#Matteo Di Cecco
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Matteo Di Cecco
Italian video performer
IG: matteodicecco93
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The participating authors for the Italian Lit(erature) Tournament: the general list + a google form to add other proposals
Podesti Francesco - Torquato Tasso reading Jerusalem Delivered to the Estensi court
The start of the Italian Lit(erature) Tournament (first edition) is getting closer, but first I want to post the general list of the authors partecipants.
The principal issue is that every literary canon is constantly changing, with more critical studies over the years. I've thought about it, read and searched, and the solution I found has two parts:
I will take the principal authors from this list, which in turn is based from the studies of Gianfranco Contini and Asor Rosa. The list is too long and many names are only chronicles and essayists, so I'll chose the principal ones, trying to balance between north/south Italy and male/female authors (taking into account that many authors that we study are men). As you will see below under the cut, the list is already pretty long, doing some math the challenge will be 2/3 months long.
Still, I recognise that this isn't 100% unbiased and fair, so I opened a free and quick google form when you can add a maximum of two authors that you don't see in the list. This considerable limit is to avoid having too many names - if in some answers I see more than 2 names, I'll take into account only the first 2 listed.
IMPORTANT! 👇
After much thoughts, I also chose to don't include living authors or authors death only recently (before January 2023). The reason is simply to avoid potential issues in the community, like bashing between fandom or admirers of some specific author, or going too far like offending some people near the author still alive or recently deceased. Maybe if this tournament will end well, a second edition could be made next year and maybe with the addition of living authors! (I'm already thinking to do an italian or european cinema tournament in the future but this is still in the draft).
Under the cut, you will find the list of the authors already part of the challenge, name-surname with the surname in alphabetical order. If you don't see a name that you want to see, use the form to add it!
edit: I added the ones from the surbey so far, all in italics. There are names that have been sent but already on the list.
Dante Alighieri
Sibilla Aleramo
Vittorio Alfieri
Cecco Angiolieri
Pietro Aretino
Ludovico Ariosto
Matteo Bandello
Anna Banti
Giambattista Basile
Giorgio Bassani
Cesare Beccaria
Maria Bellonci
Pietro Bembo
Matteo Maria Boiardo
Giovanni Boccaccio
Giordano Bruno
Dino Buzzati
Italo Calvino
Andrea Camilleri
Giosuè Carducci
Guido Cavalcanti
Carlo Collodi
Vittoria Colonna
Gabriele D'Annunzio
Giacomo da Lentini
Caterina da Siena
Alba de Céspedes
Cielo (Ciullo) d'Alcamo
Edoardo De Filippo
Federico de Roberto
Grazia Deledda
Umberto Eco
Beppe Fenoglio
Marsilio Ficino
Dario Fo
Ugo Foscolo
Veronica Franco
Carlo Emilio Gadda
Natalia Ginzburg
Carlo Goldoni
Antonio Gramsci
Francesco Guicciardini
Tommaso Landolfi
Giacomo Leopardi
Carlo Levi
Primo Levi
Carla Lonzi
Niccolò Machiavelli
Alessandro Manzoni
Giovanbattista Marino
Giovanni Meli
Pietro Metastasio
Eugenio Montale
Elsa Morante
Alberto Moravia
Anna Maria Ortese
Giuseppe Parini
Goffredo Parise
Giovanni Pascoli
Pier Paolo Pasolini
Cesare Pavese
Francesco Petrarca
Luigi Pirandello
Angelo Poliziano
Luigi Pulci
Salvator Quasimodo
Gianni Rodari
Lalla Romano
Amelia Rosselli
Umberto Saba
Emilio Salgari
Jacopo Sannazaro
Goliarda Sapienza
Leonardo Sciascia
Matilde Serao
Gaspara Stampa
Mario Rigoni Stern
Italo Svevo
Antonio Tabucchi
Torquato Tasso
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Pier Vittorio Tondelli
Giovanni Verga
Giambattista Vico
Renata Viganò
Elio Vittorini
Giuseppe Ungaretti
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Pallavolo, De Cecco sollevato dall’incarico
BELLUNO – Il Belluno Volley comunica di aver sollevato Matteo De Cecco dall’incarico di guida tecnica della prima squadra. La scelta è maturata con la massima consapevolezza e con profondo rispetto per la professionalità e l’impegno dimostrati dal coach durante il suo incarico. Tuttavia, il momento che sta attraversando il collettivo, impegnato nel campionato di Serie A3 Credem Banca, richiede un…
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L'Oratorio della Congregazione dei Vanchetoni e un bruttissimo fattaccio di cronaca
L'oratorio di San Francesco è chiamato anche "dei Vanchetoni", si trova in Via Palazzuolo ed è sede dell'Arciconfraternita di San Francesco. Venne fatto costruire dal tessitore Ippolito Galantini, fondatore della Congregazione della Dottrina Cristiana. La costruzione dell’Oratorio e degli ambienti annessi, risalgono tra il 1602 e il 1620, su progetto dei fratelli Matteo e Giovanni Nigetti e furono edificati su una parte degli orti concessi dai frati francescani di Ognissanti.
Il complesso è composto da un ampio atrio, dall’aula confraternale o Oratorio, dalla Cappella del Beato e dalla sagrestia antica. Il Beato Ippolito ebbe sempre il sostegno morale e fattivo della famiglia Medici e grazie al loro contributo fece costruire la facciata, l’atrio, l’imponente altare e fu affrescato parte del soffitto.
Il soffitto è suddiviso in tredici riquadri, dove sono riportate scene di Santi e del Beato, e furono dipinti da Domenico Pugliani, Giovanni Martinelli, Cecco Bravo, Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, Lorenzo Lippi e il pittore veneto Pietro Liberi che affrescò il grande ovato centrale con l’effige dei Medici. Questo grande affresco del soffitto è ritenuto dalla critica d’arte come una delle testimonianze più importanti della pittura fiorentina del seicento. Alle pareti, nella parte alta, vi sono affreschi di Niccolò Nannetti e Rinaldo Botti, mentre nella parte bassa, troviamo una ampia struttura lignea, gli stalli confraternali, che furono opera di Giovan Battista Paolesi e risalgono intorno al 1750.
Sul retro dell’altare è posta la Cappella del Beato, che è stata modificata nel 1825 in occasione della Beatificazione di Ippolito Galantini; le sue spoglie furono ricomposte in un’urna che tutt’oggi è conservata su uno degli altari.
La sagrestia conserva pregevoli mobili intagliati e intarsiati con lumeggiature in oro, che risalgono tra il XV e il XVI secolo. Il curioso nome pare derivare dalla frase "van cheti cheti", ovvero zitti zitti, con cui veniva descritto il comportamento, improntato ad estrema discrezione, dei seguaci del beato Ippolito Galantini. L'accezione "Bacchettoni", ancora oggi utilizzata in senso dispregiativo per indicare persone che ostentano una fede esasperata, più per ostentazione che altro, nasce dalla storpiatura del termine ed anche dalla bacchetta utilizzata a scopo penitenziale. Nel 1619, alla morte di Galantini, i suoi confratelli, laici come lui, si dedicarono all'assistenza dei poveri e all'educazione evangelica dei bambini. Le loro scuole erano aperte anche agli adulti ed esisteva anche una scuola del "noviziato", dove venivano formati i nuovi catechisti.
Quando nel 1785 Pietro Leopoldo attuò la soppressione di tutte le confraternite religiose, l'Arciconfraternita della Dottrina Cristiana fu tra le poche ad essere risparmiata. Le attività caritatevoli diminuirono nel secondo dopoguerra, fino ad arrestarsi negli anni settanta. L'attività simbolo della Confraternita era la "cena dei cento poverelli", dal rigido cerimoniale. Se uno passava di lì verso le cinque di pomeriggio l'ultima domenica di carnevale, scorgeva una folla di persone che si assiepava dinanzi alla porta della chiesa per la curiosità di vedere, oltre alle autorità, molti signori dell'aristocrazia, noti professionisti e un buon numero di forestieri col loro biglietto in mano, perché l'accesso era limitato ad un dato numero di invitati, onde evitare confusione.
Questa affluenza di pubblico era giustificata perché in chiesa si compiva un atto insolito, alquanto suggestivo e pieno di poesia, in una cornice di pregio artistico indiscusso. Dalla porta spalancata che dava sulla chiesa vera e propria, si ammirava uno spettacolo inconsueto: sullo sfondo, l'altare maggiore era illuminato a giorno e sopra, alcuni pezzi di argenteria composta di vassoi cesellati ed a sbalzo; poi, il palco delle autorità. Fra queste, significativa era la presenza di S.E. l'Arcivescovo, che per l'occasione metteva anche lui il simbolico grembiale bianco.
Gli invitati stavano a sedere lungo le pareti laterali della chiesa sugli scanni di legno scolpito, lavoro certosino di Giambattista Paolesi, ed avevano sotto di loro, seduti più bassi, i convitati davanti a tavole apparecchiate. Erano infatti imbandite cinque tavole per lato, ad ognuna delle quali dieci poveri, che avevano superato i cinquant'anni di età, aspettavano con gioia e con compunzione la lauta mensa. La cena era sontuosa ed abbondante con stracotti, polli arrosto, salami, prosciutti, formaggi, frutta, dolci e vino toscano ed era servita in massima parte da bambini e ragazzi. I cento poveri venivano rasati, rivestiti dell’abito della congregazione (una cappa nera con un bavero bianco attorno al collo), confessati e comunicati, prima di venir fatti sedere al tavolo riccamente apparecchiato, dove la cena veniva consumata in silenzio, mentre venivano eseguiti brani di musica, canti e letture spirituali. In ricordo di questa usanza un ristorante vicino prende il nome appunto di "Osteria dei cento poveri". Accanto a questa nobile attività e alle altre della Congregazione, vi fu però uno scandalo sessuale del tipo più turpe che, nel 1875, coinvolse i Vanchetoni. Si trattò di un fatto che fece molto parlare, in tutta Italia. Dal periodico triestino "Alba" il resoconto dello svolgimento dei fatti: «Non è molto tempo, un individuo si presentava al delegato di pubblica sicurezza, nella sezione di S. Maria Novella, e gli rivelava certe nefandezze che si commettevano nella chiesa dei Vanchetoni in Palazzuolo. In questa chiesa si riuniva già una Confraternita e la sua amministrazione dipende dal Consiglio provinciale. Molti ragazzi andavano nella chiesa in certi dati giorni per impararvi il catechismo ivi insegnato ora da due ex frati, che vestono l'abito di preti. Ambedue gli ex frati hanno ciascuno l'età di circa 40 anni. Attiravano i fanciulli nella chiesa col pretesto dell'insegnamento religioso, mentre impartivano il quale la chiesa restava chiusa: e, allorché i fanciulli erano ivi raccolti, ne studiavano l'indole e cercavano famigliarità con quelli, che appunto sembravano loro di indole meno risoluta e più dimessa. Poi li facevano rimaner soli uno ad uno, e di questi fanciulli inesperti i due frati abusavano nel più orrido modo. Impossibile è il ridire le schifose brutture, le violenze, le turpezze di ogni sorta che questi due frati scellerati hanno commesso, abusando della innocenza di fanciulli in tenerissima età e adoperando perfino gli arredi e i simboli sacri della religione a sfogo delle loro sozzure. Mai la fantasia più sbrigliata dei più osceni novellieri è andata tant'oltre quanto le opere dei due ex-religiosi: ad essi debbono esser sembrate innocenti anche le pagine più salaci di Petronio. Appena la questura ebbe sentore che si commettevano tali enormità, fece indagini segrete e accurate e riuscì in poco tempo ad ottener confessioni e a distrigare i fili arruffati di questa matassa scompigliatissima. Varii sono i fanciulli che patirono onta e sfregii vituperevoli dalla incontinente e infernale lussuria fratesca: e non paghi di tanta strage i due frati si vituperavano a vicenda, l'un con l'altro, dinanzi ai fanciulli già stati loro vittime, obbligandoli, durante simili atti, che fanno raccapricciare, agli uffici più ignominiosi. Il giudice istruttore ha cominciato ad occuparsi degli obbrobriosi e non più misteriosi delitti, commessi nella chiesa dei Vanchetoni: la popolazione è indignatissima. Intanto, udiamo con sorpresa che nessuno dei due frati fu ancora arrestato e abbiamo anzi da buona fonte che uno di essi è fuggito.» Questo quanto descriveva, in modo tristemente dettagliato, il giornale triestino. Dalle cronache, si sa che il 19 novembre 1875 il prete don Mansueto Rossi, già frate, fu arrestato, di notte, "nella sua casa in Porta Rossa", per "turpissimi fatti avvenuti nella chiesa dei Vanchetoni". Il 21 novembre fu arrestato, con un appostamento in borghese nei pressi della sua abitazione, il cinquantenne don Filippo Conforti, che per non farsi riconoscere s'era vestito in abiti laicali. Il 3 giugno 1876 il primo sarebbe stato condannato a 12 anni di lavori forzati, e il secondo a 10 anni. Assieme a loro fu condannato, a sei anni, un valigiaio, certo Cappugi. L'episodio fu occasione di episodi di anticlericalismo spicciolo anche a livello popolare, come quello riportato il 26 giugno dalla "Nazione", relativo a un prete che aveva preso a pugni un vetturino che lo aveva apostrofato come "don Mansueto". La sentenza sarebbe stata confermata l'anno successivo, il 27 ottobre 1876, dalla Corte d'Assise di Arezzo, mantenendo invariata la pena per don Mansueto e per Cappugi, mentre la concessione delle circostanze attenuanti avrebbe ridotto la pena di don Conforti a sei anni e due mesi.
Gabriella Bazzani Read the full article
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"With all the consciousness that he Had only passed a just decree; That they had wrought their doom of ill; Yet Azo’s† age was wretched still. The tainted branches of the tree, If lopped with care, a strength may give, By which the rest shall bloom and live All greenly fresh and wildly free: But if the lightning, in its wrath, The waving boughs with fury scathe, The massy trunk the ruin feels, And never more a leaf reveals."
Laura Malatesta (1404 – 21 May 1425), better known as Parisina Malatesta, was an Italian marchioness. She was the daughter of Andrea Malatesta, lord of Cesena, and his second wife, Lucrezia Ordelaffi. She had an affair with her illegitimate stepson, Ugo d'Este, and both were beheaded by her husband, Marquis Niccolò III d'Este of Ferrara.
Edward Gibbon acquainted English readers with the story in 1796, after which Lord Byron wrote the poem Parisina, which was followed by operas of the same name by Donizetti and Mascagni. Parisina was only a few days old when her mother was poisoned by her father, Cecco Ordelaffi. She grew up in the court of her uncle, Carlo Malatesta, in Rimini.
In 1418 in Ravenna, at the age of 13, she married Niccolò III d'Este, Marquis of Ferrara, whose first wife Gigliola da Carrara had died a few years before, and moved to Ferrara, which was ravaged by plague. She resided in the tower of Rigobello, in rooms under the library, and also in the Delizia di Consandolo, built by Niccolò.
In 1419 she gave birth to twin daughters, and in 1421 to a son, who lived only a few months.
During a trip in 1424 to visit her family, Parisina was accompanied, according to her husband's wishes, by Ugo d'Este, illegitimate son of Niccolò by his lover, Stella de 'Tolomei. The two young people got to know each other in Ravenna and became lovers. The relationship continued secretly after they returned to Ferrara. They met in the delizie di Belfiore, Fossadalbero e Quartesana.
Other sources report that to escape the plague of 1423 she took refuge in the castello di Fossadalbero accompanied by her stepson, and it was there that relationship started. Putting the couple under the surveillance of one of her maids, Niccolò discovered the affair. He imprisoned his wife and son in the castle's dungeon, and both were beheaded.
Her tragic story has inspired writers, musicians, and painters. The Renaissance Italian author Matteo Bandello wrote the novel Ugo and Parisina. Edward Gibbon briefly told the story in his Miscellaneous Works in 1796: "By the testimony of a maid, and his own observation, the Marquis of Este discovered the incestuous love of his wife Parisina, and Hugo his bastard son, a beautiful and valiant youth. They were beheaded in the castle, by the sentence of a father and a husband, who published his shame, and survived the execution. He was unfortunate, if they were guilty : if they were innocent, he was still more unfortunate : nor is there any possible situation in which I can sincerely approve the last act of the injustice of a parent."
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Italian literature tournament - First round (start Monday 21 October - end Sunday 10 November).
Boccaccio reading from the Decameron to Queen Johanna of Naples, Gustave Wappers, 1849.
👉 There you go the official list with the pairs of the authors for the first round, all the combinations have been randomly created.
👉 Each pair has its link to the apposite poll to vote, that start to function when the poll start. Each poll have a duration of 1 week. In any case don't worry, each poll is tagged with the name of the author featured so you can find it also with the search bar.
👉 Every poll completed, the result will be posted in the same row - the winning author signed in bold.
Elio Vittorini - Gianni Rodari
Giacomo Leopardi - Carlo Levi
Beppe Fenoglio - Giovanni Boccaccio
Anna Banti - Giosuè Carducci
Elena Cassandra Tarabotti - Cletto Arrighi
Goffredo Parise - Antonio Fogazzaro
Matilde Serao - Ugo Foscolo
Sibilla Aleramo - Dante Alighieri
(Carlo) Fruttero & (Franco) Lucentini - Luigi Pulci
Francesco Petrarca - Gabriele D'Annunzio
Pietro Bembo - Jacopo Sannazaro
Giovanni Verga - Giambattista Basile
Pietro Metastasio - Primo Levi
Dino Buzzati - Alba de Céspedes
Pier Paolo Pasolini - Veronica Franco
Carlo Cassola - Salvator Quasimodo
Lalla Romano - Amelia Rosselli
Umberto Saba - Jacopone da Todi
Gaspara Stampa - Mario Rigoni Stern
Goliarda Sapienza - Luigi Capuana
Pier Vittorio Tondelli - Tullia d'Aragona
Cecco Angiolieri - Dario Fo
Carlo Emilio Gadda - Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Federico de Roberto - Antonio Tabucchi
Vittoria Colonna - Alessandro Manzoni
Francesco Guicciardini - Giacomo/Jacopo da Lentini
Giorgio Scerbanenco - Pietro Aretino
Giovanni Meli - Igino Ugo Tarchetti
Giovan Battista Marino - Torquato Tasso
Giorgio Bassani - Angelo Poliziano
Giovanni Pascoli - Natalia Ginzburg
Matteo Bandello - Leonardo Sciascia
Giuseppe Parini - Luciano Bianciardi
Renata Viganò - Carlo Collodi
Eugenio Montale - Cesare Pavese
Anna Maria Ortese - Vittorio Alfieri
Italo Svevo - Umberto Eco
Matteo Maria Boiardo - Ludovico Ariosto
Cielo (Ciullo) d'Alcamo - Giuseppe Ungaretti
Guido Gozzano - Carlo Goldoni
Sebastiano Vassalli - Tommaso Landolfi
Edoardo De Filippo - Emilio Salgari
Giordano Bruno - Andrea Camilleri
Alberto Moravia - Alda Merini
Elsa Morante - Italo Calvino
Niccolò Machiavelli - Grazia Deledda
Carlo Gozzi - Guido Cavalcanti
Luigi Pirandello - Ennio Flaiano
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