#Neofascismi
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gianlucadandrea · 16 days ago
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2025 - Neofascismi - Il desiderio è un dazio
Il desiderio è un dazio Il nostro corpo è attraversato ogni secondo da 400.000 miliardi di neutrini provenienti dal Sole. Di solito attraversano interi pianeti senza la minima deviazione. Ti senti come se fossi subumano ad assistere a genocidi da quando nascesti spettatore 49 anni fa. Fame, sfollamento, annichilimento. Sete, “reise, reise marinaio alzati ognuno lo fa a modo suo. Uno conficca…
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corallorosso · 5 years ago
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L’unico commento che mi sento di fare sulla faccenda di Sondrio è che, se sei in grado di dire “Zitta, scimmia!” a una mamma che piange la morte della propria bambina di 5 mesi perché “ti disturba” ed è nera, non sei un essere umano. Sei un virus, un parassita, una roba da debellare al più presto col sistema immunitario. Ecco, forse, più che pensare a questo o a quello, dovremmo preoccuparci prima di tutto di capire come si può dare una mano agli anticorpi del nostro paese immunodepresso. Perché il razzismo, il leghismo e tutti i vari neofascismi/sovranismi che sono tornati sulla scena in questi anni, sono virus che prendono il sopravvento quando il paziente (ovvero la nostra società) è malato. Quando non possiede più gli anticorpi che gli permettano di provare empatia, di comprendere anche il “diverso da sé”. E il nostro, che è un paese sempre più drammaticamente ignorante, ormai produce in continuazione questi rifiuti su due gambe, questi virus che sguazzano allegramente in un brodo di subcultura primordiale a cavallo tra Salvini e Mario Giordano, tra il neonazismo e Barbara D’Urso. Dobbiamo riprenderci la cultura. Ma non la cultura dei libri, non la cultura “alta”, o meglio non solo. Dobbiamo riprenderci la cultura nel suo insieme, l’egemonia culturale, quella che oggi si chiama “narrazione”. Gramsci, nei “Quaderni del carcere”, scriveva: “Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri”. La cultura è il vaccino per questi virus. Curiamoci, cazzo. È troppo tempo che stiamo sottovalutando questa brutta influenza. Non va tutto bene, siamo malati. Iniziamo a prendere atto di questo. (Emiliano Rubbi)
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paoloxl · 7 years ago
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Ieri, 1 Marzo, si è svolto il presidio contro il comizio finale di Casapound a piazza del Pantheon. La manifestazione era stata vietata e il tavolo tecnico della questura aveva annunciato rappresaglie per chiunque scendesse in piazza senza preavviso. Nonostante questo, centinaia di persone si sono incontrate a Largo Argentina a pochi metri dal comizio di Casapound difeso da centinaia di uomini in assetto antisommosa, idranti e un pulman pronto per il trasferimento dei manifestanti nel centro di identificazione. Il presidio dopo alcune ore si è trasformato in corteo che ha sfilato nel centro della città, nonostante i divieti, e si è concluso nella piazza di Santa Maria in Trastevere. COMUNICATO Oggi la Roma antifascista ha sfidato il divieto annunciato dalla questura per permettere lo svolgimento delle kermesse di chiusura della campagna elettorale organizzate dai diversi partiti della destra italiana. L’ unico scopo delle istituzioni era quello di impedire qualsiasi manifestazione contro Casapound. Invece, centinaia di persone hanno sfidato il divieto con coraggio e si sono presentate a largo Argentina a pochi passi dalla piazza di Di Stefano. Come sempre a difesa di questi impostori sono stati dispiegati diversi reparti celere, camionette e idranti confermando la volontà delle istituzioni di legittimare i partiti neofascisti costi quel che costi. Il presidio ha animato la piazza di Torre Argentina fino alla fine del comizio che si svolgeva a qualche centinaio di metri, da lì si è mosso in corteo rivendicando la libertà di movimento nelle strade della nostra città. Il corteo si è, infine, concluso a Trastevere comunicando con il quartiere. Anche oggi, senza ritegno si è continuato ad abusare della parola democrazia riducendo il tutto ad uno scontro tra opposti estremismi. Noi abbiamo ribadito in piazza che Casapound non ha diritto di parola come tutti quei partiti di destra che fomentano la guerra tra poveri e sciaccallano sulle nostre vite pur di garantirsi, come tutta la classe dirigente di questo paese, le poltrone utili a comandare e derubare i propri cittadini. Nonostante il tentativo di presentarsi come i difensori degli italiani in difficoltà, gli interessi che coprono questi soggetti sono sempre gli stessi: quelli di chi vuole arricchirsi sulla pelle di tutte e tutti noi, di chi vuole cancellare tutele e sfruttare il lavoro, soprattutto quello migrante. Questi soggetti vogliono una società diseguale dove loro possono curare i propri privilegi. La storia c’è l’ha insegnato. In queste settimane migliaia di persone da Macerata a Piacenza hanno sfidato divieti, polizia, associazioni e partiti che non hanno avuto la dignità di scegliere da che parte stare. Questo é l’antifascismo che ci piace quello che sfida le istituzioni che legittimano i neofascismi, che cancellano i diritti, che impoveriscono. Questa giornata non può essere considerata un punto di arrivo ma abbiamo bisogno di proiettarci già oltre le elezioni approfondire le nostre pratiche e quell’opposizione antifascista da ritrovare in tutti e tutte coloro che non vogliono xenofobi, razzisti, fascisti, sessisti nei propri quartieri. Intanto il prossimo appuntamento è già domani per contestare il comizio di fine campagna elettorale del fascista Fiore e della sua organizzazione criminale di forza nuova. Invitiamo tutti gli antifascisti e antifasciste di Roma ad animare anche questa piazza con rabbia ed amore! Antifascisti e antifasciste romani
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ultimenotiziepuglia · 5 years ago
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diegorispoli · 5 years ago
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📣 Insediato l'Osservatorio regionale sui neofascismi
https://www.bisceglielive.it/news/politica/957939/insediato-losservatorio-regionale-sui-neofascismi
➤ https://www.diegorispoli.com/news/
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anpi-iss-ugoforno · 6 years ago
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Ciao a tutti, MARTEDI' 20 marzo, dalle 10,00 alle 13,00 raccoglieremo le firme per l'appello "Mai più fascismi", promosso dall'ANPI e da numerose altre realtà associative, politiche, sindacali, sociali. Gli iscritti alla sezione sono invitati, oltre naturalmente a firmare l'appello, anche a rendersi disponibili per stare al banchetto che appronteremo di fronte al bar. Si può rispondere alla presente mail specificando l'orario di disponibilità, in tempi brevi, cosicché possiamo organizzare una turnazione. Il segretario http://www.anpi.it/articoli/1908/mai-piu-fascismi ​ “MAI PIÙ FASCISMI” Appello a tutte le Istituzioni democratiche Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane. Attenzione: qui ed ora c'è una minaccia per la democrazia. Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant'anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali. Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell'est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni. Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale. Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l'abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi. Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell'attuazione della Costituzione. Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo. Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali. Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione. Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L'esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l'unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni. Nel nostro Paese già un'altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l'avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell'umanità. L'Italia, l'Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”. http://www.anpi.it/media/uploads/files/2018/02/Alle_Istituzioni_democratiche_-_Raccolta_firme_-.pdf
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pier-carlo-universe · 1 year ago
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PD. ANPI.: Neofascismi
In un contesto sociale sempre più complesso, è fondamentale fermarsi a riflettere sui segnali che emergono dagli eventi di ieri e di oggi.  In settimana, la Prima della Scala è stata segnata dall’identificazione di un cittadino per aver esclamato “Viva l’Italia Antifascista”, mentre due giorni fa, a Bosio, stelle di Davide hanno fatto la loro comparsa sulle case dei discendenti di deportati. In…
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yesiamdrowning · 12 years ago
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c'è una ferita in fondo al cuore.
C’è anche l’Italia del 13 dicembre. Ha la pelle nera e gli occhi aperti nella notte triste. Moustapha Dieng è un reduce. Partecipò, senza volerlo, senza saperlo, alla guerra di Gianluca Casseri, che il 13 dicembre dell’anno scorso uscì armato dalla sua casa fiorentina in piazza del Terzolle. Dopo un "giro" di pattuglia, tornò verso piazza Dalmazia, intenzionato a uccidere. Lo fece: a bruciapelo. Colpì a morte Samb Modou e Diop Mor. Più lontano, al mercato di San Lorenzo, ferì gravemente Sougou Mor - che ebbe le braccia fracassate, messe come scudo fra sé e i colpi - e Mbenghe Cheike. Poi si rivolse la Smith & Wesson 357 magnum e si sparò, convinto che la sua opera folle, fascista e razzista fosse stata compiuta con maggiore ampiezza: Moustapha Dieng sembrava morto, a terra in un angolo erboso della piazza, senza fiato e senza sguardo. Ma era vivo. Moustapha è un ricordo di quel giorno. Come la lapide che il comune ha fissato in quel pezzetto della piazza, in mezzo ai due promettenti alberi, il baobab (pianta della terra d’Africa) e l’Ulivo, con le sue foglioline pacifiche. Poi c’è questo ragazzo un tempo alto, bello, allegro e che adesso può essere seduto o sdraiato, non conosce altre posizioni e non ha passo. Sorride, sì, spesso e per rassicurare gli altri, ma non ride più. Il proiettile è il confine della sua vita: è un uomo presente nelle sue facoltà dal punto della lesione in su, è assente dalla ferita in giù. E' tetraplegico, il corpo non risponde più al cervello, ai nervi. Ha perso la voce, la trachea è stata compromessa e poi trapiantata, ma il suono non arriva alla bocca: per emettere un verso più esasperato che netto serve che qualcuno gli prema con un dito sulla laringe. Ha salvato appena le mani (non le dita, a parte i pollici). Guarda negli occhi, e fa un gesto avvicinando la mano - sempre stretta - verso il cuore, rimbalzando sullo sterno, per trasmettere affetto. E' il suo modo di salutare.
Nella sala d’aspetto c’è tutto il suo piccolo mondo: il fratello Ndega, c’è Madiagne Ba, uno dei più attivi nella numerosa, benvoluta comunità senegalese. Mustapha  ha fatto così posto nella sua stanza a un computer che lo abbottona alle cose ormai troppo distanti. Con quello comunica, chattando con i volontari di alcune comunità, giornalisti che si sono interessati a lui dopo il fattacccio e puri e semplici internetnauti. Segue il suo sport preferito, una lotta tipica del Senegal, e controlla i risultati della Nazionale di calcio con Madiagne: "Sono individualmente forti, i più bravi d’Africa -scrive- ma non riescono a essere squadra". Nella stanza, ancora: un televisore appeso al soffitto, per essere visto dal basso verso l’alto, da allettati, e un monitor per far sapere ai dottori quanto pompa il cuore. Per arrivare nell’unità spinale si cammina per un corridoio lungo e non sempre rettilineo. L’ultima svolta è a destra, la prima porta a sinistra è l’uscio di casa di Moustapha. Che non sa quanto ancora dovrà vivere lì. Fa molta ginnastica ma non serve a guarire: sono pazienti dannati, possono solo difendere quelle poche funzioni rimaste, allenarle per non perderle. Ma la degenza non li cura. Non succederà. Madiagne Ba e Moustapha non si conoscevano. L’uno si arrangiava in città (ambulante, facchino, sguattero) e l’altro vendeva abbigliamento a Cascina, nel Pisano. Gli spari in piazza Dalmazia sono l’inizio della loro amicizia. A Ndega invece mancano le serate insieme nella piccola casa di Cascina, con gli altri cinque amici inquilini, a parlare di tutto, a riposare quando la stagione li fa chinare per ore a terra, a raccogliere la verdura. Moustapha ricorda bene quella telefonata, il 13 dicembre, la mattina. Imponeva un cambiamento di programma. Gli chiesero di andare a Firenze perché al mercatino i clienti cercavano un giubbotto e lui lo aveva fra la sua merce. Moustapha andò. Il destino chiama, ed è lì, puntuale e stronzo. Il ragazzo va in piazza Dalmazia, lascia il giubbotto e sta per ripartire. Una sosta di cinque minuti. Il proiettile è più veloce. La città è angosciata. I senegalesi sono carne di Firenze, è la prima e la più amata comunità straniera, tanto che il suo storico rappresentante (Pape Diaw) è stato consigliere comunale.
Ma il dolore passa e, se serve invece qualcosa che resti, non è mai una cosa buona. Perché quando il dolore è superato si porta via pure l’emotività, che è benzina della buona volontà. Nei giorni scorsi, con l’uso dei pollici e del computer, Moustapha stava navigando su Internet quando ha letto della manifestazione dei neo-fascisti di Casa Pound a Roma, dove si presenteranno anche alle elezioni ("Potete non votarci" e "L'unico voto utile" dicono minacciosi e beffardi i loro manifesti); ha letto che a Miturno, nel Sud Pontino, già sono nel cuore dell’amministrazione comunale con la figura di Marco Moccia (già denunciato per un'azione del dicembre 2009 al Liceo Scientifico "E.Fermi" di Gaeta, durante la quale vennero buttati dalle finestre dei libri imbrattati di colore rosso); ha letto infine dell’irruzione violenta di un gruppo di Casa Pound a una festa di Pontedera, dove l’amministrazione stava concedendo la cittadinanza onoraria alle figlie ed ai figli dei migranti nati in quel comune. Per chi non lo sapesse, per Casa Pound simpatizzava Gianluca Casseri, l’assassino dei senegalesi.
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sciaradainpillole-blog · 13 years ago
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Perché Fare Futuro si interessa a Marincola e ce lo propone come figura esemplare?”. A me sembra chiaro che il significato dell’operazione non è semplicemente promozionale. La strategia, piuttosto, è culturale e politica. Si vuole presentare Giorgio Marincola come modello di “negro ben integrato”, talmente integrato da combattere il fascismo “in quanto giovane italiano”. Al contrario, la sua resistenza non nasce dal senso, o dalla volontà, di appartenere a una Patria, ma da motivazioni ideali, senza bandiera, unite al suo essere discriminato per legge. Marincola non trovò, e non cercò, la sua identità in un vago patriottismo. La trovò, piuttosto, nel suo essere partigiano.
Wu Ming 2, commento a Basta uno sparo
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gianlucadandrea · 18 days ago
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2025 - Neofascismi - Gli strati più interni della materia
Gli strati più interni della materia  Forse è solo che tutto passa o ritorna cambiato in un movimento a spirale, così arriva anche l’aspirante fascismo di Donald Trump e in questa vicenda c’è anche qualcosa che commuove, una nostalgia per chi sente la propria vita come un corpo resiliente, la possibilità di una (neo) Resistenza in schermi dentro schermi in spettacoli di intrattenimento e…
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gianlucadandrea · 22 days ago
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2025 - Neofascismi - Vox clamans
Vox clamans (distici)Oggi scopro qualcosa che non ricordavo, il rapporto tra libertà e mondo.Così avvenne che rubai rendendo giustizia alla molteplicità e alla coesistenza dei singolarila forza formatrice che è la mia tradizione. Per una costruzione della teoria mimetica,un establishment radicale e corrotto ha sottratto potere e ricchezza ai nostri cittadini.L’ulteriore espansione dei regni…
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gianlucadandrea · 23 days ago
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2025 - Neofascismi - Il sol dell'avvenire
Il sol dell’avvenireNon possedere niente.Niente beni, niente leggi, niente protezione.Possedere è il primo errore.Possedere è disegnare un confine.L’età dell’oro inizia adesso.Il nostro paese rifiorirà e sarà rispettato in tutto il mondo.Saremo l’invidia di ogni nazione.La bilancia della giustizia sarà riequilibrata.La sovranità sarà recuperata.Che cos’è la morte? Il buco atro che squirta amore e…
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gianlucadandrea · 23 days ago
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2025 - Neofascismi - La faglia e l'attrito
La faglia e l’attrito Creare non è un atto che si esaurisce in un risultato tangibile, ma è un urto continuo, un attrito che non si risolve mai. Non si tratta di possedere o dominare ma di innescare un movimento che non ha fine, di aprire varchi nel nulla. La creazione è la lotta per un mondo che non è mai già dato, ma che si fa spazio continuamente, senza una conclusione predefinita. Ogni gesto…
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gianlucadandrea · 25 days ago
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2025 - Neofascismi - Stranizza d'amuri
Stranizza d’amuri Una donna infila le chiavi nella toppa, la borsa stretta tra il gomito e il fianco, la testa bassa. Il citofono ha smesso di funzionare da settimane, ma nessuno ha chiesto di ripararlo. Dalla finestra del bar le luci dei fari si riflettono sul pavimento di linoleum. Il cameriere asciuga un bicchiere, lo solleva contro la lampada. Fuori, un gruppo di uomini fuma vicino a…
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gianlucadandrea · 26 days ago
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2025 - Neofascismi - Scritte
Scritte La parete del sottopasso. La scritta è ancora lì: Boia chi molla. Qualcuno ha provato a coprirla con la vernice bianca, ma il nero emerge sotto, più opaco, più sedimentato. Più in là, Italia agli italiani. Parole che resistono alla cancellazione. Parole che cercano un corpo, una voce. L’atto di scrivere sul muro è un gesto minimo, una dichiarazione senza interlocutore. Ma ogni scritta…
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gianlucadandrea · 27 days ago
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2025 - Neo fascismi
“Queste considerazioni pato-logiche rivelano a Bataille che le esperienze rituali che gli antropologi rubricano come “sacro” per spiegare le cosiddette società primitive, hanno il potere di generare moti turbolenti e patologici contagiosi, irrazionali, violenti, che condizionano anche i membri delle moderne società “civili”. Nidesh Lawtoo, (Neo)fascismo: contagio, comunità, mito Questo…
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