#Nuovo anno scolastico
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licisca-73 · 5 months ago
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Erano giorni che si parlava del nostro tanto atteso primo incontro dopo la pausa estiva, tante idee su cosa fare, nessun divieto come sempre. Stamattina, però, avevo "le farfalle nello stomaco"e un' irrequietezza insolita: mentre la Dirigente elencava le attività previste per l'avvio del nuovo anno scolastico, io non riuscivo a stare ferma sulla sedia dicendomi che avevo fatto bene a non uscire senza slip perché, in caso contrario, avrei lasciato una sostanziosa pozza sul sedile. Poco ascoltavo i vari interventi e proposte presa già dagli interventi e dalle proposte, rigorosamente osceni, che da lì a poco ci saremmo scambiati col mio amato D e intanto contavo i minuti che mancavano all' arrivo del taxi... Scattata l' ora x, mi sono precipitata in macchina e ho raggiunto in breve l'albergo. Una stanza più piccola delle solite ma, come sempre, molto carina. Ho iniziato a curiosare un po' in giro e, entrata in bagno, mi ha subito colpita una grande doccia. I miei pensieri sul suo utilizzo sono stati interrotti da alcuni colpi leggeri alla porta: era finalmente lì a pochi centimetri da me. Aperta la porta, non ci siamo concessi spazio alcuno ai convenevoli: baci lunghissimi, mani dappertutto e tanto cazzo hanno aperto le danze. Mentre mi soffoca pesantemente penso a quanto mi era mancata la sensazione provata in questo momento: dovete sapere che col suo grosso cazzo in bocca divento ingorda, più spinge e più mi aggrappo al suo culo per riceverlo fino ai coglioni. Lui gode e inizia a sospirare, musica per le mie orecchie, io emetto gorgoglii, sbavo come una cagna e mi infracidisco. Se ne accorge presto il mio Porco: infilato il cazzo in fica, questa troia che ho in mezzo alle gambe inizia a rumoreggiare mentre lui, soddisfatto, affonda colpi sempre più forti. Mi sfonda la fica ammirando la mia abbronzatura e la mia schiena perfettamente inarcata, schiena sulla quale vuole aggiungere segni più evidenti di quelli lasciati dal sole. Mi bacia mentre mi sfonda, mi stringe le mani, mi afferra dai capelli e mi ficca le dita in bocca: sono nuovamente la sua Troia e posso comportarmi come tale. La sua Troia deve anche essere piena, non l'è consentito di avere buchi vuoti, quindi mi riempie con il grande plug rosa. Sono irrefrenabile e inizio a provocarlo con inequivocabili richieste. "Voglio ancora cazzo in bocca" gli dico e vengo subito accontentata: mi siedo sul letto e lui inizia a trapanare la mia bocca . Conati rumorosi e tanta saliva lo eccitano e lo incitano: devo essere "meravigliosamente irriconoscibile" in viso e quindi si prodiga per rendermi un clown, restituendomi la saliva e aggiungendo la sua con sputi. Il cazzo è durissimo e vuole possedere ogni buco: dopo essersi sfamato con i miei umori, torna a martellare la fica. Incalzo e gli chiedo di fistarmi. La sua mano dentro mi riempie, godo e urlo mentre lui la spinge sempre di più, mentre nei suoi occhi le fiamme divampano. Sorrido soddisfatta: il mio Porco è con me. Andiamo avanti per un po' fino a quando, tutta piena, inizio a spompinarlo per bene e, in mancanza di respiro, l' aria decide di uscire dal culo che espelle il Toy rosa come se fosse una nocciolina: sono consapevole di essermi meritata una bella punizione che si unisce a quella ottenuta quest' estate. Gancio anale, collare e in posizione: sconto così la pena che, dato il piacere che provo ogni volta che lui mi segna, non è poi così dura...Dodici colpi di paddle colorano il mio culo: la pelle brucia e brucia ancor di più quando il suo cazzo si aggiunge al gancio: sono in estasi, nelle sue mani, incastrati perfettamente. Continua ad incularmi a lungo, quasi fino alla fine del tempo a nostra disposizione...Io torno col pensiero alla doccia e gli chiedo quindi di continuare a.godere lì. Seduta, ingoio il suo cazzo, vomito saliva e lo guardo in segno di sfida...Lui accoglie ogni silenziosa richiesta, non ha bisogno di chiedere nulla, sa bene come farmi godere.
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occhietti · 4 months ago
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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se potessi tornare studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento.
Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi.
Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua.
Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi.
Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io?
E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No.
Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia.
Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni.
Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi.
Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.
Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.
E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla.
Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano.
Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.
Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri?
Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno?
Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità.
Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni.
E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi?
E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…
Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi.
Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.
Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato.
Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego.
E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami.
Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.
E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.
Per questo, un giorno, vi ricorderò.
- Alessandro D'Avenia
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luigidelia · 11 months ago
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Una bella notizia, cari, sputo il rospo tutto insieme. Non avevo ancora scritto niente su questa novità ma a questo punto il viaggio è cominciato e bisogna pur attirare le energie positive: SONO STATO NOMINATO CONSULENTE PER LO SVILUPPO DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI BRINDISI, IL MEDIAPORTO. E il prossimo 22 marzo con un convegno si inaugurano i lavori per la creazione di un OSSERVATORIO DI INNOVAZIONE CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA "NARRAZIONE" E L'ARTE.
Voilà. Una piccola rivoluzione, sì. Una bellissima notizia: una biblioteca e un centro di ricerca sulla povertà culturale attraverso la narrazione. Tutto insieme. All’adrenalina del palco ora si affianca un’energia ancora diversa. E credo che mi toccherà cercare un nuovo centro di gravità "errante".
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi è uno spazio multifunzionale ristrutturato con il progetto della Regione Puglia Community Library. Qualche anno fa il progetto vincitore lo scrisse Simonetta Dellomonaco e ora una cordata di istituzioni e persone speciali sono davanti a me a tirare la slitta, per dirla alla Zanna Bianca: Luigi De Luca per i #polibibliomuseali della Regione Puglia, Emilia Mannozzi, per il Polo di Brindisi, Toni Matarrelli per la Provincia di Brindisi, Giovanni Luca Aresta per #santateresaspa che di quella slitta ora tiene con energia nuova le redini in mano, il Teatro Pubblico Pugliese e un'infinità di persone laboriose che poco alla volta sto scoprendo dietro le quinte di questo luogo prezioso come l’ossigeno.
Il MediaPorto - Biblioteca di Brindisi comprende sale studio (già affollate dalla riapertura!), un auditorium, una biblioteca ragazzi, una caffetteria di prossima apertura, sale convegni, spazi di co-working e mille altri spazi fisici e immateriali che saranno dedicati ai nuovi media, al cinema, ai libri, alle mie tanto amate storie. Ma soprattutto, e qui batte il cuore, a creare uno spazio dove il potenziale creativo delle ragazze e dei ragazzi del territorio possa trovare nutrimento. Il più alto possibile. E nel massimo rispetto della sovranità e dei mondi intoccabili dei ragazzi. Chi mi conosce può capire a cosa mi riferisco.
Cominciamo il 22 marzo alle ore 17 in rete con le scuole di ogni ordine e grado della provincia, l’ufficio scolastico provinciale, le reti scolastiche più prossime, la ASL, il Comune di Brindisi (il cui sindaco Giuseppe Marchionna ha dato avvio a tutto questo prima di diventare primo cittadino), la consulta provinciale degli studenti, il consiglio comunale dei ragazzi, le reti più virtuose della città (guarda caso la nomina è arrivata da un bando dove come concorrenti eravamo tutti amici cari di mille progetti svolti in città e dintorni) e lo facciamo con un convegno che apre il percorso per la creazione di un OSSERVATORIO DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ CULTURALE ED EDUCATIVA ATTRAVERSO LA NARRAZIONE LE ARTI. Il Convegno è aperto a tutti. Muove un primo passo significativo del progetto culturale che vorrei nascesse in questo luogo.
Ho piantato letteralmente migliaia di alberi (erano i tempi che dai miei spettacoli nascevano i progetti di forestazione partecipata) e ho ben chiaro che il bosco nasce solo quando arriva un’esplosione ormai irrefrenabile dalla Terra, dalla Pancia. Quando l’ego, colui che vuole piantare, “io”, ha fatto, forse, quello che doveva fare e poi si è tolto di mezzo. Qui voglio fare questo: ariamo un poco il terreno insieme e quando sarà il momento, se lo sarà, togliersi di mezzo e qualcosa nascerà da sola. E non sappiamo nemmeno che forma avrà.
Che dire? D’ora in poi vi racconterò anche di questo luogo che si chiama Mediaporto di Brindisi. Ovunque siate fra poco potrà valere la pena venire a trovarci. Ah, dimenticavo: l’Osservatorio che sta nascendo si chiama MINISTERO DEI SOGNI. Vi piace? <3 (In una foto io e Carolina in uno dei boschi, vero Antonio…)
Ecco il programma del convegno del 22 marzo, h 17, vi aspettiamo. Contattatemi. Cerchiamoci. ---
Mediaporto di Brindisi 22 marzo 2024, ore 17.00
MINISTERO DEI SOGNI Osservatorio d’innovazione culturale ed educativa Convegno d’apertura
Saluti istituzionali
Introduce Giovanni Luca Aresta, Amministratore Unico di Santa Teresa S.p.A. Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia Toni Matarrelli, Presidente della Provincia di Brindisi Giuseppe Marchionna, Sindaco di Brindisi Emilia Mannozzi, Direttrice Polo-Biblio Museale Brindisi Angela Tiziana Di Noia, Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale
Interventi e contributi
Luigi D’Elia, Consulente per lo Sviluppo del Mediaporto e coordinatore dell’Osservatorio Gaia D’Argenio, Presidente della consulta provinciale studentesca di Brindisi e Coordinatrice Regionale Luigi De Luca, Coordinatore Poli Biblio Museali della Regione Puglia Rosetta Carlino, Dirigente ICS “Cappuccini” Brindisi - Coordinatrice Rete delle Scuole che promuovono la Salute per la Provincia di Brindisi Mina Fabrizio, Dirigente ITT “Giorgi” Brindisi - Scuola Polo per la formazione Ambito PUGLIA BR 11 Diego Caianiello, Sindaco del CCR Brindisi Consiglio Comunale dei Ragazzi di Brindisi Maria Rita Greco, Dirigente ASL Settore psicologia clinica e pedagogia dell'età evolutiva Lucia Portolano, Dirigente scolastica Coordinatrice de Tavolo docenti per l’educazione ambientale e i “diversi” linguaggi Modera gli interventi Luigi D’Elia
Info: 0831 544301 - [email protected] Si raccomanda l’Iscrizione al link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeCQzKzUy5S_gjj5wzWxZCstD2nGm25fIiuBUgnHvvrN8k8yA/viewform?usp=sf
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newsintheshell · 8 months ago
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📢 CRUNCHYROLL: NUOVE SERIE CONFERMATE PER L'ESTATE, L'AUTUNNO E ANCHE UN PO' PIÙ IN LÀ
In arrivo Witch Hat Atelier, Alya, Narenare, l'isekai con Dazai e le nuove stagioni di MF Ghost e After School Hanako-kun!
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A luglio non solo inizierà la nuova stagione simulcast, ma ci sarà l'Anime Expo 2024 e questo vuol dire che Crunchyroll si deve portare già avanti, altrimenti non ce la farà ad annunciarci mille serie tutte assieme 😂
Ce ne hanno già anticipate un bel po', ma eccocene altre sei, niente male fra l'altro, in arrivo sempre nel corso dei prossimi mesi.
🔶🔸ALYA SOMETIMES HIDES HER FEELINGS IN RUSSIAN - In arrivo dal 3 luglio
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Una delle commedie romantiche forse più attese di quest'anno, non poteva di certo mancare fra le nuove proposta estive!
Come vi avevo già accennato in altre occasioni, la serie è tratta dall'omonima light novel firmata da Sunsunsun, che ha ovviamente ispirato anche una versione manga.
L'adattamento è targato Doga Kobo (Oshi no Ko, La medusa non sa nuotare nella notte) ed è diretto da Ryota Itoh (My Senpai Is Annoying, Shikimori’s Not Just a Cutie).
Trama: Alya è una studentessa da poco arrivata che si gode la popolarità nel suo nuovo liceo, mostrando spesso un atteggiamento freddo mentre accumula ottimi voti. Ignora costantemente il suo compagno di classe nerd, Kuze Masachika, tranne quando si lascia scappare frasi sdolcinate riferite a lui in russo. Anche se lei non lo sa, Kuze capisce il russo malgrado non lo ammetta. Guardiamo dove li porterà questa bizzarra storia d'amore!
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🔶🔸NARENARE -CHEER FOR YOU!- - In arrivo da luglio
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Estate bella piena per P.A. Works (Buddy Daddies, Skip and Loafer), che non solo sta lavorando all'anime di Sakuna: Of Rice and Ruin, ma ha in caldo per noi ben due commedie originali tutte al femminile: Mayonaka Punch e questa scritta e diretta da Kodai Kakimoto (Katana Maidens: Toji no Miko, BanG Dream!), con protagoniste delle cheerleader. I will be there!
Trama: Misora Kanata è una studentessa del primo anno del liceo Takanosaki e fa parte della sua squadra di cheerleader. Ha vinto un campionato nazionale alle medie, ma dopo un errore durante una gara non può più saltare. Diventa amica di Suzuha, Shion, Anna, Onka e Megumi e formano le PoMPoMs. La loro nuova squadra va ben oltre il cheerleading e raggiunge il cuore delle persone per cui le ragazze fanno il tifo. Potrebbero persino cambiare il mondo!
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🔶🔸NO LONGER ALLOWED IN ANOTHER WORLD - In arrivo da luglio
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La storica (s)fortuna di Osamu Dazai nel non riuscire mai a togliersi veramente la vita in pace è diventata talmente meme da arrivare fino in territorio isekai, grazie al nuovo manga di Hiroshi Noda e Takahiro Wakamatsu, i creatori di Love After World Domination e de La Sirena Cannibale.
La commedia è fatta in casa Atelier Pontdarc (Uncle From Another World, Ganbare Douki-chan) e ha come regista Shigeki Kawai (Uncle From Another World).
Trama: Trascinato in avventure in un altro mondo con aiutanti carine e con dei superpoteri, penserai che Osamu abbia fatto tombola. Per niente! Direttamente da un epoca precedente i pixel, il tetro autore di inizio 20° secolo vorrebbe solo un posto tranquillo per poter incontrare il suo creatore, non per accumulare XP. Sadicamente, la sua poetica dipartita è costantemente ritardata da atti di eroismo involontari. Gettati nella esilarante e tragica vita dell'eroe più riluttante!
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🔶🔸AFTER SCHOOL HANAKO-KUN (Stagione 2) - In arrivo da ottobre
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Torna anche la miniserie spinoff di Toilet-Bound Hanako-kun, che su sulla piattaforma trovate anche con il titolo localizzato Hanako-kun: il doposcuola dell'Accademia Kamome.
Quello che non è ancora tradotto, purtroppo, è la serie principale, realizzata sempre da Lerche (Asobi Asobase, Given), che è anch'essa stata rinnovata per una seconda stagione, attualmente senza una finestra di debutto precisa, però.
Sia il manga originale, che la side story in chiave comica dello scolastico sovrannaturale firmato da Iro Aida, sono editi in Italia da J-Pop Manga.
Trama: Lo spirito Hanako-kun e la sua assistente umana, l'alunna del primo anno Nene Yashiro, mantiene l'equilibrio tra le forze sovrannaturali e gli studenti dell'accademia Kamome. Quando non lottano per mantenere l'equilibrio tra il mondo degli spiriti e quello dei vivi, come passeranno il loro tempo? Unisciti a Hanako-kun e Nene mentre vivono le loro avventure del doposcuola!
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🔶🔸MF GHOST (Stagione 2) - In arrivo nel corso del 2024
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Seconda stagione all'orizzonte anche per la serie sul racing basata sul nuovo manga di��Shuuichi Shigeno, il mitico autore di Initial D.
I primi 12 episodi diretti da Tomohito Naka (Initial D Legend 2: Racer, Initial D Legend 3: Dream), presso lo studio Felix Film (Aharen-san wa Hakarenai, Otherside Picnic), sono già tutti disponibili sottotitolati in italiano.
Trama: Il Giappone inizia a utilizzare le macchine elettriche auto-pilotate e rende obsolete le macchine a combustibili fossili, nel 202X. Le più veloci automobili trovano nuova vita con il MFG, un circuito di corse automobilistiche tenuto su piste giapponesi. Gareggiano i piloti di tutto il mondo nel tentativo di vincere il titolo. Kanata Rivington torna in Giappone dal Regno Uniti per gareggiare nel MFG e per trovare suo padre. Riuscirà a vincere il titolo e a trovare le risposte che cerca? Premi sull'acceleratore e corri oltre ogni limite!
🔶🔸WITCH HAT ATELIER - In arrivo 🔜
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Dulcis in fundo, annunciato anche il simulcast dell’attesissimo adattamento animato di Atelier of Witch Hat, il nuovo manga fantasy firmato da Kamome Shirahama (Enidewi - Eniale & Dewiela), che possiamo trovare sui nostri scaffali assieme allo spinoff culinario Kitchen of Witch Hat, grazie a Panini Comics.
Ancora non si sa nulla sul progetto, ma se trattato con tutti i crismi del caso, potrebbe rivelarsi un must watch al pari di Frieren - Oltre la Fine del Viaggio e Dungeon Food. Il 4 luglio si terrà un panel con il probabile reveal della serie. Da tenere assolutamente d'occhio.
Trama: In un mondo in cui chiunque dà per scontati prodigi come la magia e i draghi, Coco è una ragazza con un sogno davvero semplice: vuole diventare una strega. Ma tutti sanno che maghi si nasce, non si diventa, e Coco non ha ricevuto in dono tali poteri. Rassegnata a una vita priva d magia, Coco sta per rinunciare al suo sogno di diventare una strega…finché non incontra Qifrey, un misterioso mago girovago. Dopo aver visto di nascosto Qifrey eseguire una magia, in un modo che non aveva mai visto prima, Coco comprende che le verità che tutti “sanno” potrebbero non essere tanto certe, e scopre che i suoi sogni legati alla magia potrebbero non essere tanto lontani quanto li vedeva…
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Autore: SilenziO))) Se usate Twitter, mi trovate lì! 
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[FONTE]
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eliophilia · 5 months ago
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Un riassunto degli ultimi mesi (o forse dovrei dire anni)
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Ancora deve finire l’estate ma già penso all’anno nuovo. Ormai sono entrata anche io nell’ottica che l’anno nuovo, vero e proprio, cominci a settembre. Credo che dovrò abituarmi a questo nuovo tipo di visione come ogni disperato che ha a che fare con la scuola nella sua vita. E così mentre compro la crema doposole per le ferie che ancora devo neanche iniziare, mi trovo a prendere anche l’agenda per i nuovi mini-babbani dell’anno 24/25. Comincerò a lavorare il giorno dopo il mio ultimo giorno di vacanze, scelta traumatica, non desiderata, ma obbligata. Gli anni scolastici iniziano sempre prima, l’anno scorso il 4, quest’anno il 2, ma che ca. 
Ho molta paura pensando a quello a cui andrò incontro, l’anno scorso ero inesperta e mi buttai a capofitto in un’esperienza nuova, piena di entusiasmo. Entusiasmo che mi hanno smorzato subito, per carità, perché era un ambiente super tossico. Ma ormai esistono ambienti lavorativi che non lo sono? Comunque sia andata (altri traumi su traumi che non supererò ma magari ne parliamo un’altra volta) questo anno mi ha donato la famosa “esperienza” e ora che so quello a cui vado incontro, non ho l’entusiasmo di prima, ma solo paura. Sarà un ambiente più grande del precedente, con colleghe più antipatiche e maligne di quello precedente, con regole più severe di quello precedente. Mi mancherà Maria, mi manca già adesso che non ci vediamo tutti i giorni come prima, lei è stata il regalo più grande. Mi mancheranno le gemelle che rimpiango ancora adesso ogni giorno, anche se abitiamo a 100 metri di distanza. E poi basta, non mi mancher�� più niente perché ho lottato con le unghie e con i denti per andarmene da quel cesso di posto. Ma questo non mi impedisce di cagarmi sotto ora. Spero solo che i guadagni siano più alti e varranno i sacrifici, altrimenti vorrà dire che si ripresenterà di nuovo la frustrazione di prima, e io un altro anno così non lo reggo.  
Il 2023 è stato un anno pessimo e con la malattia di mia madre non mi sono goduta né la proclamazione né la festa di laurea. Dopo in effetti, non pensavo di trovare lavoro nell’ambiente scolastico così presto. Semplicemente il primo sabato di settembre ho fatto il colloquio, il lunedì ero già dentro. Ma solo perché lì erano disperati, non per merito mio. Da settembre a marzo ho lavorato 12 ore al giorno, mi alzavo alle 7, andavo al lavoro alle 8, tornavo da scuola alle 2, cominciavo il doposcuola alle 3, finivo alle 8, mangiavo, facevo i piatti, alle 10 crollavo sul divano senza neanche mettermi a letto. Mia madre mi guardava storto tutto il tempo perché non solo non ero presente quando lavoravo, ma neanche il resto della giornata (dovrei dire serata). Un po’ l’ho fatto anche per disintossicarmi da loro, stare a contatto con mia madre e mio padre h24, da quando mia madre ha smesso di lavorare, è stato un altro elemento deteriorante per la mia psiche. Quando c’era il mio fidanzato nel weekend facevo il borsone e me ne andavo a casa sua, la sera uscivo. Ma facevo fatica a fare anche quello, la vita sociale per me era un sacrificio, dovevo calcolare anche il tempo materiale per farmi uno shampoo. Nel frattempo è tornato mio fratello qui ma non è cambiato molto, non mi ha alleggerito dai pesi familiari. Continuavano gli esami, le scadenze, le visite di mia mamma e tutto il resto. So che arriveranno altri tempi così, che non sono finiti, ma ripensandoci, e con la voglia di lamentarmi fino al 2032, è stata davvero dura. Da marzo ho allentato un po’ la presa, non per mia scelta, ma è stato un bene. Da scuola ho iniziato ad uscire alle 4 e la sera davo qualche lezione quando capitava, ma niente di fisso. Ci ho perso molto economicamente ma ci ho guadagnato di salute mentale. Ad aprile è successo un altro evento traumatico che speravo proprio di non rivivere ma è stato un altro punto di svolta. 
Da giugno in poi ho cambiato idea 50 volte sul mio futuro, prima ho dato conferma a quella scuola per restare, anzi l’ho chiesto proprio io, poi all’improvviso, e con una grande mossa scorretta (devo ammetterlo, ma se lo meritavano) e ho mollato tutto per un’altra scuola. Luglio è stato devastante, lavorare con quel caldo, all’aperto, senza un filo d’aria, mi ha portato a stare male fisicamente. Credevo fosse chissà cosa invece poi da quando ho smesso di lavorare non avevo più niente. Ho somatizzato con giramenti di testa, narcolessia, affanni vari, dolore in petto, schiena bloccata per settimane, intrattabilità e voglia di buttarmi da un burrone. In tutto ciò fingevo simpatia e non curanza con le nuove colleghe (tutte un dito in culo, comprese le bidelle) giusto per non farmi riconoscere e farmi cacciare il secondo giorno, dopo tutto il sacrificio che stavo facendo. 
E ora eccomi qua, 16 agosto e con il solito caldo asfissiante, aggiungo qualcosa al carrello su Shein e su Amazon, guardo borse e collane, leggo qualche pagina, guardo qualche serie che non mi piace, riguardo film che avevo visto anni fa e non ricordavo. Mi ricordo che ho questo blog da decenni e mi ritrovo a scrivere digitalmente, infatti mi fanno male le dita. Da circa un anno avevo iniziato un diario cartaceo vero e proprio, era un modo per sfruttare i vari quaderni comprati negli anni, la cancelleria, e perché tutti dicono faccia bene. A me scrivere ha sempre fatto bene, ma non guarisce (ma va?). Ho iniziato il diario più che altro per tenere traccia della malattia di mamma ma è diventato uno sfogatoio per varie vicissitudini quando ne avevo il tempo. Altrimenti urlavo e basta: più rapido ed efficace. Ho comprato la Valeriana sperando non mi faccia effetto cavallo (ovvero dormire dopo 5 minuti) sperando calmi i miei attacchi d’ansia. Nell’ultimo mese ho avuto un paio di attacchi di panico, non si presentavano da molto e credo siano stati il risultato dell’accumulo del nervosismo degli ultimi 10 mesi. Ovviamente si presentano quando la vita si ferma e quando mentre sei in affanno per qualcosa. L’ansia ti bussa sempre quando te la dimentichi. Per calmarmi ho pensato ad Inside Out e a quanto fosse descritto bene quel momento. Ad ogni modo, mi ha aiutato. In questi momenti mi dispiace sempre molto per chi mi sta vicino, capisco che è una cosa difficile da gestire per chi non è abituato. Neanche io mi abituerò mai, quindi figuriamoci. Almeno adesso so che non dipendono solo da una persona sola, prima li attribuivo solo a dei momenti precisi della vita, adesso almeno mi sono autodiagnosticata l’ansia e basta, ne soffro, amen. Questo mi impedisce di vivere serenamente? Ovvio. Ogni tanto mi motivo da sola e mi dico che sono forte a superare tutto ciò ma la realtà è che mi sento solo un peso per me stessa e per gli altri. Sono ancora quella che legge, scrive, corregge. Faccio polemica e rido. Mi arrabbio e sbraito. C’è mai qualcosa che mi farà mai trovare pace nella vita? Non credo. 
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pescettaspelacchiatas · 28 days ago
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mi fa essere contenta. e non mi va di dire, me le tengo per me. sono felice. prossimo anno vorrei chiedere ai miei se posso andare fuori Andria il pomeriggio per fare un corso buono di dizione/teatro. a 17 perché magari si fidano di più. intanto mi hanno dato le chiavi di casa. sto andando neglio a scuola, e non mi farò bocciare. vorrei tornare a studiare in Officina, quindi farmi la tessera di nuovo, dura un anno solare quindi me la faccio a Gennaio. finisco l'anno scolastico con la tessera, e il prossimo lo inizio con la tessera. e se smetto di avere bisogno di un posto dove concentrarmi meglio, smetto di fare la tessera.
insomma. ho i miei progetti. SPERIAMOOOOO (tanto ce la farò in ogni caso 😼). mi sento meglio e sono troppo contenta per come sto facendo e ce la sto facendo e sto andando avanti.
ascolto musica che sentivo da piccola, mi fa sorridere come resteranno sempre con me le canzoni.. canzoni che prima non capivo e che ora sento così mie.
canzoni che prima capivo troppo e ci piangevo sopra e ora gli sorrido dolcemente, a quel piccolo brutto ricordo.
ma voi lo sapevate che la Francia ha le coste??
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nonamewhiteee · 2 years ago
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ho sempre aspettato l'estate, come quel periodo in cui passare più tempo con gli amici e da solo a fare le cose che mi piacevano, ma soprattutto come momento di pausa dalla scuola. puntualmente ogni settembre, al ricominciare di un nuovo anno scolastico, ero deluso nel non aver potuto fare praticamente nulla di tutto ciò che avrei voluto. un cane che si morde la coda, ma i miei problemi in fondo sono oggettivamente di poco conto forse, e questo mi pare l'ultimo dei capricci, che non fa che rendere la mia anima ancora più sofferente. non mi è mai piaciuta ad esempio l'idea che hanno di instagram molte persone: a me del vedere te in vacanza tutto l'anno, presente in ogni concerto non me può fregare di meno, o forse in fondo si se sono qui a parlarne. la verità è che non penso esista nulla di più frustrante nello stare in casa un anonimo sabato di luglio, senza nemmeno potersi girare un drum, quando ormai tutti i giorni sembrano una litania con un inizio e una fine ben precisa, ma tutti uguali. non ho stimoli, in apparenza sto reagendo, dentro mi sto fossilizzando, appiattendo, senza nessuno, abbandonato un po' troppo ai miei maledetti pensieri.
#me
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ilblogdellestorie · 1 year ago
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Una pluriclasse con due alunni. Non si sgomita a Ceresole Reale per trovare un posto nella scuola più piccola d’Italia. La tengono viva, quest’anno, Raffaele ed Emanuele (che frequentano la seconda e la terza elementare) con la maestra Noemi, 22 anni appena.
Tanta freschezza, ieri mattina, per il primo giorno del nuovo anno scolastico. Ceresole, la perla alpina del Gran Paradiso a 1.600 metri di quota, conta 160 abitanti: riaprire la scuola ogni anno è tutto tranne che semplice. «Per noi sentir suonare la campanella è un enorme successo perché vuol dire che siamo riusciti a mantenere attivo un presidio fondamentale per la vita del paese», conferma il vicesindaco Mauro Durbano. Andare a scuola a Ceresole del resto, come viverci tutto l’anno, è una scelta di vita. Ed è in parte quello che è successo alla maestra Noemi Dalla Gasperina, fresca di laurea in Scienze dell’educazione, che comunque la montagna la conosce piuttosto bene visto che abita a Locana.
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piusolbiate · 1 year ago
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
 Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici"  (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)
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Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona  Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)
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siciliatv · 19 days ago
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Favara ha ottenuto un nuovo finanziamento di 1,6 milioni di euro, destinato alla riqualificazione della palestra dell'Istituto Comprensivo Guarino. L'importante somma, che si aggiunge ai numerosi investimenti già in corso, permetterà di consegnare agli studenti strutture più moderne e sicure. L'intervento sulla palestra si inserisce in un più ampio progetto di rinnovamento scolastico che comprende anche la scuola Mendola, la cui inaugurazione è attesa il prossimo anno.   Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha sottolineato come questo nuovo finanziamento rappresenti un ulteriore passo avanti nel miglioramento delle infrastrutture scolastiche cittadine. "Stiamo lavorando senza sosta per trasformare le opportunità offerte da Stato e Regione in realtà tangibili per i nostri ragazzi", ha dichiarato il primo cittadino.   Questi fondi si aggiungono a diversi milioni di euro già destinati a opere pubbliche in città, molte delle quali sono già in fase di realizzazione. L'amministrazione comunale di Favara continua così a puntare sulla riqualificazione degli edifici scolastici come elemento fondamentale per garantire un'educazione di qualità.   Con queste iniziative, l'obiettivo è di offrire agli studenti ambienti di apprendimento sicuri e all'avanguardia, migliorando al contempo il patrimonio edilizio della città. Favara, dunque, si pone come esempio di come la collaborazione tra istituzioni locali e nazionali possa portare a risultati concreti per la comunità. Read the full article
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jobin-speedking · 2 months ago
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Capitolo #3/ Noi siamo dall’altra parte
I’d be there for you
Poi, Yark pensò a tutti i bambini che aveva mangiato così spesso. Come se, così facendo, avrebbe potuto alleviare il suo senso di colpa, Yark pensò che non sarebbe stato irragionevole per lui venire mangiato, questa volta.
—‘Yark’ Bertrand Santini
Cap. Precedente: Cap. 2-3
#3-1_otogiri_tobi/ la porta, aprila
Non era spaventoso, nemmeno particolarmente inquietante. Tuttavia, il cuore di Otogiri Tobi batteva all'impazzata.
“Non guardare”
Disse Baku.
Non guardare, Tobi, anche.
O forse non era 'Non guardare', ma 'Non devi guardare'.
Perché?
Tobi non riusciva a staccare gli occhi da lei mentre giaceva a faccia in giù nel mezzo del cortile. La ragazza era in una pozza di sangue. Quella pozza di sangue stava espandendo la sua area di momento in momento. Le sue dita, braccia e gambe si contorcevano.
“Non va bene!”
Qualcuno coprì gli occhi di Tobi.
Era stato il custode Haizaki.
“Non dovresti vedere! Otogiri-kun, non farlo……!”
Ricordava solo vagamente cosa accadde dopo.
Pensava fosse arrivata un'ambulanza. E inoltre, anche la polizia. Un ufficiale della polizia gli fece molte domande. Pensava di aver risposto onestamente alle domande. Sembrava che le lezioni pomeridiane fossero state cancellate. Quando Tobi lasciò la scuola, tutti gli studenti avevano già lasciato l’edificio scolastico. Un dipendente della struttura venne a prenderlo in macchina. Non voleva farlo, ma sopportò e tornò alla struttura con l’auto del dipendente.
Per uno o due giorni, la scuola rimase chiusa. Arrivò il fine settimana. Tobi stava leggendo tutti i libri della struttura, stordito, chiacchierando con Baku e sonnecchiando. Non aveva voglia di uscire.
A volte gli passava per la mente Takatomo. Però, Tobi non la conosceva molto bene. In realtà, non la conosceva affatto. Non sapeva nemmeno il suo nome, Takatomo Miyuki, finchè non lo sentì da un agente di polizia. Non aveva senso pensare a qualcuno che nemmeno si conosce. Dal principio, non c’era niente a cui pensare.
Perché Takatomo aveva saltato?
Non era possibile Tobi capisse.
Quando, di lunedì mattina, provò a lasciare la struttura, un dipendente della struttura gli disse che se non voleva andare a scuola, non doveva sforzarsi. Tobi lo ignorò.
“Ti sta bene?”
Chiese Baku.
“Che cosa?”
Chiese Tobi. Baku non disse nulla.
L’insegnante con gli occhiali dalla montatura nera era in piedi davanti al cancello della scuola. Di solito lanciava a Tobi uno sguardo pieno d’odio, ma questa mattina, quando vide Tobi, si aggiustò gli occhiali e guardò in basso.
“Mi sento stonato……”
Mormorò Baku.
Tobi si cambiò le scarpe nell’armadietto delle scarpe e andò in classe. Aveva la sensazione che mancasse qualcosa, o meglio era deluso.
Se ne accorse poco prima di entrare in classe.
Sicuramente, era perché Shiratama non lo stava aspettando.
La terza classe del secondo anno era silenziosa. Non tutti erano in silenzio. Alcuni studenti stavano parlando di qualcosa con dei loro amici. Tuttavia, la loro voce era chiaramente più bassa del solito. Tutti parlavano con moderazione. Non si sentivano risate. Nessuno stava ridendo.
Shiratama era seduta al proprio posto. Si alzò quando vide Tobi. Dopodiché, in qualche modo, si inchinò.
“Buongiorno”
“……Giorno”
Sentì gli occhi dei suoi compagni di classe su di lui. La maggior parte degli studenti in classe stavano guardando Tobi.
“È perché sei un testimone”
Disse Baku con un mezzo sorriso. Eh già.
È così quindi.
Takatomo Miyuki sembrava essere in gravi condizioni.
Durante le lezioni del mattino, l’insegnante Harry, noto anche come Harimoto, diede a tutti una spiegazione.
“È in cura in ospedale, ma non ha ancora ripreso conoscenza”
Harimoto non indossava la sua solita maglia rossa, ma una camicia bianca e pantaloni neri. Non sapeva il perché. Tobi non ne aveva idea.
“Penso che anche tutti voi siate preoccupati, appena noi insegnanti sapremo qualcosa di nuovo ve lo faremo sapere. Sembra che stiano circolando strane voci, ma per favore non credeteci. Va bene?”
Cos’erano quelle strane voci?
Tobi non lo sapeva.
C’erano così tante cose che non capiva.
Questo mondo era fatto di cose che Tobi non conosceva.
Nella terza classe del secondo anno, escluso Tobi, c’erano trentacinque studenti. Uno dei trentacinque studenti era una studentessa di nome Shizukudani, che andava all’ufficio dell'infermeria della scuola. Tobi non l’aveva mai vista. Quindi, in realtà, c’erano trentaquattro persone. Tra quelle trentaquattro persone e Tobi, c’era un qualcosa come una membrana trasparente. Quella membrana sottile ma infrangibile, separava quasi completamente Tobi e le trentaquattro persone.
Tobi aveva molta nostalgia di quella membrana.
Se quella membrana fosse stata ancora intatta, non si sarebbe preoccupato in questo modo per i suoi compagni di classe. Era sicuro che neanche ai suoi compagni di classe sarebbe importato di Tobi.
Anche se erano nel mezzo della lezione, alcuni studenti lanciarono un’occhiata a Tobi. Alcuni studenti fingevano di guardare fuori dalla finestra per scrutare distrattamente Tobi.
Anche Tobi si guardava intorno in classe senza rendersene conto. Quando lo faceva, di solito finiva per stabilire un contatto visivo con qualcuno e si sentiva davvero a disagio.
Shiratama sembrava star pensando a qualcosa, e spesso guardava in basso. Anche se la sua pelle era naturalmente bianca, la sua carnagione sembrava ancora più pallida. Non si sentiva bene? Forse non aveva dormito molto.
Si chiese se Shiratama fosse in confidenza con Takatomo. Tobi non lo sapeva.
Tra la seconda e la terza ora, durante l’intervallo, una studentessa iniziò a piangere. Fino ad allora era rimasta in piedi a parlare tranquillamente con altre due studentesse. Poi iniziò a singhiozzare.
“Chiami……”
Le altre due studentesse erano visibilmente turbate.
Sulla schiena della studentessa singhiozzante era aggrappata una strana creatura, come un pipistrello o uno scoiattolo volante.
Kon Chiami stava piangendo.
Shiratama cercò di avvicinarsi a Kon Chiami. Però, si fermò a metà.
Alla fine, le due studentesse condussero Kon Chiami fuori dall’aula. Le tre tornarono dopo aver sentito il rintocco che annunciava l’inizio della lezione. L’insegnante non rimproverò le tre.
Finita la terza ora, Masaki Shuuji, noto anche come Masamune, che aveva una strana creatura simile a un tarsio nella posa di “Iwazaru” sulla sua testa dai capelli corti, si schiarì la gola davanti alla lavagna.
“Allora. Lo capisco, ma mi chiedo che atmosfera sia questa. No, capisco, ok? Capisco, certo. Tuttavia, anche se restiamo depressi, non vuol dire che accadrà qualcosa. Non sto dicendo che dovremmo fare casino. Ma magari dovremmo essere un po’ più normali, no?”
La reazione dei loro compagni di classe fu lenta. Circa l’ottanta percento era confuso e il restante venti percento era alquanto infastidito. Tobi la vedeva così.
“—Sguzade!”
Masamune mise le mani sul tavolo dell’insegnante e inarcò le sopracciglia all’ingiù*. Sembrava stesse cercando di fare una faccia piangente.
*A forma di otto
“Ho parlato troppo, io, Sguzademih……”
Ci fu qualche piccola risata. In situazioni come questa, le persone spesso ci scherzano sopra. Tobi rimase piuttosto impressionato, ma alcune persone sembravano offese.
“Non fare lo scemo, sul serio”
Uno studente lo disse a bassa voce, come a volerlo sputare fuori. Non fece solo quello. Lo studente calciò il pavimento. Anche se più che un calcio sembrava stesse raschiando il pavimento con la suola della scarpa, fece un certo rumore.Tobi, poiché era seduto al banco vicino a quello dello studente, rimase un po’ sorpreso. Anche Baku, che era appeso alla scrivania, tremò, “Oh……” ed emise un suono.
La sua frangia era così lunga che quasi gli copriva gli occhi. Credeva che il suo nome fosse Asamiya. Pensava fosse proprio Asamiya. Asamiya come? Shinobu. Giusto. Asamiya Shinobu.
Masamune stava guardando Asamiya. Però, Masamune distolse subito lo sguardo da Asamiya. Non fare lo scemo, sul serio. Le parole di Asamiya non erano arrivate alle sue orecchie?
Tuttavia, la strana creatura seduta sopra la testa di Masamune, nella posa di Iwazaru, stava fissando Asamiya con entrambi i suoi occhi simili a quelli di un tarsio.
Si sentiva così? O forse, Tobi stava pensando troppo.
A parte Iwazaru, Kon Chiami stava decisamente guardando di lato Asamiya. C’era anche la strana creatura aggrappata alla schiena della ragazza, che girò il suo viso da bambino umano verso Asamiya.
All’improvviso una domanda balenò nella testa di Tobi.
Perché Takatomo Miyuki aveva saltato?
Dopo aver terminato il pranzo scolastico in pochissimo tempo, Tobi lasciò l’aula con Baku in spalla. Il tempo non era male. Però, il cortile era chiuso. Perché era una scena del crimine. Poteva salire sul tetto senza attraversare il cortile, purché uscisse. Ci aveva un po’ pensato, ma non ne aveva voglia. Non voleva andare sul tetto. Questo perché Takatomo era saltata giù. Una studentessa, sua compagna di classe, si era lanciata dal tetto dell’edificio scolastico. Perché aveva saltato?
Tobi camminò velocemente per i corridoi della scuola. Non aveva alcuna destinazione. Si sentiva male quando stava fermo.
Era solo in momenti come questi che Baku non diceva nulla. Cupo e silenzioso. Tobi era un po’ seccato. Un Baku che stava in silenzio, era solamente uno zaino.
Non poteva andare sul tetto. Per colpa di Takatomo che era saltata giù.
Era colpa di Takatomo? Si chiese se la colpa fosse di Takatomo?
Non pensava fosse così. Anche Takatomo probabilmente non saltò giù perché le piaceva. Cosa succede se salti giù? Poteva immaginarlo. Era sicura non sarebbe stata bene. Si sarebbe ferita gravemente.
Sarebbe potuta morire.
Tobi non capiva. Non capiva affatto i sentimenti di Takatomo. Non c’era modo che lui potesse capire.
A quel punto l’ora di pranzo era finita. Mentre gli studenti cominciarono ad andare e venire nel corridoio, Tobi andava in giro cercando un posto dove non ci fosse nessuno in giro. Era come se stesse scappando e nascondendo, come un idiota.
Per qualche motivo Baku non parlava.
Forse, era solo uno zaino? In effetti, sarebbe potuto essere sempre stato solo uno zaino.
Tobi lo pensò. Ma, ovviamente, non era così.
Non preoccuparti, dimmi qualcosa, Baku.
Se lo dicesse, perderebbe. In cosa avrebbe perso? Era forse una battaglia?
Non c'era nessuno nel corridoio del terzo piano dell'edificio delle aule speciali. Sentendosi un po' stanco, Tobi si sedette sulle scale.
L'edificio delle aule speciali aveva tre piani. Tobi era seduto sulle scale. Questa scala conduceva al tetto. A meno che non si scalasse il muro come faceva Tobi, non si poteva raggiungere il tetto senza usare queste scale.
Takatomo doveva essere salita sul tetto usando queste scale. Salite le scale c'era una porta. In qualche modo, Takatomo era riuscita ad aprire la porta chiusa.
La chiave del tetto era sparita.
Il custode Haizaki lo aveva detto.
Probabilmente Takatomo aveva preso la chiave. Sulla parete della sala insegnanti, credeva, c'erano molte chiavi appese in fila vicino alla scrivania del vicepreside. Takatomo aveva rubato la chiave del tetto da lì? Era un posto molto importante, quindi sarà stato difficile. Ad ogni modo, Takatomo aveva probabilmente usato quella chiave per aprirla. Aprì la porta, e andò sul tetto. E infine, saltò giù.
Tobi aveva guardato attentamente Takatomo dopo che era caduta nel cortile. Tuttavia, non riusciva a ricordare i dettagli. Takatomo era a faccia in giù. Però, la faccia? Era verso il basso? Tuttavia, si chiese se stesse guardando di lato? Le braccia e le gambe erano piegate? Erano dritte?
Quando chiudeva gli occhi e provava a ricordare, il suo cuore iniziava a battere all’impazzata. Gli faceva male il petto.
No, non ricordarlo.
Era come se il suo cuore stesse lottando per trattenere Tobi.
“……Che cosa sono?”
Sentì il rumore di dei passi. Qualcuno stava salendo le scale. Dal secondo al terzo piano. Tobi era seduto sulle scale che andavano dal terzo piano al tetto. Tirò un sospiro.
Tobi cercò di alzarsi.
“Ah”
Era Shiratama quella che stava salendo le scale. Quando Shiratama vide Tobi, sul suo volto apparve un sorriso.
“Quindi eri qui, Otogiri-kun”
“Già……”
Tobi si sedette sulle scale a testa bassa. Shiratama rimase per un po’ di fronte a Tobi. Nessuno dei due aprì bocca. Dopo un po’, Shiratama si sedette accanto a Tobi.
“Stavi cercando Tobi, Oryuu?”
Chiese Baku. Shiratama annuì.
“Sì. Volevo parlargli”
“Ma è noioso. Ci ho parlato con questo qua. Tobi non è bravo a parlare, a differenza mia”
“Non è così. Non è per nulla noioso”
Shiratama stava giocherellando con la pochette che aveva sulle ginocchia.
“Non mi sono mai sentita annoiata quando parlavo con Otogiri-kun, io”
“Abbiamo iniziato da poco, però……”
Mentre Tobi sceglieva le parole da dire, osservava le dita di Shiratama che giocava con la sua pochette. Le sue unghie erano tagliate con cura. Non c’era alcuna parte bianca.
“Da quando abbiamo iniziato a parlare, non è passato molto tempo”
“A pensarci bene, è così”
Shiratama poi, “Strano” mormorò. Cosa c’è di strano? Tobi lo stava per chiedere. Non poteva chiedere il perché.
Alla fine, non parlava veramente con Shiratama. Non era che stavano in silenzio. Ma non avevano avuto una conversazione che si potesse definire conversazione. Quando la gente passava e li fissava come a dire ‘Cosa stanno facendo, quelli?’, a Shiratama non sembrava importare. Tobi, onestamente, era un po’ preoccupato. Però pensava che andasse bene finchè per Shiratama non era un problema, e gradualmente aveva iniziato a non preoccuparsene più.
Fino all’inizio delle lezioni pomeridiane, i due rimasero sulle scale dell’edificio delle aule speciali. Di tanto in tanto si davano delle risposte casuali, ma per il resto rimanevano seduti fianco a fianco.
Non gli importava. Era strano non si sentisse a disagio anche se rimanevano in silenzio.
A metà della quinta ora, Asamiya Shinobu dalla lunga frangia, alzò all’improvviso la mano.
“Che succede, Asamiya?”
L’insegnante se ne accorse e lo chiamò ad alta voce. Sebbene Asamiya stesse alzando la mano destra, appoggiò entrambe i gomiti sul banco e gemette. Non provò a dire nulla.
L’aula era rumorosa, ma poi divenne silenziosa. Asamiya aprì finalmente bocca.
“Non mi sento tanto bene”
“Capisco. È meglio non esagerare. Il membro del comitato sanitario di questa classe, chi è?”
Quando il professore lo chiese, Kon Chiami alzò la mano.
“Sono io”
“Kon, porta Asamiya in infermeria”
“Va beeene”
Quando Kon stava per alzarsi dal suo posto, si udì un forte rumore. Non era Kon. Quel suono proveniva da Asamiya. Asamiya spinse da parte la sedia, si alzò e si trascinò verso la porta.
Kon inseguì frettolosamente Asamiya.
“Asamiya-kun!”
“Non venire!”
Asamiya aprì la porta, poi guardò Kon. Aveva un incredibile atteggiamento minaccioso. Kon indietreggiò.
“Vado da solo, sto bene……”
Asamiya lo aggiunse con tono debole, come se stesse cercando una scusa, e lasciò l’aula.
Qualcuno sussurrò “Che paura……” e così disse.
Varie voci si sollevarono qua e là in una reazione a catena.
“Silenzio!”
L’insegnante, banban, è batté entrambe le mani.
“Siamo a lezione. Kon siediti”
“Però……”
Kon guardò avanti e indietro tra l’ingresso e uscita dell’aula e il posto di Asamiya dove non era più seduto nessuno. Era preoccupata per Asamiya?
Tobi in qualche modo rivolse la sua attenzione a Masamune. Masamune aveva le mani congiunte davanti alla bocca. Sarebbe potuta essere una coincidenza, ma la posa era simile a quella dell’Iwazaru che aveva sopra la testa.
Quando Kon tornò al suo posto, l’insegnante riprese la lezione.
Va bene così?, pensò Tobi. Andava bene lasciare Asamiya da solo? Asamiya era davvero andato in infermeria da solo?
Stabilì più volte il contatto visivo con Shiratama. Shiratama inarcò leggermente le sopracciglia e increspò leggermente le labbra. Quando i loro occhi si incontrarono verso la fine della lezione, Shiratama mosse le labbra come a voler dire qualcosa. Non era sicuro di cosa stesse cercando di dire.
Quando suonò la campanella per segnalare la fine della quinta ora, Tobi si alzò dal suo posto prima che l’insegnante potesse annunciare la fine della lezione. Poco prima di lasciare l’aula, si rese conto di aver dimenticato Baku.
“Oi, Tobi! Ehi! Tu!”
Baku urlò. Tobi lo ignorò e lasciò l’aula. Mentre percorreva il corridoio, si chiese dove stesse andando. Si diresse provvisoriamente al bagno, ma non ne aveva bisogno. Questa non era la destinazione di Tobi.
Tobi si fermò davanti all'infermeria. Anche se si era diretto qui da solo, Qui?, pensò.
Proprio qui.
L’infermeria.
Tobi era davvero curioso riguardo Asayama. Asamiya era davvero in infermeria, oppure no? Tobi voleva confermarlo.
Confermare, per poi fare cosa? Non c’era niente che potesse fare. Non aveva mai parlato con Asamiya. Non voleva nemmeno parlargli.
C’era qualcosa di sbagliato. Tobi si comportava in modo strano. Anche lui pensava fosse strano.
No, non l'aveva ancora fatto. Era ora. Poteva tornare indietro e basta.
“Otogiri-kun!”
Se Shiratama non fosse arrivata, senza fiato, Tobi avrebbe sicuramente voltato le spalle. Shiratama si avvicinò a Tobi, si chinò in avanti e si tenne il petto.
“……A-anche… io s-sono… preoccupata per… A-Asamiya-kun……”
“Ecco perché non devi correre a tutta velocità……”
“Uuuh……Otogiri-kun, sei incredibilmente veloce. H-ho provato a raggiungerti……”
Shiratama tirò fuori un fazzoletto dalla tasca della gonna e con quello si asciugò il viso.
“Sto sudando un sacco”
“C’era davvero bisogno, di raggiungermi?……”
“Se me lo chiedi; in qualche modo, sì”
“Ecco……”
Tobi esitò. Shiratama fece “Hmm?” e si avvicinò al suo volto. Tobi si sentiva un po’ timido, ma non si tirò indietro. Riuscì a non perdere terreno.
“Io e Asamiya……come posso dirlo, non abbiamo alcun contatto……”
“Siamo ottimi amici io e lui”
“Ah, capisco”
“Eravamo nella stessa classe quando eravamo in prima. A volte chiacchieriamo”
“A volte, chiacchierate……”
“Cose come ‘C’è il sole oggi, eh’, o ‘Fa caldo in questi giorni’, o ‘Fa già freddo, vero?’”
“E questo, sarebbe essere ottimi amici……?”
“Non puoi parlare del tempo con una persona con cui non vai d’accordo”
“……ah è così?”
“Non è così?"
“Beh che dire. Non ne so molto di socializzazione, io. Probabilmente avrai ragione, Shiratama-san……”
“Ho ragione?”
“Forse”
“Quando tu, Otogiri-kun, concordi con le mie opinioni, mi sento felice”
Shiratama abbassò timidamente lo sguardo e si mise il fazzoletto in tasca.
Shiratama entrò in infermeria, “Permesso” dopo aver detto questo. Tobi non aveva mai usato l’infermeria. Però, sapeva che nell’infermeria c’era un’infermiera scolastica con un camice bianco.
L’infermiera scolastica non c’era.
C’era una sostituta?
Una studentessa con gli occhiali era seduta con le gambe incrociate su una sedia con uno schienale.
“Ah”
Quando la studentessa vide Shiratama, i suoi occhi sbatterono le palpebre dietro gli occhiali.
“Ma guarda un po’, Shiratama-dango”
“Shizukudani-san”
Shiratama non sembrò troppo sorpresa, si limitò a dire “Ciao” e salutò.
Si era completamente dimenticato.
Una dei suoi compagni di classe frequentava l’ufficio dell’infermeria della scuola. Shiratama fu quella che ne parlò a Tobi. Quindi, naturalmente, Shiratama si aspettava che la studentessa fosse nell’infermeria.
“Stupidamente educata come sempre, Shiratama-dango”
Shizukudani rise con un tono nasale. Appoggiò il gomito sulla scrivania e fece girare una penna con la mano. Anche se aveva smesso di andare a scuola, iniziando a frequentare l’infermeria della scuola, sembrava molto rilassata.
“Voglio dire, Shiratama-dango……”
Tobi disse a bassa voce, Shizukudani smise di far girare la penna.
“Il tuo nome, com’era? Sei il tizio super stramboide della terza classe, vero? Shiratama-dango, non devi dirmelo. Voglio ricordarmelo da sola. Sento di potermelo ricordare. Hmmm……Giusto, ora ricordo, era questo. Otogiri Tobi. Ho ragione, vero?”
“……beh, sì”
“D’ora in poi ti chiamerò Tobi-tobi”
“Eeh……”
“Obi-obi, Giri-giri o Tobi-tobi, quale preferisci?”
“……Beh, forse Tobi-tobi”
“Bene, allora è deciso, Tobi-tobi”
“Ma cos’ha, sta qui?……”
“Sonooo Shizukudani. Puoi chiamarmi Ruka-chiiin. Il mio nome completo è Shizukudani Rukana. Non mi importa se mi chiami Ruka-chin, ma mi dà fastidio, quindi se mi chiami davvero così, ti picchio. Piacere”
Shizukudani fece “Hey” e pugnalò il cielo con la punta della penna. Tobi non voleva essere picchiato o pugnalato. Pensò che sarebbe stato meglio evitare di chiamarla Ruka-chin. Non voleva davvero chiamarla con quel nome così informale.
Tobi diede una rapida occhiata all’infermeria. C’era uno sgabello senza schienale. C’era un tavolo rotondo su cui era posizionato un laptop. Due sedie. C’erano tre letti in totale, separati da delle tendine. Solo uno aveva le tendine chiuse.
“Shizukudani-san, Asamiya-kun è venuto in infermeria?”
Quando Shiratama lo chiese, Shizukudani indicò con la punta della penna il letto dove le tende erano chiuse.
“È lì. Sta riposando. Non si sentiva bene”
Shiratama guardò il soffitto e chiuse gli occhi. Mise le mani sopra al petto e sospirò.
“……Meno male”
“Eh?”
Shizukudani voltò la testa e guardò Tobi. Perché guardava Tobi? Tobi distolse lo sguardo.
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La tendina si aprì e apparve la faccia di Asamiya.
“Shiratama-san……e pure Otogiri. Cosa siete venuti a fare?”
Asamiya sembrava essere di pessimo umore, peggiore anche delle sue condizioni fisiche. Li guardò male e alzò gli occhi, Shiratama sembrava completamente depressa.
“Asamiya—“
Tobi esitò a parlare. Avrebbe dovuto aggiungere kun o san? Asamiya aveva chiamato Tobi semplicemente Otogiri, abbandonando gli onorifici. Non ne aveva forse bisogno?
“I capelli”
“……Eh?
“La frangia. È lunga”
“Aah……”
“La mattina, al cancello della scuola, il tipo con gli occhiali dalla montatura nera—“
“Il professor Yagarashima?”
“Beh, non so il suo nome. Quel professore non ti richiama?”
“Beh, lo fa. A volte”
"Immaginavo"
“Sì”
“È tutto”
Tobi lo pensò dopo aver finito di parlare. Ma cosa volevo dire con questo? Dato che nemmeno Tobi lo capiva, Asamiya doveva essere ancora più confuso.
“……Sul serio, cosa diavolo siete venuti a fare qui? A parte Shiratama, Otogiri, non mi hai mai parlato, no?”
“Hai ragione……”
“Beh, non solo io, ho visto raramente Otogiri parlare con qualcuno”
“Già……”
Tobi non poté fare a meno di gemere. Se Tobi fosse stato nei panni di Asamiya, gli sarebbe sembrato molto strano.
“Eccooo!”
Avevano inviato una scialuppa di salvataggio? Shiratama intervenne con un po’ di forza.
“Asamiya-kun, come ti senti? Ti fa male da qualche parte?”
“……Non è quello”
Asamiya si sedette sul letto. Non indossava scarpe. Le aveva tolte e aveva i piedi spogliati sul pavimento. Tobi sgranò gli occhi.
C’era qualcosa sotto il letto. Asamiya non se n’era accorto? Quella cosa era ai piedi di Asamiya. Era fuori dalla sua vista? Se avesse guardato in basso, lo avrebbe visto sicuramente. Non era piccolo. Dopotutto, aveva le dimensioni della parte superiore del un corpo di un essere umano. Era piuttosto grande.
La forma era in qualche modo simile alla parte superiore di un corpo umano, aveva le braccia. Tuttavia, non erano due. Ne aveva ben quattro. Aveva anche una testa. Era calva. Non si sapeva davvero che aspetto avesse la sua faccia. Sembrava un essere umano, ma anche un’altra creatura misteriosa. Non aveva nemmeno un paio di occhi. Ne aveva due paia. Ne aveva quattro.
Tobi notò sottilmente l’espressione di Shiratama. Shiratama guardò Tobi e sorrise. Doveva aver cercato di trasmettere qualcosa a Tobi, facendo una faccia sorridente.
Tobi aveva sentito parlare di Shizukudani da Shiratama. La proprietaria del posto vacante della terza classe del secondo anno. Andava a scuola nell’infermeria. Lei è Shiratama erano nella stessa classe quando erano al primo anno. Inoltre, portava con sé una strana creatura.
Il Baku di Tobi.
La Chinurasha, nota anche come Chinu, nascosta nella borsa di Shiratama.
L’Iwazaru di Masamune.
La cosa simile a uno scoiattolo volante o un pipistrello di Kon Chiami.
Rispetto alle loro, la strana creatura di Shizukudani sembrava ancora più strana. Non era esagerato definirlo grottesco. Era quasi un mostro. Il suo aspetto era inquietante fin dall’inizio, e anche i suoi movimenti erano inquietanti.
Il mostro di Shizukudani cominciò a muoversi sul pavimento con una fluidità spaventosa, torcendo le sue quattro braccia e dimenando le dita. Sembrava potesse inoltre arrampicarsi sulle pareti. Era come un insetto. Sarebbe stato abbastanza spaventoso trovare un insetto di quelle dimensioni. Inoltre, sembrava umanoide. Era già un incubo.
Il mostro di Shizukudani seguì il muro fino a raggiungere l’angolo del soffitto, contraendo abilmente le sue quattro braccia e incastrandole perfettamente lì. I suoi quattro occhi si muovevano di qua e di là.
“È un po’ strana, vero?”
Disse Asamiya con una voce cupa. Parlava del mostro di Shizukudani? Tobi lo pensò per un momento, ma Asamiya sembrava stesse parlando di qualcos’altro.
“La nostra classe. È strana. Non ne posso più……”
“Strana?”
Chiese Shizukudani dal nulla mentre faceva girare la penna. Dopo aver posto la domanda, Shizukudani disse “Ah, ho capito” e si diede una risposta da sola.
“L’incidente, eh? L’incidente del salto. Se fosse tutto normale, non accadrebbero cose del genere, giusto? Ovviamente. È proprio tremendo, eh. Ruka-chin è nell’infermeria, quindi le cose sono piuttosto semplici”
Asamiya fece schioccare la lingua e scosse la testa irritato.
“Se non capisci, non dire nulla”
“Spaventoso”
Shizukudani tremò e si abbracciò le sue stesse spalle. Tutto il suo corpo stava tremando.
“Quel tipo di cose, potresti non farle più? Fanno paura. Ruka-chin non va più a scuola. Finalmente sono riuscita a frequentare dall’infermeria della scuola, sai?”
“Dovrebbe importarmi? Miyu è in condizioni critiche e priva di sensi. Verrà mai salvata?……”
Questa volta fu Asamiya a iniziare a tremare. A differenza di Shizukudani, sembrava che il suo corpo tremasse e non si volesse fermare.
“Scuuusa”
Shizukudani unì i palmi delle mani. Non sembrava si stesse scusando sinceramente.
“Però chi è Miyu? Chi? Ah, Takatomo-san? Era Takatomo Miyuki? Il suo nome. È lei Miyu? Eh? Mica vi frequentate?”
“Certo che no. ……Ti sbagli. Viviamo vicini, quindi siamo amici d’infanzia. Però, da quando abbiamo iniziato le scuole medie non ci parlavamo più molto. Tuttavia, anche i nostri genitori si conoscono……”
“È un rapporto familiare, giusto?”
Quando Shiratama annuì in segno di comprensione, Asamiya fece “Ecco perché!” e gridò.
“Non usciamo insieme, quante volte devo dirvelo……”
“Asamiya, non sei piuttosto emotivamente instabile?”
Shizukudani rise leggermente. La proprietaria del posto vacante con un mostro non sembrava avere una personalità molto buona.
“Però, quella classe* sembra certamente avere un problema. Ruka-chin lavora qui** cinque giorni alla settimana, quindi ne sono consapevole. Ce ne sono parecchi, eh? In molti della terza classe vengono qui per dei mal di stomaco o roba del genere. Non pensate che questo genere di cose siano causate da una malattia mentale? Non mi sto vantando, ma Ruka-chin è piuttosto ben informata. Solo per i soggetti coinvolti, sapete?”
*Scritto come furigana (di solito sono piccoli ideogrammi in hiragana posizionati vicino ai kanji più difficili da leggere), nel testo originale c'è scritto "La terza classe del secondo anno"
**Scritto come furigana, nel testo originale c'è scritto "In infermeria"
“……Anche Miyu?”
Chiese Asamiya. Shizukudani fece “Yeeess” e per qualche motivo rispose immediatamente in inglese.
“Recentemente, è stata qui alcune volte. Si è riposata e prese qualche medicina. Un’altra persona che mi viene subito in mente, Yoshizawa-kun? Quello figo. Inoltre, anche Murahama-san e Shimomaeda-san venivano spesso qui. Ah, non insieme, ma separatamente eh”
Quando Tobi sentì quei nomi, l’unico volto che gli venne in mente fu quello di Yoshizawa. Figo, aveva detto Shizukudani, era un bel ragazzo, rinfrescante e gentile.
“Murahama, Shimomaeda……”
Asamiya borbottò e si morse il pollice della mano destra.
“Entrambe quelle ragazze, sono amiche di Kon. Fino a poco tempo fa, Miyu usciva spesso con Kon”
Tobi guardò in faccia Shiratama.
Alla schiena di Kon Chiami, era sempre attaccata una strana creatura, simile a un pipistrello o uno scoiattolo volante.
Quindi, qual era il punto?
Non riusciva a spiegarlo nello specifico, ma lo aveva davvero colpito.
Shiratama abbassò gli occhi e disse questo.
“Kon-san, però, sembra piuttosto scioccata……”
Infatti, tra la seconda e la terza ora, Kon piangeva apertamente. Le due studentesse che stavano confortando Kon erano probabilmente Shimomaeda e Murahama.
“Non mi interessa però”
Asamiya si mise la testa tra le mani. Si spettinò.
“……Non importa chi piange o urla, Miyu non migliorerà. Non so se ci sia qualche speranza che la situazione migliori. Non saperlo, è spaventoso. Io, ho paura……Non riesco a dormire. Continuo a pensare a cose brutte. Essere incoscienti……Mi chiedo cosa si provi. Immagino non si possa riuscire a sentire alcun suono. Vuol dire che nemmeno sogni? Tuttavia, mi chiedo se ci sia una leggera sensazione. Miyu è in ospedale……Non si sentirà sola, in quelle condizioni? Non si può muovere, le farà male. Perché non ho notato nulla, io? No……Non è così. In realtà, lo pensavo. Miyu si comportava in modo strano. Mi chiedevo cosa ci fosse che non andava. Ma era da molto tempo che non le parlavo. Se le avessi parlato all’improvviso, sarebbe stato inquietante. Quindi……non ho fatto niente. Ero curioso a riguardo. Ma non mi sarei mai aspettato accadesse una cosa del genere……”
Shizukudani guardava fuori dalla finestra e faceva girare la penna. Il mostro di Shizukudani non si muoveva dall’angolo del soffitto.
Suonò la campanella.
Asamiya alzò lo sguardo e guardò Tobi e Shiratama con gli occhi spenti.
“Non dovete andare? La sesta ora, non sta per iniziare?”
“Già……Giusto”
Shiratama abbracciò la pochette dove si trovava Chinu. Era dubbiosa?
“Vuoi paccare?”
Quando glielo chiese per testarla, Shiratama scosse la testa da un lato all’altro scuotendo i suoi lunghi capelli, come se dicesse fosse oltraggioso.
“No che non pacco. Non è così……Asamiya-kun”
“Cosa?”
Asamiya mise la mano sulla tendina.
“Io, vorrei sdraiarmi un po’. Se dovete andarvene, fatelo in fretta”
“Andiamo a farle visita—”
“……Huh?”
“Ti piacerebbe andare? All’ospedale dov’è ricoverata Takatomo-san. Se non ti dispiace, vorrei portare anche Otogiri-kun”
“Eh”
Venne completamente colto di sorpresa.
Shiratama fissò Tobi con uno sguardo estremamente serio. Era per caso una richiesta questa? Se Tobi non sbagliava, sembrava lo stesse implorando. Non poteva fare a meno di pensarlo.
Fare visita?
All’ospedale?
Di Takatomo?
Perché?
Anche se andassero lì, non si trattava solo di una piccola malattia o di un osso rotto. Takatomo era in condizioni critiche. Si diceva fosse incosciente. Non sarebbe stato possibile farle alcuna visita. Però, questo avrebbe dovuto saperlo anche Shiratama. Eppure, per qualche motivo, gli stava chiedendo di andarla a trovare. A quanto pare Shiratama voleva che Tobi la seguisse.
“……Beh, va bene”
Dopo la scuola, Tobi seguì Asamiya e Shiratama all'ospedale dove era ricoverata Takatomo Miyuki. Ci vollero quindici minuti a piedi per raggiungere l'ospedale.
Parlarono con il ricevimento generale, ma Takatomo era nell'ICU* e non era permesso farle visita. Anche i membri della famiglia potevano vederla solo per un tempo limitato.
*Scritto come furigana, nel testo originale c'è scritto "Reparto di terapia intensiva"
“Giusto, capisco……”
Asamiya si sedette sulla panchina nella sala d’attesa. Tobi è Shiratama non si sedettero.
“Va bene provare a venire, ma non potremo mai incontrarla……”
“Beh, Takatomo-san è nel reparto di terapia intensiva. Dovremmo andarci?”
Shiratama non aveva ancora rinunciato? Si chiese perché non si arrendeva. Tobi non capiva. Anche Asamiya era confuso sulla sedia.
“Non si può entrare, quindi penso sia inutile……”
“Giusto in caso”
Sembrava che Shiratama fosse ancora un po’ determinata ad andare.
“Oryuu, è sorprendemente invadente”
Mormorò Baku. Shiratama guardò Baku, e fece un lieve sorriso.
Controllò la planimetria dell’ospedale affissa al muro e sembrava che l’ICU fosse al terzo piano dell’edificio principale. Sarebbe stato facile raggiungere il terzo piano con l’ascensore. Ma c’era una porta davanti all’ICU, ed era chiusa. A meno che un dipendente dell’ospedale non aprisse la porta con la sua carta ID o chieda al citofono di aprirla dall’interno, non sarebbero potuti entrare.
“Era per questo che ve lo avevo detto, visto?……”
Asamiya sembrava più triste che arrabbiato. Sulla via del ritorno notò una piccola sala d’attesa. Una donna seduta là su una panchina chiamò Asamiya.
“Shinobu-kun?”
Quella donna sembrava essere la mamma di Takatomo. Quando Asamiya si avvicinò, gli occhi della donna si riempirono di lacrime.
“Sei venuto fin qui? Mi dispiace davvero, Shinobu-kun. Miyu, non è nelle condizioni di poterti incontrare……”
"No, immagino fossi preparato a non poterla incontrare……Però, non potevo restare fermo"
Con una voce soffocata, Asamiya presentò Shiratama e Tobi alla madre di Takatomo come loro compagni di classe. La madre di Takatomo chinò più volte la testa, e li ringraziò per essere venuti.
Onestamente, Tobi non poteva sopportarlo.
Gli dispiaceva per la madre di Takatomo. Tuttavia, Tobi non sapeva davvero che tipo di sentimenti provava nei confronti di Takatomo. Avrebbe dovuto dirlo alla madre di Takatomo? Tobi aveva assistito al momento esatto in cui Takatomo saltò giù. Non aveva potuto fermare Takatomo. Non c'era stato modo di fermarla. Tobi si sarebbe dovuto scusare per questo? Doveva scusarsi. Pensava fosse stato brutto? Era un punto delicato.
Persone come Otogiri Tobi, che non provavano alcun particolare senso di colpa, potevano avere un cuore freddo.
Perché una persona dal cuore freddo era qui?
Nell'ospedale dov'era ricoverata Takatomo.
Shiratama tirò leggermente la manica di Tobi.
Asamiya stava parlando con la madre di Takatomo. Sembrava che Shiratama volesse andarsene da qui. Tobi annuì.
Quando seguì Shiratama, in qualche modo finirono per tornare nell'ICU. Naturalmente, la porta rimaneva chiusa.
"Non si può entrare, no?"
Quando Tobi lo disse, Shiratama aprì la sua pochette senza rispondere.
Dall'interno della pochette uscì un soffice animaletto. Dalla testa gli spuntavano due corna. Inutile dirlo. Era Chinurasha.
Chinu saltò dalla pochette al braccio di Shiratama. Anche se non era lenta, i suoi movimenti erano instabili. Tuttavia, Chinu si arrampicò sul braccio di Shiratama e alla fine raggiunse la sua spalla destra. Chinu sembrava orgogliosa di se stessa mentre si girava verso di loro.
"Yoo"
Quando Baku la salutò casualmente, Chinu inclinò leggermente la testa, Uyuuu, ed emise un suono del genere. Pure se non stava cercando di imitare Chinu, anche Tobi inclinò la testa.
"……Eh? Cosa?"
"Chinu"
Shiratama alzò la testa e appoggiò la guancia su Chinu. Chinu non si muoveva minimamente.
Quando Tobi cercò di aprire bocca, Baku lo fermò.
"Shhh. Sta zitto, Tobi"
Che cos'era?
Avrebbe potuto protestare, ma nemmeno Baku avrebbe detto una cosa del genere senza motivo. Tobi guardò Shiratama e Chinu.
Le rotonde pupille di Chinu erano lisce.
Sembrava stesse dormendo.
"Da qui, riesci a raggiungerla? Eh? Chinu……"
Sussurrò Shiratama a Chinu.
Cosa doveva raggiungere?
La piccola bocca di Chinu si mosse.
"Perché……"
Lo sentì chiaramente. Era una voce. Non era un verso. Era diversa dalla voce di Chinu. Non era nemmeno la voce di Shiratama. Ovviamente, nemmeno quella di Tobi o Baku.
"Perché, era mio. —Il mio……"
Non era un uomo. Era la voce di una donna. Tobi sentiva freddo.
"……Cos—Eh? Di chi……"
"Io……Le chiavi……Cioè……Le chiavi erano……"
Era Chinu? Non muoveva la bocca come fanno gli umani quando parlano. Ma apriva e chiudeva la sua piccola bocca con piccolissimi movimenti. Quindi era Chinu quella a parlare?
Perché Chinu?
Era questa la voce di Chinu?
"Le chiavi……Del tetto……Le chiavi……All'interno del banco……Le chiavi sono……"
Sembrava la voce di una giovane donna.
Le chiavi.
Del tetto, le chiavi?
All'interno del banco?
"Ah—"
Tobi rabbrividì. Non era che quella voce gli fosse familiare. Anche nella sua classe c'erano poche persone a cui riusciva a ricollegare il volto al nome. Non ricordava le voci a meno che non fosse qualcosa di speciale. Quindi, forse, e Tobi lo pensò. La voce di quella ragazza usciva dalla bocca di Chinu. Era possibile? Non era logico. Era un'idea folle.
Che sia la voce di Takatomo Miyuki, questa?
"In qualche modo, l'ha raggiunta"
Disse Shiratama a bassa voce.
"La voce di Takatomo-san"
Era una voce che non sarebbe dovuta essere ascoltata.
Una voce che non sarebbe dovuta essere sentita.
Lei aveva perso conoscenza a causa delle ferite riportate ed era ricoverata su un letto nel reparto di terapia intensiva.
"Non ce la faccio più……"
Le parole di Chinu risuonarono nelle orecchie di Tobi.
Quel giorno, Takatomo corse fuori dall'aula della terza classe del secondo anno e non tornò più. In quel momento lei urlò.
Non ce la faccio più.
Cap. Successivo: Cap. 3-2
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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“L’Ambiente nello Zainetto 2024”: Riparte il Progetto di Educazione alla Sostenibilità per le Scuole
Il Comune di Casale Monferrato rilancia l’iniziativa per sensibilizzare i giovani studenti sui temi ambientali e promuovere pratiche sostenibili
Il Comune di Casale Monferrato rilancia l’iniziativa per sensibilizzare i giovani studenti sui temi ambientali e promuovere pratiche sostenibili. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, riprendono gli appuntamenti del progetto L’Ambiente nello Zainetto, un’iniziativa di educazione ambientale promossa dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Casale Monferrato, con la partecipazione di Cosmo,…
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sardies · 4 months ago
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Al Canopoleno inaugurato il nuovo anno scolastico
Sassari. Venerdì mattina al Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari è stato “ufficialmente” inaugurato il nuovo anno scolastico per gli oltre mille studenti della scuola, rappresentati nell’occasione delle prime classi di primaria, secondaria di primo grado e licei che si sono passati il testimone tra loro. Ad accompagnare il ritorno dei ragazzi tra i banchi il rettore dell’istituto, Stefano…
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bloomingwhims · 4 months ago
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1 anno dopo il ballo - estate
📍Copperdale - casa Price
Marie ha sentito Syd di rado dopo il ballo e durante l’estate il loro rapporto era stato messo in pausa.
Una volta ricominciata la scuola i due per forza di cose si sono rivisti e hanno deciso di mantenere solo un rapporto di amicizia. In fondo Savannah, la gemella di Syd, è la sua migliore amica e le due vogliono vedersi liberamente senza più l’ansia e l’imbarazzo di incontrare il fratello.
Durante l’anno scolastico le cose sono andate al meglio: Marie ha sempre avuto voti alti, ha mantenuto il suo lavoretto part time di pittrice emergente ed ha aiutato al ranch, diventando sempre più brava nell’ equitazione.
Dopo tanto tempo torna a casa Price per stare insieme e passare il sabato sera a dormire dalla sua amica Sav
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“Dlin dlon”
Marcel Price è intento a scrivere un nuovo capitolo del suo libro quando sente suonare il campanello.
Aspetta di vedere se uno dei suoi figli va ad aprire
“Dlin dlon! DLIN DLON!”
Il campanello suona altre sue volte. Lascia il suo lavoro e va ad aprire la porta
Sa che un’amica di Savannah passerà la notte da loro, ma quando si trova davanti Marie viene pervaso da emozioni inspiegabili
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No…non può pensare quelle cose di una sedicenne…ed è amica, anzi migliore amica di sua figlia
Eppure non riesce a staccarle gli occhi di dosso
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“Eccomiiiii! Scusa pa, stavo finendo di studiare e non mi sono accorta” dice Sav arrivando scendendo le scale.
Poi si volta verso Marie “hey! Hai conosciuto mio padre”
Marie arrossisce, allunga la mano e si presenta
Marcel alza il braccio e fa per rispondere alla stretta di mano formale. la pelle dei due si tocca ed come se una scossa percorresse i loro corpi.
Mal serata passa tra chiacchiere, risate e sguardi furtivi
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(E se ve lo state chiedendo, si anche Syd è in casa, ma i due si salutano senza darsi troppo conto)
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conax · 4 months ago
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Il risveglio
Va in letargo in giugno e si risveglia in settembre …. le chat di WhatsApp , il filo conduttore che tiene unito i nostri pensieri, in esso ci sono i nostri appuntamenti , ma soprattutto le nostre dimenticanze . Le chat sono di ogni genere , scolastica , asilo , sportiva , ecc ecc , da oggi che parte ufficialmente il nuovo anno scolastico , saremo bersagliati da tutti cantoni , con info di ogni…
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ypsilonzeta1 · 5 months ago
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Che bella che è la Fiera di Porto!
Sa di inizio anno scolastico, di astuccio e diario nuovi, di abbonamento del treno, di croccante e zucchero filato, di grindoli coi motorini truccati, di figli dei giostrai che sembravano i più fighi al mondo, di gomma bruciata dell'autobolide, di scintille dell'autoscontro, di:
"giù il gettone, tira la leva... È la gara finale"
e noi: "alleati! alleati!"
La Fiera di Porto è il mio capodanno, la fine dell'estate, l'inizio del nuovo ciclo delle stagioni.
La Fiera di Porto è sempre bella, semplicemente perché è lei.
da FB
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