#Porto Antico
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monologhidiunamarea · 2 months ago
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unapinetaamare718 · 8 months ago
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Forse questo ti sembrerà strano
Ma la ragione ti ha un po' preso la mano
Ed ora sei quasi convinto che
Non può esistere un'isola che non c'è...
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koufax73 · 5 months ago
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Subsonica @ Live in Genova Festival: la Gallery
Un’altra serata imperdibile targata Live in Genova Festival, questa volta in compagnia dei Subsonica, è stata immortalata dal nostro fotografo Daniele Modaffari. La storica band torinese ha infiammato il palco dell’Arena del Mare del Porto Antico di Genova: ecco l’omaggio visivo di TRAKS a una serata di musica, emozioni ed energia. In apertura una vecchia conoscenza, sempre gradita: i…
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stilouniverse · 1 year ago
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Galleria immagini dei luoghi dove sorgeva l'antico porto d'Alma in Maremma
Come sono oggi Torre Civette e la foce del torrente Alma dove sorgeva l’antico porto Il torrente Alma nei pressi della foce Vai alla Galleria immagini dei luoghi dove sorgeva l’antico porto d’Alma in Maremma
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t-annhauser · 14 days ago
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[un'altra lenzuolata di etimi più o meno sconvenienti, più o meno inopportuni]
Puttana. Dal fr. antico putaine, dall'occitanico antico putana, lat. volg. putta ‘ragazza’, femm. di *puttus ‘bambino’ •sec. XII.
Bagascia. Ancora dal francese bagasse che significa "servente" o "fanciulla", dal provenz. ant. bagassa "bagascia", dal gallo-rom. bacassa, di etimo preindoeuropeo, e dall'arabo bagasce, usato per riferirsi alla serva di casa.
[gli occitani molto ferrati sull'argomento]
Baldracca. s. f. [dal nome di un’antica osteria fiorentina frequentata da prostitute, propr. variante di Baldacco (vedi baldacco*)], offensivo – Prostituta, puttana: bella prodezza d’un marito, rubare una veste a una sua moglie, per darla a una b. (Firenzuola); b. più sboccata di lei … io non mi ricordo di averla trovata mai in nessun porto di mare (I. Nievo); da cui anche Sgualdrina, prob. der., per mutamento di suff., di sgualdracca, variante ant. di baldracca.
[Antica Osteria alla Baldracca, sconto comitive, pizza + fellatio €6,99]
Meretrice. dal lat. merĕtrix -icis, der. di merēre ‘guadagnare’ •sec. XIII.
Prostituta. Dal lat. prostituĕre ‘mettere in vendita’, der. di statuĕre ‘collocare’, col pref. pro- •sec. XVI.
[due termini commerciali]
Mignotta. Dal fr. antico mignotte, femm. di mignot, da cui anche mignon ‘favorito’ •sec. XVIII.
[ah, per cui non proviene da "madre ignota"]
Peripatetica. con senso di passeggiatrice dal gr. peripatētikós, der. di Perípatos ; propr. “la Passeggiata”, parte del giardino del Liceo ad Atene, dove Aristotele teneva le sue lezioni •sec. XIV.
[questa la sapevo]
ecc. ecc.
nota:
*baldacco. s. m., ant. – Alterazione tosc. del nome della città di Bagdad (v. baldacchino), confusa nel medioevo con l’antica Babilonia, e passata quindi a significare, anche come nome proprio e insegna, luogo di dissolutezze, bordello (cfr. baldracca): Baldacco era un luogo disonesto e disonorevole in Firenze (Varchi).
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susieporta · 1 month ago
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Dicono “non fermarti dove non puoi amare” ma tu sei il porto dove approdo perché la corrente mi riporta ancora e sempre a te e il tuo ventre è l’unico luogo che sa incantare i miei serpenti a sonagli.
Non mi dovrei fermare da te, sei sempre impegnato, ti senti sbagliato, sei tutto un segnale d’allarme e pieno di bandiere rosse, e dicono anche “è più forte di me” quel richiamo antico a mescolarsi con anime che hai già sentito dentro.
Solo in sogno posso spogliarti, solo in un altro pianeta fosti mio, in un’altra vita ti ho già consumato come si fa con i cibi che riempiono bene la fame.
Qualcuno dovrebbe aggiungere parole al vocabolario per descrivere quanto sei bello e quello che sento.
Dicono “ti piace sognare amori impossibili”.
Forse è così.
Forse un edipo di troppo.
Forse qualcosa in me è andato storto.
Ma tu, tu saresti quel manuale per inserire i pezzi al posto giusto, la chiave che apre le resistenze che nemmeno cento analisti, la droga che non vorrei smettere mai di usare.
Dicono “forse nemmeno esiste” ma lasciami raccogliere le ossa rotte sotto le tue stelle amore, lasciami sognare questo luogo da cui fuggo e che bramo e che chiamo Casa.
Claudia Crispolti
Agli amori non corrisposti.
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lunamagicablu · 10 months ago
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Io sono ovunque, nel centro e nel fondo, in cielo, in terra, ai confini del mondo, nel cuore del fiore, nel seme del frutto, e in ogni stella che incorona il deserto, perché Io sono la Vita che conosce se stessa, Io sono la Luce che fu antica promessa. Sono, sono, immensamente Io sono, dentro la lacrima che cerca il perdono, nascosto Io sono e fin troppo chiaro, nell’eterno passato che cerca il futuro, nell’eterno presente che vivifica l’Uomo, guido i suoi passi, perché sempre Io sono. E guardo dall’alto le vostre battaglie, e ancora con voi il mio cuore si doglie. Io sono il fratello, Io sono lo sposo, il diamante cercato, più raro e prezioso, madre e sorella del vostro dolore, amante perfetta che sempre sa dare. Io sono e vi dono, Io sono e vi amo, Io sono la Pace, la lotta non temo, perché dal sigillo del vostro cuore nasca la fiamma dell’eterno Volere, perché il patto antico che a voi mi lega è un fiume potente che raggiunge ogni riva, perché chi cerca che il sogno si avveri e sempre mi tiene nei suoi pensieri, abbia infine la Forza di spostar la montagna col Fuoco potente che ognor l’accompagna. Io sono tutto e nel tutto mi espando, se pur non udite, Io sempre vi ascolto. Tenete salda nel centro del vostro sentire ogni parola e ogni goccia di questo fluire, perché la penna, che per voi ho infiammato, regge forte, con polso, ciò che le ho dato, per voi, che cercate e non volete trovare, per voi, che guardate e non sapete vedere. Io sono l’Uno e la chiave vi porto, fusa nell’oro che a lungo ho raccolto lungo le strade percorse dall’Uomo, di guerra e dolore, di oblio e abbandono, forgiata nel sangue della sua ferita, lavata nell’acqua della mia cascata. Chiaro sia, e sicuro, il vostro sguardo, e vedrete le stelle che ora vi mostro, troverete nel centro del loro bagliore la sola via che sarà fine al cercare, poiché questo è il dono che ho preparato bevendo il calice che mi fu dato a eterna salvezza di tutti i fratelli che con Me han percorso i deserti e le valli. Siate certi di questa parola che vi porta la Via per giungere a casa, dove arde ciò che non fu mai spento, dove sempre Io sono e qui vi attendo. Faireliza art _by_suzu2_
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gregor-samsung · 10 months ago
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Mi ricordo
“ Mi ricordo che una volta la Valle d'Aosta aveva il mare. Era abitata dai Salassi (che in greco vuol dire «popolo del mare») che per le navi di passaggio avevano costruito sul Cervino un faro alto almeno come Mike Bongiorno. Adesso, con gli anni, il mare si è ritirato ed è rimasta soltanto la Dora Baltea, ma prima, al posto delle trote c'erano i delfini salmonati. I delfini più belli venivano catturati e portati a Cogne dove, invece delle acciaierie, c'era un acquario e se si girava cadeva la neve finta. Bisognava stare attenti, però, perché usciva tutta l'acqua e i delfini senza acqua muoiono, quasi come gli uomini. Mi ricordo che al porto di Courmayeur si arrivava in skilift. Dalla banchina partiva il motoscafo più alto del mondo; si saliva e poi via, ottocento chilometri di piste. Sci d'acqua, naturalmente. Mi ricordo che il Piccolo San Bernardo era un'isola e il Gran San Bernardo era un'altra isola, ma più grande ed era piena di cani da valanga che passavano le giornate a guardarsi in faccia e a dirsi: «Boh?» Per quello gli è venuta la bocca all'ingiù. Oggi risulta chiaro che i cani da valanga erano fuori luogo, ma oggi, col progresso, si sanno tante cose che una volta non si potevano capire.
Per esempio allora ci si chiedeva perché tutti i rifugi del Cai si chiamavano «Miramare» e perché un antico proverbio pugliese diceva più o meno: «Se Aosta avesse i monti sarebbe una piccola Sestrière». «Che cosa c'entrano i monti», pensava il guardapesca ributtando in mare un camoscio che gli era rimasto impigliato nella rete. Già allora i camosci erano una razza protetta. Li tenevano al Gran Paradiso assieme alle foche, due panda e qualche Duna giardinetta. Mi ricordo che i valdostani cantavano in coro un'antica canzone di montagna. «Giù pei ponti/ giù pei ponti che noi andremo/ coglieremo/ coglieremo le stelle marine/ per donarle/ per donarle alle bambine…» Mi ricordo che l'aquila faceva – abbastanza bene – il verso del gabbiano e tutt'intorno c'era un delizioso profumo di spaghetti alle vongole e di fontina. Erano i marinai che tornavano con le loro greggi di tonni. Passavano sotto l'Arco di Augusto (che allora era un ponte), baciavano le loro mogli e andavano a rifocillarsi al bar «Caa custa quel caa custa viva el battagliùn d'Aùsta». Era un nome un po' lungo per un semplice bar dove si beveva soltanto genepì e si mangiava soltanto genepesca. Per questo i marinai familiarmente lo chiamavano «Caa custa». Mi ricordo che fu quando il «Caa custa» venne venduto a Maria Josè (una nobildonna che aveva curiosamente il nome di Altafini ma lanciava i piatti come Suarez) che incominciarono a cambiare le cose. Al «Caa custa» prese piede irreversibilmente la Nouvelle Cuisine e nella zuppa di pesce comparvero i primi savoiardi. Era troppo. I valdostani chiesero aiuto a una città amica, Bergùm de Hura e al suo re, Mais, che a tappe forzate occupò Aosta e impose su tutta la Valle la polenta. I savoiardi vennero mandati in esilio e il mare si ritirò a Cascais. “
Gino & Michele, Saigon era Disneyland (in confronto), Milano, Baldini & Castoldi, 1991¹; pp. 107-108.
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Ig:serenabanzato
Ho scoperto questo libro per puro caso.
Quel giorno mia mamma sta guardando un programma in TV,quei soliti programmi televisivi dove parlano di varie cose e gli ospiti esprimono le proprie opinioni e impressioni sulla cosa.
Generalmente guardo poco la televisione,molto spesso i programmi che passano non attirano la mia attenzione ma quel giorno è bastata una parola ad attirare la mia più totale attenzione sulla TV "IL CAMMINO DI SANTIAGO".Da sempre questa pellegrinaggio mi affascina.Tutta la storia che c'è dietro questo antico percorso che affrontano milioni di persone,credenti e non credenti,che si mettono in viaggio affrontando quasi 800 km di cammino in una quasi totale desolazione per ritrovare se stessi o semplicemente per provare a stare lontano dalla civiltà moderna.
L'ospite in questione era una psicologa,Serena Banzato,che raccontava come si è ritrovata all'improvviso,sul Cammino di Santiago,ad affrontare la quasi morte.Lei e la sua amica Laura erano partite per fare questo viaggio insieme ma Serena,a seguito di un batterio che le era entrato in una vescica,ha dovuto interrompere il cammino per essere operata d'urgenza alla caviglia.
Subito dopo aver ascoltato la sua storia ho voluto assolutamente il libro per poter leggere quella storia che mi aveva lasciato così senza parole.
Un libro che tra le pagine ha una storia forte,vera ma che nelle parole di Serena ti da uno slancio per "ALLACCIARSI LE SCARPE E RIPARTIRE DA ZERO" proprio come dice la canzone della Pausini che ha citato nell'ultima parte del libro.
Un libro che mi ha fatto piangere,riflettere ma soprattutto mi ha fatto capire che dovrei lasciare andare tutti i sassi che mi porto dentro.Proprio come si fa sul Cammino di Santiago che ogni pellegrino lascia un sasso,che porta da casa,come simbolo di purificazione da tutti i pesi che vuole lasciare andare.
Serena ha,purtroppo,portato dal cammino un sasso più grosso del suo però ha imparato che su quel sasso può ricostruire tutto il suo nuovo mondo ripartendo a piccoli passi e ritrovando se stessa e lasciando cadere tutti quei pesi inutili che si porta dentro.
-la ragazza dal cuore nero♡
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winckler · 2 years ago
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Amore, oggi il tuo nome al mio labbro è sfuggito come al piede l'ultimo gradino… Ora è sparsa l'acqua della vita e tutta la lunga scala è da ricominciare. T'ho barattato, amore, con parole. ti riconoscerò dall'immortale silenzio.
Moriremo lontani. Sarà molto se poserò la guancia nel tuo palmo a Capodanno; se nel mio la traccia contemplerai di un’altra migrazione. Dell’anima ben poco sappiamo. Berrà forse dai bacini delle concave notti senza passi, poserà sotto aeree piantagioni germinate di sassi… O signore e fratello! ma di noi sopra una sola teca di cristallo popoli studiosi scriveranno forse, tra mille inverni: “Nessun vincolo univa questi morti nella necropoli deserta”.
Ora che capovolta è la clessidra, che l’avvenire, questo caldo sole, già mi sorge alle spalle, con gli uccelli ritornerò senza dolore a Bellosguardo: là posai la gola su verdi ghigliottine di cancelli e di un eterno rosa vibravano le mani, denudate di fiori. Oscillante tra il fuoco degli uliveti, brillava Ottobre antico, nuovo amore. Muta, affilavo il cuore al taglio di impensabili aquiloni (già prossimi, già nostri, già lontani): aeree bare, tumuli nevosi del mio domani giovane, del sole.
È rimasta laggiù, calda, la vita, l’aria colore dei miei occhi, il tempo che bruciavano in fondo ad ogni vento mani vive, cercandomi… Rimasta è la carezza che non trovo più se non tra due sonni, l’infinita mia sapienza in frantumi. E tu parola che tramutavi il sangue in lacrime. Nemmeno porto un viso con me, già trapassato in altro viso come spera nel vino e consumato negli accesi silenzi… Torno sola… tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo roseo sugli orci colmi d’acqua e luna del lungo inverno. Torno a te che geli nella mia lieve tunica di fuoco.
Ahi che la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, ha tutto divorato di questo volto rivolto a voi! La bocca sola pura prega ancora voi: di pregare ancora perché la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, non divori la bocca e la preghiera…
— Cristina Campo, da La tigre assenza
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buscandoelparaiso · 6 months ago
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🇮🇹🇦🇱PAGELLE IGNORANTI DI ITALIA-ALBANIA
Donnarumma, 6.5: non subiva una delusione dopo soli 23 secondi da quella serata con gli amici all’Oceano di Lugano. PRECOCE Di Lorenzo, 6.5: partita ordinata e taglio di capelli di un qualsiasi ragazzo italiano nato dal 2000 in poi. Si demoralizza subito dopo il gol subito, poi alza la testa, vede giocare Hysaj e ritrova fiducia in se stesso. MINDSET Calafiori, 7: concede meno occasioni di un’attivista climatica in una discoteca di Porto Cervo. ERMETICO Bastoni, 7: sulla rimessa laterale di Dimarco anche un bravo ragazzo come lui si vede costretto a citare le sacre scritture, ma per fortuna almeno non cita il Papa. GERMANO BASTONI Dimarco, 5.5: il manager della Ferragni si è dimesso per molto meno, ma almeno lui riesce a recuperare. ERRORE DI COMUNICAZIONE Jorginho, 6: conserva la calma in ogni situazione, persino quando Spalletti lo prende da parte e impiega 12 minuti per parafrasargli un antico proverbio giapponese. JORGINHO FREDDO Barella, 7.5: segna con una fucilata ignorante da fuori mentre insulta tutti in sardo antico, il resto della partita lo passa a bullizzare Asllani. DOMINANTE Chiesa, 6.5: proverebbe il tunnel pure sugli omini del calcio-balilla ma non sa che dopo la terza giocata spavalda contro la Nazionale Albanese parte una chiamata automatica di condoglianze alla famiglia. GRAZIATO Frattesi, 6.5: chiede spesso l’appoggio alla punta che però capisce male e gli fa l’elicottero sulla schiena in doccia. FRAINTESI Pellegrini, 6.5: consegna l’assist a Bastoni per l’1-1 e un blister di tranquillanti a Gianluca Mancini che non può stare più di 20 minuti in uno stadio senza picchiare qualcuno. FRATELLO MAGGIORE Scamacca, 6.5: look da Mare Fuori, qualche trick a caso in giro per il campo ma soprattutto la sicurezza di chi alle spalle ha almeno due o tre gang sudamericane pronte ad intervenire. Nell’intervallo riesce pure a vendere un paio di Hogan false a Folorunsho. SCAM H
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unapinetaamare718 · 8 months ago
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Attimi
A trovare
Un centro 🖤
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abr · 1 year ago
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Le parole sono importanti (cit.)
Terzo Installment
La frase detta così è da sinistri, cioè non vuol dire nulla: valori “assoluti” di per se le parole come gli atti non hanno. Importante delle parole è comprenderne e condividerne il SIGNIFICATO (da signum fero: porto un segnale, un emblema). Qui si va a cercare radici e significati autentici, non quelli cangianti della narrativa corrente manipolati dalla neoligua imposta alle masse.
DESTRA-SINISTRA
Cos' la destra/cos'è la sinistra? si domandava il grande Gaber. Rispondeva contrapponendo preferenze, tic e comportamenti di tutti i giorni (vasca vs. doccia, culatello vs. mortadella), differenze così normali da risultare banali, cangianti ma radicate, personali, POLARIZZANTI. Personalmente trovo si tratti di una ottima risposta a domanda profondamente sbagliata.
Destra-Sinistra, si tratta di un modello dello spettro delle posizioni politiche: una semplificazione della realtà, nomina nuda tenemus. Come sempre, ocio ai modelli, sia scientifici o no come questo: succede che li confondi con la realtà.
Il modello si radica ai tempi della rivoluzione francese: nella Assemblea Nazionale Legislativa del 1791, i nobili monarchici costituzionalisti si riunivano alla destra del presidente, alla sua sinistra i borghesi Giacobini (in mezzo stava la cd. Palude).
Notare come nel Parlamento attivo più antico, quello inglese, i seggi non siano disposti linearmente ma contrapposti in due sezioni distinte. Il pragmatismo del modello è esplicito: o governi o sei all'opposizione. Invece Destra-Sinistra, teoricamente un segmento continuo dove collocare posizioni diversificate, fatalmente incentiva la polarizzazione tra alternative: è il nome stesso. Tant'è, ci sono cascate anche persone serie come Norberto Bobbio. La fede nei modelli al posto della realtà è il motivo per cui gli intellettuali sono pericolosi quanto gli ignoranti.
Oggi molti individui e gruppi non si riconoscono più in uno spettro semplicistico Destra-Sinistra: é superato, dicono. Però cambiano solo l'asse ovvero gli estremi; la tendenza alla dicotomia e alla polarizzazione rimane, fatalmente tornando allo schema Destra-Sinistra a loro insaputa.
Ricordiamo tutti la retroguardia clericali-anticlericali; poi ci fu il tempo dei NeoCon "esportatori di democrazia" interventisti vs. isolazionisti e quello, tramontate o stelle un giorno l'Ucraina vincerà, del pacifismo senza se e ma, "colombe" vs. "falchi". Oggi ci si divide manco lungo assi, direttamente sugli estremi:
libertà: chi difende la libertà individuale da ogni interferenza, chi invece definisce "libertà positive" diritti per certe categorie che sono obblighi per altri (es.: no libertà di parola);
partecipazione: democrazia vs. aristocrazia, solo gli istruiti "non deplorabili", solo la scienza, no chi va "formalmente deprogrammato" (cit. Hillary Clinton questa settimana);
multiculturalismo vs Identità (eppure i primi sono quelli che la Diversità è patrimonio da preservare).
Occhio infine al rigurgito (cfr. Ultima Generazione) dei mai defunti luddisti decrescisti: quelli che distinguono ciò che è bene per l'ambiente vs. sviluppo, forza distruttiva nei confronti della Terra.
C'è pure di peggio: quelli che fascismo- antifascismo, i più laidi arretrati reazionari non scusabili di tutti, lo sanno pure loro. E' polarizzazione viscida strumentale o adolescenziale decerebrata, in ogni caso ricorda l'antiebraismo in quanto a livore cieco disumano.
La polarizzazione indotta dal modello è il vero tarlo che sta divorando dall'interno la civiltà - che è solo Occidentale, spiaze. Ciò nella inattività impotente della Palude conformista centrista in via di estinzione, la quale prima di tutti riforgiò il modello senza cambiarlo, mutandolo in Moderati vs. Estremisti tutti, fonte del conformismo trasformista.
Mitigazione del danno
Dagli oroscopi ai cambiamenti climatici, il problema è sempre scambiar modelli per la realtà. Il danno può solo essere mitigato, non estirpato, verificando costantemente i modelli con quel che succede nella realtà (metodo scientifico sperimentale).
Un primo improvement, per portare i politologi almeno al livello dei Terrapiattisti è passare a modelli bidimensionali. Il primo a due assi é del 1964: aggiunge all'asse destra-sinistra un asse verticale autoritarismo vs. democrazia, già aiuta. Poi arriva il classico del libertario David Nolan, base di successive evoluzioni tipo Political Compass: sull'asse x "libertà economica": libero mercato, meno stato e spesa pubblica, privatizzazioni; sull'asse y le "libertà personali": i "vecchi" diritti civili, droghe, aborto, eutanasia, da completare oggi con quelli "nuovi" che fanno incazzare i Woke e i WEF: privacy, novax, no tracciamenti, proprietà, mobilità individuale, autodifesa.
La politica vista come punti su un piano elimina le domande chiuse (o di qua o di là) e stempera la tendenza alla polarizzazione; inoltre ciò aiuta a comprendere filosofie politiche ben evolutesi nei tempi recenti, in particolare anarchismo e dottrina libertaria; si dà anche conto, per contiguità, dell'apparente conundrum "opposti estremismi" (già Franco Freda si definiva "Nazi-maoista") e della prossimità tra anarco-capitalisti con la V di Vendetta, libertari e conservatori. Etc.etc.
Fermiamoci qui. Le parole sono importanti, le etichette e dove si mettono, anche.
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palazzideirolli · 6 months ago
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🎉✨ Celebriamo San Giovanni Battista, il patrono di Genova! 🎉✨ Il 24 giugno, Genova onora il suo protettore con tradizioni secolari. Anche se San Giorgio è il simbolo della città, è San Giovanni Battista che protegge le nostre navi dalle tempeste sin dal 1327, quando l'Arcivescovo benedisse il mare per la prima volta. Le reliquie del Battista, riportate dalla Prima Crociata, salvarono i genovesi da un furioso fortunale nel 1098, consolidando il legame speciale con il santo. Ancora oggi, la vigilia è illuminata da falò che allontanano gli spiriti maligni, mentre il 24 giugno una solenne processione porta le reliquie al Porto antico per la benedizione del mare.
Unisciti ai festeggiamenti! 🔥🙏⛵ #SanGiovanni #Genova #Tradizioni #palazzideirolli #palazzoreale #unesco
(San Giovanni Battista nel deserto, Gioacchino Assereto, Palazzo Reale di Genova)
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poesiablog60 · 2 years ago
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Fate piano.
Fate piano- per ogni
goccia, per ogni delicato dito
per ogni tavola partita da un porto
rudimentale, antico.
Fate piano,
ch’è delicato tutto, nel suo esile
canto d’esserci, fate piano
per carità, fate piano.
*
Mariangela Gualtieri
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morelin · 11 months ago
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Ilheu di Vila Franca do Campo
Questa foto l'ho già usata come copertina del viaggio alle Azzorre, ricordate?
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Sull'isola di São Miguel potete raggiungere la cittadina di Vila Franca do Campo da cui ammirare l'Ilheu, l'isolotto nato da un antico vulcano sottomarino ormai spento facente parte del complesso vulcanico di Fogo.
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Proprio per questo motivo ha una perfetta forma ad anello che è ben visibile dal cielo e per la quale è soprannominato “Princess Ring”.
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(photo credit: @guirritour)
Dal 1983 è stato classificato come riserva naturale ed è severamente vietato pescare, rimuovere piante o introdurre specie invasive ma è possibile nuotare, fare snorkeling e rilassarsi sulla piccola spiaggia. Pensate che qui si è anche svolta una tappa della famosa competizione Red Bull Cliff Diving World Series 2013. Per proteggere questo meraviglioso habitat, il numero di visitatori viene limitato quindi è meglio andarci al mattino presto. Potete raggiungerlo dal porto di Vila Franca con le barche organizzate oppure noleggiate un kayak se volete fare un po' di sport ma sappiate che è vietato entrare all'interno dell'isolotto con l'imbarcazione. Noi abbiamo optato per la seconda modalità anche se poi non siamo potuti sbarcare ma è stato bellissimo solcare le onde e vedere le scogliere da vicino. Siamo partiti dal porto (il punto in rosso) ed abbiamo raggiunto l'isolotto che dista circa 1 km dalla costa in circa 40 minuti.
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E' stata la mia prima volta in kayak ma devo dire che dopo un po' di esercizio la preoccupazione iniziale ha lasciato il posto al divertimento.
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