#Partito Internazionale della Gioventù
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Papa Francesco partito per la Gmg di Lisbona
Papa Francesco è arrivato a Lisbona per il suo 42esimo viaggio internazionale. Il Portogallo ospita la Giornata Mondiale della Gioventù. Il volo papale di Ita Airways è decollato dall’aeroporto di Fiumicino alle 8. Il Santo Padre rientrerà poi a Roma nella tarda serata di domenica 6 agosto.     “Un augurio di pace e di prosperità” all’Italia.  È il messaggio del Papa al Presidente della…
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glianni70 · 8 years ago
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Ruba questo libro (Steal This Book) di Abbie Hoffman
Ruba questo libro (Steal This Book) di Abbie Hoffman
Ruba questo libro (Steal This Book) di Abbie Hoffman
Ruba questo libro (Steal This Book) è un libro di Abbie Hoffman scritto nel 1970 e pubblicato per la prima volta l’anno successivo. In Italia è stato riedito a distanza di quasi trent’anni.
L’opera è un esempio di controcultura yippie dell’epoca e contiene una serie di consigli di sopravvivenza urbana, dal procurarsi gratuitamente cibo,…
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paoloxl · 6 years ago
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Chiediamo la revoca dei permessi concessi alla manifestazione nazionale promossa da Forza Nuova a Prato il 23 marzo in Piazza del Mercato Nuovo, indetta per celebrare il centenario dalla nascita del fascismo.
Forza Nuova, creando un collegamento ideale tra l'invasione bolscevica e la celebrazione del Capodanno Cinese, sceglie di concludere la marcia in piazza del Mercato Nuovo, luogo in cui si trova il Tempio Buddista Pu Hua Si che ha promosso l'evento. Nella stessa piazza sorgerà presto una moschea.
Alla fine della manifestazione è previsto l’intervento del leader del partito Roberto Fiore, noto esponente dell’eversione nera degli anni bui del terrorismo.
Riteniamo che l’appuntamento nazionale di Forza Nuova nella nostra città sia un chiaro e inammissibile sfregio ai valori dell’antifascismo degnamente rappresentati da Prato, Medaglia d’argento della Resistenza, tanto più in relazione alla chiara connotazione commemorativa della nascita del fascismo.
La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Inoltre gli art 604 bis e 604 ter del Codice penale annoverano tra i "Delitti contro l’uguaglianza” condotte già punite dalla Legge n. 205\93 (“legge Mancino ) sanzionando chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, chi costituisce o partecipa ad associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, nonché chi minimizza i crimini della Shoah.
Non possiamo consentire che a Prato sfilino con i simboli del ventennio i neofascisti in esplicita opposizione al pluralismo e ai valori democratici tutelati dalla Costituzione.
Richiamandoci alla Costituzione, alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, alla CEDU, alla Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e alla risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2018 sull'aumento della violenza neofascista in Europa, chiediamo che le istituzioni competenti svolgano una doverosa ed efficace azione di contrasto.
Prato è da sempre simbolo di pacifica e tollerante convivenza tra le varie culture che ne caratterizzano il tessuto sociale e, firmando questo appello, intendiamo tutelare la città, la sua identità e la sua coesione sociale, nonché rivendicare i valori della Costituzione.
Associazioni promotrici:
Prato Antifascista
ANPI
Arci
CGIL
Libera
Giovani Democratici Prato
LeftLab
MeltinPo
Circolo Libertà & Giustizia di Prato
Le Mafalde
Emergency Prato
ANED
Prato 2040
Prato In Comune
+Europa Prato
Partito Democratico Prato
Comitato STOP razzismo
Rifondazione Comunista  
Associazione Sinti Italiani di Prato
ALP - Libertà E' Partecipazione
Liberi E Uguali
Rete degli Studenti Medi
ANPI Lanciotto Ballerini
Movimento 5 Stelle di Prato
Sinistra Italiana di Prato
Partito Comunista sez. Prato
Possibile
Partito Socialista
IUSY, Unione Internazionale della Gioventù Socialista
Associazione 6 Settembre
Partito Comunista d’Italia (PCI)
FGCI
Futuro Domani
Emmaus Prato
CISL
UIL
GFE - Gioventù Federalista Europea Prato
AUSER Prato
Comitato 11 giugno
Opera Santa Rita
Prato di Cittadinanza
La Piazza degli Studenti
Centro Studi Borsellino Falcone Prato
Cooperativa Alice
Democrazia Solidale
Giovani Democratici Nazionale
Giovani Democratici Toscana
Giovani Democratici Pistoia
Giovani Democratici Siena
Giovani Democratici Firenze
Giovani Democratici Massa-Carrara
Giovani Democratici Viareggio
Giovani Democratici Piombino
Giovani Democratici Pisa
Sinistra Italiana Firenze
Sinistra Italiana Sesto Fiorentino
Federazione degli Studenti
Legacoop
Cooperativa Humanitas
Adesso Prato
Futura
Slow Food Prato
Arci Servizio Civile Prato
Udu Firenze
PMLI Prato
Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato
Sinistra per Lastra
Montemurlo in Comune
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kneedeepincynade · 2 years ago
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Hello,today we have a double in rapid succession,this one is about Brazil,as always the post is machine translated with the translation at the bottom of the page
The collective is on telegram
⚠️ XI JINPING SI È CONGRATULATO CON LULA PER LA VITTORIA DELLE ELEZIONI, E LA CINA È FIDUCIOSA IN UN RITORNO A POLITICHE SOCIALI IN BRASILE ⚠️
🇨🇳|🇧🇷 Zeng Ziyi, giornalista di CGTN - China General Television Network - ha pubblicato un articolo su Luiz Inácio Lula da Silva.
🇧🇷 Nato, nel 1945, in una famiglia di contadini, Lula da Silva salì sul retro di un camion a sette anni, con la sua famiglia e il poco che essa possedeva, dato che fino a quel momento avevano vissuto nei bassifondi di San Paolo.
🛠 Da bambino, è stato costretto - per mangiare - ad abbandonare la scuola elementare a svolgere numerosi lavori, dal lustrascarpe al vendere noccioline in strada.
🏨 In gioventù, ha perso un mignolo a causa di un tornio malfunzionante, mentre lavorava - sottopagato - in una fabbrica di ricambi per auto, e ha dovuto cercare più di un ospedale per ricevere una basilare cura medica.
🎋 La sua infanzia difficile, fondata sul duro lavoro, può ricordare quella di molti membri del Partito Comunista Cinese, come Xi Jinping, Shi Taifeng e Li Zhanshu, che hanno lavorato in comuni agricole durante la Campagna Zhiqing o come operai prima di poter studiare.
⭐️ Le dure esperienze di vita hanno portato Lula da Silva a unirsi all'Unione dei Lavoratori, e a fondare - in seguito - il Partito dei Lavoratori, un'organizzazione politica che lo ha spinto fino alla Presidenza del Brasile.
🚩Il Partito dei Lavoratori, come dichiarato da Lula stesso, gode di un rapporto di amicizia e cooperazione con il Partito Comunista Cinese, e proprio oggi Xi Jinping ha ricordato che Cina e Brasile godono di un'amicizia a lungo termine, e che la Repubblica Popolare Cinese è pronta ad approfondire la cooperazione con il Brasile, per promuovere lo sviluppo economico e la prosperità comune.
📊 Il Partito Comunista Cinese, negli ultimi quarant'anni, ha portato oltre ottocento milioni di persone al di fuori della povertà, raggiungendo un risultato economico-sociale senza precedenti, contribuendo per quasi 3/4 alla riduzione globale del numero di persone che vivono in povertà.
🇧🇷 Anche Lula, durante la sua prima Presidenza del Brasile, ha introdotto programmi sociali atti al combattere la profonda povertà della nazione sudamericana, un esempio è stato Bolsa Familia.
📊 Nel 2002, quando Lula venne eletto Presidente, circa 22 milioni di brasiliani - il 12,3% della popolazione - vivevano al di sotto della soglia di povertà.
📉 Entro il 2013, secondo dati della Banca Mondiale, la quantità di popolazione al di sotto della soglia di povertà era passata dal 12,3% al 4,8%.
🇧🇷|🇷🇺|🇮🇳|🇨🇳|🇿🇦 Inoltre, Lula ha innalzato la reputazione internazionale del Brasile, attraverso negoziati sul cambiamento climatico, sul Programma Nucleare della Repubblica Islamica dell'Iran, e - soprattutto - sull'adesione ai BRICS.
❌ Tuttavia, come spiega il giornalista Cinese, la gloria dei suoi successi politici si è interrotta nel 2017, quando è stato condannato con l'accusa di corruzione e riciclaggio del denaro in un processo assolutamente controverso.
⚖️Tuttavia, l'indagine e la condanna di Lula si sono dimostrate politicamente motivate, atte al rimuovere una figura scomoda per gli Stati Uniti, impiantando una figura nostalgica della dittatura militare del Brasile come Jair Bolsonaro.
❗️Durante il governo di Jair Bolsonaro, il numero di brasiliani che affronta una grave insicurezza alimentare è quasi raddoppiato tra il 2018 al 2020. Si parla di 19,1 milioni di persone, ovvero quasi il 10% della popolazione del Brasile.
❗️Ciò significa che le politiche classiste di Bolsonaro hanno letteralmente cancellato i grandi risultati e progressi condotti da Lula da Silva.
🇧🇷|🇺🇸 La disuguaglianza sociale, da quando Bolsonaro è diventato Presidente del Brasile, è cresciuta enormemente in ogni settore, dall'istruzione alla salute.
🧾 Fonte
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⚠️ XI JINPING CONGRATULATED WITH LULA ON THE VICTORY OF THE ELECTIONS, AND CHINA IS CONFIDENT IN A RETURN TO SOCIAL POLICIES IN BRAZIL ⚠️
🇨🇳 | 🇧🇷 Zeng Ziyi, journalist of CGTN - China General Television Network - has published an article on Luiz Inácio Lula da Silva.
🇧🇷 Born in a peasant family in 1945, Lula da Silva got into the back of a truck at the age of seven, with her family and the little they owned, as they had lived in the slums of São Paulo up until that time .
🛠 As a child, he was forced-to eat-out of elementary school to do numerous jobs, from shoeshine to selling peanuts on the street.
🏨 In his youth, he lost a little finger to a malfunctioning lathe while working - underpaid - in an auto parts factory, and had to search more than one hospital to get basic medical care.
🎋 His difficult childhood, founded on hard work, can be reminiscent of many members of the Chinese Communist Party, such as Xi Jinping, Shi Taifeng and Li Zhanshu, who worked in agricultural communes during the Zhiqing Campaign or as factory workers before they could study. .
⭐️ The hard life experiences led Lula da Silva to join the Workers 'Union, and later found the Workers' Party, a political organization that pushed him to the presidency of Brazil.
🚩The Workers' Party, as stated by Lula himself, enjoys a relationship of friendship and cooperation with the Communist Party of China, and just today Xi Jinping recalled that China and Brazil enjoy a long-term friendship, and that the Republic Chinese People is ready to deepen cooperation with Brazil, to promote economic development and common prosperity.
📊 The Communist Party of China, in the last forty years, has brought over eight hundred million people out of poverty, achieving an unprecedented socio-economic result, contributing almost 3/4 to the global reduction in the number of people living in poverty.
🇧🇷 Even Lula, during his first presidency of Brazil, introduced social programs aimed at combating the profound poverty of the South American nation, an example was Bolsa Familia.
📊 In 2002, when Lula was elected President, about 22 million Brazilians - 12.3% of the population - were living below the poverty line.
📉 By 2013, according to data from the World Bank, the amount of the population below the poverty line had gone from 12.3% to 4.8%.
🇧🇷 | 🇷🇺 | 🇮🇳 | 🇨🇳 | 🇿🇦 In addition, Lula has raised Brazil's international reputation, through negotiations on climate change, the Nuclear Program of the Islamic Republic of Iran, and - most importantly - joining the BRICS .
❌ However, as the Chinese reporter explains, the glory of his political achievements ended in 2017, when he was convicted of corruption and money laundering in an absolutely controversial trial.
⚖️ However, Lula's investigation and conviction proved politically motivated, designed to remove an uncomfortable figure for the United States, implanting a nostalgic figure for Brazil's military dictatorship like Jair Bolsonaro.
❗️During the government of Jair Bolsonaro, the number of Brazilians facing severe food insecurity nearly doubled between 2018 and 2020. It is said to be 19.1 million people, or nearly 10% of Brazil's population.
❗️ This means that Bolsonaro's class policies have literally erased the great achievements and advances led by Lula da Silva.
🇧🇷 | 🇺🇸 Social inequality, since Bolsonaro became President of Brazil, has grown enormously in every sector, from education to health.
🧾 Source
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carmenvicinanza · 3 years ago
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Samantha Smith. La più giovane ambasciatrice di pace
https://www.unadonnalgiorno.it/samantha-smith/
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Samantha Smith è stata la più giovane attivista per la pace della storia.
Divenne famosa a dieci anni per aver scritto una lettera al segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Yuri Andropov nel 1982 in cui gli chiedeva di evitare una guerra nucleare con gli Stati Uniti.
Nel corso della sua breve vita, è morta a soli 13 anni in un incidente aereo, negli Stati Uniti veniva chiamata la più giovane ambasciatrice d’America e in Unione Sovietica l’ambasciatrice di buona volontà.
Nacque il 29 giugno 1972 a Houlton, nello stato del Maine, sviluppò molto presto l’abitudine di scrivere lettere a personaggi famosi, già a di cinque anni scrisse  alla regina Elisabetta II d’Inghilterra. Suo padre era un docente universitario e sua madre un’assistente sociale.
Quando Andropov ascese al potere in Unione Sovietica, il paese era coinvolto in una guerra in Afghanistan già da tre anni. Ci fu, in quel periodo, un grande battage mediatico sulla potenziale minaccia che avrebbe potuto rappresentare per il mondo. In molti paesi si svolsero manifestazioni di protesta antinucleari mentre il presidente statunitense Ronald Reagan aveva provveduto a schierare missili in Europa. In questo contesto preoccupante, Samantha Smith, incoraggiata da sua madre, decise di scrivere una missiva al capo sovietico che le rispose con una lunga lettera in cui diceva di non avere alcuna intenzione di schierare le armi nucleari, che il suo paese avrebbe voluto la pace e la invitò a constatare di persona quanto fossero vere le sue affermazioni.
Nel luglio 1983, Samantha Smith e i suoi genitori si recarono in URSS come ospiti del governo, visitarono Mosca e Leningrado e la piccola trascorse diversi giorni in un campo giovanile in Crimea, condividendo un dormitorio con altre bambine.
La sua visita venne ampiamente coperta dalla stampa statunitense e sovietica che la seguì passo passo durante tutti gli spostamenti e le attività che svolse nel paese. Divenne presto una celebrità in entrambi i paesi, anche se non mancarono le voci che considerarono la cosa una trovata pubblicitaria concepita dai propagandisti sovietici. Non riuscì a incontrare personalmente il premier perché era già molto ammalato, ma si sentirono telefonicamente.
Rientrata a casa, la sua popolarità continuava a crescere. Divenne un’attivista per la pace, usando la sua influenza per sollecitare relazioni migliori e più scambi culturali tra le due superpotenze.
Nel 1984 venne ospitata in uno speciale sulla politica per bambini voluto dalla Disney, in cui intervistò vari candidati alla presidenza, tra cui George McGovern e Jesse Jackson. Si recò in Giappone dove incontrò il primo ministro e assistette al Simposio Internazionale della gioventù tenutosi a Kōbe. Nel discorso che tenne in questa occasione suggerì che i capi di Stato sovietici e statunitensi si scambiassero le figlie per due settimane l’anno, argomentando che un presidente «non desidererebbe sganciare una bomba su d’un paese in cui è in visita la propria figlia».
Scrisse anche un libro intitolato Viaggio in Unione Sovietica e recitò con Robert Wagner nella serie televisiva Lime Street. La sua inarrestabile fama e il suo intenso attivismo furono aspramente criticati dai conservatori statunitensi e dagli anticomunisti. Era considerata una spina nel fianco da molti repubblicani e dall’amministrazione Reagan.
Il 25 agosto del 1985, l’aereo su cui viaggiava mancò di  200 metri la pista dell’aeroporto di Auburn, schiantandosi al suolo e Samantha, suo padre e tutte le persone a bordo morirono nell’incidente.
La sua morte fece scaturire aspre polemiche e supposizioni, si parlò di un coinvolgimento della CIA, ci fu chi accusò il KGB, sostenendo che la crescente popolarità della giovane attivista avrebbe potuto influenzare importanti decisioni politiche o militari. Venne aperta un’inchiesta ma il rapporto ufficiale smentì queste dichiarazioni.
Ai suoi funerali parteciparono migliaia di persone, compreso l’ambasciatore russo che lesse un messaggio personale di condoglianze da parte di Michail Gorbačëv. Nessun rappresentante del governo statunitense era presente.
Nel 1985 l’Unione Sovietica pubblicò in suo onore un francobollo commemorativo. Un diamante, una varietà di tulipani e di dalie, un vascello e una montagna portano il suo nome. A Mosca le era stato eretto un monumento, intitolata una strada e anche un’asteroide.
Nell’ottobre 1985 sua madre aveva fondato la Samantha Smith Foundation, che, per  dieci anni ha promosso scambi tra studenti degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica.
Lo stato del Maine ha istituito il primo lunedì di giugno di ogni anno alla sua memoria di Samantha Smith e fatto erigere un monumento in suo onore, la statua ritrae la ragazza mentre libera una colomba, con un cucciolo d’orso fermo ai suoi piedi; il cucciolo d’orso rappresenta sia il Maine sia la Russia.
Anche una scuola elementare dello stato di Washington e un dormitorio dell’Università hanno ricevuto il suo nome.
Dopo il collasso dell’Unione Sovietica nel 1991, la larga copertura dei media russi sulle sue gesta cessò e nel 2003 il monumento costruito in suo onore venne depredato da ladri di metallo.
Nonostante ciò, nei primi ani 2000 vennero pubblicate delle interviste a Jane Smith, la madre di Samantha e nel 2003 privatamente, un uomo russo ha fatto costruire un monumento in suo onore.
Il candore, la determinazione, l’audacia e la tenacia di quella bambina che voleva la pace nel mondo, resta ancora nel cuore di tante persone e anche noi non vogliamo lasciarla andare nell’oblio.
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purpleavenuecupcake · 6 years ago
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Studenti in agitazione, bruciati i manichini di Salvini e Di Maio
Manichini del vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati  a Torino durante una manifestazione. Il vice premier Matteo Salvini,  "questi 'democratici' studenti, coccolati dai centri sociali e da qualche professore avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica. Forse capirebbero che bruciare in piazza il manichino di Salvini, e di chiunque altro, o appenderne ai lampioni le immagini è una cosa schifosa". Luigi Di Maio, "le manifestazioni vanno fatte'. "Ci sono ragazzi che stanno manifestando, per prima cosa vediamoci, le porte del ministero sono aperte, parliamo. Costruiamo insieme una nuova scuola, andate avanti,  ho fatto il rappresentante degli studenti per cinque anni, so bene quale è il valore di una pressione sociale pacifica. Ma non è vero che tagliamo a scuole e università. Vediamoci per un confronto". Sono due attiviste del centro sociale Askatasuna, di 17 e 18 anni,  riporta l'ANSA, le studentesse identificate per avere dato fuoco nel centro di Torino a manichini raffiguranti Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Identificate dalla polizia, sono state denunciate per vilipendio alle istituzioni e accensione di fumogeni. Il rogo durante la manifestazione studentesca, organizzata dal Kollettivo Studenti Autorganizzato (K.S.A.) e da Laboratorio Studentesco (La.St), cui secondo le forze dell'ordine hanno partecipato circa 400 studenti. "Le due ragazze" a Torino hanno dato fuoco a due manichini con il volto di Di Maio e Salvini "sono state denunciate per vilipendio delle istituzioni e per l'accensione di fumogeni. Spero che la denuncia per vilipendio, un reato di epoca medievale, venga archiviata il prima possibile e che inizi un percorso sereno di confronto con gli studenti. La repressione non porta mai nulla di buono". Lo scrive su Facebook il leader M5s e vicepremier Luigi Di Maio. "Oggi siamo in piazza perché subiamo l'ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal Governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal Governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche". Così Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza. "Questo non è cambiamento - aggiunge - vediamo infatti il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai più ricchi. Per noi giovani mancano le risorse e mancano provvedimenti concreti per contrastare la precarietà nel mercato del lavoro. Il 'cambiamento' tanto propagandato sembra in netta continuità per il passato, perché é assente un progetto di rilancio dello sviluppo sostenibile per il nostro Paese". Studenti in piazza a Roma, traffico in tilt - Studenti in piazza anche  a Roma per il diritto allo studio e la sicurezza nella scuola. Al grido "#Chihapaura di cambiare? Noi no!" è iniziata la manifestazione a piazzale Ostiense. Circa tremila i partecipanti. La protesta è stata organizzata dall'Unione degli studenti, Rete degli studenti medi e Fronte Gioventù Comunista. "Questa mattina, migliaia di studenti sono scesi in piazza al grido "#Chihapaura di cambiare? Noi no!". Con i volti coperti dalle maschere di Dalì, come i protagonisti del telefilm "La casa di carta", con un flash mob a Roma davanti a Piramide nelle piazze di tutta Italia si sono fatti portatori di un messaggio di riscatto nei confronti di una politica che da sempre fa i suoi interessi sulla loro pelle". A dirlo è Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, che dichiara: "Ci volevano soldati e passivi, ci hanno trovati nelle piazze. Non possiamo più accettare che questo governo si riempia la bocca di parole come "cambiamento", per poi offrire solo regresso. Telecamere nelle scuole e leva militare sono provvedimenti dannosi e inutili, soprattutto se non ci si interroga su come risollevare un sistema scolastico che negli ultimi dieci anni ha subito tagli per più di 8 miliardi e che non riesce più ad essere strumento di formazione e crescita delle nuove generazioni: lo provano i 150mila studenti che ogni anno abbandonano gli studi". Continua Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell'Unione degli Universitari: "Il governo sta dimostrando ogni giorno la sua incapacità di mettere in campo azioni concrete per risollevare la condizione dell'istruzione pubblica italiana: sull'Università non c'è alcuna proposta reale per incrementare il finanziamento ordinario del sistema universitario o per superare il numero chiuso, ma solamente annunci e slogan. Tutto questo, insieme alla nomina di Valditara, mente dei tagli Gelmini, a Capo Dipartimento, evidenzia una preoccupante mancanza di prospettiva sul tema. Oggi siamo in piazza per rivendicare e lottare per un'altra idea di Paese, che rimetta al centro la scuola e l'Università e che investa sulle giovani generazioni". I giovani annunciano per il 16 e il 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente, nuove mobilitazioni. Studenti in piazza a Torino per il cambiamento  - Centinaia di studenti sono scesi in strada, a Torino, per protestare "contro razzismo, finto governo del cambiamento e disuguaglianze". Il corteo, promosso dagli Studenti Indipendenti, è partito da piazza Arbarello e sfila per le vie del centro città per raggiungere piazza Castello. Davanti al Miur, in corso Vittorio, i ragazzi hanno bruciato una telecamera di cartone posta sopra dei mattoni. "I mattoni sono quelli che rischiano di caderci in testa tutti i giorni - spiegano - Le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci". "Dalle scuole all'università costruiamo una società multiculturale che educhi alle diversità a partire dai luoghi del sapere", scrivono su Facebook gli organizzatori della manifestazione. Tanti i cartelli contro il governo: "Lega Salvini e lascialo legato", "Una scuola sicura è antirazzista è antifascista". Read the full article
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lunatikgoeswild-blog · 7 years ago
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Sabato 7 ottobre, alla Cascina Caremma, a Besate (MI), evento esclusivo per la presentazione del nuovo album di GIANNI PESSINO... Chasing... Un disco di caratura internazionale con musicisti di grandissimo livello.
Sabato 7 ottobre
Cascina Caremma, Besate (MI)

VIA CASCINA CAREMMA 2
BESATE MI
 Evento solo su prenotazione e con numero limitato di posti
con la "formula concerto + prima consumazione":

- costo 10 €

- ore 21 apertura

- drink all’open bar del fienile
 Il Keep on Chasing Tour è partito ed è dedicato a Chasing, il primo album di Gianni Pessino. Il tour inizia sabato 7 ottobre con una serata esclusiva presso la Cascina Caremma, a pochi chilometri da Milano.



 Nella data zero del Keep on Chasing Tour alla Cascina Caremma Gianni Pessino ha preparato uno show che racconta il suo background musicale per arrivare fino agli inediti pubblicati in Chasing. Per l'occasione suoneranno con lui alcuni amici con i quali Pessino ha avuto dei legami musicali in gioventù: Sandro Gallo e Claudio Mazza. I brani di Chasing sono accompagnati dagli stessi musicisti che hanno condiviso l'esperienza della registrazione in studio con Pessino. Sarà un viaggio nell'universo musicale e artistico di Pessino: dagli artisti che lo hanno ispirato, ai brani da lui scritti e pubblicati in Chasing fino ad altre canzoni che non sono ancora state pubblicate.
 Per prenotare scrivi a [email protected]
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tagomago-ita · 7 years ago
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Sabato 7 ottobre, alla Cascina Caremma, a Besate (MI), evento esclusivo per la presentazione del nuovo album di GIANNI PESSINO... Chasing... Un disco di caratura internazionale con musicisti di grandissimo livello.
Sabato 7 ottobre
Cascina Caremma, Besate (MI)

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BESATE MI
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con la "formula concerto + prima consumazione":

- costo 10 €

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 Il Keep on Chasing Tour è partito ed è dedicato a Chasing, il primo album di Gianni Pessino. Il tour inizia sabato 7 ottobre con una serata esclusiva presso la Cascina Caremma, a pochi chilometri da Milano.



 Nella data zero del Keep on Chasing Tour alla Cascina Caremma Gianni Pessino ha preparato uno show che racconta il suo background musicale per arrivare fino agli inediti pubblicati in Chasing. Per l'occasione suoneranno con lui alcuni amici con i quali Pessino ha avuto dei legami musicali in gioventù: Sandro Gallo e Claudio Mazza. I brani di Chasing sono accompagnati dagli stessi musicisti che hanno condiviso l'esperienza della registrazione in studio con Pessino. Sarà un viaggio nell'universo musicale e artistico di Pessino: dagli artisti che lo hanno ispirato, ai brani da lui scritti e pubblicati in Chasing fino ad altre canzoni che non sono ancora state pubblicate.
 Per prenotare scrivi a [email protected]
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shunkawakan-ita · 7 years ago
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Sabato 7 ottobre, alla Cascina Caremma, a Besate (MI), evento esclusivo per la presentazione del nuovo album di GIANNI PESSINO... Chasing... Un disco di caratura internazionale con musicisti di grandissimo livello.
Sabato 7 ottobre
Cascina Caremma, Besate (MI)

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BESATE MI
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con la "formula concerto + prima consumazione":

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- ore 21 apertura

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 Il Keep on Chasing Tour è partito ed è dedicato a Chasing, il primo album di Gianni Pessino. Il tour inizia sabato 7 ottobre con una serata esclusiva presso la Cascina Caremma, a pochi chilometri da Milano.



 Nella data zero del Keep on Chasing Tour alla Cascina Caremma Gianni Pessino ha preparato uno show che racconta il suo background musicale per arrivare fino agli inediti pubblicati in Chasing. Per l'occasione suoneranno con lui alcuni amici con i quali Pessino ha avuto dei legami musicali in gioventù: Sandro Gallo e Claudio Mazza. I brani di Chasing sono accompagnati dagli stessi musicisti che hanno condiviso l'esperienza della registrazione in studio con Pessino. Sarà un viaggio nell'universo musicale e artistico di Pessino: dagli artisti che lo hanno ispirato, ai brani da lui scritti e pubblicati in Chasing fino ad altre canzoni che non sono ancora state pubblicate.
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wildbunch-ita · 7 years ago
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Sabato 7 ottobre, alla Cascina Caremma, a Besate (MI), evento esclusivo per la presentazione del nuovo album di GIANNI PESSINO... Chasing... Un disco di caratura internazionale con musicisti di grandissimo livello.
Sabato 7 ottobre
Cascina Caremma, Besate (MI)

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 Evento solo su prenotazione e con numero limitato di posti
con la "formula concerto + prima consumazione":

- costo 10 €

- ore 21 apertura

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 Il Keep on Chasing Tour è partito ed è dedicato a Chasing, il primo album di Gianni Pessino. Il tour inizia sabato 7 ottobre con una serata esclusiva presso la Cascina Caremma, a pochi chilometri da Milano.



 Nella data zero del Keep on Chasing Tour alla Cascina Caremma Gianni Pessino ha preparato uno show che racconta il suo background musicale per arrivare fino agli inediti pubblicati in Chasing. Per l'occasione suoneranno con lui alcuni amici con i quali Pessino ha avuto dei legami musicali in gioventù: Sandro Gallo e Claudio Mazza. I brani di Chasing sono accompagnati dagli stessi musicisti che hanno condiviso l'esperienza della registrazione in studio con Pessino. Sarà un viaggio nell'universo musicale e artistico di Pessino: dagli artisti che lo hanno ispirato, ai brani da lui scritti e pubblicati in Chasing fino ad altre canzoni che non sono ancora state pubblicate.
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fancityacireale · 7 years ago
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DALL’ESTERO PER SALVAGUARDARE LA TIMPA (LEGAMBIENTE)
Fino al 3 settembre prosegue il 2° Campo di Volontariato Internazionale
ACIREALE – Partito lo scorso 25 agosto, si sta svolgendo presso la Riserva Naturale Orientata “La Timpa” il secondo Campo di Volontariato Internazionale organizzato dal Circolo Legambiente Sartorius von Waltershausen di Acireale, che grazie al progetto Un Tocco di.. ambiente, cultura, futuro contribuisce da quasi due anni in maniera decisiva alla rinascita del territorio circostante.
Una ventina di giovani provenienti da Giappone, Messico, Turchia, Slovacchia, Serbia, Germania, Francia, Spagna e Italia sono attualmente impegnati lungo il sentiero delle Chiazzette in interventi di ripristino e pulizia dell’area, ma anche in momenti di formazione ambientale e di riutilizzo di materiali di scarto. “È straordinario pensare che persone provenienti dall’altra parte del mondo stiano ripulendo i rifiuti prodotti da altri, a proprie spese e senza nulla chiedere in cambio” – ha notato Sarah Leonardi, presidente di Legambiente Acireale. “Il campo di volontariato è una grande lezione di civiltà e rispetto del territorio”.
Venerdì 1 settembre alle ore 20 è previsto un momento d’incontro tra i volontari del campo e la città: l’iniziativa si chiama 1 Table 4 all e avrà l’obiettivo di condividere il cibo e la propria visione del mondo con persone provenienti da paesi diversi attraverso una tavolata aperta a tutti che si svolgerà presso la piazza di Santa Maria La Scala. Sabato 2 torna invece Puliamo il Mondo, l’edizione italiana di “Clean Up the World”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo: l’appuntamento è alle 9:30 al molo di Santa Maria La Scala per sensibilizzare tutti sul tema dei rifiuti.
Ancora tante occasioni per vivere la Timpa: il centro visite della Fortezza del Tocco, riaperto a maggio 2015, continua ad essere aperto tutti i giorni dalle 9 alle 13 tranne il martedì; sabato 9 e domenica 17 settembre, infine, gli ultimi due eventi del cartellone estivo. Tutte le attività sono inserite nell’ambito del progetto “Un tocco di ambiente, cultura, futuro” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Gioventù e Servizio Civile Nazionale.
Per maggiori info: [email protected] | 3286292879 | 3898093766 www.riservalatimpa.it | facebook.com/legambiente.acireale
DALL’ESTERO PER SALVAGUARDARE LA TIMPA (LEGAMBIENTE) was originally published on Fancity Acireale
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paoloxl · 4 years ago
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10 gennaio 1934 : Incendio del Reichstag
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Marinus van der Lubbe nacque a Leida il 13 gennaio 1909. Suo padre, Franciscus Cornelis van der Lubbe, era un forte bevitore di alcool e lasciò la famiglia quando aveva sette anni. Sua madre morì cinque anni dopo. È stato poi cresciuto da una sorella maggiore ed è stato allevato in estrema povertà. La sua pagella diceva che era un "ragazzo di talento di applicazione limitata". Dopo aver lasciato la scuola Lubbe lavorò come muratore ma dopo un incidente sul lavoro, ebbe entrambi gli occhi danneggiati e trascorse cinque mesi in ospedale. Non si è mai ripreso completamente e ora non era in grado di lavorare e doveva vivere con una piccola pensione di invalidità. Van der Lubbe si interessò alla politica e trascorse la maggior parte del suo tempo libero a leggere e divenne una figura familiare nella Biblioteca pubblica di Leida. Questo includeva libri di Karl Marx e nel 1926 si unì al Partito Comunista dei Paesi Bassi . "Inutile dire che le fondamenta della sua conoscenza da autodidatta erano piuttosto instabili, così che il suo odio per il capitalismo si basava meno sulla scienza marxista che sul suo entusiasmo giovanile e sui sogni utopici del cielo e della terra".
Marinus van der Lubbe divenne presidente della Lega della Gioventù Comunista di Leida nel novembre 1928. "Scrisse volantini e pubblicò opuscoli di fabbrica e scolastici, in cui attaccava il militarismo e il capitalismo; era presente a ogni riunione di sciopero e manifestazione politica tenutasi a Leida. , e ha lavorato instancabilmente per la causa rivoluzionaria. Le sue attività di oratore pubblico e agitatore lo hanno presto reso una figura ben nota, in particolare tra i disoccupati, che ha guidato durante una serie di manifestazioni per la città ". Nel 1931 van der Lubbe andò in viaggio. Quell'anno è andato in Jugoslavia e Romania. L'anno successivo ha visitato l'Austria e la Polonia. Nell'aprile 1932 fu arrestato. Scrisse al suo amico Koos Vink: "Quando riceverai questa lettera, avrò passato un'intera settimana in una prigione polacca. Mi sono state inflitte tre settimane per l'ingresso illegale e poi verrò rispedito in Olanda. "
Al suo ritorno ha iniziato a frequentare diversi gruppi politici di sinistra. Ha respinto le idee politiche di Stalin e divenne solidale con quelle di Leon Trotsky . Alla fine si unì al Partito dei Comunisti Internazionali (a volte noto come Rade Communists). Questo partito, con una piccola presenza in Olanda, "era critico all'idea stessa di disciplina , e vedeva il riscatto della classe operaia solo nell'azione spontanea".
Nelle elezioni generali del novembre 1932, il Partito Comunista Tedesco (KPD) vinse 100 seggi al Reichstag . Il Partito socialdemocratico (SDP). ha fatto leggermente meglio con 121 seggi ma è stato il partito nazista con 196, che ha avuto il maggior successo. Tuttavia, quando Adolf Hitler fu nominato cancelliere, nel gennaio 1933, i nazisti avevano solo un terzo dei seggi in Parlamento. Marinus van der Lubbe ha letto di questi eventi sui giornali olandesi. Ha detto al suo amico, Koos Vink, che credeva che la Germania fosse sull'orlo della rivoluzione. Decise di voler svolgere un ruolo in questi eventi e il 3 febbraio 1933 decise di andare a piedi a Berlino . È arrivato quindici giorni dopo. Fu deluso nello scoprire che il KPD non stava resistendo attivamente al governo di Hitler. Ha deciso di prendere in mano la situazione dando fuoco a una serie di edifici pubblici. "Forse una volta che le masse intimidite hanno visto queste roccaforti del capitalismo andare in fiamme, potrebbero scrollarsi di dosso il loro letargo anche a quest'ora tarda." La mattina del 25 febbraio, van der Lubbe comprò fiammiferi e quattro pacchetti di accendifuoco. Quella notte ha cercato di appiccare il fuoco a un bagno pubblico, al municipio e al palazzo imperiale. In ogni caso, l'incendio è stato scoperto subito dopo e non è stato fatto alcun danno reale.
Reichstag Fire
Tre giorni dopo Marinus van der Lubbe incendiò con successo l' edificio del Reichstag . Ian Kershaw ha suggerito che Lubbe fosse motivato da un senso di ingiustizia: "Era ... un individuo solitario, estraneo a nessun gruppo politico, ma possedeva un forte senso di ingiustizia per la miseria della classe operaia per mano del sistema capitalista. In particolare, era determinato a compiere un atto solitario e spettacolare di protesta di sfida contro il governo ... per galvanizzare la classe operaia alla lotta contro la sua repressione ". Marinus van der Lubbe è stato arrestato nell'edificio. Van der Lubbe è stato subito interrogato dalla Gestapo . Secondo Rudolf Diels : "Alcuni del mio dipartimento erano già impegnati nell'interrogare Marinus Van der Lubbe. Nudo dalla vita in su, imbrattato di sporcizia e sudato, sedeva di fronte a loro, respirando affannosamente. Ansimava come se avesse completato un compito tremendo. C'era un bagliore selvaggio e trionfante negli occhi ardenti del suo viso giovane e pallido. "
L'ispettore investigativo Walter Zirpins ha condotto le indagini iniziali. Verso le 21,03 Hans Flöter, un giovane studente di teologia, stava passando l'angolo sud-occidentale del Reichstag quando udì il rumore di vetri rotti. Quando si voltò vide un uomo con un oggetto in fiamme in mano. È corso via e ha trovato un agente di polizia, il sergente Karl Buwert. Quando i due uomini raggiunsero la scena del crimine, videro un uomo che si precipitava dalla finestra agitando una torcia fiammeggiante.
Buwert è stato raggiunto da molti altri poliziotti e alla fine è entrato nell'edificio. E 'stato l'agente Helmut Poeschel ad arrestare van der Lubbe alle 9,27. In seguito riferì di essere "un giovane alto e ben fatto, completamente senza fiato e spettinato". Poeschel lo ha perquisito e tutto ciò che ha trovato è stato un "coltellino tascabile, un portafoglio e un passaporto".
L'ispettore-investigatore Helmut Heisig riporto Marinus all'edificio del Reichstag . "Van der Lubbe ci ha guidato. Non abbiamo indicato la direzione né lo abbiamo influenzato in alcun modo. Era quasi felice di mostrarci il percorso che aveva fatto . Ha detto che aveva un eccellente senso dell'orientamento a causa della sua scarsa vista.
I giornali stranieri hanno riferito che probabilmente il governo nazista era stato dietro l'incendio. Willi Frischauer , corrispondente da Berlino per il quotidiano di Vienna , Wiener Allgemeine Zeitung , ha commentato : "Non vi può essere alcun dubbio che l'incendio che ora sta distruggendo il Reichstag fu effettuato da scagnozzi del governo hitleriano. A quanto pare, gli incendiari usarono un passaggio sotterraneo che collegava il Reichstag al palazzo del suo presidente, Hermann Göring ". Van der Lubbe ha negato di aver fatto parte di una cospirazione comunista e di non avere alcun collegamento con il Partito socialdemocratico (SDP) o il Partito comunista tedesco (KPD). Ha insistito che ha agito da solo e che l'incendio del Reichstag è stata una sua idea. Ha continuato affermando: "I lavoratori dovrebbero ribellarsi contro l'ordine statale. I lavoratori dovrebbero pensare che sia un simbolo di una rivolta comune contro l'ordine statale". Hermann Göring , che aveva il controllo delle indagini, ha ignorato ciò che aveva detto van der Lubbe e il 28 febbraio ha rilasciato una dichiarazione affermando di aver impedito una rivolta comunista. Il 3 marzo, van der Lubbe fece una piena confessione: "Io stesso sono un uomo di sinistra, e sono stato membro del Partito Comunista fino al 1929. Poiché gli operai non avrebbero fatto nulla, dovevo fare qualcosa da solo. Consideravo l'incendio un metodo adatto. Non volevo danneggiare i privati ​​ma qualcosa che appartiene al sistema stesso . Ho deciso per il Reichstag. Quanto alla questione se ho agito da solo, dichiaro con forza che è stato così ". Il 9 marzo 1933, anche tre bulgari, Georgi Dimitrov , Blagoi Popov e Vassili Tanev , furono arrestati dopo che un cameriere sospetto aveva informato la polizia che si erano comportati in modo strano. Dimitrov era stato un attivista sindacale prima di aiutare a formare il Partito Comunista Bulgaro nel 1919. Dimitrov andò a vivere in Unione Sovietica ma nel 1929 si trasferì a Berlino dove divenne capo della sezione centroeuropea del Comintern . Tuttavia, il governo nazista non sapeva che Dimitrov era una delle figure più importanti del "movimento comunista internazionale". L'ispettore investigativo Walter Zirpins si convinse che questi uomini avessero detto a van der Lubbe di effettuare l'attacco al Reichstag. "Sono convinto che lui (Marinus van der Lubbe) abbia fatto tutto da solo ... Un uomo che è disposto a portare avanti intrighi rivoluzionari per proprio conto è proprio ciò di cui ha bisogno il Partito Comunista. Nelle mani del Partito, van der Lubbe divenne uno strumento disponibile, uno che, pur credendo di cambiare da sé, veniva usato da dietro le quinte. Non c'è da stupirsi quindi che il Partito Comunista fosse così felice di usarlo ".
Marinus van der Lubbe, Ernst Torgler, Georgi Dimitrov, Blagoi Popov e Vassili Tanev sono stati incriminati con l'accusa di aver incendiato il Reichstag. Il processo iniziò il 21 settembre 1933. Il presidente della Corte era il giudice Dr. Wilhelm Bürger della Corte suprema.
Il professor Emile Josse, docente di termodinamica al Berlin Technical College, ha sostenuto in tribunale che Marinus van der Lubbe non avrebbe potuto dare fuoco al Reichstag da solo. Georgi Dimitrov , che si difendeva in tribunale, ha commentato: "Sono lieto che anche gli esperti ritengano che van der Lubbe non avrebbe potuto agire da solo. Questo è l'unico punto dell'accusa con cui sono in accordo ... desidero chiedere ancora una volta e per l'ultima volta a van der Lubbe. Come già detto, non era solo. La sua condotta, il suo silenzio rendono possibile che persone innocenti siano accusate insieme a lui. Non vorrei chiedere a van der Lubbe dei suoi complici, se il suo atto fosse stato rivoluzionario, ma è controrivoluzionario ". Van der Lubbe si rifiutò di rispondere. Van der Lubbe ha ammesso di aver compiuto tre tentativi falliti di incendio doloso il 25 febbraio in diversi edifici di Berlino. Dimitrov ha chiesto a van der Lubbe: "Perché non sei riuscito a dare fuoco al piccolo istituto di beneficenza, ma sei riuscito a dare fuoco al grande edificio in pietra del Reichstag, e in appena un quarto d'ora? ... Il movimento comunista internazionale chiede piena chiarezza sulla questione dell'incendio del Reichstag. Milioni di persone aspettano una risposta!
Il 6 dicembre 1933, Time Magazine riferì che Marinus van der Lubbe aveva fatto un'importante confessione: "Marinus van der Lubbe, che è rimasto seduto per settimane come , balzò improvvisamente in piedi, con gli occhi lucidi e ribollente di proteste che ha scagliato contro il presidente Dr. Wilhelm Bünger. : "Questo processo è iniziato a Lipsia, poi si è trasferito a Berlino, e ora siamo di nuovo a Lipsia, ma non succede mai niente. Non sono d'accordo! Ho bruciato il Reichstag e voglio la mia condanna: vent'anni di prigione o morte! Sono stato interrogato per più di otto mesi. Voglio che succeda qualcosa! Questo processo dura ormai da due mesi. Quanto tempo ci vorrà per ottenere un verdetto? " Il procuratore capo ha dichiarato: "Questo processo è durato così a lungo perché non riveli i tuoi complici."Lubbe rispose:" Ho appiccato il fuoco da solo. Nessuno di questi altri imputati ha avuto niente a che fare con questo. Douglas Reed , riferendo il processo per il Times , ha commentato: "I tentativi della corte di strappare a van der Lubbe il segreto dei suoi complici, tuttavia, sono stati infruttuosi. Rimanevano solo due possibilità: che van der Lubbe non avesse complici o che non sapesse chi fossero. L'unico uomo dal quale, si pensava, il segreto potesse ancora essere strappato, non lo avrebbe fatto......
Il 16 dicembre 1933, Georgi Dimitrov fu autorizzato a fare il suo discorso finale alla corte. "Mi sto difendendo. Sto difendendo il mio onore politico, il mio onore di rivoluzionario. Sto difendendo la mia ideologia comunista, i miei ideali. Sto difendendo il contenuto e il significato di tutta la mia vita. Per questi motivi quello che dico in questo processo è una parte di me, ogni frase è l'espressione della mia profonda indignazione per l'ingiusta accusa, per aver messo sul conto dei comunisti questo crimine anticomunista, l'incendio del Reichstag ".
Il 23 dicembre 1933, il giudice Wilhelm Bürger annunciò che Marinus van der Lubbe era colpevole di "incendio doloso e di aver tentato di rovesciare il governo". Bürger ha concluso che il Partito Comunista Tedesco (KPD) aveva effettivamente pianificato l'incendio per avviare una rivoluzione, ma le prove contro Ernst Torgler , Georgi Dimitrov , Blagoi Popov e Vassili Tanev , erano insufficienti per giustificare una condanna. Il 9 gennaio 1934, quando il pubblico ministero informò Marinus van der Lubbe che il suo appello di clemenza era stato respinto e che sarebbe stato decapitato la mattina seguente, egli rispose: "Grazie per avermi detto: ci vediamo domani . " Quando è stato condotto fuori dalla sua cella, sembrava calmo e pacifico. Il giudice Wilhelm Bürger ha assistito e ha visto il boia, vestito di frac, cappello a cilindro e guanti bianchi, eseguire la decapitazione.
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kneedeepincynade · 2 years ago
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⚠️ CHI SARANNO I PROBABILI NUOVI MEMBRI DEL COMITATO PERMANENTE DELL'UFFICIO POLITICO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE? - PARTE 3 ⚠️
🤔 Wang Huning - Primo Segretario del Segretariato del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, ha l'età per poter svolgere un altro mandato. Pur ricoprendo una carica di alto livello nel Partito, il suo principale ruolo è quello di ideologo. Ha svolto tale ruolo per tre presidenti cinesi, da Jiang Zemin a Xi Jinping.
⭐️ Lavorando per Jiang Zemin - quand'egli era Segretario Generale del Partito Comunista Cinese - ha aiutato il Presidente Cinese a sviluppare la "Teoria delle Tre Rappresentanze" (三个代表).
⭐️ Lavorando per Hu Jintao - quand'egli era Segretario Generale del Partito Comunista Cinese - ha aiutato il Presidente Cinese a sviluppare la "Prospettiva Scientifica dello Sviluppo" (科学发展观), così come l'obiettivo della creazione di una "Società Socialista Armoniosa" (和谐社会).
⭐️ Lavorando per Xi Jinping - attuale Segretario Generale del Partito Comunista Cinese - ha aiutato il Presidente Cinese ad esplorare concetti come il "Sogno Cinese" (中国梦), ovvero il "Grande Ringiovanimento della Nazione Cinese" (中华民族伟大复兴).
💭 La sua riconferma nel ruolo è probabile, ma è possibile che per la "Nuova Era" venga promossa un'altra figura, come Chen Min'er - che ha lavorato - proprio sotto Xi Jinping, quand'egli era Governatore della Provincia dello Zhejiang - nel Dipartimento della Propaganda.
🇨🇳 Nato nel 1955 a Shanghai, Wang Huning si è laureato in Politica Internazionale presso l'Università Fudan di Shanghai, e si è unito al Partito Comunista Cinese nel 1984.
📚 Dopo aver lavorato come docente presso l'Università Fudan di Shanghai, è diventato Presidente del Dipartimento di Politica Internazionale dell'Università, fino ad ottenere il ruolo di Rettore della Scuola di Legge.
📈 Entrato a far parte del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese nel 2002, è diventato membro del 19° Comitato Permanente dell'Ufficio Politico nel 2017, dopo il 19° Congresso, e ha assunto numerosi incarichi dirigenziali.
📄 Ha lavorato, dal 2017, come Capo della Commissione Centrale per la costruzione della Civiltà Spirituale, Capo del Gruppo Dirigente per la Propaganda e l'Ideologia, Vice-Capo del Comitato Centrale per l'Organizzazione Istituzionale. La lista completa degli incarichi svolti si trova nella Fonte.
💭 Potrebbe essere riconfermato nel suo ruolo o promosso alla quarta carica dello Stato: Presidente del Comitato Nazionale della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, oppure alla terza: Presidente del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo.
💫 Ding Xuexiang, attuale Direttore dell'Ufficio Generale del Partito Comunista Cinese, è un papabile candidato all'ottenimento di un seggio nel Comitato Permanente dell'Ufficio Politico. Considerato in Cina come una "Stella Nascente" (后起之秀), è molto probabile che otterrà una promozione al Primo Plenum del 20° Comitato Centrale, ed è un papabile candidato per il ruolo nel Partito di Wang Huning, così come quello di Segretario della Commissione Centrale per l'Ispezione Disciplinare
🇨🇳 Nato nel settembre del 1962 a Nantong, nella Provincia di Jiangsu, si è unito al Partito Comunista Cinese nel 1984. Ha assolutamente l'età per conseguire più di un mandato.
⚙️ Si è laureato in Ingegneria preso il Dipartimento dei Macchinari di Produzione presso il Northeast Institute of Heavy Machinery di Qiqihar, nella Provincia di Heilongjiang.
🔬 Ha lavorato all'Istituto di Ricerca sui Materiali di Shanghai dal 1982 al 1999, ottenendo incarichi di ricerca, amministrativi e posizioni di leadership nel Partito Comunista Cinese.
🚩 Dal 1984 al 1988 ha lavorato come Segretario della Lega della Gioventù Comunista Cinese (CCYL) e dal 1988 al 1992 come Direttore del Dipartimento di Propaganda, per poi ottenere un seggio nel Comitato Politico e Giuridico della Municipalità di Shanghai.
⭐️ È stato eletto come membro del Comitato Centrale al 18° Congresso del 2012.
🧾 Fonte - Lista dei Candidati
https://www.brookings.edu/interactives/candidates-for-chinas-20th-politburo-standing-committee-and-politburo/
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⚠️ WHO ARE THE LIKELY NEW MEMBERS OF THE PERMANENT COMMITTEE OF THE POLITICAL OFFICE OF THE CHINESE COMMUNIST PARTY? - PART 3 ⚠️
🤔 Wang Huning - First Secretary of the Secretariat of the Central Committee of the Communist Party of China, is old enough to serve another term. While holding a high-level position in the Party, his main role is that of ideologue. He has played this role for three Chinese presidents, from Jiang Zemin to Xi Jinping.
⭐️ Working for Jiang Zemin - when he was Secretary General of the Communist Party of China - he helped the Chinese President develop the "Three Representations Theory" (三个代表).
⭐️ Working for Hu Jintao - when he was Secretary General of the Communist Party of China - he helped the Chinese President develop the "Scientific Perspective of Development" (科学 发展 观), as well as the goal of creating a "Harmonious Socialist Society. "(和谐 社会).
⭐️ Working for Xi Jinping - current Secretary General of the Communist Party of China - he helped the Chinese President explore concepts such as the "Chinese Dream" (中国 梦), or the "Great Rejuvenation of the Chinese Nation" (中华民族 伟大 复兴).
💭 The reconfirmation of him in the role is probable, but it is possible that for the "New Era" another figure will be promoted, such as Chen Min'er-who worked-just under Xi Jinping, when he was Governor of the Province of Zhejiang-in the Propaganda Department.
🇨🇳 Born in Shanghai in 1955, Wang Huning graduated with a BA in International Politics from Fudan University in Shanghai, and joined the Chinese Communist Party in 1984.
📚 After working as a lecturer at Shanghai's Fudan University, he became President of the University's International Politics Department, eventually becoming Chancellor of the Law School.
📈 Joined the Central Committee of the Communist Party of China in 2002, he became a member of the Political Bureau's 19th Standing Committee in 2017, after the 19th Congress, and has held numerous executive positions.
📄 he has worked, since 2017, as Head of the Central Commission for the construction of Spiritual Civilization, Head of the Executive Group for Propaganda and Ideology, Deputy Head of the Central Committee for the Institutional Organization. The complete list of the tasks carried out can be found in the Source.
💭 he Could be reconfirmed in his role or promoted to the fourth position of the state: Chairman of the National Committee of the Chinese People's Political Consultative Conference, or to the third: Chairman of the Standing Committee of the National People's Congress.
💫 Ding Xuexiang, current Director of the General Office of the Communist Party of China, is a candidate for a seat on the Standing Committee of the Political Bureau. Regarded in China as a "Rising Star" (后起之秀), it is very likely that he will get a promotion to the First Plenum of the 20th Central Committee, and is a candidate for the role in Wang Huning's Party, as well as that of Secretary of the Commission. Central for Disciplinary Inspection
🇨🇳 Born in September 1962 in Nantong, Jiangsu Province, he joined the Chinese Communist Party in 1984. He is absolutely of age to hold more than one term.
⚙️ he graduated in Engineering from the Department of Production Machinery at the Northeast Institute of Heavy Machinery in Qiqihar, Heilongjiang Province.
🔬 he Worked at the Shanghai Materials Research Institute from 1982 to 1999, holding research, administrative and leadership positions in the Chinese Communist Party.
🚩 From 1984 to 1988 he worked as Secretary of the Chinese Communist Youth League (CCYL) and from 1988 to 1992 as Director of the Propaganda Department, and then obtained a seat on the Political and Legal Committee of the Municipality of Shanghai.
⭐️ he Was elected as a member of the Central Committee at the 18th Congress of 2012.
🧾 Source - List of Candidates
https://www.brookings.edu/interactives/candidates-for-chinas-20th-politburo-standing-committee-and-politburo/
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sportpeople · 8 years ago
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È sempre difficile non cadere nella trappola della retorica ultras. Il nostro mondo è pieno di paradossi, tra questi c’è quello dei slogan vuoti di senso. Comunque credo questa volta di aver avuto la fortuna di vedere degli Ultras nel vero senso della parola.
Permetterete, cari lettori, di non entrare nella diatriba linguistica tra Ultrà e Ultras: per me anche questa era ed è una questione puramente retorica. La sottocultura giovanile ultras è caratterizzata da tanti punti di vista diversi, di concezioni certe volte antagoniste del fenomeno e pure io ho una certa idea su come dovrebbe essere, secondo me ovviamente, il gruppo ultras ideale. Visione totalmente soggettiva, e lo ammetto, ma oggi posso dire di avere visto in azione un collettivo di persone che mi piace davvero tanto. Credo che almeno una volta nella vita di un appassionato di mondo ultras, quali noi siamo, una visita al Paladozza, luogo mitico del basket italiano, va assolutamente fatta.
Ma facciamo due passi indietro per raccontare la mia presenza nella bella Bologna, cuore pulsante del basket italiano. Ho già visto la Fortitudo, ma in trasferta, parecchi anni fa. Ovviamente il centro del mio interesse, mi scuseranno i fedeli della “F” scudettata, non era il parquet o la gesta sportiva in genere, bensì gli spalti.
Al contrario della Virtus, che ha un palmares impressionante, la Fortitudo nella sua bacheca non conta tanti trofei: appena due scudetti, una coppa Italia e due Supercoppe, ma possiede un pubblico generoso, sanguigno e fedele. Ora come ora, quasi tutto si può comprare in questo mondo avvelenato dal dio denaro, ma non la passione, e oggi ne avrò testimonianza con l’amore viscerale dimostrato da questa comunità ai colori biancoblu, in particolare dal gruppo che dal lontano 1970 rappresenta la tifoseria fortitudina, ossia quella “Fossa dei Leoni” che prende posto nella Curva Schull, intitolata al cestista staunitense che ha giocato per la Fortitudo per cinque stagioni, dal 1968 al 1973.
Bologna è una piazza storica del movimento ultras, sia calcistico che cestico, una città già particolare per questo. Ma lo è anche per essere la sede di università prestigiose, dispone di tutte le cose che vorresti avere in una città, cioè sedi culturali e accademiche, movida, diversità, parchi e spazi verdi, giovani, luoghi d’educazione, cucina rinomata, musei, energia positiva e edifici bellissimi. Difatti, venendo dal centro storico e andando verso il Paladozza, si passa per il Dipartamento di Filosofia e Comunicazione. Si respira un’aria di cultura ed anche di calma.
Bologna non ha bisogno di esibirsi come fanno altre città con un “branding”, comunicazioni stra-costose ad opera di esperti in marketing per vendere la loro immagine, per attirare turisti e investitori. Il capoluogo emiliano s’impone senza comunicati internazionali o arroganza: è un evidenza.
Il sole è alto e bello e la gioventù è tutta riversa in strada, restituendo un’impressione molto positiva e vivace. Faccio una bella passeggiata attraverso due parchi e la stupenda Cineteca. Dopo qualche centinaia di metri si arriva a destinazione, al Paladozza. Il tempio della pallacanestro cittadina è un edificio che meriterebbe di figurare nelle guide turistiche. Dall’esterno non è il più bel edificio della città, ma raccoglie tante di quelle emozioni che ne hanno fatto un luogo di culto. Prende il nome da Giuseppe Dozza, sindaco di Bologna dal 1945 al 1966. Dozza dedicò tutta la propria vita alla sua città di cui fu uno degli esponenti di spicco nel dopoguerra. Comunista, partecipò a Livorno alla fondazione del partito nel 1921, partigiano ed organizzatore della lotta armata nel capoluogo emiliano, fu poi uomo di dialogo con i cattolici. Si può dire che prese in mano la città e sviluppò il suo marchio di fabbrica con una gestione fortemente incentrata sulla partecipazione dei cittadini.
Proprio Dozza volle fortemente quel palazzo dello sport, che fu costruito tra il 1954 e il 1956��e che, per la sua inaugurazione, ospitò l’incontro internazionale fra Italia e Polonia. Il palazzo ha una capienza di 5.570 posti, è la sede della Virtus e della Fortitudo, anche se a fine anni novanta, le due squadre cittadine si sono trasferite nella vicina Casalecchio di Reno, con l’avvento del PalaMalaguti, che permetteva di accogliere un numero maggiore di spettatori, fino a 9.500, ma prima la Fortitudo, e adesso anche la Virtus, sono tornate a calcare il parquet dell’impianto storico nel centro di Bologna.
Per uno che arriva nei presi del Paladozza, non essendo familiare del basket, l’impressione è quella di andare allo stadio: gente ovunque con i colori sociali, bar presi d’assalto e cori che rimbombano nelle strade. Il popolo fortitudino resiste ai cliché e difatti c’è di tutto. L’unica cosa che accomuna non è l’eta, la fede politica, il ceto sociale, ma semplicemente una passione smodata per i colori biancoblu. Non a caso, che sia una maglietta, una sciarpa o un capellino, i colori della Fortitudo sono ovunque!
Dopo gara 3, dove Treviso ha avuto la meglio, stasera la partita è decisiva per passare il turno a discapito dei rivali veneti. Basta una vittoria e la squadra emiliana potrà strappare il biglietto per le semifinali dei playoff, il cui vincitore finale potrà salire alla tanto agognata Serie A1.
La partita è dunque molto sentita e c’è polizia. Alcuni mezzi bloccano le strade che danno accesso al settore ospiti, letteralmente blindato. L’antagonismo tra le due squadre è sportivo, prima di essere una rivalità ultras, ma comunque la gente gira e prova a intravedere in qualche modo i nemici odierni.
Raggiungo il lato opposto per guadagnare l’ingresso ma il mio l’accredito non c’è, fortuna che con un po’ di buona volontà e molta intelligenza la situazione si risolve e sono dentro il palazzetto. Il Paladozza, inaugurato nel 1956, ha una struttura piuttosto vecchia, ma il cui interno è perfetto per godersi la partita, sia da spettatore che da tifoso appassionato. All’interno non sembra mostrare affatto la fatica dei suoi 61 anni, che porta benissimo, risultando molto funzionale.
Subito mi avvio verso la mia sinistra, nel corridoio interno, per raggiungere il bellissimo banchetto vicino l’ingresso della Curva Schull che permette al tifoso fortitudino di sostenere le attività della Fossa o di comprarsi un pezzo di stoffa ricco di significato. Lo ammetto, sono un amante di questa scelta che consente a tutti di comprare il materiale del gruppo. Non lo dico solo da collezionista, ma anche da sognatore e amante dei ricordi. Ventuno anni fa, quando facevo i miei primi passi nell’universo ultras italiano, senza soldi in tasca, dovevo sacrificare qualcosa e risparmiare per portarmi anche solo un gadget a casa. Sciarpe o maglie che tuttora conservo, non sono solo testimonianza della mia presenza, ma il ricordo di una fumogenata, un coro, una situazione particolare e queste memorie sono in sé un piccolo tesoro.
Oggi la situazione è più facile: lavoro, ho soldi in tasca e non devo fare scelte impossibili tra non comprare questo per prendere quello. Adesivi, sciarpa e maglietta tutti di bellissima fattura andranno ad aggiungersi ad uno scatolone, ma fra alcune settimane, mesi o anni, guardarli anche solo per pochi secondi mi restituirà un’immagine di questa bellissima giornata. Non credo di essere l’unico a vederla in questo modo e posso anche notare come la Fossa sia un “concetto” ben radicato in tutto il pubblico di fede biancoblu, visto che nei distinti, in tribuna ed anche nella Curva Calori vedo materiale con il leone rosso stampato.
La partita sta per iniziare, entro con facilità sul campo di gioco: diversità abissale col calcio, dove anche in Lega Pro c’è sempre qualcuno a dettarti delle regole assurde… Davvero, il calcio ha tanto da imparare! Ovviamente non ci sono barriere e altre simili stupidità. Non si intravedono steward che dettano legge o poliziotti attorno all’area di gioco, ma ogni ultras, tifoso e spettatore conosce i limite e la fiducia, o il contratto morale tra il pubblico e la dirigenza è rispettato alla grande. Autogestione, buon senso ed intelligenza. Gli unici uomini delle forze dell’ordine che si fanno vedere, son quelli attorno al settore ospite, che rimane vuoto ancora per un po’ mentre alcuni personaggi in borghese, stazionano lì comunque più interessati a guardare il pubblico che la palla arancione…
Le squadre stanno per entrare sul parquet e decido di andare un po’ più in alto per riprendere la curva fortitudina da un’angolazione secondo me più bella. Nella pallacanestro ogni giocatore vieni chiamato singolarmente per uscire dal tunnel. Tutta la Curva Schull si accende e riserva un’accoglienza fatta di diti medi alzati per i giocatori trevigiani. Poi viene il turno dei giocatori della Fortitudo, accolti in maniera ovviamente più passionale. Segue il momento dell’inno di Mamel, cosa un po’ ridicola, non me ne vogliano gli amici italiani, ma proprio non ne capisco il motivo per una partita di campionato: un’ostentazione di un nazionalismo così becero, me l’aspetterei solo in paesi come la Turchia o l’America. Comunque la Fossa dei Leoni intona il suo coro in maniera molto più decisa e  sovrasta completamente l’inno nazionale.
È durante questi istanti che i 150 Trevigiani al seguito vengono fatti sistemare nel minuscolo settore ospite del palazzetto. Tensione con i loro vicini e in pochi secondi tutti i posti son presi. Il lanciacori sale sulla ringhiera e lo striscione è appeso al centro del settore. Subito offese a vicenda e comincia la partita del tifo. Tutto il palazzo riprende il coro offensivo lanciato dalla Fossa ai dirimpettai.
La partita inizia e ancora una volta si assiste ad uno show della Fossa. Il bello della Schull è che accoglie al suo interno un popolo molto diverso: donne di 75 anni, ragazzi, gente stra-tatuata che ha masticato per anni la militanza nel gruppo, giovani coppie, ultras di lungo corso affiancati da nuove leve, ma tutti uniti da questa pazza fede. Poi, l’Italia del XXI secolo è li, anche per quelli che non la vogliono vedere e non è solo bianca e cristiana, ma è variegata. Non dovrebbe esserci bisogno di specificarlo, perché è decisamente un’evidenza, una realtà, soprattutto a Bologna, dove trovano spazio avamposti di esperienze sociali, culturali e politiche che qua si notano e mi fa molto piacere. Non solo per una visione mia della società, ma perché il gruppo ultras, almeno a mio modo di vedere e mi scuso se ancora insisto su un parere molto soggettivo, ha sempre raccolto tutti e tutte. Non c’è ceto sociale, capitale culturale, abilità fisica o disabilità, provenienza o colore di pelle che possa dividere una curva: la gente si unisce in questi settori popolari con lo stesso bagaglio di cose in comune, ossia la voglia di aggregazione, la passione, la voglia di trasmetterla ai giocatori e di essere a loro volta protagonisti della partita.
La partita inizia e non c’è niente di particolare a livello coreografico, tranne tre bandieroni e alcuni stendardi nel settore della Fossa dei Leoni. La metà della gente è a torso nudo, l’altra con una maglietta blu scuro, secondo le indicazione della Fossa stessa per questi playoff: una scelta semplice ma d’impatto. Sembra davvero di avere un muro umano di fronte a me.
Accanto a loro, nel settore distinti, ci sono gli Unici, che raccolgono un centinaio di persone sotto il loro striscione e che tiferanno a tratti durante la partita. Nel settore che occupano, la gente ha anch’essa una maglia blu, mentre i restanti due settori sono in bianco, come indicava il volantino diffuso dalla Fossa che persino la società Fortitudo ha diffuso sul proprio sito. Il pubblico, nella sua stragrande maggioranza, segue le indicazione della Fossa ed è un piacere vedere questa sintonia nella tifoseria, cosa che manca tantissimo in diversi stadi.
Non conosco il basket e non lo capisco molto, ma provo ogni tanto a guardare la partita. Il bello di questo sport, secondo me, sono gli atleti. Altro che pseudo-dive del calcio che non meriterebbero la metà delle attenzioni della gente e dei media: qua non si scherza e soprattutto non ci sono discussioni stupide e scene da commedia dell’arte appena un giocatore si scontra con un altro. Il rispetto tra gli atleti è evidente, la concentrazione totale e gli scontri sempre duri, ma con rispetto dell’avversario. Comunque ci sono anche cose che non mi piacciono tanto, a cominciare da questa sopraffazione degli sponsor sulla squadra, tanto che la denominazione ufficiale è dello sponsor che dà più soldi, cioè Kontatto per la Fortitudo e De Longhi per Treviso. Invadente la presenza anche sulle maglie (bruttissime) e sul parquet, dove si possono intravedere tantissimi sponsor, persino sul canestro. Non vivo fuori dalla realtà e so che le squadre sportive hanno bisogno di soldi, ma c’è un limite a tutto: secondo me qui quasi si supera il calcio in negativo, e sappiamo benissimo tutti quanto ciò sia difficile.
I due primi quarti sono tesi, anche se la Fortitudo prende il sopravvento, ma restando a soli cinque punti di distacco. Il tifo è davvero bello e accattivante, sia dalla parte dei “Fioi della Sud”, che provano a farsi sentire in questa bolgia, sia per la “Fossa” che canta e lo fa bene, coinvolgendo anche tutto il palazzetto, in certi momenti, ma in altri ci sono alcuni fasi di calo: la partita è decisiva e lo vedo come un fatto positivo, perché qua si rispetta il ritmo emozionale della partita, ma sono attimi, poi il tifo riprende velocemente e alla grande.
La pausa tra il secondo e il terzo quarto tempo è decisamente più lunga e mi permette, con altri ragazzi che eviterò di nominare per non infangarne la reputazione, di andare al buffet VIP e riprendere un po’ di forza e di prosecco.
Il terzo tempo vede la Fortitudo prendere il largo sulla squadra ospite arrivando fino ad undici punti di distacco. La Fossa percepisce bene il momento e si assiste ad uno show sugli spalti: sciarpata, poi canti di alto livello, poi una “greca” (tutti indietro a saltare) ed infine movimenti ondeggianti delle braccia, davvero stupendi.
L’ultimo quarto, vede la Fortitudo dominare totalmente e vincere 80-63. E ovvio che i Trevigiani mollino un po’ la presa e a più intervalli domina il silenzio nel settore, ma verso la fine tirano fuori l’orgoglio e mettono in scena una sciarpata e un finale davvero bello.
La partita finisce, la “F” continuerà il suo cammino verso l’A1. Al fischio finale delle ostilità una parte del pubblico, giovani soprattutto, si riversa in campo, ma ci sono anche ultras più anziani che abbracciano commossi i giocatori. Per lunghi minuti gli atleti della Fortitudo rimangono sul parquet, uno in particolare, che scusatemi ma non saprà mai individuare, fa decine di selfie col pubblico: non sono un amante dei selfie in generale, simbolo della nostra epoca narcisistica e certe volte vuota di senso, ma queste scene mostrano una comunione molto bella tra tifosi e giocatori, allora penso che ci possa anche stare.
Gli altri protagonisti della partita, ossia la Fossa, non hanno finito e continuano a cantare con orgoglio e felicità. A questo punto, la polizia decide con le maniere brusche di fare partire i tifosi ospiti. L’approccio non è affatto bello visivamente: la Fossa non si lascia sfuggire la scena e intona slogan in merito contro con questa brutalità con cui sono stati trattati i rivali.
Hic sunt leones scrivevano i romani per indicare il pericolo, al di là dei confini conosciuti e per questo sicuri dell’impero. A Bologna credo che debba essere scritto sul Paladozza, sarebbe il minimo!
Lascio il palazzo, passeggiando in bella compagnia con gli amici con me presenti e testimoni, a modo loro, di quello che ho vissuto e che mi è sembrato volare in un attimo – e non parlo della nostra discesa al buffet – discutendo della bellissima serata attorno ad una bottiglia di vino locale. La vita per certi versi è molto facile e bella, e stasera abbiamo fatto il pieno di emozioni che ci permetteranno di dire che il popolo dei sognatori ha vinto ancora un’altra gara, forse sul campo, ma soprattutto sugli spalti.
Sebastien Louis. 
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    Fortitudo Bologna-Treviso gara 4 È sempre difficile non cadere nella trappola della retorica ultras. Il nostro mondo è pieno di paradossi, tra questi c'è quello dei slogan vuoti di senso.
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kneedeepincynade · 2 years ago
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⚠️ CHI SARANNO I PROBABILI NUOVI MEMBRI DEL COMITATO PERMANENTE DELL'UFFICIO POLITICO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE? - PARTE 2 ⚠️
🤔 Zhao Leji, attuale Segretario della Commissione Centrale per l'Ispezione Disciplinare ha l'età per poter svolgere un altro mandato. Nel 2017, dopo il 19° Congresso del Partito Comunista Cinese, è diventato un membro del Comitato Permanente dell'Ufficio Politico. Dal 2002 è un membro a pieno titolo del Comitato Centrale, dal 2012 membro dell'Ufficio Politico e ha lavorato, dal 2017, nel campo dell'ispedizione disciplinare.
🇨🇳 Nato l'8 marzo del 1957 a Xining, Provincia del Qinghai, si è unito al Partito Comunista Cinese nel 1975, durante la Rivoluzione Culturale. Ha lavorato in una comune agricola per la Campagna Zhiqing, per poi conseguire una laurea in Filosofia presso l'Università di Pechino.
📚 Successivamente, ha perfezionato gli studi politici presso la Scuola Centrale di Partito e presso l'Accademia Cinese delle Scienze Sociali.
📄 Ha servito anche nella Lega della Gioventù Comunista Cinese, dove ha servito come Vice-Segretario del Partito alla Politica e Segretario della CCYL presso il Dipartimento del Commercio. Successivamente, ha lavorato come Segretario presso la Electronic and Chemical Corporation, un'azienda statale.
📈 Nel 2000 ha ottenuto un importante avanzamento di carriera, è diventato Governatore del Qinghai, per poi ricoprire il ruolo di Segretario del Partito nella Provincia di Shaanxi, dal 2007 al 2012.
📈 Potrebbe assumere il ruolo di Li Zhanshu o di Wang Yang, quindi ambire alla terza o alla quarta carica dello Stato.
🤔 Han Zheng - Vice-Segretario Generale del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese Primo Vice-Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese ha, oggi 68 anni. Questo significa che potrebbe ritirarsi, ma "七上八下" non è una vera regola scritta. Inoltre, è un Funzionario estremamente efficiente, e Xi Jinping potrebbe avere ancora bisogno delle sue competenze.
🇨🇳 Nato nel 1954 a Shanghai, si è unito al Partito Comunista Cinese nel 1979, quando la Riforma e Apertura era appena iniziata.
🌾 Come Zhao Leji, Li Zhanshu, Xi Jinping e molti altri, ha lavorato in una comune agricola durante la Campagna Zhiqing.
📚 Successivamente, ha studiato presso l'Università Fudan di Shanghai, dove si è laureato in Studi Politici, per poi perfezionarsi in Economia Politica Internazionale presso l'Università Normale della Cina Orientale.
📄 Per anni ha lavorato nel magazzino di una società di impianti industriali a Shanghai, per poi diventare impiegato nella Divisione di Fornitura e Marketing della stessa società. Ha fatto carriera nella Lega della Gioventù Comunista Cinese, diventando Vice-Segretario della CCYL di Shanghai.
🧪 Successivamente, ha lavorato come impiegato presso la Shanghai Chemical Equipment Company, per poi diventare Segretario del Comitato della CCYL dell'Ufficio di Industria Chimica di Shanghai.
📈 Promosso verso la metà degli anni '90 come Vice-Segretario Generale del Governo Municipale di Shanghai, è stato anche Direttore della Commissione Urbanistica. Nel 1997, è diventato membro del Comitato Permanente del Partito della Municipalità di Shanghai.
⭐️ Dal 2003 al 2012, è stato Sindaco di Shanghai e Segretario di Partito a Shanghai. Nel 2002, è stato eletto membro a pieno titolo al 16° Congresso del Partito Comunista Cinese.
💫 Nel 2017 è diventato Membro del 19° Comitato Permanente dell'Ufficio Politico.
📄 Dal 2018 lavora come Vice-Capo del Comitato Centrale per le Riforme Globali, Capo del Gruppo Centrale per la Costruzione della "Belt & Road Initiative", la "Nuova Via della Seta", Direttore dell'Ufficio del Comitato Centrale per lo Sviluppo Militare ed è membro del Comitato Centrale per gli Affari Finanziari ed Economici.
💭 Potrebbe diventare Primo Ministro o Vice-Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese. Nel secondo caso, non avrebbe - molto probabilmente - un ruolo nel Comitato Permanente dell'Ufficio Politico.
🧾 Fonte - Lista dei Candidati
https://www.brookings.edu/interactives/candidates-for-chinas-20th-politburo-standing-committee-and-politburo/
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⚠️ WHO ARE THE LIKELY NEW MEMBERS OF THE PERMANENT COMMITTEE OF THE POLITICAL OFFICE OF THE CHINESE COMMUNIST PARTY? - PART 2 ⚠️
🤔 Zhao Leji, current Secretary of the Central Commission for Disciplinary Inspection is old enough to serve another term. In 2017, after the 19th Congress of the Chinese Communist Party, he became a member of the Standing Committee of the Political Bureau. Since 2002 he has been a full member of the Central Committee, since 2012 a member of the Political Bureau and has worked, since 2017, in the field of disciplinary delivery.
🇨🇳 Born on March 8, 1957 in Xining, Qinghai Province, he joined the Chinese Communist Party in 1975 during the Cultural Revolution. He worked in a farming commune for the Zhiqing Campaign, before earning a BA in Philosophy from Peking University.
📚 Subsequently, he completed his political studies at the Central Party School and at the Chinese Academy of Social Sciences.
📄 he He also served in the Chinese Communist Youth League, where he served as Deputy Secretary of the Party for Politics and Secretary of the CCYL in the Department of Commerce. Subsequently, he worked as a Secretary at the Electronic and Chemical Corporation, a state-owned company.
📈 In 2000 he achieved a major career advancement, became Governor of Qinghai, and then held the role of Party Secretary in Shaanxi Province from 2007 to 2012.
📈 he Could take on the role of Li Zhanshu or Wang Yang, then aspire to the third or fourth office of the state.
🤔 Han Zheng - Deputy Secretary General of the State Council of the People's Republic of China First Deputy Prime Minister of the People's Republic of China is 68 years old today. This means he could retire, but "七上八下" is not a real written rule. Also, he is an extremely efficient Officer, and Xi Jinping may still need his skills.
🇨🇳 Born in Shanghai in 1954, he joined the Chinese Communist Party in 1979, when the Reform and Opening had just begun.
🌾 Like Zhao Leji, Li Zhanshu, Xi Jinping and many others, he worked on a farm commune during the Zhiqing Campaign.
📚 Subsequently, he studied at the Fudan University of Shanghai, where he graduated in Political Studies, and then specialized in International Political Economy at the Normal University of East China.
📄 For years he worked in the warehouse of an industrial plant company in Shanghai, before becoming a clerk in the Supply and Marketing Division of the same company. He made a career in the Chinese Communist Youth League, becoming Deputy Secretary of the CCYL in Shanghai.
🧪 Subsequently, he worked as a clerk at the Shanghai Chemical Equipment Company, later becoming Secretary of the CCYL Committee of the Shanghai Chemical Industry Bureau.
📈 Promoted in the mid-1990s as Deputy Secretary General of the Shanghai Municipal Government, he was also Director of the Town Planning Commission. In 1997, he became a member of the Standing Committee of the Shanghai Municipality Party.
⭐️ From 2003 to 2012, he was Mayor of Shanghai and Party Secretary in Shanghai. In 2002, he was elected a full member of the 16th Congress of the Chinese Communist Party.
💫 In 2017 he became a member of the 19th Standing Committee of the Political Bureau.
📄 Since 2018 he works as Deputy Head of the Central Committee for Global Reforms, Head of the Central Group for the Construction of the "Belt & Road Initiative", the "New Silk Road", Director of the Office of the Central Committee for Military Development and is a member of the Central Committee for Financial and Economic Affairs.
💭 He could become Prime Minister or Deputy Prime Minister of the People's Republic of China. In the second case, he would most likely not have a role on the Standing Committee of the Political Bureau.
🧾 Source - List of Candidates
https://www.brookings.edu/interactives/candidates-for-chinas-20th-politburo-standing-committee-and-politburo/
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paoloxl · 5 years ago
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Pietro Tresso nasce nel 1893 a Magrè di Schio, in Veneto. Figlio di un lavoratore tessile, ha iniziato a lavorare all'età di nove anni, prima come apprendista sarto e subito dopo in un'azienda di lana. Molto giovane si è unito a Gioventù Socialista e all'età di 16 anni è diventato organizzatore del Circolo Giovanile Socialista “Avvenire”. Nel 1914, iniziò le sue attività nel movimento sindacale dei lavoratori rurali in Puglia, un'attività che fu interrotta nel 1915 quando fu convocato dall'esercito. Nella primavera del 1917 fu arrestato, accusato di aver diffuso propaganda contro la guerra alle truppe. A causa della mancanza di prove non fu condannato, ma come punizione fu trasferito dal reggimento.
Nel 1918, Tresso contrasse la tubercolosi e passò attraverso diversi ospedali, fino a quando non fu dimesso nel settembre del 1919. Tornò così all'attività sindacale nella sua città natale, diventando responsabile della Federazione Tessile di Schio. Fu da quel momento che affrontò l'ala riformista del Partito socialista e la progressiva rimozione del gruppo massimalista, guidato da Giacinto Menotti Serrati. Si avvicinò all'ala sinistra del partito, allineandosi con le posizioni di Amedeo Bordiga. La rimozione dell'ala Serrati fu consolidata con il Congresso del Partito Socialista di Livorno nel 1921, in cui l'ala sinistra del partito decise di sciogliersi e fondò il Partito Comunista d'Italia (PCd'I). Tresso è stato delegato al Congresso e ha partecipato alla fondazione del nuovo partito comunista.
È diventato segretario della sezione provinciale di Vicenza e direttore del quotidiano La Lotta Comunista, mentre continua la sua attività sindacale presso la Confederazione Generale del Lavoro (CGL), dove cerca di costruire una fazione comunista. Dopo aver subito un attacco da una banda fascista a causa della sua attività nei sindacati, Tresso si trasferì a Milano nella primavera del 1921, dove fu nuovamente attaccato, e poi a Berlino, dove collaborò con la rivista pubblicata Rote Gewerkschaftsund Internationale dalla Red Union International. Nel 1922, partecipò come delegato al II Congresso del Sindacato Internazionale e al IV Congresso dell'Internazionale comunista, in rappresentanza del giovane partito italiano, quando iniziò una stretta relazione con Antonio Gramsci.
Il 28 ottobre 1922, i fascisti marciarono su Roma e tre giorni dopo Benito Mussolini assunse l'incarico di capo del governo italiano. Tresso tornò in Italia pochi mesi dopo, a metà del 1923, stabilendosi a Milano dove assunse il ruolo di leader regionale del PCd'I. Negli anni seguenti avrebbe concentrato la sua attività sul movimento sindacale. Controllato dalla polizia politica, Tresso fu arrestato nel maggio del 1924, rilasciato poco dopo e nuovamente arrestato nel giugno del 1925. Per evitare la persecuzione emigrò a Parigi, dove partecipò alla creazione del Comitato Centrale Antifascista.
I conflitti tra l'ala guidata da Amedeo Bordiga e quello di Antonio Gramsci si sono intensificati negli ultimi anni. Tresso si schierò con Gramsci, interrompendo il rapporto politico che aveva avuto con Bordiga. L'ultima battaglia con la fazione bordighist ebbe luogo al Congresso PCd'I tenutosi a Lione, in Francia, nel gennaio 1926. Le tesi sulla situazione politica approvate al congresso affermarono la necessità di "collegare rivendicazioni politiche parziali a quelle di carattere economico, per trasformare i movimenti "democratici rivoluzionari" in movimenti rivoluzionari operai.
Poco dopo il Congresso di Lione, Tresso fu arrestato dalla polizia francese e trascorse due mesi in prigione. Dopo aver lasciato la prigione, tornò clandestinamente in Italia, prendendo il nome in codice Blasco, in onore dello scrittore e repubblicano spagnolo Blasco Vicente Ibañez. Nell'autunno del 1926 si stabilì a Roma e iniziò a gestire l'Ufficio Tecnico Organizzativo del Partito, responsabile del lavoro illegale e della corrispondenza con l'Italia e l'estero. La repressione fascista divenne più acuta dopo l'attacco a Mussolini, il 31 ottobre di quell'anno, e il governo adottò nuove misure di eccezione,
L'8 novembre iniziò l'offensiva contro i comunisti. Solo tre deputati riuscirono a fuggire dal carcere, gli altri undici furono arrestati, tra cui Antonio Gramsci. Una lettera del leader comunista Camilla Ravera a Palmiro Togliatti mostra l'entità della repressione: nei successivi otto giorni si verificarono 1.690 arresti a Milano, furono pestati 151 militanti, tra cui Alfonso Leonetti che fu ricoverato in ospedale e 40 case e quartier generali del partito furono distrutti.
Praticamente l'intera direzione del partito è stata arrestata. Nel gennaio del 1927 fu ricostituito il Comitato Centrale e Tresso ne divenne parte e in estate si trasferì a Genova, dove fu installato il centro sindacale del partito di cui sarà responsabile.
Gli arresti sono continuati durante tutto l'anno e il centro esterno ha deciso di rimuovere la maggior parte dei leader, tra cui Tresso, dall'Italia, spostandoli a Basilea, in Svizzera. Più tardi sarebbe andato a Zurigo e poi a Parigi. Tra luglio e settembre 1928, Tresso partecipò al VI Congresso dell'Internazionale comunista, a Mosca. Leon Trotsky era già stato espulso ed era in esilio.
Nella storiografia del PCd'I, questa nuova fase del partito divenne nota come "la svolta". Ha provocato un intenso dibattito nei ranghi dell'organizzazione, sebbene gli argomenti non fossero sempre molto chiari. Nel giugno del 1928, quindi, prima del ritorno, Tresso aveva già protestato contro una risoluzione del Comitato Centrale del PCd'I che definiva la lotta alle opposizioni interne come uno dei compiti principali dei comunisti.
Le differenze erano maggiori nel campo organizzativo. La prospettiva che una nuova situazione rivoluzionaria potesse avere luogo in Italia con la crisi del fascismo implicava uno sforzo per ricostruire il partito all'interno del Paese. Alla fine di dicembre del 1929 Luigi Longo presentò alla segreteria la proposta che "tutte le organizzazioni di partito" tornassero in Italia. Leonetti, Tresso e Ravazzoli erano fortemente contrari. Non era la prima volta che si dividevano su questioni organizzative. Poco dopo il primo confronto di Tresso con la linea politica del Comitato Centrale, nel giugno del 1928, lui e Leonetti fecero aspre critiche a Togliatti riguardo agli errori organizzativi che consentirono alla repressione di massacrare facilmente i comunisti e portare all'arresto della maggioranza. dei suoi leader. In quella occasione Leonetti propose un ritirata all'estero "Non possiamo avere alcun apparato in Italia", ha detto. E Tresso aggiunse con enfasi altre critiche: “Abbiamo scoperto che al partito è stato chiesto più di quanto potesse dare, per questo si diceva che eravamo pessimisti e che avevamo preoccupazioni personali ”.
Nel contesto della svolta, i problemi organizzativi hanno assunto una nuova dimensione. Togliatti ha sostenuto la risoluzione di Longo e ha spinto per un riorientamento del partito secondo le linee guida dell'Internazionale comunista. Alla riunione dell'Ufficio Politico del 10 gennaio 1929, la divisione iniziò a prendere una forma definita: Pietro Secchia, Camilla Ravera, Luigi Longo e Palmiro Togliatti votarono a favore della risoluzione; Ravazzoli, Leonetti e Tresso erano contrari. Ignazio Silone, che era malato in Svizzera, annunciò immediatamente che era anche contrario alla risoluzione. Ravazzoli fu quindi invitato a partecipare a un incontro a Mosca, insieme a Togliatti e altri, in cui la nuova linea politica del PCd'I fu sanzionata senza che fosse espressa una forte opposizione. Ma in Italia il dissenso è continuato.
Le differenze tra Ravazzoli, Leonetti e Tresso con la maggioranza iniziarono a manifestarsi nel campo della politica durante l'incontro del CC che si tenne tra il 20 e il 23 marzo. Togliatti aveva precedentemente proposto di espellere i dissidenti. Sconfitti nella riunione del CC, furono tutti rimossi dalle loro posizioni. Lo stesso incontro all'unanimità ha votato per espellere Amedeo Bordiga dal partito, accusato di simpatizzare con le idee di Trotsky. La campagna contro gli oppositori fu lanciata immediatamente. Sul giornale Lo Stato Operaio di aprile-maggio 1930 furono pubblicati due articoli contro le loro posizioni.
Il 6 Aprile 1930 viene fondata a Parigi l'opposizione di Sinistra Internazionale, con la partecipazione di otto gruppi frazionisti di diversi partiti comunisti, Pietro Tresso e presente. Da qui si sviluppa il percorso, spurgato dalla solita battaglia politica contro "gli elementi piccolo borghesi, propagandisti,estremisti e settari, che porterà alla nascita nel settembre 1938 della Quarta Internazionale.
Da quel momento iniziò la costruzione della Nuova Opposizione Italiana (NOI), che segnava le sue differenze con la vecchia opposizione di Bordiga e si allineava con l'opposizione di sinistra internazionale. Tra il 10 aprile 1931 e il 15 giugno 1936, l'opposizione pubblicò 16 numeri del Bollettino dell'Opposizione Comunista Italiana [Bollettino dell'Opposizione Comunista Italiana]. Sotto molti aspetti, l'analisi della situazione politica italiana condotta nel Bolletino e l'orientamento politico proposto, sintetizzato nella richiesta di un'Assemblea costituente, era vicino a quello di cui Gramsci discusse con i suoi compagni in prigione. È risaputo che, in prigione, ha espresso le sue perplessità alla nuova politica del partito diretto da Togliatti, che ha proposto che i comunisti difendano la convocazione di un'assemblea costituente, che ha cercato di informarsi sul destino di Tresso e altri espulsi.
Dalla metà degli anni '30, Tresso era membro della Ligue Comuniste ed è stato eletto nel suo Comitato Esecutivo. In seguito avrebbe partecipato attivamente alle discussioni per la fondazione della Quarta Internazionale e fu delegato al suo congresso di fondazione nel 1938, essendo eletto al Comitato Esecutivo Internazionale. Lo scoppio della seconda guerra mondiale e l'occupazione della Francia da parte dei nazisti nel maggio 1940 rese estremamente pericolose le attività politiche di Tresso e nell'estate del 1941 lasciò Parigi per trasferirsi a Marsiglia, che non era sotto l'occupazione tedesca. Riprese immediatamente le sue attività, integrando la guida del Parti Ouvriere Internationaliste (POI), un nome che l'organizzazione trotskista aveva adottato nel 1936.
Nei primi giorni del giugno 1942, un'ondata repressiva colpì i trotskisti francesi. Diversi furono arrestati dalla polizia francese, incluso Tresso, che fu torturato. Condannato dal tribunale militare a dieci anni di lavoro forzato, fu imprigionato nella prigione di Lodève. A novembre fu trasferito nella prigione di Mauzac e subito dopo a Puy-en-Velay. Nella notte del primo ottobre, fuggirono 79 prigionieri, tra cui Blasco e i suoi compagni trotskisti, a seguito di una azione di partigiani francesi.
I trotskisti furono separati dagli altri e condotti in un campo nell'alta Loira controllato dagli stalinisti del Pcf La minaccia era costante e lo storico Marc Bloch, leader di spicco della resistenza, cercò invano di liberarli. Uno dei trotskisti riuscì a fuggire e salvarsi. Probabilmente tra il 26 e il 27 ottobre Tresso e i suoi compagni furono eliminati, i resti di Blasco non verranno mai ritrovati.
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