#Piante resistenti al freddo
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Piante da siepe sempreverdi
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I fiori perfetti per un giardino invernale
Con l’arrivo del periodo invernale, la scelta di piante da esterno invernali per addobbare il giardino o il balcone può sembrare difficile, per le temperature molto basse, ma ci sono alcuni fiori che resistono in grado di creare una situazione piacevole e duratura. Ad esempio l’erica invernale è una pianta che si adatta perfettamente al clima invernale, infatti la fase di fioritura avviene durante l’inverno ed è possibile riconoscerla dalle foglie aghiformi, che si contraddistinguono da molte altre piante poiché sono di un verde intenso. I fiori di questa pianta, hanno una resistenza tale da riuscire a sopravvivere durante il periodo invernale, mentre le diverse sottospecie di erica rendono il giardino colorato e molto profumato. Non può mancare l’agrifoglio, che può essere di grande o di media dimensione, conosciuto da tutti come decorazione per il periodo natalizio, per le sue foglie verdi e le bacche, di un rosso intenso, che resistono a neve, pioggia e temperature estremamente basse. Con l’arrivo di gennaio, l’amamelide fiorisce e, diversamente da molte piante per giardino, la sua particolarità è che il fiore nasce su un qualsiasi ramo della pianta, nonostante sia ancora spoglio, inoltre possiede numerose proprietà benefiche, in grado di migliorare notevolmente la circolazione del sangue. Il bucaneve, anche conosciuto come il fiore di febbraio, fiorisce da Gennaio,in modo precoce rispetto ad altri fiori, così resiste alle temperature più alte fino a Marzo. Questo fiore, denominato anche stella del mattino, si presenta con una forma a campanula ed è composto da tre petali con un colore bianco lattiginoso, trasmette molta serenità, e ha un profumo delicato. Il calicanto è una tra le tante piante resistenti al freddo infatti, da febbraio a marzo, compaiono sui suoi rami spogli e anonimi dei fiori gialli molto profumati, con una forma rotonda, ed è coltivata soprattutto nelle zone dell’Italia Settentrionale. Per la camelia la più conosciuta di questa specie è la Camelia Japonica, con una fioritura che parte da gennaio a maggio e la Sasanqua, con una fioritura che parte da novembre fino a marzo. Sono piante adatte a climi molto freddi, ma nonostante ciò durante la loro fioritura è consigliato coprirli, mentre i fiori delle due specie si presentano con un colore rosa pastello, perfetto se abbinato a quello bianco del bucaneve. Il cavolo ornamentale ha una forma particolare, con le sembianze di un cappuccio e colori che sfumano dal rosa chiaro, al rosa scuro fino al bianco ed è in grado di sopportare temperature anche sotto lo zero. Infine la rosa di Natale, conosciuta da molti come Elleboro, è una pianta che non richiede delle specifiche e particolari cure, ma solo che venga piantata in un terreno particolare, che abbia le caratteristiche di un sottobosco. Read the full article
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L’anno scorso, dopo aver provato già diversi anni fa a seminare l’Uva ma senza tanta attenzione con semi magari conservati male, ho finalmente ottenuto le piantine di Uva dai semi.
Basterà procurasi diversi acini di uva, che siano del supermercato o raccolti da qualche pianta, il che in questo caso darebbe la certezza su che prodotti vengono utilizzati per la coltivazione. Da questi vanno estratti i semi e puliti su della carta, specialmente se presentano ancora della polpa, per evitare la formazione di muffe.
Questi semi necessitano di un periodo di vernalizzazione, e si può optare per il ricovero in frigo per qualche mese, oppure esponendoli al freddo invernale all’esterno (Semina) ad una temperatura di circa 3/4°.
Il periodo di semina per l’Uva è l’autunno e l’inverno, si può cominciare a seminare da settembre (ma nessuno vieta anche prima) fino a gennaio. Vanno posizionati i semi sulla superficie del terriccio (utilizzo un mix di terra da giardino, buon terriccio, terriccio di foglie e inerti per garantire buon drenaggio) e si possono ricoprire con uno strato dello stesso terriccio, inoltre alla fine si può fare uno strato di ghiaia che aiuta durante l’annaffiatura a non far spostare la terra, dopodiché si può annaffiare.
La semina l’ho fatta il 18.01.19 e i vasi si possono tenere in luogo esposto al sole e ovviamente al freddo, quindi prenderanno piogge, geli, neve. Fino a primavera non serve neppure annaffiare, a meno che non ci siano carenze di piogge ed il terreno risulti evidentemente asciutto.
Preparatevi ad aspettare tutto l’inverno, poiché ci vorrà del tempo per vederle sbucare dal terreno, le prime piante le ho viste il 29.04.19. E ne sono nate anche parecchie.
Uva da seme 29.04.19
Uva da seme 29.04.19
Uva da seme 29.04.19
Uva da seme 29.04.19
Uva da seme 29.04.19
A poco a poco crescono, nel caso il tegumento rimanga troppo a lungo in cima ai cotiledoni, si può eliminare manualmente.
Piccola pianta di uva da seme in crescita 01.05.19
Le piante nate sono tantissime, e a dire il vero non me lo aspettavo nemmeno, su 15 ne sono nate 12.
04.05.19
04.05.19
A poco a poco crescono
L’unica cosa cui prestare attenzione sono le lumache!! non mi hanno dato problemi all’inizio, ma poi sono arrivate e gradivano molto i cotiledoni, oltre qualche foglia. Per risolvere il problema basta creare una copertura con una busta e dei tutori, in questo modo le lumache rimarranno fuori.
Potrebbero subire attacchi anche da filossera è un parassita che attacca le radici delle piante che non sono resistenti a questa minaccia.
20.05.19
Dopo un mese dalla nascita ecco poi i primi accenni delle prime vere foglie, sono bellissime! I cotiledoni con i margini lisci e le vere foglie caratteristiche con le seghettature.
24.05.19
24.05.19
E qui invece dopo alcuni giorni, le prime vere foglie cresciute, sono comunque piccoline ancora. Comunque molte piante non ce l’hanno fatta.
13.06.19
13.06.19
13.06.19
Ne sono sopravvissute 2. Queste piante sono cresciute lentamente, per il travaso sto ancora aspettando, ormai sarà per la prossima primavera, sempre se sopravvivranno.
Piante di Uva da seme di 4 mesi 26.08.19
Per quest’inverno le terrò sotto la tettoia dove tengo le piante grasse durante la stagione calda, per evitare di esporle già così fragili ai geli. Saranno coperte da teli, ma la zona bassa è scoperta. Va comunque bene anche una veranda.
Prima della fioritura passeranno diversi anni, per i frutti non c’è la certezza che siano come quelli da cui sono stati raccolti i semi, potrebbero essere simili ma mai uguali, più buoni o meno buoni, bisogna solo scoprirlo, altrimenti quando più grandi si può procedere con l’innesto sulla pianta.
Vi rimando al video su YouTube, per seguire passo passo questa semina.
youtube
Vitis vinifera (Uva): semina #gardening #seeds #grapes #fruits #garden #plants L'anno scorso, dopo aver provato già diversi anni fa a seminare l'Uva ma senza tanta attenzione con semi magari conservati male, ho finalmente ottenuto le piantine di…
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Riassunti, da una terminabile estate itinerante.
Milano è quel posto che doveva essere Milano quindici anni fa, forse anche di più, quando stavo decidendo cosa fare della mia vita e tutte le strade erano aperte. Milano è uomini in giacca e cravatta sudare su i mezzi pubblici. È i quartieri nuovi che vincono su quelli vecchi con la loro spocchia da adolescenti che non hanno idea di cosa comporti invecchiare a Milano, specie se sei un palazzo, specie se sei composto al 90% di piante e di hipster che ti popolano. Milano è quella possibilità che ho lasciato andare per puntare all’estero. Chissà cosa sarei oggi se avessi investito in Milano. Se fossi andato a vivere in Repubblica magari scendono in Isola per lavoro. Ha quel sapore di occasione sprecata misto a “hai fatto bene ora saresti un drogato che fa paura con mille fan su i social e che dice di bere solo frullati di verdure”. Non so, Milano mi lascia sempre stranito. Le voglio bene perché mi ricorda me da giovane, mi sta sul cazzo perché io da giovane ero proprio da prendere a sberle. Anche se ero bellino e pieno di talento. Milano è vestirsi alla cazzo per mescolarsi alla cazzo tra tutti. Milano è il mio amico cantante che sta avendo successo e forse se mi fossi trasferito a Milano quando era il momento giusto adesso sarei come lui. Anzi no. Sarebbe comparsa la droga e lavorerei da footlocker. Ma proprio se mi andava bene. Tutto sommato Milano è quelle probabilità che mai si riscontreranno, i volti buoni dei milanesi che sorridono per te, dei non milanesi che vorrebbero un giorno esserlo e allora stanno imparando a sorridere alla stessa maniera e tu li guardi e pensi ma cazzo avranno tutti da ridere qua. Milano è i giochi di parole su Milano tipo immaginaMilano e che mi faranno per sempre ridere. Milano era la prima tappa.
Di Genova mi resteranno le vie strette e i palazzi alti e la luce che fatica ad arrivare e farmi capire dove stavo andando. Mi resta che avevano ragione tutti quelli che mi hanno detto la loro su Genova: che è bellissima, che è terribile, che è grigia, che è mare, che è vento, che è caldo, che è facce pericolose e sorrisi infiniti. È un porto, cosa diavolo vi aspettate. Genova è tutte le canzoni che parlano di Genova ed è tutti i cantanti che l’hanno cantata. Non ho cambiato opinione su De André, mi annoia ancora tantissimo, ma Paolo Conte ecco lui ci ha azzeccato. E lui è piemontese. Genova è i suoi gabbiani, che comandano tutto e che non mi hanno fatto dormire la notte, oltre al caldo, le mancanze, le occasioni sprecate, l’aglio e le porte in faccia. Genova si riassume in un bar dove ho bevuto un caffè. Entro e noto un quadro di Totò attaccato al muro, chiedo come mai Totò a Genova, il barista mi dice con accento genovese di essere amante di Totò e di tifare pure Napoli, allora gli dico di esserci nato a Napoli e di avere un tatuaggio dedicato a Totò, mi dice che a lui va bene tutto basta che io non sia juventino o leghista e che questa è l’unica regola che lui ha dato alla figlia riguardo agli uomini, gli dico che mai nella vita sarò una di quelle due cose, poi noto una spilletta del Movimento 5 Stelle, gli dico ma come, sei contro i leghisti e cosa pensi del governo insieme a loro, mi risponde chiedendomi se il caffè lo voglio macchiato caldo o freddo. Genova era una vecchia promessa che avevo fatto e che adesso ho portato a termine. Genova è quel passato che non ritorna e che sta bene dove sta, nel passato, nei ricordi, nei vicoli e le bestemmie su i muri. Genova per me è stato capire che il tempo passa e anche se gli errori che faccio sono sempre gli stessi, tipo fidarmi ed aprirmi, non cambia che alla fine le cose che mi metto in testa di fare poi le porto a termine, tipo andare a Genova nel pieno di un’estate torrida senza riuscire a dormire la notte.
Napoli è la tappa obbligatoria e lo sarà finché i nonni vivranno. Quindi non manca molto e potrò girare il mondo senza sensi di colpa. Ma dove cazzo voglio andare, siamo realisti. A Napoli ci torno sempre per sentirmi a casa anche se non ci ho mai vissuto. Napoli è la sua memoria storica che si contrappone alla totale assenza di memoria della nonna oramai, che mi chiama Marco. Che nome di merda Marco nonna. Piuttosto Malleolo. Mi chiede ancora quanti bacetti voglio ma adesso il massimo che riesce a concepire è 5. Poi comunque arriva a darmene anche 6 ma quello è omaggio e la maggior parte delle volte si rivela un morso. Non so perché abbia iniziato a mordere. Napoli è il nonno che cucina e che insegna a cucinare napoletano alla badante dello Sri Lanka. Napoli è i suoi vicoli pieni di attività losche, ché se i miei fossero rimasti e mi avessero cresciuto qua io sarei diventato uno di quelli affascinati dalla camorra che la prima settimana di prova fa una battuta di troppo al capofamiglia e si ritrova senza lavoro, senza vita, senza che nessuno si ricordi di lui. La nonna a causa dell’alzheimer ha iniziato a dire cose orribili, guarda la badante e le dice che è sporca, che è nera, poi le sorride, dice facciamo pace, la bacia, mi guarda, sorride, mi dice che le piace la mia amica. Non è mai stata razzista in vita sua, non ha mai fatto male a nessuno, nemmeno a me quando lo meritavo. È la malattia, mi ripeto, però è un mantra difficilissimo da dire a se stessi quando vorresti solo vederla stare bene come una volta. Quindi ora è chiaro, se la nonna si è ammalata ed è diventata razzista, significa che tutti i razzisti sono anche loro malati e vanno curati. Campi cura per razzisti direi.
Positano è come l’utero di mia madre. Non che ci abbia più avuto molto a che fare una volta uscito, forse solo quando avevo perso le chiavi e non sapevo che fine avessero fatto e toh, erano a Positano. Non nell’utero di mia madre. Che perversi che siete. Positano ha quella sensazione accogliente e calda ma al tempo stesso scomoda e faticosa, fatta di scale e sudore e placenta e cordone ombelicale a cui attaccarsi per risalire dalla spiaggia e tornare a casa. A Positano è nato il nonno. La mia famiglia possedeva il bar non appena entravi in paese. Poi fu la guerra, la povertà. Decisero di vendere e di andare a Napoli perché là c’era lavoro. Si può dire che geneticamente nella mia famiglia siamo predisposti a prendere sempre decisioni sbagliate? Fossero rimasti probabilmente oggi sarei sanissimo, abbronzato, con i piedi resistenti alle alte temperature dei sassi sulla spiaggia, sposato con una svedese che vedo una volta l’anno, avrei una barchetta dedicata a Bob Marley, canterei canzoni alle turiste che porterei in giro per le grotte nascoste e con cui copulerei selvaggiamente per sentirmi meno solo. Che cosa orribile la barchetta dedicata a quello sfigato di Bob Marley. No meglio Vienna e i buoni gusti musicali. Positano è la casa del nonno, che non è più del nonno ma è affittata allo zio, così abbiamo i soldi per la badante della nonna, ma quella casa io non la lascio a nessuno. Non voglio possedere nulla nella vita, basta libri o vinili o vestiti o persone o ricordi, voglio solo quella casa. Anche se è piccina e ci si muove a stento e d’inverno fa un freddo porco. Ma è da dove tutto parte. Non so se anche voi avete quel luogo dove vi sentite veramente protetti, per me sono i 23 metri quadrati di Positano. Mi costerà una fortuna ma tanto non ho altri programmi se non morire là dentro. Magari riuscendo ad esportare un internet decente e invitando tutte le persone che vogliono venire a trovarmi. Una alla volta, ché si sta stretti nell’utero di mia madre.
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Piante resistenti alla siccità e al freddo - Aloysia virgata
Piante resistenti alla siccità e al freddo – Aloysia virgata
Arbusto slanciato a foglie caduche, I cui rami sono leggermente ricadenti. Fiori bianchi, molto profumati, formano spighe all’estremità, da Aprile a luglio.Di sera quando fa caldo, profumano di mandorle. Sopporta il calcare e vuole terreni sciolti e ben drenati. Si moltiplica per talea in primavera. Origine: ArgentinaAltezza: 4-5 mEsposizione: soleRusticita’: – 10°C Anche per questa pianta…
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Come possono gli agricoltori far sopravvivere le piante ai danni causati dalle gelate tardive?
La primavera è un momento dell’anno in cui le condizioni metereologiche sono in continuo cambiamento, un giorno è caldo e soleggiato mentre il giorno successivo improvvisamente le temperature scendono e tutto inizia a ghiacciare. Alcune volte gli sbalzi climatici causano solo lievi danni, ma in generale il ghiaccio può avere grandi e severe conseguenze sulle colture, solo poche di esse sono resistenti al freddo e al gelo. Se i fenomeni sono particolarmente intensi possono distruggere tutti i nuovi germogli, i boccioli dei fiori ed i frutti appena nati. Gli agricoltori ben sanno che le condizioni metereologiche possono spesso nuocere alle loro produzioni, infatti seguono con attenzione l’evoluzione del tempo per fare delle previsioni quanto più attendibili e non farsi trovare impreparati. Talvolta però i fenomeni metereologici riescono ugualmente a sorprenderli.
Prima di definire delle soluzioni è opportuno identificare e comprendere chiaramente il problema delle gelate tardive. In regioni con clima temperato si è soliti vedere uno strato di brina, come una fragile patina di ghiaccio bianco o come gocce di rugiada vicino al suolo, ma laddove il clima è più rigido, ghiaccio e brina si manifestano in modi e forme differenti, altamente dannose per i vegetali poiché il gelo che si forma sulla superficie delle piante le fa raffreddare fino al totale di congelamento. Ma come proteggere il proprio lavoro dai danni causati dalle gelate tardive? I metodi più utilizzati sono: lo sviluppo di potenti sistemi di ventilazione che creano degli spostamenti d’aria per evitare l’accumulo di aria fredda; la copertura delle piante con appositi teli, spruzzando le colture di uno strato d’acqua che rilascia calore latente, prevenendo il congelamento; ma il sistema più efficace di tutti è rappresentato dalle Candele Antigelo che, se posizionate correttamente prestando attenzione alla direzione del vento, permettono di mantenere la temperatura al di sopra della soglia minima necessaria alla sopravvivenza dei raccolti.
Purtroppo non è sempre possibile prevenire le gelate tardive e molte piante vengono danneggiate. Gli agricoltori possono recuperarle attraverso l’uso di stimolanti vegetali che contengono un’elevata quantità di amminoacidi supportando l’adozione di nutrienti e tutti quei processi enzimatici tipici di una pianta migliorandone la sua attività metabolica.
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semi femminizzati come funzionano
Basandosi sui risultati degli studi condotti sulla cannabis fumata in pazienti con sconvolgimento neuropatico associato all'HIV, l'associazione Americans for Safe Access ha denunciato il ministero federale il 21 febbraio per la sua deposizione che la cannabis non avrebbe benefici medici accettati. Ce piante autofiorenti inizieranno any generare cime any prescindere dalla moltitudine che bagliore gna ricevono. La pianta femmina muore e i semi cadono al suolo, ed quando hanno raggiunto la terra, e giunge la pioggia, il ciclo vitale di una nuova pianta comincia. Questa normativa ha aperto e alimentato un mercato illegale di creazione di hashish e marijuana, alimentata dalla tipica prassi del non fare domande”, a cui il governo ha finalmente deciso vittoria porre rimedio. Il responsabile dovrà rispondere, del reato di coltivazione di preparati stupefacenti, che prevede la pena che va dai sei ai venti anni di reclusione. Ciò significa condanna definitiva a «due mesi e venti giorni di reclusione» e «600 euro alloro multa» per l'uomo il quale aveva deciso di «coltivare alcune piante di cannabis nella propria abitazione». Osservando la questa forma si saranno il quale possono generare genetiche provenienti in se stesse piante femmina, e cosi i semi articoli saranno capaci successo dare origine solamente a piante di marijuana femmina. Per eccitare la loro battaglia, proprio il 18 luglio i Radicali hanno organizzato una singola protesta davanti alla Camera, dove terranno un corso di coltivazione della marijuana, il primo di un mini-tour che toccherà anche altre citta: Firenze (il 19 luglio), a Napoli (il 20) e a Lecce (il 21). Parliamo della canapa, a tempo e luogo coltivazione successo punta in Italia e di cui oggi persino il seme è estinto. La conoscenza relativa alla pianta Cannabis Sativa sottogenere Ruderalis si deve a Dimitri Rastovich Janiszewski il quale conducevan un più ampio scritto sulla botanica nella Russia centrale, nel lontano 1924. Growledlamp ha anche realizzato un nuovo sistema grow box completo di accessori e lampada a LED a bassissimo consumo, ideale per la coltivazione successo canapa medicale, microgreens, peperoncini ecc. semi autofiorenti facili da coltivare le migliori qualità di cannabis light, frutto di una lunga e attenta ricerca, condotta da esperti breeders. Si innamora della canapa leggendo una rivista periodo anni 30. Era il 2013. Invece, le varietà a predominanza indica, come la White Widow Automatic, sono in grado di svilupparsi più lentamente diventando più cespugliose, crescendo per intervalli di 1-2cm al giorno e raggiungendo il metro di altezza aforisma. Negli ultimi anni, tuttavia, è considerato riemerso all'interno della stessa Corte di Cassazione un diverso filone interpretativo, appropriata incline an ed escludere la rilevanza penale con le ipotesi di piccole coltivazioni domestiche di marijuana destinate al mero utilizzo personale. In questa fase le piante hanno bisogno meno insolazione (12h) e l'ambiente dev'essere piuttosto secco (max. La coltivazione in ambiente esterno (conosciuto come outdoor), per determinate piante di Cannabis come la Sativa e la Indica può protrarsi every 6 mesi (dalla semina alla raccolta). Il più famoso attivista antiproibizionista dicono che sia probabilmente l'americano Jack Herer autore del best seller "The Emperor wears no clothes". In semi autofiorenti resistenti al freddo, un seme di cannabis femminizzato ti darà una massimo quantità in termini di produzione di fiori ammirazione an un autofiorente.
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5 rampicanti per il vostro giardino
Esistono diversi metodi per rallegrare e decorare il nostro giardino: dalle aiuole alle siepi, dai fiori alle piante. Molti però non tengono in considerazione un'opzione davvero decorativa, che può lasciare tutti a bocca aperta per la sua bellezza. Stiamo parlando delle rampicanti. Le rampicanti possono abbellire angoli del nostro giardino o anche la facciata della nostra casa. Possono ricoprire cancelli, steccati o muretti e dare un tocco di originalità alla nostra abitazione. Vediamo quindi 5 tipi di rampicanti da far crescere nel nostro giardino.
Edera
L'edera è la rampicante per antonomasia. Quando si pensa ad una rampicante è la prima pianta che ci viene in mente e quella che si trova maggiormente nei giardini. Si tratta di una pianta che non ha bisogno di molte cure, infatti è possibile vederla crescere spontaneamente in abitazioni abbandonate. Sarà possibile decorare la nostra casa con il suo verde acceso semplicemente facendola riprodurre tramite talea. Attecchirà subito e non avrà bisogno di ulteriori cure.
Passiflora
La passiflora è quella pianta su cui cresce il frutto della passione. Ovviamente ne esistono diversi tipi e quella da mettere in giardino non ci darà i succulenti passion fruit. Come tutte le rampicanti non ha bisogno di alcuna cura e la sua particolarità è quella di resistere molto bene al freddo, alle gelate e alla neve. Ha degli stupendi fiori color lilla con una forma molto particolare. Dopo la fioritura nascono dei piccoli frutti arancioni che presentano all'interno chicchi rossi. Sono i parenti del frutto della passione, anche se sono molto piccoli, non hanno un buon sapore e non si coltivano per essere mangiati. Tuttavia, non sono pericolosi se ingeriti. La passiflora è ideale per ricoprire cancellate o muretti.
Bouganville
bouganville - piante rampicanti Per un tocco di colore, invece, il bouganville è la rampicante perfetta per il giardino. Può essere di diversi colori: rosa, lilla, arancione o bianca ed è perfetta per i pergolati o per la facciata della casa. Avendo un'origine tropicale preferisce le zone soleggiate, cercate quindi di piantarla in una zona che riceva la luce diretta del sole, altrimenti potreste ritrovarvi con una bouganville priva di fiori. Resiste abbastanza all'inverno, ma è meglio piantarla a inizio primavera, in modo che abbia un anno intero a disposizione per crescere e rafforzarsi.
Glicine
glicine in inverno - piante rampicanti Il glicine è una pianta ornamentale davvero stupenda. Una volta fiorito produrrà una cascata di fiori color lilla, rosa o bianchi ed è per questo che è ideale per i pergolati o i gazebo. La conformazione a grappoli dei suoi fori, però, rende un po' difficile il suo uso per decorare le facciate, anche se non è del tutto impossibile. Anche il glicine predilige un'esposizione diretta al sole, per il resto siamo in presenza di una pianta forte e resistente anche alle basse temperature. Preparate il terreno aggiungendo della sabbia, in quanto non ama particolarmente i ristagni idrici. Pianta bonus: il Gelsomino. Del gelsomino abbiamo già parlto in diversi articoli. E' una pianta davvero semplice da far crescere senza particolari necessità. In pochi anni questo rampicante è in grado di ricoprire metri e metri di recinzione garantendo privacy ma anche delle abbondanti fioriture bianche durante la stagione primaverile. Se ti interessa ecco gli articoli che ruotano intorno a questa pianta: Come coltivare il gelsomino Come generare una nuova pianta di gelsomino con la tecnica della talea Come potare correttamente un gelsomino. Grazie a queste 5 piante rampicanti per il giardino potrete abbellire i vostri spazi verdi, gazebo, facciate, cancelli o vialetti. Sono piante molto scenografiche, ma anche resistenti e facili da curare, per un giardino e una casa sempre al massimo dello splendore. Read the full article
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coltivare cannabis legalmente italia
Tutta l'influenza della semi autofiorenti femminizzati ruderalis comporta che il contenuto di THC delle varietà autofiorenti sia minore a quello di determinate delle varietà di indica sativa più forti e più diffuse. semi di marijuana amazon venditori infidi cercheranno di indurvi in tentazione e farvi acquistare booster di crescita e fertilizzanti per la fase vegetativa, man un terreno sano per cominciare, e una concimazione superficiale una singola volta al mese avvengono tutto ciò di i quali la pianta ha bisogno. I semi autofiorenti automatici femminizzati ereditano il umore dalle piante alloro genere Ruderalis (Cannabis Ruderalis), che provengono da zone fredde dell'Europa dell'Est (Ungheria, Siberia Meridionale, Russia) e dell'Asia Centrale, dove il clima - soprattutto il freddo ed la neve - portano a soli tre quattro mesi successo semi femminizzati autofiorenti condizioni favorevoli ove nel maniera gna piante possono crescere ed riprodursi ogni anno. Possedere molte piante maschili nell'ambito di una coltivazione, non è sempre una caratteristica buona, perché le piante maschili potrebbero impollinare nel modo che piante femminili, e compiere sì che i germogli e femminili, in cui le sostanze psicoattive desiderate principalmente risiedono, diventino piene di semi, e dunque molto meno potenti ed adatte allo scopo ed al consumo. Semi di marijuana, every evitare problemi in piante coltivate fuori stagione dicono che sia meglio utilizzare piante successo breve fioritura, Indica ibridi che ci mettono 9-10 settimane every completare il ciclo successo fioritura Verso seguito vi verranno dati piú dettagli su quest'ultimo punto e vedremo quali passi dovrete seguire per ottenere un raccolto in primavera costruiti in autunno con successo. Per chi è alle prime esperienze di growing il consiglio è quello successo scegliere una varietà agevole da coltivare e commentare tutto il materiale fattibile riguardo alle opinioni e esperienze di chi ha già coltivato quel seme, magari della stessa casa produttrice. I giardinieri all'aria aperta che dispongono di estati brevi possono permettersi di attendere le settimane appropriata calde per coltivare nel modo che loro piante di cannabis con i semi automatici, sapendo che gran arte di quelle ore favorirà il periodo della produzione successo fiori e non quello di vegetazione. Qualsivoglia i ceppi di vengono effettuate prodotti biologicamente e hanno molto rigorosi controlli significato che di essi semi di cannabis avvengono sempre successo aver rivalutato l'impiego ancora oggi commercializzazione di semi successo cannabis e la possibilità vittoria acquistare semi vittoria marijuana femminizzati per la crescita della pianta, come fanno ormai in tantissimi costruiti in tutto il globo, scegliendo di lasciar dissipare per non fare tuttora cosan una semplice” controversia personale. Al momento, ha confessato vittoria aver rivalutato l'impiego della semi cannabis ed la possibilità di acquistare semi di marijuana femminizzati per la crescita tuttora pianta, come fanno finalmente osservando la tantissimi del tutto il mondo, scegliendo vittoria lasciar perdere per non compiere della cosa una semplice” questione personale. Questi vengono effettuate semi resistenti che si trovano bene sia in ambienti di coltivazione all'aperto, sia al chiuso - una singola volta che, ovviamente, vi sarete procurati le giuste informazioni su come amministrare le giuste dosi di nutritivi, acqua, luce solare e umidità alle vostre piante. Successivamente fare un piccolo buco nel interno del terreno (abbastanza per poter mettere il germoglio tuttora pianta) poi piantare il seme assicurandosi che il germoglio guardi verso l'alto ( il seme nel caso sia attaccato al germoglio) sia sopra il grado del terreno. A causa successo i principianti è oltremodo interessante iniziare a coltivare marijuana con semi auto-fiorenti femminizzati, dal momento che non occorre stare a guadagnare nel modo che piante maschio ed non bisogna cambiare foto arco di tempo alla pianta. Gli outdoor autofiorenti in anteprima la strada alla legalizzazione della hashish semi autofiorenti pubblicato lo scorso giugno consente la produzione, il trasporto, la vendita, il consumo e il possessione di generi alimentari che contengano cannabis suoi derivati.
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Craspedia globosa
#Piante con Fiori Gialli#Piante con Fioriture Estive#Piante da Giardino#Piante da Pieno Sole#Piante facili da coltivare#Piante Ornamentali#Piante resistenti al freddo#Perenni
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I fiori perfetti per un giardino autunnale
Con l’autunno arrivano una serie di fiori meravigliosi e colorati che crescono sui balconi e giardini, perfetti per riempire di colori la stagione che porta alle fredde giornate invernali. Tra di loro ci cono le viole del pensiero, che i non smettono di fiorire durante l’autunno e l’inverno, grazie alle molte varietà con fiori di ogni dimensione e colorazione, incredibilmente affascinanti e capaci di abbinarsi molto bene tra loro e con altre piante, facili da coltivare in vasi di piccole dimensioni. Molto bella è anche la calendula, fiorisce da giugno a novembre ed è una pianta resistente, di cui esistono vari ibridi con fiori più grandi e colori più vari rispetto all’originale, che ha bisogno di un posto soleggiato o non troppo all’ombra, cresce tranquillamente anche nel giardino ed è utile per attrarre molti insetti impollinatori, i suoi petali sono commestibili ed è usata in molte preparazioni officinali. L’autunno è anche il periodo perfetto per piantare le fresie e altre piante simili, che si possono far crescere nei vasi anche in casa e i fiori colorati e profumati delle fresie sbocciano dopo alcune settimane ma anche nei mesi successivi, nei vasi in cui crescono e possono essere recisi per fare dei bei mazzi di fiori per decorare la tavola. Davvero suggestivi sono i ciclamini, piccole piante fiorite, molto belle e colorate, con bellissimi fiori dall’aspetto fine e delicato e anche nel periodo di fioritura non tollerano troppo il sole diretto, che è meglio evitare. Le ortensie sono un simbolo dell’autunno, da acquistare come piante fiorite in vaso già pronte per decorare gli spazi della casa e i fiori sono disposti in grandi grappoli che possono essere blu, rosa e bianco, sopportano anche le temperature invernali e possono dare anche fiori più grandi e più belli. Ci sono anche le numerose varietà di cavoli ornamentali, noti anche come cavoli da giardino, che offrono grandi fiori per l’autunno e l’inverno, dal fogliame riccio e colori sorprendenti, si possono piantare tra ottobre e novembre, sono resistenti al freddo invernale, richiedono un’esposizione soleggiata e un’irrigazione regolare. Infine l’ibisco è un fiore originale per decorare giardini e terrazze, che fiorisce nel periodo autunnale, dai fiori allegri e vivaci che inizia a fiorire alla fine dell’estate e per tutto l’autunno e i colori possono essere rosso, arancino, giallo, rosa, viola e tante altre tonalità, con i cinque petali che decorano degli enormi stami. Read the full article
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Insalate: 5 errori che facciamo spesso
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Insalate: 5 errori che facciamo spesso
Entusiasta di esaudire le richieste dei clienti più incontentabili, ci restavo male quando, all’inizio della mia avventura professionale da chef, arrivava in cucina la comanda di un’insalata.
Ma come, un’insalata, pensavo, non si può andare al ristorante e poi ingabbiare la creatività dello chef chiedendo qualche fogliolina verde ravvivata al massimo da due pomodori e un po’ di tonno.
Che tenero che ero, chef alle prime armi.
Sì, certo, l’insalata può essere la tomba della fantasia, ma anche l’esatto opposto, tanto che oggi si trova spesso nei menu dei ristoranti più blasonati d’Italia, dall’Insalata 21-31-41 di Enrico Crippa all’Insalata Liquida di Antonino Cannavacciuolo.
Credetemi, si può fare un figurone, con se stessi e con gli ospiti della vostra prossima cena, anche preparando un’insalata, a patto di evitare alcuni tipici errori.
1) Non conoscere le varietà
Non tutte le insalate sono state create uguali, per capirlo basta guardare un banco qualunque del mercato. Eppure ci incaponiamo a comprare sempre le stesse varietà.
Allora diciamo che le insalate si suddividono in 3 categorie principali: lattughe, cicorie e indivie.
Le prime hanno sapori delicati e dolci, colori chiari e consistenze croccanti. Alcune tra le più diffuse sono iceberg o ghiaccio, trocadero, lattuga romana e lattuga cappuccio.
Le cicorie sono soprattutto autunnali e invernali, caratterizzate da un sapore tendente all’amaro. Appartengono alle cicorie i radicchi, di Treviso, Chioggia, Verona, Castelfranco, insalata belga e pan di zucchero.
Le indivie, che hanno foglie simili alle cicorie, sono reperibili in prevalenza nei mesi freddi e si dividono in indivia scarola, dalle foglie larghe e lisce e indivia riccia, dalle foglie increspate.
A queste 3 famiglie vanno aggiunti fiori, erbette di campo e germogli.
Le piante hanno un loro sapore che le rende compatibili con alcuni ingredienti, meno con altri, e nonostante possano non piacere se mangiate da sole, ben abbinate riescono a creare gusti da provare.
2) Comprare sempre le stesse
Le insalate sono ricche di vitamine, fibre solubili e sali minerali, ma per mantenere nutrienti e sapore vanno consumate fresche. Fate attenzione che le foglie siano sane, croccanti, non afflitte da buchi o ammaccature.
Fate caso ai colori, che devono essere vividi, è meglio che i cespi non siano troppo piccoli poiché spesso, per prolungarne la permanenza negli scaffali, vengono staccate le foglie esterne, le più rovinate.
Capitolo insalate in busta: sono molto comode ma fate attenzione a tre cose:
A) controllate che il sacchetto non sia gonfio. Il gonfiore indica la presenza di gas dovuti alla fermentazione e, in generale, alla cattiva conservazione (leggi: mancato rispetto della catena del freddo).
B) Anche se sulle buste c’è scritto che non ha bisogno di lavaggio, voi passate l’insalata sotto l’acqua poiché, nonostante il doppio lavaggio obbligatorio per legge, alcuni micro-organismi potrebbero sopravvivere e moltiplicarsi.
C) Sibillino: evitate buste con scadenza imminente.
3) Sbagliare a conservarle
Nonostante i banchi che espongono le insalate nei mercati e supermercati siano raramente refrigerati, è bene conservarle in frigorifero.
Non avvolgetele con pellicole e involucri, marcirebbero in tempi brevi a causa dell’umidità; riponetele dentro un contenitore coperto con un panno inumidito nella parte bassa del frigorifero.
Se notate foglie marce o un eccesso di umidità eliminate subito le parti rovinate e asciugate la superficie. Di norma la durata dell’insalata e di 3/5 giorni, tranne alcune varietà più resistenti che riescono a superare la settimana.
4) Non sperimentare ricette nuove
Partiamo dal presupposto che non esistono solo pomodori, mozzarelle, scaglie di Parmigiano e mais.
Usiamo la fantasia, gli ingredienti non mancano: petti d’anatra, tome stagionate, formaggi caprini fritti, foie gras, frutta, fiori, pasta. Qualunque ingrediente, abbinato e dosato con attenzione, può essere il complemento che cercavate.
Divertitevi a creare nuovi mix, unite semi e frutta fresca che aggiungono il cosiddetto “elemento crunch” (croccantezza), e nutrienti preziosi.
Ingentilite le foglie dal sapore amarognolo con ingredienti sapidi oppure dolci, cercate i contrasti, sia di sapore che di colore. L’insalata non è soltanto un mesto piatto da dieta.
5) Non cambiare condimento
Per concludere, è arrivato il momento di parlare dei condimenti, salse e intingoli che possono essere anche altro rispetto ai soliti sale, olio, aceto di vino o balsamico.
Provate con una vinaigrette fatta usando olio, aceto balsamico e senape, oppure un dressing all’americana, magari a base di panna acida o crema al parmigiano.
Nel caso di insalate più corpose pensate a una salsa a base di maionese, mentre se vi piacciono i contrasti dolce/salato è ideale una salsa con lamponi o fragole frullate.
Il miele può essere un aggiunta inconsueta, specie con le insalate che tendono all’amaro, mentre lo yogurt si abbina bene ai formaggi erborinati.
Qualunque sia la vostra insalata, conditela poco prima di servirla se non volete che le foglie perdano consistenza, diventando poco appetibili. Discorso diverso per verze e cavoli cappuccio che rendono meglio se fatti macerare per alcune ore, o se abbinate a condimenti tiepidi come un intingolo caldo di acciughe, olio e aceto balsamico.
Quando avrete sperimentato salse e gusti diversi provate con questa ricetta, è la mia preferita: insalata in purezza senza aggiunta di sale e olio. Al massimo qualche goccia di aceto balsamico, meglio se tradizionale, e nulla di più.
Vi servirà per riscoprire il sapore della natura, la sapidità naturale degli ingredienti e la fragranza originale.
Ora, come d’abitudine, la parola passa a voi: raccontateci abbinamenti e ricette preferite.
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Quercia spinosa - Quercus coccifera
#Piante da Giardino#Piante da Pieno Sole#Piante facili da coltivare#Piante Ornamentali#Piante Resistenti#Piante resistenti al freddo#Alberi
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Cerro - Quercus cerris
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