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#Piero Di Iorio
byneddiedingo · 1 year
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Giancarlo Giannini in Seven Beauties (Lina Wertmüller, 1975)
Cast: Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Shirley Stoler, Elena Fiore, Piero Di Iorio, Enzo Vitale, Roberto Herlitzka, Lucio Amelio, Ermelinda De Felice, Biaca D'Origlia, Francesca Marciano. Screenplay: Lina Wertmüller. Cinematography: Tonino Delli Colli. Production design: Enrico Job. Film editing: Franco Fraticelli. Music: Enzo Jannacci. 
As a student of literature, I was called on to memorize the seven deadly sins: pride, envy, wrath, avarice, sloth, gluttony, and lechery. But I don't think I was ever made to recall the corresponding virtues, which the medieval church categorized as humility, kindness, patience, charity, diligence, temperance, and chastity. Our age has added another to the list of virtues: survival. We speak of "survival of the fittest," which has caused us to couple fitness with health as the supreme necessities for survival. One of our most popular TV shows, now in its 45th season, is Survivor, the reality competition show that has a motto: "Outwit. Outplay. Outlast." Which brings us to Pasqualino Frafuso, aka "Settebellezze" or "Seven Beauties," the protagonist of Lina Wertmüller's scarifying satire Seven Beauties. Pasqualino commits almost every one of the seven deadly sins all for the sake of survival. He outwits, outplays, and outlasts the worst that can befall him in Europe under the heel of the Nazis, lying, killing, raping, seducing as the means to an end: staying alive. And of course we loathe him for it, while at the same time questioning what we would do in the same circumstances. Giancarlo Giannini's performance as Pasqualino would be a standout in any film: He's introduced to us as a Chaplinesque caricature of a strutting dandy, and for a while it's fun to watch him go from bad to worse, as in his efforts to dispose of the body of a man he has killed. But soon a queasiness sets in, as we wonder how much lower this worm can crawl. There should be no redemption for a Pasqualino, but instead Wertmüller gives us a cynical ending, suggesting that Pasqualino will repopulate the Earth with his own kind, in his own words, "A rotten comedy, a lousy farce, called living." Seven Beauties is an unsubtle film, and its lack of finesse in character and situation works against its ostensible aim as a moral fable. It makes a feint at seriousness of purpose by introducing a sympathetic character, Pasqualino's friend Francesco (Piero Di Iorio), and a moral exemplar, the anarchist Pedro (Fernando Rey), but the dominant note of the film is a sour nihilism.
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tina-aumont · 2 years
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Divina Creatura screencaps
The Divine Nymph (Italian: Divina creatura) is a 1975 Italian drama film directed by Giuseppe Patroni Griffi and starring Laura Antonelli, Marcello Mastroianni, Michele Placido and Terence Stamp. It was entered into the 26th Berlin International Film Festival.
Plot (it may contain spoilers)
During the Roaring Twenties, a beautiful woman (Laura Antonelli) is engaged to one man, but has an affair with both a young nobleman (Terence Stamp) and later his cousin (Marcello Mastroianni), playing them against each other.
Cast
Laura Antonelli - Manoela Roderighi
Terence Stamp - Dany di Bagnasco
Michele Placido - Martino Ghiondelli
Duilio Del Prete - Armellini
Ettore Manni - Marco Pisani
Carlo Tamberlani - Majordomo Pasqualino
Cecilia Polizzi - Dany’s Maid
Piero Di Iorio - Cameriere di Stefano
Marina Berti - Manoela’s Aunt
Doris Duranti - Signora Fones
Marcello Mastroianni - Michele Barra
Tina Aumont (not credited)
Rita Silva (not credited)
Corrado Annicelli
Gino Cassani
This film was released the 16th October 1975.
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genevieveetguy · 4 years
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A rotten comedy, a lousy farce... called living.
Seven Beauties (Pasqualino Settebellezze), Lina Wertmüller (1975)
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sciscianonotizie · 7 years
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tmnotizie · 5 years
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MONTEGIORGIO – Grandi movimenti in casa Hair Gallery Cycling Team: sarà un 2020 di nuove e stimolanti sfide per la compagine amatoriale marchigiana con sede a Piane di Montegiorgio. Nuova la denominazione societaria che eredita quella di “Melania” che ha contrassegnato una storia fatta di impegni e trionfi in giro per la penisola da 37 anni.
Lo staff dirigenziale, presieduto da Fabrizio Petritoli, ha sempre come obiettivo primario la valorizzazione dei propri atleti e pone al centro di questo progetto l’etica, la professionalità, lo stare insieme e il divertirsi durante le gare. L’intero roster per la nuova stagione ciclistica è suddiviso in tre blocchi per tipologia di corsa per affrontare al meglio un’annata di grande emozioni sui pedali.
Granfondisti: Matteo Gnucci, Emidio Celani, Alessandro Fantini, Wladimiro D’Ascenzo, Antonio Piccioni, Domenico Braccetti, Piero Amabili, Marco Prati, Lorena Zangheri, Giuseppe Campagna, Arina Voronova e tra i nuovi arrivati Stefano Scotti, Ettore Carlini, Laura Antonioni e Giulio Pomante.
Gare a circuito: Moreno Calcinari, Moreno Rapari, Samoca Vagnarelli, Danien Luku, Luca Curti, Tino Scatozza, Paolo Fiezzi, Emanuela Sampaolesi, Augusto Cannella, Stefano Ficcadenti, Andrea Pierangelini, Giuseppe Dezi, Francesco Iacoponi, Sergio Marconi, Imerio Concetti, Corrado Savini, Robert Sabbatini, Nicolas Forei, Alessandro Conti, Gisella Giacomozzi, Serafino Clementi, Giordano Petrocchi, Valter Basili, Leandro Mannino, Pasquale Orani, Adolfo Pochi, Pierluigi Fratini, Matteo Moretti, Antonio Pierangelini, Giordano Lucci, Andrea Di Paolo, Fernando De Rossi, Roberto Magnoni, Bruno Razzu, Graziano Verdini, Alessandro Piergentili, Giorgio Temperini (nuovo) ed Emidio Curti (nuovo).
Cicloturisti: Giuliano Maggiorana, Flaviano Ciccioli, Massimo Di Stefano, Piero Luciani Alberto Trapasso, Donatella Tirabassi, Laura Bonifazi, Marisa Sannicandro, Ester Maria Diamante, Debora Massetti, Ferdinando Siquini, Antonio Mangiulli, Serhei Kirichok, Francesco Di Iorio, Daniele Ubaldi, Pierluca Pocelli, Paolo Fabbri, Luigi Foresi, Helmut Scheggia, Roberto Micheli, Giampiero Micheli, Paolo Lorenzini, Giampiero Traini (nuovo) e Romeo Polci (nuovo).
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italianaradio · 5 years
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Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/ischia-film-festival-2019-i-nomi-della-giuria/
Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria
Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria
Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria
Come sempre all’Ischia Film Festival, la scelta dei giurati dei concorsi internazionali sono un tassello per costruire l’identità del festival. Passata, presente e futura. Ecco perché tornano a Ischia i vincitori del concorso internazionale del 2018, Luca Bellino e Silvia Luzi, come giurati. Il primo nella stessa competizione che hanno vinto con Il Cratere, la seconda nei documentari, proprio per la loro capacità di riscrivere la grammatica del cinema de reale. Dal concorso dell’anno scorso arriva anche la splendida Sanya Borisova, che ha conquistato pubblico e critica, al Castello, con la sua interpretazione di Knockout (che le valse anche il premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Cinema dei Castelli Romani di Roma). A chiudere la giuria della competizione principale, Peppino Mazzotta, il mitico Ispettore Fazio di Montalbano ma anche grande interprete teatrale e capocomico, tra i protagonisti di uno dei migliori film italiani dell’ultimo decennio (Anime Nere) e caratterista di razza.
Per i documentari vicino a Silvia Luzi (reduce dal successo di Io sono Sofia, su Rai 3) uno dei migliori attori italiani di cinema e tv, Corrado Fortuna, indimenticabile in My Name is Tanino e Caterina va in città di Paolo Virzì, nel fan-regista bastardissimo e disabile de I più grandi di tutti di Carlo Virzì, interprete per Tornatore in Baarìa e per Franco Battiato, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Riccardo Milani e presente anche nel film italiano di Woody Allen To Rome With Love. Sul piccolo schermo tutti ricordiamo il suo maschio mobizzato da una redazione tutta femminile in Tutti pazzi per amore. Chiude il trio Stefano Russo, sceneggiatore di razza di serie iconiche che ha codiretto il cortometraggio Il Paradiso con Paolo Sorrentino. Una regista, un attore (e scrittore), uno sceneggiatore perché nel genere più contaminato ci sia un’analisi completa e complessa, dai punti di vista più importanti.
Ad aiutare regista Pietro Marcello, forse il cineasta più innovativo e talentuoso del nuovo cinema italiano, capace con i suoi film di dare forza al concetto di location, nella forma e nel contenuto come vuole fare l’IFF, vincitore a Torino con il folgorante esordio La bocca del lupo e applaudito con Bella e perduta a Locarno (e che vinse il Nastro d’Argento), in Location Negata arrivano due organizzatori di festival straordinari, Giorgio Gosetti, tra i direttori di rassegne cinematografiche più creativi e stimati d’Europa (dalle Giornate degli Autori fino al Noir in Festival, passando per i primi anni della Festa del Cinema di Roma e decine di iniziative di altissimo livello) oltre che direttore della Casa del Cinema di Roma, e Laura Aimone, collaboratrice a più latitudini delle iniziative festivalieri più affascinanti del Continente.
Non dimentichiamo infine due sezioni a cui teniamo particolarmente e che abbiamo voluto far giudicare da realtà giovani e innovative. Ecco perché saranno i Casa Surace, eroi di youtube, a occuparsi di Scenari Campani, per la loro capacità di incarnare le emozioni, i paradossi, la comicità della territorialità, per il loro talento di aver intuito quali nuovi linguaggi potessero entrare nell’immaginario dei millenials: non potevamo non consegnare loro il nostro concorso più giovane e “outsider”.
I cortometraggi, altra palestra per le nuove leve, è affidato a una giuria mista tra studenti di Liceo e il Forum Cinema Giovani: Piero Barbieri, Claudio Cervera, Filomena Di Iorio, Salvatore Di Meglio, Giovanni Ferrandino, Davide        Laezza, Adriano Mattera, Giuseppe Migliaccio, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Andrea Taglialatela, Marianna Trani scopriranno e premieranno i cineasti del futuro, loro che per età e aspirazioni lo rappresentano.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Ischia Film Festival 2019: i nomi della giuria
Come sempre all’Ischia Film Festival, la scelta dei giurati dei concorsi internazionali sono un tassello per costruire l’identità del festival. Passata, presente e futura. Ecco perché tornano a Ischia i vincitori del concorso internazionale del 2018, Luca Bellino e Silvia Luzi, come giurati. Il primo nella stessa competizione che hanno vinto con Il Cratere, la […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Chiara Guida
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lospeakerscorner · 7 years
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di Michele Di Iorio
Napoli, città intellettuale e internazionale, è sempre stata ricca di librai, stampatori, tipografi … Vogliamo qui raccontare la storia della casa editrice Morano, che dal 1847 continuò la sua attività fino al 1985.
La famiglia Morano era di nobili origini, feudataria dal 1239 di Morano Calabro.
Nel 1847,Vincenzo Morano, professore di Lettere, si trasferì a Napoli. Si mise in società con lo scrittore Bruto Fabricatore, allievo di Basilio Puoti, per la conduzione di una libreria al civico 14 di vicolo Quercia, traversa di via San Sebastiano, nei pressi di Santa Chiara.
In un primo tempo Morano vendeva libri di storia, antiquariato, archeologia, lettere e poesie, testi universitari di giurisprudenza, medicina,architettura, teologia. Alcuni di questi testi venivano stampati da tipografie napoletane. Tramite il Fabbricatore divenne amico di personalità della cultura partenopea come Luigi Settembrini, Francesco De Sanctis, Francesco Mastriani, Salvatore Battaglia, il canonico Giuseppe Vago, e altri celebri scrittori italiani.
Alla fine del 1849 fece venire a Napoli i due fratelli Domenico e Antonio,  associandosi con i quali l’anno successivo fondò negli stessi locali la Morano editrice. Nel 1851 si unì come nuovo socio anche il fratello Francesco, medico oculista.
Dal 1858 al 1869vennero pubblicate le opere del Segneri, la Storia del Concilio di Trento di Sforza Pallavicini e le opere di Giambattista Vico, il Dizionario dei sinonimi di Niccolò Tommaseo.
Nel 1862 Antonio Morano pubblicò le opere di Vincenzo Gioberti in 36 volumi e tra il 1870 e il 1872 le opere di Francesco De Sanctis, tra cui la famosa Storia della letteratura italiana.
Nel corso della lunga attività la Morano editore diede alle stampe prestigiose opere di Settembrini, Imbriani, Spaventa, Fiorentino, Nisco , Bonghi, Acri, Verdinois , Amabile, La Cava, Cappelletti, La Manna, Piovani, Bonazzi, Kerbacher.
La Casa editrice, fu poi diretta dal figlio Alberto, che fu noto massone e amicp del professor Pasquale Del Pezzo, sindaco di Napoli dal 1914 al 1916, abitante in fitto in Palazzo Sansevero.
Alberto Morano, amico dei noti antifascisti Labriola e Lucci, nel 1933, sospetto sovversivo, fu costretto a chiudere la sede e si trasferì al piano ammezzato di destra di Palazzo Sansevero su invito dello stesso Del Pezzo, proprio nell’appartamento che fu di Raimondo De Sangro. L’appartamento fu donato dalla vedova dell’ultimo principe di Sansevero Michele, donna Elisa Croghan, all’ingegnere Bianchini, suo esecutore testamentario. Bianchini a sua volta lo vendette nel 1933 al signor Antonio Morano, libraio editore in Napoli, che ne fece la sede della sua casa editrice.
Pochi mesi dopo che il Morano vi si fu insediato, volendo risistemare la controsoffittatura danneggiata, scoprì che erano stati nascosti dalle precedenti affittuarie, pudiche suore, i meravigliosi affreschi delle Quattro Stagioni, opera di Francesco Celebrano, realizzati tra il 1766 e il 1768. L’editore eliminò la tela della controsoffittatura riportandoli interamente alla luce. La Soprintendenza dispose poi che la stupenda opera rimanesse sì a vista ma protetta da una lastra di vetro. Del ritrovamento degli affreschi fu data notizia sul quotidiano Il Mattino nel 1933.
Nel 1943 due bombe aeree colpirono un’ala del palazzo danneggiandola e distrussero la tipografia, il deposito e l’archivio della casa editrice Morano, insieme con alcuni libri della biblioteca privata di Raimondo de Sangro.
Alla sua morte gli succedette il figlio Antonio.
Nel1946 Antonio Morano riaprì la casa editrice Morano al Vomero, in via Manzoni, riprendendo la pubblicazione del dizionario greco italiano di Benedetto Bornazzi, terminandolo nel 1948 e con la collaborazione di Nino Cortese pubblicò l’opera omnia di Settembrini.
Dal 1965 l’attivita editoriale continuò con Alberto fino al 1985 con la pubblicazione in 10 volumi delle opere giuridiche di Piero Calamandrei, a cura di Mauro Cappellettl, e alcuni testi scolastici.
Ancora oggi l’antica attività della famiglia Morano continua con l’ultima generazione: i figli di Alberto, Sergio e Dario, tramandano l’antica tradizione.
Breve storia della #CasaEditriceMorano di #Napoli di Michele Di Iorio Napoli, città intellettuale e internazionale, è sempre stata ricca di librai, stampatori, tipografi ...
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oldfilmsflicker · 9 years
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Pasqualino Settebellezze, 1975 (dir. Lina Wertmüller)
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