto a combattere come gladiatore per il crudele Marcrinus (Denzel Washington), uno schiavista senza scrupoli che trama per raggiungere il potere.
Il sogno di Roma e il crollo dell'Occidente
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Ciò che distingue Il Gladiatore II da tanti altri sequel è la sua forte componente politica, che va oltre la trama e si intreccia perfettamente con la narrazione storica e i temi trattati. La storia, infatti, si presta a una lettura che richiama le analogie tra l'Impero Romano e gli Stati Uniti moderni. Il sogno di Roma, incarnato da Lucio e poi da Marco Acacio, è il medesimo sogno tradito dell'“American Dream” – una promessa di libertà e giustizia ormai svuotata di significato.
Con una regia impeccabile, che riesce a catturare l'essenza del passato con grande maestria, Scott affronta temi come la democrazia, l'oppressione, la civiltà, la rivoluzione e la resistenza. La scenografia, la fotografia (firmata da John Mathieson) e la colonna sonora (di Harry Gregson-Williams, che si fa portavoce della grande tradizione musicale di Hans Zimmer e Lisa Gerrard) accompagnano lo spettatore in un viaggio visivo che fa vibrare ogni singola scena. Eppure, un avviso: non cercate una riproduzione storicamente fedele; il cinema, come sempre, è prima di tutto un'arte, non una lezione di storia.
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In questo contesto, Lucio, interpretato da Paul Mescal, emerge come una figura potente e moderna, ancora più incisiva di quella di Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), che pur non essendo presente, si fa comunque sentire. Lucio è l'emblema di un eroe che cerca giustizia e libertà, ma che si scontra con la realtà di un mondo ormai corrotto. La sua lotta per il sogno di Roma è una riflessione sulla fine di un impero e sulla ricerca di un ideale che ormai è sfocato. In qualche modo, Lucio rappresenta un tentativo di riscatto in un’epoca che sembra incapace di cambiare. È la rivalutazione del sogno di Roma, ormai svuotato di significato e destinato a crollare sotto il peso della sua stessa corruzione. Una riflessione che si estende anche al nostro presente, dove le stesse dinamiche di potere e paura sembrano prevalere.
Conclusioni
Il Gladiatore II di Ridley Scott è un sequel che non solo rispetta, ma espande l'eredità del film originale. È un'opera cinematografica potente e significativa, che si distingue per il suo spirito politico e la sua visione. Con ogni scena, Scott ci regala un'esperienza che mescola perfettamente spettacolarità e riflessione profonda, facendo di questo sequel una delle migliori esperienze cinematografiche recenti.
👍🏻
Una regia imponente e maestosa.
L'approfondimento politico e sociale.
La performance di Denzel Washington.
Il sequel che mantiene lo spirito dell'originale.
👎🏻
Inaspettatamente, il film potrebbe sembrare durare meno rispetto alla sua ambizione narrativa.
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noname95sworld · 17 days ago
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Ne vale la pena metterci la faccia con te?mi dispiace ma no,che poi sei bella,vorrei capire perché io tuo corpo dovrebbe essere di dominio pubblico,ma cazzo fatti un tatuaggio,un piercing,ma ste foto solo con la tovaglia o più nuda che vestita che senso hanno?eh?
AHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHA questo è il problema? È per questo che mi è stato rinfacciato di aver scritto "macchina da sborra". Sono foto del mio corpo che mi piacciono, mi sento sensuale. Non sono foto fatte esclusivamente per far arrapare, ma sono foto in cui mi piaccio. Il fatto che piacciano e che arrapino è secondario, pubblico ciò che mi piace e non ciò che può piacere agli altri. Comunque ci sto pure perdendo troppo tempo a dare spiegazioni. Mi piace essere sensuale, non far sborrare la gente 😘
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pettirosso1959 · 24 days ago
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Napoli si sta sgretolando sotto il dominio comunista.
"Passo dopo passo" , disse Bassolino nel 1990, ai tempi della sua prima elezione a sindaco, l'inizio della fine della mia città.
E passo dopo passo, siamo arrivati a tutto questo.
Il degrado voluto, cercato, anelato dai comunisti per 35 anni d'inciviltà ha portato all'ingovernabilità assoluta, materiale e culturale, in una città dove la sua peggior feccia, che prima viveva rintanata in quartieri-ghetto, oggi gira libera, armata e motorizzata, per l'intero territorio cittadino, fino ad arrivare alla provincia.
La stessa Chiaja, la mia Chiaja, un tempo quartiere-salotto, oggi si è piegata alla volgarità e al malcostume delinquenziale, tanto è vero che l'assassino a sangue freddo del diciannovenne a San Sebastiano al Vesuvio, Santo Romano, dopo aver ucciso, se ne è andato sul lungomare a farsi uno Spritz, come se avesse investito un ratto, invece di aver freddato un giovane.
Vigliaccamente, con due colpi di pistola in pieno petto.
Una Chiaja che non sa più fare selezione, che non riesce a chiudersi alla teppaglia, travolta , a sua volta, dal malvezzo, dalla delinquenza, dal caos dilagante, dalla cafoneria dei suoi esercenti, che hanno ormai soppiantato quelli storici.
Non esistono più zone franche, in città.
Ovunque , rischi di imbatterti in questi pezzi di merda, il più delle volte MINORENNI, con annessa pistola o coltello , che colgono qualsiasi occasione, provocazioni comprese, per fare del male al prossimo.
E' una non-cultura giovanile nuova , questa, che parte dalla contro-cultura comunista.
Dall'esaltazione della cafoneria, del male , dell'ignoranza, del nulla concettuale, del cattivo esempio, dal Cinema (Gomorra & C.) alla musica (D'Alessio, Geolier) , il tutto con il benestare comunale e unito sotto un falso senso di "uguaglianza" sociale che non esiste e non è mai esistita, a Napoli come da nessuna parte.
Un'uguaglianza che ha portato al rimescolio, in ogni angolo della città, tra delinquenti provenienti da famiglie di delinquenti, che calano come jene da quartieri delinquenziali, che di delinquenza campano, e le persone perbene, che ci stanno rimettendo le penne come mosche.
Cosa fare ?
Fossi io a capo dell'ordine pubblico, risolverei in 48 ore.
Militarizzazione della città.
Ordine di consegnare in questura le armi, tutte le armi, entro una certa data, attraverso un ultimatum.
Perquisizione a tappeto, fisica, di tutti i partecipanti agli assembramenti urbani attraverso l'utilizzo di forze speciali di carabinieri e polizia e dell'esercito.
Cammini con la pistola ? cazzi tuoi se ti becco e guarda che ti becco, altrimenti devi solo rinchiuderti in casa, uscire non puoi.
Inasprimento delle pene, fino ad arrivare all'ergastolo, per CHIUNQUE abbia precedenti penali e venga trovato in possesso di un'arma da fuoco.
Ordine di smantellare tutti i campi ROM cittadini, dai quali proviene il 90 % delle armi di contrabbando che questi bastardi impugnano.
Ordine di responsabilizzare, attraverso la confisca di OGNI BENE, la famiglia di chi uccide.
E' impossibile che dei genitori non sappiano che il figlio di 17 anni è stato in carcere per spaccio.
E' impossibile non sapere che questi gira armato.
E' impossibile non sapere che ha preso la macchina, senza avere la patente, per andarsene in giro a farsi gli Spritz dopo aver ucciso.
E quindi i familiari DEVONO PAGARE , come i loro figli assassini.
Perché SONO dei delinquenti conclamati anche loro.
E dal loro seme può nascere solo il male.
Date Napoli a me , e io la ripulirò quartiere per quartiere, casa per casa.
Altro che Meloni, arance e mandarini.
Antonio Sabatino.
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levysoft · 11 months ago
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susieporta · 8 months ago
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Signore, mi metto dinanzi alla tua Croce, e ti guardo.
Che cosa vedo?
Vedo un uomo trafitto, disfatto, trucidato.
Una brutta cosa talmente ripetuta, vista e rivista,
da lasciarmi quasi indifferente.
Che cosa ha a che vedere con me
questo scempio? Perché
dovrebbe salvarmi
quest’uomo morto, questa Croce?
Dicono che hai tolto il mio peccato dal mondo.
Ma in che senso?
Avresti pagato per me il prezzo del sangue
accumulato a causa delle mie colpe?
Ma pagato a chi? A quale tiranno sanguinario?
E’ escluso che sia Dio. Su questo non ho dubbi:
il Dio che tu mi riveli non ha bisogno del sangue dei capri,
figuriamoci se pretenderebbe quello degli uomini
per perdonare: la sua misericordia
è gratis, è grazia, appunto.
E allora?
Voglio guardarti meglio, Signore.
E guardandoti meglio, con più amore,
mi viene una nuova intuizione:
quest’uomo in Croce
ci mette sotto gli occhi per sempre
ciò che facciamo dell’uomo, di noi stessi cioè,
separandoci da Dio nel peccato.
“Che cosa vi ho fatto?”
E’ l’Uomo, sei tu, che gridi dalla Croce:
perché mi uccidete? perché vi torturate?
perché continuate a farvi a pezzi, senza alcuna pietà?
La Croce rivela in pubblico
dinanzi al mondo stupefatto
una volta per sempre
l’opera tremenda di Satana
contro l’Uomo, contro la nostra verità,
la nostra carne.
E tu stai lì, in Croce, e muori.
Non maledici nessuno, non ti ribelli, muori.
Tu, che sei Dio, ti lasci ammazzare
senza reagire, inerme.
Lo fai perché io veda il volto indifeso di Dio?
Lo fai perché tutti vedano e comprendano:
Dio non uccide nessuno,
Dio non mette in croce nessuno,
Dio non chiede sacrifici a nessuno:
non punisce, non castiga, non corregge
nessuno,
Dio si sacrifica fino alla morte di Croce
perché tu capisca, perché io capisca
che posso amarlo senza paura,
abbandonarmi a Lui, alla Vita,
con tutto il cuore colmo di speranza,
perché Lui mi ama
senza condizioni.
E’ questa la fede che mi salva.
Credo di capire, Signore:
guardandoti, guardando questa Croce
posso smettere di avere paura, posso credere
che Dio mi ama e mi crea
Adesso
libero e felice
se muoio al mio separarmi, al mio credere di essere separato da Lui,
se muoio appunto alla mia morte
e al mio peccato.
Morendo s’impara ad amare?
E allora anche il dolore può essere soave
scioglimento, fuoco d’amore?
Hai accettato di morire, Gesù,
per mano di Satana
e dei suoi esecutori
per annientarne il potere, per sfatarne la menzogna,
per rivelarci l’amore incondizionato di Dio
e proprio così hai fatto fuori
il mio Avversario,
mi hai liberato per sempre.
Guardando questa Croce, Gesù,
vedo l’effetto del peccato sull’Uomo,
su di me,
vedo l’amore di Dio
per me,
e vedo la via della mia salvezza.
Vedo che l’Uomo risorge
dal Crocifisso,
da quest’esplosione
dei mondi,
disciolto dal dominio della morte,
unificato nell’unico Spirito
che spira
adesso
mio Padre.
Vedo la mia gioia, Gesù:
morendo si impara ad amare
nella passione che consuma
tutte le mie sbarre.
“Tu vedi, perché sei risorto,
adesso, fratello,
tu sei
la mia pace”.
Marco Guzzi
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valentina-lauricella · 10 months ago
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Cesare Pavese e l'amore, un brano da "Il mestiere di vivere"
Entro in punta di piedi, con grande rispetto ed emozione, nel registro dell'animo di quest'uomo, Cesare Pavese, ovvero nei suoi Diari. Incontrando dei passi che non hanno implicazioni letterarie o filosofiche, ma che significano soltanto e direttamente dolore (come il seguente), forse dovrei tenere celata la mia "scoperta" e non diffonderla. Tuttavia, penso che Il mestiere di vivere è una lettura che più o meno tutti hanno fatto o potranno fare, che i sentimenti di quest'uomo sono di pubblico dominio, e quindi non sarò certo io la responsabile di un inopportuno svelamento.
Da donna, sono particolarmente attratta dal rapporto degli intellettuali con le donne e l'amore (e le sue sofferenze); vorrei dire che non c'è nulla di morboso in me, ma solo umana partecipazione; così non è: onestamente, intravedo in me una componente sadica in questo mio "spiare" la visione della donna attraverso la pupilla dell'uomo, specialmente se dotato di grande intelligenza; mi piace guardare come l'intelligenza stessa vien meno, dibattendosi, in questo viscido pantano dell'amore? Sia così; l'amore, come la morte, è una livella: uomini, donne, intelligenti e scemi, siamo tutti nudi e uguali di fronte a queste due grandi e misteriose forze, componenti dell'esistenza.
Ecco il brano che voglio condividere con voi (che mi fa pensare molto al rapporto Leopardi/Fanny Targioni-Tozzetti, come prevedibile):
Chi rivela a una donna l’essere potenziale di lei, ne sarà il primo cornuto. È matematico. Appunto, matematico.
[……]
Quale mezzo migliore per una donna che vuol fottere un uomo, se non portarlo in un ambiente non suo, vestirlo in un modo ridicolo, esporlo a cose di cui è inesperto, e – quanto a lei – avere nel frattempo altro da fare, magari quelle cose stesse che l’uomo non sa fare? Non solo lo si fotte davanti al mondo, ma – importante per una donna, che è l’animale piú ragionevole che esista – ci si convince che va fottuto, si conserva la buona coscienza. Perché con l’abilità e l’esperienza si giunge a questa cosa incredibile: predisporre le cose e i fatti – le catene di causalità – in modo che, quanto si desidera, avvenga senza offendere i propri principî di comportamento etico.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Metamorfosi
filosofi che hanno cambiato opinione
Cosa spinse quel Wittgenstein, che aveva decretato che le parole hanno un valore solo se rappresentano delle scene della realtà, a rimettersi in gioco e dire, dopo anni: ho sbagliato, la realtà concreta non ha alcuna rilevanza, il significato delle parole emerge solo dal "gioco del linguaggio" specifico al quale partecipano; di conseguenza, contrariamente a quanto sostenuto in passato, non ha importanza domandarsi in quale misura le parole rispecchino il mondo, ma piuttosto: cosa fanno le persone con le parole?
Fu, come generalmente si crede, una metamorfosi lenta e graduale, a causare una svolta tanto netta nel pensiero di Wittgenstein, o piuttosto ci fu un preciso momento in cui lui, una manata sulla fronte, disse: Grösser Gott! (Gran Dio!)? il cambiamento d'opinione avvenne mentre costruiva la casa di sua sorella a Vienna, o durante una lezione nella scuola elementare di un paesello dell'Austria dove lavorava come maestro, nemmeno particolarmente benvoluto? Forse l'Illuminazione sopraggiunse mentre guardava una delle partite a tennis che tanto amava usare come metafore per chiarire le sue idee. Me lo immagino, seduto nel campo principale di Wimbledon, nel 1934, a guardare la finale di quell'anno fra Fred Perry e John Crawford. Le teste degli spettatori si girano tutte da un lato all'altro, seguendo la palla gialla; da un lato all'altro, da un lato all'altro. Ma all'improvviso una delle teste si blocca: Wittgenstein ha capito di avere sbagliato.
Sono anche curioso di sapere se sullo schermo nella sua testa è comparsa prima la parola errore e solo dopo si è trovato coperto dal sudore dello spavento, o se prima si è trovato coperto dal sudore dello spavento e solo allora è comparsa la parole errore.
Quanto coraggio è necessario a una persona per rinnegare le proprie idee! (tanto più che erano di pubblico dominio. E avevano un seguito di ammiratori. E per merito loro Wittgenstein godeva di una posizione importante nei circoli intellettuali del continente.)
Quanto coraggio, o disperazione, o onestà interiore rigorosa fino alla disperazione, si richiede a un uomo per buttare via tutto questo. E ricominciare da capo.
Eshkol Nevo -La simmetria dei desideri
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seoul-italybts · 2 years ago
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[✎ ITA] Intervista : RM - "Infine, Park Chan-wook" | 25.02.23⠸
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Infine, Park Chan-wook
Intervista con Namjoon (Pagg 181-191)
Volume da Collezione Dedicato al Regista Park Chan-wook ("Decision to Leave") per i Suoi 30 Anni di Carriera
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INTRO
Dire di aver “guardato” Decision to Leave è riduttivo. Non c'è dubbio sia un' “esperienza”, ma se devo trovare un termine ancor più adatto, direi che lo si “vive”. Tra le persone che hanno vissuto Decision to Leave ve ne sono alcune che l'hanno sperimentato più profondamente e l'hanno riguardato più e più volte. Costoro si definiscono “헤친자/ Hechinja” (*Pazzi per Decision to Leave).
RM dei BTS ha confidato di essere tra coloro che vanno matti per Decision to Leave. Ha guardato il film 6 volte già solo al cinema, ha bevuto il whiskey apparso nel film, ha acquistato la sceneggiatura, ha concluso un'escursione in montagna con alcune battute di Decision to Leave. Questi sono i tipici sintomi di un Hechinja. Abbiamo chiesto a RM - musicista noto a livello globale, estimatore d'arte nonché appassionato di Decision to Leave - com'è stato vivere, soffrire ed amare questa pellicola. Come direbbe il regista Park Chan-wook, se dovessimo definire quest'intervista in 4 sillabe, diremmo “以心傳心” (cuore a cuore). Se anche voi andate matti per Decision to Leave, non potrete non approvare il viaggio di RM, il quale si è smarrito tra le “nebbie di Ipo*” e si è lasciato conquistare da quell'amore segreto.
* Ipo, “Città della nebbia”, luogo in cui è ambientato il film, n.d.t.
D: Stai partecipando a quest'intervista come rappresentante deə 헤친자 / hechinja (appassionati di DtL). Cosa ne pensi?
RM: Innanzi tutto, dato che sono sia un artista che un fan, (il film) ha suscitato moltissimi pensieri. Mi trovo un po' in imbarazzo, ma è anche una cosa positiva. So che ci sono molte altre persone ancor più appassionate di me e mi scuso (con loro) per essere io a fare da rappresentante per quest'intervista. Sono riuscito a darmi un contegno e a tenere la cosa privata fino alla mia 5a visione (del film), ma poi è uscito un articolo a riguardo e la cosa è diventata di pubblico dominio. Dato che ormai era cosa nota, ho deciso di dimostrare attivamente d'essere un fan. La sceneggiatrice Jung Seo-kyeong è stata ospite nella 3a puntata del programma che co-presentavo, il Dizionario delle Conoscenze Umane Inutili (tvN). Se guarderete lo show, vedrete che sono un vero fan.
D: C'è forse un qualche motivo speciale che ti ha spinto a guardare Decision to Leave? Puoi dirci cosa hai provato la prima volta che l'hai guardato?
RM: Mi erano già piaciuti i lavori precedenti del regista Park Chan-wook. E poi ho scoperto che era un film diventato virale tra i miei amici. Guardare film è da sempre uno dei passatempi preferiti della mia famiglia. La prima volta, l'ho guardato da solo. Probabilmente è perché l'ho iniziato senza sapere nulla della storia e della struttura narrativa, ma ero talmente preso dalla trama che credo di essermi perso tutti i dettagli della messa in scena ed i significati nascosti. Alla fine chi era il colpevole? “Quindi SeoRae ha ucciso HaeJoon?”, “Chi è il cattivo della situazione?”, “Cos'è successo?”, “(SeoRae) È morta?”, pensieri ed interrogativi simili continuavano a frullarmi in testa e non ero soddisfatto, mi sentivo un po' a disagio.
D: Dopo la prima visione, quindi, non ne sei rimasto soddisfatto, ma non riuscivi a togliertelo dalla mente, dunque sei andato al cinema e lo hai riguardato più e più volte. Saremmo curiosi di capire un po' meglio quella sensazione di disagio che hai menzionato.
RM: Ho pensato il film fosse proprio come la “nebbia di Ipo”, che appare nella pellicola. Non sono poi un così gran cinofilo o appassionato di film. Senza dubbio, ci sono volte in cui cerco specificamente pellicole indipendenti o che preferisco il cinema d'autore, quindi mi consideravo uno spettatore abituato a questo tipo di “film (che sono) come nebbia”.... Ma dopo aver visto Decision to Leave, mi son chiesto “E allora? Cos'è successo?”. Quindi ho realizzato che l'opera di questo regista era arte, è un film che è come nebbia e, il che, mi metteva un po' a disagio. È così che è andata la mia prima visione.
D: Nonostante ciò, non riuscivi a “smettere di pensarci, quindi, tornato al cinema, hai finito per rivederlo più volte”. È ciò che hai dichiarato, corretto?
RM: La prima volta che ho visto Decision to Leave era intorno agli inizi, quando è uscito, circa un mese dopo. Avevo molti impegni e stavo ultimando i preparativi per il mio album, quindi era un periodo un po' confuso per me, sotto diversi aspetti. In un certo senso, credo il tempismo sia stato perfetto. Circa un mese dopo, mi è tornato in mente Decision to Leave quindi sono andato a rivederlo per l'ennesima volta, cosa che di solito non faccio quasi mai. Era come se qualcosa mi attirasse. Credo il tempo sia un bene prezioso, e ci sono talmente tanti film e contenuti da consumare, che di solito non guardo mai una stessa cosa due volte. Eppure, come posso dire? Volevo liberarmi di quella sensazione di disagio. Ora che l'hai già visto, conosci la storia, non sarebbe male riguardarlo, no? Probabilmente riuscirai a concentrarti su altri aspetti, al di là della trama, giusto? È possibile ci sia dell'altro? E alla fine mi son deciso ad andare (a riguardarlo), forte di questo presentimento, c'era qualcosa che mi sfuggiva.
D: Quindi Decision to Leave è il primo film che hai riguardato più e più volte?
RM: Ci sono anche altri film che ho rivisto 2 o 3 volte, ma Decision to Leave è l'unico che ho riguardato più di 4 volte.
D: Quante volte hechinja-RM ha guardato Decision to Leave?
RM: L'ho visto 6 volte
D: La cosa più bella di questo film è che ogni volta che lo riguardi, noti cose nuove. Immagino che ciò che hai capito, le parti che hanno catturato la tua attenzione e ti hanno commosso fossero diverse dopo la seconda, terza e poi sesta visione. Sarebbe interessante capire cos'è cambiato di volta in volta, per te.
RM: La seconda visione è stata piuttosto drammatica, visto che ormai sapevo cosa succedeva. La prima volta mi ero concentrato su SeoRae (dato che sono anche un fan di Tang Wei), mentre la seconda ho prestato più attenzione alle battute di HaeJoon, al suo tono di voce ed espressioni facciali. Mi chiedo se fosse perché volevo capire il suo punto di vista, in quanto spettatore: “Perché diavolo ha agito così?”, “Quando ha iniziato ad innamorarsi?”. So che potrà sembrare una domanda piuttosto “sciocca”, ma perché?...Perché si è innamorato? Perché? Ho continuato a chiedermelo per tutta la durata del film.
D: Mentre guardavi il film, c'era forse qualcosa che avresti voluto chiedere al regista Park Chan-wook?
RM: Quale tipo di esperienze sentimentali ha vissuto il regista? Si ritiene forse un “변태 / perverso”?
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D: Quando ti ho visto citare le battute dette da Ki Do Soo (Yu Seung-mok) in Decision to Leave, durante quell'escursione, ho subito pensato fossi in piena modalità “hechinja (appassionato di DtL)” [ride]. Ho anche visto che hai postato uno screenshot della sceneggiatura del film sui tuoi social media. Ma apprezzare un film è una cosa, comprarne la sceneggiatura a stampa è un'altra. C'è forse un qualche motivo?
RM: Innanzi tutto, c'è da dire che ho scoperto che la sceneggiatura era stata pubblicata in formato libro tramite altri amici. Esteticamente, la copertina era anche molto bella. Non sono pratico di recitazione o dei meccanismi e processi che stanno dietro un film, quindi volevo farmene un'idea attraverso la sceneggiatura. Mi piace provare cose nuove. Volevo vedere come fosse leggere un film semplicemente in parole e battute stampate, senza l'aspetto recitativo e visivo, e tanto conoscevo quasi tutti i dialoghi. Visto che sono un fan, è stato un po' come comprare del merchandise, sa? (ride) E poi mi piace acquistare libri. Gli appassionati di lettura non fanno che comprare nuovi libri, anche se ne hanno ancora pile intere da leggere.
D: E, rispetto al film, com'è stato leggere la sceneggiatura?
RM: Ci sono molte parti diverse dalla pellicola, quindi mi sono chiesto come sarebbe stata una versione integrale di Decision to Leave. Dato che sono io stesso un artista e creativo, mi sono spesso posto la domanda “con che logica questa scena è stata tagliata?”. Alcune delle parti che nel film erano diverse avevano senso, di altre non ne capivo il senso. Ed avendo guardato prima il film e poi letto il libro, mi riusciva davvero terrificante immaginare che gli interpreti di HaeJoon e SeoRae sarebbero potuti non essere Park Hae-il e Tang Wei. Credo sia proprio questa la forza della recitazione e dei film. È ciò che ho realizzato. Ma soprattutto, ho proprio provato rinnovato rispetto per gli attori, gli autori, il regista e tutto lo staff. Credo quella filmografica sia proprio un'arte completa e grandiosa.
❝Ho detto di avere ancora una dignità, ricordi? Sai da cosa nasce la dignità? È frutto dell'autostima. Io ero un poliziotto stimato, ma mi sono innamorato follemente di una donna e ho mandato a monte le indagini, sai? Ero semplicemente... distrutto. Getta quel telefono in mare. Giù, giù, in profondità, così che nessuno possa trovarlo.❞ (battuta di Jang HaeJoon in Decision to Leave / * postata da Namjoon su IG)
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D: Hai scelto questa battuta di HaeJoon come tua preferita. Perché?
RM: Realizzare che la dignità nasce dall'autostima è stato come un colpo in testa. Non so di preciso perché io mi sia innamorato di questa battuta, ma penso sia anche per come è espressa da Park HaeJoon, con quale tono la dice. Credo di averla notata solo dalla 3a visione. In realtà, credo che in amore la dignità non significhi nulla, ma è qualcosa che deve già esistere. L'autostima è la prima cosa di cui si parla (nella battuta), poi viene menzionata la passione per una donna, il fallimento delle indagini...è un graduale processo di disintegrazione. E poi la frase riguardo al gettare il telefono in mare. Credo siano le parole usate e il modo in cui vengono enunciate a creare quella certa tensione e crescendo fino all'esplosione finale.
D: In questa battuta, troviamo una persona che ha vissuto con integrità ed autostima tutta la sua esistenza fare una pazzia e lasciarsi tutto alle spalle, sia il lavoro che i suoi ideali. È una scena che ci mostra letteralmente il “tracollo” di HaeJoon, ed è anche una dichiarazione d'amore, anche se l'uomo non se ne rende conto. C'è una qualche parte di questa battuta che ti ha colpito particolarmente?
RM: Più che la battuta di per sé (anche se inizialmente mi è sembrata molto d'impatto), è la messa in scena – con la finestra di ricerca che mostra la definizione di 'tracollo': “crollare, andare in frantumi”, la voce del traduttore automatico a metà strada tra il maschile ed il femminile e l'inquadratura su HaeJoon attraverso lo schermo del telefono – che, più passa il tempo, più mi sembra memorabile.
D: L'amore mostrato in Decision to Leave è particolare perché non potrà mai concretizzarsi e, al contempo, ne è la rappresentazione più profonda ed assoluta, indistruttibile. In particolare, il modo in cui SeoRae ama è diverso da quello di HaeJoon. Se tu dovessi indicare un personaggio che ti rappresenta e ti ha commosso maggiormente, chi sceglieresti tra questi due?
RM: Credo sceglierei HaeJoon.
D: E ora passiamo al finale del film. È un film profondamente toccante. Saremmo curiosi di sapere che emozioni hai provato nel guardare il finale di Decision to Leave?
RM: SeoRae che scende dalla montagna e torna sulla spiaggia e HaeJoon, che piange disperatamente seppur con un sorriso desolato, sono memorabili. Infine, il vero amore si è concretizzato o, fin dall'apertura, non è stato che l'inizio di una tragedia per entrambi? Mi ha fatto riflettere. Sono stati felici o è solo un amore sfortunato? O forse è entrambe le cose? È davvero come la nebbia? Il vestito blu, la montagna ed il mare ed il continuo contrasto tra i vari estremi. La vita e l'amore, si sa, sono davvero complessi e multi-sfaccettati. Non è facile distinguere tra il blu ed il verde. Non è forse qualcosa di molto soggettivo e personale?
D: Durante i titoli di coda, la sala si riempie delle profonde voci di due artistə, Jung Hoon-hee e Song Chan-Sik. La canzone finale, 'Fog' è protagonista a sua volta in quanto si fa espressione dei sentimenti ed emozioni che ci lascia il film. Tu sei un musicista, quindi immagino ne avrai avuto una percezione diversa e particolare. Come ti è parsa?
RM: Credo sia stata una scelta magnifica. Non è forse proprio per questo che i film sono una forma d'arte così completa? La canzone finale si sposa alla perfezione con l'estetica e la messa in scena del film, creando una certa sinergia. E poi si intitola “Fog (nebbia)”, quindi mi ha fatto pensare alla nebbia (del film). Ha un che di disperato e solitario, ma è meno triste di quanto si potrebbe immaginare, e riesce a toccare alcune delle nostre corde più sensibili.
D: In quanto musicista ed amante del cinema, immagino non ti dispiacerebbe provare a scrivere colonne sonore?
RM: Mmh... Credo prima di dovermi concentrare sul mio album. A volte si è più felici come semplici fan.
D: In quanto artista con un profondo interesse e conoscenza dell'arte, quale ti è sembrata la scena migliore sotto il punto di vista artistico? Che cosa ti ha colpito?
RM: Forse gli sfondi (le ambientazioni)? E poi, non so se possano essere definite artistiche, ma la scena in cui HaeJoon osserva SeoRae attraverso un binocolo e sembra siano l'uno di fianco all'altra, o quella in cui lui ha in mano una sigaretta e poi ci viene mostrato attraverso lo schermo del telefono.. trovo fossero davvero belle e piacevolmente innovative.
D: Credo Decision to Leave sia un film che permette allo spettatore di apprezzare e godersi appieno la visione di una pellicola in sala. Se dovessi scegliere la scena che ti ha commosso di più, quale sarebbe? Per caso hai versato qualche lacrima guardando il film?
RM: In realtà, non credo di aver pianto. Trovo sia un film emozionante e coinvolgente. Forse proprio perché è un “film (misterioso come la) nebbia”. Probabilmente è la scelta di molti, ma direi il grido finale di HaeJoon: “Dignità, autostima, tracollo”. E poi anche la scena sul monte Homi, quando SeoRae punta la torcia da capo sul volto di HaeJoon e lui si umetta le labbra, non potendo guardarla in viso. Sappiamo che per tutto il film ha sempre dovuto usare delle gocce per gli occhi, ma ciò che rimane impresso è la sua espressione e la realizzazione che, di fatto, non l'ha mai messa veramente a fuoco, vista con chiarezza. Credo tutti questi dettagli siano davvero memorabili.
D: Hai detto di amare i lavori del regista Park Chan-wook già da prima di Decision to Leave. Quand'è stata la prima volta che hai visto un suo film? Che pellicola era e perché l'hai guardata?
RM: Mi sembra fosse Oldboy. Immagino sia lo stesso per molti. L'ho visto perché si diceva fosse imperdibile.
D: Prima, hai osservato che Decision to Leave è un po' diverso rispetto ai lavori precedenti del regista Park Chan-wook. Come mai?
RM: Credo sia un'impressione condivisa da molti. Me ne sono reso conto particolarmente durante la mia 2a e 3a visione, ma ora che sono diventato un fan, non riesco più ad essere obiettivo a riguardo. In realtà, non saprei. Credo sia perché Decision to Leave è l'unico che ho visto più di due volte, tra i lavori del regista Park.
D: Credo tu abbia già praticamente risposto a questa domanda, ma se dovessi scegliere il tuo film preferito tra i lavori del regista Park Chan-wook, quale sarebbe?
RM: Ad esser sincero, non ho ancora visto tutti i film del regista Park, ma se devo dire quale amo di più, sicuramente Decision to Leave.
D: Ultima domanda: ti chiederemmo di lasciare un messaggio e dire ciò che vuoi al regista Park Chan-wook, che, nel 2022, ha festeggiato i suoi 30 anni di carriera.
RM: Regista Park, ha fatto un lavoro magnifico e.. spero continuerà così (ride). Se ci sarà mai l'occasione di incontrarci e bere qualcosa insieme, spero vorrà raccontarmi tanti retroscena e storie interessanti. Non vedo l'ora di guardare i suoi prossimi film. Grazie a lei, gli ultimi mesi sono stati molto piacevoli e divertenti.
⠸ eng : © fIytomyR00M ; © KNJsSource | ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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3nding · 2 years ago
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Sta uscendo così tanta roba così in fretta in termini di innovazione attraverso l'intelligenza artificiale che personalmente ho una sensazione di stupore/paura/euforia/vertigine/nausea tutta assieme, qualcosa di paragonabile al venir improvvisamente teletrasportati su un'astronave per domandarsi "È tutto vero? Sta succedendo veramente?“ ed sentire che il cervello fa resistenza in una sorta di relazione di autodifesa. Solo per citare alcune cose viste/lette nell'ultima settimana:
AI che promettono di leggere nel pensiero convertendo il pensiero in testo/suono/immagini
AI utilizzate per creare contenuti per adulti da monetizzare
AI che compongono melodie in base al testo
AI che scrivono linee di codice complesse attraverso imput formati sa semplici frasi
AI che traducono video creando una copia del video aggiungendo audio tradotto e movimento delle labbra modificato del video originale
AI che producono testi/immagini/video/musica assemblando tutto assieme in maniera fluida
AI che creano modelli 3D partendo da una semplice descrizione
AI che spiegano concetti estremamente complessi con esempi e lessico molto più semplici. E in tutto questo appaiono ogni tanto delle voci critiche che vogliono metterci in guardia dal potenziale pericolo di questa svolta (non ultimo uno dei maggiori esperti di ai di Google che si è licenziato).
Oltretutto quando si parla di rischi in molti pensano a tutte quelle professioni che sono o saranno colpite da questa improvvisa evoluzione tecnologica, ma ciò che personalmente mi da i brividi è altro.
Attualmente almeno sulla carta c'è una moratoria internazionale sul produrre armi completamente autonome, viene richiesto ai produttori di includere comunque un fattore umano che decida sull'operatività dell'arma. Questo in teoria per impedire che vengano create armi così letali da essere in grado di operare con un vantaggio impossibile da contrastare da parte dell'essere umano. Per questo motivo non esistono fucili che puntano e sparano in automatico come quelli utilizzati da chi bara negli sparatutto (aimbot e similari). Tuttavia più la IA diventa di dominio pubblico più corriamo il rischio che a qualcuno venga voglia di creare armi in grado di prevedere ed eludere i movimenti (per un momento mi sono chiesto se scrivere i pensieri) di un possibile nemico umano sotto forma di droni o robot.
E niente, il passo immediatamente successivo sarebbe Skynet.
Spero noi non si debba mai arrivare a vedere il momento in cui realizziamo di esser stati superati da qualcosa che abbiamo creato e ci è sfuggito di mano rendendoci vulnerabili e obsoleti.
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tecnowiz · 1 year ago
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Come scaricare libri PDF in italiano gratis
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Se sei un appassionato di lettura e vuoi scoprire come scaricare libri PDF in italiano gratis, sei nel posto giusto. In questo articolo ti mostrerò alcuni siti web e applicazioni che ti permettono di accedere a migliaia di libri in formato digitale, senza spendere un centesimo. Che si tratti di classici della letteratura, saggi, romanzi, fumetti o manuali, troverai sicuramente qualcosa che fa per te.
Scopri i metodi migliori per scaricare legalmente libri elettronici in formato PDF gratis in lingua italiana. Siti web dedicati, biblioteche online e librerie digitali per ottenere ebook gratuiti da leggere sul tuo dispositivo.
Al giorno d'oggi sono disponibili online moltissimi libri in formato digitale PDF che possono essere scaricati gratuitamente. Vediamo quali sono i metodi migliori per ottenere libri in PDF gratis e legalmente.
Perché scaricare libri PDF in italiano gratis
Scaricare libri PDF in italiano gratis ha molti vantaggi, tra cui: - Puoi leggere ovunque e in qualsiasi momento, basta avere uno smartphone, un tablet o un e-reader. - Puoi risparmiare spazio e denaro, evitando di comprare e accumulare libri cartacei. - Puoi accedere a opere rare o introvabili, che magari non sono più in commercio o non sono mai state tradotte in italiano. - Puoi ampliare la tua cultura e il tuo vocabolario, scoprendo nuovi autori e generi letterari.
Dove scaricare libri PDF in italiano gratis
Esistono diversi modi per scaricare libri PDF in italiano gratis, ma non tutti sono legali e sicuri. Per evitare di incorrere in problemi legali o di infettare il tuo dispositivo con virus o malware, ti consiglio di usare solo fonti affidabili e autorizzate. Ecco alcune delle migliori: Project Gutenberg
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Project Gutenberg è uno dei più grandi e antichi archivi di libri digitali al mondo. Contiene oltre 60.000 libri in diverse lingue, tra cui l’italiano. Si tratta principalmente di opere di pubblico dominio, cioè quelle che non sono più protette da diritti d’autore. Puoi trovare libri di autori come Dante, Manzoni, Leopardi, Pirandello e molti altri. Puoi scaricare i libri in vari formati, tra cui il PDF, oppure leggerli online. Internet Archive
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Internet Archive è una biblioteca digitale che raccoglie milioni di documenti di vario tipo: libri, riviste, filmati, audio, software e siti web. Tra i libri, puoi trovare sia opere di pubblico dominio che opere protette da diritti d’autore, ma che sono state rese disponibili dagli autori o dagli editori per scopi educativi o di ricerca. Puoi scaricare i libri in vari formati, tra cui il PDF, oppure leggerli online. Open Library
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Open Library è un progetto collegato a Internet Archive, che mira a creare una pagina web per ogni libro mai pubblicato. Contiene oltre 20 milioni di libri in diverse lingue, tra cui l’italiano. Puoi trovare sia opere di pubblico dominio che opere protette da diritti d’autore, ma che sono state rese disponibili dagli autori o dagli editori per scopi educativi o di ricerca. Puoi scaricare i libri in vari formati, tra cui il PDF, oppure leggerli online. Google Libri
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Google Libri è il servizio di Google che ti permette di cercare e sfogliare milioni di libri in diverse lingue, tra cui l’italiano. Puoi trovare sia opere di pubblico dominio che opere protette da diritti d’autore, ma che sono state rese disponibili dagli autori o dagli editori per scopi educativi o di ricerca. Puoi scaricare i libri in vari formati, tra cui il PDF, oppure leggerli online. LibriVox
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LibriVox è un progetto che si occupa di produrre audiolibri gratuiti a partire da opere di pubblico dominio. Contiene oltre 15.000 audiolibri in diverse lingue, tra cui l’italiano. Puoi trovare audiolibri di autori come Boccaccio, Dumas, Verne, Wilde e molti altri. Puoi scaricare gli audiolibri in vari formati, tra cui il MP3, oppure ascoltarli online. Wikisource
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Wikisource è una biblioteca digitale che mette a disposizione migliaia di libri di pubblico dominio, liberamente scaricabili in formato PDF. Essendo libri il cui copyright è scaduto, possono essere letti e scaricati gratuitamente. Per trovare libri in italiano, basta utilizzare il campo di ricerca o sfogliare il catalogo per lingua selezionando "Italiano". I libri sono divisi per categoria. Per scaricarli in PDF, clicca sull'icona della stampante in alto a destra in ogni pagina. Verrà generato un file PDF completo, pronto per essere salvato e letto sul tuo dispositivo. I PDF sono di ottima qualità, con testo selezionabile e ricercabile. Europeana
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Europeana è la biblioteca digitale europea che raccoglie milioni di libri, immagini, video e audio da tutto il continente. Si tratta di un portale gestito dalla Commissione Europea contenente materiale liberamente accessibile. Per quanto riguarda i libri, Europeana mette a disposizione principalmente opere antiche in formato PDF previa registrazione gratuita al sito. È possibile cercare nel catalogo per titolo, autore o argomento e filtrare per lingua selezionando "Italiano". Cliccando sui risultati si accede alla scheda del libro, dove si trova il pulsante "Scarica" che genera il file PDF pronto per il download. I libri sono principalmente in lingua originale, quindi occorre una buona conoscenza delle lingue straniere. La Feltrinelli
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La famosa catena di librerie italiana Feltrinelli possiede un'ampia sezione del suo store online dedicata ai libri elettronici gratuiti. Questa sezione "Gratis" contiene centinaia di titoli liberamente scaricabili in formato PDF previa registrazione gratuita al sito. Per trovare libri gratis in italiano su Feltrinelli basta visitare la sezione "eBook gratis" e utilizzare i filtri di ricerca, selezionando la lingua "italiano". Si possono ulteriormente filtrare i risultati per categorie come narrativa, saggistica, manuali e molto altro. Cliccando sul libro che interessa si accede alla scheda prodotto dove è presente il pulsante "Scarica eBook", che genera il file PDF completo pronto per il download sul proprio dispositivo. I libri scaricabili gratuitamente sono sia classici che moderni. Mondadori
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Mondadori il più grande editore italiano, mette a disposizione centinaia di libri elettronici da scaricare gratuitamente tramite il suo negozio online. È sufficiente accedere alla sezione "Ebook gratis" del sito previa registrazione gratuita. Per trovare libri in italiano basta utilizzare i filtri di ricerca e selezionare la lingua "Italiano". In questo modo verranno mostrati solo gli ebook gratuiti in lingua italiana. Tramite i filtri è anche possibile affinare la ricerca per categorie editoriali e di genere. Cliccando su un libro si accede alla scheda prodotto dove è presente il pulsante "Scarica eBook", che consente di ottenere il file PDF completo da scaricare e leggere sul proprio dispositivo. La selezione include sia classici internazionali che opere di autori italiani moderni e contemporanei. Hoepli
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La casa editrice Hoepli possiede un vasto catalogo digitale di ebook scaricabili gratuitamente previa registrazione al sito. Per accedere ai libri gratis basta visitare la sezione "Libri gratuiti" dello store online. Per cercare libri in italiano è possibile utilizzare i filtri di ricerca avanzata, selezionando "Italiano" come lingua. In questo modo verranno mostrati solo gli ebook gratuiti in italiano. È possibile affinare ulteriormente la ricerca per collana editoriale, data di pubblicazione e genere letterario. Cliccando su un libro si apre la scheda prodotto con la copertina, la descrizione e il pulsante "Scarica eBook" che consente di ottenere il file PDF completo da leggere sul proprio dispositivo. La collezione gratuita di Hoepli comprende sia libri storici che moderni.
Conclusioni
Come hai visto, esistono diversi modi per scaricare libri PDF in italiano gratis. Ti ho mostrato alcuni dei migliori siti web e applicazioni che ti offrono un vasto catalogo di libri in formato digitale, senza violare la legge o mettere a rischio il tuo dispositivo. Ora non ti resta che scegliere il libro che ti interessa e iniziare a leggere. Buona lettura!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida: Come scaricare libri PDF in italiano gratis. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Perché non riusciamo a cambiare? Il modello transteorico del cambiamento
Transtheoretical Model of Change Il "Modello transteorico del Cambiamento”, noto anche come "Stages of Change Model" o "TTM", è un modello psicologico sviluppato da Prochaska e DiClemente nel 1983 per comprendere come le persone affrontano e attraversano i processi di cambiamento in vari aspetti della loro vita. Tra questi, sono incluse  anche le abitudini dannose per la salute (fumo, l'assunzione di cibo non salutare, mancanza di esercizio fisico ecc.)… Il modello quindi prende anche in considerazione quelle pratiche dure a morire, quegli aspetti che rendono faticoso il nostro cambiamento. Perché è così difficile cambiare? Il Modello transteorico del Cambiamento di Prochaska e DiClemente riconosce che il cambiamento comporta una serie di fasi attraverso le quali le persone passano. Ci sono certamente due elementi che dobbiamo prendere in considerazione seriamente per attuare un cambiamento concreto: la motivazione e la consapevolezza.  Foto da pixaby Il Modello transteorico del Cambiamento: le prime tre fasi La motivazione è lo stimolo all’azione concreta mentre la consapevolezza è la capacità  di comprendere la condizione in cui ci si trova. Perché un cambiamento diventi autentico ( e non solo intenzionale) è necessario partire proprio dall’analisi di questi due aspetti.  Per poterli comprendere appieno è necessario contestualizzarli all’interno del Modello transteorico del Cambiamento, perché quest’ultimo individua alcune fasi che sono alla base della comprensione del cambiamento stesso.Prochaska e DiClemente parlano di 6 fasi: La Pre-contemplazione: siamo nella fase iniziale, in quella fase cioè in cui le persone non sono consapevoli o non riconoscono il bisogno di cambiare. Non considerano attivamente il cambiamento e possono essere difensive rispetto ai suggerimenti che ricevono. La Contemplazione:  è il momento in cui si inizia a riconoscere che c'è un problema e a considerare i pro e i contro del cambiamento. Tuttavia, possiamo essere indecisi, restare in stanby perché non siamo del tutto disposti a impegnarci. Tale considerazione è dettata spesso da un atteggiamento “atavico” del nostro cervello, che per mantenere lo status quo, la nostra comfort zone, ci suggerisce di non agire. Ovviamente, non dobbiamo ascoltarlo! La Determinazione: in questa fase, le persone sono pronte a iniziare il cambiamento. Ci si muove con timidi passi verso la direzione giusta, si cercano informazioni e risorse per agevolare il processo di cambiamento. Ma attenzione: determinazione NON è sinonimo di cambiamento. La persona determinata non è detto che arrivi al traguardo. Certo, la volontà di cambiare è fondamentale , ma è necessario avere anche un obiettivo perché, per riprendere Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. foto di dominio pubblico Transtheoretical Model of Change: verso il traguardo L’Azione: siamo in un punto cruciale del nostro percorso verso il cambiamento. Abbiamo le energie giuste, siamo pronti. Ma quando? Subito. Nessun vero cambiamento è immediato, ma se mai iniziamo…E’ necessario partire per arrivare!  Durante questa fase, le persone si mettono in moto per attivare il cambiamento, facendo sforzi consistenti per modificare il comportamento problematico. Questa fase quindi, richiede impegno e, ovviamente, azione! Il Mantenimento e le Ricadute: siamo in un momento molto difficile. Dopo aver adottato il nuovo comportamento, le persone lavorano per mantenerlo nel tempo e prevenire le ricadute. Il nostro percorso potrebbe essere costellato di successi ma anche di sconfitte. Fa parte del processo verso il cambiamento. Quest’ultimo non è lineare e dobbiamo aspettarci alti e bassi.  Quando arrivano le sconfitte, non bisogna demoralizzarsi, perché non significa che il nostro percorso verso il cambiamento stia fallendo ma semplicemente che dobbiamo “riposizionare la mira”. Questa fase è fondamentale per la creazione di nuove abitudini a lungo termine. E’ molto complicato liberarsi dei vecchi modi di fare e di pensare, ma il nostro cervello è dotato di un’enorme flessibilità. Sfruttiamola! Foto d Mikhail Nilov da Pixeles Termine: il traguardo è stato raggiunto! il comportamento modificato è diventato la nuova norma e il rischio di ricadute è minimo. In questa fase le persone hanno raggiunto un nuovo stato di equilibrio. Abbiamo capito che nulla di quello che abbiamo fatto è stato inutile o andato perduto, anche durante quelle che consideriamo le nostre sconfitte. La sconfitta è un’opportunità per rimettersi in carreggiata e capire dove abbiamo sbagliato. Il modello transteoretico del cambiamento è ampiamente utilizzato nel campo della psicologia della salute e del benessere con l’obiettivo di aiutare le persone a comprendere come adottare nuovi comportamenti e aiutare gli operatori sanitari a intervenire in modo efficace per sostenere il processo di cambiamento.  Vogliamo smettere di fumare? Abbiamo deciso di perdere chili? Vogliamo cambiare alcuni aspetti del nostro carattere? Per iniziare da soli, potremmo certamente pensare di seguire questa interessantissima tabella di marcia! Read the full article
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brickbrokerinternational · 1 year ago
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Castello Zellaer
Nel dominio del parco Kasteel Zellaer puoi goderti bellissime passeggiate nei bellissimi dintorni del castello. Il dominio ebbe origine probabilmente nel XIII secolo come castello feudale sull'acqua. Il fossato e la costruzione del demanio del parco sono storicamente molto preziosi. Nel parco sono presenti alcuni alberi monumentali secolari che hanno almeno 200 anni. Il parco è quindi protetto come paesaggio.
Alla fine del XIX secolo, il castello fatiscente fu sostituito da un castello con fossato pseudo-medievale. Il castello con ponte levatoio, merli e caditoie è espressione dello spirito ottocentesco di romanticismo con nostalgia di un passato glorioso. Nel 2001 è stato quindi protetto come monumento.
Il comune di Bonheiden e Kempens Landschap vzw gestisce il dominio da settembre 2017. Kempens Landschap è un'associazione paesaggistica fondata dalla provincia di Anversa. Il suo scopo è preservare, migliorare, proteggere e aprire al grande pubblico paesaggi preziosi nella provincia di Anversa. Lo fa sempre in stretta collaborazione con il comune.
I "medici del paesaggio", il team di gestione di Kempens Landschap, mantengono il parco in ordine, assicurano una corretta gestione dei valori naturali esistenti e la necessaria potatura di sicurezza degli alberi alla deriva e degli alberi monumentali in modo che l'area del parco e la foresta siano sempre sano, bello e sicuro per chi cammina. 
L'area del parco è liberamente accessibile tutto l'anno.
Visita guidata al castello di Zellaer
Volete visitare il castello e il parco dominio Zellaer accompagnati da una guida? Questo è possibile durante le visite guidate mensili la prima domenica del mese alle 14:00.
La visita guidata dura circa 2 ore e costa 5€ a persona. Sono possibili anche tour di gruppo da 10 persone.
Prenotazioni: [email protected]
Poiché il tour visita alcune stanze più piccole e passaggi stretti nel castello, ci piace limitare i tour a circa 15 persone per guida. La visita dura da 1,5 a 2 ore. Attenzione , durante la visita è necessario salire le scale. È possibile un tour adattato per disabili, ma si prega di indicarlo nella richiesta.
Lavori di restauro e rinnovamento nel castello di Zellaer
Al momento non è ancora possibile organizzare feste nel castello di Zellaer o nella rimessa per le carrozze associata. Prima che gli edifici possano e possano essere utilizzati per feste, è necessario un accurato lavoro di restauro e ristrutturazione. La data esatta dalla quale saranno possibili le prenotazioni sarà comunicata in tempo utile tramite i canali informativi comunali.
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levysoft · 1 year ago
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Se lo vedi da lontano non sembra niente di che: una spirale sovraimpressa ad un immagine di un villaggio. Con un semplice filtro Photoshop si fa senza problemi. Ma poi se provate ad ingrandire l'immagine si vede che è tutto un gioco di orientamento dei tetti, dei palazzi, di ombre e di nuvole. Una cosa che avrebbe potuto fare pure un essere umano, ma fa sempre impressione.
Nella giornata di domenica, un utente di Reddit noto come “Ugleh” ha condiviso un’immagine straordinaria generata dall’IA: un villaggio medievale a forma di spirale. Questa creazione ha rapidamente catturato l’attenzione dei social media grazie alle sue straordinarie qualità geometriche. I post successivi hanno raccolto ancor più consensi, compreso un post su X con oltre 145.000 mi piace. Ugleh ha realizzato queste immagini sfruttando Stable Diffusion, una tecnologia IA avanzata, e una tecnica di guida denominata ControlNet.
La reazione online a quest’opera d’arte generata dall’IA è stata variegata, oscillando tra meraviglia, ammirazione e rispetto per l’innovazione nell’ambito dell’arte generativa basata sull’IA. Un utente ha scritto: “Non ho mai visto immagini di questo genere. È qualcosa di completamente nuovo nell’arte.” Allo stesso modo, l’artista AI Kali Yuga ha commentato: “Sinceramente, ho visto molta arte generata dall’IA, sono in questo campo da molto tempo, e questa è una delle opere più straordinarie che abbia mai visto. Hai fatto un lavoro eccezionale.”
Un commento particolarmente significativo è giunto da Paul Graham, co-fondatore di Y-Combinator e noto commentatore tech sui social media, che ha affermato: “Questo è stato il punto in cui l’arte generata dall’IA ha superato il Test di Turing per me.” Pur facendo riferimento al Test di Turing in senso figurato, Graham ha chiaramente espresso la sua impressione verso questa creazione.
Naturalmente, non tutti sono rimasti impressionati, con alcuni utenti che hanno cercato di analizzare in modo critico gli elementi compositivi del villaggio a spirale generato dall’IA. Un graphic designer, di nome Trent, ha osservato: “È bello, ma ci sono molte decisioni che un essere umano non prenderebbe. Molte delle ombre non sono corrette e posizionare i camini proprio sopra le finestre non ha senso. Ingrandendo l’immagine, si possono notare anche i tipici modelli di rumore associati all’arte generata dall’IA.”
La tecnica utilizzata da Ugleh per creare quest’opera d’arte si basa su Stable Diffusion e ControlNet. In precedenza, si erano già viste opere con una tecnica simile, la quale utilizzava il modello di sintesi di immagini IA Stable Diffusion e ControlNet, per creare QR code che rappresentassero lavori inediti raffiguranti personaggi di manga e fumetti occidentali. Tuttavia, in questo caso, Ugleh ha adottato la stessa rete neurale ottimizzata per la creazione di QR code geometrici e l’ha applicata a immagini semplici di spirali e pattern a scacchi.
Nonostante l’immensa attenzione e le numerose offerte per trasformare quest’opera d’arte in NFT, Ugleh ha scelto di mantenere un profilo basso, affermando di non voler trarre profitto dalle sue creazioni e di voler evitare interviste ufficiali. Ha dichiarato di essere semplicemente un appassionato di tecnologia, e IA, che si è divertito a sperimentare..
Infine, nonostante l’opera d’arte sia straordinaria e totalmente inedita, la legge sul copyright negli Stati Uniti suggerisce che le opere digitali di Ugleh, potrebbero non soddisfare gli standard necessari per ricevere protezione del copyright, potendo, quindi, risultare di pubblico dominio.
(via L’IA ha generato un tipo di arte mai visto prima, il villaggio a spirale)
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