#Orologiaio
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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La Mano dell’Orologiaio di Jeffery Deaver: il ritorno del nemico storico di Lincoln Rhyme. Recensione di Alessandria today
Jeffery Deaver confeziona un thriller mozzafiato tra terrorismo, misteri e una sfida contro il tempo.
Jeffery Deaver confeziona un thriller mozzafiato tra terrorismo, misteri e una sfida contro il tempo. La Mano dell’Orologiaio, ultimo capitolo della celebre serie di Lincoln Rhyme, è una perfetta dimostrazione del talento narrativo di Jeffery Deaver. Con una trama avvincente e intricata, il libro immerge il lettore in un’indagine serrata che intreccia terrorismo, intrighi economici e vendetta…
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dominousworld · 1 year ago
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L'OROLOGIAIO DI MELBOURNE
L'OROLOGIAIO DI MELBOURNE
di Pedro Vergara Meersohn Dice la tradizione talmudica e per salvare tutta l’umanità sono necessari 36 giusti. Nessuno di loro sa di esserlo, finché non si presenta il momento giusto e non si compie un atto di gentilezza, che è una profonda lezione di umanità per tutti in ogni momento. Il Messia è uno dei 36 giusti, uno dei salvatori anonimi e sconosciuti del mondo, che aspetta solo il momento…
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diceriadelluntore · 9 months ago
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Lancette
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Questo in foto è un capolavoro di arte artigianale: è un orologio Breguet che ha molteplici "complicazioni", cioè mostra dei dati come l'equazione del tempo (la differenza tra il tempo solare medio, il nostro tempo civile della durata convenzionale di ventiquattrore, e il tempo solare vero, che varia in funzione dell’orbita irregolare della terra intorno al sole) o il calendario perpetuo e sul quadrante finemente lavorato a guilloche sfoggia un tourbuillion, geniale invenzione di Abraham Louis Breguet, cioè l'installazione dell'intero scappamento (il bilanciere con la rispettiva molla, l'ancora e la ruota di scappamento, ossia le parti più sensibili agli effetti della forza di gravità) all'interno di una gabbia mobile che compie una rotazione completa ogni minuto. In questo modo, i difetti, che hanno una cadenza regolare, si compensano reciprocamente. Questo è un prodotto fatto quasi totalmente a mano da un abilissimo orologiaio. E abilissima è l'autrice di questo libro, che ho adorato
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Rebecca Struthers è una delle ultime orologiaie del Regno Unito. In questo saggio racconta la sua storia prima di studentessa (fino alla laurea in orologeria), poi di giovane artigiana e infine da affermata restauratrice di orologi antichi e, insieme al marito Craig, fine produttrice di pezzi unici, fatti completamente a mano nel loro piccolo laboratorio di Birmingham. Ogni capitolo è un pezzo di storia della sua vita, un pezzo di storia dell'orologio e un pezzo di meccanica, dove spiega con la massima semplicità (tipica di chi è maestro di una disciplina) le meraviglie tecniche che indossiamo al polso ogni giorno.
Oltre le incredibili storie dell'oggetto, i cui andamenti variano da oggetto di lusso a status symbol economico, in una sorta di spirale sinusoidale di successo, commercio e crisi e dei personaggi a loro legati (scienziati, re e regine, inventori, industriali, geni come Breguet, generali, esploratori, sportivi e così via), ci sono due aspetti che mi hanno colpito profondamente e personalmente:
l'importanza del lavoro degli artigiani, e soprattutto l'importanza delle scuole per gli artigiani: il saggio di Rebecca Struthers è anche un viaggio nel declino di una certa idea di trasmissione del sapere che è coinciso con la fine delle scuole di alta specializzazione (Struthers è stata una delle ultime a completare un corso di studi specifico per l'oreficeria e l'orologeria, che adesso non esiste più). In un paese come il nostro, che spesso solo a parole si vanta della propria tradizione artigiana (che ancora resiste), dovrebbe essere un motivo di studio e dibattito;
Ci sono delle pagine che ho sentito molto vicine a me quando Struthers parla della decisione di mettersi in proprio, e di aprire un laboratorio "fuori dal tempo": le difficoltà iniziali, il modificare macchinari vecchi e usati, il primo stipendio serio dopo anni ma allo stesso tempo la certezza che una scelta di qualità, che comporta molti più problemi di una scelta di quantità, con il tempo sia premiante soprattutto a livello di piena soddisfazione di sè. e l'importanza di fare le cose con le mani, che è un momento creativo eccezionale.
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elperegrinodedios · 10 months ago
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Robert Millikan (1868-1953) tra i più stimati scienziati e fisici americani disse: "Dietro ad ogni orologio, deve esserci un orologiaio. E, allo stesso modo dietro l'intricata precisione di questo grande universo ci deve essere un Architetto e Creatore divino!
lan ✍️
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lunamagicablu · 2 years ago
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“L'universo mi mette in imbarazzo e non posso pensare che questo orologio non abbia il suo orologiaio.”
VOLTAIRE         
art by_oanarinaldi_                    
*************                     
“The universe embarrasses me and I can't think this watch doesn't have its own watchmaker.”
VOLTAIRE         
art by_oanarinaldi_
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bicheco · 1 year ago
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Mestieri belli ma usuranti
Quello che sistema l'orologio biologico delle donne.
Un misto tra orologiaio e ginecologo.
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deathshallbenomore · 2 years ago
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il colmo per un orologiaio? avere una figlia sveglia!
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daniela--anna · 8 months ago
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🕰L'orologio astronomico di Praga è uno dei più antichi orologi astronomici del mondo ancora in attività. Datata 1410, la costruzione è attribuita al mastro orologiaio Mikulas di Kadan, cittadina ceca a 110 km dalla capitale.
L’opera fu inizialmente concepita a fini agricoli, in quanto fondamentale per i contadini nel rilevare i cambiamenti di stagione e le congiunture astrali.
L’Orologio, inscritto nell’ala gotica del Municipio della Città Vecchia, si compone fondamentalmente di tre parti:
- le finestrelle superiori con il gallo dorato e le statue degli Apostoli che si affacciano al cambio dell’ora;
- il quadrante astronomico centrale, a forma di astrolabio;
- il quadrante inferiore, in realtà un calendario rappresentante i 12 mesi dell’anno.
Nel 1945 fu danneggiato dai bombardamenti.
Mentre gran parte del municipio è stato abbattuto dopo la guerra, l'orologio astronomico è stato ripristinato alla sua forma storica.
#storia #architettura #arte
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claudiotrezzani · 8 months ago
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In quanto fa lo zero-cento una Rolleiflex T?
No, avete ragione, avrei dovuto dire Ford T.
Cheppoi nemmeno li faceva, i cento la Ford T.
E nemmeno i novantasette, riparametrando la prestazione allo zero-sessanta (miglia) che usano misurare oltreoceano.
Già, usano misurare.
Una volta invece le riviste erano meno prodighe di dati tecnici strumentalmente rilevati.
Così anche la nostrana Quattroruote.
Eppure la summentovata testata nel maggio 1959 pubblicava - accanto alla prova della Fiat 1100 Lusso e della Ford Taunus 1700 M - un articolo a proposito della summenzionata Rolleilflex T.
A firma - ricorrente e prestigiosa, allora - Mario Carafoli.
Meno numeri, dicevo.
Non c'è sensore da scandagliare, qui.
Al massimo l'esposimetro, quello al selenio che il tempo esaurisce.
Ma cosa scriveva Mario?
Le Rolleiflex costavano come una piccola automobile, si dice ora, anziché le poche centinaia di euro che sono necessarie oggi per un buon usato.
Mario però sottolineava che la T aveva "un prezzo sensibilmente inferiore" ai modelli superiori [la F con il Planar di pari apertura, o con il 2,8, NDR] a fronte di poche rinunce, avvertibili più dal professionista che dall'amatore.
Del resto, lo sapete:
il sensore era la pellicola, dunque la prestazione d'immagine non poteva risentire d'inamovibili  superfici sensibili differenziate tra modelli, dentro.
Quasi struggente rilevare che Mario decantava la possibilità di giostrare con le mascherine, dentro, onde guadagnare una manciata di fotogrammi in più.
Era pre-democratica, era:
la pellicola costava, non era alla portata di tutti convulsamente scattare.
Vantava il lantanio nelle lenti, poi, Mario.
Non c'era prima della guerra, precisava.
Lenta anabasi verso la fedeltà dei colori, quella fu.
Segue dettagliata descrizione dei comandi.
Già, i comandi.
Gioielli di meccanica, queste macchine erano.
Tra l'opera di un orologiaio e quella di un orafo, erano.
E il concetto di ergonomia muoveva i primi timidi passi nelle menti.
Non era ancora arrivato Giugiaro  - ulteriore parallelo con le automobili - a  disegnare corpi Nikon, ma Mario principiava discettare sull'opportunità di affidare al pollice - "dito non troppo gentile", spiegava - l'azionamento del pulsante di scatto.
Ecco, epoche.
Percezioni, attaccate alle epoche.
Modi di vita, pensieri sulla vita.
Ma i negativi si tramandano.
E novelle suggestioni vi si posano.
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Claudio Trezzani
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francobollito · 10 months ago
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"Mia madre ha sempre messo il rosmarino nel risotto e mio padre da 40 anni toglie ad una a una le foglioline prima di mangiarlo. Si mette lì, con la perizia di un orologiaio svizzero, tic, tic, tic tic e spulcia il risotto. Sono 40 anni che glielo dice. Ma lei niente. Ci butta dentro delle fronde gigantesche. Interi alberi di Natale di rosmarino. Dice che se no il riso non sa di niente. Lei lo mette e mio padre lo toglie. Così da 40 anni. E si amano ancora.
Io, fossi stata al posto di mio padre, l'avrei lasciata. Sarebbero bastate due righe. "Ti lascio per il rosmarino nel risotto. Ho capito che preferisci lui a me. Ciao per sempre. Ricordati solo di dare la pastiglia per filaria al cane. Adieu".
E invece no. Lui l'ha presa bassa e sono ancora lì, con un amore lungo che corre sul filo del rosmarino".
Le coppie perfette esistono solo nei negozi di scarpe.
Amare significa amare qualcuno così com'è.
Volere che sia diverso non è amore, ma un desiderio egoistico.
Non cercare di migliorare qualcuno in nome dell'amore.
Sarebbe un miglioramento solo ai tuoi occhi, non ai suoi.
Luciana
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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"La Mano dell'Orologiaio": Il Nuovo Capitolo Avvincente di Jeffery Deaver con Lincoln Rhyme. Recensione di Alessandria today
Un thriller mozzafiato che riporta in scena l'astuto Orologiaio, minacciando Manhattan con una serie di sabotaggi mortali.
Un thriller mozzafiato che riporta in scena l’astuto Orologiaio, minacciando Manhattan con una serie di sabotaggi mortali. Jeffery Deaver torna a conquistare i lettori con “La Mano dell’Orologiaio”, un thriller che segna il ritorno del celebre criminologo Lincoln Rhyme e della sua compagna Amelia Sachs. Questa volta, la coppia si trova a fronteggiare una minaccia senza precedenti: un gruppo…
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solaconmestessa · 10 months ago
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"Mia madre ha sempre messo il rosmarino nel risotto e mio padre da 40 anni toglie ad una a una le foglioline prima di mangiarlo. Si mette lì, con la perizia di un orologiaio svizzero, tic, tic, tic tic e spulcia il risotto. Sono 40 anni che glielo dice. Ma lei niente. Ci butta dentro delle fronde gigantesche. Interi alberi di Natale di rosmarino. Dice che se no il riso non sa di niente. Lei lo mette e mio padre lo toglie. Così da 40 anni. E si amano ancora.
Io, fossi stata al posto di mio padre, l'avrei lasciata. Sarebbero bastate due righe. "Ti lascio per il rosmarino nel risotto. Ho capito che preferisci lui a me. Ciao per sempre. Ricordati solo di dare la pastiglia per filaria al cane. Adieu".
E invece no. Lui l'ha presa bassa e sono ancora lì, con un amore lungo che corre sul filo del rosmarino".
Le coppie perfette esistono solo nei negozi di scarpe.
Amare significa amare qualcuno così com'è.
Volere che sia diverso non è amore, ma un desiderio egoistico.
Non cercare di migliorare qualcuno in nome dell'amore.
Sarebbe un miglioramento solo ai tuoi occhi, non ai suoi.
Luciana Litizzetto
#me
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londranotizie24 · 11 months ago
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Panerai a Londra celebra l’orologeria di lusso
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Di Roberta Leotti Party esclusivo lo scorso 25 gennaio al 30 New Bond Street, dove Panerai e Consolato Generale Italiano a Londra hanno celebrato l'orologeria di lusso Made in Italy. Panerai a Londra celebra l’orologeria di lusso Giovedì sera al n. 30 di Bond Street a Londra si è svolto il party esclusivo di Panerai, brand di origine toscane che dagli anni novanta è diventata presenza indiscussa nel mercato dell’orologeria di lusso. Un evento fortemente voluto dal Console Generale d’Italia a Londra Domenico Bellantone, da sempre in prima linea a sostenere le eccellenze italiane all’estero: "Come è stato con il party alla boutique di Damiani, è un’occasione per consolidare il ponte tra istituzioni e le brands italiane". Un successo quello di Panerai che trova le sue origini nel lontano 1860 nel negozio di Giovanni Panerai sul Ponte alle Grazie a Firenze. Oltre che negozio di orologi con un laboratorio è importante ricordare che fu la prima scuola di orologeria di Firenze. La storia e lo stile degli orologi è legata a doppio filo alla Marina Militare, che Panerai rifornisce per molti anni, durante i quali brevetta materiali per rendere orologi e strumenti di precisione più performanti in condizioni estreme. Nascono così Radiomir, Luminor ed il dispositivo proteggi corona. Eredità importanti a cui lo stile delle collezioni civili rende omaggio, come spiega Yoann Rodriguez, Direttore del brand per il Regno Unito e Irlanda: "Oggi come allora gli orologi combinano lo stile italiano con le nuove tecnologie che sviluppiamo alla Manifattura Panerai a Neuchâtel in Svizzera". Se Oltralpe si perfeziona la tecnologia, nella sede italiana di Milano ci si occupa del marketing. Inoltre da qualche anno le Officine Panerai sono ritornate in possesso dello storico negozio di Piazza San Giovanni di Firenze, là dove ha avuto inizio la storia del marchio. Nella boutique londinese, oltre agli orologi della gamma, è stato possibile ammirare edizioni limitate come il Luminor Lab Id ed il pezzo unico al mondo Minute Repeater, per il quale pare ci sia un interesse da parte di un facoltoso acquirente straniero. Tra i servizi offerti nello store, sessioni con il maestro orologiaio Ishwar Ashra che nel corso della serata ha fatto una dimostrazione, molto apprezzata da tutti i partecipanti. "L'orologio è interamente assemblato a mano, complesso perché costituito da più strati", spiega. Nella sua lunga esperienza, il suo lavoro non è mai finito perché sempre in evoluzione e questo richiede continui aggiornamenti. Con la tecnologia certi aspetti nel funzionamento degli orologi sono migliorati, a cominciare dalla lubrificazione, che ora è indotta attraverso alcune componenti di cui non possiamo riportare i dettagli. Oltre a constatarne la qualità, si resta con l'impressione che il raggiungimento della perfezione sia veramente poco lontano. Gli estimatori del marchio e appassionati del settore possono trovare la gamma con le principali caratteristiche tecniche degli orologi nel sito Panerai (https://www.panerai.com/gb/en/home.htm) e dal 9 al 15 Aprile tra gli espositori alla prestigiosa Watches and Wonders di Ginevra (https://www.watchesandwonders.com/en/geneva-2024) che sarà aperta al pubblico solo dal 13 al 15.   ... Continua a leggere su
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lore-watch-passion · 1 year ago
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Curiosità e Aneddoti sugli orologi Jeager-LeCoultre
Tra le creazioni più particolari dell’orologiaio svizzero c’è addirittura una fotocamera... da spionaggio. Nel 1938, infatti, venne presentata la fotocamera miniaturizzata Compass. Visto il periodo storico, fu un grande successo tra le spie internazionali ma anche una splendida dimostrazione di raffinata ingegneria meccanica.
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Ancora più sorprendente il pendolo Atmos. Sappiamo bene che il moto perpetuo non esiste, ma il brevetto del 1926 dell'inventore svizzero Jean-Léon Reutter ci è andato molto vicino. Nel 1928 Reutter presenta i primi prototipi di un orologio che trae la sua energia dalle minime variazioni atmosferiche.
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Per riuscire a realizzarlo però gli serve un grande orologiaio con capacità eccezionali. A trasformare il sogno in realtà è proprio la LeCoultre che lo presenta al pubblico nel 1936 ed è tutt’oggi disponibile in catalogo. Funziona e si ricarica grazie ai cambiamenti di temperatura e pressione dell’ambiente in cui è posto, praticamente un orologio da tavolo che non dovrà mai essere ricaricato manualmente o aver bisogno di batterie.
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Il cambiamento di temperatura di un solo grado, infatti, può alimentare l'orologio addirittura per due giorni. Non un moto perpetuo certo... ma poco ci manca. Non sorprende che l'Atmos sia stato spesso scelto come dono ufficiale da parte del governo svizzero a capi di Stato e per...CONTINUA A LEGGERE
I MODELLI ICONICI DI JEAGER-LECOULTRE
ORAFIX.IT
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orafixwatchblog · 1 year ago
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Vacheron Constantin: la precisione artigiana al servizio dell'eleganza
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Andiamo a scoprire la storia di una delle maison di orologeria più antiche e prestigiose al mondo, capace a oltre 250 anni dalla sua fondazione di continuare a innovare e affascinare con creazioni senza tempo.
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La Storia di Vacheron Constantin
Nel 1755 a Ginevra, Jean-Marc Vacheron apre un laboratorio di orologeria, gettando le fondamenta di un'azienda che sarebbe diventata la più antica manifattura orologiera al mondo, capace di mantenere ininterrotta la sua attività da oltre 250 anni. Riuscire a sopravvivere alla Rivoluzione francese, a due guerre mondiali, alla crisi del quarzo e a quella degli smartwatch non è cosa da tutti, ma Vacheron Constantin c’è riuscita brillantemente. Il lungo viaggio temporale del marchio inizia dunque da un orologiaio visionario che fonda un’azienda di famiglia. Le abilità tecniche tramandate di padre in figlio crescono sempre più presentando già alla fine del ‘700 i primi orologi con complicazioni. La popolarità aumenta come anche le vendite e iniziano le prime esportazioni all’estero nelle vicine Francia e Italia. Ma è solo l’inizio dell’ascesa. 
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Nei primi decenni dell’800 aumenta la produzione di segnatempo classici e parallelamente vengono presentati anche orologi sempre più complessi come quelli musicali che attirarono l’attenzione di compositori e artisti dell’epoca. La pregevole fattura manuale dei vari componenti tecnici è sorprendente, come anche la ricerca estetica di queste realizzazioni. Non a caso a rivolgersi alla maison c’è anche il principe Carlo Alberto, futuro Re di Sardegna.  Saranno queste le cifre stilistiche a contrassegnare la storia della casa ginevrina: tecnica ed estetica raffinate. 
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Nel 1819 si unisce alla società François Costantin, l’azienda viene rinominata Vacheron & Constantin e l’espansione diventa globale.  Mentre Vacheron guida l'azienda dalla sede di Ginevra, Constantin si dedica a promuovere i modelli della maison in tutto il mondo. Il successo è immediato con i nuovi mercati affascinati dalle esclusive creazioni Vacheron Constantin. In particolare il Nord America che si trasforma nel mercato principale dell’azienda. Grazie alle attività combinate di Vacheron e di Constantin il loro marchio diventa rapidamente un nome noto e rispettato a livello globale, consolidando la propria posizione come uno dei leader nell'industria dell'orologeria di lusso.
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Risale a questo periodo il motto dell’azienda coniato da Constantin mentre era in viaggio e scritto al socio in una lettera: “Fare meglio se possibile, ed è sempre possibile”. Una frase che ha guidato l’azienda per oltre due secoli. Nel 1839 arriva anche la rivoluzione tecnica: Georges-Auguste Leschot viene assunto come ingegnere di produzione. È lui l’inventore della tecnica pantografica, che ha permesso agli orologiai di incidere le parti più piccole e i quadranti. Grazie al pantografo Vacheron & Constantin è riuscita a superare la concorrenza degli altri marchi e nel 1844 è stata premiata con la medaglia d’oro dalla Società delle Arti per “la scoperta più utile per l’industria di Ginevra”. 
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La maison ginevrina entra dunque nell’era moderna e industriale mantenendo salde le proprie caratteristiche. La storia ricca di successi e incredibili realizzazioni di uno dei marchi più importanti della storia dell’orologeria non si ferma più. La maestria nel proporre ogni tipo di complicazione in design classici ed eleganti affascina tutto il mondo unita a quella di realizzare movimenti sempre più sottili. Nel 1996 Vacheron Constantin è entrata a far parte del gruppo dedicato al lusso Richemont che ne ha acquisito l'intero capitale azionario e consolidato la lunga eredità di lusso e savoirfaire... CONTINUA
I MODELLI ICONICI
CHI SIAMO!
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stilouniverse · 1 year ago
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Erri De Luca "Le regole dello Shangai", presentazione
Nel nuovo romanzo di Erri De Luca, due i protagonisti e senza nome: un anziano orologiaio e una gitana quindicenne. Lui solitario ha piantato la sua tenda ai margini del bosco tra l’Italia e la Slovenia; lei sta fuggendo da un matrimonio combinato e da un padre che la insegue per ucciderla: i due si incontrano, si parlano. Tutta la prima parte è infatti costruita sul dialogo, in uno scambio tra…
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