#Luis Lauro
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clarkkantagain · 7 months ago
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alejandro acosta & luis lauro
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inspirednarcissus · 3 months ago
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Alejandro Acosta and Luis Lauro, unknown photographer.
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sto ancora ripensando a mara vernier prima e devo dire che tutto si può dire ad amadeus tranne che non facesse esprimere liberamente gli artisti in gara per quello che volevano dire/rappresentare
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saruzzo · 6 months ago
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sociedadnoticias · 5 days ago
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El Balcón de la Sociedad | La contradicción en la Ibero-Puebla: ¿apoyo o presión?
El Balcón de la Sociedad | Acoso y corrupción en la Conagua #PeriodismoParaTi #SociedadNoticias #BlacónSocial @Claudiashein @GobiernoMX #Conagua @giderechosh @conagua_clima @conagua_mx
El reciente escándalo de acoso sexual y corrupción que involucra a altos funcionarios de la Comisión Nacional del Agua (Conagua) en el estado de México ha evidenciado graves irregularidades en el organismo. La denuncia presentada por un grupo de empleados destaca una cultura de impunidad, nepotismo y abuso de poder dentro de la institución, y deja en claro la urgencia de medidas firmes que pongan…
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peritiauto · 3 months ago
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Falsi incidenti per truffare le assicurazioni, 23 condanne in appello
Sono 23 le condanne in corte d’appello per i coinvolti nell’operazione di carabinieri e polizia municipale denominata “Tris”. L’inchiesta è partita nel 2011 e ha permesso di sgominare una banda che organizzava falsi incidenti stradali con lo scopo di truffare le assicurazioni. Le indagini, iniziate da un episodio accaduto nel 2010, hanno fatto luce su ben quaranta sinistri simulati. Un risultato…
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der-papero · 7 months ago
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Cosa è il nazismo
Più volte ho scritto post sul mio ex-padrone di casa, sostenitore (se non attivista) di quella ideologia, visto il gran numero di reperti trovati dopo aver acquistato l'immobile, però oggi vi mostro un modo che aveva, tutto suo, di odiare il prossimo.
Perché di fondo questo è, il problema dei nazisti e simil- (tipo i fasci) non è tanto l'odio verso gli altri esseri umani, dal mio punto di vista quello è un diritto della persona, bensì il fatto che loro ci tengono a fartelo sapere che gli stai sul cazzo (il 99.9% delle volte in forma violenta), te lo devono dire, è più forte di loro, e vogliono assicurarsi che tu abbia capito che gli stai sul cazzo, altrimenti non ci dormono la notte, diventa un odio a metà.
Il nostro eroe esercitava questo odio in tanti modi (chiamava la Polizei ad ogni ora per denunciare il vicino se faceva una scorreggia in bagno e si sentiva, alzava barricate, litigava con chiunque del vicinato, parlava male dei vicini in giro per il paese, e altre robe carine), ma uno di questi mezzi me l'ha lasciato purtroppo in eredità, e solo dopo anni sono arrivato quasi al punto di vedere il problema risolto.
Vedete questo giardino?
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Ne ho due, uno è quello della foto, un altro è più piccolo all'entrata della casa. Oggi ci sono due bellissime siepi di lauro, più un'altra pianta in fondo che non so bene cosa sia e non si vede benissimo dalla foto (ma è favolosa, perché potete entrarci letteralmente dentro e lasciare che vi abbracci 🥰), ma prima entrambi i lati e davanti erano disseminati di questa bestia, i cui due ultimi esemplari sto sradicando oggi:
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Per darvi un'idea, ogni "spina padre" è lunga due dita, e poi su ogni spina ci sono tanti piccoli aculei, e hai voglia ad usare protezioni, prima o poi ti fai male (infatti anche oggi ha chiesto il suo tributo di sangue).
E lui così dichiarava il suo odio verso i due confinanti, questa pianta cresceva, inevitalmente finiva anche sul loro terreno, e ogni volta che provavano a tagliarla puntualmente si facevano male (che poi ogni puntura, io non so che cazzo c'è sulla punta, ma lascia un fastidio/dolore che dura un paio di giorni).
Oggi, mentre il vicino mi guardava sradicare la prima delle due, ha esclamato "eh, erano proprio dei simpaticoni i nostri ex-vicini, due amabili vecchietti!".
Ma poi alla fine si combatte così il nazismo, con tanta pazienza e dedizione, sradicando piante urticanti una ad una e piantandone di nuove, magari di quelle che ti abbracciano mentre ti prendi cura di loro.
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66sharkteeth · 9 months ago
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All the relevant character's full names
Because i see them spelled just a letter or two off so often in tags or other blogs, so just if anyone wants a full list of the official, canon spellings: Rex Kelman Mikiah Kelman Vallory Kelman Derek Kelman Shnee Desmond Gray Elyssabeth (Lyss) Martella Bag Girl/Bell Simon (Jericho) Maddox Martin Maddox Claude Kastner Nia Bordeaux Lawrence Bordeaux Gabriel Finzé Luis Martella Charles (Charlie) J. Mathers Stella Kingly Jay (No last name mentioned) Minnie (No last name mentioned) Marco (No last name mentioned) Rosie Perez Antonella Lauro
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barrenwomb · 2 years ago
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non so chi sia ma ha veramente servito quintali di fessa. spero che i suoi genitori achille lauro e boss doms siano fieri di lui
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clarkkantagain · 4 months ago
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luis lauro & alejandro acosta
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evadingreallife · 2 years ago
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Recap prima seconda terza quarta quinta serata:
• mi sono persa la banda che suonava rip
• morandi voleva suonare pure lui sta lì con la chitarra, l'anno prossimo propongo il fanta ma per i presentatori, voglio godere del panico conseguente
• elodie decide di far svenire tutt* causa nosebleeds stile anime con quel vestito signorina miss elodie darling what are you wearing and can we have gay sex i mean have gay sex i mean expl
• qualuno grida a elodie di sposarlo dalla platea e honestly mood
• straguzzo? What are the young kids up to these days? Ama imperterrito acconsente
• colla zio meglio? colla zio bravi? colla zio carucci?
• il vestito di mara sattei è un si per me
• tananai in direttissima dal (suo?) matrimonio col completo il fiore e tutto
• ferragni in her little blue dress & gold breastplate era with gold catenaccio incluso... im confused, what's not clicking?
• giorgia casts santino di ama e finalmente tira fuori la voce e ci ricorda di essere giorgia (i just had a totally unrelated war flashback bad phrasing bad phrasing ffff). Also, she was wearing a cotta di maglia (to defend her spot in the classifica? The hordes of frothing fans? Stuff)
• coladimasplash fantastici come al solito la frase delle seychelles suona come l'assolo di javert dei les mis this is the hill im willing to die on today
• diretta ig cringe ft. ferragni con yet another body shaped dress (?)
• a gino paoli non frega di cantare he came for the tea and that's what he wants to spill all over the stage LET THE MAN TALK AMA
• raga che dire, rosa chemical came here to slay e ci è riuscito. Not female presenting pierced nipples di fuori per il fanta, la canzone è un bop, è vestito da cameriere fetish ma who cares, siamo tutti collectively esplosi visto che
• LIMONE LIMONE SIGNORA IL LIMONEEE rosa chemical fa una lap dance a fedez in platea poi lo limona in maniera molto french live e lo rapisce portandolo sul palco a ballare, nel mentre fedez sorride e annuisce e chiara boh conta i follower da dietro le quinte i guess. Da due a tre il passo è breve e rosa ha deciso che volere è potere good for him
• achille lauro ha strappato la federa del divano dal cadavere dei potroneesofà guys e l'ha indossata per cantare wow
• ah no sono qui. Non si scappa dai poltroneesofà. Loro ti troveranno. Sempre.
• cmq achille e rosa separati uno al suzuki e l'altro all'ariston per non far scomunicare tutta la città causa orgia in diretta i guess dati i precedenti
• ciuri ribattezza achille cristina d'avena e chi può dargli torto quest'anno. Ciuri uno di noi se ci stai leggendo we love you ciuri💖
• cugini di campagna che vogliono rompere la barriera del suono con gli acuti cute e vestiti arcobbbaleno i approve
• parte cringissima della ferragni che invoca il nome dei meme invano e cerca di far entrare ama nel giro mostrandogliene due tre cringissimi di cui uno dal profilo insta di fedez pls stop. Stendiamo un velo pietoso e perdoniamo chi non sa di cosa parla
•mr rain si esibisce (con meno bambini del solito mi dicono?? Idk non so contare, were they disappeared? Did the poteri forti (amadeus) remove hostile entities (bimbi milanisti)? Thats sus)
• in questa notte di sole furore furore diventa decisamente on point per i limoni serali odierni oh how the tables turn
• a una certa ama ha fatto una diretta e uno da dietro faceva i segnali di fumo nei suoi 3 secondi di fama i stan
• levante normale direi (?)
• ornella vanoni wanders on stage. It's her time to sing. Maybe. She finishes. Delira. Says la gara mi fa morire. Amadeus le dà un mazzo di carciofi. Lei li conta e dice che alla rai sono tirchi. E i carciofi a Milano fanno schifo. I understood none of *gestures* this
• LDA embraces the glitter nel pigiamino look.
• someone walks on stage i do not know her she speaks in napoletano ama speaks in napoletano i have no idea what just happened but that dress tho 👀👀👀 respectfully🙌🏻
• ah la ferragni da un'oretta ha una collana a forma di utero? Tipo? D'oro placcato obv
• chiara ha l'ennesimo momento cringe e regala ad anna moglie di gianni la sua sciarpetta bianca patentata da meme con su scritto pensati divorziata buon matrimonio or something
• Olly in rapprensentanza formale del gesticolare compulsivo made in italy uno di noi
• addetto alle telecamere dell'ariston che deve pulirle dalla bava la saliva il rossetto il covid dopo ogni esibizione causa fantasanremo you have my thoughts my prayers and my sword
• i 31 articolano la canzone noo oerché mi tirate i pomodori faceva ridere nella mia testaa
• uhmmmm... will... ha cantato... *eyes slowly closing*
• leo alla riscossa (?), alla fine la canzone è carina e lui si fa valere. MA I BUCHI DIETRO ALLA GIACCA SONO PER I DUE CUORI?? SONO SEMPRE STATI LÌ ANCHE SE È LA PRIMA VOLTA CHE LI VEDO?? doctor who confirmed
• I used the ouija board as a JOKE why is anna oxa standing in my living room help me (ft. @sasukesexbomb). Anyways anna is sempre più sulla strada per diventare una sciamana maga magò una delle parche addetta al pianto greco ai funerali a questo punto i dont even know anymore
• OH GOD OH GOD OH GOD L'ULTIMO L'ULTIMO THIS IS ENDING I CANT BELIEVE IT anyways caruccia la canzone di sethu dai
• c c c c c lassifica del ca
• my worst nightmare: sanremo che ricomincia daccapo all'una e mezza di notte- ah no solo i top 5 in classifica
• che btw sono ultimo tananai mengoni lazza e mr rain
• obv io sono imparziale MA [REDACTED] NO DAI SU NON SI PUÒ SENTIRE *viene assassinata nel sonno dalle fan*
• 😴😴😴
• i bimbi di mr rain stanno a nanna PERCHÉ NOI DOVREMMO STARE QUI A VEDERE SANREMO ANCORA??? EH???
• no ma serio ama con la lettera di zelensky alle ore 2:13 di sabato sera? Uhhh guarda che stiamo tutti dormendo o quasi. Try again in prima serata next time.
• band ucraina? Ok. Magari coi sottotitoli era più d'impatto eh. Per dire. Un suggerimento. Visto che era, sai, in ucraino.
• una gioia BEN DUE GIOIE per i coladimasplash daje ve le meritate
• ULTIMO QUARTOO
• *gasps* mengoni primoo wow so unexpected much surprise
• no vabbe scherzi apparte sono ok con la classifica
• gianni che scopa un'ultima volta sul palco pun fully intended daje
Thank god siamo alla fine. Alright gays guys it's been real it's been fun it's been real fun ora tutti a ninne e ci si vede all'esc e/o l'anno prossimo direttamente. Notte a tutti ✨✨✨
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unwinthehart · 2 months ago
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Mahmood è veramente troppo bravo, canta benissimo pure con la bocca piena! Una versione di C'est La Vie cantata da lui piacerebbe anche a me 🤩 E penso che farebbe piacere anche a Lauro.
Ma magari! 🥲
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fridagentileschi · 1 year ago
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Ho sentito un bambino di 5 anni annunciare “che l’anno prossimo, come tutti gli italiani all’estero”, non voterà.
Bambine delle elementari invece hanno visto “lei che bacia lui che bacia lei che bacia me”.
Altre bambine si annoiano ma sono contente quando lui fa “la disco paradise”.
Poi ci sono quelli che salutano con le mani, con i piedi e con il c*lo. Ciao ciao!
Per non parlare di quei bambini che stanno sotto la scritta al neon di un seksy shop.
Questi bambini, che vediamo ovunque, nei parchi, in spiaggia, davanti alle scuole (a volte dentro le scuole, quando fanno le recite di fine anno) sono tanto carini quando cantano e fanno tanta tenerezza. Ma capiscono quello che dicono? Qualcuno si è posto il problema delle parole che vengono messe in bocca a dei bambini piccoli? O di spiegargliele?
Quando io ero piccola esistevano le canzoni per i bambini, lo Zecchino d’oro, Mariele Ventre che con la sua delicatezza e dolcezza ha fatto crescere e cantare generazioni di bambini, c’era Cristina D’Avena, c’erano le canzoni per i piccoli.
I ragazzi ascoltavano musica diversa.
Gli adulti altra ancora.
Oggi invece gli adulti ascoltano Cristina D’Avena e i bambini Achille Lauro.
E soprattutto si sta restringendo sempre di più lo spazio in cui è permesso essere bambini, perché si è subito ragazzi.
Che poi, questi poveri bambini, hanno tutta la vita per essere “grandi”, e solo pochi anni per essere piccoli.
È così terribile lasciare ai nostri figli la possibilità di godersi il breve tempo dell’infanzia, della fantasia, dei sogni, o abbiamo fretta di trasformarli il prima possibile in consumatori?
Web
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valentina-lauricella · 6 months ago
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Una giornata di sole
È una giornata piena di sole, una di quelle in cui egli trascorre un'ora al balcone a capo scoperto, come gli ha consigliato il medico. La sua carnagione, di solito, è pallida, ma il sottotono olivastro della sua pelle gli impedisce di arrossarsi e scottarsi, cosicché egli si abbronza, assumendo un'aria più sana. Ed è solo per esibire al medico questa illusione di salute che si sottopone al bagno di sole. Gli chiedo, mentre guardo la strada sottostante, popolata di venditori ambulanti e ragazzetti che si rincorrono, se avverta un miglioramento nelle proprie condizioni. "Sì, come ogni anno quando finisce l'inverno," ma conclude la frase con un colpo di tosse. Volgo le spalle alla ringhiera del balcone e immergo gli occhi nella penombra della stanza dove in fondo, proprio sopra il letto, sulla parete azzurra, è appeso un grande rosario dai grani di legno scuro. "E così reciti le preghiere prima di andare a dormire," dico per scherzo. "Oh sì," risponde lui con gravità, "tridui e novene".
"Quella ragazzetta ha lo sguardo vispo," sussurro accennando a colei che sembra affaccendarsi riassettando le carte sopra uno scrittoio. "Ti assiste con amore?" "Amore di carità," soggiunge lui. "Le invidio che sappia leggere il greco, il latino e il francese; sapessi farlo anch'io, le farei recuperare tutto il sonno che ha perduto in queste notti." La ragazza esce dalla stanza senza salutare, con passo zoppicante, ma leggero. Ha lasciato sullo scrittoio una Bibbia, accanto a un'Iliade.
"Nella Bibbia è scritto che i morti dormono," dico trasognata. "E nell'Ade gli eroi non sono altro che ombre," prosegue lui. "Ma allora, se questa vita è sogno, e poi continueremo a dormire, non ci sveglieremo mai? Conosceremo soltanto il sonno?"
Lui tiene gli occhi chiusi al sole. "Io credo che stiamo facendo esattamente ciò a cui la necessità ci spinge. Tutto in noi è materia," prosegue. "Da bambino trascorrevo molte ore in ginocchio, pregando di essere risparmiato dall'inferno; poi da ragazzo sognai di poter entrare in paradiso con una corona di lauro. In realtà non ci spettano premii né castighi, dal momento che siamo esseri governati dalla fortuna. L'unico bene sarebbe non ricordare mai più di essere stati, e che qualcosa vi sia".
"E se la tua coscienza sopravvivesse?"
"Immagino che la natura dei morti non li faccia riguardare più la vita. In nessun modo. L'istinto di conservazione, la speranza...sono nelle fibre di questa carne."
"Torneresti?..." gli chiedo.
"Se fosse utile."
"A te o ad altri?"
"A chiunque, anche a un topolino. Purché ne avessi certezza."
"Se gli dei vogliono continuare a giocare con noi, dovranno farlo a carte scoperte," azzardo.
"Vorrei non capirli mai, gli dei."
"Ma se hai detto che vuoi certezza..."
"Ho risposto alla tua domanda: mi chiedevi se sarei tornato, non cosa volessi. Io voglio esattamente questo silenzio, questo mistero, in cui si è identici a prima di nascere e si può ignorare sia la vita che la morte, e che esistono differenze. Se un dio si chiarisse, ci darebbe la vita, e con essa la morte."
"Infatti Dio si è espresso," spiego accennando alla Bibbia.
"No," dici: "Quello lo abbiamo sognato..."
"Sai qual è l'espressione più evidente di Dio?" Lancio la sfida, e proseguo: "Quella ragazza. Si sacrifica per te, e potrebbe non farlo. Questo si chiama libero arbitrio, non necessità".
"Lo fa per ambizione," sorride amaramente, "vuole diventare santa, per compiacere suo fratello, l'unico uomo che non l'abbandonerà. Se morissi prima di stanotte, per lei sarebbe un sollievo."
"Che dici!" Protesto. Ma dentro di me so ch'è vero.
"Io e lei siamo due infelici che non s'incontreranno mai. E ora sono stanco, vorrei riposare un po'."
Lo accompagno a letto. Gli sistemo i due grossi cuscini che tiene sotto la testa e, mentre lo faccio, avverto qualcosa di duro tra l'uno e l'altro. "E questi?" Dico, vedendo un cartoccio di confetti.
"Me li ha regalati lei. La mia dolce morte. Stanotte, lei potrà finalmente riposare."
"Piantala," gli dico brusca. "Stanotte penserò io a intrattenerti. Ti leggerò le mie poesie e i miei racconti."
"Tu scrivi?" Chiede con una sfumatura sarcastica, inarcando leggermente le sopracciglia.
"Ma certo. Ti ho dedicato tante poesie..." Gliene recito subito una.
"Sono frasi, non è poesia. Non c'è metrica. E il linguaggio è colloquiale, direi trasandato."
"Questa è poesia contemporanea," spiego. "Si chiamano versi liberi."
"I versi sciolti sono tutt'altra cosa..."
"Infatti questi non sono sciolti, ma proprio liberi. Come i pensieri, come il vento..." sorrido. "Vuoi provare anche tu?"
"Certo. Sembra facile come parlare nel sonno."
Io assaggio un confetto, mentre lui sussurra con aria canzonatoria: "Dalla vita  volevo fuggir via,
perché la morte sola beltà mi apparia;
ma la mia vile anima immortale
mi parla e dice che ancora avrò a dare
e la beltà di ciò che darò
è così grande che più non morirò!"
"Ecco, bravo," lo incoraggio ridendo. Forse attratta dalle risate, entra la graziosa ragazzetta zoppa. "Vuoi?" Dico offrendole il cartoccio di confetti. "Questo screanzato li aveva rubati per suicidarsi prima di stanotte," dico scrollando il capo.
Lei arrossisce e si torce le mani. "Il suicidio è peccato mortale..." finge di rimproverare il malato con lo sguardo fisso alla punta delle proprie scarpe. Esce portandosi via i confetti.
"E ora?" Mi chiede lui.
"Faremo versi tutto il pomeriggio e la notte. I più liberi e sciocchi che riusciremo a fare. Ma prima voglio leggerti un mio racconto."
"Come s'intitola?" Chiede rassegnato.
"Una giornata di sole"...
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semtituloh · 1 year ago
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Anónimo, 43. Ayotzinapa, 2014, Imágenes en Voz Alta.
SUS NOMBRES, SUS EDADES.
Felipe Arnulfo Rosa. 20 años.
Benjamín Ascencio Bautista. 19 años.
José Ángel Navarrete González. 18 años.
Marcial Pablo Baranda. 20 años.
Jorge Antonio Tizapa Legideño. 19 años.
Miguel Ángel Mendoza Zacarías. 33 años.
Marco Antonio Gómez Molina.
César Manuel González Hernández.
Julio César López Patolzin. 25 años.
Abel García Hernández. 21 años.
Emiliano Alen Gaspar de la Cruz. 23 años.
Doriam González Parral. 19 años.
Jorge Luis González Parral. 21 años.
Alexander Mora Venancio. 21 años.
Saúl Bruno García.
Luis Ángel Abarca Carrillo. 18 años.
Jorge Álvarez Nava. 19 años.
Christian Tomás Colón Garnica. 18 años.
Luis Ángel Francisco Arzola. 20 años.
Carlos Iván Ramírez Villarreal 20 años.
Magdaleno Rubén Lauro Villegas. 19 años.
José Luis Luna Torres. 20 años.
Bernardo Flores Alcaraz.
Israel Caballero Sánchez. 21 años.
Arturo Vázquez Peniten.
Jesús Jovany Rodríguez Tlatempa. 21 años
Mauricio Ortega Valerio. 18 años.
José Ángel Campos Cantor.
Jorge Aníbal Cruz Mendoza. 19 años,
Giovanni Galindes Guerrero. 20 años.
Jhosivani Guerrero de la Cruz. 21 años.
Leonel Castro Abarca. 18 años.
Miguel Ángel Hernández Martínez. 27 años.
Antonio Santana Maestro.
Carlos Lorenzo Hernández Muñoz. 19 años
Israel Jacinto Lugardo. 19 años.
Adán Abraján de la Cruz. 24 años.
Christian Alfonso Rodríguez. 21 años
Martín Getsemany Sánchez García. 20 años.
Cutberto Ortiz Ramos. 22 años.
Everardo Rodríguez Bello. 21 años.
Jonás Trujillo González. 20 años.
José Eduardo Bartolo Tlatempa. 19 años.
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solosepensi · 1 year ago
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All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove piú il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d’erbe famiglia e d’animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l’ore future,
né da te, dolce amico, udrò piú il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né piú nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell’amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a’ dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l’obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l’uomo e le sue tombe
e l’estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.
Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l’illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l’armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de’ suoi? Celeste è questa
corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l’amico estinto
e l’estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall’insultar de’ nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.
Sol chi non lascia eredità d’affetti
poca gioia ha dell’urna; e se pur mira
dopo l’esequie, errar vede il suo spirto
fra ‘l compianto de’ templi acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d’lddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove né donna innamorata preghi,
né passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura.
Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de’ guardi pietosi, e il nome a’ morti
contende. E senza tomba giace il tuo
sacerdote, o Talia, che a te cantando
nel suo povero tetto educò un lauro
con lungo amore, e t’appendea corone;
e tu gli ornavi del tuo riso i canti
che il lombardo pungean Sardanapalo,
cui solo è dolce il muggito de’ buoi
che dagli antri abdüani e dal Ticino
lo fan d’ozi beato e di vivande.
O bella Musa, ove sei tu? Non sento
spirar l’ambrosia, indizio del tuo nume,
fra queste piante ov’io siedo e sospiro
il mio tetto materno. E tu venivi
e sorridevi a lui sotto quel tiglio
ch’or con dimesse frondi va fremendo
perché non copre, o Dea, l’urna del vecchio
cui già di calma era cortese e d’ombre.
Forse tu fra plebei tumuli guardi
vagolando, ove dorma il sacro capo
del tuo Parini? A lui non ombre pose
tra le sue mura la città, lasciva
d’evirati cantori allettatrice,
non pietra, non parola; e forse l’ossa
col mozzo capo gl’insanguina il ladro
che lasciò sul patibolo i delitti.
Senti raspar fra le macerie e i bronchi
la derelitta cagna ramingando
su le fosse e famelica ululando;
e uscir del teschio, ove fuggia la luna,
l’úpupa, e svolazzar su per le croci
sparse per la funerëa campagna
e l’immonda accusar col luttüoso
singulto i rai di che son pie le stelle
alle obblïate sepolture. Indarno
sul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade
dalla squallida notte. Ahi! su gli estinti
non sorge fiore, ove non sia d’umane
lodi onorato e d’amoroso pianto.
Dal dí che nozze e tribunali ed are
diero alle umane belve esser pietose
di se stesse e d’altrui, toglieano i vivi
all’etere maligno ed alle fere
i miserandi avanzi che Natura
con veci eterne a sensi altri destina.
Testimonianza a’ fasti eran le tombe,
ed are a’ figli; e uscían quindi i responsi
de’ domestici Lari, e fu temuto
su la polve degli avi il giuramento:
religïon che con diversi riti
le virtú patrie e la pietà congiunta
tradussero per lungo ordine d’anni.
Non sempre i sassi sepolcrali a’ templi
fean pavimento; né agl’incensi avvolto
de’ cadaveri il lezzo i supplicanti
contaminò; né le città fur meste
d’effigïati scheletri: le madri
balzan ne’ sonni esterrefatte, e tendono
nude le braccia su l’amato capo
del lor caro lattante onde nol desti
il gemer lungo di persona morta
chiedente la venal prece agli eredi
dal santuario. Ma cipressi e cedri
di puri effluvi i zefiri impregnando
perenne verde protendean su l’urne
per memoria perenne, e prezïosi
vasi accogliean le lagrime votive.
Rapían gli amici una favilla al Sole
a illuminar la sotterranea notte,
perché gli occhi dell’uom cercan morendo
il Sole; e tutti l’ultimo sospiro
mandano i petti alla fuggente luce.
Le fontane versando acque lustrali
amaranti educavano e vïole
su la funebre zolla; e chi sedea
a libar latte o a raccontar sue pene
ai cari estinti, una fragranza intorno
sentía qual d’aura de’ beati Elisi.
Pietosa insania che fa cari gli orti
de’ suburbani avelli alle britanne
vergini, dove le conduce amore
della perduta madre, ove clementi
pregaro i Geni del ritorno al prode
cne tronca fe’ la trïonfata nave
del maggior pino, e si scavò la bara.
Ma ove dorme il furor d’inclite gesta
e sien ministri al vivere civile
l’opulenza e il tremore, inutil pompa
e inaugurate immagini dell’Orco
sorgon cippi e marmorei monumenti.
Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo,
decoro e mente al bello italo regno,
nelle adulate reggie ha sepoltura
già vivo, e i stemmi unica laude. A noi
morte apparecchi riposato albergo,
ove una volta la fortuna cessi
dalle vendette, e l’amistà raccolga
non di tesori eredità, ma caldi
sensi e di liberal carme l’esempio.
A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de’ forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta. Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a’ regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l’arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a’ Celesti; e di chi vide
sotto l’etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all’Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe’ lavacri
che da’ suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell’aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d’oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l’ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l’idïoma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d’un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l’itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l’alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t’ invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all’Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a’ patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desïoso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l’austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l’ossa
fremono amor di patria. Ah sí! da quella
religïosa pace un Nume parla:
e nutria contro a’ Persi in Maratona
ove Atene sacrò tombe a’ suoi prodi,
la virtú greca e l’ira. Il navigante
che veleggiò quel mar sotto l’Eubea,
vedea per l’ampia oscurità scintille
balenar d’elmi e di cozzanti brandi,
fumar le pire igneo vapor, corrusche
d’armi ferree vedea larve guerriere
cercar la pugna; e all’orror de’ notturni
silenzi si spandea lungo ne’ campi
di falangi un tumulto e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti
scalpitanti su gli elmi a’ moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.
Felice te che il regno ampio de’ venti,
Ippolito, a’ tuoi verdi anni correvi!
E se il piloto ti drizzò l’antenna
oltre l’isole egèe, d’antichi fatti
certo udisti suonar dell’Ellesponto
i liti, e la marea mugghiar portando
alle prode retèe l’armi d’Achille
sovra l’ossa d’Ajace: a’ generosi
giusta di glorie dispensiera è morte;
né senno astuto né favor di regi
all’Itaco le spoglie ardue serbava,
ché alla poppa raminga le ritolse
l’onda incitata dagl’inferni Dei.
E me che i tempi ed il desio d’onore
fan per diversa gente ir fuggitivo,
me ad evocar gli eroi chiamin le Muse
del mortale pensiero animatrici.
Siedon custodi de’ sepolcri, e quando
il tempo con sue fredde ale vi spazza
fin le rovine, le Pimplèe fan lieti
di lor canto i deserti, e l’armonia
vince di mille secoli il silenzio.
Ed oggi nella Troade inseminata
eterno splende a’ peregrini un loco,
eterno per la Ninfa a cui fu sposo
Giove, ed a Giove diè Dàrdano figlio,
onde fur Troia e Assàraco e i cinquanta
talami e il regno della giulia gente.
Però che quando Elettra udí la Parca
che lei dalle vitali aure del giorno
chiamava a’ cori dell’Eliso, a Giove
mandò il voto supremo: - E se, diceva,
a te fur care le mie chiome e il viso
e le dolci vigilie, e non mi assente
premio miglior la volontà de’ fati,
la morta amica almen guarda dal cielo
onde d’Elettra tua resti la fama. -
Cosí orando moriva. E ne gemea
l’Olimpio: e l’immortal capo accennando
piovea dai crini ambrosia su la Ninfa,
e fe’ sacro quel corpo e la sua tomba.
Ivi posò Erittonio, e dorme il giusto
cenere d’Ilo; ivi l’iliache donne
sciogliean le chiome, indarno ahi! deprecando
da’ lor mariti l’imminente fato;
ivi Cassandra, allor che il Nume in petto
le fea parlar di Troia il dí mortale,
venne; e all’ombre cantò carme amoroso,
e guidava i nepoti, e l’amoroso
apprendeva lamento a’ giovinetti.
E dicea sospirando: - Oh se mai d’Argo,
ove al Tidíde e di Läerte al figlio
pascerete i cavalli, a voi permetta
ritorno il cielo, invan la patria vostra
cercherete! Le mura, opra di Febo,
sotto le lor reliquie fumeranno.
Ma i Penati di Troia avranno stanza
in queste tombe; ché de’ Numi è dono
servar nelle miserie altero nome.
E voi, palme e cipressi che le nuore
piantan di Priamo, e crescerete ahi presto
di vedovili lagrime innaffiati,
proteggete i miei padri: e chi la scure
asterrà pio dalle devote frondi
men si dorrà di consanguinei lutti,
e santamente toccherà l’altare.
Proteggete i miei padri. Un dí vedrete
mendico un cieco errar sotto le vostre
antichissime ombre, e brancolando
penetrar negli avelli, e abbracciar l’urne,
e interrogarle. Gemeranno gli antri
secreti, e tutta narrerà la tomba
Ilio raso due volte e due risorto
splendidamente su le mute vie
per far piú bello l’ultimo trofeo
ai fatati Pelídi. Il sacro vate,
placando quelle afflitte alme col canto,
i prenci argivi eternerà per quante
abbraccia terre il gran padre Oceàno.
E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane.
I Sepolcri-Ugo Foscolo.
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