#Marco Marcato
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Marco Marcato is an Italian former racing cyclist, who last rode for UCI WorldTeam UAE Team Emirates.
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Analisi sulla cisterna del vescovado di Termoli.
Dopo aver effettuato il primo sopralluogo nella cisterna, si è potuta iniziare tutta una serie di studi di ricerca per localizzare e circoscrivere questo edificio nello spazio e nel tempo.
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La cubatura si presenta in modo naturalmente trasandato per via del lungo tempo di non-utilizzo e chiusura seguita dal prosciugamento.
È facile da subito notare molte delle linee di erosione e sedimentazione lasciate dai vari livelli idrici dell'invaso, con un ampio margine ben marcato sulla malta idraulica, nella mezzeria o poco al di sotto.
La volta a botte presenta un sesto lievemente rialzato, in mattoni, con tre scassi, uno di raccolta e due di incanalazione, circondati da circa 4 piccoli canali, due per lato, collegati a loro volta ai sistemi di ruscellamento derivanti dalle coperture superiori al vano preso in considerazione.
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Si è potuti passare attraverso lo scasso principale, che a differenza del muro settentrionale, arriva ad avere uno spessore di quasi 2 metri, all'incirca intorno al metro e 50 cm, il che farebbe pensare ad una struttura fortificata, oppure ad un addossamento postumo in seguito alle stratificazioni successive.
Quanto alla datazione, per il momento è incerta, ma resta molto plausibile l'identificazione da noi proposta, che vede questa cisterna come il vaso di fabbisogno idrico di una torre maestra, o torre mastio.
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Lo fa percepire la precisa proporzione del vano interno 5×5 m circa, contestualizzata alle caratteristiche tecniche e soprattutto alla documentazione storica che attesta la presenza di una torre collegata all'antico palazzo vescovile di Termoli, riportata già dal Rocchia nella sua Cronistoria di Guglionesi, databile già al 412 d.C. nel corso delle guerre greco-gotiche.
Se unita unita alla possibile presenza di un antico complesso monastico a doppio quadriportico tra il vescovado ed il palazzo Ragni, è oltremodo fattibile ipotizzare l'esistenza di una torre mastio usata dal clero termolese per potersi difendere dagli attacchi via mare, come quelli che avverranno già nell'VIII secolo.
Come per tutte le torri maestre di un insediamento fortificato, esse dovevano possedere un punto di raccolta delle acque piovane, una cisterna naturalmente, come nei casi della Rocca di Oratino, della Torre di San Marco Argentano e, nel caso della sua stessa presenza, del monastero di Santa Maria della Strada, presso Matrice (CB).
Di questa struttura ci porta memoria lo stesso Vescovo Tommaso Giannelli belle sue memorie, facendo notare come nel '700 la sua mole danneggiata e rattoppata, fosse ancora visibile, per poi essere inglobata nelle espansioni dell'edificio diocesano tra '800 e '900.
Nel secolo scorso la sua cisterna era adoperata unicamente per la conservazione "al fresco" delle damigiane di vino nel corso dell'eposcopato di Mons. Santoro, mentre poco dopo venne definitivamente tamponata con una lastra di marmo, fino ad oggi.
Gli studi proseguiranno, e a mio avviso, è possibile quasi al 100% che questo edificio potesse essere collegato alla vecchia basilica tardoantica di Termoli, forse il suo stesso campanile fortificato, alla stregua di chiese come la cattedrale di Otranto e la chiesa madre di Macchia d'Isernia.
#italia#medioevo#storia#archeologia#arte#cultura#federico ii#federico ii di svevia#frederick ii#storia dell'arte#longobardi#Bizantini#Termoli#Molise#Cattedrale#Cisterna#Scavo archeologico#Chiesa#Torre#medieval art#medieval architecture#History
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Riflessioni di Piero Visani
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Riflessioni di Piero Visani
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Qualche anno fa, un quotidiano di destra che stava conducendo un’inchiesta sui protagonisti della breve stagione della Nuova Destra italiana, filiazione nazionale ma non subalterna della Nouvelle Droite francese di Alain de Benoist, chiese ai membri del gruppo dirigente, tra cui si annoverava anche chi scrive, di tirare un bilancio della loro esperienza e di descrivere che cosa avevano fatto dopo. A me, l’intervistatore fece implicitamente notare che, rispetto ad altri protagonisti di quella breve ma intensa e felice esperienza, avevo fatto molto meno carriera, visto che c’era chi era diventato giornalista, chi politologo, chi scrittore, chi critico cinematografico, chi deputato. Io descrissi il mio personale itinerario, chiarii alcuni punti che mi riguardavano, precisai alcune distinzioni che mi erano proprie (ero sempre stato molto più vicino al marcato anticristianesimo della Nouvelle Droite francese che all’altrettanto marcato “baciapilismo” di quella italiana) e conclusi sottolineando che avevo fatto un percorso mio, molto attento – come sempre – a una rigida coerenza agli assunti ideologici originari. Ammisi che avrei potuto comportarmi diversamente e – senza in questo voler essere polemico con gli amici di allora, che tali sono e restano – che non avevo fatto carriera perché “preferisco tenermi stretta la mia vita ‘sbagliata'”. Ricevetti molti complimenti per quell’articolo. Molti amici di un tempo mi scrissero per solidarizzare. Ne fui orgoglioso, così come sono sempre orgoglioso, quando scopro di essere stato fedele a me stesso. Se potesse essere un’iscrizione tombale, “mi tengo stretta la mia vita ‘sbagliata'” non mi dispiacerebbe, anche perché è del tutto evidente che non la ritengo in alcun modo tale. So che c’è chi la ritiene tale per me, per conto mio, ma io la penso diversamente, io penso che la mia vita sia stata giustissima. Ho scritto “vita ‘sbagliata'” solo per mettermi nei panni altrui, per interpretare il loro giudizio. Non certo perché lo condividessi. Il mio onore si è sempre chiamato fedeltà, e continuerà a chiamarsi tale. Non ho mai tradito gli ideali dei miei 14 anni, quelli che mi portarono ad avere molti problemi fin dall’epoca del ginnasio e che fecero di me – secondo la splendida definizione di Marco Tarchi, che della Nuova Destra italiana fu l’indiscusso leader – uno dei tanti “esuli in patria”. Se un piccolo cambiamento c’è stato, esso consiste solo nel fatto che, mentre oggi sono sempre un esule, non ho più una Patria. La mia Patria si è squagliata. Come Robert Brasillach nei “Poemi di Fresnes”, posso ricalcare parola per parola quanto segue, da lui riferito alla Francia del periodo bellico: MON PAYS ME FAIT MAL Mon pays m’a fait mal par ses routes trop pleines, Par ses enfants jetés sous les aigles de sang, Par ses soldats tirant dans les déroutes vaines, Et par le ciel de juin sous le soleil brûlant. Mon pays m’a fait mal sous les sombres années, Par les serments jurés que l’on ne tenait pas, Par son harassement et par sa destinée, Et par les lourds fardeaux qui pesaient sur ses pas. Mon pays m’a fait mal par tous ses doubles jeux, Par l’océan ouvert aux noirs vaisseaux chargés, Par ses marins tombés pour apaiser les dieux, Par ses liens tranchés d’un ciseau trop léger. Mon pays m’a fait mal par tous ses exilés, Par ses cachots trop pleins, par ses enfants perdus, Ses prisonniers parqués entre les barbelés, Et tous ceux qui sont loin et qu’on ne connaît plus. Mon pays m’a fait mal par ses villes en flammes, Mal sous ses ennemis et mal sous ses alliés, Mon pays m’a fait mal dans son corps et son âme, Sous les carcans de fer dont il était lié. Mon pays m’a fait mal par toute sa jeunesse Sous des draps étrangers jetée aux quatre vents, Perdant son jeune sang pour tenir les promesses Dont ceux qui les faisaient restaient insouciants, Mon pays m’a fait mal par ses fosses creusées Par ses fusils levés à l’épaule des frères, Et par ceux qui comptaient dans leurs mains méprisées Le prix des reniements au plus juste salaire. Mon pays m’a fait mal par ses fables d’esclave, Par ses bourreaux d’hier et par ceux d’aujourd’hui, Mon pays m’a fait mal par le sang qui le lave, Mon pays me fait mal. Quand sera-t-il guéri ? A differenza di Robert Brasillach, che pure scriveva pochi giorni prima di essere fucilato per collaborazionismo (6 febbraio 1945), posso dire che io non spero più che il mio Paese possa guarire. E invece, esattamente come lui, posso dire che non solo il mio Paese mi ha fatto male, ma anche i suoi abitanti. Ma non mi sento, per la verità, politicamente ferito o disilluso. Mi sento umanamente trafitto. Nessuno mi metterà al muro, come lui, ma è come se lo fossi stato messo, giorno dopo giorno, innumerevoli volte. Tuttavia, riesco ancora a trovare rifugio nella letteratura, nella musica, nella poesia, nella solitudine più totale e in qualche amico vero. Pronto a vendere cara la pelle, a riconfermare la mia concezione aristocratica dell’esistenza. Pieno di sputi, di disprezzo, di odio. Ma cosa sono queste piccolezze, di fronte a una visione del mondo salda e coerente? Sì, mi tengo strettissima la mia vita “sbagliata”. Per me è stata l’unica giusta, l’unica possibile, l’unica vera.
Piero Visani
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Classica Orchestra Afrobeat feat. Rokia Traore Ka munu munu
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Il secondo singolo estratto da “Circles”, il nuovo album dell’ensemble diretto da Marco Zanotti
La vita è un cerchio, ciò che finisce è un nuovo inizio. La regina della musica maliana Rokia Traore è una delle più importanti artiste africane contemporanee e firma insieme a Marco Zanotti il brano “Ka munu munu”, il nuovo singolo estratto da “Circles”, il quarto album della Classica Orchestra Afrobeat, ensemble di 14 elementi (ideato e diretto dallo stesso Zanotti) che torna oggi con un lavoro del “post-pandemia” che muove verso il concetto di circolarità, proiettati in un futuro distopico nel quale tuttavia l’essere umano distoglie lo sguardo dalla dimensione materiale e consumistica per volgersi verso l’alto, verso una dimensione più organica e circolare e verso un modello di vita più cooperativo e sostenibile.
«Ka munu munu significa “tutto gira” e il testo che Rokia Traore ha scritto recita: “Gira, gira all’infinito / la vita è un cerchio, ciò che finisce è un nuovo inizio / quando il tuo tempo è finito, un nuovo tempo comincia, è il cerchio della vita”». Classica Orchestra Afrobeat
Dopo quelle con Seun Kuti, Sekouba Bambino e Baba Sissoko, arriva dunque questa nuova collaborazione tra l’ensemble emiliano-romagnolo e la cantautrice maliana che con il suo impegno sociale ha marcato gli ultimi due decenni di world-music internazionale. Una collaborazione all’insegna del nuovo concept-album CIRCLES, in uscita il prossimo 13 ottobre per Brutture Moderne.
Il video ufficiale del brano, che uscirà a breve, vede la collaborazione con la Mutoids Waste Company, il collettivo nato in Inghilterra negli anni ’80 e residente da molti anni a Santarcangelo di Romagna, in quello spazio comunitario chiamato Mutonia che ha ospitato le riprese per la regia di Francesco Gardini, realizzato attorno ad una scultura gigante chiamata “La macchina del tempo”.
La Classica Orchestra Afrobeat è un ensemble composto da 14 musicisti di estrazione mista classica, barocca e popolare. Diretta da Marco Zanotti, crea nei suoi lavori di composizione o arrangiamento un territorio di confine che mescola le sonorità e le peculiarità espressive degli strumenti della tradizione colta europea come archi, legni e clavicembalo con le percussioni, i canti e le poliritmie africane. Il disco d'esordio Shrine on you, Fela goes classical, risale al 2011, pubblicato dalla neonata etichetta indipendente Brutture Moderne. È un sentito omaggio a Fela Kuti, il più grande genio musicale nonché ribelle politico africano della storia recente (Zanotti nello stesso anno traduce e cura l'edizione italiana della sua biografia, pubblicata da Arcana). L'album e l'idea della Classica Orchestra Afrobeat riscuotono sin da subito critiche entusiastiche, grazie ad una rilettura originale che diventa ponte di dialogo tra culture apparentemente distanti. All'album partecipano Seun Kuti e Oghene Kologbo e numerose sono le rassegne e i teatri che ospitano questo repertorio, scelto nel 2014 come evento di punta del Festival di Radio3 “RadioEuropa” e invitato nel 2013 (prima band italiana di sempre) allo storico Glastonbury Festival in Inghilterra.
Regard sur le passe, il secondo album uscito nel 2014, è una suite musicale in tre movimenti dal carattere spiccatamente barocco, che racconta l'epica dell'ultimo imperatore d'Africa, Samori Touré. Ospiti in scena in veste di cantante solista e narratore sono rispettivamente Sekouba Bambino e Baba Sissoko, due griot di fama internazionale, il primo considerato la “voce d'oro” dell'Africa Occidentale, il secondo ambasciatore della musica del Mali in tutto il mondo.
Il terzo lavoro risale al 2017 e si intitola Polyphonie: un concept-album di brani originali dedicato e ispirato alla foresta e al canto dei pigmei. Uno spettacolo dalla forte valenza ecologica, concepito e realizzato insieme al cantante camerunense Njamy Sitson. Tra le esibizioni più recenti della band quelle all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Verdi di Sassari, all’Orto Botanico di Padova, all’Auditorium Manzoni di Bologna, alla Rocca di Fano e un concerto-trekking per Ravenna Festival nel Parco del Casentino. Dopo l’anticipazione a maggio con l’uscita del nuovo singolo L’origine del mondo, l’autunno 2023 si apre con l’uscita del quarto disco di inediti dal titolo Circles per la label Brutture Moderne seguito dalla pubblicazione del secondo singolo estratto dal titolo Ka munu munu con la splendida partecipazione della regina della musica maliana Rokia Traore.
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Marco Polo arriva sull'isola di Giava, nel 1280, vede un animale strano, con un corno al centro della fronte, di colore metallico e la consistenza robusta, fangale, antica. Si aggira col suo fascino magnetico e il nome ignoto. Trema la terra, e Marco Polo si nasconde dietro una palma. Ne osserva il profilo: un po' taurino, nel suo spessore marcato rivela un che di goffo e pigro. Ma anche, aggressivo. Imponente. Plastico. Nella testa di Marco, non esiste immagine di riferimento, se non quella dell'unicorno. Animale con un corno in mezzo alla fronte, anche se dal portamento equino e dalla fama inesistente. Magari, sull'isola di Giava. Magari, con l'evoluzione. La speciazione. Oppure, il frutto di leggende remote. Magari, invece è questo, così fatto, maschile e monolitico, lui. Marco Polo lo chiama unicorno. Chiama unicorno, il rinoceronte.
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Spotify è la mia salvezza.
Davvero non scherzo.
Ogni tanto penso a quando avevo 15 anni, scaricavo tutto su eMule, oppure con "MP3 converter".
Stavo un botto di ore a scaricare musica, che poi dovevo trasferire dal computer al mio cellulare... Un infinità insomma.
Ora in 3 secondi cerco una canzone e la aggiungo alla mia playlist, e il gioco è fatto.
E quindi niente, Spotify è la mia salvezza, per me, che amo ascoltare musica.
Il bello è che è pure intelligente: ti consiglia la musica in base ai tuoi gusti, ai tuoi ascolti più frequenti.
Proprio poco fa mandavo avanti di continuo le canzoni consigliate per vedere un po' cosa mi stesse proponendo, ed ecco che compare la canzone delle canzoni: Guerriero, Marco Mengoni.
Mi è uscito spontaneo un "eh vabbè caro, vuoi vincere facile, questa è una delle mie canzoni preferite".
Però ho deciso di non mandare avanti stavolta, ho iniziato ad ascoltarla lo stesso, perché era da un po' che non mi capitava in playlist.
Mi stendo sul letto, chiudo gli occhi, e mi lascio trasportare dalle parole.
E levo questa spada
Attraverso il cielo
Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Solo sulla cima
Tenderò i predoni
Arriveranno in molti
E solcheranno i mari
Oltre queste mura troverò la gioia
O forse la mia fine comunque sarà gloria
E non lotterò mai per un compenso
Lotto per amore, lotterò per questo
Questa canzone mi ha sempre dato molta forza, anche se non l'ho mai dedicata a nessuno.
Si, non ho mai trovato qualcuno a cui pensare mentre l'ascoltavo, qualcuno che mi desse così tanta sicurezza, qualcuno che potessi considerare la mia forza, qualcuno in cui potessi avere così tanta fiducia.
Fidanzati? mai avuti. Mio padre? Ma ti pare... Fratelli? Non ne ho... Amici? Si di quelli ne ho ma mai all'altezza. Così ho fatto prima, e me la sono sempre autodedicata.
Oggi però è diverso.
Io sono un guerriero
Veglio quando è notte
Ti difenderò da incubi e tristezze
Ti riparerò da inganni e maldicenze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Ti darò certezze contro le paure
Per vedere il mondo oltre quelle alture
Non temere nulla io sarò al tuo fianco
Con il mantello asciugherò il tuo pianto
Ripeto il testo a memoria, come sempre, ma in realtà ogni parola mi sembra nuova. Ogni frase mi fa rivivere momenti ed emozioni che non avevo mai associato alla musica del mio caro vecchio Mengoni. Emozioni forti. Emozioni che mi fanno pensare ad una persona che in poco tempo, nell'ultimo periodo, è diventata per me fondamentale.
E amore il mio grande amore che mi credi
Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi
E resterò al tuo fianco fino a che vorrai
Ti difenderò da tutto, non temere mai
Non temere il drago
Fermerò il suo fuoco
Niente può colpirti dietro questo scudo
Lotterò con forza contro tutto il male
E quando cadrò tu non disperare
Per te io mi rialzerò
La canzone va avanti, e ogni secondo che passa, il mio sorriso si fa sempre più marcato, non riesco a trattenerlo.
Continuo a dare un significato del tutto nuovo ad ogni singola parola che ascolto, e il cuore va a mille.
Io sono un guerriero e troverò le forze
Lungo il tuo cammino
Sarò al tuo fianco mentre
Ti darò riparo contro le tempeste
E ti terrò per mano per scaldarti sempre
Attraverseremo insieme questo regno
E attenderò con te la fine dell'inverno
Dalla notte al giorno, Da Occidente a Oriente
Io sarò con te e sarò il tuo guerriero
Mi sono sempre detta che tanto non avrei mai trovato qualcuno all'altezza di questa canzone, e invece mi sbagliavo.
Ho trovato mio Fratello, che, quando arriva la notte, mi capisce, mi difende da incubi e tristezze, e mi abbraccia per darmi forza.
Ho trovato il mio Eroe, che mi dà certezze, mi aiuta a guardare oltre le alture che mi bloccano, e quando scende qualche lacrima, è pronto ad asciugarle con il suo mantello.
Ho trovato un Amico, con la A maiuscola, che mi assicura che sarà sempre al mio fianco nell'attraversare i periodi più freddi, e mi terrà per mano per scaldarmi, sempre.
Ho trovato un Guerriero, che mi ripara dalle tempeste di questa vita, e che combatte affianco a me le mie battaglie, anzi, le nostre.
Ci saranno luci accese di speranze
E ti abbraccerò per darti forza sempre
Giurò sarò roccia contro il fuoco e il gelo
Veglio su di te, io sono il tuo guerriero
Finisce la canzone.
Chiudo tutto, ora non ha senso ascoltare nessun altro brano. In questo momento, nessun altra canzone potrebbe farmi emozionare di più.
Penso a quanto sia assurdo tutto questo.
Penso a quanto io sia fortunata.
Ho una voglia matta di dirgli tutto, ma ora probabilmente dorme.
Sostanzialmente non gliene frega niente di Mengoni, magari non gli piace neanche la canzone, ma non mi interessa.
Deve sapere che è lui, è lui che desideravo tanto.
Si, il mio Guerriero.
#guerriero#marco mengoni#musica#fratello#mio fratello#amico#eroe#amore#amicizia#legame#superare le paure#tenersi#mani#abbraccio#abbracciami#forza
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Il sottile confine tra leggenda e storia | Marco Piaia S.I.
Ambientato in una magica Irlanda, sospesa fra tradizione e leggende celtiche, Artemis Fowl è uno dei pochi film usciti durante questo strano 2020. È chiaramente una pellicola per ragazzi e in chiaro stile Disney, con effetti speciali e personaggi ben tipizzati: è dunque consigliabile soprattutto a chi ha figli e nipoti. Pur essendo molto più modesto degli altri colossal della casa cinematografica, può contare sulla regia del pluripremiato Kenneth Branagh e su attori come Judi Dench e Colin Farrell. La storia ricalca lo stile di Harry Potter ma con un più marcato rapporto della magia sia con la scienza che con la storia reale: elfi, nani, fate e altri personaggi della tradizione celtica costituiscono e costruiscono un mondo parallelo al nostro, ma vi interagiscono e lo influenzano. Pur conservando la trama tipica di un film fantastico per ragazzi, in Artemis Fowl si può ritrovare una linea tipica dei film fantasy degli ultimi anni: il desiderio di narrare le vicende storiche del mondo contemporaneo usando storie fantastiche. Si capisce allora bene perché il rapporto complicato tra umani e creature magiche assuma i tratti di uno scontro di civiltà, perché l’equilibrio «tra i due mondi» sia sempre instabile e perché il conflitto tra le razze richiami sempre i tratti del suprematismo e della rivalsa culturale. Le storie per ragazzi si incrociano ormai da anni con le storie degli adulti: esso va insomma nella stessa direzione di Hunger Games, Animali Fantastici ed altri. Come nell’antichità, la realtà delle vicende umane è raccontata attraverso storie fantastiche, mentre la narrativa politica si trasforma sempre più spesso in favola. Pur non essendo un film per gli annali, Artemis Fowl può essere apprezzato da chi ama l’Irlanda, la sua storia e la sua musica. Peraltro, parte del film è anche ambientato in Italia, a sottolineare il profondo legame spirituale che lega i nostri popoli. Allora forse vale la pena passare un’ora con i vostri ragazzi per perdersi nel magico verde celtico.
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Des concerts à Paris et alentour en gras : les derniers ajouts :-: in bold: the last news Octobre 03. JB Dunckel + Mariachi + Freeka Tet + Alexis Langevin-Tétrault & Pierre-Luc Lecours (Biennale Némo) – Le Trianon (gratuit sur résa) 03. Piotr Kurek + Papivores + Matthias Puech – Espace B 03. A.N.I. – Le Bal 04. Kontravoid + Hide + Soft Riot – Espace B 04. Cosmic Neman + Blackthread + Renaud Bajeux – Instants chavirés (Montreuil) 04. Anthony Rother + Galaxian + Sync 24 + Foreign Sequence – Rex Club 04. Ascion b2b D. Carbone + Hypnoskull + Years of Denial + Common Poetry + Salem Unsigned – Protocol (Pantin) 04. Tommy Four Seven b2b Ancient Methods + Regis + The Driver + Dave Clark + SHDW & Obscure Shape + AZF + ABSL + Amato & Adriani + DJ Bone b2b Ben Sims + Charles Green + Dax J + Dersee + DVS 1 + Félicie + Boston 189 + Louisahhh b2b Maelstrom (Pulse fest.) – Le Grand Dôme (Villebon/Yvette) 05. Stefane Perraud : “Sylvia” (Nuit blanche) – Collège des Bernardins (gratuit) 05. Meryll Ampe + Dinah Bird + Mr Moonlight + Irene Murphy + Mick O’Shea + Shruti Box Minimal Ensemble + Ian Wooldridge (Nuit blanche) – Paris Art Lab 05. Bernard Szajner + Marco Quaresimin + Monÿang + Vincent Heter & Lou-Maria Le Brusq + Mururoa + Richard Comte + Jules Wysocki & Natnada Marchal (Les Sonifères fest.) – DOC 05. Anetha b2b Randomer + Blush Response b2b Thomas P. Heckmann + Rebekah + Juan Atkins + Marcel Dettmann + Poison Point + Ben Klock + Andrejko + Bassam + Fabrizio Rat + Newa + Tripeo b2b Hemka + Analog Kitchen + Cleric b2b Stranger + Marko Nastic (Pulse fest.) – Le Grand Dôme (Villebon/Yvette) 05. Nuit de l'orgue avec des œuvres d'Éliane Radigue, Arvo Pärt, Olivier Messiaen, Philip Glass, Nico Muhly, Jonathan Fitoussi... (Nuit blanche) – Salle Pierre Boulez|Philharmonie (gratuit) 06. Aline Penitot + Nuits + Jean-Baptiste Zelal + Pali Meursault + Rodolphe Alexis + Aymeric de Tapol + Dasein (Les Sonifères fest.) – DOC 06. Forced into Feminity + Big Debbie + Sophie Torrell + L.T. Létext + Vestas + Divisas – Les Nautes 06. Fusiller – Instants chavirés (Montreuil) (gratuit) 06. Quator Bozzini joue : "Occam Delta XV" d'Éliane Radigue, "Five String Quartets" de Phill Niblock et "Koan" de James Tenney – La Marbrerie (Montreuil) 06. Daughters – La Maroquinerie ||COMPLET|| 08. Sleep + Pharaoh Overlord – Bataclan 09. Jozef Van Wissem : cinéconcert sur "Nosferatu le vampire" de Murnau – Cinémathèque 09. New Model Army – La Maroquinerie 09. Trumans Water – Espace B 09. Kollaps + Âme de boue + Alice Botté – L'International 09. Ty Segall & Freedom Band + Guadal Tejaz – La Cigale 10. Ty Segall & Freedom Band + Axis: Sova – La Cigale 10. Toecutter + Le Crabe + Tommpa Lanzakinen (Serendip Lab fest.) – Le Zorba 10. Dumb + Belmont Witch + À trois sur la plage – La Boule noire 10. Bruce McClure + Paul Smith joue "A Jim O’Rourke European premiere of a new 2019 Moog Synthesizer playback installation work" – Instants chavirés (Montreuil) 11. Dominique Gillot + La Pisse + Flesh World + We Will Woo – Folie N4|Parc de la Villette (gratuit) 11. Bitpart + Mary Bell + Rive droite + Going away Party + Ours blond + Shit Rockets + Alison Backdoor – Espace B 11. Nova Materia + Scalping – La Station 11. Sonic Area + Shaârgot – Petit Bain 11. Kazumoto Endo + Spore Spawn + Vomir + Autocastration – Instants chavirés (Montreuil) 11. Birds in Row + Lane (Jimi fest.) – Théâtre Antoine-Vitez (Ivry/Seine) 11. Frank Bretschneider + Robert Lippok – Protocol (Pantin) 11. Marc Acardipane aka Pop + Manu le Malin + [KRTM] + DJ Chuimix + Raw + Makornik + Fuerr – La Machine 11. AZF + Colin Benders + BLNDR – Dehors brut 11. Ansome & Ayarcana + H880 + Fred Terror b2b Panzer + Antenes – Protocol (Pantin) 11. New Order – Grand Rex ||COMPLET|| 12. Lucas Paris : "Emotional Synthesis" + Orson Hentschel + Sentimental Rave (Biennale Némo) – Le 104 12. Ben Shemie, John McEntire & Sam Prekop – Petit Bain 12. Osilasi + Tumulus + Kawaii & The Boulaouane Brothers + G de GNG & Julien Bobard + Nicolas Montgermont & Pali Meursault (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 12. Marion Guillet + Bear Bones, Lay Low + Full Quantic Pass + Pi Doom (Serendip Lab fest.) – Jazz y Jazz 12. Foudre! + Tiger Tigre + Front de cadeaux + Sierra Manhattan + Die Klar + Kwamē – La Station 12. I Hate Models + ABSL + Céline + Chafik Chenouf + Rommek – tba 12. Iggy Pop + Helena Deland (Arte concert fest.) – La Gaîté lyrique ||COMPLET|| 13. Andy Ortmann + Viki + Deeat Palace + Evil Moisture – Les Nautes 13. Foals + Ala.ni + Toh Imago (Arte concert fest.) – La Gaîté lyrique ||COMPLET|| 14. King Gizzard & The Lizard Wizard – Olympia 14. Shannon Wright – Trianon 15. Arno Bruil + Les pédales s'amusent + MMY – Espace B 15. Kate Carr + Valérie Vivancos – Instants chavirés (Montreuil) 15/16. Metronomy – Olympia 16. Cycle péruvien + Laurene Ipsum + Robin Kobrynski (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 17. Vindicatrix + Descendeur + Lacustre + Gakona (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 17. City Dragon + Sunk Heaven – Le Zorba 17. Puppetmastaz – Trabendo 17. Automat : musique pour "Archeologia" d'Emmanuelle Huynh – Centre Pompidou 18. Dream Syndicate – Petit Bain 18. Total Victory + Leroy se meurt + Entracte Twist – Espace B 18. A_r_c_c + À travers + Simple Appareil + Blenno Die Wurstbrücke – église Saint-Merri 18. Arktau Eos + Zoät-Aon + Aeoga – Les Voûtes 18. Marie Guilleray + Justin Bennett + Jaap Vink + Gabriel Paiuk + Raviv Ganchrow + Kees Tazelaar + Gottfried Michael Koenig + Johan Van Kreij + Richard Barrett + Ji Youn Kang + Bjarni Gunnarsson (Akousma) – MPAA 18. Maud Geffray + Molecule + DNGLS (MaMA fest.) – La Cigale 18. Cloning + Leandro Barzabal + Léo Dupleix – tba 18. Sydney Valette + Le Prince Harry + Maenad Veyl – Protocol (Pantin) 18. Rendez-Vous + Marble Arch – Le Plan (Ris-Orangis) 18. Stanislav Tolkachev + Unhuman & AN-I + Oake + Nastia Reigel – Protocol (Pantin) 19. Shrouded and the Dinner + King Baxter + Vitaphone + À PLUSIEURS sous Raphaël Julliard + Enzo et Jacques – Folie N4|Parc de la Villette (gratuit) 19. Sisters of Mercy – Bataclan 19. Josin – Lafayette Anticipations 19. Françoise Barrière + Renaud Bajeux + Pali Meursault + Julia Hanadi Al Abed + Yan Maresz (Akousma) – MPAA 19. G4Z + Peru + Jean Turner + Monster X + Steven Marcato + Aly-x (Serendip Lab fest.) – Le Sultan 19. Jeanne Added + Regina Demina + Vale Poher + Theodora + Flore + Gonthier + Vikken (dj) + Rag (dj)... – La Station 19. Adam X + David Caretta b2b The Hacker + 14Anger + Phase Fatale + Terence Fixmer + Raffaele Atanasio + Darzack + De-Dust2 + Dersee – tba 19. Juan Atkins + Vril + Ceephax Acid crew + Antigone + Onur özer + Fasme (Le Champ des machines) – Le Ferme du Buisson (Noisiel) 19. Lingua Ignota – Espace B ||COMPLET|| 19. Pixies + Blood Red Shoes – Olympia ||COMPLET|| 20. Kim Gordon & Dimitri Chamblas – American Center Paris (gratuit sur résa) 21. Pawns + Youth Avoiders + Barren? – Espace B 21. Les morts vont bien + Rivière de corps + René Couteau + Razzle Dazzle (dj) (Obernoir fest.) – L'International 22. Carambolage + Deedee & Tha Abracadabras + Roger de Lille & The Gin Tonics + The Hare (dj) (Obernoir fest.) – L'International 22. Thurston Moore – Trabendo 22. David J – Petit Bain 23. Ecstatic Vision + Les Tigres du futur + Os Noctambulos – ESS'pace 23. Sly & The Family Drone + Stef Ketteringham + Decimus + Dust Breeders – Espace B 23. Plomb + Je t'aime + Electric Press Kit + dj Oxblood (Obernoir fest.) – L'International 23. Four Tet – Le 104 ||COMPLET|| 24. Last Night + Negative Space + Pedigree + Buzz Kull + dj Dave Rockin (Obernoir fest.) – L'International 24. The Necks – La Marbrerie (Montreuil) 25. A Certain Ratio – Petit Bain 25. Poutre + OK fdp + Bruant zizi – ESS'pace 25. Jozef Van Wissem – Crypte Notre-Dame de la Croix (sur résa : jvwparis[@]gmail.com) 25. Fiesta en el Vacio + Axell Larsen + Franz France + Sinead O'Connick jr + Paroi (Serendip Lab fest.) – Jazz y Jazz 25. Catastrophe + Sean O'Hagan + Form – La Maroquinerie 25. Curses + Sophie Morello + Tonn3rr3 + E for Ears & Grāv Jōnz + Trusspe – La Station 25. Bestial Mouth + Veil of Light – Protocol (Pantin) 25. DaGeist + Blind Delon + Outer Limit Lotus + Nick klein + UVB 76 + Dress Rehearsal (Obernoir fest.) – L'International 25. dj Varsovie + Paulie Jan + Blndr b2b Panzer + Mind Matter + End of Mortal Life – Glazart 25. Orphx + O/H + December + Unhuman + Limbus Puerorum – Protocol (Pantin) 26. The Monochrome Set + The Last Detail – Petit Bain 26. Nina Harker + Bianca Warlord – Le Zorba 26. Truckks + Terrier + Achab + Olive Pogo + Car Crash Control (dj) (Obernoir fest.) – L'International 26. The Wheal + Princesse Napälm + L'Orchidée Cosmique + Klymt (Obernoir fest.) – L'International 26. Mørbeck + Philipp Strobel + IV Horsemen – La Machine 26. Alignment + Hadone + UVB + Parfait + Repro – tba 26. Loto Retina + Jakub Lemiszewski + Somaticae + Le Compas dans l'oeil + Ahta Bat + Letal Ataraxia (Serendip Lab fest.) – Le Sultan 27. Stephen Mallinder + Laisse Moi + Hexenschuss (Obernoir fest.) – L'International 28. Kate Tempest – Le Trianon 29. Agent Side Grinder + DaGeist – La Boule noire 29. Pauwels + Mr Marcaille + BOB Cooper – L'ESS'pace 30. The White Screen + Techno Thriller + Novichok – Supersonic (gratuit) 30. Oiseaux-Tempête + Jessica Moss – La Maroquinerie 30. Jenny Hval – Centre Pompidou 30. Battles – Trabendo 31. Skepta + Mura Masa + Hamza + Zola + Ateyaba + Celeste + Duendita + Ezra Collective + Flohio + Kojey Radical + Master Peace + Slowthai + The Comet is Coming + Yussef Dayes + Charlotte Dos Santos + Kojaque (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 31. Arrington de Dionyso – Instants chavirés (Montreuil) 31. Broken English Club + Cabaret nocturne + IV Horsemen + Gil. Barte – Petit Bain Novembre 01. Chromatics + Belle & Sebastian + Primal Scream + John Talabot + Weyes Blood + Barrie + Briston Maroney + Chai + Desire + Helado Negro + Jackie Mendoza + Nilüfer Yanya + Orville Peck + Sheer Mag + Squir + Loving + Nelson Beer + Sons of Raphael (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 01. Park Hie Jin + HAAI + Afrodeutsche + Nite Fleit (Pitchfork fest. after party) – Trabendo 01. Under Black Helmet b2b Hadone + Inhalt der Nacht b2b Echoes of October + Danilo Incorvala + Makornik + Félicie – Les Docks de Paris (La Plaine-Saint-Denis) 02. The 1975 + Charli XCX + 2manysdj (dj) + Aurora + Agar Agar + SebastiAn + Aeris Roves vs Jamila Woods + Jessica Pratt + Kedr Livanskiy + Korantemaa + BEA1991 + Caroline Polachek + Ela Minus + KhadyaK + Mk.gee + Oklou + Tobi Lou (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 03. Ensemble économique + CIA débutante – Le Chinois (Montreuil) 05. Body of Light – Supersonic (gratuit) 06. The Murder Capital – Nouveau Casino 06. Scattered Purgatory + Qian Geng + UVB76 + ruò tán – Le Cirque électrique 06. Glacial – Instants chavirés (Montreuil) 07. Camilla Sparksss + Hyperculte [+ Xiu Xiu : ANNULÉ] – Petit Bain 07. Kælan Mikla – La Boule noire 08. Bedroom Community – Cité de la musique|Philharmonie 08. Part Chimp + Gnod + Hey Colossus – Petit Bain 08. Sourdurent + Raymonde – Pan Piper 08. Jad Wio + Love in Prague – Gibus 08. Boy Harscher – Trabendo ||COMPLET|| 09. Molchat Doma + War Scenes – La Station 10. Amiina : cinéconcert sur "Fantomas" de Louis Feuillade – Le Studio|Philharmonie 10. Ôlafur Arnald + Hugar – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 10. Fontaine D.C. – Bataclan 12. Deerhunter + Moon Diagrams – Trabendo 13. Mick Harvey & JP Silo, Steve Shelley, Glenn Lewis – Les Trois Baudets 14. Dinah Bird & Jean-Philippe Renoult (Inaudible Matters) – La Gaîté lyrique 14. Girl Band + Silverbacks – La Maroquinerie 15. Kap Bambino – La Gaîté lyrique 15. Von Pariahs + Nursery – Point FMR 15. Chemical Brothers – Seine musicale (Boulogne-Billancourt) 17. Nitzer Ebb + Liebknecht – La Machine 17. Tropical Fuck Storm – Badaboum 18. Omni + The Gotobeds + Pleasure Principle – La Boule noire 19. Earth + Helen Money – Petit Bain 20. Lucy Railton + Sean Baxter + Jessica Ekomane – Instants chavirés (Montreuil) 21. Cate Le Bon + Grimm Grimm – Petit Bain 22. Rubin Steiner + Dombrance + Ambeyance + Meteo Mirage – La Maroquinerie 22. Nursery + Casse Gueule + Tout de suite – Cirque électrique 22. Kazu Makino (Blonde Redhead) – Les Étoiles 23. Billy Chyldish + Le Villejuif Undergroud + Petausaure (fest. BBmix) – Carré Bellefuille (Boulogne-Billancourt) 23. 999999999 + Jawbreakrs + Nico Moreno + Perc + Sentimental Rave + Softcoresoft + Trym + Parfait + UR trax – tba 24. TR/ST – Le Trianon 24. Mdou Moctar – La Boule noire 24. Midori Takada + Carla dal Forno + Felicia Atkinson (fest. BBmix) – Carré Bellefuille (Boulogne-Billancourt) 24. The Young Gods + Les Tétines noires – La Machine 26. Wardruna – Olympia 27. Poly-Math + Bruit ≤ + Maven – Supersonic (gratuit) 27. The Stranglers – Olympia 28. Derek Holzer + Cate Hope & Lisa McKinney + Antoine Schmitt & Hortense Gauthier (fest. Bruits blancs) – Le Cube (gratuit sur résa) 28. The Psychotic Monks – Trabendo 28. Artl + Powerdove – Petit Bain 29. Scanner – Nouveau Théâtre de Montreuil 30. Mondkopf – Médiathèque musicale de Paris (gratuit) 30. Donato Dozzy + Max Cooper + Terry & Cyan Riley + Ensemble intercontemporain joue "Drumming" de Steve Reich + Ensemble Social Silence joue "Music for Airport" de Brian Eno + Apollo noir + Récital pour marimbas (Marathon fest) – La Gaîté lyrique Décembre 01. Motorama – La Maroquinerie 03. White Hills – Supersonic (gratuit) 03. Belgrado – Espace B 06. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Koyaanisqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 07. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Powaqqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 07. Kokoko! – La Gaîté lyrique 08. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Naqoyqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 11. Boris – Le Gibus 12. Mono + Jo Quail – Petit Bain 12. Kompromat (Vitalic & Rebeka Warrior) – La Cigale 13. Contrefaçon – La Gaîté lyrique 13. Regards extrêmes + Lisieux + Ascending divers – Les Voûtes 18. Amenra – Bataclan 2020 Janvier 04. Rokia Traoré + Ballaké Cissoko & Vincent Segal – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 16. Black Midi – Le Carreau du Temple 17. Edith Nylon – Petit Bain 18. Lee Ranaldo & Raül Refree – Le 104 18. Franck Vigroux : "Flesh" (Biennale Nemo) – Maison des arts et de la culture (Créteil) 29. Rendez-Vous – La Cigale 30. Editors – Salle Pleyel 31. Tindersticks – Salle Pleyel Février 02. Sunn o))) – La Gaîté lyrique 09. Explosions in the Sky – La Cigale 13. Ride – Le Trianon 16. Orchestral Manoeuvre in the Dark – La Cigale 21. Ensemble Links joue "Drumming" de Steve Reich + Cabaret contemporain : "Détroit" + Molécule – Le 104 24. Sleater Kinney – Le Trianon Mars 06. Frustration – Le Trianon 07. Ensemble intercontemporain joue Steve Reich : cinéconcert sur un film de Gerhard Richter – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 20. Ensemble Dedalus joue "Occam Ocean" d'Éliane Radigue – Le Studio|Philharmonie 21. Front 242 + She Past Away – Élysée Montmartre 21/22. Laurie Anderson : "The Art of Falling" – Cité de la musique|Philharmonie 27. Lebanon Hanover – La Gaîté lyrique 28. Ensemble Links joue "Drumming" de Steve Reich + Cabaret contemporain joue Kraftwerk – théâtre de la Cité internationale Mai 08. Max Richter : "Infra" + Jlin + Ian William Craig – Cité de la musique|Philharmonie 09. Max Richter : "Voices" – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 10. Max Richter : "Recomposed" & "Three Worlds" – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 24. Damon Albarn – Salle Pierre Boulez|Philharmonie
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Kikoeru?
Il titolo significa “mi senti?” in giapponese.
Come dal post di poco fa, questa ff nasce prendendo spunto da una canzone di Atsushi Sakurai e principalmente dallo stato d’animo che Ermal sembrava avere (nascondere) durante quel raduno a Milano lo scorso Dicembre. Credo che fosse in concomitanza alla fine della sua relazione e, non lo so, mi son immaginata un po’ questo.
È scritto di getto, lo posto prima qui in modo da avere vostri feedback e se poi va bene lo metto su AO3 xD
Le luci erano quasi tutte spente, le persone che fino a poco prima erano lì per lui, lì con lui e avevano condiviso con lui quei momenti senza accorgersi di quello che si teneva dentro, erano ritornare alle proprie vite con solo il piacevole ricordo della sua voce e della sua musica.
Anche Marco, nonostante avesse insistito per restare, per riaccompagnarlo a casa, alla fine aveva ceduto e l’aveva lasciato da solo.
Se ne stava seduto a quel pianoforte scordato, un dito di vino rosso ancora nel bicchiere, la giacca stropicciata e le mani posate sulle ginocchia, mente fissava un punto nel vuoto davanti a se.
Non c’era più nessuno.
In quei mesi, dopo la separazione, era riuscito a riempire il vuoto grazie al suo non fermarsi mai, lavorare, suonare, cantare, viaggiare e scrivere... l’avevano salavato dai pensieri e dai dolori ma in quel momento, in uno dei pochi in cui si era concesso di fermarsi e pensare, si era sentito svuotato e solo.
Aveva fatto cadere la maschera dal bel sorriso e dalla battuta pronta che aveva tenuto su fino a quando i suoi fan erano lì e aveva lasciato che il dolore gli solcasse il viso, che la rabbia gli facesse tremare le mani, che i rimorsi e i rimpianti gli spezzassero il fiato in gola.
Era stato capace di controllarsi, di controllare le sue emozioni fino a quel momento ed ora sembrava non riuscirci più. L’argine si era spezzato, le emozioni gli stavano straripando dall’anima e lui aveva bisogno di un ancora a cui aggrapparsi.
Strinse forte tra le mani il cellulare come se, quell’oggetto, potesse diventare la sua ancora, la sua salvezza e il display si illuminò ricordandogli che ore fossero senza che lui ne avesse il minimo interesse, ma in un gesto automatico, lo sblocco e andò a scorrere tra le chiamate recenti.
Gli stessi nomi si ripetevano in quella sequenza ormai da anni, ma uno si distingueva e, contrariamente a quanto si aspettasse, a quanto credeva che il suo cuore cercasse, i suoi occhi si fermarono proprio su quel nome che, sapeva già, da lì a breve l’avrebbe accompagnato per molto tempo; non ne capí il motivo -ma a cosa serviva? la razionalità non ha mai guarito un cuore spezzato - ma lasció che la chiamata partisse.
“Dormivi?” La voce gli uscì in un sussurro, bassa e lenta, così diversa dal solito.
“No, non ancora” ci furono dei secondi di silenzio in cui Ermal respirava piano, il respiro quasi affannato di chi cercava di trattenere dentro parole e lacrime
“Mi senti? Ermal? Tutto bene?”
La voce di Fabrizio, al contrario della sua, era calma e calda e gli diede l’impressione di essere un balsamo per quelle ferite che stava tentando di ricucire senza troppi risultati, da solo.
Ci fu ancora silenzio.
Ermal avrebbe voluto ascoltarlo solamente, senza dover dire nulla di importante e senza lasciare che quei pesanti discorsi si appropriassero della loro conversazione; voleva parlare di cose banali e ridere insieme, fare le solite battute stupide e prendere in giro Fabrizio. Ma ancora, avrebbe voluto dirgli che la sua voce lo calmava e che lo faceva sentire meno solo, che non sapeva perché l’avesse chiamato ma sapeva che ne aveva il bisogno; voleva sentirlo vicino nonostante la distanza. Ma le parole non gli uscirono.
Si passò una mano sul viso per scostare i capelli, ormai troppo lunghi, che gli nascondevano i bei lineamenti, che gli nascondevano gli occhi e quel velo di tristezza che li macchiava da un po’ quando sentì di nuovo la voce dell’altro
“Mi senti?”
“Ti sento” rispose “...puoi-fece una pausa deglutendo a vuoto- possiamo stare così, per un po’?”
La sua voce sembrava quella di un ragazzino in cerca di protezione, in cerca di un appiglio, in cerca di parole che da solo non sarebbe mai riuscito a pronunciare. Fabrizio lo capì e, anche se per sua natura non era sicuramente una persona eloquente, iniziò a parlare di tutto e di niente, riempiendo le orecchie del più giovane con le sue parole che sembravano banali ma che erano ponderate e studiate affinché gli risollevassero il morale.
Gli accarezzò i pensieri con il suo tono gentile, gli solleticò il cuore con la sua risata e il suo accento troppo marcato ma che tentava sempre di mascherare, gli abbracciò i sensi con i suoi sospiri e le parole dolci.
Ed Ermal aveva sorriso, prima di chinare il capo e lasciare che le ultime barriere si distruggessero, che la maschera si sgretolasse completamente sotto il peso delle sue emozioni, prima di mostrare il suo cuore nudo e sanguinante a se stesso e alla voce dall’altro capo del telefono, trasformando la risata leggera in un singhiozzo.
“Fabrí...” aveva sussurrato il suo nome prima di continuare “...fa male. Fa così male...”
Le lacrime sembravano non volersi fermare ora che avevano iniziato a scendere e avevano trovato qualcuno che, seppur distante, sembrava volerle raccogliere e Fabrizio, che non aveva posto domande, stava lì ad abbracciare il suo dolore e a fargli capire che l’avrebbe supportato, che anche se non capiva e non conosceva ancora il motivo che lo spingeva a farlo, avrebbe preso dalle sue mani da pianista quel cuore ormai a pezzi ma ancora pulsante e l’avrebbe curato e custodito. Le mani di entrambi sporcate dallo stesso sangue ma intrecciate e forti.
Ermal, per un secondo, ci sperò davvero che Fabrizio, con un tocco magico, potesse spazzare via ogni suo male ma sapeva che era umanamente impossibile, eppure, spinto dai sussurri di quella voce, volle crederci.
“Andrà tutto bene. Ce la farai... ce la faremo. Lo so che fa male, che vorresti rompere tutto, ma credimi, passerà” ed Ermal volle crederci.
Si asciugò gli occhi col dorso della mano,tentò di sorridere di nuovo prima di sussurrare un “Non ci vedremo per un po’...” detto forse più a se stesso che all’altro, come constatazione del fatto che non avrebbe potuto godere della sua vicinanza e del suo supporto.
“Ti dispiace?”
“Forse... “
Fabrizio aveva riso e, anche se erano poche le volte in cui l’aveva visto ridere, quel suono e quell’immagine gli erano rimasti nella mente e poteva vederselo davanti, mente buttava la testa all’indietro e tentava di nasconderla, quella bella risata.
“Non ci vedremo per un po’ ma per ora ti auguro solamente la buonanotte“, c’era stato di nuovo silenzio e, anche se in quel momento sembrava non esserci altro da dirsi, quel silenzio nascondeva la promessa di sentirsi ancora e il permesso di appoggiarsi a lui qualora ne avesse avuto bisogno.
Ermal aveva annuito come se lui potesse vederlo e infine aveva sussurrato “Buonanotte”.
Nessuno dei due, in quel momento, realizzò la potenza dei loro sentimenti; c’era qualcosa che li spingeva l’uno verso l’altro noncurante del dolore o delle distanze, qualcosa che li faceva sentire simili, che, costante il poco tempo speso insieme, li faceva sentire necessari l’uno all’altro. Non lo sapevano ancora, ma quei sentimenti li avrebbero accompagnati per molto tempo.
“Mi senti?”
“Ti sento...”
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Non so se hai già scritto qualcosa del genere, ma visto che siamo in periodo di inizio scuole pensavo a qualcosa dove Fabrizio è il più popolare dell'istituto ed è all'ultimo anno e arriva questo nuovo ragazzetto, al primo anno, straniero, sfigato, che non parla neanche bene italiano e lui all'inizio lo "bullizza" un po' con il suo gruppo, ma poi decide di prenderlo sotto la sua ala protettiva
(Argh non ricordarmelo) MI STAI SALVANDO LA VITA TVB💕, here we go (ah, però niente ship qui, perché la differenza d’età non mi mette molto a mio agio, è più una cosa che farebbe Fabrizio con, diciamo, Niccolò, eh):
All'Istituto per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini, è un primo giorno di scuola come tuti gli altri. Gli studenti entrano svogliatamente in classe dopo tre mesi di vacanze, ancora sbadigliando per la sveglia improvvisa che la mattina li ha catapultati giù dal letto, implacabile come il tempo, qualcuno ancora coi postumi di una festa da cui è tornato a casa la sera precedente, altri reduci da sessioni intensive di compiti dell’ultimo minuto. Tutti salutano gli amici, si scambiano abbracci, scherzi, racconti delle vacanze, iniziano già dal primo giorno a manifestarsi le ansie per gli esami. Beh, tutti tranne i primini, che salutano i loro compagni di classe conosciuti il giorno prima, ancora tentando di capire se la biondina è davvero simpatica, se quello può essere il mio compagno di banco, se queste altre venti persone saranno dei compagni di calsse decenti, se i prof non sono delle bestie mangiauomini ma delle persone come tutte le altre, che fanno paura solo per far star zitta la classe.
Beh, tutti tranne uno. Ermal Meta, quattordici anni, arrivato dall’Albania solo un anno prima, lasciandosi dietro dei demoni più grandi dell’intero istituto, entra in classe cercando di farsi piccolo piccolo, di dare nell’occhio il meno possibile, di non lasciar trapelare nulla del suo sentirsi ancora straniero, ancora un pesce fuor d’acqua, ancora troppo poco a suo agio con la lingua, ancora con un accento troppo marcato.
E ci riesce. Beh, per i primi cinque minuti. Poi una ragazzina dagli occhi curiosi gli si avvicina e gli dice: “Ciao! Io mi chiamo Silvia, non ti ho visto ieri alla presentazione della scuola!” con un sorriso. “Ermal” risponde lui, un po’ insicuro su cosa dovrebbe fare. Offrirle la mano da stringere sembra troppo formale, quindi sorride un pochino anche lui e quando, alla sua domanda “che bel nome! Cosa significa?” risponde, con un fil di voce: “Vento di montagna, è albanese” e lei lo guarda come se le avesse svelato un segreto importantissimo, si dice che questo può essere l’inizio di una bella amicizia.
E infatti, quella mattina Ermal e Silvia sono inseparabili, tanto che vengono ripresi due volte dagli insegnanti. Ma non importa, si dicono: entrambi vogliono fare una buona impressione, ma anche i loro compagni sono dei chiacchieroni, e i professori fanno fatica a riportare l’ordine nella classe. All’intervallo, vanno insieme alle macchinette per prendere qualcosa da mangiare, continuando a chiacchierare come se si conoscessero da anni. Silvia non gli fa notare nemmeno una volta il suo accento, ed Ermal non potrebbe essere più felice di così.
E lì succede l’inevitabile, quello che Ermal temeva da quando ha finito gli esami di terza e che la compagnia di Silvia gli aveva quasi fatto dimenticare: l’arrivo di un bullo. Insomma, Ermal non è tipo da giudicare le persone a prima vista, ma questo ragazzo, nonostante sia chiaramente più grande, ha lo stesso atteggiamento strafottente, lo stesso stile di vestiario e persino la stessa espressione del volto dei ragazzi che hanno dato fastidio tutto l’anno precedente a lui e al suo migliore amico Marco.
Fabrizio Mobrici non sta avendo una bella giornata. Proprio per niente. Il giorno prima la sua ragazza Giada l’ha mollato senza dargli nemmeno uno straccio di spiegazione, la mattina non ha sentito la sveglia ed è arrivato in ritardo senza aver nemmeno fatto colazione e quel sadico del prof di palestra l’ha fatto correre tutta l’ora, dicendogli di camminare quando si stancava ma “Non più di tre giri consecutivi, Mobrici! Capito?” con quella sua insopportabile vocetta stridula che fa venire voglia a Fabrizio di fargli saltare tutti i denti ogni volta che parla, a metà della seconda ora è riuscito a farsi sbattere fuori da quella di storia che gli ha chiesto dove fossero i suoi compiti e quando lui le ha detto che non li aveva perché era il primo giorno e non pensava gli servissero, lei ha iniziato a urlare che era ora che si prendesse le sue responsabilità, non poteva restare un bambino per sempre, se continuava così lo avrebbe fatto bocciare e quando Fabrizio si è alzato - per evitare di urlarle addosso e cercare di sfogare la sua rabbia in un altro modo - lei ha alzato, se possibile, ancora di più il volume della voce e l’ha mandato fuori. Quindi, quando all’intervallo arriva alle macchinette con i suoi amici e c’è una coppia di bambinetti che stanno cercando di prendere le merendine senza capire come far funzionare la macchinetta, si scazza non poco.
“Ehy, tu” dice al ragazzino - ma quanto cazzo è magro? ma mangia, questo? e li ha almeno pettinati i capelli, la mattina? - “Levati. Prima i grandi.”
“Io…” tenta di rispondere l’altro, e ha un cazzo di accento. Troppo facile.
“Non hai sentito? O non hai capito?” fa Fabrizio, minaccioso. Dentro si sta un po’ odiando, lui che prova un odio viscerale per chiunque prevarichi gli altri, ma l’intervallo è cominciato appena adesso, i due hanno tutto il tempo che vogliono per prendere qualunque cosa vogliano e lui ha fame, cazzo. E sa che la rabbia è una ragione e non una scusa, ma stamattina è stata un inferno e non ce la fa più e, onestamente, avrà tutto il tempo per sentirsi un ipocrita a pancia piena.
La ragazzina tenta di intervenire, ma basta un’occhiataccia da parte di Fabrizio e nemmeno lei se la sente più di provarci.
Siccome non è uno stronzo, però, lascia cadere i soldi che avevano già inserito e quando il ragazzino si avvicina a prenderli lo lascia perdere. Prende quello che deve prendere, facendo gesti abbastanza ampi perché i due possano vedere e imparare come usare quelle dannate cose incomprensibili che funzionano quando vogliono loro e spera che capiscano l’antifona.
Quando ha finito, dà un buffetto sulla guancia al ragazzino. “Bravo, regazzi’, hai capito chi comanda qui. Magari non capirai l’italiano, ma sei abbastanza sveglio”. Il riccio sembra essere sul punto di replicare, ma la ragazzina gli mette una mano sul braccio, la preoccupazione chiara nei suoi lineamenti, e lui desiste.
“Ah beh, vedo che non te servono ‘e parole, co’ ‘a tua fidanzatina” commenta Fabrizio ironico, giusto per vederli guardarsi e arrossire, esattamente come farebbe con un amico. Quando spostano lo sguardo, lui e i suoi amici sono già rientrati in classe.
“Da qui andrà sempre peggio” dice Ermal a Silvia, sconsolato. “Possiamo dirlo a un professore…” azzarda lei, però già con una mezza idea che Ermal le impedirà di dirlo a chiunque, la vergogna di rivolgersi ad un adulto come se fossero ancora bambini che vanno a nascondersi dietro la gonna della mamma che sente già bruciare le guance del suo amico, che ha capito essere orgoglioso già dal primo sguardo dietro quei capelli indomabili che vanno da tutte le parti. E infatti Ermal quasi urla “NO!”. Poi si calma un attimo, e, a voce più bassa, aggiunge: “Non siamo alle medie. Ora dobbiamo fare da soli. E poi l’ho visto in corridoio quando sono andato in bagno la seconda ora. Lo pu- come si dice? lo puniscono già per qualcosa.”
“Ma possiamo fargliela pagare lo stesso” dice Silvia, illuminandosi. “Cosa pensi?” chiede Ermal, una luce da cospiratore che si accende nei suoi occhi. “Ecco il piano…” inizia a dire Silvia mentre si allontanano dalle macchinette.
Nei giorni successivi, Fabrizio ha smesso di considerare i due ragazzini, pensando che l’episodio della macchinetta fosse un avvenimento isolato e che non sarebbe più successo. A quanto pare, però, i suoi amici non la pensano allo stesso modo, e ogni volta che li incrociano per i corridoi non perdono occasione per deriderli, andando a colpire i loro punti deboli: il sembrare una coppia (non che ci sia qualcosa di male, ma metà dei pischelli sono assolutamente schifati all’idea di trovarsi una ragazza e l’altra metà ha scopato più di Fabrizio: a loro sono capitati quelli appartenenti alla prima categoria), l’accento ancora marcato di Ermal e così via, a cui loro hanno reagito semplicemente decidendo di non rispondere, mostrando in tutto questo più maturità di dei diciottenni. Fabrizio sa che dovrebbe dire qualcosa in difesa dei primini, ma tutta quella storia l’ha iniziata lui e la mentalità del branco è abbastanza difficile da smontare, una volta che si insinua nel cervello di un gruppo di adolescenti annoiati. L’idea che farli smettere lo aiuterebbe a riguadagnarsi la fiducia dei professori per aver difeso dei primini gli passa per la mente un paio di volte, ma i suoi compagni lo guarderebbero come un leccaculo e i suoi amici gli darebbero - a ragione - dell’ipocrita. E quindi ogni volta è sempre peggio, e a Fabrizio sembra di stare sprofondando in un baratro. Ma sopporta la vergogna, dato che si è scavato la fossa con le sue mani e ora ne pagherà le conseguenze a testa alta.
E le conseguenze iniziano ad arrivare dopo la prima settimana. Fabrizio non trova più le penne. Poi il suo astuccio sembra essere misteriosamente scomparso, e lo ritrova appeso al ramo di un albero in cortile quando va a fumari una sigaretta (non potrebbe, ma il cortile è per metà proprietà privata, e il proprietario ha detto che non fa niente se i ragazzi vanno là a fumare, anche lui è un fumatore incallito. L’unica è che ha proibito l’uso di droghe, ma Fabrizio è uscito dal giro l’anno prima e quindi non c’è problema). Poi si siede un giorno e non riesce più ad alzarsi, i suoi jeans incollati con l’attack alla sedia. Per fortuna è giorno di palestra e può cambiarsi i pantaloni, ma si prende lo stesso una nota perché una sua compagna urla come una matta quando lo vede tirarsi giù la zip. E non che non capisca la sua reazione, urlerebbe pure lui se un suo compagno decidesse di iniziare a spogliarsi in classe, ma cazzo, gli ha fatto un pompino ieri, le sue mutande non sono davvero niente che non abbia già visto…
Non è difficile immaginare chi sia stato, non c’è mai nessuno nella sua aula durante l’intervallo, e questo lascia campo libero a chiunque per entrare, soprattutto a due primini molto ben identificabili… E quando un giorno vede Ermal - perché nel casino è riuscito a sentire il suo nome, e l’ha cercato, e ha dovuto fare un attimo un passo indietro perché ma allora è albanese, ma che figata - in giro da solo, ha una mezza idea di stare a vedere cosa farà durante l’intervallo, sicuro che senza la sua compagna di scorribande non farà nulla che possa farlo beccare
E invece, Ermal entra nella sua classe. Eh, no, non un’altra volta, pensa Fabrizio, e entra in silenzio dietro di lui. Ermal si rende conto della presenza estranea solo quando il più grande chiude la porta dietro di lui, lo scatto della serratura che tradisce la sua presenza. Si gira di scatto, la paura di trovarsi all’improvviso senza via d’uscita che si mischia al fuoco della vendetta nei suoi occhi. “Allora regazzi’, te stai a diverti’ a darme filo da torcere? Vuoi continuare così ancora per molto?” chiede Fabrizio, duramente
“Hai iniziato tu, sai?” replica Ermal, che non ha intenzione di dargliela vinta tanto facilmente.. Sua madre gli ha insegnato a reagire, a far capire a chiunque tenti di mettergli i piedi in testa che farebbe meglio a non provarci nemmeno, ché lui non è uno zerbino e, soprattutto, morde.
“C’hai ragione, regazzi’, ma avevo avuto una giornata de merda, scusa er francesismo, e a colazione non avevo mangiato proprio niente. Non è ‘na scusa, ma farme passa’ per un molestatore quando me so’ tolto i pantaloni che tu e l’amica tua m’avete incollato alla sedia non è stata una cosa carina manco da parte vostra”
“Lo so. Abbiamo visto tutta la scena dalla finestra, la tua compagna ha fatto davvero un’interpretazione da Oscar, considerando che l’altro ieri in bagno vi ha sentito tutto il corridoio. Il momento più soddisfacente della mia vita.” replica Ermal, ghignando, e Fabrizio, a malincuore, deve ammettere che effettivamente vista da fuori la scena fa abbastanza ridere.
“Però, che lingua lunga. E oltre a rendere la vita difficile a uno che c’ha più muscoli di te e con cui stai chiuso in una stanza che fai nella vita?” chiede Fabrizio, facendogli capire che ce l’ha in pugno. O forse no.
“Sui muscoli non posso negare, ma sulla furbizia non saprei. Cosa credi che penserà la prof quando vedrà che ti sei chiuso in una stanza con un quattordicenne? Tu che due giorni fa ti stavi spogliando in classe?”
“Hai tutta l’ora per convincermi a lasciarte andare, regazzi’. Io non ho fretta, tanto c’è buco quest’ora”. Ermal lo guarda torvo, mentre sembra dibattere qualcosa dentro di sé. Dopo qualche minuto di silenzio, mormora qualcosa di indistinto, sembrando odiarsi ogni singolo secondo che ci mette a dire qualunque cosa stia dicendo.
“Che c’è, il gatto ti ha mangiato la lingua?” chiede Fabrizio, divertito
“No, sei tu che sei troppo vecchio e non ci senti più niente. Ho detto: cosa vuol dire buco?” chiede Ermal a voce più alta, punto sul vivo, e Fabrizio deve ammettere che vecchio è abbastanza creativo come insulto, visto e considerato che ha appena diciott’anni.
“Come cosa vor dì bu- ah, certo, magari non l’hai mai sentito dire. Non abbiamo lezione quest’ora.” spiega Fabrizio. Magari sarà stronzo, ma non ha senso prenderlo in giro perché non ha capito. Fabrizio è abbastanza stufo di sentirsi dare dello stupido dai professori e da suo padre, e in generale da chiunque nelle immediate vicinanze. Lui stupido non è, ma non ha testa per studiare, e quindi la sua media si aggira intorno al sette. Tranne in italiano, in italiano è un asso e ha la media più alta della classe, anche se a sentirlo parlare non se lo aspetterebbe nessuno.
“Fantastico, proprio dove volevo stare durante la lezione di inglese” dice Ermal, scazzato, e “Te piacciono le lingue, regazzi’?”
“E a te che te ne frega? Lo chiedi perché vuoi prendermi in giro ancora? Oh, guarda, Ermal Meta, così bravo in inglese e non sa nemmeno parlare italiano?” Poi aggiunge qualcosa che Fabrizio non capisce ma che è piuttosto sicuro sia un qualche tipo di insulto in albanese. “Beh, aspetta n'attimo. Dopo la storia con la macchinetta non ho più fatto niente, io” replica Fabrizio, appoggiandosi alla porta. “Appunto” dice Ermal, con la stessa faccia della prof di matematica quando Fabrizio non sa come risolvere una funzione e lei pensa che non si stia impegnando, ma è che la matematica gli ha sempre fatto schifo e non ci ha mai capito nulla “Non hai fatto proprio niente”
“Ok, senti regazzi’…” inizia Fabrizio, premendo pollice e indice ai lati del ponte del naso “Ho le mie colpe. Nemmeno voi vi siete tirati indietro, ma avrei dovuto essere più maturo. Mi dispiace per come mi sono comportato. Spero che riusciate a perdonarmi ma non sentiteve obbligati a fa’ nulla. Tregua?” Chiede poi, allungando una mano che Ermal guarda sospettoso. “Solo se dici ai tuoi amici di smetterla di dare fastidio a me e a Silvia. Non ci mettiamo niente a farti prendere un'altra nota.” risponde Ermal, il ritratto del dubbio. “Promesso” dice Fabrizio, e sembra sincero.
E siccome è un uomo di parola, non ci mette molto a fermare i suoi amici prima che chiedano ad Ermal che fine ha fatto la sua fidanzatina. Si passano accanto nel corridoio ignorandosi, e all'ultimo momento Fabrizio si gira verso Ermal, che ha alzato un sopracciglio ma sembra più rilassato rispetto a venti secondi prima, quando li ha visti venire verso di lui.
Passano i giorni, e adesso anche Silvia è tornata a scuola - la prima volta che ha incrociato Fabrizio e il suo gruppo per il corridoio senza che le dicessero nulla, si è girata incredula verso Ermal, guardandolo come se le avesse portato la luna quando le ha spiegato del suo “patto” con Fabrizio. Fabrizio, dal canto suo, li ha guardati intenerito. Magari non stavano insieme prima, ma scommetterebbe che non gli ci vorrà poi molto, ora, a trovarsi.
Passano i giorni, e tra una sigaretta fumata insieme - “Hai quattordici anni, regazzi’, sicuro che dovresti fumare?” “Non rompere, rischio il debito in italiano se va avanti così, fammi sfogare” - e un saluto nei corridoi, e Fabrizio che lascia passare avanti Silvia ed Ermal alle macchinette quando manca un minuto al suono della campanella, i rapporti tra i due si fanno più rilassati.
Passano i giorni, e all'improvviso è dicembre, e iniziano ad arrivare le lettere per chi rischia di trovarsi un'insufficienza in pagella il primo quadrimestre, e Fabrizio sbuffa come una locomotiva quando il coordinatore di classe gli consegna la sua. “È sempre l'inglese, Mobrici. Se si applicasse un po’ di più non avrebbe problemi” gli dice l'uomo, non degnandolo nemmeno di una seconda occhiata.
“Grazie, lo terrò a mente” replica Fabrizio a denti stretti. Il pomeriggio stesso, appena uscito dalla classe, va a guardare la bacheca degli annunci in atrio, in cerca di qualcuno disposto a dargli ripetizioni di inglese. Legge i fogli per venti minuti senza successo e, quando sta per gettare la spugna, legge “C1 in inglese dà ripetizioni. Contattare Ermal, 1ª B” con sotto un numero di telefono. Quante possibilità ci sono che sia un altro Ermal, uno che Fabrizio non ha mai visto? si chiede. Poche, si risponde, soprattutto considerando il fatto che la 1ª B è l'unica prima sullo stesso piano di Fabrizio.
A pomeriggio, tra una partita a calcio con sua sorella e un'ora svogliata di compiti di matematica, Fabrizio si decide a chiamare. Eccetto che poi fa per riattaccare al primo squillo, pensando che forse sarebbe meglio chiedere di persona, quando la voce di Ermal gli risponde dall'altro capo del telefono. “Sì?” chiede, non riconoscendo il numero, e davvero, non dovrebbe essere così familiare e nonbdovrebne dargli un sentimento così… Fabrizio non ha altre parole per descriverlo, ma sa che in inglese si dice brotherly, quasi come se Ermal fosse un fratellino minore che si sente di proteggere.
“Ermal? So’ io, Fabrizio.” dice. “È uno scherzo? Perché se lo è, non è divertente.” chiede Ermal, sulla difensiva. “No, è che… Rischio di prendere un'insufficienza in pagella in inglese. E ho visto il tuo annuncio. E in questo momento non so quanto potrei pagarti, però… Però, ecco, stavo pensando…” Cerca di arrivare al punto Fabrizio, ricordando quanto Ermal mal sopporti che gli si faccia notare la sua debolezza in italiano “Stavi pensando di darmi ripetizioni di italiano?” chiede Ermal, e c'è una nota di sorpresa nella sua voce che Fabrizio non riesce a spiegarsi.
“Beh, è l'unica materia in cui vado forte. Ho pensato che magari potevo darte na mano”. C'è un periodo indefinito di silenzio all'altro capo del filo, e quando Fabrizio sta iniziando a pensare che sia caduta la linea, Ermal sussurra “Ci sto”.
E così, il ventitré di dicembre Fabrizio è a casa di Ermal per dargli ripetizioni di italiano. Si rivedono ancora durante le feste, e sarà il bianco Natale, e sarà che siamo tutti più buoni, ma riescono a star tranquilli e alla fine, quando tornano a scuola, recuperano entrambi le materie.
Il resto dell'anno, continuano a farsi ripetizioni a vicenda. Quando Fabrizio inizia a preoccuparsi per gli esami che sono tra meno di tre mesi, pronto??? Come si vive??? Ermal lo tranquillizza con una delle sue battute, e quando Ermal gli confida che forse sotto sotto a lui Silvia piace in quel senso, Fabrizio gli dà una pacca sulla spalla e gli dice di andarsi a prendere la sua principessa. E quando, due settimane dopo, girano per la scuola mano nella mano, Fabrizio gli passa accanto e alza il palmo verso Ermal, che alza gli occhi al cielo ma sorride mentre gli batte il cinque e Silvia se la ride accanto a lui.
A luglio, a vedere gli esami di Fabrizio c'è anche Ermal. Che gli suggerisce le cose a bassa voce in quel poco di albanese che gli ha insegnato tra una lezione e l'altra, che Fabrizio ha appreso ad una velocità sorprendente, e quando il prof lo guarda male fa la faccia innocente più falsa che Fabrizio abbia mai visto.
Ad agosto, partono insieme alla volta di Bari, perché gli serviva uno chaffeur, e perché Silvia e Romina si conoscono dato che giocano nella stessa squadra di calcetto e hanno tanto insistito per partire e come poteva dire loro di no?
E a settembre, Fabrizio inizia a lavorare e va a prendere Ermal e Silvia il primo giorno di seconda. Stavolta niente macchinette, solo la macchina di Fabrizio che vola in autostrada prendendo tutte le curve praticamente dritte e gli strilli dei due ragazzini di dietro, praticamente abbracciati l'uno all'altra mentre Fabrizio ride guardandoli nello specchietto.
Mi sto sentendo un po’ male perché ho proiettato su Ermal e Silvia il bel rapporto che si era creato con un mio compagno di classe con cui ora non parlo più, uffff, perché devo sempre essere così tragica??? Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti col romano, ogni volta che lo scrivo mi sento male malissimo. Lo so che se doveste prendermi in parola per questa storia risulterei essere una persona schifosa, ma giuro che non sono così, sto cercando di entrare nella mente dei “personaggi”. Sappiate che non giudico nessuno per la poca conoscenza della lingua e ammiro un sacco chi si è trasferito in qualunque paese non sapendo la lingua, sono persone straordinarie. Scrivendo delle vacanze di Natale mi è venuta voglia di fare un headcanon fluff per un capodanno, argh.
#metamoro#teen!au#self indulgent fluff#ask and ye shall receive#l cerca di scrivere roba senza riuscirci#shut up l#grazie mille dona78 mi salvi la vita
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Riflessioni di Piero Visani
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Riflessioni di Piero Visani
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Qualche anno fa, un quotidiano di destra che stava conducendo un’inchiesta sui protagonisti della breve stagione della Nuova Destra italiana, filiazione nazionale ma non subalterna della Nouvelle Droite francese di Alain de Benoist, chiese ai membri del gruppo dirigente, tra cui si annoverava anche chi scrive, di tirare un bilancio della loro esperienza e di descrivere che cosa avevano fatto dopo. A me, l’intervistatore fece implicitamente notare che, rispetto ad altri protagonisti di quella breve ma intensa e felice esperienza, avevo fatto molto meno carriera, visto che c’era chi era diventato giornalista, chi politologo, chi scrittore, chi critico cinematografico, chi deputato. Io descrissi il mio personale itinerario, chiarii alcuni punti che mi riguardavano, precisai alcune distinzioni che mi erano proprie (ero sempre stato molto più vicino al marcato anticristianesimo della Nouvelle Droite francese che all’altrettanto marcato “baciapilismo” di quella italiana) e conclusi sottolineando che avevo fatto un percorso mio, molto attento – come sempre – a una rigida coerenza agli assunti ideologici originari. Ammisi che avrei potuto comportarmi diversamente e – senza in questo voler essere polemico con gli amici di allora, che tali sono e restano – che non avevo fatto carriera perché “preferisco tenermi stretta la mia vita ‘sbagliata'”. Ricevetti molti complimenti per quell’articolo. Molti amici di un tempo mi scrissero per solidarizzare. Ne fui orgoglioso, così come sono sempre orgoglioso, quando scopro di essere stato fedele a me stesso. Se potesse essere un’iscrizione tombale, “mi tengo stretta la mia vita ‘sbagliata'” non mi dispiacerebbe, anche perché è del tutto evidente che non la ritengo in alcun modo tale. So che c’è chi la ritiene tale per me, per conto mio, ma io la penso diversamente, io penso che la mia vita sia stata giustissima. Ho scritto “vita ‘sbagliata'” solo per mettermi nei panni altrui, per interpretare il loro giudizio. Non certo perché lo condividessi. Il mio onore si è sempre chiamato fedeltà, e continuerà a chiamarsi tale. Non ho mai tradito gli ideali dei miei 14 anni, quelli che mi portarono ad avere molti problemi fin dall’epoca del ginnasio e che fecero di me – secondo la splendida definizione di Marco Tarchi, che della Nuova Destra italiana fu l’indiscusso leader – uno dei tanti “esuli in patria”. Se un piccolo cambiamento c’è stato, esso consiste solo nel fatto che, mentre oggi sono sempre un esule, non ho più una Patria. La mia Patria si è squagliata. Come Robert Brasillach nei “Poemi di Fresnes”, posso ricalcare parola per parola quanto segue, da lui riferito alla Francia del periodo bellico: MON PAYS ME FAIT MAL Mon pays m’a fait mal par ses routes trop pleines, Par ses enfants jetés sous les aigles de sang, Par ses soldats tirant dans les déroutes vaines, Et par le ciel de juin sous le soleil brûlant. Mon pays m’a fait mal sous les sombres années, Par les serments jurés que l’on ne tenait pas, Par son harassement et par sa destinée, Et par les lourds fardeaux qui pesaient sur ses pas. Mon pays m’a fait mal par tous ses doubles jeux, Par l’océan ouvert aux noirs vaisseaux chargés, Par ses marins tombés pour apaiser les dieux, Par ses liens tranchés d’un ciseau trop léger. Mon pays m’a fait mal par tous ses exilés, Par ses cachots trop pleins, par ses enfants perdus, Ses prisonniers parqués entre les barbelés, Et tous ceux qui sont loin et qu’on ne connaît plus. Mon pays m’a fait mal par ses villes en flammes, Mal sous ses ennemis et mal sous ses alliés, Mon pays m’a fait mal dans son corps et son âme, Sous les carcans de fer dont il était lié. Mon pays m’a fait mal par toute sa jeunesse Sous des draps étrangers jetée aux quatre vents, Perdant son jeune sang pour tenir les promesses Dont ceux qui les faisaient restaient insouciants, Mon pays m’a fait mal par ses fosses creusées Par ses fusils levés à l’épaule des frères, Et par ceux qui comptaient dans leurs mains méprisées Le prix des reniements au plus juste salaire. Mon pays m’a fait mal par ses fables d’esclave, Par ses bourreaux d’hier et par ceux d’aujourd’hui, Mon pays m’a fait mal par le sang qui le lave, Mon pays me fait mal. Quand sera-t-il guéri ? A differenza di Robert Brasillach, che pure scriveva pochi giorni prima di essere fucilato per collaborazionismo (6 febbraio 1945), posso dire che io non spero più che il mio Paese possa guarire. E invece, esattamente come lui, posso dire che non solo il mio Paese mi ha fatto male, ma anche i suoi abitanti. Ma non mi sento, per la verità, politicamente ferito o disilluso. Mi sento umanamente trafitto. Nessuno mi metterà al muro, come lui, ma è come se lo fossi stato messo, giorno dopo giorno, innumerevoli volte. Tuttavia, riesco ancora a trovare rifugio nella letteratura, nella musica, nella poesia, nella solitudine più totale e in qualche amico vero. Pronto a vendere cara la pelle, a riconfermare la mia concezione aristocratica dell’esistenza. Pieno di sputi, di disprezzo, di odio. Ma cosa sono queste piccolezze, di fronte a una visione del mondo salda e coerente? Sì, mi tengo strettissima la mia vita “sbagliata”. Per me è stata l’unica giusta, l’unica possibile, l’unica vera.
Piero Visani
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SAIL 2018 - INIZIATO IL CAMPIONATO INTERCIRCOLI "TUTTE LE DERIVE" - 2018
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18 giugno 2018 - Eccoci nuovamente a riaprire il Campionato Estivo Intercircoli, organizzato da Club Velico Cogoleto, Circolo Velico Arenzano e Circolo Nautico U.Costaguta di Voltri. Poche le barche alla partenza, ma è sempre così all'inizio Campionato, poi i numeri si ingrandiscono con l'avanzare del Campionato, che, ricordiamo è suddiviso in cinque giornate, distribuite tra i Circoli organizzatori, e terminerà a fine Agosto, ancora a Cogoleto. Sole caldo, brezza da Sud, mare appena marcato dalla brezza: tempo da bagni, un po' meno per regatare, ma i 9 concorrenti presenti alla partenza la pensano diversamente. La prima prova parte alle 11.45, la brezza si mantiene per tutto il primo giro, ma purtroppo va scemando nel secondo. Dopo 45 minuti circa dal via, primo all'arrivo il 470 di Pino Patrone e Fabrizio Larosa (CVC), seguito dal 470 di Paolo cerotti e Marco Boiardi (CVC) e dopo qualche minuto dal Laser Std di Marco Rasero (CVC) e via via tutti gli altri, con vento sempre che sale e scende, fino alle 12.52, all'arrivo dell'ultima barca. Verso le 13.15, pare che la brezza riprenda consistenza, e iniziano le procedure per la seconda partenza, che avviene alle 13.20. Subito dopo però il vento si affloscia; è presente anche una leggera corrente contraria, che fa spargere le barche per tutto il campo di regata. Si decide di sospendere, in attesa di migliori condizioni: va su la lettera "N" regata annullata. Si attende ancora, ma infine ci si arrende: si alza "intelligenza" su "A" e si torna tutti a casa. Una volta a terra, si stilano le classifiche in tempo compensato, che rivoluzionano l'ordine di arrivo, mettendo al primo posto il Laser di Rasero (CVC) seguito dal 470 Patrone-Larosa e dal 420 di Buzzone-Cirillici (CVA) Il prossimo appuntamento è ad Arenzano, il 1o Luglio: si spera con più partecipanti e soprattutto … più vento! Un grazie al Circolo Velico Arenzano, che interviene sempre con lo Sciria come barca giuria, al UdR Massimo Accinelli, agli accompagnatori ed allo staff del CVC che si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione.
FROM http://www.navigamus.info/2018/06/iniziato-il-campionato-intercircoli.html
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Des concerts à Paris et alentour
en gras : les derniers ajouts :-: in bold: the last news Septembre 24/25. John Cale & Cate Le Bon – Cité de la musique|Philharmonie 24. Drab Majesty + SRSQ – Petit Bain ||COMPLET|| 25. Franck Vigroux : "Tempest" – La Maison des Métallos 25. Rudolf Eb.Er, Dave Phillips & Alice Kemp : Schimpfluch Affiliated Actions – Instants chavirés (Montreuil) 25. Dälek & Olivier Mellano + L'Envoûtante – Petit Bain 25. Mope Grooves + Lox + Mamie Daragon – Espace B 25. Jeff Mills : "Things to Come" + Anthony Linell & Ali M. Demirel : "Winter Ashes" + Kangding Ray (dj) (fest. Les Veillées électroniques) – La Gaîté lyrique 25. Primal Scream + Idles + Life – Yoyo|Palais de Tokyo (gratuit sur résa) ||COMPLET|| 26. Thomas Ankersmit + Martin Tétreault + Mohammad Reza Mortazavi (fest. Crak) – Église Saint-Merri 26. Monolake + Peder Mannerfelt + Murcof & Manu Lacroix (fest. Les Veillées électroniques) – La Gaîté lyrique 26. Burial Hex + Les Chasseurs de la nuit + Common Eider, King Eider + Visions – Les Voûtes 26. Wayne Hussey + Ashton Nyte – Bus Palladium 26. Graham Dunning + Knappy Kaisernappy + Bugaled – Espace B 26. Paracelze + Tout bleu + Intervalle – Le Picolo (Saint-Ouen) 27. Léa Bertucci + Hubbub + Tijana Stankovic (fest. Crak) – Église Saint-Merri 27. Noseholes + Child Abuse + Catisfaction + Claude – Espace B 27. Les Wampas + En attendant Ana – La Station 27. Mon Alberteen + 333boyz – Treize 27. Oil Thief + Death Kneel + Jesuve – La Cantine de Belleville 27. CHDH : “Deciban” + Joris Guibert : “Khromacousma” – 100 ECS 27. Lapse of Reason + Garçon manqué + IV Horsemen + Till Noon – L'International 27. Denise Rabe + Emmanuel + Introversion + Ekserd + Yoannis – Beat Boat 27. Delacave [+ Trisomie 21 ||ANNULÉ||] – Protocol (Pantin) 27. Kamikaze Space Programme + Geistform + Unhuman + Pessimist + Isabassi – Protocol (Pantin) 27. December b2b Ron Morelli + Drame nature + Élise + Hodge + Slutara b2b Urami + Violeta West (Paris Electronic Week) – La Machine 28. Onceim joue Éliane Radigue + Pancrace + Martin Tétreault (fest. Crak) – Église Saint-Merri 28. Noriko Tujiko + I Apologize + KTL + Parhelic Shell (20 ans de la compagnie Gisèle Vienne) – La Station 28. Os Noctambulos + Belmont Witch + Quelque + Les Lignes droites + Noyades – Espace B 28. Nytt Land – Le Klub 28. Tschegue + Slikback + Jardin + Juliana Huxtable + Crystalmess (Redbull Music fest) – La Maroquinerie 28. Lunice + Makala + Kobo + Rakoto3000 + Mel Woods + Sixtion (Redbull Music fest) – La Bellevilloise 28. Ujjaya + Zann + Remco Helbers + Moshé O'Grady (fest. Ambient) – Crypte Ararat|Église Sainte-Anne 28. Casual Gabberz (Paris Electronic Week) – Le Kilowatt (Vitry/Seine) 29. James Murphy + Colleen "Cosmo" Murphy + Vincent Privat + Seb le vinyl (Redbull Music Fest.) – Le 104 29. Pour X raisons + King's Queer + Abdullah Sheraton – CIPC 30. Kasper T. Toeplitz : musique pour "Glissements" de Myriam Gourfink (fest. d'automne) – musée de l'Orangerie 30. Exek + Euromilliard + Drag Me – Espace B Octobre 01. Emma Ruth Rendel + Sylvaine – Petit Bain 01. Sleaford Mods – La Cigale 02. Phoenician Drive + Le Réveil des tropiques – Badaboum 02. Bill Orcutt + Perrine Bourel + Yvan Étienne – Instants chavirés (Montreuil) 03. JB Dunckel + Mariachi + Freeka Tet + Alexis Langevin-Tétrault & Pierre-Luc Lecours (Biennale Nemo) – Le Trianon (gratuit sur résa) 03. Piotr Kurek + Papivores + Matthias Puech – Espace B 03. A.N.I. – Le Bal 04. Kontravoid + Hide + Soft Riot – Espace B 04. Anthony Rother + Galaxian + Sync 24 + Foreign Sequence – Rex Club 04. Ascion b2b D. Carbone + Hypnoskull + Years of Denial + Common Poetry + Salem Unsigned – Protocol (Pantin) 04. Tommy Four Seven b2b Ancient Methods + Regis + The Driver + Dave Clark + SHDW & Obscure Shape + AZF + ABSL + Amato & Adriani + DJ Bone b2b Ben Sims + Charles Green + Dax J + Dersee + DVS 1 + Félicie + Boston 189 + Louisahhh b2b Maelstrom (Pulse fest.) – Le Grand Dôme (Villebon/Yvette) 05. Bernard Szajner + Marco Quaresimin + Monÿang + Vincent Heter & Lou-Maria Le Brusq + Mururoa + Richard Comte + Jules Wysocki & Natnada Marchal (Les Sonifères fest.) – DOC 05. Anetha b2b Randomer + Blush Response b2b Thomas P. Heckmann + Rebekah + Juan Atkins + Marcel Dettmann + Poison Point + Ben Klock + Andrejko + Bassam + Fabrizio Rat + Newa + Tripeo b2b Hemka + Analog Kitchen + Cleric b2b Stranger + Marko Nastic (Pulse fest.) – Le Grand Dôme (Villebon/Yvette) 05. Nuit de l'orgue avec des œuvres d'Éliane Radigue, Arvo Pärt, Olivier Messiaen, Phillip Glass, Nico Muhly, Jonathan Fitoussi... (Nuit blanche) – Salle Pierre Boulez|Philharmonie (gratuit) 06. Daughters – La Maroquinerie 06. Aline Penitot + Nuits + Jean-Baptiste Zelal + Pali Meursault + Rodolphe Alexis + Aymeric de Tapol + Dasein (Les Sonifères fest.) – DOC 06. Quator Bozzini joue : "Occam Delta XV" d'Éliane Radigue, "Five String Quartets" de Phill Niblock et "Koan" de James Tenney – La Marbrerie (Montreuil) 08. Sleep + Pharaoh Overlord – Bataclan 09. Jozef Van Wissem : cinéconcert sur "Nosferatu le vampire" de Murnau – Cinémathèque 09. New Model Army – La Maroquinerie 09. Trumans Water – Espace B 09. Kollaps + Âme de boue + Alice Botté – L'International 09. Ty Segall & Freedom Band + Guadal Tejaz – La Cigale 10. Ty Segall & Freedom Band + Axis: Sova – La Cigale 10. Toecutter + Le Crabe + Tommpa Lanzakinen (Serendip Lab fest.) – Le Zorba 10. Dumb + Belmont Witch + À trois sur la plage – La Boule noire 10. Bruce McClure + Paul Smith joue "A Jim O’Rourke European premiere of a new 2019 Moog Synthesizer playback installation work" – Instants chavirés (Montreuil) 11. Bitpart + Mary Bell + Rive droite + Going away Party + Ours blond + Shit Rockets + Alison Backdoor – Espace B 11. Nova Materia + Scalping – La Station 11. Sonic Area + Shaârgot – Petit Bain 11. Kazumoto Endo + Spore Spawn + Vomir + Autocastration – Instants chavirés (Montreuil) 11. Birds in Row + Lane (Jimi fest.) – Théâtre Antoine-Vitez (Ivry/Seine) 11. Frank Bretschneider + Robert Lippok – Protocol (Pantin) 11. Marc Acardipane aka Pop + Manu le Malin + [KRTM] + DJ Chuimix + Raw + Makornik + Fuerr – La Machine 11. Ansome & Ayarcana + H880 + Fred Terror b2b Panzer + Antenes – Protocol (Pantin) 11. New Order – Grand Rex ||COMPLET|| 12. Lucas Paris : "Emotional Synthesis" + Orson Hentschel + Sentimental Rave (Biennale Nemo) – Le 104 12. Ben Shemie, John McEntire & Sam Prekop – Petit Bain 12. Osilasi + Tumulus + Kawaii & The Boulaouane Brothers + G de GNG & Julien Bobard + Nicolas Montgermont & Pali Meursault (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 12. Marion Guillet + Bear Bones, Lay Low + Full Quantic Pass + Pi Doom (Serendip Lab fest.) – Jazz yJazz 12. Foudre! + Tiger Tigre + Front de cadeaux + Sierra Manhattan + Die Klar + Kwamē – La Station 13. Andy Ortmann + Viki + Deeat Palace + Evil Moisture – Les Nautes 14. King Gizzard & The Lizard Wizard – Olympia 14. Shannon Wright – Trianon 15. Arno Bruil + Les pédales s'amusent + MMY – Espace B 15. Kate Carr + Valérie Vivancos – Instants chavirés (Montreuil) 15/16. Metronomy – Olympia 16. Cycle péruvien + Laurene Ipsum + Robin Kobrynski (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 17. Vindicatrix + Descendeur + Lacustre + Gakona (Serendip Lab fest.) – Cirque électrique 17. City Dragon + Sunk Heaven – Le Zorba 17. Puppetmastaz – Trabendo 17. Automat : musique pour "Archeologia" d'Emmanuelle Huynh – Centre Pompidou 18. Dream Syndicate – Petit Bain 18. Total Victory + Leroy se meurt + Entracte Twist – Espace B 18. A_r_c_c + À travers + Simple Appareil + Blenno Die Wurstbrücke – église Saint-Merri 18. Arktau Eos + Zoät-Aon + Aeoga – Les Voûtes 18. Marie Guilleray + Justin Bennett + Jaap Vink + Gabriel Paiuk + Raviv Ganchrow + Kees Tazelaar + Gottfried Michael Koenig + Johan Van Kreij + Richard Barrett + Ji Youn Kang + Bjarni Gunnarsson (Akousma) – MPAA 18. Maud Geffray + Molecule + DNGLS (MaMA fest.) – La Cigale 18. Sydney Valette + Le Prince Harry + Maenad Veyl – Protocol (Pantin) 18. Rendez-Vous + Marble Arch – Le Plan (Ris-Orangis) 18. Stanislav Tolkachev + Unhuman & AN-I + Oake + Nastia Reigel – Protocol (Pantin) 19. Sisters of Mercy – Bataclan 19. Josin – Lafayette Anticipations 19. Françoise Barrière + Renaud Bajeux + Pali Meursault + Julia Hanadi Al Abed + Yan Maresz (Akousma) – MPAA 19. G4Z + Peru + Jean Turner + Monster X + Steven Marcato + Aly-x (Serendip Lab fest.) – Le Sultan 19. Adam X + David Caretta b2b The Hacker + 14Anger + Phase Fatale + Terence Fixmer + Raffaele Atanasio + Darzack + De-Dust2 + Dersee – tba 19. Juan Atkins + Vril + Ceephax Acid crew + Antigone + Onur özer + Fasme (Le Champ des machines) – Le Ferme du Buisson (Noisiel) 19. Lingua Ignota – Espace B ||COMPLET|| 19. Pixies + Blood Red Shoes – Olympia ||COMPLET|| 21. Pawns + Youth Avoiders + Barren? – Espace B 21. Les morts vont bien + Rivière de corps + René Couteau + Razzle Dazzle (dj) (Obernoir fest.) – L'International 22. Carambolage + Deedee & Tha Abracadabras + Roger de Lille & The Gin Tonics + The Hare (dj) (Obernoir fest.) – L'International 22. Thurston Moore – Trabendo 22. David J – Petit Bain 23. Ecstatic Vision + Les Tigres du futur + Os Noctambulos – ESS'pace 23. Sly & The Family Drone + Stef Ketteringham – Espace B 23. Plomb + Je t'aime + Electric Press Kit + dj Oxblood (Obernoir fest.) – L'International 23. Four Tet – Le 104 ||COMPLET|| 24. Last Night + Negative Space + Pedigree + Buzz Kull + dj Dave Rockin (Obernoir fest.) – L'International 24. The Necks – La Marbrerie (Montreuil) 25. A Certain Ratio – Petit Bain 25. Poutre + OK fdp + Bruant zizi – ESS'pace 25. Jozef Van Wissem – crypte Notre-Dame de la Croix 25. Fiesta en el Vacio + Axell Larsen + Franz France + Sinead O'Connick jr + Paroi (Serendip Lab fest.) – Jazz y Jazz 25. Catastrophe + Sean O'Hagan + Form – La Maroquinerie 25. Bestial Mouth + Veil of Light – Protocol (Pantin) 25. DaGeist + Blind Delon + Outer Limit Lotus + Nick klein + UVB 76 + Dress Rehearsal (Obernoir fest.) – L'International 25. dj Varsovie + Paulie Jan + Blndr b2b Panzer + Mind Matter + End of Mortal Life – Glazart 25. Orphx + O/H + December + Unhuman + Limbus Puerorum – Protocol (Pantin) 26. The Monochrome Set – Petit Bain 26. Nina Harker + Bianca Warlord – Le Zorba 26. Truckks + Terrier + Achab + Olive Pogo + Car Crash Control (dj) (Obernoir fest.) – L'International 26. The Wheal + Princesse Napälm + L'Orchidée Cosmique + Klymt (Obernoir fest.) – L'International 26. Mørbeck + Philipp Strobel + IV Horsemen – La Machine 26. Alignment + Hadone + UVB + Parfait + Repro – tba 26. Loto Retina + Jakub Lemiszewski + Somaticae + Le Compas dans l'oeil + Ahta Bat + Letal Ataraxia (Serendip Lab fest.) – Le Sultan 27. Stephen Mallinder + Laisse Moi + Hexenschuss (Obernoir fest.) – L'International 28. Kate Tempest – Le Trianon 29. Agent Side Grinder + DaGeist – La Boule noire 30. The White Screen + Techno Thriller + Novichok – Supersonic (gratuit) 30. Oiseaux-Tempête + Jessica Moss – La Maroquinerie 30. Jenny Hval – Centre Pompidou 30. Battles – Trabendo 31. Skepta + Mura Masa + Hamza + Zola + Ateyaba + Celeste + Duendita + Ezra Collective + Flohio + Kojey Radical + Master Peace + Slowthai + The Comet is Coming + Yussef Dayes + Charlotte Dos Santos + Kojaque (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 31. Arrington de Dionyso – Instants chavirés (Montreuil) 31. Broken English Club + Cabaret nocturne + IV Horsemen + Gil. Barte – Petit Bain Novembre 01. Chromatics + Belle & Sebastian + Primal Scream + John Talabot + Weyes Blood + Barrie + Briston Maroney + Chai + Desire + Helado Negro + Jackie Mendoza + Nilüfer Yanya + Orville Peck + Sheer Mag + Squir + Loving + Nelson Beer + Sons of Raphael (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 01. Under Black Helmet b2b Hadone + Inhalt der Nacht b2b Echoes of October + Danilo Incorvala + Makornik + Félicie – Les Docks de Paris (La Plaine-Saint-Denis) 02. The 1975 + Charli XCX + 2manysdj (dj) + Aurora + Agar Agar + SebastiAn + Aeris Roves vs Jamila Woods + Jessica Pratt + Kedr Livanskiy + Korantemaa + BEA1991 + Caroline Polachek + Ela Minus + KhadyaK + Mk.gee + Oklou + Tobi Lou (Pitchfork fest.) – La Grand Halle de La Villette 03. Ensemble économique + CIA débutante – Le Chinois (Montreuil) 05. Body of Light – Supersonic (gratuit) 06. The Murder Capital – Nouveau Casino 07. Xiu Xiu + Camilla Sparksss + Hyperculte – Petit Bain 07. Kælan Mikla – La Boule noire 08. Bedroom Community – Cité de la musique|Philharmonie 08. Part Chimp + Gnod + Hey Colossus – Petit Bain 08. Sourdurent + Raymonde – Pan Piper 08. Boy Harscher – Trabendo ||COMPLET|| 09. Molchat Doma + War Scenes – La Station 10. Amiina : cinéconcert sur "Fantomas" de Louis Feuillade – Le Studio|Philharmonie 10. Ôlafur Arnald + Hugar – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 10. Fontaine D.C. – Bataclan 13. Mick Harvey & JP Silo, Steve Shelley, Glenn Lewis – Les Trois Baudets 14. Dinah Bird & Jean-Philippe Renoult (Inaudible Matters) – La Gaîté lyrique 14. Girl Band – La Maroquinerie 15. Kap Bambino – La Gaîté lyrique 15. Von Pariahs + Nursery – Point FMR 15. Chemical Brothers – Seine musicale (Boulogne-Billancourt) 17. Nitzer Ebb + Liebknecht – La Machine 17. Tropical Fuck Storm – Badaboum 19. Earth + Helen Money – Petit Bain 20. Lucy Railton + Sean Baxter + Jessica Ekomane – Instants chavirés (Montreuil) 22. Rubin Steiner + Dombrance + Ambeyance + Meteo Mirage – La Maroquinerie 22. Nursery + Casse Gueule + Tout de suite – Cirque électrique 22. Kazu Makino (Blonde Redhead) – Les Étoiles 23. Billy Chyldish + Le Villejuif Undergroud + Petausaure (fest. BBmix) – Carré Bellefuille (Boulogne-Billancourt) 24. TR/ST – Le Trianon 24. Mdou Moctar – La Boule noire 24. Midori Takada + Carla dal Forno + Felicia Atkinson (fest. BBmix) – Carré Bellefuille (Boulogne-Billancourt) 24. The Young Gods + Les Tétines noires – La Machine 26. Wardruna – Olympia 27. The Stranglers – Olympia 28. Derek Holzer + Cate Hope & Lisa McKinney + Antoine Schmitt & Hortense Gauthier (fest. Bruits blancs) – Le Cube (gratuit sur résa) 28. The Psychotic Monks – Trabendo 28. Artl + Powerdove – Petit Bain 29. Scanner – Nouveau Théâtre de Montreuil 30. Mondkopf – Médiathèque musicale de Paris (gratuit) 30. Donato Dozzy + Max Cooper + Terry & Cyan Riley + Ensemble intercontemporain joue "Drumming" de Steve Reich + Ensemble Social Silence joue "Music for Airport" de Brian Eno + Apollo noir + Récital pour marimbas (Marathon fest) – La Gaîté lyrique Décembre 01. Motorama – La Maroquinerie 03. White Hills – Supersonic (gratuit) 03. Belgrado – Espace B 06. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Koyaanisqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 07. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Powaqqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 07. Kokoko! – La Gaîté lyrique 08. Phillip Glass Ensemble : cinéconcert sur "Naqoyqatsi" de Godfrey Reggio – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 11. Boris – Le Gibus 12. Mono + Jo Quail – Petit Bain 12. Kompromat (Vitalic & Rebeka Warrior) – La Cigale 13. Contrefaçon – La Gaîté lyrique 13. Regards extrêmes + Lisieux + Ascending divers – Les Voûtes 18. Amenra – Bataclan 2020 Janvier 04. Rokia Traoré + Ballaké Cissoko & Vincent Segal – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 16. Black Midi – Le Carreau du Temple 18. Lee Ranaldo & Raül Refree – Le 104 18. Franck Vigroux : "Flesh" (Biennale Nemo) – Maison des arts et de la culture (Créteil) 29. Rendez-Vous – La Cigale 30. Editors – Salle Pleyel 31. Tindersticks – Salle Pleyel Février 02. Sunn o))) – La Gaîté lyrique 09. Explosions in the Sky – La Cigale 13. Ride – Le Trianon 16. Orchestral Manoeuvre in the Dark – La Cigale 21. Ensemble Links joue "Drumming" de Steve Reich + Cabaret contemporain : "Détroit" + Molécule – Le 104 24. Sleater Kinney – Le Trianon Mars 06. Frustration – Le Trianon 07. Ensemble intercontemporain joue Steve Reich : cinéconcert sur un film de Gerhard Richter – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 20. Ensemble Dedalus joue "Occam Ocean" d'Éliane Radigue – Le Studio|Philharmonie 21. Front 242 + She Past Away – Élysée Montmartre 21/22. Laurie Anderson : "The Art of Falling" – Cité de la musique|Philharmonie 28. Ensemble Links joue "Drumming" de Steve Reich + Cabaret contemporain joue Kraftwerk – théâtre de la Cité internationale Mai 08. Max Richter : "Infra" + Jlin + Ian William Craig – Cité de la musique|Philharmonie 09. Max Richter : "Voices" – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 10. Max Richter : "Recomposed" & "Three Worlds" – Salle Pierre Boulez|Philharmonie 24. Damon Albarn – Salle Pierre Boulez|Philharmonie
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Smart speakers: storia di un futuro presente
Ormai gli smart speakers hanno conquistato le nostre case. Il futuro si presenta roseo per il mercato di questi gadget elettronici, infatti secondo le stime di technology.informa il numero degli "altoparlanti intelligenti" venduti raggiungerà le 85 milioni unità entro il 2021. Ma che cosa è esattamente uno smart speaker? “Si tratta di un altoparlante intelligente che, non solo è dotato di Wifi e quindi connesso, ma integra al suo interno un’intelligenza artificiale, sotto forma di assistente vocale. L’assistente vocale è il software cuore di tale dispositivo ed è grazie a questo che lo smart speaker può essere controllato tramite la voce. “ ( smartdomotica )
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Amazon Echo Dot (Terza generazione) - Fonte: Pixabay
Uno dei primi ad essere stati messi sul mercato è stato Amazon Echo introdotto sugli scaffali dei negozi nel 2014, da allora questo tipo di articoli è stato protagonista di una diffusione inarrestabile: secondo il report di Canalys gli smart speakers sono la tecnologia di consumo che nell'ultimo periodo è cresciuta più velocemente.
Questo successo è arrivato perchè questi oggetti permettono di interagire e ricevere informazioni in maniera molto più efficiente e veloce. Si può rinunciare a schermi troppo piccoli e al tedioso cliccare sullo smartphone. Inoltre questa rivoluzione tecnologica risulta molto comoda se si è occupati ad esempio in cucina mentre si prepara la cena e non si può cercare della musica in quel momento. Naturalmente questo è solo uno dei tanti casi in cui l'utilizzo degli smart speakers risulta conveniente ma sfortunatamente esistono ancora delle problematiche evidenti.
Spesso Alexa o simili non sono in grado di comprendere ciò che diciamo perchè c'è del rumore in sottofondo o se il nostro accento è molto marcato. Succede numerose volte che si attivano anche se questi non sono stati chiamati, ciò succede perchè delle voci in background sono processate male dall'"ascoltatore intelligente".
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Google Home Mini - Fonte: Pixabay
I colossi della Silicon Valley sono a conoscenza di queste problematiche e stanno utilizzando i loro team per porre rimedio a questi difetti, gli sforzi notevoli in questa direzione degli ultimi anni indicano che questa fetta del mercato hi-tech subirà un'ottima evoluzione positiva.
Google, Amazon ed Apple sono i principali giganti che rispondono alla richiesta di assistenti vocali, i prodotti offerti sono sempre più utili soprattutto perchè capaci di sfruttare positivamente i dati raccolti per restituire all’utente ottimi consigli su beni commerciali o servizi.
Inoltre in futuro ci sarà maggiore compatibilità tra gli oggetti presenti in casa e gli smart speakers, cioè risolvendo un problema attuale di questi. Ad oggi è difficile che ci sia comunicazione tra tutte le parti dell’abitazione in maniera perfetta ma si spera che domani sarà possibile una smart home veramente funzionale.
Marco D’Andria
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Bambini fantasma di genitori in vita UNITI SI VINCE. #Noicisiamo Il diritto dei figli di vivere con due genitori e quattro nonni diventa sempre più marcato Partecipa anche tu Grazie della collaborazione al famoso attore e cabarettista Marco della Noce Posta il nuovo #Hashtag #noicisiamo (presso Italy) https://www.instagram.com/p/B_eyPUVI7jVxS9RqKqWiycTD1rQ6kTe7pJ7tqo0/?igshid=1czbjavm4ilwi
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Convertire… in coraggio
Venerdì – III settimana T.Q.
(Os 14, 2-10 / Sal 80 / Mc 12, 28-34)
Bisogna pur avere il <coraggio> (Mc 12, 34) non solo di interrogare il Signore Gesù, ma pure di lasciarsi interrogare da Lui. La Liturgia offre come esempio da seguire, per ritmare ulteriormente il nostro cammino quaresimale, <uno degli scribi> (12, 28) che, verso la fine del Vangelo secondo Marco, sembra proprio abbia il ruolo di andare all’essenziale dei <comandamenti>. In tal modo si può andare, finalmente, al cuore di quella diatriba che contrappone questi personaggi così autorevoli alla persona di Gesù. Alla fine del testo si dice che nessuno aveva <più il coraggio di interrogarlo>! Questo perché qualcuno ha avuto il pieno coraggio di dargli veramente la parola e di porsi in sereno e sincero ascolto fino a meritare l’elogio più bello: <Non sei lontano dal regno di Dio> (12, 34). Il criterio di lontananza o di vicinanza sembra essere la capacità e la franca volontà di aprirsi realmente all’ascolto. Infatti il primo e il secondo comandamento è come se si fondassero su un’attitudine ancora più fondamentale della mera fedeltà alle prescrizioni e agli usi rituali: <Ascolta, Israele!> (Mc 12, 29).
La parola del Signore Gesù sembra riannodare le speranza dei profeti che hanno continuamente invitato il popolo a ritrovare questa dimensione di alleanza e di relazione senza le quali nessun cammino sarebbe possibile: <Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità> (Os 14, 2). Quando le strade del desiderio di Dio per la nostra umanità e quelle del nostro bisogno di ritrovare continuamente il gusto dell’incontro con Dio si incontrano, allora tutto sembra rifiorire, perché, finalmente, si ritrovano le parole e i gesti di un dialogo che, per quanto ferito, è comunque talmente vivo da farsi promessa: <Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia ira si è allontanata da loro> (Os 14, 5). Se mettiamo insieme le suggestioni che ci vengono offerte dal Vangelo e quelle che ritroviamo nella prima lettura , ci sentiamo profondamente rinfrancati e, finalmente, ritroviamo una pace profonda che ci permette di continuare il nostro cammino di fede in modo assai sereno. Le parole del profeta si compiono e diventano per noi una sorta di memoria per non perdere la bussola necessaria al nostro viaggio: <Ritorneranno a sedersi alla mia ombra> (14, 8).
Il tempo quaresimale, pur conservando il suo carattere ascetico e penitenziale, è - nondimeno - il tempo privilegiato non solo per ritornare, ma pure per ritrovare, sempre più profondamente e in verità, ciò che ci rassicura nel nostro vivere in relazione con Dio e con i nostri fratelli senza nessuna ansia di prestazione, ma con un senso sempre più marcato di serenità e di naturalezza. Il simbolo della <rugiada> (14, 6), evocato dal profeta, rimanda a qualcosa di semplice, di naturale, di umile… eppure così necessario alla vita. Mentre ormai il cammino quaresimale è a buon punto, sembra che la Liturgia, attraverso la Parola di Dio, voglia rinfrescarci la mente e il cuore per poter affrontare il resto della strada con coraggio sereno e umile. Forse proprio in questo coraggio semplice possiamo ritrovare, continuamente, la possibilità di rispondere <saggiamente> (Mc 12, 34) non solo a parole, ma anche e soprattutto con la vita, nella quale, sempre di più, dominino il rispetto e l’ammirazione. E bisogna riconoscerlo: ci vuole più coraggio ad ammirare che a denigrare!
Signore Gesù, donaci il coraggio di ammirare ogni minimo sobbalzo del cuore che si apre alla verità, alla bellezza, alla bontà. Veramente non c’è motivo per disperare… c’è sempre spazio per un minimo di apertura e di reciproco riconoscimento che spiani la strada per nuovi e luminosi cammini. Kyrie eleison!
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