#Pamela Trappola
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Divine Issues: Mama Crocodile and the trickster heart
@adrianasunderworld @mangacupcake
#Pamela Trappola#Pamela Hearts#Mama Zigvolt#Elvinia Zigvolt#Elvinia Nadia#Marron Draws#Marrondraws#twisted wonderland#twisted wonderland oc#Divine Issues
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It took me a few months, but I made Parker's relationship chart! She's not based off Panic for nothing
Housewardens: She is terrified of each and every housewarden. Slightly less scared of her own, but each of them are powerful and they just scare her shitless
Savannaclaw House: Along with fearing them, she also just hates them, cause they're the "jock type" and just thinks they're boorish, brutes who have nothing better to do than get stronger and shit.
Ace Trappola: Ace reminds her of Pamela, so they get along rather well. If Parker can come up with a prank idea, Ace is using it on Riddle
Epel Felmier: Epel is one of the nicest boys, so Parker isn't scared of him. And because Parker is the cutest thing on two legs, Epel has a crush on her. Parker, however, does not feel the same way
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Settimana Saw: Saw VI - Credi in lui
Titolo originale Saw VI Paese di produzione USA Anno 2009 Durata 90 min Genere orrore Regia Kevin Greutert Sceneggiatura Patrick Melton, Marcus Dunstan Interpreti e personaggi Tobin Bell: John Kramer Costas Mandylor: Mark Hoffman Mark Rolston: Dan Erickson Betsy Russell: Jill Tuck Shawnee Smith: Amanda Young Peter Outerbridge: William Easton Athena Karkanis: Lindsey Perez Samantha Lemole: Pamela Jenkins Tanedra Howard: Simone Bethson Marty Moreau: Eddie Shawn Ahmed: Allen Janelle Hutchinson: Addy Caroline Cave: Debbie George Newbern: Harold Habbott Shauna MacDonald: Tara Abbott Devon Bostick: Brent Abbott Darius McCrary: Dave Shawn Mathieson: Josh Melanie Scrofano: Gena Karen Cliche: Shelby James Gilbert: Aaron Larissa Gomes: Emily Billy Otis: Cecil Adams James Van Patten: Adam Heffner Elle Downs: Elis Denlon Mpho Koaho: Timothy Young Scott Patterson: Peter Strahm Mike Butters: Paul Stallberg Joris Jarsky: Seth Baxter Angus Macfadyen: Jeff Reinhart Bahar Soomekh: Lynn Denlon Niamh Wilson: Corbett Reinhart Jeff Pustil: Bernie Feltman Oren Koules: Donnie Greco Leigh Whannell: Adam Faulkner Trama Saw 6 riparte proprio da dove era finito l'episodio precedente. Ora che l'agente speciale Strahm è morto, é il detective Hoffman a prendere in mano la mostruosa eredità di Jigsaw. Mentre l'FBI si avvicina sempre più alla soluzione, Hoffman si prepara per piazzare l'ultimo agghiacciante tassello del piano mortale di Jigsaw. La soluzione stavolta è veramente vicina.
Trama
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Curiosità
In questo episodio comprare la vincitrice del reality show Scream Queens, Tanedra Howard.
Una dei tre giudici del programma è Shawnee Smith, che interpreta Amanda.
Opinione
Si apre da dove si era chiuso il precedente capitolo, con Hoffman che è sopravvissuto alla trappola che ha ucciso Strahm. Ma i pericoli per lui non sono terminati, perché John ha lasciato dietro di sé qualcosa per la sua ex moglie, un'eredità che scopriremo presto...
John ti ha lasciato solo cinque buste.
La sesta era per me, è questa la volontà di John.
Intanto un altro gioco è iniziato: William Easton, un imprenditore nel campo delle assicurazioni mediche, viene rapito e si trova in mezzo alla prima di tante trappole che dovrà superare per salvare la sua famiglia.
La storia anche in questo caso si divide in due, da una parte il gioco e dall'altra la polizia, che cerca di scoprire chi possa essere coinvolto nella storia mentre Hoffman cerca di depistare le indagini per uscirne pulito. Interessante ed originale, che propone nuovi elementi che porteranno ad un 'ennesimo finale shock che ribalterà le carte in tavola.
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Crisula Stafida biografia e carriera
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Crisula Stafida biografia e carriera
Crisula Stafida è una nota attrice italiana.
Ormai da più di 15 anni ha raggiunto una popolarità non indifferente, sia in televisione che sul grande schermo. Il suo talento non è di certo passato indifferente, tanto da essersi affermata anche nel mondo del teatro. Ma cosa sappiamo esattamente della biografia di Crisula Stafida?
Scopriamo qualcosa in più della sua vita!
Crisula Stafida età
Crisula Stafida ha 38 anni ed è nata il 16 novembre del 1981 a Roma.
Il suo nome vero è Crisula Secco: il cognome Stafida è in realtà quello di sua madre di origini italo-greche. Il padre invece, è italiano.
Durante l’adolescenza, abbandonò la capitale per studiare in Trentino. Una volta raggiunta la maggiore età ha deciso di trasferirsi a Milano. Qui Crisula ha iniziato a gettare le basi per la sua carriera, facendo formazione nel teatro.
Infatti, iniziò a studiare presso “l’Accademia Biosofica”, che le consentì di partecipare a vari spettacoli. Dopodiché, intraprese un corso di doppiaggio presso la DEA Digital. Successivamente, la Stafida decise di tornare a Roma.
Da quel momento, si occupò solo ed esclusivamente di teatro, facendo vari stage e spettacoli. Tra le sue prime esperienze lavorative troviamo una serie di cortometraggi, effettuati presso l’École Supérieure d’Audiovisuel (ESAV) di Tolosa e l’Ecole Superieure d’Etudes Cinematographiques (ESEC) di Parigi.
Crisula Stafida carriera
Tuttavia, il suo primo vero e proprio esordio al cinema avvenne nel 2006, per il film Nero bifamiliare di Federico Zampaglione.
Non molto dopo, partecipò a vari episodi di R.I.S. – Delitti imperfetti e Distretto di Polizia 6.
L’anno successivo entrò a far parte del cast de Il soffio dell’anima e Il peso dell’aria. Stafida è nota anche come la protagonista femminile del film fantasy Arachnicide e del videoclip di Gigi D’Alessio “Superamore”. Nel 2010 comparì nella commedia pulp Ganja Fiction e poi ne Il marito perfetto di Lucas Pavetto. Qui interpreta il personaggio di Viola, ottenendo il titolo di migliore attrice protagonista.
L’ultimo decennio è stato per Crisula ricco di soddisfazioni. Ad esempio, nel 2014 diventa protagonista del cortometraggio Angelika. Successivamente veste i panni di “Pamela” per il film Short Skin. Quest’ultimo fu presentato in anteprima nazionale al Festival di Venezia 2014 nella sezione “Biennale College”.
Nel 2016 invece, prende parte alla fiction per Canale 5 Matrimoni e altre follie, dove interpreta “Lavinia”. L’anno successivo diventa protagonista del film The Antithesis, nelle vesti della geologa Sophi Vaiani. Tra le sue esperienze lavorative più recenti c’è la sit com Ricci & Capricci e il film TV per Italia 1 Din Don – Il ritorno.
Attualmente, Crisula Stafida conduce “Una nuova vita”, a fianco di Claudio Guerrini. Questo programma (in onda dal 3 luglio su La5) è un talk che raccoglie sogni, speranze e ambizioni.
Crisula Stafida cinema
La carriera di Crisula Stafida è ricca di esperienze lavorative. Ecco le più significative riguardanti il mondo del cinema:
Nero bifamiliare, regia di Federico Zampaglione (nel 2006)
Il soffio dell’anima, regia di Victor Rambaldi (nel 2007)
Il peso dell’aria, regia di Stefano Calvagna (nel 2007)
Arachnicide, regia di Paolo Bertola (nel 2008)
Ganja Fiction, regia di Mirko Virgili (nel 2010)
Tulpa – Perdizioni mortali, regia di Federico Zampaglione (nel 2013)
Insane, regia di Eros D’Antona (nel 2014)
Short Skin – I dolori del giovane Edo, regia di Duccio Chiarini (nel 2014)
The Antithesis, regia di Francesco Mirabelli (nel 2017)
Din Don – Il ritorno, regia di Paolo Geremei (nel 2019)
Crisula Stafida cortometraggi
Everyday Passion, regia di Gianni Catani (2008)
Ganja Fiction, regia di Mirko Virgili (2008)
Diario di una trappola, regia di Lucio Gardin (2013) – Campagna nazionale contro la ludopatia
Martyn, regia di Francesco Picone (2013)
Angelika, regia di Federico Greco (2014)
Mediometraggi Modifica
Il marito perfetto, regia di Lucas Pavetto (2010)
Crisula Stafida televisione
Anche dal punto di vista televisivo, la Stafida ha partecipato a diversi programmi, tra cui:
Distretto di Polizia 6, regia di Antonello Grimaldi e Claudio Norza – Serie TV (nel 2006)
R.I.S. – Delitti imperfetti, regia di Alexis Sweet – Serie TV (nel 2006)
Matrimoni e altre follie, regia di Laura Muscardin – Serie TV (nel 2015)
I delitti del BarLume, regia di Roan Johnson – Serie TV (nel 2017)
Ricci & Capricci, regia di Alessandro Scuderi – Sit com TV (nel 2019)
Gym me’5, regia di Claudio Semboloni – format TV per La5 (nel 2019)
Din Don – Il ritorno, regia di Paolo Geremei (nel 2019) – film TV
Una Nuova Vita, regia di Luca Celia – programma TV (nel 2020) – Conduttrice
Crisula Stafida teatro
L’attrice Crisula Stafida può vantare di varie esperienze nel mondo del teatro, come ad esempio:
Taxi a due piazze, regia Achille Mellini (nel 2001)
Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, regia di Enrico Maggi (nel 2002)
Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters, regia di Enrico Maggi (nel 2004)
Il peccato originale, regia di Gerard Amato (nel 2007)
Crisula Stafida pubblicità
Per chi non lo sapesse, Crisula Stafida ha esperienza anche nel campo della pubblicità. Infatti, l’attrice italiana ha preso parte ai seguenti spot:
Campagna affissioni Coca-Cola presso il London Airport (nel 2010)
Maison d’abbigliamento Kujta & Meri (nella stagione 2012-2013)
Sciacca Film Fest, protagonista dello spot ufficiale (nel 2016)
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“Così divenni un sognatore… ero ansioso, appassionato, senza ordine”. Le lettere di Coleridge, il romanzo del Romanticismo inglese
C’è un equivoco con la generazione romantica. Intanto, manca una semantica comune a livello europeo inizio Ottocento: Novalis è un barone tedesco che vuole fare della vita un romanzo “che noi stessi scriviamo” e non si offre per un paragone con gli inglesi Wordsworth & Coleridge i quali partono in tromba e a 30 anni sono risucchiati dall’oppio.
In seconda battuta, dentro la parola ‘romantico’ cavata dal frasario della dottrina di Schiller & Schelling l’idea portante è costruire un romanzo, Roman in tedesco, e non una poesia. Il movimento die Romantik – al femminile – è una corrente che i tedeschi fondano sul primo romanzo di sempre, il Chisciotte: lì dentro vanno a trovare un lato umoristico che forse a noi è sfuggito.
Perciò romantici per fare romanzi, non poesie. Chi compone poesia è il movimento Tempesta e Impeto, Sturm und Drang che però precede di un ventennio il movimento romantico. Quella era poesia, tutto sommato, da Antico regime anni Settanta. Quando poi si tratta di puntare tutto su Napoleone, fioriscono i romanzi. Ma questo vale per la Germania, l’Inghilterra fa storia a sé ed è in questo momento che comincia il suo lungo isolamento che la condurrà a produrre i suoi romanzi autoreferenziali fino a sbattere nel vicolo cieco dei Vittoriani.
*
Tirando le somme, nella poesia romantica hai uno sfogo, non senti la premura di ritrovare il dettaglio che invece è l’obiettivo del romanzo. Quindi se cerchi un romanzo dei poeti romantici devi andare a trovarlo nelle loro lettere. Ed è una ricerca gratificante. Quando scorri il carteggio di Samuel Coleridge (1772-1834) giovane trovi tante piccole verità: la morte del padre, i fantasmi inventati come in un racconto arabo, il gatto comprato per spaventare la fidanzatina. Come una letteratura autonoma che afferra i dettagli, vi avvicina sopra la lente e – tocco finale – riesce a mettere in ridicolo tutte le pretese universalizzanti che la poesia ha il vizietto di trarre dai dettagli intestinali. A volte, leggendo Coleridge privato, si ha la sensazione che tutti i volti e i luoghi presi dal suo sguardo cinematografico siano così troppo inglesi da sembrarci assurdi. E forse questa è la più bella “universalizzazione” delle sue scritture su fatti minimi.
*
Quanto a Samuel Coleridge, basta dire che perse il padre a nove anni e quindi i criticoni hanno sostenuto la teoria del carro attrezzi. Coleridge, a sentir loro, avrebbe covato a lungo il suo senso di colpa, fino ai suoi 23 anni, fino alla Ballata del vecchio marinaio, quando l’orfano tragico si è rappreso in versi. Può anche essere. Queste lettere possono rivelarsi una cura interessante per chi i genitori non li ha conosciuti o per chi, come Coleridge, non li ha avuti abbastanza. (E certamente la cura funzione anche per chi non ne può più dei suoi maggiori)
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Vi metto in guardia. È letteratura eroica. Quando Coleridge fu chiamato alle armi a 22 anni chiuse la lettera di convocazione del comandante, il parente James Coleridge di stanza a Tiverton, scusandosi del ritardo: Sono un cavaliere assai indocile (a very indocile equestrian).
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W. B. Yeats, che del padre artista John ne ebbe abbastanza impiegando del tempo a uscire dalla sua ombra, aveva i numeri per capire i romantici. C’è questa lettera al padre (a 40 anni!) dove gli esprime il suo punto di vista sulla situazione. Parla di Wordsworth ma vale pari pari per Coleridge: “Nei suoi poemi della maturità Wordsworth mi colpisce perché è come se stia sempre a distruggere la sua esperienza poetica, che era chiaramente di valore incomparabile, per mezzo del suo potere riflessivo. Il suo intelletto era però tutto un luogo comune, e sfortunatamente gli era stato insegnato a rispettare quello e basta. Riteneva che la sua esperienza poetica non fosse come la vediamo noi, ‘incomparabile’, considerandola bensì come un meccanismo che potesse esser imbrigliato dal suo intelletto. È tutto ripieno di utilitarismo e di qui capisci perché mai per tutto il resto della vita è come se sia sempre volto all’indietro come verso una visione perduta, una felicità perduta”. Coleridge ci manda ancora i suoi segnali, è un richiamo spinto alla vita dove senti che la prima maturità, tra i 21 e i 25, è un luogo iperletterario. Non c’è chiarezza, tutto è indistinto e la meraviglia ti scorta passo passo.
*
Wordsworth rimase orfano di madre a 8 anni e Coleridge di padre alla stessa età. Poi presero strade diverse: il primo andò verso le rivendicazioni operaie, il secondo si mosse in direzione platonica servendosi di oppiacei. Questi erano i romantici inglesi. Da ragazzi avevano gettato le loro fondamenta. (Andrea Bianchi)
***
A Thomas Poole 9 ottobre, 1797
Mio caro Poole,
Siccome da bimbetto dopo colazione mio padre mi dava un mezzo centesimo per comprarmi un tortino per la cena e mio fratello non l’aveva mai, la bambinaia prese a guardarmi con antipatia. Io comunque il sabato e la domenica mi concedevo il mio bacon e fagioli. Ma incominciai a diventare ansiosamente triste e timoroso, e per giunta un contatore di storie; e i ragazzi a scuola si allontanavano da me e mi tormentavano sempre e non ebbi grandi gioie dai giochi di cortile, però leggevo senza sosta. La sorella di mio padre aveva un negozio di cianfrusaglie a Crediton e lì lessi tutti quei piccoli libri a copertina dorata che erano disponibili e allo stesso modo tutti i libri che la copertina non l’avevano più: Tom Hickathrift, Jack il grande assassino, etc., etc., etc., etc. E avevo l’abitudine di appoggiarmi al muro e buttarmi giù sinché i miei spiriti se ne andavano verso l’alto e me ne correvo fuori verso lo spiazzo della chiesa mettendo in scena tutto quel che avevo letto, arrivavo fino ai pontili, ai campi d’ortiche (pungenti e non). A sei anni avevo letto Belisarius, Robinson Cruusoe e Philip Quarles e poi scoprii Le Mille e una notte, in particolare un racconto (l’uomo che fu indotto a cercare la vergine pura) mi fece un’impressione così profonda (lo lessi mentre mi madre stava riparando i suoi calzini) che fui perseguitato dagli spettri ogni volta che mi trovavo al buio (…) A questo punto mio padre studiò gli effetti della lettura su di me e bruciò i libri. Così divenni un sognatore e presi un’indisposizione per le attività fisiche; ero ansioso, appassionato ma senza ordine e siccome sapevo leggere e scandire le parole e avevo una memoria e una comprensione incanalate a forza in una maturità del tutto innaturale, ero adulato (e me ne meravigliavo) dalle donne di una certa età. Prima degli otto anni ero un carattere (…) nella prossima ti dirò della morte di mio padre. Dio ti benedica, mio caro Poole, benedica te e il tuo affezionato.
S.T. Coleridge
*
A Thomas Poole 16 ottobre 1797
Caro Poole,
(…) Mio padre (che aveva così poca ambizione di genitore dentro di sé da destinare i suoi bambini alla vita da fabbro etc., e non ci riuscì per l’orgoglio di mia madre e per il suo spirito di ingrandire la famiglia) – mio padre si era insomma risolto che io diventassi parroco. Leggevo ogni libro che mi capitasse a tiro senza distinzione e lui mi metteva sulle sue ginocchia per fare insieme lunghi discorsi. Ricordo che a otto anni andammo insieme a un miglio dall’ultima casa di contadino a Ottery e lui mi diceva i nomi delle stelle e come Giove era migliaia di volte più grande del nostro mondo e che le altre stelle splendenti erano soli con mondi che giravano loro intorno; tornati a casa, mi mostrò come giravano intorno. Lo ascoltavo con profonda delizia e ammirazione ma senza la minima meraviglia o incredulità. La mia mente era abituata al Vasto, alle letture delle favole e dei geni della lampada etc. e non trattavo mai i miei sensi, in alcun modo, come criteri per credere. (…)
Dopo un viaggio a Plymouth tornò a casa e ci disse che quando aveva dormito fuori aveva fatto un incubo dove la Morte gli appariva come di solito la raffiguriamo e l’aveva toccato col suo dardo. (…) A casa andò a letto e si lamentò dell’intestino. Mia madre gli portò dell’acqua con della menta pepata e lui dopo una pausa disse “sto molto meglio, cara” e si coricò di nuovo. Dopo un minuto mia madre sentì qualcosa venire dalla sua gola e gli parlò ma lui non rispose. Gli si rivolse invano. Il suo singhiozzo mi risvegliò e io dissi “papà è morto”. Non sapevo che lui fosse tornato a casa ma mi aspettavo una qualche bugia al riguardo. Come venissi a pensare della sua morte non saprei dire; ma andò così. Era morto. Forse per apoplessia. Era un Israelita ma senza acume, semplice, generoso, prendeva qualche passo delle Scritture nel suo senso letterale ed era sempre indifferente al bene e al male di questo mondo. Dio ami te e il tuo
S.T. Coleridge
*Thomas Poole (1766-1837) fu filantropo e sostenitore di Wordsworth & Coleridge.
*
A Mary Evans 13 febbraio alle undici di notte
(…) I migliori giudici continuano a dire (e sbagliano anche i migliori) che mi sono fatto assai caruccio ultimamente. Tu prega che io sia aggraziato ma senza esser vanesio. Dopo aver letto Pamela e gli altri romanzi come si fa a non sentire che trappola pericolosa sia la bellezza? La bellezza è come l’erba che cresce al mattino ed è bella che contratta prima di notte. Mary! Non esser vanesia per la tua bellezza!!!
Ho una gatta. Nella strana raccolta di animali di cui mi circondo, penso sia necessario averne qualcuno che sia quieto e di bell’aspetto e che tenga vivo il mio senso sociale. La mia micia, come il suo signore, è un bruto assai gentile e mi comporto col massimo riguardo nei suoi confronti. E davvero il gatto è un animale che val la pena avere. Sinora avevo conosciuto gatti assai maliziosi ma erano comunque belli vecchi – e comunque le loro zampe non sono come le tue mia cara gatterella. Mi auguro che tu perda prima o poi quella pessima abitudine di star attacca al caminetto. Non fa troppo freddo ora.
NB Se mai ti sentissi voglia di passare a visitarmi a Cambridge, ti prego di non considerare di impedimento la mia micia. La terrò con una catenella mentre sei qui.
S.T.C.
*Mary Evans (1770-1843) fu il primo accendino estetico di Coleridge. La donna riuscì a salvarlo in due circostanze: la prima volta sposando un ignoto e non lui; la seconda, trattenendolo dalla follia di emigrare nelle foreste della Pennsylvania.
**traduzione di Andrea Bianchi da Samuel Coleridge, Letters in two volumes, Houghton, Mifflin & Company, Boston 1895; in copertina: Coleridge in un ritratto di Peter Vandyke del 1795 alla National Portrait Gallery
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Enzo Capo ex corteggiatore di Uomini e donne pizzicato al bar con una mora parla di trappola
Enzo Capo ex corteggiatore di Uomini e donne pizzicato al bar con una mora parla di trappola
E ora veniamo un attimo a palarvi di Enzo Capo e Pamela Barretta. E di questa foto che sta circolando nel web che sono sincera mi sta lasciando abbastanza allibita sulla ex coppia di Uomini e donne.
Ex coppia in quanto io ormai lo sto dicendo da tempo , in questa coppia formata da Enzo Capo e Pamela Barretta non vedo futuro. Ma solo passato. Certo sono sincera il problema, o meglio uno dei…
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Continuano ad Imperia gli appuntamenti con la rassegna letteraria APERILIBRO 2018
Mercoledì prossimo incontro con il giornalista Francesco Basso e la psicologa Lara Volpe
# È iniziata a metà giugno la rassegna letteraria “APERILIBRO 2018”, che ogni mercoledì alle ore 18, nella suggestiva cornice dei Bagni Tapas, al Prino, fa conoscere autori e autrici legati al nostro territorio. Organizzata da Geneviève Alberti, la rassegna intende promuovere e valorizzare gli scrittori ponentini. Da Vezzaro e Bracco con “Imperia sconosciuta” che ha inaugurato la rassegna, a “Raccontare Imperia Vol 2” la raccolta di racconti curata da Francesco Basso, alla “Trappola del testo” del professor Saverio Zumbo, che ha radunato gli amanti del Maestro Stanley Kubrick, la rassegna proseguirà anche a luglio e agosto. Il primo mercoledì di luglio ha dato spazio al romanzo d’esordio di Luca Barozzi, “Oltre il sogno… il vento” , l’11 luglio ci sarà Francesco Basso con l’horror “New York Inferno”, in cui la presentatrice Genevieve Alberti sarà coadiuvata dalla Dottoressa Lara Volpe, psicologa clinica e psicoterapeuta, che interpreterá in chiave psicoanalitica il romanzo del giovane autore. Il 18 si riparlerà d’amore con il pluripremiato “Canzoniere” di Maurizio Donte. L’ultimo mercoledì di luglio si tingerà di giallo con il romanzo “99 passi” di Pierantonio Ghiglione. Ogni presentazione è corredata dalle letture dell’attrice Pamela Pepiciello. Il calendario di agosto è in lavorazione ma si può già anticipare che sarà netta la presenza femminile
Christian Flammia – 10 07 2018
Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
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Quezzi.it
AlfaRecovery.com
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Il Secolo XIX
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Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
Continuano ad Imperia gli appuntamenti con la rassegna letteraria APERILIBRO 2018 Continuano ad Imperia gli appuntamenti con la rassegna letteraria APERILIBRO 2018 Mercoledì prossimo incontro con il giornalista Francesco Basso e la psicologa Lara Volpe…
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In tanti mi hanno segnalato il testo pubblicato dal sito Imolaoggi dal titolo “Macerata: chi ha sparato davvero ai migranti?” a firma Armando Manocchia, già noto per le sue simpatie e sostegno per la Lega Nord.
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L’inizio non è dei migliori:
Questa vicenda ha distolto l’attenzione dall’atroce assassinio di Pamela, ha ribaltato la situazione ed ha focalizzato l’attenzione dei media sugli stranieri feriti, distraendo così i più suggestionabili dalla morte della 18enne.
Nessuno pretende di distrarre da ciò che è accaduto a Pamela Mastropietro, delitto per il quale una persona è stata arrestata, ma già il citarla in quel modo equivale ad usarla per distogliere a sua volta da un fatto estremamente grave avvenuto a Macerata, episodio che la stessa madre della ragazza ha condannato con decisione.
L’autore di ImolaOggi non è la prima persona che esprime un tale giudizio, c’è chi addirittura ha preteso che l’atto terroristico fosse una trappola per la Lega Nord, qualcuno ha azzardato domandare se fosse un agente dei servizi segreti riprendendo proprio l’articolo di ImolaOggi. Ricordo che Traini non ha soltanto sparato su delle persone straniere, ma anche contro italiani diffondendo il panico contro un’intera cittadina.
Il pezzo di ImolaOggi può essere facilmente considerato complottista, ma prima di proseguire riporto la parte in cui rimanda al mittente certe accuse:
Di fronte a queste considerazioni, gli imbecilli sono soliti parlare di complottismo. Respingiamo aprioristicamente al mittente tali eventuali accuse.
Lungi da noi l’idea di fare i complottisti! Semplicemente esercitiamo il sacrosanto diritto di avere dei dubbi, osservando le immagini e i fatti, inseriti nel contesto in cui avvengono.
Potrà anche darmi dell’imbecille, ne prenderò atto, ma potrei anche dire che se si vuole fare giornalismo serio bisognerebbe farlo veramente.
Il pezzo pubblicato su ImolaOggi risale al 4 febbraio, il giorno l’attentato terroristico, e propone un primo punto “dubbioso“:
La sparatoria
Nei due video che vi mostriamo, si vede chiaramente il braccio dell’uomo che impugna l’arma, vestito con un indumento scuro a maniche lunghe.
[…]
Osserviamo il momento dell’arresto. Come si vede dalle immagini qui sotto, e da tante altre pubblicate in rete, Luca Traini indossa una maglietta a maniche corte e una bandiera italiana, non un indumento a maniche lunghe, come quello dell’uomo che ha sparato, ripreso chiaramente nel video.
Eppure, nella diretta di TGCom24 si spiegava il perché fosse a maniche corte:
L’uomo fermato dalle forze dell’ordine è un italiano vicino agli ambienti di estrema destra. E’ sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del monumento ai Caduti. Si è poi girato verso la piazza e ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. E’ alto circa 1,80, fisico atletico, calvo.
A proposito di una “tuta mimetica“, risulta evidente che molti l’avevano citata e ImolaOggi parlandone riporta questa foto:
Nell’Alfa 147 di Luca Traini, l’uomo accusato della sparatoria, è stata invece trovata la giacca mimetica che indossava pochi minuti prima quando, secondo alcuni testimoni (che si sono guardati bene dal dissuaderlo o dal fermarlo o dal segnalare la cosa alle FF.OO!), sarebbe uscito dal bar dicendo: “Vado a fare una strage”.
Piuttosto che una tuta o una giacca mimetica sembra uno zaino, proprio quello presente nella fotografia dei Carabinieri vicino all’auto di Traini:
La foto con lo zaino mimetico vicino all’auto
Una giacca a terra, molto probabilmente quella indossata dal terrorista, la troviamo nel video dell’arresto pubblicato su Youtube il 3 febbraio:
A terra si vede una giacca nera, probabilmente quella indossata da Traini e tolta prima della sceneggiata con la bandiera tricolore
Passiamo alla teoria della seconda persona e del fatto che sia stata fermata nella strada verso Pollenza:
Fermata seconda persona, forse l’autista Le forze dell’ordine avrebbero fermato anche una seconda persona, forse l’autista del veicolo. Si stava dirigendo verso Pollenza, nella zona dove sono stati rinvenuti i resti di Pamela Mastropietro.
Sabato 3 febbraio circolava una foto dove un ragazzo alla guida di una Alfa 147 nera veniva trattenuto dai Carabinieri:
La foto della seconda persona fermata
L’auto usata per l’atto terroristico era una Alfa 147 nera, non due. L’unico arrestato risulta Traini, non il ragazzo della foto sopra riportata che potrebbe essere stato fermato solo per la coincidenza nel guidare un tipo di auto che i Carabinieri e le forze dell’ordine quel giorno stavano ricercando dopo i primi spari avvenuti nella zona.
Risulta curioso, inoltre, che possa esserci stato un autista. Basterebbe vedere il video degli spari dove il braccio di Traini non esce dal finestrino ed è comprensibile che fosse lui stesso da solo alla guida.
Chi sparava si trovava alla guida
Risulta del tutto normale (purtroppo) che in quel momento, come in tanti altri casi avvenuti nel mondo dell’informazione (purtroppo), il desiderio di raccontare qualsiasi cosa per primi rispetto agli altri possa condurre in errore siti, TG e testate. Non è nemmeno la prima volta (purtroppo) che i titoli degli articoli vengono cambiati senza spiegazioni o rettifiche (purtroppo).
Insomma, pur ritenendo il fatto che sia lecito avere qualche dubbio (del resto molti utenti mi domandano se una cosa sia vera o falsa proprio perché dubbiosi) chi si vuole occupare di informazione attraverso un sito/blog/giornale dovrebbe farlo con molta più attenzione. Poi si leggono certi post e mi faccio anche io delle domande:
MACERATA 2.0 UNA SCENEGGIATA CREATA AD HOC DAI SERVIZI PER FERMARE L’AVANZATA DELLE DESTRE? WHY NOT!
Perché? Perché i Servizi? Che senso ha? Mah…
Il non-complotto secondo sostenitori leghisti sul terrorista Luca Traini In tanti mi hanno segnalato il testo pubblicato dal sito Imolaoggi dal titolo "Macerata: chi ha sparato davvero ai migranti?
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Settimana Saw: Saw V - Non crederai ai tuoi occhi
Titolo originale Saw V Paese di produzione Stati Uniti d'America Anno 2008 Durata 92 min Genere orrore, thriller Regia David Hackl Sceneggiatura Patrick Melton, Marcus Dunstan Interpreti e personaggi Tobin Bell: John Kramer Costas Mandylor: Mark Hoffman Scott Patterson: Peter Strahm Betsy Russell: Jill Tuck Julie Benz: Brit Steddison Meagan Good: Luba Gibbs Mark Rolston: Dan Erickson Julie Benz: Brit Carlo Rota: Charles Saumn Greg Bryk: Mallick Scott Laura Gordon: Ashley Kazon Joris Jarsky: Seth Baxter Mike Butters: Paul Stallberg Mike Realba: Fisk Jeff Pustil: Bernie Feltman Sheila Shah: Cowan Samanta Lemole: Pamela Jenkins Lyriq Bent: Daniel Rigg Athena Karkanis: Lyndsey Perez Justin Louis: Art Blank Donnie Wahlberg: Eric Matthews Danny Glover: David Tapp Shawnee Smith: Amanda Young Bahar Soomekh: Lynn Denlon Niamh Wilson: Corbett Reinhart Angus Macfadyen: Jeff Reinhart Tony Nappo: Gus Colyard Brandon McGibbon: Hank Tim Burd: Obi Tate Natalie Brown: Heater Miller Sarah Power: Angelina Hoffman Cory Lee: Jasmine Ken Leung: Steven Sing Dina Meyer: Allison Kerry Franky G: Xavier Chavez Erik Knudsen: Daniel Matthews Emmanuelle Vaugier: Addison Corday Beverley Mitchell: Laura Hunter Glenn Plummer: Jonas Singer Al Sapienza: Capo della polizia Trama Nel quinto episodio della serie di Saw, Hoffman apparentemente è l’ultima persona che porta avanti l’eredità dell’Enigmista. Ma quando il suo segreto è in pericolo, Hoffman deve mettersi a caccia per eliminare tutte le questioni rimaste in sospeso.
Trama
Opinione I precedenti capitoli, una volta finiti, si capisce che erano la stessa storia vista da due punti di vista paralleli e raccontati attraverso due ottiche diverse, ma con un punto comune: dal finale si uniscono i racconti per andare avanti nella trama. L'agente Peter Strahm, dopo aver ucciso Jeff Reinhart (che abbiamo trovato nel terzo capitolo), viene chiuso da Hoffman nella camera dove John è morto. Trova un passaggio segreto con un avvertimento: non proseguire. Lo ignora e viene aggredito, finendo in una trappola mortale, salvandosi solo grazie ad un colpo di fortuna. Hoffman esce dallo stabile con in braccio la figlia di Jeff e viene acclamato come un eroe, ma vede uscire anche Strahm, ancora vivo. Inizierà così una difficoltosa lotta tra i due: uno per salvare il suo segreto e l'altro per trovare il colpevole ed inchiodarlo.
Sono l'uomo che avete chiamato Saw.
Il tuo dovere è quello di arrestarmi. Ma io so chi sei, e so quello che hai fatto. Una partita a scacchi tra due menti intelligenti ed astute, che si concluderà con l'ennesimo messaggio rimasto da John, che resiste alla sua scomparsa: Se sei bravo ad anticipare il comportamento umano, non ci sarà nessuna chance.
Nel frattempo assisteremo ad un gioco particolare: sei persone rinchiuse nella stessa stanza e con un unico messaggio, perché un'unica cosa le unisce. Sarà la prima di tante stanze che dovranno attraversare per salvarsi entro certi limiti di tempo. John ha lasciato un messaggio molto importante per loro, che potrebbe aiutarli a sopravvivere. Ascolteranno con attenzione? from Blogger http://ift.tt/2h8ez6p via IFTTT
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