#Matteo Paggi
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Co w jazzie piszczy [sezon 2 odcinek 32]
premierowa emisja 11 września 2024 – 18:00 Graliśmy: Norma Winstone, Kit Downes “Black Is the Colour” z albumu “Outpost of Dreams” -– ECM Records Enrico Rava “Bell Flower” z albumu “Fearless Five” – Parco Della Musica Records Claudio Scolari Project “Celestial Revelation” z albumu “Opera 8” Natsuki Tamura & Satoko Fuji “Traveling Bird” z albumu “Aloft” – Libra Recirds Ivo Perelman / Aruan…
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#Adele Sauros#Aruan Ortiz#Ben Wolfe#Claudio Scolari#Co w jazzie piszczy#David Kikoski#ECM Records#Enrico Rava#Essiet Essiet#Eugene Chadbourne#Evita Polidoro#Eyal Maoz#Francesco Diodati#Francesco Ponticelli#Fundacja Słuchaj#Infrequent Seams#Innova Records#International Anthem#Ivo Perelman#Jeremy Pelt#Jonathan Barber#Kit Downes#Libra Records#Linda Fredriksson#Matteo Paggi#Mikael Saastamoinen#Natsuki Tamura#Norma Winstone#Olavi Louhivuori#Orenda Records
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Buon compleanno Pinocchio
Questa volta, noi di Vortici.it decidiamo di raccontarvi una storia che inizia così… Una sera Carlo Lorenzini stava seduto nella libreria dell’editore Paggi. Era triste, non parlava per due motivi: il primo aveva bisogno di soldi. Il secondo, aveva promesso di scrivere un racconto a puntate, ma non aveva idee. Tornato a casa, gli venne in mente un ragazzo di strada che aveva incontrato giorni prima, un monello sudicio che si era tuffato nell’Arno, soltanto per infrangere i regolamenti municipali. Quella stessa notte Lorenzini iniziò a scrivere. Senza alcuna convinzione, il giorno dopo portò all’editore il primo capitolo: «Come andò che maestro Ciliegia, falegname, trovò un pezzo di legno, che piangeva e rideva come un bambino…».
Così nasceva Pinocchio, era il 1881 e iniziava così, la pubblicazione a puntate di Storia di un Burattino sul Giornale per Bambini, uno dei primi periodici per l’infanzia usciti in Italia.
Era il 1883, 140 anni fa, il racconto a puntate diventava un romanzo intitolato: Le Avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Veniva stampato dalla Libreria Editrice Felice Paggi di Firenze. Le illustrazioni erano di Enrico Mazzanti e segnarono in modo indelebile l’iconografia dei personaggi. Carlo Lorenzini per il suo nuovo lavoro, "Pinocchio", usò uno pseudonimo. Non voleva confondere quella che riteneva la sua ben più seria attività di pubblicista e scrittore con quella di autore per l’infanzia. Si firmò Carlo Collodi. Il nome Collodi era quello del paese d’origine di sua madre Angiolina (Collodi è una frazione del comune italiano di Pescia, in provincia di Pistoia, in Toscana), il luogo, dove trascorreva le vacanze estive dai nonni alla fine dell’anno scolastico. Il primo finale del racconto era tragico, terminava con l’impiccagione di Pinocchio per mano degli assassini, che non erano nient’altro che il Gatto e la Volpe. Ai lettori quel finale non piacque. Così Collodi lo cambiò facendo diventare il burattino un bambino. Non immaginava di certo il successo che avrebbe avuto il suo libro. Con il tempo, Le Avventure di Pinocchio diventò il libro non religioso più tradotto al mondo, dopo Il Piccolo Principe. Si contano circa 280 versioni in lingue, idiomi e dialetti diversi. In Italia è il libro più venduto dopo i Promessi Sposi. Nel 1940 Disney creò il celebre cartone animato, edulcorando però la storia secondo i suoi gusti cinematografici. Il Grillo Parlante non veniva più ucciso da Pinocchio con una martellata, come avveniva nel racconto.
Le vicende di Pinocchio hanno fornito lo spunto a innumerevoli interpretazioni, non solo in chiave pedagogica, ma anche sociologica, storica e psicanalitica e hanno stimolato la fantasia di moltissimi scrittori, registi, attori e illustratori. Si tratta del libro più tradotto della letteratura italiana e probabilmente uno dei più tradotti e conosciuti al mondo, anche grazie alle innumerevoli trasposizioni cinematografiche che si sono susseguite nel corso degli anni. Pinocchio è divenuto fumetto, opera teatrale, musical, ma soprattutto un punto di riferimento obbligato per il cinema: dalla già citata versione animata della Disney a Luigi Comencini (con cui siamo cresciuti), alle versioni più recenti targate Roberto Benigni e Matteo Garrone.
Alcuni personaggi come la Fata Turchina, il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco, Lucignolo, il Grillo parlante, Geppetto e la balena e luoghi come il Paese dei Balocchi, sono entrati a far parte del patrimonio culturale popolare. Il nome di Collodi sarà per sempre legato a Pinocchio. Eppure l’ambizione dell’autore non era la letteratura per l’infanzia, ma il teatro. Non riuscì però a creare testi teatrali rilevanti e non si rivelò neppure uno scrittore eccelso. Ironia della sorte, per sopravvivere dovette lavorare proprio all’ufficio della censura teatrale. Poi si trovò un posto in Prefettura. A Firenze Collodi condusse un’esistenza tranquilla, un po’ grigia. Lui stesso si definiva: «un vegetale che nasceva e fioriva abbarbicato tenacemente fra le fessure del lastricato della sua città». Collodi morì solo com’era vissuto. Erano passati sette anni dalla pubblicazione di Pinocchio, ma non era ancora riuscito a godere dei vantaggi economici derivati dal successo della sua opera. Non aveva figli Collodi. Ma per la nostra gioia ne ha lasciato uno, frutto della sua fantasia. Pinocchio, appunto, che quest’anno compie 140 anni. Nell’archivio dell’Editore Bemporad di Firenze, si conservano bozzetti e tavole degli illustratori che si sono succeduti con il compito di dare forme e colori a Pinocchio.
Nel corso del tempo si comprese, infatti, quanto la parte iconica dovesse evolversi insieme all’evoluzione sociale e di gusto del Paese. Oggi, l’Editore Giunti stampa, ogni anno, trentamila copie, con una buona percentuale in cinque lingue.
Si potrebbe dire che l’approccio moderno di Collodi derivi dalla consapevolezza che la sensibilità degli Italiani è talmente varia che ognuno si deve affidare alla propria consapevolezza. Pinocchio rappresenta un’opera non ancora conclusa, come dimostrano le schiere di esordienti che vorrebbero continuarne la storia. Ma il libro termina con il ritorno alla realtà: il burattino che ritorna bambino. Pensandoci bene l’unico che si assume la responsabilità di mantenere una promessa fatta, è proprio Pinocchio! La morale della favola è una sola: nessuna bugia ma dire sempre la verità!
Per altre piccole curiosità su questi 140 anni speciali: - 140 anni Pinocchio, pace Fondazione-Disney sul marchio - Tenute Piccini, omaggio a Collodi con Pinocchio in etichetta Potrebbe interessarti anche la nostra rubrica Curiosità Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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EEF – Early Ettringite Formation Just For Fun
in radio su Spotify e su tutte le principali piattaforme digitali Just For Fun è il nuovo singolo degli EEF, sestetto marchigiano formato da giovanissimi super-solisti capitanati dalla front woman Cecilia Rossini. Just For Fun, estratto dal loro debut album Horror Vacui, è un concentrato di energia e gusto per il funky, la fusion e il rock. Ma attenzione, il pezzo “spinge” anche sull’airplay radiofonico con la voce di Cecilia che, in alcuni momenti, ci riporta alla migliore Lisa Stansfield. Gli EEF, che nel 2018, sono stati terzi assoluti (primi tra i gruppi) al Tour Music Fest presieduto da Mogol, hanno idee precise, stile e tecnica superlativa. Un gruppo proiettato nel mondo ma con un’anima italiana.
EEF Early Ettringite Formation è un sestetto di giovani musicisti marchigiani. Il gruppo propone un progetto di musica inedita dalle sonorità originali, decisamente Rock ma con molteplici influenze, dal Jazz, Funk alla Fusion. Nella primavera del 2018 registrano la prima demo contenente tre brani originali al Nufabric Basement Studio Recording di Fermo e prendono parte al Tour Music Fest 2018 arrivando in finale a Roma e posizionandosi 3° in tutta Italia. Partecipano al Forum Jazz Live di Forlì con Dave Weckl e Mike Stern giungendo sino alla semifinale. Ad oggi, hanno completato la registrazione del loro primo disco “Horror Vacui” presso Astronave Recording Studio di Recanati. L'album esprime perfettamente il concetto del “terrore del vuoto” che da sempre si è presentato in diverse forme artistiche dalla pittura, alla scultura, all’architettura, che si avvale dell’atto del riempimento di un’intera superficie di un’opera con dei particolari finemente dettagliati. Così come nell’arte bizantina, gotica, barocca o quella di M.C Escher, anche il concetto di Rock può prendere forma attraverso un “esuberanza decorativa”.
Il nome EEF Early Ettringite Formation prende invece spunto dal mondo della chimica: l'ettringite primaria è un composto che si forma nella fase di presa del cemento ed è ciò che conferisce ad esso la compattezza e il tipico carattere lapideo. Il progetto nasce da questa spiegazione puramente scientifica, dove ne è stato colto il senso più filosofico: EEF Early Ettringite Formation è il connubio tra sei elementi di estrazioni differenti che, miscelati insieme, danno origine ad un composto solido come il cemento. Gli EEF sono: Cecilia Rossini -Voce Umberto Ferretti -Chitarra Mattia Leoni -Batteria Giovanni Golaschi -Basso Leonardo Rosselli -Sax Matteo Paggi -Trombone
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An adventure called Peking to Paris. (Auto Motor und Sport China, 09/2019)
The 2019 edition of the Peking to Paris Rally ended the 7th of July after 13860kms, 36 days and many countries passed by: Mongolia, Russia, Kazakhstan, Finland, Estonia, Latvia, Poland, Germany and Belgium.
It was the 7th edition after the first one in 1907 with five participants, the modern edition takes place every three years. In the first edition, Italian Prince Scipione Borghese won the rally. It was and it is still the most challenging classic car rally in the world and tested the endurance of both car and drivers.
The 2019 edition took participants in cars produced from 1907 - a Contal Mototri Tricycle -
up to the 1976 Mercedes Benz 280 SLC, divided into two categories: Vintage and Classic (up and from 1950).
Among the 120 cars there were 4 italian crews; the 1975 Ferrari 208 GT4 by Giorgio Schon and Enrico Guggiari, the 1966 Fiat 2300S coupè by Luigi Fontana and Giulio Bertolli, the 1975 Alfa Romeo Spider 2000 by Matteo and Roberto Crippa and the 1971 Fiat 124 Spider by Enrico Paggi and Federica Mascetti.
All these cars ended the rally after endured harsh, rugged landscapes, hailstorms, torrential downpours and other extreme punishments. At times, a tent in the middle of the desert provided the only form of rest. Sometimes, their car was their accommodation for the evening.
After 36 days and 12 countries, the chequered flag was raised in the Place Vendôme in Paris by Paolo Costantino Borghese, a descendant of Prince Scipione Borghese, the winner of the first Peking to Paris. The Australian legend Gerry Crown, aged 87, and his co-pilot Matt Bryson had scored a historic hat-trick – winning the rally for the third time in a Leyland P76. Another incredible feat came from Mitch Goss and Christopher Rolph who reached the finish line after driving the 14,000km in a 1910 steam car.
For the italian team with the Ferrari it has been an incredible achievement given that no other car from Maranello had ever completed the endurance race before; it was worthy of a top-three finish, they won lots of special stages but unfortunately some unforeseeable problems slowed down the Ferrari 208 GT4. Even the adventure of the Alfa Romeo 2000 Spider by Roberto and Matteo Crippa – father and son – has been quite difficult: during day 10, in the middle of a ford, the Alfa decided to go for a bath beacuse the water was much deeper than how it seemed..! Luckily the assistance lifted up the car, dried everything and “Rudolph” (as it was nicknamed the Alfa) started again its way to Paris.
It is such a great event…how knows if I would be so lucky to attend the 2022 edition?
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PIOBBICO – E’ iniziato il conto alla rovescia per il 52esimo Palio dei Brancaleoni – Contesa della Pannocchia, che si terrà nel suggestivo borgo di Piobbico (PU) da giovedì 22 a domenica 25 agosto 2019. Nel piccolo Comune fervono i preparativi per organizzare le sei gare e il corteo storico, che vedrà la partecipazione di oltre 250 figuranti che indosseranno i costumi tipici dell’epoca rinascimentale.
Il corteo storico si snoderà per le vie del borgo sabato 24 a partire dalle ore 21 con l’arrivo al Parco Acque Minerali per il gran finale del Palio, presentato dal presidente del Club dei Brutti Giannino “La Belva” Aluigi. Al Palio dei Brancaleoni prenderanno parte tamburini, mangiafuoco e la corte di Gradara, e i balestrieri di Gualdo Tadino.
Durante la serata verrà eletta Miss Pannocchia, la più bella dei 4 rioni di Piobbico: Carda, Castiglione, Pecorari e Rocca. Miss Pannocchia potrà essere votata da tutti, fino al momento della proclamazione, cliccando mi piace nella foto della miss preferita nella pagina Facebook della Pro Loco di Piobbico.
Il vincitore del palio, che nell’edizione 2018 era andato al rione Rocca, verrà decretato sabato sera, dopo la votazione dei giudici presenti ai giochi: ci sarà un referente per ogni rione, oltre a giudici esterni cronometristi che si occuperanno di vigilare sulle prove di velocità della gara.
La madrina del Palio sarà quest’anno la vincitrice della tappa della Bella d’Italia che si è svolta a Piobbico, Martina Olivetti, 20 anni, di Lucrezia di Cartoceto, che è stata anche La Bella del Carnevale di Fano 2018. “Una festa – spiega il presidente della Pro loco di Piobbico Matteo Martinelli – che ha l’obiettivo di coinvolgere i piobbichesi e di attrarre turisti nella nostra zona. Sperando nella benevolenza del tempo, ci aspettiamo un buon risultato in termini di affluenza anche quest’anno”.
Notte al Castello – Giovedì 22 e domenica 25 è previsto, come di consueto, l’appuntamento con l’evento Notte al Castello, che si svolgerà dalle 21 e alle 22.30. Un evento nell’evento che prevede la visita animata da figuranti e attori che faranno tornare il pubblico indietro nel tempo, proprio a metà del 1500, con una serata alla corte di Antonio II Brancaleoni.
I partecipanti potranno rivivere le atmosfere e le leggende che popolano il suntuoso palazzo Brancaleoni, tra assalti armati, roghi di streghe, fantasmi e amori infelici (Per prenotazioni Notte al castello 333.7922408 – 339.6514753. Costo adulti €8, bambini € 5).
Taverne – L’apertura delle taverne e delle osterie è in programma invece venerdì 23 agosto dalle 19,30. Le quattro osterie dei rioni proporranno menu tipici a prezzi fissi e intratterranno gli ospiti ciascuna con i propri giochi. Durante la serata ci saranno mercatini, la cartomante, il corteo e l’esibizione della corte Mangiafuoco di Gradara, mentre alle ore 22:00 nella Piazzetta del Castello si svolgeranno l’investitura dei cavalieri da parte del Conte Antonio II Brancaleoni e lo spettacolo di fuoco dei Nemesis Misterium e del Mago Elam.
I giochi del Palio dei Brancaleoni – Ecco tutti i dettagli sullo svolgimento dei giochi del Palio dei Brancaleoni, che faranno tornare indietro nel tempo il pubblico, proiettandolo in una atmosfera rinascimentale. I giochi sono previsti sabato 24 agosto. 1) Corsa dei sacchi: scontro a quattro tra i paggetti più giovani di ogni rione all’interno di un sacco di iuta. Il primo paggetto che raggiungerà il traguardo, saltando e senza mai cadere, darà un punteggio massimo al rione d’appartenenza. 2) Ricerca della pannocchia: le quattro damigelle più giovani dei rioni sfodereranno tutta la loro agilità nella ricerca di 5 pannocchie, nascoste in un cumulo di fieno, che dovranno riporre una alla volta in un cestino di vimini sorretto dal Gonfalone del proprio rione.
3) presa dell’ anello: svolta dai quattro più giovani cavalieri di ogni rione, consiste in uno scontro di cavalli rigorosamente al galoppo tra due rioni, sorteggiati direttamente dai capi soldato attraverso l’estrazione della “pagliuzza” più corta. La sfida consiste nel centrare con una lancia e durante il galoppo, un anello che, giro dopo giro, va restringendosi di diametro. Ogni cavaliere, pertanto, percorrerà 3 giri del campo e in ogni giro avrà la possibilità di centrare 2 anelli.I giudici che vigileranno sulla gara fanno parte dell’associazione Fitetec-Ante, assistiti da cronometristi specializzati nel caso in cui ci si trovi nella situazione di dover definire i punteggi qualora due o più cavalieri abbiano centrato lo stesso numero di anelli. La regola basilare del gioco è la corsa al galoppo, mai interrotto, lungo un percorso delimitato da bandierine colorate disposte lungo tutta l’arena.
4) tiro alla fune: si tratta di uno scontro di forza tra due rioni sorteggiati direttamente dai capi soldato attraverso l’estrazione della “pagliuzza” più corta. Ogni rione è composto di 4 vigorosi giocatori che dovranno, grazie alla loro prestanza fisica, riuscire a battere gli avversari facendo oltrepassare loro la linea di confine posta a metà tra i gareggianti. 5) Corsa dei paggi giocatori (ex Corsa dei Soldati): sfida all’ultimo respiro tra i partecipanti più agili, scattanti e prestanti di ogni rione i quali, di corsa e alla massima velocità, devono percorrere l’arena in staffetta con una pannocchia in mano, compiendo un giro circolare costruito ad hoc. 6) Disfida dei balestrieri. Saranno coinvolti i Balestrieri di Gualdo Tadino, ospiti della manifestazione, che si sfideranno in una prova balistica emozionante.
L’iniziativa è a cura della Proloco Piobbico, con i patrocini del Comune di Piobbico, della Provincia di Pesaro Urbino e della Regione Marche. Infoline per le taverne: 339.6514753. Pagine Facebook: Proloco Piobbico | Palio dei Brancaleoni
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SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA
Uno spettacolo sui valori dello sport e sulla vita del grande allenatore degli anni ’30, vittima dell’Olocausto e per anni dimenticato da tutta Italia
Genova. Sabato 30 marzo 2019, alle ore 21, al Teatro Garage (via Paggi 43 b, 010 511447, [email protected]), torna in scena lo spettacolo “3-4-3 destinazione Auschwitz” di Lorenzo Costa, sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz. Lo spettacolo, che replica domenica 31 marzo alle ore 17, ha ottenuto il patrocinio di Regione Liguria.
Di nuovo in scena dopo il grande successo del debutto di gennaio, lo spettacolo con Lorenzo Costa e Federica Ruggero narra la storia di Arpad Weisz, allenatore ungherese di origine ebraica, considerato da molti uno dei più grandi tecnici della storia del calcio italiano. Negli anni 30, appena 34enne, vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. In seguito allenò il Bologna, squadra in cui vinse altri due scudetti. Osannato e quasi venerato fino al 1938, anno dell’emanazione delle leggi razziali, fu costretto ad abbandonare l’Italia, il suo mestiere e la sua vita e fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.
Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”,uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto, portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».
Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.
Informazioni: 010 511447, 010 8994976, [email protected]. Biglietti: intero € 12, ridotto € 9.
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Sabato 30 marzo Teatro Garage torna lo spettacolo “33 destinazione Auschwitz” SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ�� SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA…
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PORTO SAN GIORGIO – L’offerta musicale dello Chalet Calypso di Porto San Giorgio si arricchisce di una sera della settimana tutta dedicata all’universo jazz.
“Grazie alla collaborazione con Round Music – dichiara Daniele Casturà, uno dei titolari del Calypso – abbiamo allestito la prima edizione di una rassegna che animerà tutti i mercoledì di luglio e agosto. Con Calypso Jazz offriamo alla nostra clientela un’alternativa alle classiche serate di musica del venerdì e del sabato”.
Un genere, il jazz, da apprezzare ancora di più se ascoltato a pochi passi dal mare e in un ambiente intimo e accogliente come il Calypso. In cartellone ben 8 appuntamenti per una rassegna che si è aperta lo scorso 26 giugno con un’anteprima che ha incuriosito il pubblico: sul palco il B-Side Trio, guidato da Giuseppe Cistola alla chitarra, con Lorenzo Scipioni al contrabbasso e Michele Sperandio alla batteria, che ha poi dato il via ad una lunga jam session con tanti musicisti.
Mercoledì 3 luglio, alle 22.30, “Calypso Jazz” parte ufficialmente con il Meln Jazz Quartet, con la sua proposta di brani originali alternati a standard riarrangiati in chiave molto personale, puntando a rendere ogni pezzo diretto, colorato e pieno di energia. Matteo Paggi al trombone, Nico Tangherlini al piano, Edoardo Petracci al contrabbasso e Luca Cingolani alla batteria.
“Calypso Jazz” proseguirà il 10 luglio con il Paolo Zamuner Trio.
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SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA
Uno spettacolo sui valori dello sport e sulla vita del grande allenatore degli anni ’30, vittima dell’Olocausto e per anni dimenticato da tutta Italia
Genova. Sabato 30 marzo 2019, alle ore 21, al Teatro Garage (via Paggi 43 b, 010 511447, [email protected]), torna in scena lo spettacolo “3-4-3 destinazione Auschwitz” di Lorenzo Costa, sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz. Lo spettacolo, che replica domenica 31 marzo alle ore 17, ha ottenuto il patrocinio di Regione Liguria.
Di nuovo in scena dopo il grande successo del debutto di gennaio, lo spettacolo con Lorenzo Costa e Federica Ruggero narra la storia di Arpad Weisz, allenatore ungherese di origine ebraica, considerato da molti uno dei più grandi tecnici della storia del calcio italiano. Negli anni 30, appena 34enne, vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. In seguito allenò il Bologna, squadra in cui vinse altri due scudetti. Osannato e quasi venerato fino al 1938, anno dell’emanazione delle leggi razziali, fu costretto ad abbandonare l’Italia, il suo mestiere e la sua vita e fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.
Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”,uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto, portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».
Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.
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Sabato 30 marzo Teatro Garage torna lo spettacolo “33 destinazione Auschwitz” SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA…
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SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA
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Genova. Sabato 30 marzo 2019, alle ore 21, al Teatro Garage (via Paggi 43 b, 010 511447, [email protected]), torna in scena lo spettacolo “3-4-3 destinazione Auschwitz” di Lorenzo Costa, sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz. Lo spettacolo, che replica domenica 31 marzo alle ore 17, ha ottenuto il patrocinio di Regione Liguria.
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Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”,uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto,portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».
Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.
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SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “33 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SABATO 30 MARZO 2019 TORNA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA…
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SABATO 26 GENNAIO 2019 DEBUTTA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA
Uno spettacolo sui valori dello sport e sulla vita del grande allenatore degli anni ’30, vittima dell’Olocausto e per anni dimenticato da tutta Italia
Genova. Sabato 26 gennaio 2019, alle ore 21, al Teatro Garage (via Paggi 43 b, 010 511447, [email protected]), debutta lo spettacolo “3-4-3 destinazione Auschwitz” di Lorenzo Costa, sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz. Lo spettacolo replica domenica 27 gennaio alle ore 17.
Portato in scena da Lorenzo Costa e Federica Ruggero, lo spettacolo narra la storia di Arpad Weisz, allenatore ungherese di origine ebraica, considerato da molti uno dei più grandi tecnici della storia del calcio italiano. Negli anni 30, appena 34enne, vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. In seguito allenò il Bologna, squadra in cui vinse altri due scudetti. Osannato e quasi venerato fino al 1938, anno dell’emanazione delle leggi razziali, fu costretto ad abbandonare l’Italia, il suo mestiere e la sua vita e fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.
Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”, uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto, portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».
Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.
Informazioni: 010 511447, 010 8994976, [email protected]. Biglietti: intero € 12, ridotto € 9.
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DEBUTTA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “33 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA SABATO 26 GENNAIO 2019 DEBUTTA AL TEATRO GARAGE LO SPETTACOLO “3-4-3 DESTINAZIONE AUSCHWITZ” SULLA FIGURA DI ARPAD WEISZ, IL PIÙ GRANDE ALLENATORE EBREO IN ITALIA…
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