#Papillomavirus umano
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medicomunicare · 12 days ago
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Medicina di genere (13): perchè serve vaccinare anche ragazzi e uomini per l'infezione da papillomavirus?
L’infezione da HPV ed il carico sanitario mondiale Il papillomavirus umano (HPV) è un’infezione a trasmissione sessuale (IST) comune tra donne e uomini a livello globale, con una prevalenza stimata del 9-13%, che colpisce circa 630 milioni di individui. Nel 2023, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha segnalato circa 30 milioni di nuove infezioni da HPV acquisite. L’HPV rappresenta il…
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rassegnanotizie · 5 months ago
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L'infezione da Papillomavirus umano (Hpv) è la più diffusa tra quelle sessualmente trasmesse in entrambi i sessi e causa diverse forme di cancro che interessano genitali, ano, retto, bocca e gola. Tutti i tumori legati all'Hpv sarebbero altamente prevenibili - fino al 90% dei casi - attraverso la vaccinazione anti-Hpv. Eppure, anche se i vaccini contro questo virus sono disponibili dal 2006 e sono stati progressivamente introdotti nei piani nazionali di immunizzazione, sia l'introduzione che la copertura non raggiungono ancora livelli ottimali, in Italia così come nel resto del mondo. Lo ricorda l'Istituto superiore di sanità (Iss) che coordina la Joint Action europea Perch (Partnership to Contrast Hpv). L'Iss mette a disposizione da oggi sulla piattaforma eduiss.it un corso a distanza destinato agli operatori professionali sulla prevenzione dell'infezione. Il corso Fad, organizzato insieme all'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di molti altri centri italiani, è indirizzato alla formazione di professionisti sanitari coinvolti nella prevenzione e riduzione del cancro cervicale e altri tumori causati da Hpv. Alla fine i partecipanti saranno in grado di identificare le migliori strategie e gli approcci più efficaci per la prevenzione dell'infezione e per una comunicazione efficace con pazienti e caregivers. Il tempo per completare il corso e le attività connesse è di 16 ore e sarà possibile accedere alla piattaforma secondo le esigenze personali e professionali dei partecipanti in qualsiasi momento nell'arco delle 24 ore nel periodo di disponibilità (31 luglio 2024-16 dicembre 2024). Il corso, rivolto a oltre 10mila partecipanti, è destinato a tutti gli operatori sanitari e accreditato Ecm per tutte le figure professionali sanitarie. Al termine è previsto un questionario Ecm di valutazione della qualità percepita, la cui compilazione, insieme al superamento del test di valutazione finale, consentirà di ottenere 17,5 crediti. Dall'1 novembre 2022 in Europa è partita una Joint Action (Ja), coordinata dall'Iss, denominata Perch (Partnership to Contrast Hpv), a cui partecipano 18 Paesi europei e 34 organizzazioni con l'obiettivo di contribuire all'attuazione del Piano europeo di lotta contro il cancro (Europe's Beating Cancer Plan). Nello specifico, Perch contribuirà a raggiungere il primo obiettivo della strategia '90-70-90' dell'Organizzazione mondiale della sanità, ovvero raggiungere almeno il 90% della copertura vaccinale Hpv tra le ragazze, e se possibile anche tra i ragazzi, entro i 15 anni di età, attraverso i seguenti 4 obiettivi: migliorare la capacità degli Stati di pianificare e implementare campagne di vaccinazione anti-Hpv, attraverso la condivisione di esperienze e conoscenze; migliorare la conoscenza e la consapevolezza sulle malattie Hpv-correlate e sulla prevenzione in gruppi specifici (ragazze e ragazzi adolescenti); migliorare le conoscenze e le abilità degli operatori sanitari nella comunicazione sulla vaccinazione anti-Hpv; migliorare la raccolta dei dati e i sistemi di monitoraggio sulla vaccinazione anti-Hpv e sullo screening.
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newsnoshonline · 6 months ago
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Come si può aumentare l'assorbimento? L’importanza dei vaccini nella salute globale I vaccini sono strumenti vitali per la salute pubblica. La loro efficacia è dimostrata da numerose ricerche e studi che evidenziano come abbiano salvato milioni di vite nel corso degli anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il solo vaccino contro il morbillo ha evitato milioni di decessi tra il 2000 e il 2018. Allo stesso modo, il vaccino contro il papillomavirus umano ha contribuito a ridurre del 51% le lesioni cervicali precancerose in giovani ragazze. Le sfide nell’aderire alle vaccinazioni Purtroppo, esistono ancora diverse sfide che limitano l’accesso ai vaccini in molte parti del
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delectablywaywardbeard-blog · 11 months ago
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Vaccinazioni per prevenire i tumori, le raccomandazione Ue
La Commissione europea raccomanda agli Stati di sostenere gli sforzi nelle vaccinazioni chiave per prevenire infezioni che possono portare al cancro: in particolare il vaccino contro il papillomavirus umano (Hpv) e epatite B (Hbv).     Secondo l’esecutivo comunitario il 40% dei casi di cancro nell’Ue si possono prevenire ma solo il 5% della spesa sanitaria totale negli Stati Ue è dedicato alla…
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lospeakerscorner · 4 years ago
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Il Papilloma virus e la vaccinazione
Il Papilloma virus e la vaccinazione
Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi (Na), ove è titlolare di Incarico professionale di consulenza, studio e ricerca di Adolescentologia, parla della situazione attuale vaccinale del Papilloma virus umano  Dimensioni del fenomeno Il Papilloma virus umano (Hpv) è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse. Oltre il 75% delle donne…
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scienza-magia · 2 years ago
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Garantire l'accesso ai vaccini anche alle popolazioni povere
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Vaccini: “Da quelli per il Covid a quelli per l’Hpv sono enormi le disuguaglianze nell’accesso”. Il Dg Tedros: “Questo nuovo rapporto mostra che le dinamiche del libero mercato stanno privando alcune delle persone più povere e vulnerabili del mondo del diritto ai vaccini. L'OMS chiede i cambiamenti tanto necessari al mercato globale dei vaccini per salvare vite umane, prevenire le malattie e prepararsi per future crisi".  Il nuovo report dell’Oms. “La distribuzione iniqua non è esclusiva dei vaccini COVID-19, con i paesi più poveri che lottano costantemente per accedere ai vaccini richiesti dai paesi più ricchi”. È quanto denuncia l’Oms nel suo rapport ‘Global Vaccine Market 2022”. Ma non solo Covid il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) che contrasta il cancro cervicale per esempio è stato introdotto solo nel 41% dei paesi a basso reddito, anche se rappresentano gran parte del carico di malattia, rispetto all'83% dei paesi ad alto reddito. E c’è anche il profitto che diviene un ostacolo all'accesso al vaccino. “Mentre i prezzi tendono a essere graduati in base al reddito, le disparità di prezzo vedono i paesi a reddito medio pagare tanto - o anche di più - di quelli più ricchi per diversi prodotti vaccinali”, scrive l’Oms. "Il diritto alla salute include il diritto ai vaccini", ha affermato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS. "Eppure questo nuovo rapporto mostra che le dinamiche del libero mercato stanno privando alcune delle persone più povere e vulnerabili del mondo di tale diritto. L'OMS chiede i cambiamenti tanto necessari al mercato globale dei vaccini per salvare vite umane, prevenire le malattie e prepararsi per future crisi". Nel 2021 sono state fornite circa 16 miliardi di dosi di vaccino, per un valore di 141 miliardi di dollari, quasi tre volte il volume di mercato del 2019 (5,8 miliardi) e quasi tre volte e mezzo il valore di mercato del 2019 (38 miliardi di dollari). L'aumento è stato guidato principalmente dai vaccini COVID-19, che “mostrano l'incredibile potenziale di come la produzione di vaccini può essere aumentata in risposta alle esigenze sanitarie”. Sebbene la capacità di produzione in tutto il mondo sia aumentata, rimane però altamente concentrata. Dieci produttori da soli forniscono il 70% delle dosi di vaccino (escluso COVID-19). Molti dei primi 20 vaccini più utilizzati (come quelli contenenti PCV, HPV, morbillo e rosolia) attualmente dipendono principalmente da due fornitori. “Questa base manifatturiera concentrata – segnala l’Oms - comporta il rischio di carenze e l'insicurezza dell'approvvigionamento regionale. Nel 2021, le regioni dell'Africa e del Mediterraneo orientale dipendevano da produttori con sede altrove per il 90% dei vaccini acquistati. I monopoli radicati della proprietà intellettuale e il trasferimento limitato di tecnologia limitano ulteriormente la capacità di costruire e utilizzare la capacità manifatturiera locale”. E ancora: “La salute dei mercati preoccupa anche per molti dei vaccini comunemente necessari per le emergenze, come contro il colera, il tifo, il vaiolo/vaiolo delle scimmie, l'Ebola, la malattia meningococcica, dove la domanda aumenta con focolai ed è quindi meno prevedibile. Il continuo investimento limitato in questi vaccini potrebbe essere devastante per la vita delle persone. Il rapporto evidenzia le opportunità per un maggiore allineamento dello sviluppo, produzione e distribuzione del vaccino con un'agenda di salute pubblica, verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 per l'immunizzazione (IA2030) e l'informazione sugli sforzi di prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia”. “Il COVID-19 – evidenzia il rapporto - ha dimostrato che i vaccini possono essere sviluppati e distribuiti rapidamente, con un processo della durata media di dieci anni ma mai inferiore a quattro anni, compresso a 11 mesi. La pandemia ha anche messo in luce la necessit�� di riconoscere i vaccini come un bene pubblico fondamentale ed economicamente vantaggioso piuttosto che una merce”. Per guidare un'azione ambiziosa per fornire un accesso equo ai vaccini, il rapporto invita i governi ad agire su: piani di immunizzazione chiari e investimenti più aggressivi e una supervisione più forte dello sviluppo, produzione e distribuzione dei vaccini; poli regionali di ricerca e produzione; e regole preliminari per la collaborazione del governo in tempi di scarsità su questioni come la distribuzione dei vaccini, la proprietà intellettuale e la circolazione di input e beni. Le azioni consigliate per l'industria includono: concentrare gli sforzi di ricerca sui patogeni prioritari dell'OMS, garantire la trasparenza, facilitare il trasferimento di tecnologia e impegnarsi in specifiche misure di allocazione basate sull'equità. Le organizzazioni e i partner internazionali dovrebbero dare la priorità agli obiettivi dell'Agenda 2030 per l'immunizzazione, sostenere le iniziative guidate dai paesi e spingere per l'applicazione di risoluzioni sulla trasparenza del mercato. Read the full article
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dailygreenit · 3 years ago
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La Celidonia contro le verruche
La Celidonia contro le verruche
Le verruche sono infezioni virali causate dal Papillomavirus umano (HPV). Per risolvere questa problematica (che può colpire ad esempio dita, mani, piedi, viso o altre zone del corpo), solitamente viene consigliato l’uso di creme molto forti, azoto liquido fino ad arrivare alla microchirurgia. Ma prima di ricorrere a soluzioni drastiche la Fitoterapia ci offre le virtù di una pianta utilizzata…
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UMdL partecipa alla Giornata Mondiale contro il Cancro (WCD) 2020 organizzata dalla Union for International Cancer Control (UICC) e sostenuta dalla World Health Organization (WHO) e dalla International Agency of Research on Cancer (IARC). Come sempre in tutto il mondo sono programmati numerosi eventi a livello mondiale per sostenere l’iniziativa (www.worldcancerday.org/map).
Come si evince sul sito ufficiale della Giornata dalle ultime informazioni sul cancro si ha che:
SCELTE vs CAMBIAMENTI – Fino al 10% di tutti i tumori sono correlati a mutazioni genetiche; tuttavia, il fumo e l’abuso di alcol sono responsabili del 27% di tutte le morti dovute alle neoplasie.
SIAMO IMPORTANTI – Fino 3,7 milioni di vite – equivalente a tutte le guide e scout di sesso femminile presente negli Stati Uniti, in Canada e in Messico – potrebbero essere salvate ogni anno se solo venissero incrementate e migliorate le strategie di prevenzione, di diagnosi precoce e di trattamento.
CI SONO 9,6 MILIONI DI RAGIONI – Ogni anno muoiono a causa delle neoplasie 9,6 milioni di persone.  (quanto l’intera popolazione della Bielorussia o quanto quella della provincia di Hainan (in Cina) o quanto tutti gli abitanti della città di Jakarta).
SONO UN SOPRAVVISSUTO – Se tutte le 48,3 milioni di persone che sono in vita a distanza di 5 anni da una diagnosi di neoplasia si tenessero per mano per realizzare una catena umana sarebbero in grado di circondare tutta la Terra e qualcosa in più.
DENARO E BUON SENSO – Se 11 miliardi di dollari USA – pressappoco quanto l’intero fatturato annuale di Netflix – fossero destinati alla prevenzione dei tumori nei paesi a basso e medio reddito potrebbero essere risparmiati fino a 100 miliardi di dollari USA che vengono spesi per il trattamento delle neoplasie stesse.
1.160.000.000.000 – Si ritiene che costo economico totale per le neoplasie ammonti a 1.160 miliardi di dollari USA all’anno. Tale valore corrisponde all’incirca alla somma del Prodotto Interno Lordo (GPD) di Irlanda, Norvegia e Singapore [1,2].
VALE LA PENA FARLO – La vaccinazione delle adolescenti contro il papillomavirus che è stata effettuata nell’ultimo decennio nei paesi più sviluppati aiuterà a prevenire oltre 300.000 casi di tumore.
PICCOLI CAMBIAMENTI POSSO PORTARE A GRANDI CAMBIAMENTI – Liberare i luoghi di lavoro dal fumo può ridurre dell’80-90% l’esposizione collettiva al fumo passivo [3].
DOVE VIVI NON PUÒ DECIDERE SE TU POSSA VIVERE – Il 70% delle morti correlate al cancro avvengono in paesi a basso e medio reddito; oltre a ciò, il 90% dei pazienti oncologici di questi paesi non hanno accesso a servizi di radioterapia (uno dei principali trattamenti contro i tumori) [4,5].
Le azioni su cui si focalizza la Campagna di questa edizione della World Cancer Day (qui disponibili) sono:
Consapevolezza, conoscenza, miti e disinformazione – L’accesso alle informazioni e alle conoscenze sul cancro può renderci tutti più forti. Secondo uno studio su 8 tipologie di tumori molto comuni (vescica, intestino, mammella, cervice, melanoma maligno, utero, tumori ovarici e testicolari) realizzato nel Regno Unito, la sopravvivenza a tali neoplasie è 3 volte maggiore quando queste vengono diagnosticate precocemente [6].
Prevenzione e riduzione dei rischi – Oltre un terzo delle neoplasie sono prevenibili, il che significa che tutti possiamo ridurre il nostro rischio di sviluppare il cancro. Il fumo è correlato al 71% delle morte per tumore polmonare, il che corrisponde almeno al 22% di tutte le morte dovute alle neoplasie [7].
Equità nell’accesso ai servizi sanitari per il cancro – Diagnosi salva-vita , trattamenti e cure dovrebbero essere uguali per tutti; non ha importanza dove tu viva, quale sia il tuo reddito, la tua provenienza etnica o il tuo sesso.
Azioni del governo e responsabilità – I governi possono influenzare molti degli aspetti chiave atti a ridurre e prevenire il cancro.
Oltre il malessere fisico: l’impatto mentale ed emozionale – L’impatto delle neoplasie va al di là della salute fisica, agendo sul benessere mentale ed emozionale dei pazienti e di coloro che prestano loro assistenza.
Salvare vite, risparmiare denaro – Il costo economico sulle nazioni, a carico degli individui e delle famiglie ha un enorme peso sullo sviluppo economico e umano.
Ridurre le carenze nelle competenze – La carenza di personale sanitario qualificato è una delle principali barriere alla diffusione di una cura del cancro di qualità.
Lavorare assieme come un tutt’uno – Unendo le forze in campo, noi aiutiamo a potenziare gli sforzi che incentivano a rafforzare supporto, azione e responsibilità.
In oltre riveste grande importanza il reintegro in ambito lavorativo di tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza di una neoplasia o che siano costretti a convivere con essa. Grazie alla diagnosi precoce e all’efficacia dei trattamenti sempre più persone sono in grado di ritornare ad una vita occupazionale e sociale normale. In questi casi è particolarmente importante un mondo del lavoro che agevoli, tuteli e supporti il processo di re-inserimento in tutti i suoi aspetti.
In Italia l’ultimo Rapporto AIOM sui NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2019 [8] ci informa che secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) nel 2016 si sono verificato poco più di 179.000 decessi attribuibili a tumore (maligni e benigni), tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno. I tumori pertanto rappresentano la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Le neoplasie causano circa 3 decessi ogni 1.000 persone (circa oltre 485 persone al giorno. Tra tutti i decessi causati dalle neoplasie il tumore del polmone ne determina il 12%, il tumore del colon-retto il 7%, il tumore della mammella il 4%,  il pancreas il 4%, il fegato il 4%.
Riferimenti bibliografici
IARC World cancer report (2014) http://publications.iarc.fr/Non-Series-Publications/World-Cancer-Reports/World-Cancer-Report-2014
Knaul FM, Arreola-Ornelas H, Atun R, Mendez O, Guerrero R, Alsan M, Seinfeld J.: Investing in cancer care and control. Chapter 3 in: Knaul FM, Gralow JR, Atun R, Bhadelia A. editors for the Global Task Force on Expanded Access to Cancer Care and Control in Developing Countries. Closing the Cancer Divide: An Equity Imperative. Cambridge, MA: Harvard GlobalEquity Initiative; 2012. Distributed by Harvard University Press.
IARC Handbooks of Cancer Prevention, Tobacco Control, Vol. 13: Evaluating the effectiveness of smoke-free policies (2009: Lyon, France) Available from https://www.iarc.fr/en/publications/pdfs-online/prev/handbook13/handbook13.pdf, accessed on 03/02/2020.
World Health Organization (2017) Cancer Fact Sheet. [Accessed:03.02.20] http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs297/en/
Zubizarreta EH, Fidarova E, Healy B, Rosenblatt E. Need for radiotherapy in low and middle income countries – the silent crisis continues. 2015. Clin Oncol (R Coll Radiol) 27: 107-14
. Cancer Research UK. Survival three times higher when cancer is diagnosed early. https://www.cancerresearchuk.org/about-us/cancer-news/press-release/2015-08-10-survival-three-times-higherwhen-cancer-is-diagnosed-early.
GBD 2015 Risk Factors Collaborators. Global, regional, and national comparative risk assessment of 79 behavioural, environmental and occupational, and metabolic risks or clusters of risks, 1990-2015: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2015. Lancet. 2016 Oct; 388 (10053):1659-1724.
AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori) – I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2019 – AIOM, AIRTUM, PASSI, PASSI d’Argento, SIAPEC-IAP. Ed. Intermedia, 2019 Brescia. www.aiom.it/wp-content/uploads/2019/09/2019_Numeri_Cancro-operatori-web.pdf
Di seguito i link all’area del sito dove sono presenti i Comunicati Stampa della IARC tradotti in italiano (IARC Press Releases), precedenti Giornate Mondiali Contro il Cancro.
Ultimi aggiornamento il 03/02/2020,  Lucio Fellone ([email protected])
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World Cancer Day 2020 UMdL partecipa alla Giornata Mondiale contro il Cancro (WCD) 2020 organizzata dalla Union for International Cancer Control…
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effemerideitalia · 8 years ago
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Papilloma virus, in Italia il primo vaccino anti Hpv 9-valente
Papilloma virus, in Italia il primo vaccino anti Hpv 9-valente
Generazioni future libere dal Papillomavirus, uno dei virus più diffusi al mondo e secondo agente patogeno responsabile di cancro a livello globale. D’ora in poi, le ragazze e i ragazzi italiani potranno proteggersi con il primo e unico vaccino diretto contro nove tipi di Papillomavirus umano, finalmente disponibile anche in Italia.
Il 21 febbraio è stato, infatti, pubblicato in Gazzetta…
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rassegnanotizie · 5 months ago
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L'infezione da Papillomavirus umano (Hpv) è, tra quelle sessualmente trasmesse, la più diffusa in entrambi i sessi ed è causa di diverse forme di cancro che interessano genitali, ano, retto, bocca e gola. Tutti tumori legati all'Hpv che sarebbero altamente prevenibili - fino al 90% dei casi - attraverso la vaccinazione anti-Hpv. Eppure, anche se i vaccini contro questo virus sono disponibili dal 2006 e sono stati progressivamente introdotti nei piani nazionali di immunizzazione, sia l'introduzione che la copertura non raggiungono ancora livelli ottimali, in Italia come nel resto del mondo. Lo ricorda l'Istituto superiore di sanità (Iss) che coordina la Joint Action europea Perch (Partnership to Contrast Hpv). E proprio all'interno di questa iniziativa, l'Iss mette a disposizione da oggi sulla piattaforma https://www.eduiss.it un corso a distanza destinato agli operatori professionali sulla prevenzione dell'infezione. Il corso Fad, organizzato insieme all'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di molti altri centri italiani, è indirizzato alla formazione di professionisti sanitari coinvolti nella prevenzione e riduzione del cancro cervicale e altri tumori causati da Hpv. Alla fine i partecipanti saranno in grado di identificare le migliori strategie e gli approcci più efficaci per la prevenzione dell'infezione e per una comunicazione efficace con pazienti e caregivers. Il tempo per completare il corso e le attività connesse è di 16 ore e sarà possibile accedere alla piattaforma secondo le esigenze personali e professionali dei partecipanti in qualsiasi momento nell'arco delle 24 ore nel periodo di disponibilità (31 luglio 2024-16 dicembre 2024). Il corso, rivolto a oltre 10mila partecipanti, è destinato a tutti gli operatori sanitari e accreditato Ecm per tutte le figure professionali sanitarie. Al termine è previsto un questionario Ecm di valutazione della qualità percepita, la cui compilazione, insieme al superamento del test di valutazione finale, consentirà di ottenere 17,5 crediti. Dall'1 novembre 2022 in Europa è partita una Joint Action (Ja), coordinata dall'Iss, denominata Perch (Partnership to Contrast Hpv), a cui partecipano 18 Paesi europei e 34 organizzazioni con l'obiettivo di contribuire all'attuazione del Piano europeo di lotta contro il cancro (Europe's Beating Cancer Plan). Nello specifico, Perch contribuirà a raggiungere il primo obiettivo della strategia '90-70-90' dell'Organizzazione mondiale della sanità, ovvero raggiungere almeno il 90% della copertura vaccinale Hpv tra le ragazze, e se possibile anche tra i ragazzi, entro i 15 anni di età, attraverso i seguenti 4 obiettivi: migliorare la capacità degli Stati di pianificare e implementare campagne di vaccinazione anti-Hpv, attraverso la condivisione di esperienze e conoscenze; migliorare la conoscenza e la consapevolezza sulle malattie Hpv-correlate e sulla prevenzione in gruppi specifici (ragazze e ragazzi adolescenti); migliorare le conoscenze e le abilità degli operatori sanitari nella comunicazione sulla vaccinazione anti-Hpv; migliorare la raccolta dei dati e i sistemi di monitoraggio sulla vaccinazione anti-Hpv e sullo screening.
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newsnoshonline · 10 months ago
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Video: vaccini contro il cancro Vaccini contro il cancro: un’arma contro le malattie La maggior parte dei vaccini educano il sistema immunitario a riconoscere agenti patogeni prima che possano causare malattie. Analogamente, alcuni vaccini contro il cancro agiscono in modo simile. Vaccini preventivi e terapeutici Oltre ai vaccini preventivi, che proteggono da infezioni virali come il papillomavirus umano legato al cancro cervicale, sono in fase di sviluppo vaccini terapeutici per trattare il cancro una volta scoperto. Come operano i vaccini anticancro I vaccini terapeutici insegnano al sistema immunitario del corpo a riconoscere le cellule tumorali distinguendole da quelle sane. Gli scienziati identificano specifiche proteine prodotte
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lospeakerscorner · 6 years ago
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L’importanza del vaccino anti-papillomavirus
di Carlo Alfaro
Il vaccino anti-papillomavirus al centro della campagna Ficc/Aimac/ Lab Adolescenza/SIMA
Per implementare la vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (Hpv) tra i giovani, è stata avviata la campagna nazionale di comunicazione Ho una Storia da Raccontare … Dillo Con Parole …. Nostre, realizzata dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro (FICC), in collaborazione con AIMaC –…
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medicomunicare · 3 years ago
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Screening per il tumore del collo dell'utero
Screening per il tumore del collo dell’utero
I test impiegati nello screening per il tumore del collo dell’utero sono il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 30 anni e il test per Papilloma virus (HPV-DNA test) offerto ogni 5 anni alle donne tra i 30 e i 64 anni Introduzione Il tumore del collo dell’utero (o della cervice uterina) è al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che…
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scienza-magia · 5 years ago
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Tanti vaccini per il covid-19 ma ancora nessuna certezza
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La difficile strada verso un vaccino per il coronavirus. Lo sviluppo di un vaccino sembra la strada più razionale per contrastare la pandemia di coronavirus, ma le incertezze sulla sua efficacia e sulla sua durata sono varie. Inoltre, come spiega uno dei massimi esperti mondiali di biotecnologie, i tempi per la sua produzione e la distribuzione a tutta la popolazione mondiale potrebbero essere lunghi, e il costo estremamente elevato. In caso di epidemie di malattie infettive, il pensiero corre subito ai vaccini, per una buona ragione. Sono sicuri, relativamente costosi e hanno funzionato bene per malattie come il vaiolo, la polio, la febbre gialla e, più di recente, Ebola.
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Un vaccino arriverà altrettanto facilmente per il nuovo coronavirus? La risposta è forse sì, forse no. Il "forse sì" deriva dall'osservazione che negli studi sugli animali i coronavirus stimolano forti risposte immunitarie, che sembrano in grado di mettere fuori combattimento il virus. Il recupero di chi si ammala di Covid-19 può essere in gran parte dovuto a una risposta immunitaria efficace. Il "forse no" deriva dall'evidenza altrettanto forte, almeno con i precedenti virus SARS e MERS, che l'immunità naturale a questi virus è di breve durata. In effetti, alcuni animali possono essere reinfettati esattamente con lo stesso ceppo che ha causato la precedente infezione. Questo solleva altri interrogativi cruciali con risposte altrettanto ambigue. Se un vaccino si dimostrasse efficace, lo sarebbe a lungo? Ora come ora, non possiamo esserne sicuri. Quanto tempo ci vorrà perché sia sviluppato? Possiamo sperare che sarà sviluppato rapidamente, ma non possiamo essere certi. Per capire meglio questo, è importante capire in che modo il corpo si protegge dagli organismi invasori. Come il nostro corpo ci protegge dalle malattie Alcune barriere fisiche e chimiche – pelle, muco, acido gastrico – proteggono il corpo dalle infezioni 24 ore su 24. La prima linea di difesa è l'immunità innata, una risposta immunitaria immediata e non specifica alle moltitudini di virus e batteri estranei, o agenti patogeni, che incontriamo ogni ora di ogni giorno. Questa immunità include le difensine, le antiche proteine antimicrobiche che mobilitano le vie cellulari nella lotta contro gli agenti patogeni, e i macrofagi, i globuli bianchi che vanno a caccia di tutto ciò che è estraneo per divorarlo. L'obiettivo finale di una risposta immunitaria innata è quello di essere ampiamente efficace. Di solito ci riesce, ma non sempre.
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La seconda linea di difesa è l'immunità adattativa, in cui l'organismo sviluppa una risposta protettiva di lunga durata, specifica contro ciò che ha visto in precedenza. Essa sfrutta due branche del sistema immunitario: i linfociti B che producono anticorpi, e i linfociti T, che attaccano e uccidono i microrganismi invasori o le cellule colpite da questi microrganismi. In molti casi, l'immunità adattativa a una malattia dura a lungo: a volte dura una vita, spesso 10 anni o più. Altre volte la risposta immunitaria è di breve durata, come sembra nel caso del nuovo coronavirus, stando ai primi esperimenti. Non tutti possono tollerare di superare le due-otto settimane necessarie perché l'immunità adattativa si completi gradualmente, ed è qui che entra in gioco la vaccinazione. I vaccini prevengono la malattia simulando l'infezione, insegnando al sistema immunitario a riconoscere, ricordare e combattere un determinato agente patogeno prima che si verifichi l'infezione vera e propria. Anziché scatenare organismi virulenti nell'organismo, un vaccino costruisce l'immunità usando gli antigeni, le molecole virtualmente innocue che si trovano sulle superfici del patogeno. Gli antigeni sono abbastanza estranei da innescare la produzione di anticorpi, ma non abbastanza pericolosi da causare malattie. Grazie alla vaccinazione, ciò che il corpo normalmente imparerebbe a sue spese – in modo inaspettato, doloroso e con costi enormi  – può essere assimilato in condizioni controllate e con relativa facilità.   Tipi di vaccini Ci sono molti modi per sviluppare un vaccino in grado di contrastare con successo le malattie infettive. Il primo a essere inventato, il vaccino contro il vaiolo, utilizzava un Vaccinia virus vivo, abbastanza simile all'agente infettivo originale, ma non del tutto. A differenza della sua controparte che causa la malattia e che ha ucciso circa 300 mil
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ioni di persone nel suo periodo di massimo sviluppo, il Vaccinia virus causava solo sintomi lievi in pazienti sani. Questo metodo può essere replicato identificando un virus "simile" che innesca la risposta immunitaria desiderata senza scatenare effettivamente la malattia. Un'altra opzione è un ceppo attenuato del virus, utilizzata per sviluppare il vaccino contro la febbre gialla. Poiché il virus è ancora vivo, anche se indebolito, dà all'organismo un'istruzione duratura su come neutralizzarlo. L'immunità protettiva che ne risulta potrebbe durare decenni. Il problema principale di questo tipo di vaccino è che non tutti hanno un sistema immunitario abbastanza sano da gestire il virus vivo, a prescindere quanto è diventato debole. Nei vaccini morti, come il vaccino antipolio, il virus è stato inattivato e quindi non può replicarsi, il che significa che di solito devono esserne somministrate diverse dosi nel tempo. Nel caso dei vaccini subunitari, come quelli disponibili per l'epatite B e il papillomavirus umano (HPV), si iniettano nei muscoli specifiche porzioni del virus. Di solito vengono somministrati con adiuvanti, dosi di richiamo che inondano strategicamente il sito di iniezione di cellule immunitarie causando l'infiammazione. A differenza di altri tipi di vaccini, che possono causare complicazioni o addirittura morte in persone con immunodeficienze croniche o altre comorbilità, quasi tutti possono resistere alla risposta immunitaria innescata da un vaccino subunitario.
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Per rilasciare in modo sicuro i frammenti virali che costituiscono una sottounità vaccinale, gli scienziati purificano i composti proteici e li inseriscono in un virus innocuo, destinato a non sopravvivere a un pericoloso viaggio attraverso il corpo umano. Noti come vettori virali, questi sono stati utilizzati per creare il vaccino contro Ebola. Nel caso del nuovo coronavirus, per esempio, il vettore adenovirus sarebbe una scelta azzeccata. Per molti anni, le aziende biotecnologiche hanno tentato senza successo di produrre vaccini genetici, che usano il codice genetico al posto del virus vero e proprio o delle sue singole parti. Un candidato importante per il vaccino Covid-19 è basato sull'RNA, che il virus usa come codice genetico, ma non è ancora stato sperimentato. Poiché siamo nel campo dell'ignoto, non sappiamo quale tipo di vaccino funzionerà e la strategia migliore è quella di provarli tutti, compiendo uno sforzo enorme che fortunatamente è già in corso. Perché lo sviluppo del vaccino richiede così tanto tempo Perché Anthony Fauci dice che potrebbero volerci 18 mesi per produrre un vaccino sicuro e perfettamente funzionante? La difficoltà è trovare un vaccino che funzioni contro una malattia molto particolare, da un lato, e per tutta l'umanità dall'altro. Per questo motivo, normalmente lo sviluppo di un vaccino procede a un ritmo estremamente lento rispetto ad altri prodotti farmaceutici: non per mancanza di tentativi o di innovazione, ma perché la sicurezza dev’essere dimostrata al di là di ogni dubbio. I farmaci generalmente sono prescritti a persone malate in base alle necessità; i vaccini generalmente sono somministrati in massa a persone sane.  Quando si somministrano trattamenti sperimentali a pazienti ricoverati in ospedale ci vogliono un paio di giorni per determinarne la sicurezza e l'efficacia; quando si iniettano i vaccini in soggetti non ancora malati, potrebbero volerci anni. Aggiungete la sfida a più livelli di produrre e distribuire un bene confezionato in un mercato globale volatile, considerate una stima di centinaia di milioni di dollari di costi, e voilà: capirete perché molti esperti dubitano che avremo un vaccino Covid-19 già in autunno.
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L'autore Biologo, imprenditore e filantropo, William A. Haseltine è stato professore alla Harvard Medical School e alla Harvard School of Public Health, ed è noto per le sue ricerche pionieristiche su cancro, HIV/AIDS e genomica. © www.williamhaseltine.com Sappiamo che alcune risposte anticorpali possono realmente peggiorare una malattia. E' stato così molto di recente per il virus della dengue nelle Filippine, e c'è qualche indicazione che problemi di questo tipo potrebbero sorgere con il nuovo coronavirus. Se un vaccino deve essere somministrato a una parte considerevole della popolazione umana, spetta a noi procedere con la massima cautela. Dobbiamo comunque muoverci il più velocemente possibile con il maggior numero possibile di risorse, ma dobbiamo farlo con prudenza, o rischieremmo di esacerbare la diffusione dell'attuale pandemia. Dobbiamo testare rigorosamente le decine di candidati al vaccino in corsa per trovarne uno che funzioni, e questo richiederà ingenti finanziamenti. In media, sottoporre un vaccino ai test clinici può costare 25.000 dollari o più a partecipante. E potrebbero essere necessari anche decine di migliaia di partecipanti per garantire che un candidato al vaccino sia efficace e sicuro. Ciò significa che servirebbero oltre 250 milioni di dollari solo per reclutare soggetti per un singolo candidato al vaccino. Moltiplicando quei 250 milioni di dollari per 10 – il numero minimo di vaccini, a mio parere, che devono raggiungere questo stadio – e aggiungendo i costi della ricerca e dello sviluppo di un processo di produzione, e la somma totale potrebbe essere di circa 10 miliardi di dollari. Ma anche 10 miliardi di dollari sarebbero un prezzo basso da pagare per sviluppare un mezzo in grado di fermare una pandemia che sta paralizzando le economie di tutto il mondo. Qualunque sarà la cifra necessaria per sviluppare un vaccino valido, ne varrà la pena. Non possiamo permetterci di non farlo.  (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Scientific American" il 6 aprile 2020. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) 
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medicomunicare · 5 years ago
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Screening per il tumore del collo dell'utero
Screening per il tumore del collo dell’utero
Il test impiegato nello screening per il tumore del collo dell’utero è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni
Il tumore del collo dell’utero (o della cervice uterina) è al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che colpiscono le donne.
Il tumore è causato da un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV), che si…
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purpleavenuecupcake · 7 years ago
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Tumori organo genitale uomo, i controlli salverebbero tantissime vite. Ecco il vademecum
Otto uomini italiani su dieci non vanno dall'urologo nemmeno una volta nella vita, rischiando di scoprire troppo tardi tumori come il cancro del testicolo o quello del pene che invece, se diagnosticati e trattati in fase iniziale, si curano bene e possono guarire. A rilanciare l'allarme in vista della Festa del papà del 19 marzo sono gli esperti dell'Istituto nazionale tumori di Milano, firmando un vademecum che insegna a proteggersi. Nel 2017 nel nostro Paese sono stati stimati circa 2.500 tumori al testicolo, la neoplasia più frequente negli uomini under 50 (specie dai 18 ai 35 anni), fascia d'età in cui rappresenta il 12% del totale casi incidenti. Sempre l'anno scorso in Italia sono state calcolate 500 diagnosi di cancro al pene, più diffuso negli ultra 50enni, con un picco dopo i 75 anni. "Stupisce come ancora oggi ci siano uomini che arrivano dall'oncologo con una patologia in fase avanzata", afferma Roberto Salvioni, direttore della Struttura complessa di Chirurgia urologica dell'Int. Eppure, secondo i medici dell'Irccs "basterebbe poco per cambiare l'approccio dei maschi alla prevenzione e alla diagnosi precoce: educarli fin da piccoli a un'attenta igiene e all'autocontrollo dei genitali sono le due regole salvavita che tutti dovrebbero rispettare a partire dai 10 anni". "Ai bambini va insegnato come detergere correttamente le parti intime prima dell'inizio della vita sessuale. Questo vale sempre e soprattutto per gli uomini che alla nascita non sono stati sottoposti alla circoncisione. Oggi, infatti, è scientificamente assodato che nelle popolazioni maschili in cui è diffusa questa pratica il rischio di tumore del pene è molto basso. Imparare a detergersi accuratamente evita anche la fimosi, il principale fattore di rischio per la neoplasia". Il momento dedicato all'igiene personale è inoltre un'occasione preziosa per controllare i testicoli, come conferma l'American Cancer Society: l'acqua calda, spiegano gli specialisti, rende più facile la palpazione. Per Salvioni la priorità è "scardinare quei tabù che in molte famiglie sono ancora purtroppo ben radicati. Non c'è nulla di male nel toccarsi, anzi. Proprio toccandosi i testicoli nel momento dell'igiene quotidiana è possibile cogliere differenze nella forma o nella consistenza, che potrebbero essere un segnale precoce di malattia. Così come, osservando e palpando il pene, si possono scoprire macchie, rigonfiamenti o in generale qualcosa di diverso dal solito, da segnalare al proprio medico". Promosso anche il vaccino contro il Papillomavirus umano, perché contrarre l'infezione aumenta il rischio di cancro da 4 a 8 volte. La vaccinazione anti-Hpv è gratuita per i dodicenni, così come già per le ragazzine, ed è stata introdotta anche per i maschi la chiamata attiva con invito dell'Asl. Il problema è che non in tutta Italia le opportunità sono le stesse. "E' una questione da risolvere in tempi rapidi perché stiamo notando un abbassamento dell'età di insorgenza del tumore del pene legato alle infezioni da Papillomavirus: circa il 30% dei casi fra gli under 50 sono causati dall'Hpv". "Rendere disponibile la vaccinazione su tutto il territorio nazionale però non è sufficiente. Occorre potenziare l'informazione ai genitori di figli maschi sull'efficacia protettiva del vaccino nei confronti di questo carcinoma. Il condom è un'efficace barriera e per questo va sempre utilizzato, ma non permette una protezione totale contro il virus". Il messaggio sempre valido è giocare d'anticipo: "Il cancro del testicolo si cura con successo in 9 casi su 10 quando la diagnosi è precoce. La chirurgia è la terapia principe, ma va eseguita solo in centri di eccellenza. Abbiamo dati positivi elevati anche per quanto riguarda il tumore del pene: se viene colto precocemente, è possibile intervenire con un mix di laser e chemioterapia, con la conservazione dell'organo in oltre 6 casi su 10. Ed ecco il vademecum per lui: 10 consigli in tutto, 5 per un tumore e 5 per l'altro. Le regole per la prevenzione Controllare regolarmente fin dalla nascita la posizione dei testicoli e, in caso di mancata discesa di uno dei due, parlarne col pediatra per valutarne la correzione chirurgica. Il criptorchidismo può infatti aumentare fino a 10 volte il rischio di tumore, ma le probabilità si riducono se l'anomalia viene corretta: il pericolo è moltiplicato per due se l'intervento avviene prima dei 6 anni di età, per 5 se è entro i 13 anni; Eseguire l'autopalpazione dei testicoli dalla pubertà in poi: effettuare una leggera pressione coi polpastrelli su tutta la superficie e verificarne anche aspetto e colore. Se il controllo viene eseguito regolarmente, si impara a riconoscere gli eventuali cambiamenti da segnalare tempestivamente al medico; Valutare col medico un calendario di controlli se la mamma durante la gravidanza è stata esposta in modo protratto e intenso a sostanze che interferiscono con l'equilibrio endocrino, in particolare a pesticidi e a cloruro di polivenile (Pvc). Lo stesso vale se l'esposizione è avvenuta nei primi 3 anni di vita; Non fumare: il fumo raddoppia il rischio di cancro dei testicoli; Mantenere il diabete sotto controllo, se c'è: può incrementare le probabilità di infezioni alla pelle, compresa quella del pene. Prevenzione: Detergere le parti intime 2 volte al giorno e dopo ogni rapporto sessuale, sollevando il glande in modo da rimuovere bene le secrezioni che si raccolgono nel solco. La cura deve essere costante e deve iniziare dai 10 anni d'età; Effettuare la vaccinazione anti-Hpv agli adolescenti, preferibilmente nell'arco del dodicesimo anno di vita; Utilizzare sistematicamente il profilattico, che va indossato già durante i preliminari; Mantenere accuratamente coperti i genitali in caso di terapia con psoraleni e raggi Uva. Questo trattamento, usato per la cura della psoriasi, può aumentare il rischio di cancro del pene; Non fumare. Il fumo danneggia il Dna delle cellule dell'organo, favorendone la trasformazione in cellule oncogene. Read the full article
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